Ho un culo grande quanto una casa, ho sposato una donna formidabile. Sandra, mia moglie, è una gran porcella, non nel senso classico della parola, ossia il suo erotismo non trova soddisfazione se prende un altro uccello, ma si appaga solo se prende… un’altra sorca! Insomma, Sandra è una bisessuale incallita ed accanita amante di triangoli! Così, almeno una volta a settimana, la mia dolce metà porta a casa una sua amica, con la quale si fa del sesso a tre! Immagino che abbiate capito perchè mi definisco un uomo fortunato, in sostanza cornifico mia moglie tutte le volte che lei mi dice, “Dai, chiavati la mia amica…”. L’ultima che ho trafitto con il mio uccello è stata Elena. Sandra arrivò a casa intorno alle 23.00 con questa sua amica e neo collega di lavoro dopo essere stata ad una cena aziendale. Appena ho conosciuto Elena ho sentito che il mio cazzo reagiva con un indurimento eccezionale ed ho avuto la tentazione di palparle le tette. Ma non ho alzato le mani e mi sono seduto in poltrona mentre tutti insieme sorseggiavamo qualcosa. Dopo circa un’ora di discussioni sempre più audaci, grazie all’alcool accumulato, mia moglie, approfittando del discorso su quanto potessero essere sexy le calze di nylon, cominciò ad avvicinarsi alla sua amica chiedendole cosa ne pensava dei suoi collant color castoro, perfettamente in tinta con l’abito aderente che Sandra indossava. Si tirò su la gonna per mostrarle appunto le gambe inguainate premettendo che l’unico problema dei collant era proprio, per chi come lei preferiva non indossare le mutandine, che nei casi di eccitazione (come quello in atto) ! si bagnavano e facilmente tutte le cosce si umidificavano. Così dicendo, con una mossa estremamente porca, si portò due dita dentro le calze fino alla fica, le ritirò fuori luccicanti e profumati degli umori e portandole al viso di Elena chiese scusa poiché la discussione l’aveva eccitata e quindi era tutta bagnata. Elena, che sembrava essere alla sua prima esperienza lesbica, con gli occhi che brillavano rispose di non preoccuparsi poiché sentiva anche il suo perizoma umido. A queste parole Sandra la invitò a mostrarglielo ed Elena, che non aspettava altro, si tolse la gonna e avvicinò il bacino agli occhi di Sandra che nel frattempo si era seduta sulla poltrona di fronte: mia moglie le si avventò subito addosso e strappandole il perizoma cominciò a leccarla con intensità. Fu così che le due donne si misero comode sul divano ed hanno iniziato a fare l’amore. Io me ne sono stato in silenzio, mentre Sandra e Elena gemevano, si baciavano e si carezzavano, svestendosi reciproca! mente con una lentezza che mi ha costretto a tirare fuori il cazzo per menarmelo quel tanto che bastava per tenerlo buono. Ma, data l’eccitazione incredibile che ormai si respirava nella stanza, mi sono trovato costretto ad intervenire, non con il cazzo, ma almeno con le parole. “Leccatevi… fatemi vedere come fate…”, ho chiesto. Sandra mi ha guardato, con una faccia stravolta dal piacere, sotto di lei c’era Elena, eccitatissima e pronta a farsi trapanare dal mio cazzo. Le due donne hanno dato ascolto alle mie parole e si sono leccate in un sessantanove che è rimasto impresso nella mia memoria in maniera indelebile. Mentre si lappavano vicendevolmente, dimenavano i loro culi e le tette ballonzolavano, io intanto salivo e scendevo con il pugno stretto intorno al mio uccello, ma ero quasi sul punto di perdere la pazienza, perchè le palle mi scoppiavano dalla voglia di fottere! Tuttavia, per intervenire dovevo aspettare il permesso di mia moglie, così dopo circa un quarto d’ora, mi ha dato il via per poter intervenire. “Arrivooo!”, ho urlato avvicinandomi al culo di Elena e facendole capire che intendevo chiavare prima lei. Elena è stata ben felice della mia scelta ed ha inarcato la schiena, permettendomi di scoparla alla pecorina. Il calore della sua passera ha avvolto il mio uccello! Mi stavo scopando l’amica di mia moglie ma non crediate che Sandra se ne sia stata con le mani in mano. Mentre chiavavamo, lei leccava le poppe della sua amica, poi si è messa dietro le sue spalle ed è scesa in modo da poter succhiare le mie palle gonfie di sperma! “Sì, chiavatela tutta… che poi chiavi me…”, diceva la mia donna, ed io, in effetti, ero un po’ stufo di intingere il biscotto nella passera di Elena, desideravo sbatterlo dentro l’ostrica della mia compagna! Così ho tolto il cazzone dalla fica di Elena e l’ho messo dentro a Sandra. Le sue cosce erano strette intorno le mie spalle, io spingevo più che potevo e grugnivo mentre lei gemeva. Elena intanto amplificava il nostro piacere usando la lingua sui nostri corpi. Ho scopato le due femmine alternandole, quando entrambe sono venute a sufficienza, mia moglie e la sua amica me lo hanno succhiato fino a che la sborra non è schizzata fuori inondando le bocche delle due femmine.
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