Volle rivedere subito le immagini appena registrate con la telecamera, la sua curiosità morbosa mi gratificava molto, mi compiacevo per l’idea avuta, finalmente ero riuscito a liberare la sua indole erotica. Si accomodò sul divano ed io inserii la cassetta nel video registratore, mi sedetti al suo fianco ed azionai il Play. Nonostante avessimo finito di fare l’amore da poco, quella situazione mi stuzzicava enormemente e senza neanche accorgermi avevo già il cazzo duro prima ancora che apparisse sullo schermo la prima immagine. “Accidenti” disse Giulia sorridendo “ma che cosa hai preso prima tritato di peperoncino calabrese puro? Il tuo gioiello non ne vuol sapere di stare un pò quieto?” “Sai ho sempre sognato di coinvolgerti nelle mie fantasie” le risposi “e questa sera credo di esserci riuscito e il pensiero di poter coltivare e realizzare con te le mie bizzarrie sessuali mi manda in orbita non solo l’uccello ma l’intera testa.” Cominciarono a scorrere le immagini sul video, ebbe subito una esclamazione di meraviglia “Però sono proprio sexy, non avrei mai pensato di essere così sensuale, così ……….così….puttana, anche se ho sempre saputo che mi piaceva il cazzo, ma rivedermi in queste situazioni mi eccita davvero” “Si. Amore non sei solo maledettamente porca, sei soprattutto bellissima e quando scopi la tua bellezza si esalta” Mi guardò negli occhi mi baciò con una intesità magnetica concedendomi la sua lingua da succhiare, con la mano cercò il mio cazzo e lo trovò pronto, duro e grosso più che mai, lo accarezzò delicatamente, si chinò e con la sua bocca cominciò a succhiarlo come se volesse ingoiarlo completamente, poi si girò mostrandomi il suo culo fantastico e guardando le immagini di lei che scorrevano sul video mentre si masturbava con una bottiglia, afferrò il mio cazzo e si impalò il culo da sola mentre con una mano si strapazzava la figa che grondava umori senza fine. Ero impazzito dal piacere, il mio cazzo scivolava nel suo culo con movimento regolare ma profondo, nonostante le dimensioni entrava tutto, e lo sentivo catturato dal suo buco. Lei commentava le immagini e mi invitava a guardare, a commentare il suo corpo la sua performance, e nello stesso momento mi incitava a pomparla sempre di più con più intensità. Stava godendo in modo selvaggio, in un miscuglio di dolore e piacere sopranaturale, stava raggiungendo un orgasmo violento, incontrollabile pazzesco. Spinse il suo culo con forza sul mio cazzo e completamente immerso nel suo canale, venni anche io violentemente inondandogli il culo di sborra che pian piano cominciò a traboccare dall’orifizio. Eravamo esausti, spossati ma completamente appagati, felici di essere ancora in grado di raggiungere insieme questi livelli di godimento. In seguito ce ne furono altri di giochini con la telecamera, sempre più perfezionati con l’aggiunta di nuove situazioni ed accessori. Volle farsi riprendere mentre ci amavamo di fronte allo specchio, mentre mi spompinava con maestria, mentre beveva la mia sborra, mentre la sborravo sul viso, sul suo corpo e subito dopo voleva rivedersi per ricominciare a scopare senza limiti fino allo sfinimento. Ero felice di questa sua mutazione, di quell’esibizionismo che era in lei e che io ero riuscito a stanare, finalmente tutti e due, insieme, eravamo diventati complici nel procurarci sempre nuovi piaceri intriganti che cementavano la nostra unione. A rivedere quei filmati continuavamo a compiacerci ad auto-complementarci, eravamo davvero bravi aiutati, fra l’altro, dai nostri corpi e dalle loro particolari caratteristiche che niente avevano da invidiare a professionisti del porno, spesso infatti, facevamo paragoni con gli attributi dei vari attori porno professionisti o con i corpi delle attrici, e cercando di essere più obiettivi possibile commentavamo con molta positività le nostre evoluzioni sessuali. Così cominciò a farsi largo l’idea che non era più sufficiente il solo nostro giudizio e che era giunto il momento di far vedere le nostre scopate ad altri per constatare se i nostri giudizi positivi fossero condivisibili. “Ma sei pazzo?” mi disse “Come si fa a fare una cosa del genere, lo sai siamo abbastanza conosciuti e una cosa del genere nella nostra città di provincia si saprebbe subito, non ci farebbero vivere più, saremmo costretti ad andarcene” “Stai tranquilla, mi piace trasgredire ma non sono masochista e qualcosa su come fare lo troveremo” gli risposi nel vederla preoccupata, ma nello stesso tempo rividi nei suoi occhi quella luce particolare che emanava ogni qualvolta che c’era una situazione che la intrigava molto. Così dopo qualche giorno gli proposi di mascherare i nostri visi mentre riprendevamo le nostre furibonde scopate, la convinsi che questo sarebbe stato sufficiente a garantire il nostro anonimato e che poi la cassetta ultimata l’avrei fatta vedere a qualche nostro amico che avremmo deciso insieme di scegliere. Non mi diede neanche il tempo di pensare a quello che le avevo appena proposto che subito andò a prepararsi per una nuova scopata davanti alla telecamera. Dopo un po si presento davanti ai miei occhi con un vestito da sera scuro attillato sorretto da due spalline sottili, dal fianco sinistro le partiva uno spacco che faceva intravedere la coscia vestita da una calza a rete nera sorretta da una giarrettiera, sotto il vestito indossava un mini reggiseno che le modellava un decolté settecentesco, il suo viso era truccato quanto bastava a valorizzare il più possibile la sua naturale bellezza. Cominciò a muoversi lentamente, con arte, in modo sinuoso, mi invitò ad avvicinarmi e mi disse di abbassarle la zip, la aprii lentamente fino a far cadere il vestito ai suoi piedi. Sulla sua pelle un completino intimo viola che ben risaltava sulla sua carnagione. Le slacciai il reggiseno e cominciai ad accarezzargli i seni belli compatti da cui spuntavano i capezzoli ormai turgidi pronti ad essere succhiati e mordicchiati dalla mia bocca. Ero ancora alle sue spalle e accarezzavo il suo corpo, partendo dal collo e scendendo sui suoi fianchi, con una mano gli accarezzavo i seni con l’altra vagavo sul suo corpo, accarezzandole la figa sul perizoma, massaggiandole i glutei pronunciati e sodi, baciandole il collo e le labbra. Mentre la telecamera continuava a riprendere, si girò, mi bacio con foga, si chinò sulle ginocchia e mi abbassò i pantaloni facendo svettare il mio cazzo che aveva preso le sembianze di un obelisco da adorare. Lo leccò per tutta la sua lunghezza partendo da sotto i testicoli e risalendo più volte per poi impossessarsi della cappella con le sue labbra carnose. Succhiava e leccava in modo famelico e con le mani mi accarezzava le cosce, i fianchi, sporgendosi fino a strizzarmi i capezzoli, mi stava facendo morire, la mia eccitazione era incontenibile ma dovevo controllarmi, dovevo resistere non potevo infrangere subito sul suo viso l’onda di sperma che avevo nei miei testicoli, lei voleva che la scopassi a lungo e in tutti i modi. Si staccò da me e si adagiò sul divano con le gambe aperte, mi invitò a leccarle la figa, voleva farsi riprendere il viso mentre gli sgrillettavo il clitoride con la mia bocca, voleva vedere che espressione assumeva il suo viso quando si trasformava in porca. Raggiunse l’orgasmo sulla mia bocca mentre mi incitava a succhiargli tutti i suoi umori, poi si alzo e salì con le ginocchia sul divano mostrandomi il suo culo fantastico, mi invitò a prenderla in quella posizione da prima nella figa e dopo con la mano sfilò il cazzo dalla sua figa e adagiò la cappella sull’ingresso del suo culo. Spinsi delicatamente fino a farlo penetrare completamente e cominciai a pomparla, sempre di più, in modo più profondo e selvaggio. Si lamentava e godeva, languiva e sospirava, gridava e mi incitava a scoparla sempre di più. Si sfilò il cazzo dal culo e prendendo una posizione ottimale davanti alla telecamera volle farmi un pompino che si concluse con una copiosa sborrata nella sua bocca. Il giorno dopo le proposi di mandare la cassetta inserendola in forma anonima in un pacchetto ad una coppia di nostri amici che abitavano ad un centinaio di chilometri dalla nostra città, e conoscendoli bene di quanto fossero anche loro abbastanza libidinosi e cultori dei film porno, soprattutto il mio amico, ero sicuro che non appena ci fosse stato l’occasione di vederci ci avrebbero sicuramente parlato di quella cassetta ricevuta in quel modo strano. Mia moglie acconsentì e così feci, mi recai alle poste confezionai il pacchetto e lo spedii ai nostri amici. Appena tornai a casa telefonai ai nostri amici e dopo i saluti di rito gli annunciai che il prossimo weekend ci sarebbe piaciuto andargli a trovare e trascorrere con loro un paio di giorni nella graziosa casa di campagna che loro possedevano e che utilizzavano per i fine settimana. I nostri amici furono entusiasti e ci dissero che per quel venerdì sera ci avrebbero aspettati con molto piacere. Arrivò quel fatidico venerdì, ma cosa accadde in quel fine settimana è l’argomento del prossimo racconto.
Aggiungi ai Preferiti