La prima esperienza bisex Ben trovati amici, sono Saro, per gli amici da sempre Saruzzo, sono di Acireale, 40 anni, impiegato pubblico.Non sono gay anche se qualcosa in fondo a me urla sin dalla più giovane età.Da giovane quando con gli amici si andava in giro e improvvisamente ci scappava di pisciare lo facevamo senza pudore. Io mi sorprendevo sempre a guardare i cazzi dei miei amici mentre pisciavano e mi smanettavo anche se non mi segavo.Poi tutto finì crescendo, ma spesso quando andavo nei cessi pubblici o in quelli del mio ufficio guardavo i cazzi che pisciavano e mi sentivo terribilmente attratto.Poi, una sera, in una festa dove ero con la mia ragazza e stavo pomiciando sdraiato sulla spiaggia, mi sono accorto che qualcuno dei conoscenti frugava sotto la sua gonna e le toccava il culo mentre lei mi baciava. Mi sono incazzato, ma lei mi disse di non fare lo stronzo geloso, a lei piaceva e dovevo lasciarla fare in santa pace. Io imbronciato li lasciati fare e vidi che lei si girava verso il nostro conoscente, lo baciava in bocca mentre lui si affrettava a sbottonarsi i pantaloni e tirò fuori un cazzo enorme. Lei scese lentamente e lo prese tutto in bocca spompinandolo. Io guardavo incazzato ma eccitato tanto che avevo anche io il cazzo durissimo. Lo tirai fuori e lei mi disse “cosa aspetti? fottimi da dietro mentre lo spompino”.Le entrai nella figa come una trave e cominciai a chiavarla con colpi duri perchè ero incazzatissimo.Lei godeva come una vera troia e le sborrai nella figa senza fottermene se la ingravidavo!Poi si rigirò e mi pulì con la lingua il cazzo pieno di sperma.Lui mi si avvicinò e mi leccò i coglioni e il cazzo. Poi lei mi disse che adesso dovevo essere io a lavare il cazzo del nostro amico.Esitai, ma alla fine lo feci e ci provai anche grande piacere.Da quella volta ho capito che non mi dispiaceva proprio prendere in bocca un cazzo.Mi ero scoperto quindi un buon cornuto-contento oltre che un bisessuale? Si, in effetti era proprio così, ero proprio un cuckold bisex.In seguito decisi di verificare e volli provare andando in una stazione di servizio sull’autostrada dove tutti siamo anonimi ed adocchiai due camionisti.Ma questo ve lo racconto un’altra volta se voi volete.La verifica sull’autostrada con due camionistiCome vi dissi nell’altro mio msg, io non sono gay ma alla fine l’esperienza cui mi ha spinto la mia ragazza mi ha molto intrigato.Ho pensato molto all’episodio (gradevole debbo dire) e mi sono interrogato sulla natura del fatto.Mi chiedevo: mi sono lasciato coinvolgere dagli eventi? mi sono lasciato trascinare in momenti di particolare eccitazione?Ma c’erano i ricordi del pregresso quando io scrutavo con interesse il cazzo a chi, conoscente o sconosciuto, si trovava a pisciare al mio cospetto ad aleggiare come fantasmi.Per dirimere questi dubbi andai nella stazione di servizio sulla Catania-Palermo ed adocchiai i due camionisti di cui vi ho fatto cenno la volta passata.Dovevo controllare la mia natura, quindi niente di meglio che farlo sul campo.I due camionisti si accorsero presto delle mie occhiate che non erano certo dirette al loro viso ma al loro inguine.Parlottavano fra loro e sorridevano guardandomi di tanto in tanto.Poi uscirono ed io dietro a loro. Si diressero immediatamente ai cessi ed io li ho seguiti.Loro si sbottonarono i pantaloni ed estrassero i loro bei cazzi, non trascendentali come li vediamo spesso in internet, ma senza altro interessanti. Io feci lo stesso e mi sono messo a pisciare vicino a loro.Non avevo il coraggio di fare avances per cui ho esitato molto con il mio cazzo in mano che ho cominciato a scappellare ed a ricoprire come in un accenno di sega (che qui da noi si chiama pugnetta). Loro guardavano, parlottavano e ridevano divertiti.Improvvisamente uno dei due mi disse “cugino, che fai? ti tira il cazzo? vorresti farti una pugnetta?”Io rimasi impietrito ma contento che fossero stati loro ad iniziare il dialogo.”Si, risposi, mi sento eccitato perchè ho pensato alla mia ragazza che ha fottuto in mia presenza con un conoscente e poi mi ha fatto leccare il cazzo di lui”.Mi sentivo perso, forse mi ero sbilanciato troppo, ma ormai il fatto era fatto!Lui rispose dicendo “ma sucare na minchia (succhiare un cazzo) ti è piaciuto? ed allora perchè non succhi il mio?”.Io sorrisi consapevole che ormai il gioco era iniziato. Lui si girò verso di me e pose il suo cazzo a pochi centimetri dalle mie mani. Io lo impugnai e cominciai a fargli una pugnetta, ma lentamente, molto lentamente.Intanto l’altro si era avvicinato sempre con il cazzo piuttosto duro fuori dai pantaloni e si segava con lentezza guardandoci. Poi uno dei due disse “qui è pericoloso, se entra qualcuno ci denunzia, vieni con noi” e si diresse verso un cesso. Entrammo tutti e tre (era il cesso per gli handicappati e lo spazio era abbondante) lui chiuse la porta mi mise una mano sulla testa e mi fece inginocchiare.Io non opposi resistenza e mi trovai la sua travetta a livello della faccia.Non parlammo nessuno, ma io aprii la bocca lo ingoiai e presi a fargli un pompino.Era bello, duro, grosso, lo sentivo che mi riempiva la bocca e mi teneva bloccata la lingua.L’altro incominciò a segarsi ed a chiamarmi “ricchiuni” (frocio) mentre il padrone del cazzo che stavo spompinando si pose con le ginocchia leggermente piegate, gli occhi semichiusi e mi diceva ” ricchiunazzu … sucammillu tuttu, sbacantimi i cugghiuni” (ricchione succhiamelo tutto, svuotami i coglioni). La cosa durò parecchi minuti fin quando lo sentii esclamare ” … dai, suca … staiu sburrandu! (dai succhia sto per sborrare).Non finì la frase che un getto denso e caldo di sperma (sburratura) mi invase la bocca quasi soffocandomi.Io quasi perdevo il respiro; la bocca piena del cazzo e della sua sborra, il naso affondato nei peli dell’inguine, non sapevo come respirare.Fortunatamente lui si fermò dopo avere scaricato i suoi coglioni nella mia bocca ed io mi tolsi da quella situazione.Ma … avevo dimenticato l’altro! Eccitato ed infoiato con un cazzo teso che non sospettavo quando lo vidi la prima volta ai pisciatoi, imprecava dicendo …” fijjiu di bbuttana mo ti rrumppu u culu” (figlio di puttana adesso ti rompo il culo).Questo no! non l’avevo previsto e non volevo succedesse. Mi rigirai e per fortuna incappai nel suo cazzo che presi immediatamente in bocca e cominciai un pompino forsennato per distrarlo dal suo pensiero di incularmi.Lui mi lasciò fare fino a quando non mi venne anche lui nella bocca e quasi stramazzò avendo le ginocchia che gli si piegavano.Ma non sapevo come poter finire l’incontro, li vedevo ancora con il cazzo duro, erano proprio decisi a fottermi nel culo ed io questo lo escludevo categoricamente.Cominciai così a leccare i due cazzi sporchi di sborra, i loro coglioni che sembravano due giberne e perdevo tempo in attesa di che non lo so, ma sapevo e speravo che qualcosa succedesse.Infatti sentimmo una comitiva di giovani che poi scoprimmo essere giunti con un pullmann che entrarono festosi nel cesso.Il frastuono e il chiasso distrassero i due miei maschi per cui aprirono la porta ed uscirono.Per questa volta, la prima!, il mio buco del culo era salvo, ma dovevo pensarci bene alla prossima. Come mi comporterò con Carmelina?Questo il mio assillante interrogativo da quella famosa sera in cui quella che credevo la mia ragazza, Carmelina, ha fottuto in mia presenza ed ha preteso che io rendessi i miei omaggi al cazzo del suo maschio.Ovviamente non le ho detto che ho incontrato i due camionisti, ma questo fatto, il ricordo del piacere che ho provato leccando il cazzo e i coglioni del suo maschio, e tutti i ricordi che si affollavano alla mente, mi ponevano grossi interrogativi.Ero un gay? Ero un normale bisessuale? Ero un cornutone? Ero uno stronzo?Dopo quella sera non ci eravamo ancora incontrati ed io, che normalmente l’andavo a trovare nella casa che ha ad Acitrezza, in cui ama rifugiarsi nei suoi frequenti ritorni da Palermo dove lavora, mi hanno facilitato il compito.Infatti la sera famosa lei andò via prima di tutti noi dalla festa adducendo una certa stanchezza e da allora non era ancora tornata sulla costa ionica siciliana come normalmente faceva quasi settimanalmente.Improvvisamente una sera verso la mezzanotte mi giunse una sua telefonata da Palermo che mi annunciava che l’indomani sarebbe passata dal mio ufficio per scambiare quattro chiacchiere.Io tremai! Cosa avrebbe voluto? Cosa avrebbe detto? Mi avrebbe sputtanato con i colleghi e gli amici dicendo che ero un cornuto (cosa gravissima dalle nostre parti) o peggio che ero un omosessuale?Non rimaneva che attendere e con un sorriso fra i denti risposi “con piacere mia cara, a domani”.La notte non passava mai e nelle prime ore del mattino in ufficio c’era un fantasma invece del solito Saro allegro e spensierato.Erano quasi le 11 quando il commesso bussò al mio uscio e preannunciò la visita di una signorina che voleva parlare con me.Sudavo freddo, ma mi alzai e mi avvicinai alla porta. Lei era lì piantata come un albero e sorrideva.Uhhh, “mal’acqua mi coci” (cattive cose mi aspettano) mi sono detto, ma sorridente l’accolsi nel mio ufficio e chiusi la porta alle nostre spalle.Lei si accomodò sul divano, accavallò le cosce ben tornite come due colonne greche e sorridendo mi disse “come mai sei sparito? Non dirmi che sei seccato per l’altra sera, saresti un cretino fottuto!”.Chiaro che anche non volendo ero costretto a negare eventuali riprovazioni.Carmelina iniziò un discorso diretto e duro, ma sempre con il viso atteggiato ad un sorriso: “Vedi, io non sono una ragazzina, ho più di 30 anni, sono sola e non debbo dare conto a nessuno per cui è naturale che mi piaccia fare sesso senza ipocrisie. In più vivo a Palermo da sola e ti assicuro che non mi faccio scappare nessuna buona occasione. D’altra parte non intendo farmela scappare e te ne sarai accorto l’altra sera.Il sesso mi piace (poi abbassò la voce quasi pudica) ed il cazzo mi fa impazzire in ogni occasione ed ovunque.”. Io facevo finta di essere un uomo di mondo ed ascoltavo con un sorriso sornione. “Tu sai bene che noi non siamo fidanzati, ma solo ottimi amici che fanno sesso senza remore e condizionamenti per cui non mi attendo più da te il broncetto dell’altra sera quando Pietro mi ha cominciato a toccare il culo sotto la gonna”. Io annuivo e mi schernivo dicendole che aveva mal interpretato il mio comportamento dal momento che non mi interessava cosa le facesse Pietro, ma volevo essere io, arrapatissimo, a fare sesso in quel momento.Lei continuò “Io ho molto apprezzato in te il fatto che mi abbia ugualmente presa con foga mentre spompinavo Pietro ed hai assistito imperturbabile mentre lui mi chiavava”.E oi continuando “Altra cosa che è stata una graditissima sorpresa è stato il fatto che non ti sei tirato indietro quando ti invitai a leccargli il cazzo e le palle. Adoro i maschi che sanno essere bisessuali e che non si tirano indietro di fronte al dover succhiare un cazzo come se fosse la fine del mondo! Noi donne lo facciamo sempre e voi maschi mostrate di gradire i pompini”.Poi continuò “per questo ho deciso che tu ed io possiamo essere una coppia perfetta che fotte senza falsi pudori e senza limiti. Peccato che tu non sia ancora disponibile a farti inculare, ma tempo al tempo!”Vi giuro che io ero con gli occhi fuori dalle orbite anche se mi sforzavo di sembrare “normale”!Ormai i casi erano due: o accettavo le sue “condizioni” oppure dovevo mandarla affanculo di brutto, ma questa soluzione non mi piaceva dal momento che Carmelina era veramente un gran pezzo di figa e la sua disponibilità era totale in fatto di sesso.Accettai! E … Dio me la mandi buona, dissi io in cuor mio, anche se mi preoccupava quella sua frase che mi martellava “Peccato che tu non sia ancora disponibile a farti inculare, ma tempo al tempo!”Ma che cazzo pretendeva sta stronza? Che mi faccia rompere il culo dai suoi maschi solo per farle piacere? No! questo non sarebbe mai successo, ma il buon senso mi spingeva a non dichiararlo lasciando la speranzella in lei di vedermi rompere il culo. Al momento opportuno sarei dovuto essere io a sapermi destreggiare per evitarlo. Non era successo anche con i camionisti? ed allora non disperare mai e confidare nelle proprie capacità di distrarre i satiri!Lei mi stampò un bacio sulla bocca, mi infilò la sua preziosa lingua nel cavo orale e poi si alzò ed uscendo disse “Lo sapevo che sei un uomo speciale a tutto tondo, non come quei frocetti che temono di essere scambiati per gay e si sottraggono sdegnosi anche se magari lo vorrebbero con tutto se stessi”.Detto questo uscì e mi lasciò con un alveare ronzante nel cervello.Improvvisamente la porta si riaprì, lei fece capolino e cinguettò “ahhh dimenticavo, domani sera a casa mia ad Acitrezza vengono due amici di Milano e la fidanzata di uno di esso, ci vediamo alle 20” … e sparì.Non mi restava che attendere una trentina di ore per sapere come sarebbe iniziato il nostro rapporto segreto!
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