Erano un paio di settimane che non sentivo la mia padrona, e decisi quindi di farle una telefonata per sentire come stava. Appena lei sente la mia voce mi ordina immediatamente di andare a casa sua perche’ e’ in attesa di una sua amica, e mi vuole torturare insieme a leiA quella notizia, comincio immediatamente a prepararmi fantasticando su quella che sara’ la mia sorte appena arrivato a casa della padrona che tante mie pene ha gia’ conosciuto. Mi faccio una doccia dopo essermi fatto la barba, e mi infilo il tanga di pelle che la mia Mistress ama tanto. Mi metto anche un paio di mollette per capezzoli che avevo ricevuto ordine di non stringere al massimo…. ci avrebbe pensato lei a farmi soffrire una volta arrivato a destinazioneDurante tutto il percorso il mio pensiero e’ mirato alla mia Dea, colei che mi fara’ passare le pene dell’inferno, ma che mi fara’ anche sognare di rivederla di nuovo per soffrire per lei qualsiasi dolore.Arrivato a casa sua, suono il campanello.Quei pochi secondi di attesa sembrano essere lunghi delle ore, il respiro si fa piu’ veloce ed il battito del cuore e’ cosi’ forte che ho paura che qualche passante lo possa udire. Ma alla fine ecco la porta, e’ lei che mi apre. Indossa un paio di stivali di pelle nera con tacchi a spillo, lunghi fino al ginocchio. Una gonna in pelle nera attillatissima che evidenzia perfettamente i suoi magnifici fianchi, ed un reggiseno anch’esso di pelle nera. Le sue unghie, lunghissime, sono di un rosso intenso. Gli ordini sono di spogliarmi nudo, tenendo solamente il mio tanga e le mollette, e di andarmi ad inginocchiare in salone. In meno di un minuto sono nudo e in ginocchio al centro della camera. Dopo un po’ lei torna con in mano alcuni oggetti. Mi ordina di porgerle rispetto leccandole gli stivali. Poi mi mette il collare con il guinzaglio, tira la catenella che univa le mollette fino a farle saltare (e a farmi quasi urlare) e le sostituisce con altre due molto piu’ dolorose. Mi dice: “Te le avevo promesse, sono una donna di parola !!!!” Mi ammanetta poi le mani dietro la schiena, e mi infila in testa un cappuccio (che non avevo mai visto prima) con due piccoli buchini all’altezza del naso, ed una chiusura lampo davanti alla bocca. Mi dice di rimanere in piedi rivolto verso la porta ad aspettare la sua amica padrona. Dopo circa 20 minuti decide che le mollette ai capezzoli non sono abbastanza e aggiunge due pesi alla catenella che le unisce. Il dolore a quel punto si fa molto forte; cerco di immaginare quanto tempo ancora dovro’ portare queste morse infernali; mi viene da piangere pensando che la seduta e’ appena iniziata.Il campanello…… l’amica della mia padrona e’ finalmente arrivata. La sua espressione di stupore e contentezza e’ chiara dai suoi commenti di dominatrice entusiasta.Sembra contenta di vedere l’oggetto che usera’ per la serata. Mi guarda, mi tocca dappertutto, esprime ammirazione per il mio tanga di pelle, e prima di andarsi a cambiare da’ una strattonata alla catenella che tramite le mollette e’ attaccata ai miei capezzoli,inutile dire che il dolore e’ lancinante,e al mio mugolio di dolore segue una sua risata di soddisfazione. La mia padrona mi toglie il cappuccio e mi ordina di inginocchiarmi davanti al divano, e di aspettare in silenzio.Dopo pochi minuti torna la mia padrona seguita dalla sua amica. Adesso la posso finalmente vedere. E’ una bellissima donna di circa trent’anni. Il suo abbigliamento mi fa balzare il cuore in gola. Veste un paio di scarpe nere lucide con tacco vertiginoso, calze nere a rete con reggicalze ed un paio di guanti neri di gomma fino al gomito. Si siedono sul divano e la mia padrona mi chiede di rendere omaggio a “Lady Stevie” e di baciarle la scarpe. Loro si accendono una sigaretta mentre parlano del piu’ e del meno. Inutile dire che portaceneri non servono…. c’e` la mia bocca per questo. Non gli basta pero’ usarmi solamente come posacenere; si divertono anche a torturarmi i capezzoli facendo oscillare la catenella con i pesi ed a bruciare con le loro sigarette il mio corpo indifeso. Finito di fumare Lady Stevie mi ordina di aprire la bocca, e spegne la sua sigaretta sulla mia lingua, mentre la mia padrona la spegne direttamente sulla mia spalla sinistra (porto ancora i segni di quella sera) provocando un dolore fortissimo. Come premio per essere stato un buon posacenere ho l’onore di ingoiare i loro mozziconi.Mi dicono ora che sono pronte per cominciare a divertirsi sul serio. Lady Stevie mi monta come un cavallo mentre la mia padrona mi prende a calci da dietro. Raggiungiamo quindi tutti insieme lo studio di tortura. Mi legano faccia avanti sulla croce. Questo vuol dire che si concentreranno sui miei capezzoli e sui miei genitali, la parte preferita dalla mia padronaInfatti tirano subito fuori un “cock ring” strettississimo che fissano alla base del pene per farmi mantenere un erezione costante. Poi prendono una miriade di mollette da bucato di tutti i colori ed alcune altre molto piu’ piccole portate da Lady Stevie. Cominciano a mettere le piu’ grandi sulla pelle del pene e sullo scroto, mentre con le piu’ piccole si accaniscono sulla cappella concentrandosi su quella parte dove la cappella stessa si unisce al pene creando quel lembo di carne perfetto per questi piccoli morsetti infernali. Non pensavo fosse possibile resistere a un dolore tale, fino a quando le due padrone mi smentiscono immediatamente cominciando a colpire le mollette con un gatto a nove code facendole saltare dal mio povero cazzo. Il dolore era cosi’ forte che il mio corpo si agitava facendo tremare la croce. Le mie torturatrici sembravano divertirsi particolarmente a vedermi contorcere il corpo come un verme.Finito il trattamento mi arriva la bellissima notizia che visto il gradimento da parte delle mie padrone il giochino verra’ ripetuto daccapo. Nuovamente quindi le mollette cominciano a coprire il mio pene ancora eretto grazie allo strettissimo cock ring. Questa volta le mollette da sole non bastano; arriva infatti anche la cera bollente che le padrone si divertono a versare fra le mollette multicolori creando delle composizioni degne dei migliori Ricasso.Il dolore e’ cosi’ intenso che non so se cominciare a piangere, ad urlare o a supplicare per una pausa. Mi rendo conto che riuscire a concentrarsi quando si prova un dolore del genere e’ praticamente impossibile; sembra che il cervello si stia per spaccare a meta’, i nervi che trasmettono gli impulsi di dolore allo stesso sembrano sovraccaricati di energia, e l’adrenalina generata si puo’ quasi toccare con mano. La mia decisione a quel punto e’ di stringere i denti e di sperare in una pausa.La pausa infatti arriva dopo che tutte le mollette e la cera sono state fatte saltare per la seconda volta e le padrone decidono di fare un piccolo breakIl mio respiro e il mio battito cardiaco sono altissimi, ma cominciano a tornare alla normalita’ quando vengo slegato dalla croce e portato nello stesso salone dove ero stato usato come posacenereHo il grande onore di essere usato come poggiapiedi mentre Lady Stevie e la mia padrona si rinfrescano con una limonata. Dopo l’ennesima sigaretta e gli ennesimi mozziconi ingoiati, la mia padrona mi ordina di fare un massaggio ai piedi di Lady Stevie. Lei si vanta con tutte le sue amiche dei miei massaggi elogiandomi in continuazione per il modo in cui ogni persona che provi le mie mani rimanga cosi’ positivamente impressionato. Finito il massaggio ai piedi di Lady Stevie e dopo gli elogi di rito e’ tempo di “giocare” di nuovo.La mia padrona mi dice che la sua amica e’ una specialista della cera bollente e che questa sera vuole sperimentare un nuovo giochino con me. Mi vengono tolte le mollette dai capezzoli questa volta con un gesto quasi amoroso seguito da un massaggino ai miei capezzoli infuocatiMi viene ordinato di sdraiarmi a pancia in su sul tappeto. Mi vengono legati i polsi e le caviglie con dei legacci. Lady Stevie tira fuori dalla sua borsa una moltitudine di candele di ogni grandezza e colore. Ne prende una nera e mi dice: “adesso usero’ il tuo cazzo come porta candela.” Mentre Lady Stevie giocava con il mio pene cercando di tenerlo eretto, la mia padrona si divertiva a colare cera sui capezzoli e sulla pancia. Quando l’erezione arriva al punto giusto, Lady Stevie comincia a legare la candela (ancora spenta) usando il mio pene come sostegno con dei legacci molto fini, che oltre a mantenere la candela al suo posto contribuiscono a mantenere il pene eretto. Fissata la candela al suo posto arriva il momento di accenderla e aspettare che la cera cominci a colare sul cazzo inerme. Le due padrone si siedono sul divano per godersi lo spettacolo e sorridono alle mie contorsioni e gridolini di doloreLady Stevie non molto soddisfatta del suo esperimento, la candela infatti rimaneva al suo posto per non piu’ di cinque dieci secondi, comincia a sperimentare ogni sua candela sul mio corpo, studiando la mia reazione ad ogni colata di cera di colore e consistenza differenti.Dopo una serie infinita di candele le padrone sembrano essere soddisfatte della mia prestazione. Mi portano di nuovo nella camera dove ero stato precedentemente torturato e mi legano ad una panca con legacci strettissimiMi mettono una fascia sugli occhi per impedirmi di vedere ed escono dalla camera. Passera’ parecchio tempo prima che le padrone torneranno per slegarmi e lasciarmi tornare a casaDurante quei minuti passati al buio e durante il tragitto per tornare a casa il mio corpo dolorante mi ricordera’ dei momenti di dolore lancinante passati durante la serata, ma anche l’immenso piacere di servire due padrone bellissime ed esperte. La speranza e’ sicuramente quella di rivedere la mia padrona e la sua amica Lady Stevie per servirle e deliziarsi della loro crudele immaginazione il piu’ presto possibile.
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