Mi ricordo.. . mi ricordo la prima volta che ti ho visto, a casa di tua madre; lei mi dava ripetizioni di latino e tu così sfuggente e dinamica attraversavi il salotto correndo e lasciavi solo una scia impregnata del tuo odore. Mi ricordo che mi masturbavo annusando le tue mutandine che rubavo di nascosto dal tuo cassetto, e il cuore mi rimbalzava nel torace pensando che in qualche modo io ti stavo possedendo, tu che eri così lontana e così donna ai miei occhi, con i tuoi seni così prosperosi e le tue gambe così snelle ricoperte dalle calze nere che ti portavano ogni giorno lontano da me.Mi ricordo quando scendevi in cucina e aprivi il frigorifero con addosso solo una maglietta bianca e i tuoi capezzoli così potenti mi minacciavano e io con il pene tra le dita raggiungevo il piacere più assoluto nel bagno di casa tua.Mi ricordo che mi dicevi un "ciao" con un piccolo sorriso sulle labbra rosse e aumentavi a dismisura il mio piacere e la mia frustrazione.Mi ricordo con quale violenza e quale dolore e quale partecipazione io agitavo il mio pene e schiacciavo forte contro i testicoli pensando a te sul tuo letto, distesa con la testa sotto il cuscino che con due dita trafiggevi la tua vagina ancora intatta e bollente, ancora ignara di un piacere vero.Mi ricordo che di nascosto da tua madre come un ladro entravo in camera tua e infilavo la testa fra le lenzuola e annusavo il tuo corpo che immaginavo lì e leccavo il tuo cuscino e ti sentivo già mia.Mi ricordo quando ti immaginavo a letto mentre facevi l’amore con tua madre, con la sua lingua infilata nella tua vagina e l’indice nel tuo culo ti provocava un piacere immenso e le inondavi il viso con il tuo sperma caldo.Ricordo con quale stupore i miei occhi ti guardarono tre anni dopo nella biblioteca dell’università; tu alzasti lo sguardo e accennasti un saluto, io mi spogliai di ogni inibizione e sedetti al tuo fianco e godetti della tua partecipazione e del tuo odore inebriante.Ricordo la gioia sul mio volto in quei giorni, quando ci incontravamo sempre più spesso e non più a caso, lo sapevamo entrambi, ma ci piaceva recitare questa parte perché era eccitante, era eccitante vederti così solare e dinamica e un attimo dopo assente..Ricordo soprattutto quel giorno che mi cercasti al bar dell’università e mi chiedesti un passaggio in macchina; mi ricordo che lungo la strada io non nascosi la mia eccitazione e tu abbassasti la lampo dei miei pantaloni e con mani calde impugnasti il mio pene e lo portasti alle labbra e cominciasti a leccarlo finché raggiunsi l’orgasmo e guardai le tue labbra bagnate del mio sperma; finalmente toccai le tue gambe nude e poi avvertii l’elastico delle tue mutandine sotto le mie dita e lo scostai e arrivai fino a te e con il mio indice tipenetrai e notai con gioia che eri già bagnata.Ricordo che il giorno dopo tu mi raggiungesti a casa ed entrasti nella mia camera già pronta ad accoglierti; io andai in cucina per preparare un caffè e quando tornai tu eri già nuda, mi passasti le mutandine nere e io le portai alla bocca e le leccai e feci mio il tuo odore.Ricordo il tuo corpo bianco disteso sul mio letto, eri una statua e con due dita ti penetravi e mi invitasti ad unirmi a te.Ricordo il contrasto di sensazioni che provai quando ti guardavo uscire da casa tua così lontana e quando con la tua clitoride tra le labbra mi bagnai la lingua del tuo piacere.Poi mi distesi sul letto e tu seduta sulle ginocchia prendesti il mio pene e lo inseristi dentro di te e cominciasti ad agitarti sempre di più e io ti stavo possedendo e tu mi stavi possedendo mentre i tuoi capelli mi frustavano la faccia, finché per la seconda volta bagnai la tua faccia con il mio sperma mentre tu mi leccavi i testicoli.Ricordo con gioia tutto questo, adesso che mi addormento al tuo fianco e mi risveglio al tuo fianco, adesso che mi riscaldo con il tuo corpo, adesso che sento la tua pelle sotto le mie dita io mi ricordo..Per poter scrivere un solo verso bisogna vedere tanti uomini, animali e cose, bisogna avere l’abbronzatura di tanti soli
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