Erano le nove di sera quando suona il campanello e al citofono riconosco la voce di Erika , la faccio subito entrare e le chiedo; Come mai qui? E’ successo qualcosa? Lei mi risponde subito che dopo il fine settimana passato assieme, non riusciva a fare a meno di pensare in ogni momento a quello che aveva provato con me e Giulia e, non aveva resistito alla tentazione di venire da me per farmi una sorpresa!!. Era ancora piu’ bella della volta precedente, i suoi occhi brillavano di desiderio, sotto lo spolverino chiaro indossava una mini con uno spacco che lasciava intravedere due coscie da lasciare senza fiato e inguainate da autoreggenti nere velate, sopra una maglietta bianca dalla quale traspariva un reggiseno a balconcino che sosteneva le sue dolci tettine; se era qui voleva dire che desiderava altro sesso. La feci entrare in sala e senza attendere un minuto, iniziai a spogliarla, le tolsi la mini , le sfilai la maglietta e le slacciai il reggiseno. Rimase solo con uno slippino di pizzo nero e le autoreggenti era gia’ su di giri e, mentre le accarezzavo il culetto e la fica avevo preso in bocca un seno e iniziato a succhiarle i capezzoli. Erika prese subito a gemere sotto i miei colpi di lingua, era gia’ partita e presala per mano la portai in camera da letto; le abbassai le mutandine la feci distendere allargandole le gambe, con le dita le allargai la fichetta e iniziai a slinguarle la clitoride poi, sostituii la lingua con due dita e proseguii penetrandola fino in fondo; con un dito iniziai poi a solleticarle il buchetto del culo fino a farlo palpitare; mi sistemai con la fica davanti al suo viso e mentre lei me la leccava, le stringevo le tettine fino a farla urlare. A questo punto presi un lungo cazzone di gomma con delle grosse nervature e lo schiaffai con un sol colpo nella sua fica bagnata di ciprigna mentre col dito dell’altra mano le esploravo il suo stretto culetto; Erika inarco’ la schiena e urlo’ per la doppia penetrazione. Cambiammo posizione la misi a pecorina e, dopo avermi allacciato in vita un doppio fallo iniziai a scoparla con foga e a incularla con vigore dopo averle inumidito e allagato il forellino con due dita. Erika aveva preso a urlare, era veramente delizioso quel culetto e vederlo aprirsi e chiudersi sotto i miei colpi; poi mi disse: ti prego cambiamo posizione, ora voglio essere io a farti godere!! Siiiiiiiiii!!!!!!! Lo vogliooooooo!!!!!! le risposi e, detto cio’ si sistemo’ dietro di me e, allargandomi il buco del culo con le dita, inizio’ ad infilarmi lentamente nel forellino il grosso fallo che le avevo dato in mano; non ero sicura che, dato le dimensioni, potesse entrare e infatti il mio culetto si apriva con fatica ; temeva di farmi male ma continuo’ lentamente a penetrarmi fino in fondo e fino a quando, spingendo indietro le feci capire che ero pronta; allora mandandolo avanti e indietro mi inculo’ fino a farmi raggiungere l’orgasmo piu’ sconvolgente della mia vita, ad ogni mia spinta corrispondeva una sua spinta nel mio culo era una cosa sublime. La serata si concluse a tarda ora, eravamo esauste ma felici, soprattutto Erika che , a fatica mi saluto’ e usci’ dopo avermi baciata. Amore mio e’ stato stupendo, con Erika ho raggiunto le piu’ alte vette del piacere e sono sicura che non e’ ancora finita.
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