La fortuna più grande che un uomo può sperare è trovare una compagna appassionata e complice, con la quale dividere le gioie della vita. Io sono un uomo fortunato! Conobbi Anna circa quattro anni fa, in breve scoprimmo di avere molte cose in comune: entrambi avevamo un matrimonio finito alle spalle, ci piaceva divertirci ed eravamo liberi. Dopo una settimana di convenevoli siamo finiti a letto e da allora abbiamo consumato diversi materassi… Purtroppo abitiamo in due diverse città distanti circa 100 Km, così durante la settimana facciamo interminabili telefonate – come due fidanzatini – il week-end però è tutto nostro! Un fine settimana Anna scende da me al mare e la settimana seguente vado da lei in montagna: in tre giorni recuperiamo il tempo perduto. Una delle cose che amo di più in lei è la fantasia che usa nel sesso, riesce a sorprendermi ogni volta. Quella volta toccava a me partire: il venerdì non passava mai, la desideravo intensamente. Avevo deciso di portarla fuori a cena e poi… Finalmente arrivarono le 17. Finii il lavoro, passai da casa, una doccia veloce, la valigia con il cambio e via da lei, 40 minuti di autostrada, il casello e poi il parcheggio vicino al suo appartamento. Erano le 18 e 40, aprii il portone del condominio, presi l’ascensore fino al quinto piano e finalmente aprii la porta di casa. Era tutto buio. Forse lei era uscita per fare qualche acquisto, ma vidi in soggiorno la televisione accesa. “Anna, dove sei??” Amore, sono in camera! Probabilmente stava truccandosi, come tutte le donne quando c’è in vista una serata speciale, ma lei perde sempre un sacco di tempo, facendomi impazzire. Andai in camera da letto e appena entrato lei accese l’abatjour e rimasi piacevolmente stupito. La mia principessa indossava il baby-doll di tulle bianco che le avevo regalato per Natale. Notai subito che non indossava le mutandine e questo mi provocò un’erezione immediata! Iniziai a spogliarmi, ma quando rimasi in mutande Anna mi disse: “Non così veloce, piccolo. Prima dovresti fare una cosa per me, poi se sarai stato bravo avrai la tua ricompensa”. Accidenti, chissà cosa aveva in mente. Io ero sul punto di scoppiare e lei la tirava per le lunghe! “Va bene, cosa vuoi che faccia, tesoro??” Lei fece scivolare una mano fino all’orlo del baby-doll e lentamente lo sollevò, scoprendo il suo piccolo fiore. “Vedi, ho un problemino qui: dovevo passare dall’estetista ma non ne ho avuto il tempo. Saresti così carino da risolvere questo fastidio?” Allungando la mano indicò sul comodino tutto il necessario per una depilazione. La mia eccitazione aumentò ancora: avevo avuto esperienze analoghe con altre, ma con lei mai…. Alzò le natiche e ne approfittai per sistemare un asciugamano sul copriletto. Chiuse gli occhi, sospirando: “Sono sicura che farai un gran bel lavoretto”. Presi il pettine, lentamente leacconciai ai il pelo, facendo attenzione a non graffiarla, poi presi le forbicine e iniziai a sfoltire il pube. Il vello adesso era corto a sufficienza, presi il gel e lo spalmai sul suo ventre. Sobbalzo’. “Che c’è?” “E’ freddo, brrr”. Per farla stare zitta le diedi una pacca sul sedere. “Ora te ne stai li buona e mi lasci fare il lavoro”. Continuai a spargerle il gel, coprendo il monte di Venere per poi allargarmi a tutta la zona incriminata. Se avessi portato la videocamera l’avrei sicuramente filmata, stesa sul letto a gambe larghe, con il baby-doll sollevato fino all’ombelico ed il pube ricoperto di schiuma. L’erezione si stava facendo dolorosa, per un attimo pensai di scaricarmi da solo, poi mi dissi che quando l’avrei presa l’orgasmo sarebbe stato sensazionale, valeva la pena di soffrire un po’… Era il momento della verità, presi il rasoio e delicatamente iniziai dall’alto del pube scendendo verso il basso: dopo qualche minuto, il Monte di Venere era glabro. Adesso toccava alla vulva, con la sinistra le tendevo la pelle nei punti più difficili e con la destra la depilavo: giunto alle grandi labbra usai due dita come protezione mentre con la massima attenzione eseguivo le passate. Ora la parte sinistra della vulva era rasata, mentre l’altra metà ancora ricoperta di schiuma. Solo allora mi accorsi di una cosa: il caratteristico odore di una femmina eccitata. Anna aveva ancora gli occhi chiusi: approfittai per inserirle un dito nella vagina e la trovai meravigliosamente lubirificata. Lei sospirò:”Oddio, lascialo li ancora un attimo, è meraviglioso” poggiando la sua mano sopra la mia. Sapevo che se avessi continuato a stimolarla sarebbe venuta, sadicamente decisi che anche lei poteva attendere! Ripresi il mio lavoro da certosino, depilandole anche la parte destra della vulva, infine le ultime passate nella zona del perineo. Rimasi un attimo ad ammirare Anna che mi si offriva con il suo sesso completamente nudo, la desideravo come non mai ma non era ancora giunto il momento di unirci. Con acqua tiepida le frizionai delicatamente la pelle arrossata, la asciugai e cosparsi nuovamente il suo sesso con altra crema, ripetendo il passaggio del rasoio ma adesso in contropelo, senza fretta. Infine la sua pelle divenne liscia come il velluto: il passaggio della mia mano era indubbiamente piacevole e riuscivo a percepire ogni sua vibrazione. Ora il tocco da maestro. Anna aveva la pelle irritata io presi un gel emolliente lo riscaldai tra le mani e cominciai a spalmarlo sul suo ventre, partendo dall’ombelico con un movimento rotatorio per arrivare al pube. Continuai il massaggio tra le cosce e – sentendo i suoi muscoli completamente rilassati – le aprii le grandi labbra: il suo liquido caldo colò copioso bagnandomi le dita. Fu il miglior complimento che la mia donna potesse farmi, mi sfilai gli slip scivolando senza fatica dentro di lei. Inutile dire che arrivammo in ritardo al ristorante. Comunque quella fu la più meravigliosa ora di sesso mai passata assieme, Anna ebbe TRE orgasmi ed io uno talmente potente da sentirmi il re del mondo (vedi Titanic). Da allora il rito della depilazione e’ diventato una pratica abituale durante i nostri giochi privati…
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