Ciao io mi chiamo Giulio e faccio l’idraulico, è un lavoro che mi permette di avvicinare le più svariate categorie di persone, dal Magistrato all’uomo di fatica dei grandi Magazzini, che detto fra noi trovo molto più umano,era di Lunedì e la segretaria che ho in negozio, mi aveva fissato un appuntamento presso una famiglia che non conoscevo, infatti in quel Palazzo non avevo mai avuto clienti, erano le 15, e io puntualmente mi presentavo in casa di queste persone, mi aveva aperto la porta una bella ragazza, credo 23 o25 anni, capelli corvini, occhi azzurri che splendevano in quella cornice nera, le labbra carnose e un bel sorriso, circa 1,70, era con dei pantaloni molto attillati di stoffa neri, che mettevano in risalto due bellissime gambe e un bel pacco del monte di venere, si vedevano distintamente le labbra gonfie della fica, dopo avermi salutato mi precedeva per andare in cucina, e potevo vedere un culetto che era una meraviglia, degno finale di contorno per tutte le cose belle che aveva, il danno che aveva, consisteva nel sostituire il sifone che ormai era completamente fradicio, aprivo la mia borsa dei ferri e iniziavo a smontare i pezzi, un ragazzo si presentava in quel momento e rimaneva ad osservarmi mentre lavoravo, anzi notavo che mi anticipava nel porgermi i ferri che mi occorrevano, poco dopo la ragazza le diceva, dai Luciano, non dare fastidio al signore, lui neanche rispondeva e continuava a porgermi tutto quello che mi occorreva, la ragazza si avvicinava e con la voce bassa mi diceva, lo scusi, ma mio fratello è fatto così, quando vede i ferri da lavoro diventa una persona incredibilmente attenta, credo che ad imparare il suo mestiere non le sarebbe difficile, ma purtroppo non parla mai con nessuno, solo con me e qualche volta, e aggiungeva io mi chiamo Rosa, per qualsiasi cosa le serve basta che mi chiami, nel frattempo avevo completamente finito di smontare il sifone, a dovevo andare a prenderne uno nuovo, la fortuna era che il mio negozio era a poche decine di metri dalla casa di Rosa, lei accompagnandomi alla porta mi diceva sempre a bassa voce, lo scusi mio fratello, ma lui è molto timido e non parla con nessuno, farei chissà cosa per vederlo felice e disinvolto, ma purtroppo da quando nostra madre ci ha lasciato lui ha solo me, e dipende da me in tutto e per tutto, e abbassando ulteriormente la voce aggiungeva, anche per quello che riguarda i suoi impulsi sessuali, e mi creda che poche persone sono così attive come lui, io mosso da una enorme curiosità le chiedevo, ma cosa intende dire per attivo come sessualità? ma proprio in quel momento Luciano si stava avvicinando ed abbiamo interrotto li la conversazione, e mentre uscivo Rosa aggiungeva, ma non credi che sia il caso di darci del tu? io ho 25 anni e tu quanti ne hai? 30 le dicevo mentre prendevo l’ascensore, allora sai che devi fare per quando ritorno? preparami il caffè, e cosi formalizziamo ufficialmente le presentazioni aggiungevo ridendo, mentre mi recavo al mio negozio non facevo altro che pensare alle ultime parole di Rosa, chissà cosa voleva dire con un’attività intensissima sessuale, non vedevo l’ora di risalire per finire quel discorso interrotto a metà, infatti poco dopo ero di nuovo in casa sua, e davanti ad una tazzina di caffè fumante, Rosa proseguiva nella confidenza appena accennata, mentre Luciano era ritornato nella sua camera e aveva chiuso la porta, e lei a quel punto aveva ripreso la conversazione interrotta, lo hai notato che è andato via? adesso lui si sta masturbando perché ti ha visto, e questo lo ripeterà almeno altre cinque o sei volte nella giornata, ma dopo la seconda o la terza sborrata, lui viene da me e debbo fargliela io la sega, altrimenti si incazza e diventa nervosissimo, io farei chissà cosa per farlo calmare, ma a lui piacciono gli uomini, non li tocca o si fa toccare gli basta guardarli, ma a me ancora deve capitare un uomo che fa qualche cosa con me mentre lui ci guarda, ma tu che sei un bel ragazzo non ti potrei interessare con lui presente? bada che non ci sarebbero problemi di sorta per tutto quello che vorresti fare con me, io sarei disposta a tutto pur di far felice mio fratello, a me il cazzo già cominciava a crescere, e Rosa lo aveva notato, si era alzata dalla sedia, e mi aveva messo la sua mano sul mio pacco che già era evidente, io immediatamente le avevo messo le mie mani sui suoi seni, aveva una seconda anche un po’ scarsa, ma si sentivano due capezzoli meravigliosamente duri, mentre continuava a palpeggiarmi il mio bastone mi aveva poggiato le sue labbra alle mie, aveva serpeggiato un po’ la lingua e mi era entrata dentro la bocca, la sentivo mulinare in tutte le direzioni, aveva una lingua che sembrava un aspide in agonia per come la muoveva veloce, poi si fermava e mi diceva, tu saresti pronto anche ora se ti porto in camera mia? Io assentivo con il viso ma le rispondevo, io non ho problemi se tuo fratello ci guarda, ma una condizione te la metto anche io, faccio tutto quello che vuoi ma lui non mi deve toccare, se è così possiamo cominciare anche adesso, mi hai fatto venire una voglia che non vedo l’ora di mettertelo in bocca, e lei ridendo, non ci sono problemi, io per le pippe e per i bocchini sono una specialista, capirai con mio fratello, ma sia il culo che la fica li ho vergini, ma sono specializzata anche a masturbarmi, lo faccio in tutti i modi possibili e inimmaginabili, mi aveva preso per mano e mi aveva condotto nella sua camera, era una bella camera da letto in stile Veneziano, con dei tendaggi veramente belli ed eleganti, il letto a baldacchino con le quattro colonne che erano degli angeli stilizzati e dorati, per salire sul letto c’erano due gradini in legno che lo giravano completamente, e facendole anche da base e cornice, lei affacciandosi dalla camera chiamava il fratello pregandolo di raggiungerla, e aggiungeva, vieni che oggi ti faccio divertire veramente, così questa notte dormi e non mi dai noia a me, Luciano si affacciava alla porta della camera e aveva l’evidente protuberanza di chi è eccitato, infatti Rosa mi diceva, lo vedi, lui è già pronto, ma adesso vedrai la particolarità di mio fratello, e avvicinatasi mi slacciava le bretelle della tuta che cadeva in terra, io mi sfilavo le scarpe e finivo di togliermi la tuta, mentre Rosa si toglieva i calzoni, mostrando con un tanga bianco che non riusciva a coprire quella magnifica protuberanza della fica, e intorno una cornice di peli neri che sembravano un quadro d’autore, io mi toglievo la camicia e la maglia rimanendo in mutande, con l’evidente erezione che non mi abbandonava, era Rosa che standomi vicino me li toglieva con un certo imbarazzo aggiungendo, scusami, ma io oltre a mio fratello non ho mai visto un uomo nudo, e si toglieva prima il tanga e poi la maglia mostrandomi due seni piccoli ma belli e perfetti, aveva ancora i capezzoli ritti e duri, infatti al solo toccarli le era venuta la pelle d’oca, lei mi aveva impugnato il cazzo come si fa con una spada, me lo guardava e lo scappellava leggermente, io fiero dei miei 21 centimetri la lasciavo fare e ne ero orgoglioso, ma girandomi verso il fratello che si era tolto i pantaloni del pigiama, potevo vedere che questo ragazzo aveva un cazzo spaventoso, almeno di 25, 26 centimetri, il mio al suo confronto sembrava un giocattolo, e Rosa ridendo mi diceva, ecco quale particolarità ha mio fratello, e il perché non ci ho mai fatto nulla ad eccezione di menarlo o succhiarlo, io cercando di non pensarci avevo messo le mani sulla fica di Rosa, cercando con il dito di farmi spazio in mezzo al folto bosco che aveva lei, Luciano già se lo stava menando alla grande, rimanendo con lo sguardo fisso sul mio cazzo, Rosa mi aveva spinto a mettermi seduto sul letto e me lo aveva preso in bocca, e sentivo di nuovo quella lingua indemoniata che mi stava leccando e girando per tutta la cappella, io con una contorsione da vero ginnasta, riuscivo a mettermi sotto di lei e cominciavo a leccarle la fica, ottenendo subito che mi spalancasse ulteriormente le cosce e faceva una sborrata veramente notevole, poi mi confessò che nessuno mai l’aveva leccata, io avevo ricominciato a leccarla ma adesso nel buco del culo, e cercavo di infilarci la lingua, e lei la sentivo che si lamentava come un gatto in amore, si era mandata il cazzo fino in fondo alla gola, aveva dei conati, ma continuava solo per darmi piacere, cercando in qualche modo di ripagarmi per il godimento che le stavo procurando, e con la coda dell’occhio vedevo nel frattempo Luciano che stava facendo una sborrata da campionato, ma se lo continuava a menare avendolo ancora duro, ma io ormai con le continue sborrate di Rosa e quello che mi stava facendo con la bocca, non riuscivo ad andare oltre, e iniziavo a sborrare nella sua bocca una enorme quantità di sperma come poche volte avevo fatto, e anche lei dopo la mia venuta mi rifaceva una scolata del suo miele e mi si abbandonava sopra, poi era lei che si voltava verso il fratello e le diceva, fallo adesso amore mio che lo sai mi piace vederti, e Luciano si riproduceva in una sborrata sempre enorme a pochi passi dalla sorella, poi Rosa si girava verso di me baciandomi sulla bocca, era un bacio che sentivo di un misto di piacere, amore e riconoscenza per averla fatta godere molto e per la prima volta, poco dopo Rosa guardandomi negli occhi mi sussurrava, adesso faccio una cosa per te così vedi che il tuo bastone ti ritorna duro più di prima, invece come vedi Luciano di questi problemi non ne ha, e adesso vedrai come mi segue, ma questo lo faccio solo per te, e mi dava un leggerissimo bacio sulle labbra, provocandomi un brivido hai bassi fondi, poi si sdraiava supina mettendosi un cuscino sotto al fondo della schiena, lasciando libere le chiappe, aveva spalancato le gambe mostrandomi la fica completamente aperta, aveva infilato il dito medio dentro e se lo era portato alla bocca succhiandolo avidamente, e mi aveva detto, mi piace sentire il sapore della mia fica prima di menarmela adesso te lo faccio vedere come me la meno guardandoti, poi sempre con il medio aveva iniziato a girare intorno al clitoride, che era uscito dal suo alveolo ed era dritto, era uno spettacolo che non avevo mai visto, la delicatezza mista alla precisa opera di darsi piacere era unica, se la toccava con un amore profondo, sembrava nata per masturbarsi per come lo faceva bene, poi mi chiedeva di poggiarle il mio dito medio sul buco del culo, e mi ripeteva solo poggiato ma spinto, adesso ti faccio sentire le contrazioni del mio sfintere quando godo, e se vuoi dopo che ho sborrato me la lecchi ancora, oggi ho una voglia di godere che non ne hai idea, infatti nell’arco di un minuto iniziavo a sentire le contrazioni del suo buchetto del culo, la voglia di menarmelo a quel punto era forte in me, ma feci del tutto per restare fermo con le mani, ed infatti dopo le contrazioni sempre più forti, le vedevo uscire una colata di miele dalla fica, Rosa stava sborrando veramente bene, toglievo il dito e iniziavo a leccarle il culo, e poi la fica, il grilletto subito non lo sfioravo, sapevo che dovevo farle passare qualche secondo in più, e infatti era lei che improvvisamente mi supplicava di succhiargli il clitoride, e si ripeteva in una sborrata più abbondante della precedente, e giratasi vedeva il fratello che stava schizzando di nuovo un mare di sperma, e si complimentava con lui dicendole, sei stato veramente bravo anche questa volta, poi quando abbiamo finito ti faccio un pompino va bene? e lui assentiva accennando un sorriso, e rivolta a me proseguiva, adesso scegli quello che vuoi per primo, vuoi la mia fica o preferisci mettermelo nel culo? io quando dico una cosa la faccio, ti avevo promesso tutto di me, e adesso lo hai a disposizione, io chiedendole se aveva della crema per farlo scivolare, le avevo chiesto senza dirlo il culo, e lei senza scomporsi mi aveva detto, la crema non posso averla dal momento che non pensavo di farlo proprio oggi, ma se ci mettiamo il burro credo che otteniamo un effetto quasi uguale non credi? lei si alzava dal letto e andava in cucina, mostrandomi di nuovo quelle meravigliose chiappe che fra poco avrei violato, avevo un cazzo che veramente non sapevo più dove metterlo, la voglia di quel culo mi faceva sragionare, poco dopo Rosa ritornava in camera con un piattino, e dentro c’erano diversi cubetti di burro, lo aveva preparato a pezzetti per favorirne l’entrata dentro al suo buco di culo, e la cosa carina, era che aveva messo vicino un tovagliolino e aggiungeva, è per pulirti le mani dopo che me li hai infilati nel culo, e si posizionava alla pecorina, io vedendola così cominciavo a leccarle il culo, era troppo bello per non assaggiarlo ancora, e questo l’aveva portata di nuovo ad avere un orgasmo molto sostanzioso a giudicare da come le colava la fica, poi prendevo due pezzi di burro e uno per volta li infilavo nel buchetto, poi con un terzo, prima lo strusciavo intorno al buco e poi infilavo anche questo, con un dito ne saggiavo lo scorrere nel retto, poi ne mettevo due ed infine di nuovo un altro pezzetto di burro, ma prima me lo strusciavo sulla cappella, e finalmente le potevo poggiare la punta del mio bastone all’ingresso del culo, lei sentendolo si allargava le chiappe con le mani, e con il corpo mi veniva incontro, io reggevo il cazzo mentre spingevo, ed infatti con un flop la cappella entrava completamente, rimanevo fermo dicendole, io non mi muovo, se non ti fa male spingilo tu e ti inculi da sola, lei tremava, ma credo che era più per l’emozione che per il dolore che fino ad ora non provava, poi la sentivo spingere piano piano e io l’accompagnavo nel farlo scivolare dentro, ero arrivato a metà percorso e Rosa mi diceva, non mi fa male, ma mi sento il culo pieno come non mai, continua a spingere ma piano ti prego, io prima lo sfilavo un po’ e poi lo rimandavo giù, questa volta fino in fondo ma mi fermavo per farla abituare, anche se il fratello lo aveva grosso il mio con i suoi 21 centimetri e sette di diametro, era sempre un signor cazzo, la sentivo che respirava forte e mi ripeteva, mi sento il culo pieno da impazzire ma credo che incominci a piacermi, prova piano a muoverti e te lo dico, io ho iniziato a sfilarlo e rimetterlo dentro ma con una lentezza estrema, mi interessava troppo quel buco di culo per rovinare così il primo incontro, però lo sentivo tutto stretto intorno al mio cazzo, ma era veramente un degno fodero per il mio bastone, infine la prendevo per i fianchi e iniziavo a pomparla sempre più svelto, e la sua reazione era veramente da favola, aveva iniziato a godere già da prima che andavo piano, e aveva cominciato a dirmi, dai inculami più forte, fammi sentire questo cazzone fino nella gola, sfondami il culo si così, ecco sei veramente bravo continua, e aggiungeva e tu fratello mio vieni qui che ti spompino come si deve, Fausto non aspettava altro,messosi davanti alla sorella si faceva succhiare il cazzo alla grande, io ormai ero perso in quel paradiso, me la stavo inculando a Rosa con un amore ed una furia selvaggia che non aveva limiti, ma come in tutte le cose belle c’è una fine, infatti iniziavo a sborrare nel culo di Rosa una quantità industriale di sperma, e sentivo che più schizzavo e più sperma avevo da buttare fuori, infatti fu un orgasmo lunghissimo e lei non era da meno, infatti continuava a sborrare e ingoiare lo sperma del fratello che ne stava facendo una quantità notevole, poi mi sono accasciato di fianco su letto abbracciato a Rosa, me la tenevo stretta, non volevo far uscire il mio bastone anche se ormai quasi moscio dal suo culetto d’oro, la baciavo sul collo, sulle orecchie, e le stringevo i seni, i capezzoli li continuavo a sentire duri, e poi una passatina alla fica che era fradicia, a Rosa le dicevo, senti amore, io ti inculerei di nuovo perché lo sento che ricomincia a indurirsi, ma non vorrei che ti infiammo il retto e poi domani ti brucia, facciamolo riposare questo culetto meraviglioso, e se non ti da problemi per questa notte, domani ti inculo tre volte di seguito va bene per te, e lei ridendo mi rispondeva, adesso andiamo in bagno e te lo lavo come si deve, poi ritorniamo qui e inizio prima a menartelo come prima e poi finisco con un bocchino, perché l’ho sentita prima la tua sborra e mi è piaciuta moltissimo, e se per caso domani mi fa male il buchetto del culo, ti do la fica, non preoccuparti che per te un buco libero c’è sempre, e siamo andati in bagno per poi ricominciare, ma, ma questa è un’altra storia.

