Silvana viveva in uno stato di semi coscienza, non sapeva più se quello che gli stava succedendo era realtà o corrispondeva piuttosto ad un incubo. Era diventata il giocattolo di un ragazzino e questo la eccitava ma la spaventava allo stesso modo, visto che Claudio aveva dimostrato una cinicità davvero straordinaria. Comunque attendeva l’ultima richiesta con ansia. Claudio invece dimostrava di saper gestire bene la situazione e di saperne quindi trarre vantaggio in maniera assoluta. Ormai aveva organizzato anche l’ultima richiesta e sapeva che per la signora Silvana sarebbe stata indimenticabile. L’avrebbe marchiata a vita, quella bella e sensuale donna si sarebbe ricordata di lui per sempre. Suona il telefono in casa di Silvana “Ciao Silvanuccia, sei pronta per l’ultima richiesta?” “No, ma immagino che non te ne fregherà molto!” “Brava, indovinato!!! Senti domani mattina ci vediamo alla stazione alle 8, ti porto a fare un giro in campagna! Ti devi vestire in maniera molto provocante e …. ricordati che dovrai soddisfare ogni mia richiesta, staremo via tutto il giorno, poi a sera …sarai nuovamente libera.” Silvana sentendo la parola libera sospirò. L’indomani mattina i due si incontrarono alla stazione, Claudio aveva già i biglietti del treno in mano, Silvana aveva uno spolverino nero e sotto era quasi nuda. Una minigonna che sembrava un cintura, il pizzo delle autoreggenti in evidenza ed una camicetta indossata senza reggiseno …era davvero una favola. La signora seguì il suo ricattatore e salirono su di un treno “stai tranquilla tra un’ora saremo arrivati, ti porto in un piccolo paesino dove ho trascorso le mie estati quando ero bambino, lì ti aspettano un po’ di uomini, quando saremo arrivati, ti spiegherò. Ora andiamo in bagno così mi fai un bel pompino, così fai almeno colazione!!!” “Un po’ di uomini? Ma quanti? Aspetta un attimo … non esagerare capito?” “Stai tranquilla, sono tutti sani, sono vecchi e giovani pastori e gente di campagna, non conoscono droga e perdizione e tu sarai il loro sogno erotico avverato. Per molti di loro sarai la prima e per altri l’ultima sborrata colossale. Ora però prendimelo in bocca!” Claudio prende Silvana per un braccio e la porta in bagno, la fa sedere sulla tazza e si tira fuori l’uccello già in tiro. “Dai, troia, fammi vedere quanto ci metti ad ingoiare tutta la sborra che ho nelle palle!” “Poco, ci metterò poco, perché tu, piccolo frocetto, non resisterai neppure un minuto!” Silvana inizia a succhiare il giovane cazzo, menandolo con la mano, parte subito con un ritmo deciso, vuole umiliarlo facendogli vedere che non ha resistenza. Claudio dopo una decina di smanettate sente già salire la sborra dalle palle, ma non vuole venire, cerca di resistere, ma vedere quella splendida creatura così scatenata è davvero troppo eccitante. Silvana lo sa, sente vibrare il cazzo che ha fra le mani e che succhia avidamente, accelera il ritmo mentre Claudio cerca di rallentarlo tenendola per i capelli, ma … non ci riesce e alla fine cede cominciando a sborrare nella bocca della donna che ingoia tutto in brevissimo tempo. “Hai visto frocetto, nemmeno un minuto!!!” “Che grande troia che sei, eh eh eh eh! Bene stasera, al ritorno berrai la mia urina!” I due arrivano al paesino e dopo dieci minuti di cammino arrivano ad un casolare, Claudio bussa alla porta, apre un signore anziano che li fa entrare e mentre parla con il ragazzo non toglie di dosso neppure per un attimo gli occhi da Silvana. “E’ proprio bellissima, non credevo che ci avresti portato una creatura così bella, ma siamo sicuri che non sia una puttana di professione?” “Stai tranquillo è una gran troia, ma non lo fa di mestiere! Eh eh eh” Silvana è seria e infastidita dai discorsi, si toglie lo spolverino e dice “Allora devo cominciare da lui?” “Non avere fretta, vieni di la c’è un letto, ti spiegherò!” “Allora le regole sono queste: in questa camera accoglierai gli uomini che entreranno a coppia, uno ti farà il culo e all’altro farai un pompino. Quando sarà di nuovo il loro turno si scambieranno posto, in modo che alla fine tutti abbiano riempito sia il tuo culo che la tua bocca. Tu non potrai lavarti né sputare nulla. Potrai fare una pausa ogni due ore.” “Ma sei pazzo??? Ma quanti sono??? Mi faranno male!!!” “Devi sopportare, saranno una cinquantina se vengono tutti, cento se vengono tutti due volte, eh eh eh!” “Nooo, io me ne vado, ti denuncio, siete dei pazzi!!” Silvana fa per uscire dalla stanza, ma Claudio la ferma, la gira verso di se la stringe in un abbraccio e la bacia appassionatamente. “So che per te sarà dura, ma lo devi fare, lo devi fare per me. Mi hai voluto, mi hai scelto, io ero un giovane che non conosceva altro che la masturbazione, tu mi hai dato il potere ed ho imparato ad usarlo. Stai attenta, è un consiglio, ubbidisci quest’ultima volta come hai sempre fatto, altrimenti potrei distruggerti.” “Sarà l’ultima volta, ricordatelo.” Silvana si sistema sul letto, mentre iniziano ad arrivare i primi “clienti”. Le coppie sono formate sempre da un giovane ed un anziano e quando gli uomini entrano in stanza e trovano Silvana vestita solo delle autoreggenti, delle scarpe col tacco a spillo e già impiastricciata da chi li ha preceduti, hanno un cedimento. E’ una visione sublime. I primi cominciano con il giovane che cerca di entrare nel culo di Silvana, cosa riuscita dopo vari tentativi e con l’aiuto di un po’ di saliva. La cosa va avanti due ore e più o meno la scena è sempre la stessa il giovane viene prima, il vecchio poco dopo, Silvana dopo ogni sborrata nel culo scoreggia lasciando uscire rivoli di sperma di color marrone che scendono ormai dalle cosce e hanno sporcato tutte le lenzuola, mentre i primi pompini vengono interamente ingoiati, gli altri vengono fatti scaricare in bocca e lasciare parzialmente uscire dalle labbra. Durante il terzo turno Silvana si ferma non riesce più a prenderlo nel culo, è tutto rosso, gonfio e dolorante, perde anche un po’ di sangue. Implora il vecchio che è dietro di non penetrarla nel culo, il vecchio si lamenta, ma poi la accontenta e glie lo mette in fica. Da quel momento, con il consenso di Claudio, chi va dietro lo mette e viene in fica. Gli ultimi due vengono a ruoli invertiti rispetto al primo turno, nella fica ed in bocca della stremata Silvana (che ha vomitato tre volte a causa delle abbondanti sborrate in bocca), alle 16 di pomeriggio. E’ finita!!! Claudio aiuta Silvana a farsi una doccia, le da mangiare e da bere e i due vanno alla stazione per tornare a casa. “Sei stato crudele, ma me la pagherai, mi vendicherò di tutto questo! Ora distruggi quelle maledette foto e non farti più vedere!” “Le foto le avevo già distrutte, ne ho tenuta una sola, per ricordo, ma è come se non esistesse e poi sei irriconoscibile, mi stavi facendo il pompino e ti si vede solo la testa.” “Bastardo!!!” “Ehi, ora stai esagerando!!! Cerca di essere più gentile con me! L’esperienza che hai avuto è unica e senza di me non l’avresti mai fatta. Dovresti farmi una statua ingrata troia! Cazzo, adesso mi bevi l’urina, ricordi?” “Ma cosa dici!! Che schifo vuoi?” lo scompartimento del treno dove sono i due è vuoto, Claudio si alza tira fuori il cazzo e lo piazza in bocca a Silvana, la quale inizia a fargli l’ennesimo pompino, parte spontaneamente, ormai è l’abitudine. Claudio la ferma e le ordina di stare ferma con il suo cazzo in bocca. Poi, dopo qualche decina di secondi comincia a pisciare a schizzi, in modo di dare il tempo a Silvana di ingoiare. Lei esegue l’ultimo ordine e non fa cadere neppure una goccia dell’urina di Claudio. “Mi vendicherò!” Sono le ultime parole di Silvana quando i due si salutano arrivati alla stazione.
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