“Allora ci troviamo al solito posto solita ora?” disse Silvia. Già … solito posto e solita ora …. questo voleva dire alle 21,30 presso la piazzetta dell’oratorio.“Che palle!” ….. pensai tra me e me ….. tutti i Sabati sempre la stessa storia, sempre la stessa zuppa ……. d’altro canto nel nostro piccolo paesino sperduto nella pianura padana c’era ben poca scelta …. o ti beccavi la compagnia di stampo “cattolico” oppure ti ritrovavi isolato in men che non si dica !!!!!“Certo Silvia ….. come sempre!!!!” – risposi .“Che cosa vorresti dire?” – mi domandò un po’ seccata.“Nulla … non preoccuparti”.Silvia era una ragazza di 24 anni, buona come il pane, gentile e disponibile con tutte le persone.Fisicamente non era davvero un gran che, infatti era piuttosto grassa (ed intendo proprio grassa!) anche se aveva un bel visino con due bellissimi occhi verdi.Era la tipica brava ragazza “casa e chiesa”, tutta impegnata nelle attività dell’oratorio del paese, roba del tipo catechismo, incontri di preghiera ecc…Io mi trovavo in uno di quei periodi di tempeste ormonali che ti mettono in tiro l’uccello per giorni e giorni, e , nonostante uno si dia da fare sparandosi seghe a più non posso, la voglia non passa mai ….. anzi.E così tutti i sabati sera ci trovavamo là, sperando di uscire un po’ dalla routine famigliare e lavorativa.Verso l’orario stabilito presi la macchina e mi recai al solito luogo d’appuntamento.Nove e mezza …. e non si vedeva nessuno ….. mah …. Poi all’improvviso “beep beep!”.Il cellulare! … un messaggio …. Il mio vecchio amico Daniele mi dice che non può venire!! Ma che cazzo avrà da fare il sabato sera …. poi ancora “beep beep” ….. Marco mi avvisa che neanche lui ci sarà …… ma che cazzo succede …… Scesi allora dalla macchina ……. una larga figura si stava muovendo verso di me ….. “Ciao Silvia!” – dissi.“Ciao Alex!” – mi rispose.“Sai ….. Michela e Chiara mi hanno detto che non possono uscire stasera!”“Beh, allora mi sa proprio che siamo solo io e te!” – le replicai.“Dove vogliamo andare …….. il SOLITO pub ti va bene?”- le dissi.“Certamente, andiamo che devo essere a casa presto stasera!” – mi rispose.Salimmo in macchina e dopo una decina di minuti arrivammo al posto prescelto.Ci sedemmo ad un tavolo ….. fu a quel punto che notai l’abbigliamento della mia amica: una maglietta nera aderente che faceva risaltare splendidamente le sue due tettone ed un paio di pantaloni di pelle aderenti che seguivano in modo preciso la forma del suo grasso culone. Stranissimo abbigliamento …… non c’entrava proprio nulla con il suo SOLITO look, che come avrete ben intuito era assai castigato ed alquanto “anonimo”.Feci finta di nulla ….. anche se il mio membro cominciava ad inturgidirsi!!!! Ossevandola in viso vidi che le labbra erano truccate con un rossetto che le rendeva “lucide”. Non potevo credere a quello che mi stava succedendo! ……. Non avevo mai avuto una simile reazione davanti a lei! Più osservavo quella bocca umida e quel maestoso paio di tette, più il cazzo diventava duro, sempre di più, finchè la voglia irrefrenabile di masturbarmi non mi annebbiò il cervello.Il mio disagio fu senz’altro avvertito da Silvia, che infatti mi disse: “Ehi Alex, c’è qualcosa che non va? Mi sembri strano ……..“.“Strano?” – pensai …. – “te lo do io lo strano …. Ho il cazzo che mi sta scoppiando…..”.“No nulla…. È che non mi sento molto bene …. Vado un attimo in bagno … scusami .” – le dissi.Giunto in bagno, entrai nello stanzino della turca e lì, una volta tirata giù la zip, flop! Il mio cazzone semi-scappelato saltò fuori reclamando la sua dose di doverose attenzioni.Una viscida patina di liquido trasparente stava già inumidendo copiosamente la cappella congestionata, segno inequivocabile dell’immensa eccitazione che stavo provando.Fermamente impugnai il mio uccellone e cominciai un lento su e giù con la pelle del prepuzio.Mentre ero preso dalla mia operazione, all’improvviso sentii la voce di Silvia provenire dalle mie spalle: “E così ti sentivi male ….. beh …. Non so proprio che cosa dire … ma guarda che roba …. Vergognoso!!”.“Vergognoso ? ……. Ma che cazzo stai dicendo????” – le urlai . Così mi girai verso di lei mostrandole l’uccello spaventosamente in tiro e luccicante di umori. A quel punto Silvia ammutolì letteralmente: stava fissando quasi sbalordita la mia mazza gonfia e pulsante ……… anzi sembrava quasi iptnotizzata dal glande paonazzo che sembrava puntarla come un cobra …. “Allora …. Hai perso la favella mia cara? Toccalo! Guarda che non morde !!!”E … miracolo! Con fare timoroso lei appoggiò il palmo della mano sulla cappella … a quel tocco il membro intero ebbe un sussulto.“Dai accarezzalo! Vabbè che è il primo che vedi …. Ma non ne facciamo una tragedia!!!!”- soggiunsi.“E’ così …. Incredibile …. Bello …. Affascinante ….”- esclamò.Ad ogni sua parola l’uccello si tendeva sempre di più …. Diciamo proprio che l’avevo duro da fare male!!!!“Guarda che è anche saporito … non lo sapevi?” – le dissi.Intanto accostai la sua testa al mio membro accompagnandola con le mani.“Forza prova ad assaggiare …. Non te ne pentirai!”Miracolo nel miracolo: vidi la sua lingua uscire dalle labbra per dare piccole leccate alla punta del mio arnese! Sogno!!!!!Leccava anche sotto alla cappella, sul filetto …… ed io ero sempre più in estasi ………“Dai brava … ti piace eh? Continua così!”.D’un tratto prese tra le sue labbra la mia cappella umida e cominciò a succhiare con vigore. I suoni di risucchio che emetteva erano davvero osceni ….. accidenti ci dava dentro con passione!!!Pian piano arrivai a spingerle il membro fino in gola ….. “MPHHHHH …. “ mugolava .I suoi splendidi occhi verdi incontrarono il mio sguardo ……. mentre il lavoro di bocca proseguiva con rinnovato vigore.Non potei più resistere …. Non feci in tempo ad avvisarla che una serie interminabile di schizzi di sperma eruttarono violentemente dal cazzo infrangendosi nella sua gola …… Assurdo !!!!!!!!! Era di certo il suo primo pompino e stava ingoiando tutto!!……. Ma lo sperma era davvero troppo: rivoli di bianco seme le colavano dai lati delle labbra andando a raccogliersi nell’incavo del collo, proprio sulla bella maglietta nera.Tirai fuori l’arnese dalla sua bocca. “Adesso devi pulirlo! Forza!” – le dissi.Con rapide leccatine raccolse tutti i rimasugli di seme che si erano depositati sulla punta dell’uccello.Poi mi inginocchiai anch’io e la baciai con passione assaporando lo strano gusto del mio seme.“Che cosa abbiamo fatto!!! Oddio!!” – mi disse.“Una cosa meravigliosa …… solamente questo.”- le risposi.Il suo viso esprimeva un grande imbarazzo ….. era arrossita tantissimo e non aveva il coraggio di guardarmi.“Ora è il momento che io ricambi lo splendido favore che mi hai elargito!!”- le dissi, cercando di tranquillizzarla.“Ma cosa …. Che fai Alex?” – esclamò.Le stavo sfilando i pantaloni ovviamente ….. una volta liberate da quella prigione di pelle nera, le sue coscione paffute apparvero lucide di sudore .Mutandine bianche …… che belle …. Le feci allargare le gambe e mi si parò davanti il profilo invitante del suo sesso: un piccolo cespuglietto nero si intravedeva dalla trasparenza delle mutandine.Gliele strappai via velocemente. Ed ecco comparire una vulva ben rasata sui lati, solo un piccolo ciuffo di forma triangolare la sovrastava ….. nero, come i suoi capelli ricci.Una sostanza brillava già sulla sua fessura …. segno dello stato di eccitazione in cui si trovava.Cominciai a dare lente leccate al suo sesso … ad ogni colpo il suo ventre vibrava e la sua bocca emetteva mugolii di puro piacere.Poco dopo introdussi nella sua fessura oramai fradicia due dita ed iniziai a pompare dolcemente, mentre con la bocca succhiavo avidamente il clitoride che già da tempo si era mostrato liberandosi dal suo cappuccio, dal quale per troppo tempo era stato gelosamente nascosto. “Oddiooooooooooo!!!!” – urlò Silvia.Sentii chiaramente delle contrazioni ritmiche all’interno della sua vagina e subito dopo una calda colata di umori odorosi si spalmò sulla mia bocca. Il suo viso si imporporò.“Bellissimo ………” – sospirò lei.“Certamente, ….. stupendo!” – le risposi.Ci alzammo e ci rimettemmo in sesto, poi uscimmo dal bagno.“Andiamo” – le dissi – “Altrimenti gli avventori del pub comincerano a straparlare”.Lei mi fissò con uno sguardo che allo stesso tempo esprimeva dolcezza e ancora grande imbarazzo.Salimmo in macchina. Mentre guidavo, Silvia prese a parlare.“Oh Alex ….. io mi vergogno moltissimo, non so che cosa mi sia preso ……. Adesso chissà cosa penserai di me ….”.“Silvia ….. io non posso pensare proprio nulla di male … anzi sono piacevolmente sorpreso …. e … ti posso solamente confessare che non vedo l’ora di fare l’amore con te! Ecco …. L’ho detto …..”- le risposi.A quelle mie parole Silvia abbassò pudicamente lo sguardo.“Io … spero di non averti offeso … non … non era mia intenzione …. Scusami”. – le dissi.“Alex ….. ti prego fermati ….. anch’io ti voglio ……. Ti voglio ADESSO!” – replicò.La sua risposta mi fece letteralmente trasalire!Non appena vidi una piccola stradina che sboccava sulla via principale che stavamo percorrendo, mi ci tuffai senza pensare.Proseguii per un centinaio di metri e poi fermai la macchina. Spensi le luci.“Allora ….. lo desideri veramente ?” – le domandai.“Sì ….. ti prego!” – mi rispose. La fissai. Le macchie di sperma secco frutto del mio orgasmo precedente erano ancora lì, sull’incavo del collo. Sembravano brillare alla luce della luna. Poi iniziò a togliersi la maglietta macchiata ed allora apparve un bel reggiseno di pizzo nero che conteneva a fatica il suo seno giunonico …. probabilmente un quinta misura.Si slacciò il reggiseno, se lo tolse …… io potei finalmente ammirare i suoi due meravigliosi seni.Erano davvero pieni e sodi …… mostravano un turgore che raramente le donne grasse possiedono.La luce della luna mi permetteva anche di ammirare in tutto il loro splendore i capezzoli grandi e scuri …. Quale visione paradisiaca!!!! Silvia era davvero eccitata: i suoi due capezzoloni erano in evidente erezione e difatti sporgevano tantissimo dal profilo del seno.Non potei resistere oltre ….. cominciai prima a baciare e poi a succhiare con molta foga il suo capezzolo sinistro; intanto massaggiavo a piene mani entrambe le tette.Poi passai ad elargire lo stesso trattamento al capezzolo destro finchè non arrivai ad alternare le succhiate da uno all’altro in maniera quasi periodica, e nell’eccitazione non mi accorsi nemmeno che arrivai ad avere in bocca buona parte di ciascuna mammella.“Ahhhhh …. Mhhhhh …. È bellissimo ……….. .ohhhhhhhhhh ….. dai ancora …. Uhhhhhh” – esclamava Silvia.Quale sensazione grandiosa ! Affogare in quel mare di carne ……. Mai avevo provato nulla di simile!Mi fermai d’un tratto e mi sfilai i pantaloni. Poi anche i boxer lasciarono libero il loro quotidiano prigioniero, già notevolmente in tiro.Silvia si sfilò i pantaloni di pelle nera ed anche le sue mutandine bianche volarono letteralmente via.Mi accarezzò le palle per qualche secondo con dei leggeri tocchi delle dita ed il membro rispose tendendosi ancora di più, tant’è che ebbi la sensazione di avere tra le gambe un pezzo di ferro!“Vieni dentro di me … “ – disse Silvia.La sua vulva era bagnata fradicia: affondai nelle sue carni come un coltello nel burro, finchè il glande non incontrò una leggera resistenza.“Cazzo è vergine …. Stavo quasi per dimenticare!” – pensai.Spinsi con un po’ più di decisione al che Silvia : “ Ahhhhhh …… “.“Non fermarti ti prego ….. è tutto ok …. Va avanti che è bellissimo …” – mi disse tranquillizzandomi.Proseguii nella spinta e arrivai in fondo. Tutto sommato l’ottima lubrificazione della sua fica stava facilitando enormemente le cose …..Poi cominciai un lento ma deciso movimento a stantuffo. Sentivo la cappella del mio uccellone sbattere ritmicamente sull’imboccatura del suo utero. “Oh …Ah …. Oh .. Uh ….”- mugolava la mia amica.Accellerai il ritmo ed intanto le leccavo con passione i grossi capezzoli …. Le mie palle gonfie di liquido seminale sbattevano con un buffo rumore sul suo ano.Il rumore di sciacquettio che il mio membro produceva nello sfregamento lungo le pareti rugiadose del suo sesso era tremendamente eccitante ….. indescrivibile.Cominciai a baciarla sulla bocca, la mia lingua cercava disperata la sua ….. quando la trovò finalmente le due si incrociarono e si strusciarono l’un l’altra come se ciascuna dovesse trarre sostentamento dall’altra. Durante il mio potente va e vieni, Silvia mi afferrava con entrambe le mani le natiche pelose carezzandomi in modo dolcissimo ed eccitante.“Ahhhhhhhhhhhh … godoooooooo ……..” urlò d’un tratto.Le spasmodiche contrazioni della sua fica, che sembravano invitare il mio organo ad emettere il proprio prezioso liquore per poterlo finalmente assimilare, confermavano in pieno l’estasi che stava provando.Mi accorsi che il suo clitoride si era talmente gonfiato che andava a sfregare lungo l’asta del mio uccello!Anch’io ero al limite ……… “Piccola sto per venire anch’io …. E non possiamo rischiare …. Lo sai” – le dissi.Infatti non stavo indossando alcun preservativo! E mettere incinta Silvia era l’ultimo guaio che volessi combinare!Arrivato al culmine, estrassi velocemente il membro dalla sua fica bagnata ed alla fine mi liberai:l’uccello congestionato sparò fuori dei lunghi zampilli di sperma denso ed odorante …. Uno .. due … tre … quattro …. cinque … sei … sette …. sembrava non dovessero mai esaurirsi. Molte bordate di liquido cremoso si depositarono sulla parte superiore della sua vulva, parecchio seme andò ad impiastricciare il vello nero del sesso e un po’ di sborra finì sulla pancia e nell’ombelico. Dalla fica, lo sperma e qualche goccia di sangue lentamente colavano verso il forellino anale, già intriso dai precedenti umori vaginali.Mi sporsi un po’ con il bacino verso il suo viso ….. Silvia capì subito e con infinita delicatezza raccolse con teneri colpi di lingua lo sperma rimasto sul glande.Mi accasciai sul sedile. Passarono interminabili minuti, poi Silvia prese la mia mano destra e la portò sul proprio ventre, là dove numerose chiazze di liquido biancastro ristagnavano. Mi guidò la mano facendomi compiere un movimento circolare in modo che potessi carezzarle il sesso e la pancia. Ben presto alla mano aderì una notevole quantità di seme.Silvia se la portò alla bocca e leccò minuziosamente il prezioso succo. Ripetè l’operazione molte volte finchè non rimase più nulla. Un intenso odore di sperma si era diffuso all’interno dell’abitacolo rendendo l’atmosfera carica di tensione erotica. La luna piena illuminava i nostri corpi nudi: il mio fisico piuttosto magro ed asciutto accanto al suo grasso e morbido davano un piacevole effetto di contrasto.Il mio uccello ormai afflosciato e sfinito dall’intenso orgasmo era dolcemente adagiato su di un lato, la cappella era già rientrata sotto il suo naturale capuccio.La fica di Silvia era ancora semi aperta anche se il suo clitoride aveva perso il turgore precedente.“E’ stato meraviglioso …… non ho mai provato nulla di simile …….. ti voglio bene Alex.” – esclamò – “Io non pensavo che una ragazza brutta come me potesse interessarti fino a questo punto …. Forse sto sognando ….”.“Silvia ……… non dirmi più che sei brutta perché è una stupida menzogna ……. Mi piaci così come sei ……. Anch’io ti voglio molto bene.” – le risposi – “E non stai sognando …”.Detto questo, posai le mie labbra sulle sue e le diedi un bacietto quasi innocente.I suoi occhi verdi mi fissarono a lungo finchè d’un tratto mi abbracciò forte: le sue tettone premevano contro il mio torace ed io potevo sentire chiaramente i suoi capezzoloni che si stavano indurendo di nuovo.Questa sensazione fece risvegliare il mio membro dallo stato di riposo portandolo in una condizione di semi rigidità.Silvia notò subito la mia eccitazione ed allorà mi tirò a sé e mi disse:”Ho visto come ti piacciono le mie tette ………. Ora ti prego di usarle come vuoi.”A quelle parole il cazzo divenne di marmo e la cappella sgusciò fuori dalla sua guaina di carne.Infilai il mio arnese tra le sue tettone mentre Silvia le stringeva una contro l’altra creando un canale che si adattava perfettamente all’uccello.Cominciai a dare colpi di reni strusciando il cazzo in quel mare di carne morbida: ad ogni affondo la punta del pene si presentava proprio davanti alla bocca di Silvia che in modo malizioso regalava brevi leccatine al glande.Ad ogni affondo la cappella di gonfiava sempre di più e la sensazione che provavo grazie allo strofinio del filetto sul petto di Silvia era grandiosa.Dopo alcuni minuti una scossa improvvisa nei pressi del fondo schiena mi avvisò dell’orgasmo imminente: ancora una volta il cazzo riversò abbondanti colate cremose che si raccolsero nella valle tra i due grossi seni, anche se in parte bagnarono le labbra di Silvia.Nuovamente esausto mi abbandonai sul sedile. Mi girai verso di lei e vidi che stava spalmando il mio seme sulle sue tette fino a che questo non venne totalmente assorbito.“Sei contento amore?” – mi chiese Silvia.“Assolutamente……”- le risposi, e nel frattempo mi accostai al suo viso per baciarla: le nostre lingue si incontrarono nuovamente scambiandosi reciprocamente quelle poche gocce di sperma che erano rimaste sulle sue labbra.Ci rivestimmo e poco più tardi la riportai a casa. Naturalmente ci salutammo con un bacio molto appassionato.La domenica seguente la rividi dopo la messa. Lei mi sorrise, mi si avvicinò dicendo:”Che ne dici se stasera ci troviamo alle 21,30 qui?”.“MOLTO volentieri” – le risposi, mentre già fantasticavo su come si sarebbe svolta la serata.
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