Francesco si fermò a fissare per qualche momento il mare e le onde che si infrangevano sulla battigia. L’acqua era immobile e nell’aria tirava soltanto una sottilissima brezza. Se fosse stato qualcun’altro, forse sarebbe stato in grado di contemplare quello scorcio di mare su una spiaggia quasi deserta. Non era certo tipo a fare il poeta. Lentamente girò la testa per dare uno sguardo ad uno spettacolo a suo avviso molto più interessante, una bella biondina attorno ai diciotto mese più, mese meno, dal fisico snello e dall’aspetto avvenente, che si trovava più in la di una buona decina di metri. Era quasi tutta la mattina che stava lì, immobile, a prendere il sole ascoltando qualcosa alla radio. Aveva sperato, essendoci su quel tratto di spiaggia solamente lei, Francesco e sua madre, oltre ad una coppia di anziani una buona trentina di metri dopo di loro, che non facesse tanto la pudica e prima o poi si decidesse di rimanere in topless. Avrebbe pagato oro per potere vederle le tette. Non c’era stato niente da fare, la ragazza aveva dimostrato di essere saldamente attaccata ad entrambi i pezzi del bikini. – Ti piace?- gli domandò la madre, indicando la biondina con gli occhi. Gloria, la madre di Francesco, aveva da poco compiuto i trentanove anni, appena prima che partissero per le vacanze ed era una donna, nonostante l’età, ancora bellissima. Il tempo, ad alcune donne, ha la deprecabile abitudine di lasciare i suoi segni in modo profondo e spesso prematuro. Su Gloria non doveva avere mai steso le sue mani rapaci. Alla sua età, il suo corpo poteva competere con quello di molte donne più giovani ed era snella come il giorno in cui aveva compiuto vent’anni. Il suo bel culetto non si era né ingrossato, né aveva dato segno di cadere, lo stesso valeva per i suoi bellissimi seni, due tette ben proporzionate sode come quelle di una ventenne. I capelli di Gloria erano di uno splendido rosso naturale, mossi, le cadevano, lunghi e morbidi, fino al vitino squisitamente sottile. I suoi occhi verdi, colore del mare. La carnagione di Gloria era chiara, quasi lattea, spruzzata di efelidi, senza traccia di imperfezioni. Il ragazzo, per quanto non fosse timido e nessun adolescente si possa davvero definire tale, tentò di svicolare la domanda limitandosi a non dire niente. Gloria lo provò a spronarlo: – Perché non vai a conoscerla, è tutta la mattina che guarda verso di te. – Francesco, voltando per un istante la testa verso la biondina, rispose: – Non è vero, non si è sbattuta nemmeno una volta a dare uno sguardo da questa parte. – la madre replicò: – Tanto vale che tu vada a conoscerla comunque, non vorrai stare tutta l’estate qui sdraiato in parte alla mamma…- il figlio, carezzandole il ventre e giochiando con un istante col girovita d’argento di Gloria: – Perché no, le bionde non mi piacciono nemmeno la metà delle rosse e scommetto che non valgono nemmeno altrettanto…- la madre rispose: – Non fare lo sciocco e vai a conoscerla. Anche se ti manda a quel paese, cosa ti interessa? Non preoccuparti, resto sempre qui. Al massimo, se vedo che le cose tra voi funzionano, vado a fare una passeggiata e vi lascio da soli. – Francesco ringraziò la madre: – Grazie…hai qualche consiglio da darmi lei è più grande di me di un anno o due…- Gloria gli spiegò: – Ricordati, sii te stesso e fatti coraggio. Se è qua da sola vuol dire che non si sta divertendo come vuol fare vedere. – il ragazzo si alzò, sul punto di incammarsi verso la bionda, la madre lo trattenne un momento: – Anche se sono qua, non vergognarti di farle levale il reggiseno, mi raccomando…- luì annuì: – Certo mamma… – incamminandosi verso la biondina. Arrivò davanti alla bella ragazza, sdraiata sul telo da spiaggia. Stava ascoltando un qualche disco da un piccolo mangianastri appoggiato vicino ai suoi fianchi. – Ciao – si presentò Francesco, attirando la sua attenzione. La bionda alzò sdegnosamente gli occhi verso di lui, come la sua sola presenza bastasse ad infastidirla. – Cazzo vuoi?- domandò lei, senza nemmeno spegnere la musica, che doveva essere ad alto volume. – Mi piacerebbe conoscerti, sei carina. Come ti chiami?- domandò Francesco, con un entrata non certo fenomenale ma comunque abbastanza dignitosa. Lei disse abbssando per un momento gli occhiali da sole, per fare lo sguardo più strafottente di cui fosse capace: – Senti, mi chiamo Laura. Comunque, puoi anche toglierti dalla testa la voglia di vedermi le tette o di fottermi in culo, perché piuttosto che stare un giorno come te, mi farei sditalinare da tua madre. Adesso levati dai coglioni. – Francesco replicò: – Sei solamente una troia. – ma era perfettamente a conoscenza di quanto le donne stimassero le opinioni di quelli che mandavano a quel paese senza nemmeno averli conosciuti. Sapeva anche che a tutti i ragazzi che conosceva, la bella biondina avrebbe mostrato tette e fichetta senza pensarci più di due volte. Succedeva sempre così, si sentiva ad essere condannato ad essere l’ultima ruota del carro, sia in provincia, sia quando si recava in vacanza. Ritornò sforzarsi di non sembrare sconfitto, a sdraiarsi a fianco della madre. Gloria, assistendo da lontano alla scena, aveva già compreso quanto fosse successo. – Non è andata come doveva…scusami. E’ stata colpa mia che ho voluto convincerti a provare…- tentò di spiegare al figlio. Si sentì responsabile e per qualche momento avrebbe desiderato non averlo fatto. Francesco le disse: – Mamma, non è successo niente. Sarei andato io da lei, da un momento all’altro, anche se tu non me l’avessi detto. – Gloria si sentì sollevata dalle parole del figlio, anche se sapeva bene che difficilmente Francesco si sarebbe schiodato se non fosse stata lei a dargli quella piccola spinta. Il figlio le raccontò brevemente cosa fosse successo: – …quella zoccola è persino arrivata a dire che, letteralmente “preferirebbe farsi sditalinare da mia madre” che essere la mia ragazza per un giorno solo… – concluse. La madre commentò: – Lasciala perdere. Non ci si può fare niente con certe troiette. – fu costretta a dire. Avrebbe voluto schiaffeggiare quella ragazza e prenderla a calci per come aveva trattato suo figlio, ma non poteva certamente fare del male a quella troietta bionda, per quanto le sarebbe piaciuto e per quanto quella zoccola se la fosse cercata. Gloria, dopo essersi spalmata con abbondanza di crema solare, per evitare in ogni modo che il sole ustionasse la sua pelle bianca e delicata, chiuse gli occhi, addormentandosi. Francesco restò sdraiato, ammirando il corpo della madre. Era molto più bella della biondina troia, ma certamente anche più irraggiungibile. Gloria non era certo moralista, ma era evidente che sapeva bene quando dire al figlio di smetterla. Lei ci scherzava, lasciando che qualche volta tentasse di sbirciarle la scollatura, o sotto le gonne corte, ma non lasciava mai che accadesse. C’era stata qualche volta in quegli ultimi due anni, in cui la madre, sentendosi, forse, disperatamente sola come era lui, era sembrata sul punto di cedere, soprattutto nei giorni in cui entrambi si erano sentiti infelici. Nulla era mai nato. Aveva potuto udirla forse due volte che si masturbava in camera sua, ma non poteva nemmeno dirsi certo che l’origine di quei rumori dalla dubbia natura fosse l’eccitazione delle sua bella madre. Logicamente, si era sparato un paio di seghe fantasticando, ma la mattina dopo si rendeva conto che era stata solo la sua eccitazione a dare illusioni di quello che probabilmente non era e non sarebbe mai stato. Dopo il mezzogiorno, mentre Francesco, da circa mezz’ora, fantasticava di leccare la caviglia della madre e il sottile filo d’argento che indossava sempre, vide i vecchi dall’altra parte della spiaggia tornarsene a casa. Ebbe la tentazione di abbandonare la madre per alcuni minuti, entrando nel baracchino delle docce e farsi una lunga sega in tranquillità, ma decise di scartare l’idea. Forse Gloria si sarebbe svegliata da un momento all’altro, o forse la bionda sarebbe venuto a sfotterlo perché si sbatteva il manico come un adolescente incapace di distinguere una passera da un buco del culo. Chiuse gli occhi, pensando, ironicamente, alla sua bella madre che sditalinava la biondina, come la ragazza stessa aveva in precedenza auspicato allo scopo di insultarlo nel modo per Francesco più umiliante. Era sul punto di addormantarsi, quando vide un giovane, uno di quei tipi da spiaggia palestrati, cammianre lungo la spiaggia. La biondina lo notò e solo per miracolo non gli corse incontro levandosi le mutande. Li sentì fare due parole, anche se dai modi comprese immediatamente che non si conoscevano e lei era davvero una gran troia. Il giovane palestrato infilò quasi immediatamente la mano nelle mutande di lei, ma Laura lo trattenne indicando prima Francesco e la madre, poi le tavole sconnesse del bracchino delle docce. Il nostro cavaliere domandò alla puttanella bionda dell’eventualità di dare una bottarella anche ad una rossa, indicando Gloria, probabilmente convinto che fosse sua madre. Laura spiegò probabilmente che non si erano mai viste prima di quella mattina. Poco dopo, i due sparirono dentro la capanna, pochi attimi dopo, si sentì scorrere l’acqua all’interno. Francesco lasciò la bella madre addormentata, avvicinandosi circospetto alla baracca. Incapace di resistere all’inevitabile tentazione, accostò l’occhio ad un buco che aveva scoperto in precedenza, sperando di poterlo un giorno utilizzare nel tentativo di vedere Gloria sotto la doccia in tutta la sua bellezza. Il giovane si era già disfatto dei boxer, Laura si stava spogliando in quel momento. L’asta di lui era lunga e già turgida, la cappella violacea dall’eccitazione. Si stava masturbando lentamente, in attesa che Laura gli concedesse la sua femminilità. La bionda slacciò il reggiseno gettandolo per terra, a poca distanza da dove si trovava Francesco. La vide liberarsi delle mutande, mentre il giovanotto le passava la mano tra le cosce, carezzandole la passera che doveva essere già fradicia. Lei gli strinse il pene tra le mani cominciando a masturbarlo con foga. Sotto i colpi della ragazza, il giovane palestrato si sentì presto sul punto di sborrare: -…vengo…- gemette di piacere. Laura serrò le labbra sulla cappella del membro di lui ed aiutandosi con la lingua, lo fece venire in un istante. La ragazza ingoiò tutto senza battere ciglio, gemmette di soddisfazione mentre continuava a tormentarsi la fichetta e i capezzoli con la mano libera. Diede un paio di colpi decisi all’uccello di lui, facendo alzare nuovamente la verga, dandogli nuovamente una vampata d’eccitazione. -…mettimelo dentro…- gemette la ragazza, che si era ripetutamente eccitata, ma non al punto di avere un orgasmo -…sfondami…vienimi dentro…- il giovane obbedì. Francesco non riuscì più a resistere ed estrasse il manico dai pantaloni, cominciando a menarsi. Si vergognava profondamente di essere costretto a godere dell’eccitazione provocatagli dal piacere che la stessa donna non aveva pensato due volte a rifiutargli. Scostando di un qualche centimetro un asse di legno, allungò la mano verso il reggisendo di Laura, sfilandolo dal pertugio, proprio nel momento che il palestrato la penetrava cominciando a stantuffarla con tutta la sua forza, facendola gemere dal dolore e dal godimento provocatole.La scena bollente di Laura fottuta da quell’uomo sotto l’acqua della doccia non fece che eccitarlo in continuo crescendo, mentre sentiva gli odori della donna spandersi nell’aria insieme al vapore dell’acqua bollente. Incapace di combattere il violento desiderio, estrasse il pene, duro come il marmo, cominciando a masturbarsi, proprio mentre l’orgasmo esplodeva nel giovane, inondando di sperma l’utero di Laura. Francesco vide la ragazza sdraiarsi sul fianco, mentre lui, penetrandola nuovamente, ritornava a fotterla nella fica. La melodia della verga che stantuffava le pareti dell’utero della donna tornò a diffondersi nell’aria. Il ragazzo che spiando poteva solo dilettarsi in patetiche seghe liberatorie che non avrebbero mai potuto provocargli un vero piacere. Era deciso a venire sul costume della puttanella, le palle doloranti e il suo corpo lontano come non mai dal vero piacere, un piacere che tramite la masturbazione solo una donna poteva raggiungere. L’uomo venne tra le cosce di Laura per la seconda volta, facendola gemere dal godimento sul pavimento della doccia. Francesco cominciò a darsi colpi sempre più decisi, quando vide delle persone scendere verso la spiaggia. Rialzò immediatamente i pantaloni, alzandosi in piedi. Nascose il reggiseno della biondina nella tasca dei boxer e si allontanò prima che qualcuno si avvicinasse troppo. Gloria, che nel frattempo si era svegliata, lo salutò: – Francesco, ma dove sei stato?- lui accennò indicando vagamente: – Qui intorno, ho camminato un po’. Stavi dormendo e mi sono stancato stare qui a prendere il sole…- Gloria sorrise, rispondendogli: – Bastava che mi svegliassi e facevamo quattro passi assieme, o se avresti preferito, avremmo potuto fare il bagno. – lui rispose: – Non mi sono annoiato troppo. – restò pensoso. Vedere quella Laura fottuta da uno sconosciuto non poteva metterlo certo di buon umore, per quanto fosse riuscito a vedere con chiarezza quello straordinario amplesso. Non era nemmeno riuscito a godere, per quanto una sborrata sulle assi di legno o nel costume di lei potesse essere, quando due fottevano di brutto a meno di due metri da lui, di qualche consolazione. Dopo altri dieci minuti, il giovane che aveva fottuto la bionda Laura uscì dalla capanna delle docce, riavviandosi lungo la spiaggia. Un paio di famiglie si fermarono per un’oretta a giocare poco distanti da loro, Gloria chiacchierò con qualche signora sua coetanea, facendo sfoggio di tutta la sua avvenenza che le faceva sfiguare di brutto una dopo l’altra. Laura uscì dalla doccia avvolta in una salvietta, sdraiandosi poi sul suo telo da spiaggia, stando attenta a non mostrare i seni allo sguardo particolarmente lungo degli uomini che passeggiavano lungo la spiaggia. Non sembrava avere affatto inteso che l’avesse spiata mentre si accoppiava e tantomeno che le avesse sottratto il reggiseno del bikini. Restarono poi nuovamente isolati sulla spiaggia, solo lui, Gloria e la troietta bionda. Francesco decise allora di avvicinarsi, subito lei attaccò, con disprezzo: – Cazzo vuoi ancora? – il ragazzo rispose: – Senti Laura, non fare tanto la troietta, che ti ho visto mentre ti facevi il palestrato nelle docce. – lei, risentita, ma anche incredula: – Ti stai inventando tutto. – Francesco, sfilando il reggiseno di lei dalla tasca, spiegò: – Questo è tuo, bella biondina, almeno credo?- lei protestò: – Sei uno schifoso porco pezzo di merda…- il ragazzo: – E tu una troia che si fa sdraiare dal primo che passa. – Laura: – Cazzo vuoi, sono abbastanza grande per farmi un uomo, tu invece sei solo un povero sfigato. – lui concluse: – Allora ti spiace se me lo tengo per un attimo?- spiegò indicando il reggiseno – ci sborro dentro un momento, poi te lo restituisco subito. – Laura avrebbe voluto chiamarlo porco, ma cosa le importava, di fare vedere le tette…proprio un bel cazzo di niente, concluse. Francesco gettò sconsolato il costume della bionda troia nella sua borsa da spiaggia. Incontrando Gloria che passeggiava poco più in là, le disse solamente: – Vado a fare due passi. – la bella donna non poté che domandarsi cosa potesse avere suo figlio, ma poi comprese, la bella biondina l’aveva mandato a quel paese la seconda volta. Le spiaceva per suo figlio, l’aveva visto spiare la ragazza e quel suo compagno occasionale, costretto a masturbarsi come un dodicenne mentre li spiava. Doveva confessare che anche la sua passerina si era bagnata di brutto assistendo, seppure da lontano, a suo figlio che si masturbava con tanta foga. Sapeva bene di piacergli, sapeva bene quanto avesse bisogno di qualcuno sempre al suo fianco. Cosa avrebbe dovuto recriminarsi se avesse concesso a suo figlio il suo corpo, se non di avere saputo dare prima al figlio l’amore di cui aveva bisogno? Doveva forse sentirsi in colpa di concedersi a qualcuno che amava, quando ogni avventura era ormai permessa? Non sapeva ancora scegliere. Quando suo figlio aveva spiato quella ragazza, era stata costretta ad allontanarsi un momento e, col costume calato alle caviglie, darsi piacere con le dita. Era venuta con un orgasmo particolarmente copioso, aveva dovuto bagnarsi nel mare per nascondere le macchie d’eccitazione sulle sue mutandine. Controllò la borsa da spiaggia, era quasi ora di ritornare al bungalow. Ci trovò il costume di quella ragazza bionda…doveva averglielo sottratto suo figlio. In fin dei conti, la biondina troia se l’era proprio cercata. Avrebbe dovuto ridarglielo, oppure era meglio se l’avesse lasciato nella borsa…stava pensando un momento, quando la ragazza la chiamò: -…signora, potrebbe passarmi il mio bikini…è nella sua borsa!- Gloria,avvicinandosi, rispose: – Tieni…deve averlo trovato mio figlio. Perché non me l’hai detto subito che l’avevi perso?- Laura, sapendo bene che Francesco gliel’aveva sottratto, decise di non rispondere, chiedendo piuttosto: – Ho le mani tutte sporche di sabbia, me lo potrebbe allacciare intanto che non c’è nessuno qui attorno?- Gloria rispose: – Ma certo…- fece, mentre Laura si tirava a sedere, mostrando all’altra le sue belle tette. La rossa non riuscì ad evitare, dopo tutto quello che era già successo in un giorno, a sentirsi esplodere immediatamente dall’eccitazione. Si sentì immediatamente bagnata. Fece come per allacciarle il costume, invece spezzò il gancio senza che Laura riuscisse ad accorgersi. -…s’è rotta la chiusura…- le disse -…è un peccato…- commentò in modo nemmeno troppo innocente. Laura commentò: – Non fa niente, indosserò il mio copricostume…- Gloria le domandò: – Col caldo che fa…ti sto mettendo a disagio?- la biondina rispose: -…figurati…non c’è nessuno qui attorno…- la rossa insistette: – Non preoccuparti…ti metto subito a tuo agio… – spiegò slacciandosi il reggiseno e mostrando le sue belle tette alla ragazza. Laura, un po’ a disagio, ma soprattutto molto eccitata: -…vorrei essere come te alla tua età…- Gloria le domandò: – Vuoi sentire come sono belle sode le mie tette? Le ho ancora belle come quando avevo vent’anni. – Laura, un po’ esitante, non era mai stata prima con una donna, posò le mani sui seni della rossa, carezzandoglieli delicatamente, poi con un po’ più forza. Gloria disse allora, prendendo la palla al balzo: – Fammi sentire le tue…sono molto belle…- appoggiando le mani sui seni della ragazza e cominciando a carezzarle i capezzoli, sempre più duri, della bionda: – …smettila, mi stai eccitando…- disse con poca convinzione, accennando un sorriso complice mentre cominciava anche lei ad accanirsi sui capezzoli altrettanto turgidi dell’altra. -…un momento…- spiegò Gloria, lasciando i capezzoli della nuova amica per calarsi lo slip del bikini. Poi, poggiando le mani sulle natiche di Laura, commentò: -…che bel culetto…- prima di calare anche a lei il costume. Gloria prese tra le labbra un capezzolo di lei, mentre le infilava la mano tra le cosce, nella sua passerina calda e bagnata. La biondina, infilando le dita nella passera della rossa e cominciando a sbatterla: -…non sono mai stata…con una donna…- gemette. Gloria: -…alla tua età…ero abituata a scopare…con più ragazze che uomini…- mugolò, mentre le loro contrazioni uterine cominciavano a farsi più ravvicinate e il loro respiro più affannato e sconnesso. La rossa disse all’amica, gemendo: -…amore…mettimi due dita nel culo…fottimi anche da dietro…- Laura obbedì, Gloria tornò a succhiarle con foga un capezzolo mentre con l’altra mano le tirava quello dell’altra tetta. -…sto…per venire…- gemette Laura, Gloria si inginocchiò finendola a colpi di lingua, infilandola nella passere dell’amica, succhiandole la clitoride e solleticandole con la punta del dito il culetto che era ancora vergine. La bionda venne in una ondata di piacere, Gloria leccò la sborra della ragazza dicendole: -…amore…hai un gusto fantastico…- la rossa si sdraiò, la biondina le riservò lo stesso trattamento, dedicando però un’ampia attenzione al culetto della donna come Gloria aveva esplicitamente richiesto. Con un lungo gemito di lussuria e godimento, la rossa venne in faccia a Laura. La biondina le ripulì accuratamente la vagetta con la lingua, commentando anche lei: -…non credevo che una rossa avesse un sapore tanto soave…- Gloria replicò: -…hai visto… noi rosse siamo piene di sorprese…- si abbracciarono, sdraiate sulla sabbia, entrambe nude. Gloria le disse: – Un’ultima cosa…non ci siamo ancora baciate…- Laura infilò la lingua tra le labbra dell’altra, la rossa replicò con un lungo bacio lesbico, che lasciò entrambe soddisfatte. Si baciarono ancora. – A proposito – esclamò la rossa – Io mi chiamo Gloria. – la bionda rispose: – Io sono Laura – Gloria commentò: – Un vero piacere, in tutti i sensi. – La bionda domandò: – Fottiamo ancora?- l’altra: – Ma certo, sdraiati sopra di me…così…apri le gambe…brava…- le spiegò, baciandola. Laura obbedì immediatamente, mentre la donna le infilava la dita nella passera cominciando a sbattergliela. Le contrazioni uterine della biondina erano davvero fantastiche: -…ti fai proprio sbattere come una troia…- commentò la rossa mentre l’amica le veniva sul ventre e i suoi umori le colavano sulla passera. Gloria si leccò con piacere le dita, immergendole subito dopo nella sua passera, sbattendosi con forza. Laura, sentendo l’amica sbattersi, riprese a masturbarsi con forza. Si vennero nuovamente addosso. – …avanti…leccami…- ordinò la rossa, alzandosi in piedi; la bionda obbedì, cambiando posizione ed inginocchiandosi sotto di lei. -…Laura…amore…infilami la lingua nel culo…- la bionda, in delirio per l’eccitazione, si infilò una mano tra le cosce, dedicando nel frattempo a Gloria l’attenzione richiesta. -…che gusto straordinario…Gloria…- gemette Laura, mentre la rossa si masturbava vigorosamente fica e clitoride. Le sue contrazioni aumentarono rapidamente e il piacere la inondò all’improvviso, facendola venire un’altra volta. Laura leccò i frutti del suo godimento, mentre Gloria gemeva di piacere. -…Gloria…aprimi in due…- mugolò Laura, mentre la donna le infilò nella passera entrambe la mani, divaricandola con rabbia selvaggia. La bionda trattenne a stento i gemiti, misti di dolore e godimento, prima di venire come non aveva mai fatto prima, mentre Gloria immergeva il viso tra le cosce della ragazza succhiandole la passera e infilandole la lingua in vagina. Le due donne, del tutto soddisfatte l’una dell’altra, si abbracciarono, sdraiandosi nude una tra le braccia dell’altra sui loro teli da spiaggia. Quando Francesco ritorno, le ragazze si erano rivestite e stavano solamente chiacchierando del più e del meno. Laura si era presa la libertà di restare a seno nudo, particolare che il ragazzo, depresso e quasi offeso per come la madre avesse fatto amicizia con quella troietta di Laura, le disse soltanto: – Vado a farmi una doccia, poi torno al bungalow – e terminò, incamminandosi col bagnoschiuma in mano. Accostò la porta del baracchino, pensando a Laura che si faceva chiavare senza il mignimo ritegno da un pezzente conosciuto solo alcuni minuti prima. A lui invece, aveva rifiutato, senza mezzi termini, la possibilità di dargliela. Si calò i boxer, prendendo in mano il suo pene. Diede qualche colpo quasi svogliato, in attesa di riportarlo in vita. Il manico reagì abbastanza rapidamente, montando in breve un erezione niente male, per quanto non potesse certamente definirla unica ed invidiabile. Provò ad immaginarsi la stessa scena e le stesse posizioni, solamente, lui era al posto del palestrato e al posto della bionda, c’era una rossa straordinaria, la bella Gloria. Aumentò leggermente il ritmo, al fine di raggiungere rapidamente un orgasmo. Poco gli importava se non aveva aperto la doccia…se Laura fosse per caso entrata, le sarebbe venuto addosso senza pensarci due volte. Se fosse stata Gloria, avrebbe continuato a masturbarsi. Sentì l’eccitazione continuare a crescere, finché il membro, ritto come un’asta, si trovò sul punto di eiaculare. Stava dando gli ultimi, frenetici colpi al suo cazzo, quando Gloria entrò trovandosi davanti Francesco intento a farsi una sega. -…ma…mamma…- riuscì solo a dire, in un gemito soffocato. La rossa gli disse: -…non c’è niente di cui vergognarti…soprattutto davanti alla mamma…continua pure…- lui provò, col pene che stava ormai perdendo del tutto l’erezione, a darsi qualche incerta menata. Lei sorrise: -…cosa stai facendo…vuoi che la mamma ti dia una mano? – lui, completamente paonazzo per la vergogna, rispose: -…nn…nn..no…- la rossa: – …non avrai vergogna di me…- Francesco non riuscì a proferire più parola. Gloria a quel punto, domandò: -…allora scusami, credevo di farti piacere…vuoi che me vada? – lui annuì debolmente. La madre si voltò sconsolata, sperando che il figlio la trattenesse. Sentiva già la morsa della tristezza attanagliarle il cuore, come se con Francesco avesse fallito, sia come madre, ma anche come donna. Stava per uscire, quando lui le disse, superando la timidezza: -…scusa, non voglio che tu vada, Gloria. Vieni qui, ti voglio tanto bene…- la madre trattenne le lacrime di felicità: -…eccomi…ti amo…- il figlio le disse: – anch’io te ne voglio Gloria…ti prego, spogliati…- la rossa obbedì col cuore traboccante di felicità, slacciandosi immediatamente il reggiseno e liberandosi degli slip. Disse al figlio, che aveva ripreso a masturbarsi davanti alla madre: – Lascia fare a me…- disse, prendendogli tra le labbra la cappella e cominciando a menarglielo, succhiandolo e leccandolo nel frattempo. Il figlio le venne tra le labbra, lei assaporò il suo sperma fino all’ultima goccia, guidando poi quello splendido cazzo nella sua passera: -…fotti la mamma… con tutta la forza che hai… siii… cosiii… fotti la tua troia…. ahhh….- gemeva, mentre lui la penetrava con forza in quel paradiso caldo e fradicio, mentre la madre si accompagnava al suo ritmo con voluttuosi movimenti pelvici che lo fecero impazzire dal piacere, insieme alle contrazioni uterine delle donna, sempre più forti e rabbiose. -…vienimi dentro…in profondità…inondami l’utero…- Francesco sentì il piacere esplodere dentro di lui nell’orgasmo più intenso che avesse mai provato fino a quel momento. La madre eiaculò a sua volta, gemendo di piacere come nemmeno lei ricordava di avere mai fatto. Ansimate, Gloria mugolò: -…adesso nel culo…sborrami nelle viscere…- il figlio penetrò con forza la madre piegata a novanta, cominciando a stantuffare con ogni forza che possedeva in corpo, mentre Gloria gemeva per il dolore, incitando nel frattempo il figlio a penetrarla con ancora più rabbia. Francesco le entrò con tutta la lunghezza dell’asta, godendo a fondo il culetto della madre, già uso da tempo ai piaceri anali. La donna nel frattempo si sbatteva vigorosamente la fica, prendendosi più a fondo possibile nel suo utero bollente e colante d’eccitazione. Francesco aumentò ancora il ritmo con cui stava fottendo analmente la madre, finché, stretto nell’ano di lei, eiaculò in un potente orgasmo, godendo come non aveva mai nemmeno sognato tra le chiappe della madre. La donna venne subito dopo eiaculando a sua volta, mentre Francesco si chinava ripulendole la passera dal suo piacere a colpi di lingua: -…le rosse hanno un sapore fantastico…- commentò. La madre: -…la stessa cosa che mi ha detto quella troietta bionda…quando abbiamo scopato un’oretta fa…- Francesco, ansimando: -…sei proprio una troia…- Gloria rispose: -…che vuoi farci…troia non ti vado bene…- rispose lui, infilandole tre dita in fica e cominciando nuovamente a masturbarla, mentre lei, non essendo da meno, gli prendeva il cazzo e cominciava a metterglielo, facendogli montare immediatamente una nuova erezione: – …certo che mi vai bene Gloria…sei la donna più bella e più puttana del mondo…- lei, eccitata di nuovo come una ragazzina adolescente, gemette: -…grazie del complemento…- aumentando nel frattempo il ritmo con cui masturbava il cazzo di suo figlio. La rossa venne per prima, suo figlio le sborrò addosso, sulle tette e sul viso. Lei leccò vogliosamente l’asta, stringendola poi tra le tette cominciando a masturbare Francesco coi suoi splendidi seni. Francesco continuò a spingere rapidamente tra le tette della madre, al fine di prenderne il massimo piacere. Sentì l’orgasmo venirgli lungo il manico, eiaculando un fiume di sperma sul viso e sulle tette di Gloria. Lei si spalmò la sborra del figlio sul petto e sul viso. Francesco le spinse il cazzo il gola, lei cominciò subito a sbocchinarlo con classe, ingoiando poi tutto di colpo. Il figlio non trattenne i gemiti di godimento, esplodendo di nuovo nella bocca di sua madre. Il ragazzo cominciò a sentirsi stanco, ma la rossa non gli diede tregua, prendendogli il cazzo tra le mani e infilandoselo in fica. Gloria cominciò a pompare come una ragazzina in calore, facendo godere non poco suo figlio della sua vagetta e del suo utero. Per la seconda volta, Francesco le inondò il ventre di sperma, facendola godere come una troia. -…Gloria…sono sfinito…- tentò di dirle. La rossa replicò: -…sdraiati…faccio tutto io…- il figlio si sdraiò sul pavimento delle docce, la madre si accovacciò tra le sue cosce, prendendogli la cappella tra le labbra, ridestando il manico del ragazzo con la sua lingua divina. Alcuni attimi e il cazzo si riprese quasi del tutto, bastarono un paio di colpetti con mano e lingua coordinate perché Gloria lo riportasse al turgore originale. Tenendolo alzato, con un colpo di reni la madre si impalò sul cazzo di suo figlio, cominciando a cavalcarlo come un assatanata. Mentre la rossa gemeva come una troia fottendo suo figlio, la bionda Laura fece ingesso nella baracca. Gloria, continuando imperterrita l’accoppiamento, disse alla ragazza: -…arrivi…ahh…giusto in tempo…- la troietta restò per qualche momento incredula, vedendo quel pezzo di fica dai capelli rossi che fotteva suo figlio come la più svergognata delle puttane, ma si trovò con una mano intenta a menarsi un capezzolo e con l’altra nelle mutande ancora prima di potere dire se si fosse eccitata davanti alla lubrica scena o ne fosse scioccata. Francesco continuò senza battere ciglio a lasciarsi cavalcare dalla madre, sognandosi di farsi anche la bionda troia, mentre Gloria ordinò alla bionda: – …Laura…levati le mutande troia…vieni qui…- la puttanella non si fece ripetere due volte l’ordine e si levò gli slip del bikini, portando la passera davanti alle labbra della rossa in ginocchio, che comincio a lapparle la passera con la stessa foga con cui fotteva suo figlio. La bionda strinse con forza le tette masturbandosele senza ritegno, passando poi a solleticarsi la clitoride, finendo col menarsela di forza. Laura eiaculò per prima in faccia a Gloria, seguì il ragazzo che venne di nuovo nell’utero materno e da ultima la rossa che eiaculò con il cazzo di suo figlio ancora tra le cosce. Sciolsero la posizione, ansimando soddisfatti per qualche minuto. Mentre si stavano ancora riprendendo, la bella Gloria infilò le dita nell’ano dell’amica bionda, sbattendogliele con forza per qualche istante. Commentò la rossa, mettendo subito mano al cazzo di suo figlio: -…la tua fica è bella sfondata… ma qua dietro siamo ancora vergini, bella biondina…mi sembrava che fosse un po’ stretto quando abbiamo scopato in spiaggia…- Laura fece un passo indietro, terrorizzata all’idea di un rapporto anale. Gloria si mise dalla parte dell’uscita, dicendo: -…ecco perché quel tipo oggi deve essere uscito così presto…non volevi dargli il buchetto…e se non sbaglio, questa mattina sei stata una vera troia con mio figlio…- la bionda Laura provò a protestare, ma Gloria la schiaffeggìò senza pensarci due volte: -…stupida troia…non capisci nemmeno che voglio solo farti godere…- le disse, mentre Francesco si avvicinava alla madre che riprese a masturbarlo, mentre la ragazza indietreggiò impaurita. La rossa passò la lingua nella bocca del figlio, che ricambiò sensualmente, poi disse alla ragazzina: -…senti Laura…lo faccio solo per il tuo bene…lo vuoi almeno capire…- la ragazza non disse niente. Gloria le si avvicinò, prendendola per costringerla ad abbassarsi. La bionda provò a resisterle, ma Gloria la costrinse a novanta senza alcun problema: -…Francesco… amore… fottila…- lui non se lo fece ripetere due volte, penetrandola senza delicatezza. Cominciò a sfondare il culetto di lei, che provava ad urlare comunque di dolore, nonostante Gloria le avesse tappato immediatamente la bocca senza pensarci due volte. Il ragazzo la fotté con un vigore quasi impensabile, venendole nelle viscere nonostante le futili proteste della bionda, che godette a sua volta, appena dopo l’eiaculazione di Francesco. Il ragazzo, su desiderio esplicito della madre, fotté analmente la bionda una seconda volta. Questa, la ragazza la apprezzò pienamente e Gloria evitò di tenerla bloccata tra le sue braccia, usando invece una mano per fottersi in fica e la seconda per riservare lo stesso piacere alla bella biondina. Per ricambiarla adeguatamente, Laura masturbò analmente la rossa. Le due ragazze vennero in un ultimo orgasmo liberatorio. Dopo avere goduto anche questa volta, Gloria commentò: -…oggi è stato un giorno davvero straordinario… queste vacanze cominciano proprio a piacermi…- Francesco interruppe un momento la madre: -…non ho ancora fottutto Laura in fica…- la rossa replicò: -…non preoccuparti…- si fermò un attimo, poi, alla bionda: -…vieni a stare da noi per le vacanze?- rispose lei: -…certamente, sarei dovuta partire dopodomani…- la donna: -…allora sbrighiamoci che è quasi ora di cena…- la bionda, allora, rivolta a Francesco: -…mille scuse per oggi…e grazie per avermi sodomizzata…- spiegò, alzando il didietro per offrirgli la passera che aveva richiesto. Il ragazzo cominciò immediatamente a fotterla. La rossa commentò scherzosamente, facendosi un ditalino: – Non riuscite nemmeno a capire quando smettere, voi giovani…- la bionda troia rispose: -…Gloria, non è…per caso…che stai diventando vecchia? – commentò la rossa: -…senti un po’ che troia…su menamela…- terminò, avvicinandosi a lei. Poco dopo uscirono dalla baracca, incamminandosi verso il bungalow dopo aver raccolto i teli e le loro borse da spiaggia. Lungo la strada, Laura domandò a Gloria: – …Gloria… non è che hai la pillola? Vorrei evitare di fottere in modo così stupido, senza protezione, la prossima volta…- le rispose la rossa, con la sborra del figlio che le colava dalla fica: – Mai usata protezione, in questi ultimi anni. –
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