Apro gli occhi e il mio sguardo si posa sul grande specchio che occupa tutta la parete. Quello che vedo mi restituisce, per un attimo, la lucidità persa nell’eccitazione dell’ultima mezzora. La stanza del motel è immersa nella luce tenue ma chiarissima del mezzogiorno di un giorno caldo e afoso di luglio.La luce filtra attraverso i fori della tapparella abbassata. I colori sono smorzati ma gli occhi ormai abituati distinguono chiaramente ogni dettaglio. A parte il brusio costante dell’aria condizionata, siamo immersi nel silenzio. Il letto è enorme. Vedo me stesso a quattro zampe. Vicino a me, sul letto, ci sono due persone. La donna è mia moglie: bruna, capelli ricci e lunghi fino alle spalle, un fisico notevole per i suoi trentatré anni con due seni da quarta misura, una vita taglia quarantadue e due belle gambe, tonificate dalla palestra. Indossa calze autoreggenti velate nere e un intimo nero, liscio, stile minimale, con perizoma e push-up, come se ce ne fosse bisogno! La pelle leggermente abbronzata e il nero che indossa ne esaltano la figura. E’ accucciata alla mia destra e mi accarezza il petto mentre mi bacia sul collo. L’uomo, già perché c’è anche un uomo!, è il mio capriccio di questa volta: anche lui moro, di carnagione scura, un fisico scolpito e glabro. E’ dietro di me, inginocchiato, ha le mani appoggiate ai miei fianchi. Nello specchio intravedo il suo cazzo che svetta tra le sue cosce muscolose: non è enorme ma fa la sua figura con i suoi venti centimetri abbondanti e la cappella lucida e le nervature decise dell’asta. Quando si abbassa e inizia a leccarmi il buco del culo non riesco più a pensare e chiudo gli occhi. Mi lascio nuovamente andare. La sua lingua esperta parte dallo scroto per poi leccarmi lungo tutta la fenditura. Poi indugia ancora sul buco prima dolcemente poi più deciso, tenta di farsi strada con la lingua allargandomi con le mani. Intanto mia moglie mi lecca un capezzolo e delicatamente mi accarezza il cazzo già durissimo. Ha smesso di leccarmi, sento il rumore di un tubetto che viene spermuto. Poi una sostanza tiepida e viscida mi viene spalmata prima tra le chiappe poi, dentro con una o due dita . E’ una sferzata per i miei sensi iperattivi di questi istanti. Mia moglie si sposta: apro gli occhi e vedo le mani di lei si apprestano a spalmare sul suo uccello la crema: esita un attimo, non resiste, gli da una leccata sulla punta della cappella per poi prendergliela in bocca. Solo due e tre succhiate. Prende l’uccello tra le mani e lubrifica per bene. Sono sempre più eccitato. Sento il mio cazzo e i tessuti erettivi del culo pulsare all’unisono. La bocca di lei torna a lavorare i miei capezzoli. Il cazzo si appoggia al mio buco per un tempo che sembra lunghissimo. Poi inizia a spingere. Non ci vuole molto prima che entri la tutta cappella. E’ una sensazione pazzesca: è calda e viva, dura e morbida allo stesso tempo, ben diversa dai vibratori con i quali ho giocato fino ad ora. Lui aspetta che lo sfintere si adatti e poi riprende a spingere. Lentamente. Sento il cazzo scivolare sempre più dentro, centimetro dopo centimetro. Ogni tanto si ferma qualche secondo per poi riprendere la sua strada, fino a che sento il corpo di lui appoggiarsi al mio. E’ tutto dentro. La punta arriva a sfiorare le mie profondità dandomi un piacere diverso e inimmaginabile. Inizia a pompare, non troppo velocemente come gli avevo chiesto. Dopo una decina di colpi il mio canale inizia ad essere unto e sensibile al punto giusto. Le nervature del suo cazzo mi stimolano e mi fanno andare fuori di testa. Già da un pezzo ho iniziato a gemere forte. La voce di mia moglie vicino all’orecchio: si amore dai, godi, amore mio. Un attimo di vergogna per la situazione nella quale mi sono voluto andare a mettere, poi, il movimento del cazzo di lui che continua a pompare con colpi profondi che vanno ad accarezzarmi la prostata e le bocce di lei, che intanto si è tolta il reggiseno, che mi ballano davanti agli occhi, mi fanno ritornare in estasi. Sto godendo come non mai: sono sudato sulla fronte e sulla schiena malgrado l’aria condizionata. Anche i miei fianchi sotto le mani di lui diventano una zona erogena. Il cazzo si muove ormai con facilità, lo tira fuori quasi tutto per poi farlo scivolare veloce fino a che le sue cosce non schioccano sulla mia pelle. Sento che non potrò resistere molto ancora prima di venire. Amore sono quasi pronto …Mia moglie si porta sotto di me e inizia a prenderlo in bocca. Mi raccomando piano. Sono così eccitato che mi fa quasi male tanto è teso.Lo sfintere e la prostata sono insieme iper stimolati: posso sentire le singole nervature che solcano il mio culo.Contemporaneamente la bocca calda di lei accoglie il mio cazzo e la lingua gioca intorno alla cappella.Sento che non ce la faccio più. Sto per venire. Grido. Abbasso un po’ il busto per favorire la penetrazione: lui ormai al massimo ha il cazzo durissimo, inizio a sentirlo vibrare, quando il primo fiotto di sborra tocca le pareti del mio culo anch’io vengo. Uno schizzo, poi ancora, all’unisono con i suoi dentro di me che vengono spalmati nel mio retto dai suoi movimenti che non smettono ancora. Il rumore prodotto dal suo cazzo che dentro il mio buco ormai slabbrato e viscido di lubrificante, sudore e sperma, non lo dimenticherò facilmente.Passato l’orgasmo lo tira fuori e mi lascia un senso di vuoto ma nello stesso tempo di liberazione. Mi lascio cadere sul letto a pancia in giù e tento di rilassarmi e farmi passare il fiatone. Mia moglie si corica vicino mentre il nostro amico va a fare la doccia. Non so ancora quanto vorrà per la prestazione di oggi … è l’ultimo pensiero prima di addormentarmi.
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