Sesso o amore Qualche tempo fa ho incontrato un uomo: in effetti lo conoscevo gia’ di vista, ma non ci eravamo mai frequentati. Iniziammo a vederci ogni tanto, sempre con amici, e con i rispettivi partner. Venne l’estate, era giugno e stavo per fare gli anni. Lo chiamai per invitare sia lui che la sua compagna, alla mia festa. Al telefono pero’ lo sentii mogio e di malumore, esattamente come stavo io in quello stesso perido. Stavo vivendo infatti l’ultima fase di una relazione per niente facile, ed ero triste e rancorosa. Al telefono tento’ di dribblarmi, ma io insistetti per vederlo a pranzo, finalmente accetto’. Dopo qualche giorno andammo al mare: era bellissimo, bellissimo il tempo e l’averlo finalmente tutto per me. Ci fu subito parecchia intesa. Passarono i giorni e si presentarono diverse occasioni per vederci da soli, ma sentendoci ancora legati alle nostre storie non osavamo fare passi avventati. Una sera mi invito’ a cena. Mangiammo, parlammo…. L’aria era elettrica,ma tenevamo ancora a distanza di sicurezza. Ad un certo punto fu come se una calamita mi attirasse inesorabilmente verso di lui……. lo baciai e fu una scintilla, anzi un fulmine! Solo allora, anche lui rassicurato dalla mia iniziativa, si sciolse, mi ricambio’ con passione e mi porto di sopra in camera da letto. Mi spoglio’ con desiderio, io ero ipnotizzata, e in sua completa balia, volevo quello che lui voleva, e lo volevo subito. Non ci fu nessun preliminare, i nostri desideri erano troppo forti: mi penetro’ subito con passione e per me fu cosi’ intenso e vibrante da sembrare la mia vera prima volta!! La nostra storia – a distanza di un anno – continua ancora. Sara’ per sesso o per amore? Ancora oggi non riusciamo a capirlo! Al lago Era il 1987, a quei tempi io e i miei amici formavamo una bella compagnia di dodici o tredici persone. Si usciva spesso, le ragazze erano poche ma simpatiche…cinque in tutto e così cercavamo di conoscerne altre per infoltire il gruppo femminile. Il lago sembrava il luogo ideale per farlo. Giunti sul posto, ci guardammo in giro per cercare un angolo dove sistemare le nostre cose. Di sicuro nei dintorni ci notarono, perchè qualche elemento del gruppo era particolarmente vivace e parlava a voce alta. Una ragazza nelle vicinanze sorrideva, allora mi avvicinai e ne approfittai per chiederne il nome. – “Martina” disse, e poi aggiunse – “siete proprio simpatici tu e i tuoi amici”. Le proposi una passeggiata, lei accettò e continuando a parlare mi accorsi di essere nei pressi dei pedalò. Decidemmo di affittarne uno. Il lago era calmissimo così giungemmo sulla riva opposta in poco tempo, lei nel frattempo si era distesa sul fondo dell’imbarcazione e lasciava intravedere tra gli slip bianchi leggermente bagnati una delicata peluria bionda. Il mio membro cominciò a farsi idee strane crescendo velocemente e lei si accorse del rigonfiamento… si guardò in giro, non c’era nessuno, si avvicinò e me lo tirò fuori dal costume…- “finalmente è libero”, disse, e lo ingoiò avidamente. Con le mani cercai di sfiorare il suo sesso ma lei mi allontanò con dolcezza,- “…non adesso…”, mi disse, “prima voglio sentire la tua lingua che mi esplora”. Così cominciai a leccarla nei punti più nascosti mentre lei gemeva e gocciolava notevolmente. Poi finalmente afferro’ il mio membro e lo appoggiò sul clitoride gonfio di voglia. “Fammelo sentire prima di penetrarmi” mi sussurrò con voce suadente. Strofinai il mio pene turgido e bagnato nella sua vulva umida poi sui capezzoli e infine sulle labbra. “Adesso puoi entrare” mi disse ansimando sempre di più…”la porta e’ aperta”. Senza più timore di essere visti, la infilai con il mio palo e, ad ogni colpo lei urlava e m’incitava a continuare, fino a quando sospirò.. “Vienimi pure dentro… non ho problemi” E così mentre lei godeva, io la inondavo di sperma dentro e fuori, sulle sue grandi labbra, sul clitoride e ovunque il mio pene decideva. Ci rivestimmo esausti, tornammo dai nostri amici che nel frattempo ci cercavano e ci avevano dati per dispersi. Quella volta non fu l’unica, gli incontri sessuali si susseguirono anche in altri posti un po’ particolari, come ad esempio le cabine del lido…ma questa… è un’altra storia. Vacanza Mio marito è spesso lontano per affari. Viaggia in tutto il mondo e mi lascia sola, nella grande villa sulla collina con i miei suoceri. Per carità, persone gentilissime, ma quando viene la sera, e i nostri amici mi riportano a casa dopo la pizza e il piano bar, mi ritrovo sola… Circa tre settimane fa mio marito si stava preparando per un viaggio di 15 giorni in Sud america: Argentina, Uruguay e Brasile. La sera, in camera da letto, mi sono presentata con un nude-look favoloso e, avvicinandomi a lui con moine e carezze, gli faccio: “Cosa ne diresti di farmi prendere un po’ di sole latino? Il tempo di arrivare, stare due giorni in spiaggia, poi ti lascio andare e me ne torno a Bologna?” Sarà stato l’effetto della nuvoletta nera con cui mi ero coperta, saranno state le mie carezze, fatto sta che, sorridendo contento, mi risponde: “perché no??” Ed eccomi sull’aereo con lui, eccomi su una spiaggetta bollente, eccomi a rosolare al sole!! I due giorni sono passati in un attimo, con il corpo ancora caldo, ho rifatto la mia valigia e ho ripreso l’aereo per Roma. Durante il viaggio fingendo di guardare un filmetto insulso, ho sonnecchiato, con la poltrona sdraiata, la coperta dell’aereo che mi copriva le ginocchia, e pensavo a me stessa, stesa al sole su quella sabbia dorata, con un tanga inesistente, la mia carnagione bianco latte che attirava lo sguardo di tutti i maschi presenti…e ricordo che mio marito, che quando ci si mette è capace di tutto, faceva apposta ad accarezzarmi passando lentamente con la mano sui seni e fra le cosce, proprio per farmi eccitare. E ricordo ancora lo sguardo spiritato di due ragazzotti che seguivano la manovra a bocca aperta e…a pantaloncini gonfi!! Sognavo, intontita dal rombo dei motori dell’aereo, e sorridevo da sola… finchè mi accorgo che il signore vicino a me, sorridendo pure lui, guardava insistentemente la coperta sulle mie ginocchia e…. la mia mano sotto la coperta! Mi sono sentita un lungo brivido nella schiena e una ondata di calore mi è esplosa nel ventre. In un attimo una violenta eccitazione si è impadronita di me, e ho cominciato ad ….accarezzarmi sotto la coperta! E lui mi guardava. Ci si vedeva poco e niente, ma lui fissava la mia coperta. Era un bell’uomo, brizzolato, elegante, mani curate, orologio d’oro. Avete capito il tipo, vero?? Mi guardava sorridendo, spostando lo sguardo dal mio grembo ai miei occhi… Ad un tratto mi sono alzata in piedi. Ero ancora vestita da estate, con camiciola semiaperta, senza reggiseno, una minigonna e uno slippino di pizzo rosso. Mi sono alzata e gli ho fatto capire che volevo passare. Lui ha ritirato le ginocchia il più possibile e io ho alzato la gamba per passare. Guardandolo negli occhi e sorridendogli, mi sono fermata un attimo, indugiando, in piedi di fronte a lui che stava seduto. Era una posizione molto provocante, io in piedi, lui seduto, uno di fronte all’altro, il suo viso all’altezza della mia pancia, io a gambe aperte, la minigonna molto ridotta e…una gamba ancora da far passare. Lentamente l’ho sollevata, facendo in modo che la gonna salisse un pochino e, mostrandogli bene il rosso dello slip e, sempre sorridendogli e guardandolo negli occhi, mi sono avviata verso la toilette. Sapevo, sentivo che sarebbe arrivato!! Ma io ero presa da una furia mai provata prima, volevo fare una cosa “folle”!! Mi sono tolta lo slip e sono tornata al mio posto. Avvicinandomi a lui gli ho sorriso di nuovo e ho iniziato la manovra del passaggio. Questa volta gli ho voltato la schiena, ho allungato il braccio facendo in modo che vedesse bene lo straccetto rosso che tenevo in mano (lui sapeva che era lo slip, e ha sorriso maliziosamente), e ho portato la gamba dall’altra parte. Di nuovo eravamo io, a gambe aperte, una di qua e una di la dalle sue ginocchia, lui, dietro di me, con il viso sul mio culetto e la minigonna che faceva quello che poteva… Come per aiutarmi a passare mi ha posto le mani sui fianchi e, dolcemente ma con forza, mi ha tirata verso il basso, verso le sue ginocchia e, mentre stavo per sedermi ha scostato la coperta che teneva sulle gambe e mi sono ritrovata seduta su “qualcosa” grosso e caldo!!! E bastato che mi muovessi appena e, senza nemmeno bisogno di allungarmi la mano per aiutarlo, mi è entrato con prepotenza in corpo!! Che sensazione!! Non avrei mai creduto che una penetrazione potesse dare una simile…emozione! Non feci nemmeno in tempo a sistemarmi bene che lui esplose, mi godette in corpo e mi riempì meravigliosamente di caldo sperma!! Come avrei voluto sentirlo in bocca!!! Ma lui, dolcemente ma fermamente, mi fece alzare e finii di scavalcarlo, andandomi poi a sedere nella mia poltrona. Sembrò quasi che non fosse accaduto niente, tanto la cosa era stata repentina e ben congegnata. Sono convintissima che nessuno se ne sia accorto!! Mi sono nuovamente coperta le gambe e, finalmente, con la mano ho cominciato ad esplorarmi, guardandolo e sorridendogli, mi sono infilata le dita dentro e ho estratto il suo sperma. E, sempre guardandolo, mi sono leccata le dita, una, due, tre volte, lentamente e voluttuosamente… Poi ho chiuso gli occhi e, stringendomi pazzescamente il clitoride, ho goduto divinamente e ho lasciato che l’orgasmo mi riempisse le membra…. Ho riaperto gli occhi (mi sono forse svegliata?)… lui non c’era più…
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