Un paio di mattine fa mi sono svegliato con il culo di Susy stampato in fronte, un sogno, ma così realistico, che potevo quasi palpare la rotondità di quelle chiappe, sode, scolpite da anni di palestra, jogging, e mille cure estetiche, insomma un culo spettacolare. Questa visione mi ha accompagnato per tutto il giorno, lasciandomi turbato, quasi come se qualcosa stesse per succedere, qualcosa che avrebbe potuto sconvolgere la mia vita. In effetti Susy è la moglie di un mio amico, al quale ho sempre confidato tutti i miei segreti e sebbene la sua signora me lo facesse tirare da impazzire non avrei mai pensato di potermela fare. Ad ogni modo, ieri mi chiama lui, mi parla di una cena organizzata dai nostri compagni di università, come al solito con donne al seguito e come al solito a Roma, a circa tre quarti d’ora da casa nostra. Un solo problema, lui è già a Roma per lavoro per cui mi chiede se posso accompagnare io Susy, ed ovviamente per me va benissimo. Telefono a Susy , rispondi… arrivo con un paio di minuti di anticipo, mi carico bevendo un paio di martini, alla faccia della pula e delle leggi restrittive sull’alcool. Tu arrivi dopo pochi minuti, capelli mossi castani, che incorniciano un musetto da birichina, slanciata sui tacchi, una magliettina rossa, che metteva in risalto quelle due gran bocce che si ritrova, a contenere l’oggetto, cioè il suo culo, del mio desiderio una gonnellina nera, non troppo mini, ma molto invitante. Un bacio sulla guancia e pronti a partire, ma non senza un martini d’aperitivo. Lungo il viaggio come al solito si chiacchiera del più e del meno, ma il discorso inizia a vertere sul marito, sul fatto che non c’è mai, che il lavoro occupa quasi tutta la sua vita e che per lei lui è quasi totalmente assente, ora, non so come, non so perché, mi è uscita quella domanda assurda…. considerato che fra me e lei non c’era questa gran confidenza, anzi ci si poteva vedere a mala pena, fatto sta che quelle parole mi sono sgorgate dalle labbra come un fiume in piena….ma sessualmente come va? il suo sguardo mi ghiaccia, Susy è piuttosto acida, con un fare un po’ snob, che però arrapa un casino! Io sorrido cercando di riscaldare un po’ l’ambiente che d’improvviso è diventato polare, mi scuso per la domanda fatta a bruciapelo, lei non parla, fissa la strada, io non so più che dire, e che cazzo! ma cosa avrò mai detto! Lei si gira, verso il finestrino, con un tono un po’ strano, una combinazione di confidenza e odio “mio marito è sempre il solito, anche quando lo facciamo lo sento lontano e poi a volte ne ho voglia, ma lui è sempre Dio sa dove”, io allungo la mia mano sulla sua gamba, accorgendomi della lacrima che pian piano solca il suo viso, sono un porco un balordo, ma sono anche un po’ alticcio e quel culo…… Lei al contatto con la mia mano rabbrividisce, si scusa per la confidenza, mormoro qualche parola affettuosa, un po’ difendendo il mio amico, un po’ confortandola, accosto su una piazzola, la abbraccio. La sento che si irrigidisce, poi si scioglie in un pianto consolatorio, sento il suo seno palpitare contro il mio petto, la sento singhiozzare e poi calmarsi, le sfioro i capelli dal viso, i nostri occhi si incontrano, le nostre lingue diventano un tutt’uno, le bacio il collo, le guance umide, le mie mani vanno da sole, non riesco a fermarmi, mormora dei no, piccoli, senza alcun vigore, si lascia andare alle mie carezze. Le mie mani mettono a nudo uno dei più bei seni che io abbia mia visto, una terza abbondante, sodo come il marmo, con due bei capezzoli rosei, li mordo, li lecco, li succhio, porca miseria che tette. Ma la cosa che voglio è ancora lontana, mi muovo su di un campo minato, ma la voglio. Lei sospira, si contorce, ed ad un certo punto sento la vittoria, una mano piccola, priva di forza scivola spinta da un desiderio da tempo represso sul mio cazzo, duro come non mai, un pezzo di marmo. La sento vibrare, il marito mi ha sempre detto che Susy è calda, pratica mai sesso orale, ora voglio metterle il mio cazzo in bocca, voglio che lo succhi, che lo lecchi, che beva il mio sperma. Non so come dirglielo, ma l’alcool mi viene in soccorso, le metto una mano sul collo e la spingo verso il rigonfiamento dei miei pantaloni, con forza, lei sussurra un lieve no, ma la mia mano è già scesa ad aprire la patta e il mio cazzo è a 5 centimetri dalla sua bocca, ne ingoia un bel pezzo, la sento sopprimere un conato, ma inizia quel movimento ipnotico che caratterizza solo un bel pompino, sento che lo succhia, armeggia con la lingua intorno alla mia cappella, sto quasi per venire la fermo, il culo, voglio il suo culo. Le alzo la gonna e una mia mano le sfiora le mutandine, la sento fremere con il mio cazzo ancora in bocca e l’auto che si riempie dei suoi gorgoglii, sento l’umidità sulle mie dita, il suo pelo di seta, le infilo due dita, gode, si dimena e mormora con la bocca piena il suo piacere. La sua testa va su e giù su quell’asta turgida e umida, il suo seno è torturato dalla mia mano ancora libera, le sue mani stringono con forza le mie cose. Decido che è il momento, la sollevo, interrompendo, quasi masochisticamente quel favoloso lavoretto, la giro, alzo la gonna, che culo! neanche nei miei sogni potevo aspettarmi un tale panorama, la più bella cosa che ho visto, tondo, sodo, dorato dai raggi del sole e delle lampade, la rotondità e la consistenza di una mela acerba, una mela da mangiare, da spaccare in due. Mi dirigo in maniera animalesca su quelle due chiappe, le mordo, le succhio,le infilo la lingua dentro quella rosetta che tra poco mi appresterò a profanare, la sento muoversi ritmicamente con le mie lappate. Il mio cazzo non ce la fa più, glielo infilo in fica, la sento godere, con le mani piene di quei globi perfetti che sono i suoi seni. Io non sono ancora venuto, no, non ancora, le divarico le chiappe e le appoggio la cappella sul culo, la sento ritrarsi a capito cosa voglio fare, ma è tardi per tirarsi indietro, la infiocino con un sol colpo, urla, mi da dello stronzo, ma mi da anche il culo! Pian piano si calma e il piacere prende il sopravvento, ” dai stronzo, sfondami”, urla come un’ossessa, quasi mi stupisce, ma ecco che il mio cazzo si gonfia, torturando quel forellino già martoriato, esplodendo in un lungo fiotto, a cui ne seguono subito altri due. La giro lentamente, ci guardiamo, spaventati, impauriti, che cazzo abbiamo fatto? ma subito le nostre lingue ci spiegano che il peccato è solo negli occhi di chi osserva e il piacere nuovamente prende la meglio e vengo ricompensato con uno di quei pompini che rimarranno negli annali, dopo che sono venuto e che ha degustato tutto il mio dolce succo, mi sussurra con fare malizioso, “c’è ne hai messo di tempo per capire che sono una troia, ma meglio tardi che mai.
Aggiungi ai Preferiti