…Poi Osvaldo mi fece sdraiare sul letto. Non vedevo l’ora di sentirmelo il suo peso su di me. Lui comincio’ a leccarmi iniziando dai miei piedi succhiandole le dita smalto di color rosa. Dopo averle succhiate a lungo e strofinate sul suo viso con mille baci, scivolo’ sulla mia passera. Io non resistetti ed incollai la sua testa fra le mie coscie. Lui come un bravo ragazzo comincio’ a leccarmela ansimando con la libidine. La succhiava annusando l’odore lascivo che si diffondeva dalla mia figa fradicia al massimo, toccandolo a volte sul mio grilletto gonfiato. Urlavo, gemevo tenevo la sua testa con la frenesia. Mentre lui mi leccava, io con le mie mani spremevo i miei capezzolli turgidi e e durissimi. Le mie chiappe barcrollavano intorno la sua testa. Arrivai quasi subito al mio primo orgasmo. Godevo da pazza. Ero cosi impaziente lo feci sdraiare sul letto e saltai addosso. Il suo cazzo era pochi centimetri al di sotto di me ed io non avevo la pazienza. Cosi cominciai a infilarlo piano piano fra le mie coscie. Poi cominciai a galopparmi su quell’arnese con la gran voglia di libidine. Oddio come lo sentivo… mi penetrava cosi dolcemente ed io gia sulla pianeta della lussuria. Urlavo con tutta la mia forza “oohh..come duro amore mio…ohh sii scopami tesoro”. Mentre Osvaldo mi scopava di sotto, con le sue mani mi stringeva le chiappe con tutta forza infilando anche una dita nel mio sfintere fradicio quanto la mia figa. Quel cazzo mi dava solamente una gioia infinita. Una goduria insopportabile. Muovevo la mia tsta avanti indietro con ogni colpo che mi penetrava. Cominciai a menarmi fortemente le mie mammelle come se farla uscire l’anima libidinosa che mi aveva invasa. Godevo..godevo da pazza.. Mentre muovevo sul suo cazzo cominciai a baciarlo il petto del mio uomo leccando la peluria poi succhiai le sue ascelle umide e poi la sua bocca, mentre succhiavo le sue labbra godevo godevo e mi muovevo le mie chiappe sul suo cazzo proprio scatenata dalla goduria. Non ero ormai una ragazza per bene, meno male, di una famiglia turca, ero felice di sentirmi assatanata dal sesso, ero felice di sentirmi una lurida troia, una perversa 19enne, ero solamente una figa, mi sentivo una figa intera pronta a ricevere i cazzi fino all’eternita’, mi contorcevo il mio corpo come un serpente, sul cazzo del mio amore, e urlando, gemendo mandavo via i miei orgasmi uno dopo l’altro. Osvaldo comincio’ a venire dentro di me, io sentendo la sua sborra che mi riempiva muovendomi i miei muscoli delle mie coscie lo facevo succhiare alla mia passera. Lo feci uscire dalla figa e cominciai a leccarlo gustando entrambi le delizie della mia figa sul suo cazzo, con la sua sborra ancora freschissima. Era una miscela squisita. Poi mi appoggiai la mia passera ancora fradicissima fra le sue coscie e strofinandola la sua gamba con le dita dei miei piedi e cominciai a sfregarmi il mio corpo nudo e carnoso al suo, carezzando con le mani il suo petto sudato e caldissimo ed il cazzo appicicoso dal mio umore. Eravamo cosi agghianciati una all’altra e sentendo il calore dei nostri corpi nudi e sudici per via dei nostri umori e il sudore, l’anima della libidine si svegliava di nuovo fra le mie coscie sudate. Cominciai a baciarlo il suo petto leccando i suoi capezzoli e poi scendendo giu’ ripresi quell’enorme membro di nuovo in bocca, dopo averlo leccata per unpo scesi ancora giu’ e cominciai a leccarli i suoi piedini succhiando le dita come una cagna fedele al suo padrone. Lui ansimava e gemeva. Lo feci girare sul letto e cominciai a leccarlo piano piano il suo culo. Allargandole le chiappe con le mie mani e cosi tutta la mia testa s’incollo’ fra le natiche del mio amore. Lo leccavo senza respiro. Osvaldo urlava “oohh..porca troia… come mi fai godere…sei peggio d’una puttana.. oohh sii leccami il culo..troia”. Daltronde con una mano carezzavo il cazzo da davanti che era di nuovo durissimo. Il dolce odore che si diffondeva dalle profondita umide del suo culo mi mandava al delirio dalla goduria e leccavo lo succhiavo con gran lussuria. Osvaldo mi prese sotto il suo corpo e con un bel 69 cominciammo a leccarci a vicenda. Lui comincio’ a leccarmi la passera affondando sempre di piu’ la sua bocca, io sotto quei colpi di lingua morivo dalla goduria. Il mio miele che colava dalla mia caverna umida sbrodolava la sua faccia. Poi la sua lingua si sposto’ verso il mio buchetto posteriore e cerco’ di menarlo con la lingua. Io non resistevo piu’. Mi sentivo cosi puttana, quasi mi svenivo sotto i suoi colpi di lingua. Mi sdraiai sotto il suo corpo e lui di nuovo comincio’ a penetrarmi col cazzo durissimo. Mentre il cazzo entrava e usciva io urlavao da matta. Poi lo fece uscire e lo mise fra le mie chiappe. Io gemevo ” oohhh Osvaldo..siii..inculami questa volta tesoro..ohh..siii daaiii”. Mentre quel gran arnese comincio’ a penetrarmi dalla parte posteriore, io con la lascivia che sentivo non facevo altro che muovere le chiappe nonostante il peso pressante del mio uomo sopra di me. Lui mi schiacciava col suo peso che mi dava un gran voglia di libidine con le sue mani mi spremeva i miei capezzoli pronti a esplodere. Mentre mi sentivo abbracciata a lui,proprio mezza svanita sotto il suo corpo, sentivo l’orgasmo in tutti i muscoli del mio corpo. Mentre Osvaldo mi inculavo io daltronde mi sditalinavo, infilavo le mie dita nella mia figa fradicia, urlando e battendo la mia testa sul cuscino freneticamente con gli occhi spalancati. Godevo e come godevo da pazza e non sapevo dove fermarmi. Mi nuotavo dentro un mare della libidine. Con quei colpi che mi sbatteva, in continuo, il mio corpo si distorceva coi crampi che mi dolevano lussuriosamente, dalla mia passera alla pancia, e poi di la fina ai seniper farlo esplodere un nuovo orgasmo nel mio cervello. Urlando e gemendo sotto quei colpi, mi sentivo una vera mignotta, una mignotta da quattro soldi, e di sentirmelo cosi non faceva altro di eccitarmi ancora di piu’. Osvaldo comncio’ a venire schizzandomi la sua sborra sul mio viso. Mentre il mio corpo si contorceva sotto il suo pesoche mi mandava al settimo cielo io urlavo e godevo. Tutto il mio corpo caldo, nudo e sudato dalla voglia, ui miei seni arrossati e tesi dalla lascivia che provavo la mia passera peggio d’una fontana vibravano sotto il suo corpo maschio ed io godevo in continuo, leccando i resti della sua sborra dal suo cazzo sentendo il sapore perverso del mio culo… Tutta la nostra intera settimana ci siamo nuotati dentro la libidine, andavamo a dormire con i primi luci dell’alba stanchimorti dalla lussuria,. Di giorno mentre Osvaldo vicino la piscina mi spalmava olio abbronzante sul mio dorso, sui miei seni topless, mentre gli altri uomini mi fissavano con gli occhi affamati, non facevano altro che aumentare la mia eccitazione e libidine, mentre io strofinavo le mie coscie all’uccello di Osvaldo nel mare, vivevo in continuo in uno stato di eccitazione. Ogni mattina ci svegliavamo dopo una notte piena di lascivia, iý facevo la mia pirima colazione con la sborrata del mio uomomentre gli offrivo il mio miele che colava dalle mie coscie…
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