Mi chiamo Teresa, ho trentotto anni e un figlio di 18, Stefano.Sono divorziata e, dopo un paio di storie non proprio esaltanti, ho deciso di dedicarmi alla cura della mia famiglia.Stefano è un ragazzo un po’ introverso con pochi amici, non frequenta ragazze che io sappia, ogni tanto gli chiedo se ha delle amiche o se ha la ragazza ma lui diventa rosso, farfuglia qualcosa, insomma è un bel timidone.Qualche volta la sera, quando resta solo a vedere la televisione, mi accorgo che va alla ricerca di film erotici e la cosa mi intenerisce.Un pomeriggio, mettendo in ordine la sua stanza, trovai in fondo all’armadio un pacco di giornali pornografici. “Questo è troppo” mi dissi ” un conto è un film con la Fenech ma questi giornalaccia proprio no. Quando torna mi sente ” Presi il pacco di riviste e le portai con me in cucina per fargli una solenne ramanzina.Stefano era in ritardo così presi una delle riviste e cominciai a sfogliarla, non ne avevo mai viste in vita mia ed in verità ero un po’ curiosa.Non immaginavo di vedere certe cose, pensavo ci fossero dei nudi, ma quella era roba da maniaci: donne che lo prendevano in bocca, donne che leccavano altre donne, insomma tutte cose che mai avrei osato immaginare. Ero veramente scandalizzata. Dopo un po’, sbollita la rabbia, sentii però che anche se schifose quelle cose mi stavano eccitando, non capivo neanch’io perché ma a vedere quelle scene così esplicite mi sentii bagnare fra le gambe, non riuscivo a smettere di sfogliare quelle riviste, i capezzoli erano diventati duri da farmi male, senza sapere neanche io cosa stessi facendo mi infilai una mano dentro gli slip e cominciai a masturbarmi, non lo avevo mai fatto neanche da ragazza, ma la mia mano andava da sola sempre più velocemente. Venni in un mare di sborra. Non avevo mai goduto tanto.Quando mi ripresi ero tutta sottosopra, mi vergognai di quello che era successo, se fosse rientrato Stefano e mi avesse trovata a masturbarmi sarebbe stato inconcepibile.Dovevo rimettermi in ordine, decisi di rimandare la ramanzina ad un’altra volta, rimisi le riviste al loro posto e andai in bagno.Stefano rientro dopo un quarto d’ora, io ero ancora un po’ frastornata, parlammo del più e del meno poi, con la scusa del mal di testa, me ne andai a letto e lasciai Stefano da solo a vedere la televisione.Nei giorni successivi, quando Stefano era fuori, andavo spesso in camera sua prendevo le riviste, ogni tanto ce ne erano di nuove, e mi masturbavo cercando sempre l’eccitazione proibita della prima volta.Un giorno, guardando nel solito posto vidi che erano sparite, cominciai a rovistare dappertutto e finalmente le trovai in fondo ad un cassetto, tirai un sospiro di sollievo.Analizzando la cosa a mente fredda mi resi conto che stava diventando un vizio, una cosa di cui non potevo fare a meno, ma non riuscivo a privarmene.Una volta capitò anche che Stefano rientrasse appena finito di rimettere a posto le sue riviste.”Lasci sempre la camera in disordine ” dissi a mezza voce, cercando di giustificare la mia presenza nella sua stanza ” cerca d’essere un po’ più ordinato”.Le cose andavano avanti così da un paio di mesi quando d’estate una notte, alzatami per andare a bere, mi accorsi che in camera di Stefano c’era ancora la luce accesa, pensai che si fosse addormentato e avesse dimenticato di spegnerla così aprii piano la porta per non far rumore. Vidi mio figlio sul letto nudo con una rivista in una mano mentre con l’altra si stava menando l’uccello.Rimasi di sasso, ero stupita ed affascinata allo stesso tempo, non riuscivo ad allontanarmi.Stefano si accorse ad un certo punto di essere osservato, abbassò il giornale, mi guardò sorpreso e cercò di coprirsi farfugliando qualcosa.Mi sentii in colpa per aver violato così la sua privacy così mi avvicinai e dolcemente gli sussurrai “Dai non ti vergognerai mica di tua madre… Non c’è niente di male.. Lo fanno tutti.. “.Guardai il suo cazzo che un po’ per lo spavento un po’ per la vergogna aveva perso la sua erezione. “Scusa per la mia intrusione, pensavo ti fossi addormentato con la luce accesa, continua pure tranquillamente e non preoccuparti per la tua mamma, te l’ho detto è cosa normale che fanno tutti” gli dissi mentre mi sedevo sul letto accanto a lui.Per rincuorarlo un po’ gli davo dei pizzicotti sulle cosce e gli dissi scherzando “Non vorrai lasciare il tuo pisellino insoddisfatto” glielo presi in mano e lo agitai un po’. “Dai mamma, su mi vergogno…” disse ridendo “dici davvero che lo fanno tutti?””Certo” risposi “tutti”.”Anche tu?” La domanda mi sorprese, lo guardai negli occhi, non sapevo che rispondergli. “Si, ti confesso che anche la tua mamma guardando quei giornaletti si tocca la micina, e le piace tanto”.Ci guardammo un po’ in silenzio, avrei dovuto alzarmi e tornare a letto ma si era creato un clima di complicità, in fondo a tutte e due piaceva fare la stessa cosa, e senza neanch’io capire bene il perché gli dissi: “Vuoi che lo facciamo insieme?” Mi guardò sorpreso “Sì mamma…mi piacerebbe tanto”. “Allora spostati, fammi posto sul letto”.Stefano si spostò un po’ di lato, io mi tolsi la camicia da notte, mi sfilai le mutandine e mi sdraiai a fianco a lui, aprii le gambe e iniziai a masturbarmi.Il cazzo di Stefano era diventato di nuovo duro e mentre si masturbava con la mano libera mi stingeva la coscia.Venne quasi subito e il suo liquido mi bagnò la pancia, a contatto con il suo seme bollente venni anch’io.Ci stringemmo teneramente mentre gli sussurravo all’orecchio “La prossima volta che ti servono soldi per quelle riviste chiedili pure alla tua mamma”. Da quel giorno diventammo complici, Stefano ogni tanto mi chiedeva dei soldi extra “Tu sai per cosa” mi diceva facendomi l’occhiolino.La sera poi trovavo una rivista nuova sotto il cuscino.L’idea che nella stanza a fianco alla mia mio figlio facesse le stesse cose che facevo io contribuiva molto alla mia eccitazione.Una mattina ero in bagno, avevo appena fatta la doccia e mi stavo asciugando quando entrò Stefano.”Scusa” disse “non sapevo che eri in bagno””Entra pure, tanto ho finito, esco subito”Lui si appoggiò al lavandino e guardandomi bene mi disse “Lo sai mamma che sei proprio bella, molto meglio delle ragazze che sono sulle riviste”Il complimento mi fece piacere così gli risposi “E ti faccio anche lo stesso effetto?””Giudica tu?” Rispose indicandomi la patta del pigiama. Effettivamente era gonfia.”Ti ci vuole una bella doccia fredda per mettere a riposo il tuo soldatino” gli dissi sorridendo.”Conosco un altro modo più piacevole” fece lui mentre si toglieva il pigiama.”Ho capito .. Prendo l’accappatoio e ti lascio solo..””No non te ne andare, vieni un po’ qui, fatti abbracciare” mi prese la mano e mi abbracciò stretto.”Davvero sei molto bella sai” sentivo il suo uccello duro che premeva contro la mia pancia, non sapevo cosa fare, non volevo staccarlo bruscamente ma non volevo neppure che la situazione ci sfuggisse di mano così mi scostai un po’ e guardando il suo uccello gli dissi scherzando “La situazione sta peggiorando se non intervieni subito rischia d’esplodere”.”Mi fa male da quanto è duro ed è tutta colpa tua”. Glielo accarezzai un po’ era duro come un pezzo di legno. Iniziò a gemere “Continua mamma ti prego, così è molto più bello..”. Iniziò ad accarezzarmi la schiena.Non sapevo che fare, ma poi mi dissi che in fondo non c’era nulla di male e che la cosa non mi dispiaceva affatto.Lui mi stava tormentando un capezzolo “Guarda che così ecciti anche me” Lui scese con la mano sulla mia pancia poi iniziò a carezzarmi le cosce. Capii dove voleva arrivare, aprii un po’ le gambe e iniziò a carezzarmi la figa.Ci stavamo masturbando lentamente con lo stesso ritmo “è bellissimo mamma, non ti fermare”.Aumentai il ritmo e lui con me, poi sentii che mi inondava la pancia fino al petto, strinsi forte le gambe e venni anch’io.Eravamo esausti, mi sedetti sul bordo della vasca e lo feci sedere in braccio. “Dovrò rifarmi la doccia” gli dissi indicando il suo sperma “dove la tenevi tutta questa roba?””Te l’ho detto è tutta colpa tua”.”La prossima volta allora dovrò chiudere la porta del bagno. Ora esci un attimo, fammi rimettere in ordine”.Non accennammo più a quanto successo in bagno quella volta anche se continuavamo a scambiarci le riviste porno, finché una sera, dopo cena, Stefano mi disse:”Sai mamma mi hanno prestato un filmino porno, ti va di vederlo?””Com’è?” risposi un po’ vaga, non volevo far vedere che la cosa mi incuriosiva da matti. “Io non l’ho visto” mi rispose “l’amico che me l’ha prestato dice che c’è un po’ di tutto. Comunque domattina devo riportarglielo perché è di suo fratello”.”Va bene” feci io ridendo “stasera ci daremo alla pazza gioia”.Stefano era tutto eccitato, e anch’io.”Potremmo vederlo al televisore in camera tua” disse lui “staremo più comodi””Ma non c’è il videoregistratore”.”Ci collego quello della sala, ci vogliono solo dieci minuti, così evitiamo che i vicini sentano qualcosa…”La cosa mi convinse, la sala confinava con i nostri vicini, due vecchi noiosissimi, mentre la mia camera era fra la sala e la camera di Stefano e dava all’esterno del palazzo.Mentre mi spogliavo, rimasi in mutande maglietta, Stefano trafficava con i fili, poi tutto soddisfatto disse: “Fatto! Siamo pronti” si tolse i jeans e la maglietta, infilò la cassetta nel videoregistratore e si mise sul letto accanto a me.Eravamo tutti e due seduti contro la spalliera del letto, ed eravamo tutt’e due impazienti.Il film iniziò, la storia non c’era ma le scene erano veramente forti, vedere in video le cose che normalmente avevo visto sulle riviste mi faceva uno strano effetto.Guardai Stefano che era rosso in viso e aveva un’erezione che gli usciva dalle mutande.”Non ti eccitare troppo” mi disse Stefano “il film è lungo. Ti massaggio un po’ la schiena?””Sì da bravo” gli risposi mi sedetti davanti a lui che iniziò dolcemente ad accarezzarmi sulle spalle sotto la maglietta.Dopo un po’ però smise “Scusa mamma ma le mutande mi stanno dando troppo fastidio. Me le devo togliere” rimase nudo a massaggiarsi l’uccello.”Capisco” gli risposi “anche le mie non sono più di alcuna utilità. Sto bagnando il lenzuolo”. Ero proprio partita per parlare in quel modo.La cassetta intanto andava avanti e ogni episodio era più eccitante dell’altro, Stefano se lo stava carezzando lentamente guardando il film in estasi.Mi decisi e mi spogliai anch’io mi strinsi i capezzoli e la cosa mi dette una sferzata di piacere.”Ti piace proprio” mi sussurrò Stefano in un orecchio mentre con una mano mi massaggiava la pancia.”Togli quella mano per piacere, o stavolta non rispondo di me”.Per tutta risposta Stefano iniziò a baciarmi sulla spalla poi sul seno, ero incapace di distoglierlo, iniziò a baciarmi la pancia poi mise la testa fra le mie gambe e iniziò a leccare.Mi sentivo morire, non esisteva più niente solo il selvaggio desiderio di godere.Presi in mano il cazzo di Stefano che era enorme e iniziai a baciarglielo. “Mi fai morire, mamma” riuscì a sussurrare fra i gemiti.Con un movimento deciso mi sdraiò sul letto e iniziò a scoparmi.Ero in delirio, ma ebbi un attimo di lucidità “Non puoi venirmi dentro””Girati allora, te voglio mettere nel culo” mi sussurrò dolcemente.”Sì ma fai piano, non mi fare male” mi girai e mi misi in ginocchio, con le mani divaricavo le chiappe, Stefano appoggiò il suo uccello e iniziò a spingere piano, all’inizio fece un po’ fatica ma poi piano piano cominciò ad entrare, mi sentivo aprire in due, era la sensazione che cercavo.Dopo un po’ le spinte divennero sempre più furiose, con una mano mi masturbavo senza ritegno.Sentii il suo sperma bollente allagarmi dentro la pancia e veni anch’io in estasi. Mi chiamo Stefano, ho 18 anni e, da quando i miei genitori hanno divorziato, vivo con mia madre, Teresa.Mio padre non lo vedo spesso, non siamo mai andati molto d’accordo, con mia madre invece mi trovo bene, a volte è un po’ rompipalle, però fra noi c’è abbastanza confidenza.Frequento il liceo scientifico della mia città e, per quanto sia io che i miei amici proviamo ad attaccare discorso con le nostre compagne di scuola, queste non ci si filano per niente, escono solo con quelli più grandi di noi e ci trattano come ragazzini.Io e miei amici ci sfoghiamo con la fantasia immaginando cosa faremmo a una o all’altra ma, soprattutto, siamo grandi consumatori di riviste pornografiche che ci scambiamo per economizzare sulle nostre magre finanze. Sono sicuro che mia madre si incazzerebbe di brutto se trovasse le mie riviste porno, così dopo tanto pensare le ho nascoste nel mio armadio, fra le cose della palestra dove mia madre non va mai a guardare.Di notte poi, quando sono sicuro che lei dorme, ne tiro fuori una e mi faccio una bella sega con tutta calma.Un giorno mentre con i miei amici stavamo facendo i soliti discorsi su chi mi farei… che gli farei… Marco se né uscì dicendo che in assoluto quella che più lo mandava ai pazzi era mia madre.Io ci rimasi a rimuginare sopra, non avevo mai pensato a mia madre dal quel punto di vista, la conosco da sempre, però, poi a ragionarci bene, convenni che mia madre è effettivamente una bella donna.Da quel giorno cercai di sbirciare quando accavallava le gambe, quando la mattina girava in camicia da notte o quando si vestiva ma, pur non essendo mia madre una puritana, parlavamo apertamente di sesso anzi lei spesso mi rompeva le balle chiedendomi se conoscevo ragazze, se avevo la ragazza ecc… più che la schiena nuda non ho visto.Comunque ero sempre preoccupato per le mie riviste. Sono sicuro che, puritana o no, se me le avesse beccate avrei passato un brutto quarto d’ora.Una volta ebbi la sensazione che non fossero come le avevo lasciate la volta prima, mi feci prendere dalla paura e gli cambiai posto, le misi nel cassetto dei maglioni invernali, eravamo in estate, mia madre non l’avrebbe aperto per qualche mese.Finché una notte successe quello che non avrei mai osato immaginare.Era estate, faceva caldo, mia madre era già andata a dormire da un paio d’ore, avevo beccato sul solito canale un film cretino ma pieno di tette e di culi.Ero abbastanza arrapato, andai in camera mia, chiusi la porta e presi una rivista nuova, dopo essermi spogliato mi sdraiai sul letto e guardando due donne se la leccavano a vicenda iniziai a masturbarmi lentamente.A me piace farlo con calma, non mi piace venire subito, voglio gustarmi la cosa in santa pace.Quella volta però a un certo punto sentii qualcosa che non andava, abbassai la rivista. Sulla porta c’era mia madre che mi guardava.Mi venne un colpo, l’uccello mi si ammosciò in un attimo. “Adesso chi la sente, sai che ramanzina” pensai cercando di coprirmi, inoltre ero veramente in imbarazzo, mi vergognavo come un ladro…Con mia grande sorpresa mia madre invece di incazzarsi sembrava più dispiaciuta di me.Mi disse che credeva mi fossi addormentato con la luce accesa, che aveva fatto piano per non svegliarmi ecc.Poi si sedette sul letto e cominciò a dirmi che non c’era niente di male in quello che stavo facendo, che lo facevano tutti, cercava di rincuorarmi si era resa conto che mi ero preso un bello spavento, cominciò anche a darmi i pizzicotti e a farmi il solletico per sdrammatizzare la situazione, poi mi disse che tornava a dormire e che continuassi pure, ad un certo punto scherzando mi prese anche l’uccello fra il pollice e l’indice e me lo sbatacchiò un po’ ripetendomi che era una cosa del tutto normale.Mi venne l’idea che, stando lei da sola, se lo facevano tutti lo faceva anche lei e glielo chiesi così senza riflettere.”Ora m’arriva una sberla” pensai. Con mia grande sorpresa invece lei mi rispose che non solo lo faceva ma le piacevano anche le riviste porno.L’idea che mia madre si masturbasse nella stanza a fianco alla mia mi turbò e mi eccitò da matti.Guardai mia madre con altri occhi, lei mi sorrideva e mi guardava con complicità come quella volta che ci era capitato di far fuori un barattolo di Nutella alle due di notte.Poi, sempre con fare complice, mi chiese se voleva che lo facessimo insieme.Non potevo crederci, sembrava un sogno, mi disse di fargli posto sul letto poi si spogliò, si sdraiò accanto a me si mise una mano fra le gambe e cominciò a masturbarsi.Il mio uccello si risvegliò di colpo, iniziai a darci dentro guardando mia madre con la coda dell’occhio.Venni schizzando una quantità di sperma mai vista. Bagnai anche mia madre.Lei venne poco dopo.Ero sfinito, mia madre mi carezzava la guancia, sentivo il suo odore, mi sembrava di galleggiare su una nuvola.Prima di tornare a letto mi disse pure che mi avrebbe dato lei i soldi per comprare le riviste porno.Rimasto solo non riuscivo a dormire, ripensavo a quello che era capitato ed ero ancora su di giri. Mi masturbai di nuovo e poi riuscii ad addormentarmi. Da quel giorno il nostro rapportò cambiò, eravamo in grande confidenza, ogni tanto gli chiedevo dei soldi extra e la sera poi le mettevo una rivista sotto il cuscino, l’idea che la sfogliasse masturbandosi nella stanza a fianco alla mia mi faceva impazzire. Lei poi la mattina con un sorriso malizioso mi chiedeva se avevo dormito bene.Le cose andarono avanti così per un po’ finché una mattina entrando in bagno trovai mia madre nuda che asciugava dopo la doccia, lei mi disse di restare, che aveva quasi finito. Era la prima volta che la vedevo alla luce del giorno in tutta la sua bellezza.Le dissi che la trovavo molto bella, meglio delle ragazze delle riviste. Non era un gran complimento in effetti, ma mia madre lo gradì, mi chiese pure se mi faceva qualche effetto, io le mostrai la patta del pigiama, avevo un’erezione niente male.Lei ci scherzò su dicendomi di farmi una doccia ma io le risposi che avevo un sistema più piacevole, lei rise e mentre mi toglievo il pigiama mi augurò buon divertimento poi prese l’accappatoio e fece per uscire.Io però non volevo che se ne andasse, la pregai di restare e l’abbracciai ripetendogli che molto bella.La stringevo forte a me con l’uccello schiacciato sulla sua pancia provavo sensazioni mai immaginate. Lei però dopo un po’ si scansò e sempre scherzando mi disse che dovevo sbrigarmi se no mi scoppiava.Mi accarezzò i capelli e poi mi sfiorò leggermente il cazzo, le dissi di non fermarsi, lei mi guardò, era perplessa, ma poi forse impietosita dal mio stato cominciò a masturbarmi lentamente. Io ero al settimo cielo, le accarezzavo la schiena, i fianchi, poi le strinsi un capezzolo, si stava eccitando anche lei, le accarezzai le cosce, lei aprì leggermente le gambe cominciai a carezzarle la figa, non potevo crederci, aumentammo il ritmo e io venni tremando, mia madre strinse le gambe e iniziò a venire anche lei, non mi reggevo in piedi, ci sedemmo sulla vasca esausti, mia madre fece qualche battutina sulla quantità del mio sperma e mi chiese di lasciarla sola che voleva rimettersi in ordine.Dopo quello che era successo quel giorno mi sentivo sempre più strano, non riuscivo a prestare attenzione a niente, ero sempre sovraeccitato, con i miei amici non mi fermavo più a fare i soliti discorsi. Desideravo ardentemente che si ripresentasse l’occasione per masturbarci insieme ma avevo anche paura che se avessi esagerato mia madre ponesse fine alla nostra complicità.Così pensa e ripensa alla fine mi venne un’idea.Chiesi a Marco se mi prestava uno dei video di suo fratello che ne aveva parecchi, lui mi rispose che non se parlava neanche, se suo fratello se ne fosse accorto l’avrebbe gonfiato di botte, effettivamente era il tipo, io insistetti dicendogli che glielo avrei riportato la mattina dopo e che se suo fratello ne aveva così tanti non si sarebbe accorto di niente. Alla fine lo convinsi promettendogli due nuove riviste porno in regalo.La mattina seguente Marco, con fare da cospiratore, mi passò di nascosto dagli altri una cassetta, gli chiese com’era e mi disse che era un’antologia, c’era un po’ di tutto, si raccomandò comunque di riportargliela la mattina successiva.Lo rassicurai pregustando una serata molto eccitante.Una volta a casa non sapevo come dirlo a mia madre, poi dopo cena, cercando di essere disinvolto, le dissi che mi avevano prestato una cassetta porno e se le interessava vederla. Lei non sembrò molto colpita, mi chiese com’era ecc. ma poi acconsentì, allora le proposi d portare il videoregistratore in camera sua con la scusa che i vicini avrebbero potuto sentire qualcosa, la cosa la convinse. Iniziai a trasferire il videoregistratore in camera di mia madre, lei arrivò dopo un po’ indossava una maglietta e gli slip. Infilai la cassetta, mi tolsi i jeans e la polo e saltai sul letto.Il film era veramente tosto, erano tutti episodi singoli, nel primo c’era una ragazza con due uomini, poi due lesbiche, c’era anche un episodio con un travestito.L’uccello mi scoppiava negli slip, guardavo mia madre che deglutiva a fatica con gli occhi fissi sullo schermo, avevo voglia di toccarla ma non volevo rovinare tutto così le proposi di farle un massaggio sulla schiena, lei acconsentì e si sedette davanti a me. Avevo una voglia di schiacciargli l’uccello fra le chiappe ma mi trattenni e mi limitai a carezzarle la schiena. Il contatto con la sua pelle aumentò la mia eccitazione, ad un certo punto gli dissi che dovevo togliermi gli slip perché mi davano fastidio al che mi rispose che anche i suoi erano diventati inutili perché stava bagnando il lenzuolo.In bocca a lei quella frase mi eccitò da matti. Intanto io cominciai a carezzarmi l’uccello lentamente, il film continuava con episodi sempre più spinti. Ad un certo punto mia madre si tolse la maglietta e le mutande e cominciò a pizzicarsi capezzoli.Era il momento di fare qualche avance. Mi avvicinai e le sussurrai qualcosa all’orecchio intanto con la mano le carezzavo la pancia, lei mi implorò di togliere la mano perché non era in condizione di rispondere di se stessa, non aspettavo altro, iniziai a baciarle la spalla, poi il seno, il capezzolo, lei gemeva ma non accennava a farmi smettere, allora mi feci coraggio e scesi con la testa fra le sue gambe e iniziai e leccarle l’interno delle cosce e la figa. Era la prima volta che lo facevo ma da come mugolava mia madre non dovevo cavarmela male.Poi lei mi prese sotto le braccia e mi tirò su e cominciò a baciarmi l’uccello, eravamo proprio partiti. Non volevo venire in quel modo così la feci sdraiare, le montai sopra e glielo misi dentro.Era la cosa più bella che mi fosse capitata ma ad un certo punto lei mi interruppe, non voleva che le venissi dentro. Non ci avevo proprio pensato, non volevo che finisse così, mi feci coraggio e le dissi girarsi perché volevo metterglielo nel culo, non se lo fece dire due volte si inginocchio con la testa sul cuscino, intanto con le mani si allargava le chiappe mi disse solo di fare piano. Era meno facile di quanto pensassi ma dopo un paio di tentativi iniziò ad entrare. A fatica mantenni la promessa di fare piano, avevo voglia di sfondarla, quando fu entrato tutto iniziai a muovermi cercando sempre di fare piano. Poi non resistetti più ed iniziai a dare colpi da matto.Non resistetti molto, venni tremando abbracciato a mia madre.Il giorno dopo, come promesso, restituii la cassetta a Marco. Mi chiese se mi era piaciuta, “…non immagini quanto” gli risposi.
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