Io e Paola siamo una coppia attorno ai quaranta (un po’ di più io e 35 lei, in realtà), sposata, con figli e molto amante del sesso. Fisicamente siamo più che piacenti, e l’erotismo ci ha sempre attirato, anche se fino a due anni fa lo avevamo praticato solo tra noi due. Questo appunto fino a due anni fa, quando con Paolo e Deborha, due nostri amici, non scoprimmo le gioie dello scambio di coppia. A quel tempo avevamo conosciuto Paolo e Deborha da circa un anno, quando cioè si erano trasferiti per lavoro nella nostra città, dove Paolo aveva trovato lavoro presso la stessa ditta dove lavoro io; avevamo fatto amicizia ed eravamo soliti incontrarci nel week-end a cena, prevalentemente a casa loro, una volta lasciati i nostri figli dai nonni, in quanto loro, qualche anno più giovani di noi, ancora non ne hanno. Loro vivono in una casetta singola, con un giardino che li isola abbastanza dalle case vicine e, per una questione di comodità, alla fine ci si incontra sempre a casa loro. Nel tempo trascorso insieme, si era creata una notevole simpatia reciproca, tra me e Paolo cementata anche dal fatto che, essendo responsabili di due diverse aree della nostra ditta, trascorriamo molto tempo assieme e ci aiutiamo anche sul lavoro. Loro, come noi, amano molto il sesso ed è sempre stato naturale parlarne e scherzarne insieme, così come vedere dei film a luce rossa insieme a casa loro, durante i quali pur non essendo mai arrivati a scopare, avevamo fatto peeting molto spinto, fino a farci fare stupendi pompini dalle nostri consorti, mentre le masturbavamo. Una sera, come tante altre, eravamo a cena da loro ma avevamo curato particolarmente sia la cena che i vini, per cui al termine eravamo quantomeno allegri e bendisposti. Paolo tirò fuori una cassetta ma io gli dissi che ormai le sue cassette le conoscevamo a memoria e gli chiesi se non avesse qualcosa di nuovo. – "Una nuova ce l’ho, ma è amatoriale, e non so proprio se è il caso" ci disse, ma naturalmente non ottenne altro che farmi insistere sull’argomento. Alla fine cedettero e Paolo prese un’altra cassetta e la introdusse nel videoregistratore. Sullo schermo comparvero le loro immagini, riprese su cavalletto mentre erano impegnati in un ballo lento, con Deborha abbigliata in maniera molto sexy, e Paolo che la stringeva a se. – "Mi concede questo ballo?" dissi scherzosamente a Deborha alzandomi, facendole la riverenza e ammiccando allo schermo. – "Certo, se il mio amato consorte non ha nulla in contrario!" mi rispose alzandosi a sua volta senza attenderne il permesso, mentre Paolo , rivolto a Paola disse "come potrei rifiutarlo al mio migliore amico? Caterina, posso renderti l’omaggio?" Ci ritrovammo a ballare l’uno con la moglie dell’altro, imitando quanto avveniva sullo schermo, dove le immagini si stavano facendo più ardite, e Paolo palpava il culo di Deborha, che gli strusciava il bacino sul suo. Portai le mani sul culo di Deborha, piccoletto e a mandolino, diverso da quello di Paola tondo e ben più grande, e cominciai a carezzarglielo dicendo – "e bravo Paolo , ti divertivi a carezzargli il sedere. Ci credo, è bellissimo!" mentre, lanciatogli uno sguardo, lo vidi intento a ricambiare le stesse attenzioni al culo di mia moglie. Fino ad allora non lo avevamo mai fatto, di toccare le altrui mogli, o almeno non in maniera così evidente, ma la cosa mi aveva sempre attirato e vedere le mani di Paolo sul culo di Paola non mi dava alcun fastidio, anche perché mi stavo palpeggiando quello di Deborha. Le signore non obiettarono nulla, anzi si scambiavano commenti su ciò su cui si strusciavano, imitando Deborha nel video, e così proseguimmo. Seguendo le scene proiettate, infilai le mani sotto la maglietta di Deborha, mettendone a nudo le piccole tettine dure come il marmo, mentre Paolo si affannava sui tettoni, decisamente più grossi di Paola e, abbassatoci sopra il viso, cominciò a leccarne e succhiare un capezzolo. Mia moglie lo lasciava fare e io, per scherzare gli dissi – "così non rispetti la sceneggiatura, Paolo ", ma lui mi rispose che conosceva la storia e la stava solo anticipando. Allora Deborha disse che pure lei la conosceva e, se si poteva anticiparla, lo avrebbe fatto pure lei e, così dicendo, mi portò una mano sulla patta dei pantaloni e armeggiò fino a farne uscire il cazzo, dritto allo spasimo, ed esclamò rivolto a mia moglie – "però, hai visto come è attrezzato Roby, ci credo che ti piace tanto…" mentre cominciava a massaggiarmelo dolcemente. Anche Paolo era passato all’attacco e, infilata una mano sotto la gonna di mia moglie, l’aveva alzata fino alle mutandine che sfregava con il palmo. Caterina, che temevo potesse non gradire l’evoluzione della cosa, non disse invece nulla e, dall’espressione del viso, sembrava gradire le attenzioni di Paolo . Continuammo ancora qualche minuto a ballare, ritrovandoci mezzi nudi, con Paolo che, infilata la mano nelle mutande di mia moglie, la carezzava in profondità e io che stringevo il sedere di Deborha spingendola contro il mio cazzo. – "Però se la cosa ci piace, potremmo metterci più comodi…" lanciai agli altri, ricevendo il caloroso assenso di Deborha e Paolo che, presa mia moglie per mano e approfittando del fatto che non si opponeva, si avviò seguito da me e Deborha in camera da letto. – "Il film proseguiva con Deborha a quattro zampe ed io che la leccavo" disse a Paola che, continuando a restare in silenzio, si mise a quattro zampe su un lato del letto. Vidi Paolo inchinarsi dietro di lei e, sfilategli le mutandine, affondargli la lingua tra le labbra della fica, passandola ripetutamente tra la fica ed il culo. Deborha invece si sedette sul fondo dell’altra metà e si impossessò del cazzo portandoselo alla bocca e cominciandomelo a succhiare. Era brava Deborha, ma anche Paolo non doveva essere da meno, visto che mia moglie aveva cominciato ad ansimare ed a gemere e, dopo qualche poco di tempo, dissi a Paolo – "non ti dispiace se la scopo, vero?". Nessuno aveva certo voglia di fermarsi e quando io sfilai il cazzo di bocca a Deborha e, rovesciatala sul letto mi sdraiai su di lei penetrandola, Paolo si inginocchiò dietro Paola cominciando a scoparla pure lui. Sapevamo che potevamo andare tranquilli, sia dal punto di vista del concepimento che della igiene e così continuammo a scoparle finché non le sentimmo godere e poi godemmo a nostra volta dentro di loro. Scaricammo così la nostra prima e più forte eccitazione e, sdraiato sul letto accanto a Deborha, per superare l’imbarazzo che si stava creando stando tutti e quattro nudi sullo stesso letto, dissi – "ma tu sei Deborha, scusa Paolo , credevo di scoparmi mia moglie…"- e lui di rimando – "ma se tu ti scopavi Deborha, allora io scopavo Caterina. Scusa, non me ne ero accorto neanche io" e scoppiammo tutti a ridere. Rimanemmo a lungo sul letto a parlare di quanto avevamo fatto ed anche Paola confessò che, tutto sommato, anche lei lo desiderava anche se si era sentita molto imbarazzata. Anche se era stata per tutti la prima volta, non provammo gelosia dei partner ma, anzi, ci divertì vederli impegnati all’opera. Fummo tutti d’accordo, però, che eravamo stati troppo frettolosi, forse perché eccitati dalla novità e anche se avevamo goduto tutti e quattro, Paolo sostenne che non avevamo gustato appieno i piaceri come avremmo potuto. – "Ah si, e cosa avrei potuto godermi io, di Deborha, che non ho goduto?" – chiesi a Paolo , sperando inconsciamente che mi suggerisse ciò che lui sapeva non avevo mai avuto da Caterina. – "Non hai visto che bel culetto che ha? Devi chiederlo a lei, ma le piace tanto e mi sa che con te potrebbe andarle di farlo, anche perché sei più grosso di me e potrebbe piacerle di più". Quella sì che era amicizia, mi offriva il culo della moglie, sapendo che Paola non me lo aveva mai permesso, e quindi dovevo ricambiarlo in qualche modo. – "Ma tu non hai provato la bocca di Caterina, se è per questo, e ti sei perso qualcosa di unico. Bisogna vedere se loro hanno voglia. Che ne dici, amore, hai voglia di ricambiare il favore a Paolo , visto che lui prima te la ha leccata per benino?" – stavo giocandomi la carta di convincere mia moglie a fare un pompino al nostro migliore amico, per potermi godere il culo della moglie, e l’idea di Paolo che le spruzzava in bocca il suo sperma, mi infastidiva come l’idea di spruzzarlo io nel culo della moglie, cioè per niente. – "Per me va bene, ma non so se Deborha accetta" mi rispose Caterina, e poi rivolta all’amica continuò – "guarda che è grosso, sai benissimo che quando ci abbiamo provato ho sempre rinunciato". Deborha la tranquillizzò sul fatto che, essendo un’abitué dell’amore anale, la cosa non la spaventava e voleva provarci, e che lei piuttosto, non sapeva cosa si perdeva, e avrebbe dovuto provarci con il marito con cui, avendolo più piccolo, sarebbe potuta riuscirci. – "Scommetti che ci riescono" disse Paolo a Paola e, siccome lei insisteva nel dire che non lo riteneva possibile io, ovvio fautore della possibilità della cosa dissi – "va bene se sei così sicura, facciamo una scommessa. Se ci riusciamo, paghi pegno tu, altrimenti io e Paolo . Il vincitore deciderà il pegno e Deborha sarà a giudicare se il pegno è accettabile o deve essere cambiato". Eravamo lanciati e, se io e Paolo spingevamo per creare situazioni ancora più spinte, le signore non ci fermarono e, soprattutto mia moglie che sia io che evidentemente anche Paolo temevamo non accettasse la cosa, era titubante ma non ci aveva ancora fermati. Paola cadde nel tranello, – "va bene accetto, tanto non ci riuscirete". Paolo propose di aspettare loro due per vedere se ci riuscivamo o meno e, facendo leva sulla sua curiosità, la indusse un altro passo in avanti nella strada che volevamo ambedue percorrere, facendole vedere il marito che inculava la sua amica e superando così un’altra sua inibizione. Deborha si preparò sotto gli occhi dell’amica e del marito, mettendosi a quattro zampe sul letto e poi abbassando il busto sul letto, in modo da esporsi completamente e da potersi allargare con le mani le natiche, offrendomi meglio il buchino. Con Paolo avevamo parlato spesso di come avremmo voluto scafare le nostre mogli, ma lui era riuscito a farlo decisamente meglio, ed ora mi stava aiutando a farlo con mia moglie. Mi piegai sul culo di Deborha e cominciai a leccarne il buco, picchiettandolo con la punta della lingua e infilandogliela dentro quanto più possibile, sporgendoci sopra tutta la saliva che potevo, con lo scopo di lubrificarla al meglio e di eccitarla il più possibile. Quando la sentii pronta, mi misi tra le sue gambe, che teneva ben allargate e le puntai la cappella sullo sfintere, poi cominciai piano piano a spingere, mentre Deborha spingeva a sua volta come se avesse dovuto andare in bagno. La cappella le tese l’ano sforzandolo ed infine entrò nel retto. Sentii lo sfintere stringersi attorno all’asta del pene, ma Deborha sopportò il dolore che doveva provare ed io mi fermai per farla abituare. Stavo ancora fermo appena oltre la soglia del culo di Deborha che Paolo , si rivolse a Paola- "hai perso la scommessa, dovrai pagare pegno!". Io volevo che mia moglie, che come me e Paolo aveva ancora lo sguardo sul mio cazzo mezzo dentro e mezzo fuori da Deborha, vedesse lo spettacolo fino in fondo, e così chiesi a Paolo – "perché non aspetti a darti da fare, che così vediamo cosa ti fa?". Naturalmente accettò e allora io cominciai lentamente a muovermi dentro Deborha mentre lo sfintere di Deborha si piegava verso l’interno accompagnando il movimento dell’asta. Accelerai il ritmo man mano che capivo che Deborha non provava più dolore ma, anzi, si era portata una mano tra le gambe e si stimolava la clitoride accompagnando il mio andirivieni dentro di lei finché, rivolta a Caterina, le disse – "non sai cosa ti perdi, mi sta aprendo, ma è bellissimo" guardandola con occhi semichiusi dal piacere. Eravamo ancora in uno stato di notevole eccitazione e così dopo poco godemmo, prima Deborha e, sentendo i suoi spasmi dell’orgasmo che stringevano ancora di più l’anello del culo attorno al mio cazzo, dopo un ultimo affondo, piantato completamente dentro di lei, le spruzzai il mio piacere nell’intestino. Quando esausti per il secondo orgasmo in poco tempo ci sedemmo sul letto, incitai Paola a darsi da fare a sua volta – "mi raccomando, non farmi fare brutta figura. E’ vero che non fai quello che ha fatto Deborha, ma con la bocca sei bravissima, fatti onore!". Paolo si mise in piedi accanto al letto, mentre Paola ci rimase seduta sopra, trovandosi con la faccia all’altezza giusta, e perfettamente visibile da me e Deborha. Afferrò il cazzo di Paolo con due dita e avvicinò le labbra alla cappella tirando fuori la punta della lingua e titillandogli così il buchetto. Poi passò a leccargli l’asta, fino alle palle che introdusse in bocca una per volta, ritornando sulla cappella e facendosela scomparire in bocca. Cominciò quindi a succhiare ed io ero certo che, tra l’eccitazione per la situazione nuova e il trattamento cui era soggetto e che io ben conoscevo, Paolo non avrebbe potuto resistere troppo. Poco dopo, difatti, la avvertì che stava per godere, ma Paola continuò imperterrita la sua opera e, quando lo vedemmo contrarsi e cominciare a godere, lei affondò ancora di più il cazzo in bocca, facendolo arrivare fino in gola. Con il cazzo piantato fino in gola, Paola ingoiò tutto, così come era abituata a fare con me, e poi estrasse lentamente il cazzo di bocca, aderendo con le labbra a tutta l’asta e ripulendolo completamente. Paolo era senza fiato, e non smetteva di complimentarsi con Paola per il pompino e con me per l’abilità di mia moglie, però l’ora si era fatta tarda e così dovemmo congedarci dai nostri amici per recuperare la prole, senza che Paola pagasse il pegno per la scommessa persa, cosa che rimandammo alla successiva occasione…
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