Capitolo 1 I fatti raccontati questa storia sono realmente accaduti qualche anno fa ai tempi in cui ancora frequentavo la scuola. Ho dapprima scritto di getto quello che era avvenuto poi rileggendo ho rimesso in ordine le cose, cercando di riportare esattamente i fatti, i dialoghi, la descrizione dei luoghi e delle persone che fanno parte della storia. Ovviamente i nomi delle persone compreso il mio sono volutamente diversi, ma il resto è tutto riportato esattamente per come lo ricordo. Ero una ragazzina, poco più che un’adolescente, un po’ rotondetta ma non grassa (diciamo che ero priva di spigoli e di ossa in evidenza), direi piuttosto carina e ogni tanto mi accorgevo che le mie forme attiravano gli sguardi dei maschi e spesso per questo evitavo di vestirmi in modo appariscente perché mi vergognavo un poco. “Acqua e sapone”, così potrei definire il tipo di ragazzina che ero, una morettina, capelli ricciuti poco sopra le spalle, dagli occhi azzurri e il faccino spruzzato di lentiggini assolutamente ingenua e inesperta. Le mie uniche esperienze coi ragazzi si erano limitate a qualche bacio e niente più; ai ragazzi io non pensavo molto. I miei genitori sono dei commercianti ed era normale per loro, e lo è ancora, passare tutta la giornata, sabato compreso, in negozio; mia sorella, più grande di me, studiava già fuori città all’università. Per me già da qualche anno erano finiti i tempi della baby sitter e spesso restavo sola in casa gestendo il mio tempo come mi pareva, ma non per questo ho mai trascurato lo studio, anzi i risultati sono sempre stati più che discreti. Pioveva quella domenica pomeriggio di primavera e un poco mi annoiavo, così chiesi ai miei se potevo andare al cinema vicino casa. In programma c’era “Il Quinto Elemento”. Permesso accordato. C’era poca gente quel pomeriggio e mi potei sedere in una fila vuota;guardai il primo tempo in tutta tranquillità ma poi all’inizio del secondo tempo non appena si spensero le luci due uomini avanti con l’età (50/60) si sedettero vicino a me. Erano robusti e ben vestiti e mi ricordo anche che avevano un profumo gradevole. Non capii perché con la sala vuota si fossero seduti proprio vicino a me, ma poi fu chiaro: all’improvviso sentii una mano sui miei jeans, diventai di sasso! la mano dell’uomo mi accarezzava ed io non sapevo che fare. Tante volte avevo pensato che prima o poi mi sarebbe capitata una cosa del genere anche a me come avevo sentito che era capitato ad altre, e mi ero preparata ad eventuali urla o fughe precipitose, invece…restai lì! Ferma! Impietrita! Poi l’uomo si girò verso di me e cominciò a toccarmi il seno prima sopra la felpa e poi infilandosi sotto mi accarezzava il reggiseno insinuando le dita fino a toccarmi direttamente i capezzoli stringendo un poco i seni. Mi sussurrava “ti piace? Ti hanno mai toccata così?” ; a quelle parole di quella voce profonda il cuore inizio a battermi forte forte”. E’ difficile dire cosa provavo ma è ancora più difficile dire cosa provai quando mi disse : “hei signorina che ne diresti di toccarmi un poco?” , mi prese una mano guidandola in mezzo alle sue cosce. Volevo scappare urlando ma la sua forza mi intimidiva e mi ritrovai ad accarezzare i suoi pantaloni e quello che c’era dentro. Mi sembrava che sotto la mia mano crescesse e si indurisse qualcosa mentre il suo respiro gli gonfiava il petto e la pancia. Mi accorsi che mentre lo accarezzavo allargava le gambe per farmi sentire meglio la forma che cresceva. “brava” mi disse “ora infila la mano dentro e fammi una bella sega, senti che bel cazzo duro che sta per venire” …io non capivo che volesse dire allora lui si aprì i pantaloni e mi fece infilare la mano dentro e poi dopo qualche carezza sulle mutande mi obbligò a tirare fuori il suo …pene. Lo presi in mano e per me era enorme anche se non potevo vederlo bene nel buio della sala. Era caldo e un poco umido, me lo fece impugnare, poi guidando la mia mano mi fece andare su e giù facendo scorrere la pelle sotto la mia mano, lo sentii che si gonfiava di più e diventando sempre più duro e lungo. E anche il suo respiro si era fatto più intenso. “dai dai così!” mi diceva mentre si scopriva la pancia alzandosi un poco la camicia, “dai fammi sborrare che mi stai facendo godere” mi sussurrava nell’orecchio. Continuai per un po’ mentre lui con una mano mi accarezzava in mezzo alle cosce. Mi ricordo che mi vergognai di una cosa: mi piacevano quelle carezze e anche io mi ritrovai a respirare sospirando. “dai dai dai così che sborroooo” all’improvviso cominciò a colare sulla sua pancia e sulla mia mano un liquido caldo mentre lui tremava tutto. Mi obbligò a continuare fino a che non uscì più niente. Poi disse “adesso tocca al mio amico! sei stata brava! Avevi mai sentito sulla mano la sborra calda?? ti piace? Ne avrai ancora” si pulì con un fazzoletto e fecero a cambio di posto. Avrei potuto scappare ma ero come inebetita ed ora che ci penso eccitata e l’idea di provare un’altra volta la sensazione di quel liquido caldo sulla mano mi fece restare lì ad aspettare. L’amico mi chiese il nome mentre mi toccava il seno e fra le cosce “…Paoletta” dissi a fil di voce e poi dopo ancora qualche stretta sul mio seno mi fece accarezzare la sua pancia facendomi arrivare piano piano ad infilare la mano nelle sue mutande. Anche il suo pene era grosso e cresceva sotto le mie carezze ma appena lo tirai fuori cercando al buoi di vedere come era fatto, mi appoggiò una mano sulla nuca e mi spinse la faccia sulla sua pancia…la mia bocca era vicinissima alla sua punta era a 5 cm dai miei occhi, ne sentii l’odore acre e mi fece schifo l’idea che volesse che io lo toccassi con la faccia o la bocca; cercai di liberarmi, lui mi lasciò ma mi disse “…continua con la mano piccola…ci penseremo un’altra volta alla bocca…” Continuai con la mano a lungo ma ancora impaurita fino a che anche lui con un tremito cominciò a schizzare sulla pancia il liquido caldo che avevo sentito anche prima. “Cazzo che sborrata che mi stai facendo fare! Non finisco più!! ti piace toccare la mia sborra calda eh?” Avevo la mano piena di …sborra mentre continuavo ad andare su e giù e non smisi fino a che lui non mi fermò. Avevo fatto quello che credo nessuna mia compagna aveva ancora mai osato fare. Toccare un uomo, anzi due, accarezzarli fra le gambe e farli ansimare fino a fargli schizzare il loro sperma. Ero stordita da quello che avevo fatto, come se fosse capitato a un’altra e non a me, come se fossi stata ipnotizzata. …anche lui mi disse brava, mi aiutò a pulirmi la mano con un fazzoletto e poi mi mise in mano qualcosa dicendo “bene Paoletta, se ti è piaciuto chiama questo numero” poi mi diede un bacino sulla guancia, si alzarono e se ne andarono. Capitolo 2 Mi ritrovai più tardi a casa a guardare il foglietto col numero di telefono (un cellulare) che mi avevano lasciato. La mia mente in quei giorni non riusciva a pensare ad altro che a loro e alle sensazioni forti che avevo provato, al loro profumo, alla pelle calda dei loro ..cazzi, alle loro mani sul mio seno e fra le mie gambe, alla …”sborra ” (che ormai anche io chiamavo così) calda e densa. Mi feci coraggio un giorno e con molta vergogna telefonai da una cabina. “Buongiorno, sono… Paoletta” . Riconobbi la voce del secondo uomo al cinema. Appuntamento per il sabato pomeriggio in una strada in centro. Al sabato presi la bicicletta e uscii. Gonna e camicetta e un giubbotto, ovviamente niente trucco perché non era mio uso metterne. All’appuntamento loro erano là su una mercedes nera. Mi diedero un indirizzo e dissero che ci saremmo visti là. Il mio stato d’animo era indicibile ma mi ritrovai ben presto a suonare al campanello degli uffici di una ditta. Aprirono e “finalmente” potei guardarli bene come erano. Due uomini alti, corpulenti , bene vestiti; pochi capelli grigi ma ben tenuti, direi oltre i 50 anni. Lo sguardo autoritario di chi è abituato a comandare ma sorridenti e gentili. Si presentarono: Gianni e Giorgio. Mi chiesero se volessi qualcosa da bere e intanto mi guidarono verso un ufficio in fondo al corridoio; un grande ufficio con un tavolo in legno un grande tappeto divano e poltrone, c’era anche un televisore. Gianni andò a prendere un succo di arancia per me, Giorgio si sedette sul divano e mi chiamo a sedermi sulle sue ginocchia. Ero lì, in piedi imbarazzata, ma sapevo di essere lì per fare qualcosa di simile a quello fatto al cinema e così indecisa andai da lui a sedermi sulle sue cosce , mi sorrise e poi mentre mi parlava dolcemente mi girò di spalle e cominciò a baciarmi sul collo. Mi vennero i brividi. “Sai Paoletta che sei proprio carina? Sono contento che sei venuta, penso che ci divertiremo oggi pomeriggio”. Sentivo che a contatto del mio sedere si stava eccitando e che il suo respiro cominciava a farsi più intenso. “Ora fammi un poco vedere cosa c’è qui dentro la tua camicetta…” cominciò a slacciarmi i bottoni della camicia. “..no…no ..fermo..no…” Provai inutilmente a fermarlo ma ben presto mi ritrovai con la camicia aperta e le sue mani che mi prendevano i seni e mi accarezzavano la pancia. “cazzo che belle tette grandi che hai!! e come sono dure!! che ne diresti di togliere anche il reggiseno?” Detto questo mi tolse la camicia e mi sganciò il reggiseno. “Vedo che siete a buon punto” disse Gianni col bicchiere per me in mano. Diventai rossa e presi in mano il bicchiere bevendo un poco. Lui cominciò a spogliarsi. Le mani ora di Giorgio alle mie spalle mi accarezzavano i capezzoli a volte stringendoli farmi quasi un poco male (ma mi piaceva quel contatto) . Poi prendendomi i seni disse all’altro “sono belle vero?”. “sono una favola!!!” rispose Gianni si mise in piedi davanti a me, era rimasto solo in slip, e notai che era veramente un uomo grosso abbastanza peloso con una pancia abbastanza grossa. Gli slip facevano vedere una forma grossa all’interno. “dai toccami piccola!”. Con la testa che mi pulsava allungai le mani, accarezzai la pancia e poi cominciai ad accarezzare gli slip. Sentii che si muoveva alle mie carezze. Le carezze di Giorgio si facevano sempre più spinte: mi accarezzava le cosce per salire piano piano “fammi sentire cosa c’è qui!! Chiusi le gambe e mi fermai “vi prego no…! non l’ho mai fatto …! non voglio” “non ti preoccupare… mi disse, non ti faremo niente che tu non voglia! se vuoi rimanere ancora vergine lo resterai…tranquilla!”. Salì ancora con la mano fino ai miei slip e alle sue carezze aprii di le gambe d’istinto. Ero eccitata e se ne accorsero ma il fatto di essere ormai nuda fra le braccia di quei due mi faceva sentire in trappola e indifesa (“…Ma che cavolo sto facendo…! …mi son cacciata in un casino…!”). Avevo voglia di vedere quello che stavo accarezzando e mi piacevano da impazzire le carezze che mi faceva fra le gambe. Come in trance abbassai gli slip all’uomo e per la prima volta vidi per bene il sesso di un uomo. Al cinema non avevo visto bene ma ora lo avevo davanti agli occhi e ne ero affascinata. Non sapevo bene che fare lo accarezzavo tutto e Gianni mi disse “ti ricordi come hai fatto al cinema? Con una mano vai su e giù e con l’altra accarezzami anche le palle!!”. Feci come mi aveva spiegato; erano calde le palle e si stavano arrossando come anche il suo cazzo che diventava sempre più grosso e duro. La pelle copriva un poco la punta ma piano piano la tirai verso il basso e mi sembro ancora più grosso. Mi accorsi che mi guardava ridacchiando e con lo sguardo eccitato, “ti piace..?” mi scappò un “sì” subito mi vergognai…mi accorsi di avere le labbra che mi tremavano in un sorriso nervoso. “alzati un attimo che mi voglio spogliare anche io” disse Giorgio alle mie spalle e mentre mi alzavo mi sfilò la gonna “cazzo che bel culo che hai ..davvero! E appena detto questo cominciò a sfilarmi gli slip e a baciarmi il sedere passando con la lingua in mezzo alle natiche” non sapevo se sottrarmi a quella lingua oppure assecondarlo ma mi piaceva da impazzire così nell’indecisione lasciai fare a lui che disse “ma ora facciamo cambio di posto” e i due amici si scambiarono le posizioni. Quando mi risedetti stavolta sulle cosce di Gianni sentii il calore della sua pelle sulla mia e il suo cazzo che mi pulsava sul fondo schiena. Tremavo dal terrore, dall’emozione e forse anche dalla sensazione di piacere.. Ma non ebbi il tempo per pensare le sue mani cominciarono ad accarezzarmi, la sua lingua mi leccava il collo ed io già allungavo le mani verso gli slip dell’altro. Tirai fuori il suo cazzo e tirai giù la pelle dalla punta, con una mano lo accarezzavo in basso alla base e sopra e sotto le palle e con l’altra lo impugnavo andando su e giù. Mi accorsi che ero tutta bagnata fra le gambe e che stavo tremando dall’eccitazione. A questo punto Giorgio si stacco dalle mie mani e si abbassò con la testa fra le mie cosce “ti voglio assaggiare… voglio leccare questa piccola patata bagnata…voglio farti godere! Che bei riccioli neri! È proprio bella sai!!!” . Mi spalancò le gambe mi alzò le ginocchia e vidi la sua lingua che correva sulla mia fessura dal grilletto fino al sedere. Iniziai a godere talmente tanto che mi scapparono dei lamenti fino al punto che fui colta da uno spasimo intenso che per poco non mi fece svenire…con le dita giocava con i miei buchi ma senza cercare di entrare ma bagnandomi di saliva il sedere un pochino il buco si era allargato con i giochi del suo dito medio. Per un attimo ebbi il timore che volesse infilarmi un dito nel sedere, ma non lo fece. “e ora tocca a te farci godere!! girati e mettiti in ginocchio” Mi inginocchiai fra le gambe di Gianni “ora dai qualche bacino al mio cazzo!” lui disse “no…questo no!! questo proprio no! Non voglio farlo!” ma mi spingeva con la mano e io piano piano fui costretta ad abbassarmi e cercando di vincere l’impulso di non farlo per l’idea di nausea che mi dava ma alla fine lo baciai poco sopra le palle, l’odore acre non mi piaceva ma per farlo contento lo baciai ancora. Lui si accorse del mio imbarazzo e immagino che fu quello che lo fece eccitare ancora di più “dai tira fuori la lingua! Leccami il cazzo!! vedrai che ti piace! Vedrai che bello che è sentire il cazzo di un uomo in bocca e farlo godere! Dai bella coraggio lecca!” Giorgio allora si avvicino per guardarmi e poi ridendo, dolcemente mi abbassò con la mano la testa verso il cazzo del suo amico. Mi ritrovai con la bocca alla base del cazzo e mi decisi a tirare fuori la lingua. Cominciai a leccare…dal basso verso l’alto e poi giù di nuovo ..”anche le palle piccola!!!” e così feci … Leccavo le palle e poi risalivo fino alla punta che era diventata grossa e gonfia. Al sapore iniziavo ad abituarmi e non era sgradevole, poi mi fecero aprire la bocca “dai ora prendilo in bocca e succhia forte, mettilo dentro più che puoi!! e succhia per tirare fuori il succo!!! Io ho una bocca abbastanza grande e piano piano andando su e giù con la testa lo presi quasi tutto MI PIACEVA MI PIACEVA MI PIACEVA!! Ricominciai a leccarlo ma mi fermarono, facendomi rimanere un poco disorientata. “cambio…!! ora tocca a me!! disse Giorgio che mi stava guardando”. Si mise seduto e mi misi fra le sue cosce, presi il suo cazzo in mano e mentre lo accarezzavo leccai e succhiai anche il suo, e con l’altra mano accarezzavo fra le cosce dell’altro. Ero decisamente partita!! “cazzo che voglia di sborrare!!! dai dai dai dai ficcatelo in gola” stavano godendo davvero! Poi mi alzo la testa e mi disse “prendimi i cazzo fra le tette, fammi una sega con le tette, dai fammi sborrare dai dai…”. Il suo cazzo era davvero duro ora, lo presi fra i miei seni lo strinsi e cominciai ad andare su e giù. Guardavo il suo viso e guardavo il suo cazzo che scompariva e riappariva nel solco delle tette. “dai che vengo dai che vengooooo!” Ero eccitata all’idea di farlo godere e ansimavo ma ugualmente credo che avessi una espressione imbarazzata quando dal suo cazzo durissimo partirono degli schizzi potenti sul mio mento sul mio collo, mi stava inondando di liquido caldo bianco ” che bella la mia sborra sulle tue tette ti piace?? continua ancora” continuai e gli dissi emozionata e con la voce tremante che mi piaceva che era bello. Avevo le tette e le mani piene di “panna” calda bianca che al cinema avevo solo toccato ma mai guardato e guardai il suo cazzo dal qual usciva ancora del liquido mentre lo accarezzavo. Si chinò verso di me e mi baciò sulla bocca “sei stata grande! Una sborrata così era un po’ che non la facevo!!” “ora fammi sborrare anche a me” disse l’altro. “però con la bocca!” non capii subito cosa volesse dire ma mi misi fra le sue gambe e lo presi in bocca. Lui con la testa mi accompagnava il movimento “dai dai che sborro dai dai più forte!” mi fece accelerare il ritmo, fino a che mi accorsi che stava per schizzare, non volevo prenderla in bocca, cercai di sollevarmi, ma lui mi disse “noo! Che fai?? continua che mi manca ancora un poco per sborrare!! e poi dai! fatti sborrare sulle labbra vedrai che ti piace!! ripresi a leccarlo e a infilarmi il suo cazzo in bocca succhiando forte poi con la lingua leccavo la punta “continua così con la lingua!! dai che sborro, dai dai dai””dai che vengo eccomi!!” ma io non me la sentii di prenderla in bocca, mi avrebbe fatto schifo, e mi staccai continuando con la mano ma con lo sguardo rivolto verso il suo cazzo per vedere esattamente il momento di quando dal piccolo buco sarebbe uscito il suo sperma. Il primo schizzo caldo usci forte e improvviso mentre la mia mano correva forte e arrivò fino al suo petto, il secondo ancora più abbondante sulla sua pancia e poi il resto colò sulla mia mano e lungo il cazzo e mentre continuavo ad andare su è giù con la mano. “dai Paoletta prova ad assaggiarla! Vedrai che ti piace,! Almeno un piccolo bacio per bagnarti le labbra” scesi con le labbra e diedi un piccolo bacio sulla punta ancora bagnata, e le labbra mi si bagnarono di quel liquido dolce salato un poco appiccicoso, ma oltre non andai perché in effetti mi bloccava llo schifo di leccare la sborra. Lo sperma di un uomo. Andammo al lavarci in bagno e mi aiutarono a pulirmi. Mi chiesero come era andata, e se mi era piaciuto, Io non trovai altro che rispondere con un mezzo sorriso di vergogna che andava tutto bene e che era tutto ok. Si stava facendo tardi per me e dopo esserci rivestiti uscii per prima, mi guardarono come se si aspettassero da un qualche cosa…e allora dissi “… se vi va posso chiamare ancora il numero che mi avete dato?” con un sorriso Gianni mi disse “ma certo Paoletta tutte le volte che vuoi!!!” Ci salutammo con un arrivederci e con un ciondolino d’oro per me (anche piuttosto carino)… Mentre pedalavo verso casa mi 1000 pensieri mi passavano per la testa; era stata una esperienza incredibile eppure non ero pentita, non sentivo rimorsi, il fatto di avere fatto godere 2 uomini adulti mi faceva sentire grande e in un certo senso più forte. Strane sensazioni! Capitolo 3 Il sabato dopo ero ancora lì con loro . Fui io a spogliarli uno alla volta su loro richiesta (era chiaro che una iniziativa del genere non l’avrei certo presa io di mia spontanea volontà!!) e mentre lo facevo guardavo il loro corpo, enorme in confronto al mio, due giganti pancioni e una ragazzina che scopriva i segreti dei loro corpi e si sottometteva alle loro richieste di giochi più spinti. Quando rimasero in slip li accarezzai e a lungo prima di tiraglielo fuori. Mentre lo facevo mi accarezzavano e mi spogliavano e, una volta nuda iniziarono a baciarmi e leccarmi dappertutto: la bocca, il collo, i seni…fino giù fra le gambe. Mi aprivano le natiche a turno ed infilavano la lingua nel mio sedere. Godevo davvero!! Se avessero provato a mettere un dito dentro forse non li avrei fermati. Poi abbassai gli slip prima a uno poi all’altro; il cazzo uscì come se non ne potesse più di essere prigioniero e cominciando dal loro petto con la bocca scendevo lungo la pancia e poi… con la lingua cominciavo a leccarli fra le cosce risalendo verso le palle, per poi dare piccoli baci sulla punta ancora coperta dalla pelle. Prima erano loro che mi facevano godere leccando la mia fessura fino a farmi gemere e e tremare. Poi io a loro leccando toccando e succhiando il cazzo e le palle. Ci scambiavamo spesso di posto per prolungare il rapporto. Giorgio si stese sul divano e mi fece sdraiare sulla sua pancia con la faccia sulle sue palle e con le gambe divaricate sulla sua faccia. Iniziò a leccarmi con la lingua a punta entrando un poco nella mia passera bagnata, quel tanto che bastava da farmi provare una sensazione di penetrazione poi usciva e si dedicava al mio grilletto. “Ti piace così?” io gli risposi che era bellissimo!! e cominciai a leccarlo dappertutto con foga perché stavo perdendo un poco la testa dall’eccitazione. Gianni si accorse del mio stato e inizio ad accarezzarmi il sedere che in quel momento era rivolto verso l’alto…ben visibile! Penso che si bagnò le dita con un poco di saliva e poi cominciò a stimolarmi il buco del sedere. Desiderai quella penetrazione! Che piano piano avvenne! Quando sentì che il buco era cedevole e bagnato iniziò a penetrarmi lentamente. Sentii il suo dito entrare e fu bellissimo! Lo spinse dentro tutto e poi avanti e indietro mi penetrava e poi quasi usciva per poi rientrare sempre più forte. Quasi piangevo dal godimento, che ancora oggi ricordo profondo e violento! Appena terminato quello stato di eccitazione desiderai fortemente di far godere anche loro. Cominciai a succhiare il cazzo di Giorgio con foga! Non vedevo l’ora di far sgorgare il suo sperma! Mano e bocca mano e bocca e con l’altra gli accarezzavo le palle. Anche lui era al massimo del godimento e con la lingua picchiava forte sul mio grilletto mentre il dito di Gianni ancora affondava nel mio culo. Sentii il cazzo che si irrigidì, e capii che stava per arrivare il momento, alzai la bocca e continuai con la mano. Lo schizzo mi arrivò sulle labbra e poi un secondo ed un terzo, caldi e violenti e un poco di sperma entrò in bocca, un poco dolce un po’ salato, un gusto strano che feci colare fuori sulla mia mano, ma lui mi spinse la testa a prendere il suo cazzo in bocca, mi lasciai guidare e non smisi di andare su e giù fino a che il suo cazzo non perse la sua durezza,lasciando colare dai lati della bocca il liquido che ancora usciva. Ora toccava a Gianni che mi prese e mi fece seder sul divano, si mise a cavalcioni su di me mettendomi il cazzo vicino alla faccia “prendilo in mano piccola e tira fuori la lingua”. Avevo la sua enorme pancia davanti agli occhi , alzai lo sguardo e vidi che mi guardava. “voglio vedere quando ti schizzo in bocca!! dai con la mano!! appoggiati la cappella alla lingua” Lo presi in mano e lo guardai da vicino, era enorme! Andavo su è giù con la mano coprendo e scoprendo la punta dalla pelle. Mentre lo facevo lui mi guardava e mi mise in imbarazzo “dai bella guarda come godo!! guardami in faccia mentre lecchi la cappella” capii che gli piaceva guardare quello che facevo. Era durissimo, e anche con lui desiderai davvero farlo godere!l’appoggiai alla lingua e alzai lo sguardo verso il suo. “dai dai dai!!! che ti voglio inondare di sborra!!! dai che ti vengo in bocca! Hai visto che bella cappella che ho?”Mentre con la mano lo muovevo con la lingua leccavo la punta. Poi lui si faceva avanti col sedere e mi infilava il cazzo in bocca per poi uscire di nuovo e riappoggiarlo sulla mia lingua, continuò così per un poco poi vidi dal suo sguardo che era al culmine”tira fuori la lingua che sborroooo!!!” Socchiusi un poco la bocca per evitare di prendere la sua crema in bocca ma mi preparai a riceverla sulla lingua e sulle labbra” Eccomi eccomi sborroooo!!” Iniziarono gli schizzi che mi inondarono la faccia, le labbra , la mano, e mentre cercavo di sputare quella che entrava in bocca altra ne arrivava! Un fiume di sperma più liquido del solito non finiva di uscire dal suo cazzo mentre lui quasi urlava. poi lui con un movimento improvviso me lo mise in bocca e lì si fermo come se volesse riposarsi dentro di me. Quasi affogavo ma Il sapore di uomo che aveva mi piaceva; pur succhiando per tirare fuori da lui tutto quello che c’era continuai a far uscire dalla bocca il suo seme. Tutto colava lungo il mio mento fino sulle tette; ero stanca, distrutta, con le tempie che mi pulsavano ma una sensazione di appagamento mi faceva sentire bene. Ero coperta di crema bianca dalla fronte alla pancia e fu davvero complicato ripulirmi e rimettermi a posto per tornare a casa in modo presentabile: andammo in bagno ci ripulimmo insieme. Il mio imbarazzo era tornato perché il fatto di essere nuda coperta di sperma li fece eccitare di nuovo e volevano ricominciare a giocare pesante. Faticai per convincerli che era tardi e che dovevo andare. Il bagno di quegli uffici per fortuna era ben attrezzato e riuscii in qualche modo a rimettermi in ordine. A casa pensai su questa faccenda. Sapevo che era una cosa sbagliata per la mia età ed anche pericolosa. Ma mi piaceva e non riuscivo a pensare ad altro che a quello che facevo con quei due uomini. E mi accorsi anche che quei due poi non mi dispiacevano poi tanto. E fino a metà Maggio continuai a frequentarli. Capitolo 4 Gianni e Giorgio, così si chiamano, mi facevano sempre regali ogni volta che ci incontravamo e delle volte ci fermavamo a parlare un poco, diciamo che in un certo senso ero diventata loro amica e anche io con loro mi trovavo bene a. Mi raccontarono che non erano sposati e che erano dei liberi professionisti (forse avvocati o commercialisti) e che il fatto di essere al cinema quel giorno che si erano messi vicino a me, non era una loro abitudine farlo: erano al cinema per guardare il film ma quando si accesero le luci nell’intervallo mi videro lì da sola , carina, semplice, ma desiderabile; mi agganciarono quasi per ridere, per scommessa: Giorgio vinse una cena e una scatola di vino: la cena perché avevo fatto una sega a entrambi, e la scatola di vino perché avevo telefonato per incontrarli ancora. Io raccontai loro che mi ero impietrita quel giorno, e che non ero stata capace di reagire, che sarei voluta scappare e invece quasi ipnotizzate mi feci convincere a fare quello che avevo fatto. Ma che ora poi non ne ero pentita. Mi piaceva fare quei giochi con loro. Poi per quasi un mese non si potemmo incontrare: io per motivi di scuola, loro per motivi di lavoro, ma ogni tanto telefonavo per farmi viva. In effetti mi accorsi anche che l’eccitazione delle prime volte a loro era un poco calata. Penso che fosse per il fatto che loro erano eccitati soprattutto dal vedermi imbarazzata di fronte alle loro richieste e ai loro giochi. Immaginai che il loro massimo fu la prima volta dopo il cinema, quando mi presentai spaurita, emozionata e insicura in quegli uffici. Immaginai l’eccitazione che provarono guardandomi leccare il loro cazzo sapendo che io così ragazzina non l’avevo ai fatto. Immaginai tutte le volte che ero diventata rossa e avevo abbassato lo sguardo alle loro richieste più spinte. Tutto questo ormai era sparito, ora ero la loro ragazzina che li faceva godere, ma non lì eccitava più con l’ingenuità. Ma in compenso era nato un rapporto strano, che ora posso definire di amicizia, ma che a quei tempi non sapevo dare un nome. Di questo desiderio di nuovi stimoli trovai conferma a metà giugno, a scuola un finita, un sabato pomeriggio, sempre in quegli uffici vuoti. In quei giorni ero davvero contenta; lo stress di andare a scuola era un cosa finita ci avrei ripensato a settembre e anche se tutto era andato bene il fatto di non avere più da studiare e affrontare interrogazione era proprio un bel sollievo. Ora avrei avuto un periodo di tempo libero fino ad agosto, mese destinato alle ferie di famiglia e al soggiorno in Sardegna. Come l’anno addietro probabilmente avrei passato parecchi pomeriggi in piscina, qualche giornata di sano ozio in casa e gite serali in bicicletta per prendere un poco di fresco. Quell’anno però c’era anche la novità: Gianni e Giorgio . Anche loro non si sarebbero mossi dalla città fino ad agosto e l’ultima volta che ci eravamo incontrati pensarono che sarebbe stato bello passare qualche ora insieme in estate. Mi dissero di farmi viva. E un,altra novità importante era finalmente l’acquisto del motorino, oggetto vitatissimo in casa mia ma che, per meriti scolastici, mi era stato finalmente concesso. Wow! Telefonai a Giorgio e ci mettemmo d’accordo di trovarci il sabato ma mi disse di non venire al solito posto, e mi diede l’indirizzo di una casa poco fuori città: era la villa di un loro amico, Francesco, uno della loro compagnia di vecchi scapoli. Non mi piacque la cosa e dissi che ormai con loro mi sentivo a mio agio ma che con un estraneo non avrei fatto niente. Mi sarei vergognata e bloccata, poi con loro c’era il patto di lasciar stare la mia verginità e di questo Francesco potevo fidarmi?. Mi disse di non preoccuparmi, che sarebbe stata una cosa tranquilla e che il patto con loro valeva con tutti. Mi raccomandò di portare il costume, perché c’era anche una magnifica piscina. Faceva già piuttosto caldo in quel periodo e così una gonna leggera e una T-shirt furono il mio abbigliamento per l’appuntamento e naturalmente presi una borsa con tutto l’occorrente per la piscina. Motorino nuovo e via…. fuori città!! Arrivai al cancello della villa e vidi Gianni e Giorgio, anche loro erano appena arrivati e che gran festa che mi fecero per il piacere di incontrarmi di nuovo!! era tanto che non ci si vedeva, più di un mese e dissero che mi trovavano proprio in forma anche se un poco dimagrita. In effetti avevo perso 2 o 3 kg che per la mia altezza di 1,62 rappresentavano un discreto calo. Ma le parti che loro ritenevano importanti erano ancora a posto,dissero ridendo. Il cancello della villa dava su un magnifico parco pieno di verde e in fondo la viale una magnifica casa rendeva ancor più bello il posto. Il cancello elettrico si aprì e col motorino seguii la loro macchina lungo il viale emozionata e un poco intimorita! Non è che mi stavo cacciando in un brutto guaio!!!?? Entrammo in casa e se fuori era bello dentro era meraviglioso, mentre guardavo con ammirazione la casa sentimmo una voce che proveniva dal primo piano… “allora…? cos’è questa storia della sorpresa? Che sorpresa sarebbe? Non sarà uno dei vostri scherzi vero??” Apparve sulla porta un uomo vestito in modo sportivo ma elegante, anche lui piuttosto robusto, coi capelli tagliati corti corti quasi a zero, la carnagione scura, e una età apparente di 55 anni. Aveva uno sguardo severo che incuteva soggezione, quasi come quei generali tedeschi che si vedono nei film. “Cavolo ragazzi e questa sarebbe la sorpresa? una graziosissima sorpresa!! proprio carina…!!” diventai rossa infuocata e non mi venne altro che di fare un sorriso che espresse tutto il mio imbarazzo. “…anche Andrea del tennis viene qui oggi, anche lui con una sorpresa! Mi volete proprio far impazzire oggi! Ma non stiamo qui in piedi a parlare andiamo di là in piscina. Capii che cosa intendeva per “di là”: la piscina era parte in casa e parte fuori! Insomma …da dentro la casa si accedeva ad una sala dove c’era una parte della vasca, il resto della vasca proseguiva verso il giardino per cui una parte era al coperto e l’altra al sole. In inverno, con una speciale copertura che si univa alla villa , si chiudeva completamente ed era come avere una piscina in casa, vicino al salotto. In quel momento suono il campanello di casa e mentre noi ci accomodavamo in un salottino in vimini,Francesco andò ad accogliere i nuovi ospiti. Un uomo alto sui 45 anni, capelli lunghi brizzolati dal fisico atletico apparve sulla porta e teneva le mani su una spalla di una ragazzina più o meno della mia età. Aveva un faccino carino ma spaurito, come se non capisse bene che cosa stesse succedendo e mentre l’uomo ci fece un saluto cordiale lei se ne uscì con un timido “…buongiorno…”Lei era carina, bionda con i capelli raccolti in una treccia. Anche lei come me era vestita con una semplice gonna e una maglietta e una borsa sottobraccio. Fisicamente mi somigliava abbastanza come altezza e forme solo i capelli ci distinguevano nettamente. Io salutai con un “ciao” tutti e due, e iniziai a pensare a come si sarebbe sviluppato il pomeriggio… Francesco arrivò poco dopo dicendo dato che alcune ospiti (riferito a noi) erano giunte a sorpresa non aveva preparato niente ma aveva rimediato con una telefonata: aveva ordinato un piccolo buffet e mezz’ora lo avrebbero portato in villa; nel frattempo avremmo potuto cambiarci e fare una nuotata. Ci indicò dove cambiarci. La ragazza ed io andammo negli spogliatoi, e cogliemmo l’occasione per presentarci: “ciao, io sono Paola, anzi …Paoletta” “…e io sono Francesca, anzi …Francy..ciao..” Non ci dicemmo altro, ma furono quelle le prime parole di una grande amicizia che ancora continua oggi. Notai che si cambiò cercando di non mostrarsi a me e fece in un attimo a indossare un normale due pezzi. Io fui meno pudica e indossai il mio senza farmi troppi problemi. Uscimmo e ritrovammo gli altri tutti in costume che ci aspettavano. Ci accolsero con sguardi che erano tutto un programma!! e un sonoro fischio di approvazione per in nostri costumi. Io diventai rossa… Francy… blu!! Poi dopo aver sentito l’acqua con la mano ci tuffammo… che bello che era quel posto!!! Tutto fu molto tranquillo, tuffi, nuotate, scherzi, risate e prese in giro (soprattutto sulle pance di Giorgio e Gianni) e tante occhiate rivolte a noi ragazze. Suonò ancora il campanello e Francesco si mise l’accappatoio e uscì. Torno dopo 10 minuti dicendo che aveva fatto preparare un tavolo in sala col buffet e quando avremmo voluto potevamo andare. Infatti dopo un poco io e Francy andammo a cambiarci. Mi tolsi il pezzo di sopra bagnato e mi infilai la maglietta e mi cambiai il pezzo sotto con un altro costume asciutto e non rimisi la gonna perché stavo più comoda. Francy, come se aspettasse istruzioni da me, fece altrettanto. Le dissi che avevo fame e mi domandai chissà cosa poteva esserci da mangiare. Uscimmo e trovammo gli altri in maglietta e costume asciutto che ci aspettavano. Un salotto enorme con tre divani disposti a ferro di cavallo un tappeto in centro e una grande tavola piena di leccornie ci si presentò davanti ai nostri occhi. Quadri alle pareti altri mobili eleganti e una grande televisione con un impianto stereo che diffondeva una musica gradevole. Lusso, lusso e ancora più lusso! Senza contare che sulla tavola c’erano cose gustosissime. Mangiammo e bevemmo tutti, Francesco per l’occasione aveva stappato champagne che credo fu un poco sprecato per due ragazzine come noi ma che ci rese senz’altro più allegre. “…ma non mi avete ancora raccontato da dove vengono queste belle sorpresine!!!” disse Francesco, e con questa frase si aprirono i giochi che tutti si aspettavano, tranne forse che Francy. Andrea, maestro di tennis, ci raccontò in che modo aveva fatto a portare Francesca lì quel giorno: “… è da più di un anno che Francy è mia allieva, e fra uno scherzo e e qualche gioco di parole, ho provato a vedere se poteva essere interessata a certi giochi,. Le ho chiesto se le piacevano i ragazzi, e se aveva la cotta per qualcuno, ma lei ha sempre risposto di no che non era interessata a nessuno. Poi, quando le insegnavo certi movimenti, provavo apposta a mettermi aderente al suo corpo per abbracciarla e toccarle le tette di sfuggita o sfiorandole il culo col cazzo. Lei si irrigidiva e ancora adesso quando le insegno la battuta guidando il suo movimento col mio corpo lei si mette quasi a tremare e diventa rossa. Mi fa eccitare ancora di più!! L’altra sera mi era venuto quasi il cazzo duro e glielo’ ho appoggiato: dapprima ha tentato di spostarsi poi le ho detto di stare ferma che non veniva bene il movimento per la battuta e lo ha sentito bene appoggiato sul suo bel culetto!!! Era a piedi e l’ho portata a casa in macchina come mi era capitato altre volte di fare. Le ho chiesto se aveva sentito quello che avevo fra le gambe, lei era imbarazzatissima, ma mi ha detto che l’aveva sentito, le ho chiesto se voleva toccarlo in quel momento, ho insistito e alla fine l’ho convinta!! ha allungato la mano e me lo ha toccato da sopra i calzoncini da tennis. Ma non c’è stato tempo per altro. Le ho detto che se le andava di passare un poco di tempo in un posto tranquillo, le facevo vedere e toccare il cazzo. Come vedete la mia insistenza l’ha convinta” Lei durante il racconto non sapeva dove guardare, e quando qualcuno le disse “… he he he cara ragazzina sei ti interessa vedere l’uccello, vedrai che oggi rimarrai contenta!!!…” Secondo me in quel momento Francy fu sul punto di scappare via…credo. Gianni e Giorgio raccontarono di me e di quello che era successo al cinema e anche che ci eravamo rivisti varie volte. Notai con piacere che ci tennero a dire della mia verginità e del nostro patto. Francesco mi guardava mentre loro parlavano e non mi toglieva gli occhi di dosso, mentre io non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Capii che non vedeva l’ora di toccarmi e infatti ad un dato momento disse “bene Paoletta! Allora che si fa oggi?” “non lo so…” risposi io. “i tuoi amici credo che abbiamo voglia di giocare un po’ tutti insieme, ti va l’idea?” “…non lo so…” risposi. Lui continuò “…sai che sei proprio carina e anche tu Francy…dai sediamoci tutti sul divano e tu Paoletta vieni a sederti qui sulle mie ginocchia! Francy si sedette sul divano fra Gianni e Giorgio, Andrea rimase in piedi e io mi obbedendo a Francesco mi sedetti sulle sue ginocchia rivolta verso il gruppetto al nostro fianco che era seduta sul divano. E’ difficile raccontare bene cosa avvenne da quel momento in poi perché le cose che accaddero furono molte ma certo io vi posso dire che guardare gli altri che “giocavano” con Francy mi fece eccitare…davvero. Era lì, seduta con due omoni al suo fianco e un uomo davanti a lei che non vedevano l’ora di spogliarla, toccarla e a loro volta spogliarsi e farsi toccare, e lei aveva capito che non aveva via d’uscita se non di stare al gioco…o quasi…! “da quale cazzo vuoi iniziare? Tiriamo a sorte? Ha ha ha! Come tre bambini fecero la conta mentre lei rideva arrossendo nervosamente. Tocco a Giorgio che era alla sua destra. Lui si tolse la maglietta e rimase solo in costume, le disse di accarezzare la pancia e di scendere piano piano verso il cazzo. Lei …lentamente allungò la mano e prima su quella enorme pancia poi più più in basso iniziò a fare le carezze. Vidi il costume di Giorgio gonfiarsi quando la sua manina incerta lo tocco. “…dai piccola infila la mano dentro che facciamo notte!! disse Andrea!! ha ha ha!” Lei ubbidì e presto la vidi che osservava il suo primo cazzo. Le mani iniziarono a correre su di lei, le tolsero la maglietta e cominciarono a leccarla e baciarla su tutto quello che capitava. Tutti e tre si erano spogliati e lei che cominciava a perdere il controllo passava con le mani da un cazzo ad un altro e cercava di fare quello che loro le insegnavano. Imparò presto a come masturbarli, l’eccitazione aveva preso il sopravvento sulla vergogna…beh…quasi… perché quando Andrea le mise il cazzo fra i suoi grandi seni e cominciò a masturbarsi in quel modo , la vidi persa!! ogni tanto diceva degli inutili “…no!… Non voglio!… Mi vergogno! …No dai …non lo voglio fare…” Durante questo spettacolo Francesco, che osservava eccitato mi parlò “…cavolo Paoletta sei carina da impazzire, sei fatta bene…! fammi sentire queste tette come sono dure!! e infilandomi una mano sotto la maglietta per accarezzarmi il seno continuò “da quello che ho capito sono le tue prime esperienze queste. Ho capito che ti piace toccare il cazzo…e ti piace prenderlo in bocca?” io risposi “…sì ..un poco…”” e ti piace farti leccare le tette, la passera…il culetto? Sai che a me piace tantissimo leccare il culo, e la cosa che mi piace di più! Chissà che bel culetto che hai…? ha ha ha!”. Quella risata mi intimorì perché non aveva niente di scherzoso e la sua mano sui miei seni palpava e stringeva convulsamente. “le ragazzine come te mi eccitano, mi viene voglia di farti di tutto!!””cazzo che tette dure che hai!!” mi alzò la maglia e dopo aver leccato i capezzoli disse “ti stai eccitando eh? Scometto che non vedi l’ora di succhiarmi il cazzo!! ma vediamo che fanno questi qua ancora..!” Francy aveva il cazzo di Giorgio nella sua mano destra quello di Gianni nella sinistra e Andrea che le diceva di togliersi il costume mentre con la bocca e le mani le accarezzava l’interno delle cosce; dopo poco vidi il suo pelo biondo che stava per essere leccato da Andrea. Lui le aveva scostato il costume di lato e incurante dei suoi “no non voglio” salì con la lingua fino a lì. “…che bella figa che hai! Ed è bagnata!!! ” cominciò a leccare e poi afferrò il costume e glielo sfilò via. La lecco per un po’ poi a turno cambiarono di posto per farsi masturbare ficcarle il cazzo fra le tette e leccarle la passera. Loro godevano ma anche lei non stava scherzando!! gemeva sotto i colpi di lingua e credo che godette almeno due volte” Ma quando le chiesero di prenderlo in bocca lei non cedette e si rifiutò. Si fermarono allora… e immagino aspettarono di vedere qualcosa da me. E a quel punto Francesco iniziò i giochi. Ci mettemmo in piedi e si spogliò fino a rimanere nudo. Notai che il suo cazzo era ancora pendente ma già piuttosto grande e che le sua palle pendevano anche loro più di quelle di Gianni e Giorgio ma sembravano più grandi per questo. Mi prese la maglietta e mi aiuto a sfilarla . “cazzo che bella che sei!! che culo che hai!” Si avvicino ancora e strisciandosi addosso a me cominciò a baciarmi e leccarmi la fronte, gli occhi, le guance e poi la bocca: mi passava la lingua sulle labbra fino a costringermi ad aprire la bocca. “apri la bocca, ubbidisci!! fammi sentire la tua lingua! E io..sentendo il contatto della suo cazzo sulla mia pancia aprii la bocca e risposi con la mia lingua alla sua . Sentii che ancora il suo cazzo non era duro ma ugualmente mi piaceva quel contatto, mi abbracciava e si strisciava su di me eccitato, poi la sua lingua scese verso il collo poi sulle tette. Prima leccò e succhiò i capezzoli poi li afferrò le tette a piene e mani e me le torturò fino quasi a farmi male. “cazzo che tette!! te le mangerei!!! sono bellissime, sode, grandi” Penso che per il fatto di doversi abbassare per affondare la sua lingua fra le tette, mi prese e mi mise a sedere sul tavolo per stare più comodo buttando i terra parte della roba che c’era. “Cazzo che figa che sei!! stenditi!!” mi sdraiai sul tavolo mentre lui mi afferro gli slip e me li tolse quasi strappandoli. Guardai la sua faccia scendere fra le mi cosce che mi aveva allargato fra le mani “cazzo cazzo che bella!! te la voglio leccare fino a farti morire!!” e poi sentii la sua lingua fra le pieghe della pelle che si faceva strada verso il grilletto. Non riuscii a trattenere un piccolo gemito e un sospiro. Cominciai a godere intensamente mentre lui con la lingua forte e potente mi passava dappertutto infilandosi anche dentro. Aveva allungato le mani sui miei seni e mentre li stringeva leccava, mordicchiava e succhiava senza pausa. Fu in quel momento che una scossa mi attraverso il corpo e godetti intensamente. Poi lui mi alzo ancora un poco le gambe in modo da mettere ancora più in vista il sedere e dopo averlo leccato bene sentii un dito allargarsi la strada e penetrare tutto. Riprese a leccarmi il grilletto e con movimenti sempre più intensi entrava e usciva col dito nel mio sedere. Non riuscivo a stare ferma: tremavo, mi offrivo di più, gemevo, respiravo forte. “ti piace nel culo vero! Dimmelo Paoletta” “…sì… mi piace mi piace…mi piace!” gemetti io. Guardai verso gli altri che ci guardavano attentamente continuando a toccare Francy , Andrea si era portato dietro il divano alle sue spalle e le palpava le tette. Lei con ancora i cazzi in mano ci guardava…forse eccitata. Erano tutti comunque molto presi da quello che stavamo facendo. Francesco si bagnò di saliva le dita, e ricominciò a penetrarmi il sedere prima con un dito..poi oltre al medio provò ad aggiungere l’indice… Cercai di rilassarmi mentre sentivo le due dita cercare di farsi strada e con tutta la saliva che aveva messo per lubrificare piano piano il mio sedere si aprì ed entrarono… fu un misto di dolore e di piacere… poi prevalse il piacere cominciai a gemere impazzita e a dimenarmi, Francesco mi penetrava con forza e mi leccava senza sosta. Un’altra scossa mi prese tutto il corpo, ero veramente partita!!! Mi fece scendere dal tavolo e ci si appoggiò lui leggermente seduto a gambe aperte, mi fece accostare a lui, mi fece scendere piano piano con la bocca lungo il suo corpo, Sentii il suo cazzo scivolarmi lungo la pancia , passarmi sul seno e poi mi ritrovai in ginocchio di fronte a lui. “succhiami il cazzo ora, succhialo… fammelo diventare duro!! scappellamelo con la lingua!! Il suo cazzo non era ancora del tutto dritto quando lo presi in mano. Cominciai a leccarlo, prima alla base per poi salire…notai che la punta era ancora coperta dalla pelle scesi ancora con la lingua! Mi appoggiò una mano sulla testa “le palle ..le palle!! leccale fammele caricare di sborra!! le voglio gonfie, leccamele che le voglio piene!” Leccai a lungo le palle che erano diventate rosse, poi mi fece risalire con la lingua, “dai scopri la cappella! Con la lingua!! tira giù la pelle!!” Lo presi in mano e cominciai piano ad andare su e giù mentre con la lingua leccando scoprivo la cappella. Ora il cazzo era duro, non era grosso come quello degli altri due ma era più o meno lungo uguale. Mentre leccavo lui mi guardava e mi accarezzava i capelli. Mi fece girare la testa di lato e mi fece leccare guardando gli altri che si masturbavano eccitati. In quel momento provai un attimo di imbarazzo e tutti se ne accorsero eccitandosi di più. “Cazzo ragazzi che bella sorpresa che mi avete fatto! Questa ragazzina è incredibile!! Anche a voi ha succhiato il cazzo così?? ma lo succhia fino a farsi sborrare in bocca? … “noo..!ancora non è capace!” disse Giorgio, ma sborrarle addosso sì!!!lo puoi fare! Te lo prende in mano fino a farti scoppiare!! le piace vedere mentre escono gli schizzi! “senti piccolina a me piace sborrare in bocca.! se vuoi far godere un uomo non puoi fermarti all’ultimo momento!! .. capito…??? la mia sborra la voglio nella tua bocca e voglio che tu la beva!! chiaro?” intimorita dal suo tono feci un piccolo cenno di sì mentre continuavo a leccare. Poi mi fece alzare ci spostammo e mi accompagnò a inginocchiarmi sulla poltrona con la faccia rivolta verso lo schienale: avevo il sedere rivolto verso gli altri due sul divano che chissà come guardavano..!? poi lui si mise dietro la poltrona mi fece aprire la bocca “ora ti voglio scopare in bocca, voglio che lo prendi dentro più che puoi, voglio che lo bagni di saliva per farlo scivolare meglio” . Me lo mise in bocca e poi col movimento del bacino entrava e usciva senza fermarsi. “dai succhialo dai dai così sei brava!! . Io davvero succhiavo forte obbedendo alle sue richieste, mi piaceva quel modo di farmelo prendere in bocca e sapevo che dietro mi stavano guardando. Poi decise di riposarsi un poco e mi diss e “fai vedere a Francy come si fa a succhiare il cazzo che lei non è capace!!” Mi alzai e andai fra le cosce di Gianni e poi dissi a Francesca”… provaci dai…è bello far godere un uomo! E poi vedrai che il sapore ti piacerà! È una bella sensazione avere il cazzo in bocca! Dai vieni qui! Prova!” Francy scese con la bocca verso il cazzo che tenevo in mano, appoggiò la punta sulle labbra e poi timidamente tirò fuori la lingua. “…brava sì così mettilo dentro ” disse Gianni. “…dai non aver paura…” dissi io “apri la bocca… succhialo!” Succhiò tutti e tre i cazzi e piano piano si lasciò andare a leccare le palle e a seguire tutti i loro consigli su come succhiare e leccare cazzi. Anche Francesco sì unì a noi e fu una gara di leccate di loro cazzi e nostre passere. Mi ritrovai addirittura con Francesca a succhiare insieme lo stesso uomo e le nostre bocche e lingue si unirono in questi baci dal sapore di maschio. E fu molto bello! Non so quanto durammo ma non fu uno scherzo soddisfarli perché non sembrava avessero voglia di terminare ma finalmente arrivò il momento che forse Francy più temeva! “è l’ora della sborra Paoletta preparati!!” mi ordinarono di sedermi sul divano, io ubbidii, ero completamente ai loro ordini, soprattutto a quelli di Francesco. Lui allargò le gambe e si inginocchiò sul divano a cavalcioni su di me “prendi il cazzo in mano e succhia piccola! Succhia! Svuotami le palle!” Francy mi guardava attenta! Con una mano lo tenevo e poi iniziai di lingua e di bocca , lo leccavo un poco, succhiavo la cappella e poi lo infilavo dentro, fino in fondo. Ansimavo dal desiderio di vederlo godere! “dai dai dai che sborro dai dai…!” andavo forte avanti e indietro con la testa con la lingua mezza fuori per farlo scivolare meglio e gemevo di piacere; quando sentii il suo urlo “…vengooooo…” La crema densa, dolce mi colò in bocca e a parte quella che mi colava dai lati della bocca …iniziai a mandare giù il resto come se lo avessi sempre fatto. Non riuscivo a trattenere dei gemiti fra un ingoio e l’altro. Sborrò veramente tanto, ed era più densa e più dolce di quella che avevo assaggiato le altre volte dagli altri e quando sembrava fosse finita, altra me ne colava in bocca tanto da non riuscire ad ingoiarla tutta. Dopo quella di Francesco ingoiai allo stesso modo anche quella di Giorgio Mentre Gianni e Andrea erano alle prese con Francesca. La fecero mettere in ginocchio e le fecero succhiare a turno il cazzo, poi Gianni la prese per la treccia e la obbligò a succhiare “dai lecca succhia che ti sborriamo in bocca come a Paoletta” ma lei non voleva, rifiutando il cazzo, e cercando di girare la testa chiuse la bocca, forse per il senso di repulsione che le dava l’idea di farsi mettere lo sperma in bocca o anche solo in faccia. Mi chiamarono ad aiutarla. Lei continuo a masturbarlo con la mano e io leccavo e succhiavo la punta. Gianni a quella vista non ne potè più e senza avviso inizio con la cappella gonfia iniziò a inondarmi sulla lingua di bianca sborra, che leccavo e mandavo giù mentre Francy guardava da vicino la scena. Me ne diede tanta anche lui in bocca ma molta scivolò lungo il collo sul mio seno, ma anche la mano di Francesca era coperta di crema bianca. Anche lei per la prima volta aveva visto e toccato il seme di un uomo e da come guardava ne sembrò come affascinata. Gianni le disse di provare ad assaggiare il sapore e anche io le dissi di leccare un poco ; dopo varie insistenze lei si decise e con una espressione in viso mista di disgusto e curiosità con la punta della lingua leccò leggermente il cazzo ancora sporco di liquido bianco. Si ritrasse subito, non fece commenti, ma non si pulì la lingua. Andrea però voleva lei! Non me! si sedette sul divano e se la mise in ginocchio fra le sue cosce e la costrinse a masturbarlo con le tette mentre ancora colava sborra dalla sua mano, “dai dai che sborro anche io! Ora che l’hai assaggiata dovresti farti schizzare in bocca!Perchè non me lo prendi in bocca? Dai dai!Leccamelo un poco” lei era combattuta dal desiderio di farlo godere e vedere il suo seme e la normale repulsione di una ragazzina alla prima esperienza verso il contatto carnale e soprattutto orale con un uomo. Stringeva il cazzo fra le tette e andava su e giù ansimando sperando che si accontentasse di questo, ma lui voleva la sua bocca. La prese dietro la nuca guido la sua bocca sul suo cazzo e glielo fece succhiare spingendola giù fino al massimo e poi su fino a far riapparire la cappella e poi giù ancora. Lei aveva quasi gli occhi fuori dalla testa! L’obbligo ad ingoiare il cazzo con quella violenza la metteva in difficoltà! Stavano tutti guardando questa scena eccitati, me compresa! Ci aspettavamo di vedere da un momento all’altro la sua bocca riempirsi di bianco sperma per poi vederlo colare lungo il cazzo di Andrea. Quel movimento di forza continuava senza pausa con Andrea che a ogni spinta gemeva “dai! Dai! Dai! Dai! Ingoialo! Dai! Dai! Che sborro!” Anche lei aveva iniziato a gemere, non so se per cercare di ribellarsi o perché stava in effetti provando piacere. Su e giù sempre con più foga!! Quando all’improvviso lui le disse “preparati che sborrooo!! eccomi aaahhhh!!” e continuando a farle ingoiare il cazzo le sborrò in bocca. Dalla sua bocca uscì un mare di sperma bianco e tossendo lei cercò di sputarne il più possibile ma lui non le lasciò molta tregua, e la obbligò a rimetterlo in bocca mentre ancora colava abbondantemente il bianco seme dalla sua cappella…”dai succhia ancora!! ingoialo!!”” e riprese come prima a obbligarla ad andare su e giù e succhiare. Su e giù con gemiti e liquido che continuavano ad uscire dalla bocca di Francesca. Uno spettacolo davvero eccitante! …per tutti! Non so se per lei fu altrettanto eccitante e in quel momento pensai che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei rivista. Ma non fu così. Rimanemmo tutti e sei seduti in silenzio distrutti poi un tuffo in piscina nudi ci rimise in sesto. Mentre negli spogliatoi ci rivestivamo Francesca ed io parlammo un poco. Decidemmo di diventare amiche, lei mi diede il numero del suo cellulare. Capitolo 5 Io purtroppo non possedevo un telefonino; già era stata una conquista importante farmi comprare il motorino, ma prima o poi sarei riuscita o trovare il modo di ottenere anche quello. Il fatto di avere un’amica con cui condividere queste storie segrete fu molto importante per noi due, ci vedevamo spesso per uscire insieme e allo stesso tempo tramite il suo cellulare avevamo il modo di essere contattate e di contattare più facilmente le nostre “segrete amicizie”. Capitava infatti che alla sera, avendo libera uscita fino a mezzanotte, ci trovassimo dopo cena alla villa con gli altri; a volte mancava qualcuno ma ugualmente i nostri giochi erano piacevoli. Francy ormai si era lasciate andare; ancora non ingoiava ma non era più un problema far godere un uomo nella sua bocca, mi disse anzi che quel momento la eccitava intensamente. Come me godeva di essere leccata fra le cosce e iniziò anche a farsi penetrare nel sedere dalle dita mentre veniva leccata. Quello che ora con certezza chiamiamo orgasmo lo provavamo intensamente più volte, ed era bellissimo. Ci capitò spesso di incontrarci con le nostre lingue mentre leccavamo un cazzo, e prendere insieme gli schizzi sulle labbra, ci eccitavamo… anche per questi giochi fra femmine. Ma ci fu una sera che tutti andarono oltre i nostri limiti, e fu abbastanza impegnativo superare quei momenti. Quella sera c’eravamo tutti: loro quattro e noi due e si decise di fare una specie di gara a squadre a chi faceva cose più eccitanti. Francy era con Francesco e Giorgio, io con Andrea e Gianni. Iniziò prima la squadra di Francy mentre noi rimanemmo seduti sul divano a guardare con un applauso come a teatro. Io ero incuriosita da questa gara ed anche un poco eccitata e non pensavo che si sarebbe andati un po’ oltre… I tre si misero in piedi in mezzo al tappeto e mentre gli uomini si spogliavano a turno lei li baciava in bocca e li accarezzava fra le cosce. Avevano già il cazzo duro quando iniziarono a spogliarla. Lei si lasciava fare di tutto da quelle mani e quelle bocche. Praticamente i suoi vestiti venivano tolti a furia di carezze, palpate violente, lingue che passavano in ogni centimetro del suo corpo. Ben presto si ritrovò in ginocchio con due cazzi davanti al viso che a turno le entravano in bocca. Lei leccava palle, cappella, lungo tutto il cazzo per poi prenderlo fino in gola, e poi si girava e faceva la stessa cosa all’altro. Lo spettacolo era veramente interessante! Poi Giorgio si sdraiò, la fece sdraiare sulla sua pancia con testa rivolta verso il suo enorme cazzo e le cosce divaricate per offrire la sua passera alla sua lingua. Iniziò un reciproco gioco di bocca che li faceva gemere insieme. Francesco intanto allargò le natiche di Francy e mentre Giorgio continuava a leccarla la penetrò nel sedere con un dito spingendolo tutto dentro, lei ebbe un fremito e ne ebbe ancora quando lui iniziò ad entrare e ad uscire da quel buco. Ogni tanto si bagnava il dito con un poco di saliva e poi …ancora dentro… poi bagno anche un secondo dito …e la penetrò allargandole il buco bagnato con le sue due grosse dita. Noi guardavamo la scena e io rimasi muta di fronte a quel buco che si era allargato e stava accogliendo le dita fino al palmo della mano. Francesco lo aveva fatto anche a me altre volte ma non avevo mai visto cosa succedeva in realtà al mio sedere! Francy godeva e accettava le dita dentro di se ondeggiando il sedere mentre leccava le palle di Giorgio e lo masturbava con le mani. Intanto Gianni e Andrea si erano aperti i calzoni e a mentre mi toccavano fra le cosce e sul seno, vollero che giocassi un poco con loro sempre guardando lo spettacolo che gli altri ci stavano regalando. Li accontentai volentieri! Francesco le fece alzare un poco la testa e le si mise affianco “dai succhiami il cazzo, e bagnalo bene di saliva, fallo gocciolare di saliva che mi piace “…lei lo accontentò; era talmente bagnato che quando le si staccava con la bocca fili di saliva si tendevano fra la sua cappella e le sue labbra, poi le si riportò di dietro e… si chinò sul suo sedere, lo lecco e ricominciò con le dita bagnate a penetrarla…capii poco dopo cosa aveva in mente, Così inginocchiata aveva il sedere all’altezza giusta per lui. La prese per i fianchi e lei sentì la sua cappella appoggiarsi al suo sedere, ” …no per favore..! Non voglio … non voglio..nel sedere nooo!..” e allungò d’istinto le mani all’indietro per allontanarlo ma….Francesco le prese le braccia e gliele bloccò sulla schiena. “..dai Francy rilassati, vedrai che ti piacerà e iniziò a spingere tirandola per le braccia. Il buco in effetti era molto bagnato e le dita lo avevano allargato. Guardammo la cappella farsi strada scivolando dentro di lei piano piano. Lei sentiva dolore e le vennero le lacrime agli occhi e gemeva con un espressione sul viso inquietante! poi lui lo spinse ancora più dentro “cazzo che culo che hai!! dai che ora lo metto dentro tutto, ahhh!!” e con un altra spinta lo mise dentro tutto con un gemito suo ed un urlo di Francy. Immagino che il dolore fosse diminuito e anche se ancora stava piangendo i suoi lamenti si trasformarono in gemiti…stava diventando piacere! Lui lasciò andare le sue braccia la afferrò i fianchi e prese ad andare avanti e indietro sempre più forte. Ogni volta che veniva in avanti sentivamo o lo schiocco dei suoi colpi sulle sue natiche e il suo cazzo affondare dentro di lei. Ed ogni colpo era un gemito di tutti e due. “che culo che hai!! che culo! Com’è stretto!!Ti voglio inculare ancora ancora e ancora!!” si chinò per afferrarle le tette per stringerle ad ogni spinta nel suo culo , la stava sodomizzando in modo brutale!!!. Noi ci eravamo fermati affascinati dalla scena mai vista prima! Francesco non le concedeva soste! Dentro e fuori dentro e fuori! Aveva perso la testa! e si fermo solo quando Giorgio lo bloccò dicendo che ne voleva anche lui di quel buco stretto! Francesca era fuori di testa!! Le dissero di sedersi sul cazzo enorme di Giorgio e lei ubbidì, si mise a a cavalcioni , della sua pancia si calò piano piano facendosi penetrare nel culo con molta fatica e dolore anche da lui , da dietro potevamo vedere il sedere dilatarsi mentre il cazzo saliva dentro di lei e alla fine entro tutto anche il suo “dai muoviti con quel culo fammi godere!! cazzo che culo stretto che hai, me lo vuoi spremere? Vuoi tirare fuori il succo? Dai muoviti allora!” Lui le accarezzava le tette e le stringeva i capezzoli mentre lei ondeggiava coi fianchi e saliva e scendeva sul suo cazzo “stai godendo??” lui le chiese “…sì…sì..mi piace sto per godere..ahh ahh” e cominciò a muoversi come una matta presa dall’orgasmo. Francesco ne approfittò di questa eccitazione per mettersi in piedi affianco a lei “… ora mentre lo prendi nel culo voglio che tu mi faccia sborrare in bocca che non ne posso più! Dai prendilo!!!” Lei cominciò un lavoro di mano e di bocca che non le avevo mai visto fare, e al suo grido “…dai che vengoo ” spalancò la bocca, tiro fuori la lingua e mentre continuava con la mano si appoggiò la cappella sulla lingua e si fece colare in bocca i fiumi di sborra che uscivano dal cazzo di Francesco e quando la bocca ne fu piena …chiuse la bocca … e mandò giù tutto…poi riaprì la bocca e ricominciò gemendo a leccarne ancora. Fu strepitosa!! Poi si sfilò dal cazzo di Giorgio e immediatamente ci si buttò sopra con la bocca e lo fece godere succhiando e leccando tutto lo sperma che uscì col suo orgasmo e quello che le colò dalle labbra lo riprese dopo con la lingua. Anche per lei le cose erano cambiate, sapeva godere per se stessa, sapeva far godere gli uomini e godeva nel farli godere al massimo. “…bene! Adesso tocca a noi! Sarà difficile vincere questa sfida, Francy è stata grande! Ci ha stesi!! ma ci proviamo lo stesso vero Paoletta!! Ci scambiammo di posto: noi sul tappeto e loro si sedettero sul divano, nudi, Francy in mezzo ai due uomini che le accarezzavano il seno dolcemente. I miei vestiti volarono via in fretta, sotto le mani di Gianni e Andrea che decisero di alternarsi a leccare la mia passera e il mio sedere. Mi fecero sdraiare sul tavolo, mi misero un cuscino del divano sotto la schiena per alzarmi il sedere e poi senza mai fermarsi fra le mie gambe divaricate si alternavano ad affondare le loro lingue, e mentre uno era impegnato in quella piacevole tortura, l’altro mi prendeva per la testa e mi obbligava di forza a succhiare il suo cazzo dall’altra parte del tavolo. Anche con le dita non scherzavano e ben presto ogni volta che c’era il cambio di lingua mi ritrovai ad avere anche un cambio di dita nel mio sedere che spingevano e allargavano con forza. Ben presto iniziai a godere intensamente e tutti e due riuscirono a farmi andare in orgasmo due volte facendomi quasi urlare! Erano uno sballo!! “vieni giù ora bella!! mettiti in ginocchio sul divano con la faccia rivolta verso lo schienale!” andai al divano e mi inginocchiai appoggiandomi con le mani allo schienale e il sedere offerto a chi era dietro di me. Giorgio passò dietro il divano e me lo ritrovai davanti col suo cazzo verso la mia faccia, ma si limitò a tenermi stretta le braccia. Andrea venne dietro di me, mi prese per i fianchi e iniziò a… penetrarmi per sodomizzarmi. Mi allargò le natiche e sentii che metteva abbondate saliva all’ingresso del sedere infilandola dentro con le dita poi sentii la sua cappella appoggiarsi e iniziare a farsi strada spingendo. Provai un dolore intenso e mi venne da urlare e sottrarmi alla penetrazione, ma mi tenevano ben stretta e non potevi fare altro che cercare di accogliere il suo cazzo stringendo i denti. Mi accorsi che stavo piangendo ma alla fine con due spinte forti lo sentii entrare tutto. Me lo sentivo nella pancia talmente era dentro!! ma il dolore della penetrazione era calato parecchio e mi accorsi che adesso mi piaceva …mi piaceva un bel po’!! I suoi colpi per affondare il suo cazzo dentro di me si facevano sempre più violenti, e questa violenza mi eccitava… Giorgio mi aveva preso la testa per tenerla ferma e strofinava e sbatteva il suo cazzo sulla mia faccia e poi cominciò a infilarmelo di forza in bocca. Tutto si stava orientando verso l’uso della forza e della sottomissione; loro ne godevano come anche chi ci stava osservando, ed anche a me non dispiaceva affatto. Si alternarono più volte nella mia bocca e nel mio sedere, sodomizzandomi con violenza e obbligandomi e ingoiare il cazzo fino in gola, quasi da affogare. Penso fu questa violenza a farmi perdere un’altra volta la testa e mi accorsi che senza volere ad ogni spinta nel mio sedere emettevo quasi un urlo e l’orgasmo mi trapassava il corpo. Arrivò il momento del loro orgasmo: mi fecero sedere sul divano e uno alla volta si misero davanti a me e mi scaricarono sulla lingua tutto il loro sperma. Ne mandai giù la maggior parte di quella crema dolce e succhiai fino il loro cazzo non fu completamente pulito. Anche la nostra squadra non era stata male tant’è che i due seduti si erano eccitati di nuovo. ” … hei ragazze!…mettetevi a pecora sul tappeto che proviamo a montarvi di nuovo!! ha ha ha!”: ci mettemmo sul tappeto col sedere per aria e di nuovo ci sodomizzarono. Affondando i loro cazzi con forza animalesca nei nostri sederi. Stavolta ci misero un mucchio di tempo a godere e stettero dietro a sbatterci per un tempo che non finiva mai!!. Gianni fu il primo, fece avvicinare Francy con la bocca alla mia schiena e mentre ancora lei veniva montata lui tiro fuori il cazzo dal mio sedere e sborrò con un urlo parte in faccia a lei e parte sulla mia schiena. Stessa cosa fece Francesco con me: appoggiai la faccia sul sedere di Francesca e quando lui iniziò a godere cosparse il mio viso, la mia bocca e il fondoschiena di Francy con tutta la sua crema. Fu necessaria una bella doccia per noi due ragazze prima di andare a casa!! Capitolo 6 L’estate andò avanti così: parecchie serate e pomeriggi di giochi spinti, nuotate e scherzi in piscina, appetitosi buffet, ma anche piacevoli chiacchiere. Quella casa che, seppi poi, era solitamente frequentata da hostess, modelle e altre bellissime donne, ma tutte che agivano freddamente per il solo (grosso) compenso in denaro col quale poi se ne uscivano fino alla prossima chiamata, ma non un solo attimo veniva vissuto come piacere di stare insieme; anche i sorrisi penso che avessero un prezzo. Io e Francy invece ormai eravamo come di casa; potevamo andare e venire a nostro piacimento e gli incontri erano sempre momenti di piacere, e nonostante tutti i regali che ci sono stati fatti (e vi posso garantire tanti e belli) mai una volta ci siamo incontrate con loro per secondi fini. Eravamo le uniche loro compagnie femminili e quando finiti gli studi liceali abbiamo deciso di andare all’Università lontano da casa , Francesco ci ospitò in uno dei suo appartamenti che aveva comprato a suo tempo proprio in quella città, e il bello è che i soldi per l’affitto (per la verità non alto) che i genitori di Francy e i miei ci davano rimanevano sempre nelle nostre tasche perché ovviamente Francesco non li voleva. Spesso ci venivano o tutti insieme o anche uno alla volta, andavamo fuori a mangiare in super ristoranti o anche in semplici osterie e poi si saliva da noi oppure si andava in albergo a passare notti folli. Ci donavamo completamente, la verginità era una cosa superata da tempo e si è riso parecchio per il lungo periodo in cui abbiamo rinunciato a godere anche della nostra femminilità per paura di comprometterci. Ma l’uso della pillola e l’indipendenza data dalla età non più adolescenziale ci avevano liberato anche di questo taboo. Come avrete capito Francy ed io viviamo insieme e ci unisce un bel rapporto sentimentale di cui non parlerò perché è strettamente intimo segreto e personale. I nostri uomini sono loro, il nostro amore siamo noi. Quest’anno ci laureiamo e poi andremo all’estero per uno stage di specializzazione per poi tornare a lavorare dopo 6 mesi per una società di cui una società di Gianni, Giorgio e Francesco ha la quota di maggioranza. Abbiamo ricevuto un grande noi aiuto noi ragazze ma vi posso garantire che gli esami sono stati affrontati col nostro impegno costante, e quindi ci prendiamo buona parte del merito dei nostri risultati. Abbiano nel futuro delle prospettive di un buon lavoro con possibilità di crescita professionale. Tutto sta in noi e nelle nostre capacità. E per il resto…. staremo a vedere!

