Finita la doccia il marito inconsapevole tornò sotto l’ombrellone, mentre lei rimase sotto il getto ristoratore dell’acqua, fino a quando, come se lui avesse intuito il significato del luccichio che le era balenato negli occhi, passando vicino le strusciò il membro in piena erezione sulla coscia, vicino al costume. In quel momento lei aperse di scatto gli occhi quasi impaurita, ma poi si rassicurò vedendo il volto del suo amico leggermente attempato e sfoderò un sorriso malizioso e carico di lussuria. Lui la salutò, le accarezzò il volto e le si fece contro, premendo il suo cazzo contro il monte di venere, la sua figura era quasi imponente, aveva le spalle larghe e praticamente la copriva, poi la portò in una delle cabine riservate all’albergo del quale erano ospiti, e lei docilmente lo seguiva, con l’ormai consueta stretta allo stomaco che l’attanagliava, e l’usuale formicolio tra le cosce. Sentiva di avere le tette dure, i capezzoli tesi che sembravano voler bucare il costume e la figa che le stava diventando un lago, gli stava dietro, si faceva tirare per un braccio, ma ovviamente non opponeva resistenza, e quando entrarono nella cabina si schiacciò contro una parete quasi a schermirsi, come per gioco. Lui le si rifece contro, si tirò via il costume e così fece con lei, rimasero entrambi nudi e lei fece un gesto d’ammirazione verso il suo membro, era veramente notevole, la prese per i fianchi e la penetrò in un sol colpo, infilando la verga fino alle palle, a lei quasi mancò il fiato, era davvero grosso, gli gettò le braccia al collo per stargli più vicino possibile, lui prese a pomparla ad un ritmo indiavolato, di tanto in tanto leccava il collo e la faccia. Lei era quasi felice di aver catturato l’attenzione di un così bell’uomo, che ne doveva aver viste d’ogni risma, ed ora era lì a trombarla alla faccia della moglie, ma d’altra parte lei era lì a godersi quel cazzo imperiale alla faccia del marito, a questo pensiero per un attimo fu presa dal senso di colpa, non lo aveva mai fatto fino al giorno prima, ed ora…ma un orgasmo liberatore spazzò via ogni traccia di titubanza, e si lasciò andare ad un sospiro profondo, segnale del recentissimo godimento. Lei si accucciò, gli prese il cazzo in mano ed iniziò un movimento di su e giù, in modo da permetterle di succhiare la punta, un gustosissimo bocchino, quando il bigolo fu ben lubrificato lo avvolse tra le tette in una superba spagnola, d’altra parte era un’artista visto che piaceva molto anche a suo marito, il suo talento le venne confermato dall’espressione di godimento che si dipinse sul volto del “suo” uomo e dal fatto che lui stesso le disse che era proprio quello che aveva desiderato fin dal primo momento che l’aveva vista. Dopo qualche minuto di quel lavoro magistrale lui esplose in un getto considerevole che andò ad inzaccherarle il seno e la faccia, ma subito lei si gettò come un falco su quella cappella rossa, per prendere in bocca quello che ancora stava uscendo, mentre succhiava si impastava i suoi meloni con quella crema bianca, e quando ebbe finito lui non si ammorbidì per nulla, anzi rimase ancor più duro e tonico di prima. Lui la fece alzare e la girò di schiena, la fece puntellare alla parete e come aveva visto fare in un film le sputò sul culo e dicendo “Oh yeah!” la inculò senza troppi preamboli, la donna emise un gridolino di dolore, che ben presto fu sopraffatto dal godimento, anzi le piaceva dannatamente essere dilatata da un suppostone di quel calibro, si sentiva maiala, la sua maiala. Mentre la inculava con una mano le si aggrappava ad un seno, con l’altra le stimolava la figa, non appena raggiunse il clitoride glielo torturò, facendole raggiungere nel volgere di breve tempo due orgasmi impareggiabili, lei si sentiva piena, e godeva, godeva, godeva, avrebbe voluto urlare dal piacere, ma era bloccata dalla lussuria stessa, solo nel momento nel quale lui le venne dentro emise quasi un grugnito, lei non tratte! nne un urletto, aveva goduto l’ennesima volta. Ognuno rimise i suoi costumi e si rifecero una doccia, prima di tornare dai rispettivi consorti, che in effetti non erano preoccupati, dato che in vacanza capitava spesso che ci si prendesse un momento di pausa, nel quale ognuno passeggiava per i fatti propri. Certo che la sera fu una tortura ballare vicino al suo uomo, il bello e attempato, oltretutto provava una sottile invidia per la moglie, lei si poteva godere quel bel cazzone ogni qual volta lo avesse voluto, non che suo marito non fosse dotato, ma le sembrava che quell’uomo ci sapesse fare di più, e poi certo che un po’ più grosso era. Comunque le due coppie ballavano vicine, lei era piuttosto stanca quella sera, ed era certamente comprensibile, infatti lasciò il marito in pista e si andò a sedere su di un divanetto, seguita a ruota dal bel brizzolato, che le si sedette vicino, poggiandole una mano sulla coscia, e salendo via via fino al bordo del perizoma si intrufolò in! quella conchiglia piena di desiderio, lei era come paralizzata ed anche un po’ impaurita, poteva sorprenderla il marito o la moglie di lui, appena si riebbe dallo stupore per l’intraprendenza del maschio gli disse di seguirla nei bagni. Appena furono nell’antibagno lei lo baciò con trasporto, si alzò in punta dei piedi e lo baciò sulla bocca, lui la cominciò a palpare sul culo, sui fianchi e poi sul seno, chiedendole ancora una spagnola, lei, accondiscendente, si abbassò le spalline del vestito lasciando scoperte le superbe mammelle, gli slacciò i pantaloni, estrasse l’oggetto del desiderio e se lo mise subito in bocca per prepararlo, dopo un paio di volte che fece scorrere la lingua su quell’asta bollente, lo avvolse finalmente tra i suoi meloni, e mentre faceva scorrere quello stupendo cazzone tra le sue tette lo guardava in faccia, l’estasi era dipinta sul suo volto, era perfino bello da vedere, lei orgogliosa di se accelerò il ritmo fino a farlo giungere all’orgasmo che! questa volta non la colse impreparata, d’altra parte non poteva rischiare di macchiare il vestito, ingoiò quindi quasi tutto, le uscì solo un rivolo di crema dall’angolo delle labbra, che però prontamente raccolse con un dito e lo ripulì subito, gustoso. Dopo che furono tornati in albergo, non paga di quello che era successo durante il giorno, forse anche sentendosi in colpa verso il marito, passò una nottata di fuoco col suo bel maritino, che la prese dovunque poté, dall’ascensore al corridoio, alla doccia ed infine anche nel letto, ma il giorno seguente…
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