Davide famoso avvocato milanese specializzato in compra vendita di società Off Shore, quarantenne, fisico atletico, nonostante la media di 16 ore giornaliere passate in ufficio, quella sera (erano le 20) constatò che era troppo stanco per continuare a lavorare e decise di rientrare a casa prima del solito, le 22.30/23.00. Uscì dal suo ufficio di Corso Venezia, salì deciso sul suo BMW Z4 e si avviò verso casa, una villa immersa nel verde in zona San Siro. Come al solito aprì il cancello elettrico che immetteva sul vialetto che porta al garage. Notò una Skoda parcheggiata malamente che ostruiva l’ingresso dei garages. A Davide rabbrividì la schiena, pensando a dei ladri o peggio a un tentativo di sequestro della moglie Beatrice, una splendida 30 enne alta, capelli lunghi, mossi, biondi, un culo da urlo e seno taglia III da infarto, erede di una nobile famiglia lombarda, ex campionessa under 21 di equitazione, sport che pratica ancora oggi almeno due volta a settimana nei vicini maneggi. L’istinto da ex tenente dell’Arma di Carabinieri, ruolo che ricoprì in gioventù, impegnandosi al 100%, in ruoli operativi molto rischiosi con i commandos del Tuscania, per assolvere gli obblighi di leva, anche se con le conoscenze della sua famiglia poteva facilmente trovare un modo per farsi esonerare, lo spinse a spegnere immediatamente i fari del BMW, parcheggiarla in un luogo del giardino non visibile dalla casa. Prima di scendere dalla macchina estrasse dal vaso porta oggetti la sua Beretta 9mm , si tolse la giacca grigio chiara e si infilo su giubbino nero. Entrò in casa da una porta secondaria usata dal personale di servizio, che solitamente finisce il turno alla 19.30 tranne quando Davide intrattiene ospiti in cene di lavoro o rappresentanza, si mosse in silenzio non accedendo nessuna luce, ispezionando con dovizia ogni stanza della casa la pian terreno, tentando di capire da dove, con quali modalità e in quanti fossero entrati in casa. Quel primo controllo non diede nessuna informazione certa a Davide, tranne che due persone avevano bevuto un bel po’ di vodka al limone. Dividesi fece coraggio e decise di salire al primo piano dove si trovano la camera matrimoniale, il bagno padronale, il locale guarda roba, due camere, un secondo bagno e la camera degli ospiti con annesso il proprio bagno. Anche il controllo al piano superiore non diede nessun esito, in villa non vi era la presenza di nessun estraneo ne della moglie. I pensieri peggiori incominciarano a pervadere Davide, stava per chiamare il suo ex Capitano ora un Colonnello dell’Arma molto influente, per far scattare immediatamente le procedure in caso di sequestro, quando da una finestra vide accendersi una luce nella dependance oltre la piscina. L’avvocato corse immediatamente nel locale guarda roba, si cambiò velocemente, indossando la tuta nera da operazioni speciali dei commandos dell’Arma. Uscì e si diresse, nascondendosi tra la rigogliosa vegetazione del giardino, verso la depandace, una casetta a un solo piano, estrasse dalla tuta il mini binocolo a infrarossi nonché visore notturno, oltre che amplificatore di onde sonere (un gioellino della tecnologia che un suo cliente, fornitore delle forze armate statunitensi proprietario di varie società costituite da Davide in paradisi fiscali, sapendo del suo passato da “soldier” gli regalò in occasione dell’ultimo compleanno) puntò il binocolo attraverso una finestra chiusa da tende, lo mise in modalità infrarossi e vide una scena che lo turbò profondamente: una persona alla pecorina presa da dietro con foga e violenza; Davide temette che la moglie in quel momento stesse subendo violenza carnale. Il primo istinto fu di entrare e crivellare con la sua 9mm il violentatore ma quando imparato in 18 mesi di servizio operativo lo bloccò e gli impose di reperire maggiori informazioni. Iniziò a girare attorno alla dependance, sempre nascosto tra la vegetazione, notando così che le finestre che davano verso il muro di cinta non erano chiuse da nessuna tenda; scrutò, ormai nella quasi oscurità, erano le 21 di una magnifica serata di maggio, tentando di trovare un posto di appostamento ideale, che individuò sui robusti rami di un Cedro del Libano. Davide vi salì agilmente, mentre stava per posizionare il visore in modalità notturna, vide accendersi all’improvviso le luci della dependance. La scena che gli prospettò lo fece inkazzare ma nello stesso tempo arrapate notevolmente. Sua moglie Beatrice vestita solo con scarpe nere decolté tacco 10, calze nere con riga posteriore, reggicalze camminare sinuosa, stava porgendo a un uomo nudo e a una donna che indossava solo stivali neri alti fino alla coscia, guanti anch’essi neri oltre ad un collare, la propria frusta da fantino e un paio di manette, che Davide constatò immediatamente essere le proprie, non essendo più in tasca della tuta. Davide inserì l’audio al suo binocolo e sentì sua moglie Beatrice implorare i due a sfondala ancora. Sentì chiaramente l’uomo dire alla donna di infilarsi il doppio fallo, mentre a Beantrice “sei peggio di una cagna in calore, mettiti a 4 zampe e vai verso il divano” Beatrice eseguì prontamente, si avviò verso il divano, dove l’aveva anticipata sedendosi l’uomo che disse a Beatrice di restare alla pecora e di fargli un pompino, cosa che la nobildonna fece prontamente, poco dopo le sue braccia le furono prese dall’altra donna e ammattita dietro la schiena, in modo tale che non aveva più punti d’appoggio oltre le ginocchia e il cazzo in bocca. Immediatamente le leccarono il buco del culo, rito che durò qualche decina di secondi, dopo di che fu sodomizzata dalla donna con il doppio fallo. Davide sentì chiaramente la propria moglie gemere dapprima con versi di dolore che ben presto si trasformarono in piacere e al culmine dell’orgasmo Beatrice gridare “godooooooooo, siiiiiiiii, sono una puttana, una cagna, una vacca” ma il suo inno alla gioia su interrotto dall’uomo che le spinse con fermezza la bocca verso il proprio uccello e venne pochi istanti dopo.
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