Una notte, mentre Chiara dormiva, arrivò una telefonata di Lana. Aveva una voce strana, non emozionata, ma calda, carica di sensualità trattenuta. Propose a Chiara una vacanza. Un viaggio di un paio di settimane con lei e Francesco. Chiara obiettò che sarebbe stata sola con una coppia, ma lo disse con un pizzico di malizia. Lana fu ancora più maliziosa: “Non è detto che saresti sola” rispose “potrebbe passare a trovarci Federico. Ti farebbe piacere?”. Chiara si sentì le gambe tremare. Pronunciò un sì quasi impercettibile.Il week-end seguente, Lana e Francesco passarono a prenderla in machina e partirono con lei per il sud della Francia. Avevano un programma molto intenso, non passavano più di una notte in ogni hotel. Prendevano una matrimoniale ed una singola. Chiara lasciava la porta della sua camera aperta e la luce spenta. Durante la notte arrivava Federico e cominciava a scoparla senza preamboli. La prendeva con calma e vigore, la riempiva dovunque gliene venisse voglia, la lasciava piena del suo seme ovunque, su ogni centimetro di pelle. Andò così per i primi tre o quattro giorni. Quando Federico usciva dalla stanza, Chiara sentiva la porta accanto aprirsi e richiudersi. Dopo un po’ arrivava la voce ansimante di Lana, a volte vere e proprie urla che facevano bagnare di nuovo Chiara e costringerla a toccarsi furiosamente. Cominciava ad invidiare quella capacità di cambiar pelle e sesso e ricevere due volte il piacere di quelle notti. Un mattino, mentre tornavano in macchina da un supermercato, Chiara chiese a Lana se diventando uomo rimaneva qualcosa di femminile in lei.- Non rimane niente. Divento un uomo. In tutto e per tutto — Questo vuol dire che Francesco… — Non lo toccherei nemmeno con un dito. Federico non lo farebbe, intendo dire. È strano a dirsi, ma quando sono Federico, Francesco è un amico, non provo alcun desiderio per lui — Non ne sei neanche gelosa? – Lana scosse la testa:- Neanche un po’ — Quindi vuol dire che potei giocare con lui – sorrise Chiara con malizia – Quando sei Federico intendo… – Lana rise: – Che troia che sei – (Racconto tutto questo con un certo imbarazzo, ma è proprio così che me la raccontò Chiara).- Ascoltami bene Chiaretta – continuò Lana con aria sorniona – Se ti avvicini a Francesco ti spezzo le gambe. Come Lana sono gelosa da morire. Ma come Federico ancora di più. E non certo di Francesco – Detto questo posò un bacio sulle labbra di Chiara, in pieno centro di Lione e le aprì lo sportello della macchina:- Ed ora torniamo a prendere Francesco, che si parte – La notte seguente la passarono in un piccolo paesino in campagna. Come al solito Lana ordinò a Chiara di lasciare aperta la porta della camera. Chiara si spogliò, si distese nuda sul letto e spense la luce. Non dovette aspettare molto che sentì la porta aprirsi. Si dispose prona, offrendo il culo nudo all’ombra che entrava. Sentì la porta richiudersi, pochi brevi passi e poi due mani che si posavano sulle sue natiche. Le mani la divaricarono lentamente e un dito si posò sul suo ano. Cominciò ad accarezzarla lentamente, a volte infilandole la punta del dito dentro di lei, poi tornando fuori, ricominciando ad accarezzarla intorno al buchetto e poi riprendendo, improvvisamente a spingerle dentro. Era una tortura che la eccitava da impazzire. Aveva ancora in testa il colloquio della mattina con Lana e soprattutto quel bacio conturbante a fior di labbra. Pensava a Federico dietro di lei, poi a Lana, poi ancora a Federico e, sull’onda della chiacchierata con Lana, l’immagine di Federico si mischiava con quella di Francesco, Era Federico dietro di lei, Federico col suo cazzo. Fra poco l’avrebbe invasa, forse -se avesse voluto- riempiendole il culo con forza. Era Federico, ma era anche Francesco, abbronzato, col corpo atletico e quella faccia impunita che solo Lana sembrava poter domare. Il dito di Federico continuava ad insinuarsi dentro e fuori di lei, in una tortura ormai quasi insopportabile, poi d’improvviso la lasciò. Sentì un rumore come di un tubetto aperto, la mano tornò su di lei, umida tra le sue natiche e il dito la penetrò fino in fondo nell’ano, pieno di crema o di qualcosa di simile. Era una premura che altre volte non le aveva usato. Le dita divennero due, cominciarono ad allargarla, poi tre, infine sparirono e d’improvviso, con rapidità inaspettata, arrivò il suo cazzo, le arrivò nell’ano aprendola come se avesse potuto spezzarla. Lei si inarcò sollevando il culo verso l’alto per permettergli di affondarle ancora di più dentro, le faceva male, ma era un male che la eccitava. Continuò ad aiutarlo a spingerglielo dentro, sempre più eccitata, al punto che si rese conto che le sarebbe presto arrivato un orgasmo, così, con la semplice eccitazione di quel cazzo nel culo. Era così presa, che non si accorse dell’altra figura nella stanza. Voltò leggermente la testa all’indietro verso Federico, nel buio, sussurrò il suo nome, ma non fece in tempo a terminare il gesto che due mani le sollevarono la testa prendendola per le tempie, un altro cazzo le entrò di sorpresa in bocca, senza eccessivi complimenti. Si ritrovò con la bocca piena e Federico che le affondava nel culo. Sollevò lo sguardo verso l’uomo a cui lo stava succhiando e lanciò un grido di sorpresa. Era Federico. Federico era davanti a lei e aveva il cazzo nella sua bocca. Si staccò da lui e si voltò, nello stesso istante in cui Francesco, Francesco dal corpo atletico e abbronzato, le veniva nel culo in preda ad una sorta di estasi. Chiara si abbandonò disfatta sul letto, ma non ebbe neanche un attimo di respiro. Federico la guardò sorridendo e l sollevò il mento: “Non stavate facendo troppo rumore voi due?”. Poi le porse il cazzo con una mano. Lei obbediente e sottomessa dischiuse le labbra, sollevò la testa e lo accolse nuovamente nella bocca. Era completamente perduta e piena, in balia dei loro desideri, ma prima ancora dei suoi stessi istinti. Si sentiva a loro completa disposizione, grata per il doppio regalo che le facevano. Leccava con foga il glande di Federico, guidata da Francesco che le teneva muoveva la testa da dietro. Sentì Federico dire a Francesco: “e tu ricordati che lei appartiene a me”. Per tutta risposta, Francesco le infilò due dita nella figa e cominciò a muoverle su e giù. Nello stesso momento sentì il seme di Federico riempirle la bocca, caldo e dolce. Ingoiò tutto con impegno, con felice obbedienza, poi si accasciò distrutta guardando i due uomini. Si chiese se li aveva soddisfatti abbastanza, ma da loro sguardi non sembravano esserci grossi dubbi. Erano entrambi in piedi davanti a lei abbandonata sul letto e la guardavano compiaciuti.Federico le accarezzò la testa: “Brava, bambina mia” le disse. Poi la prese tra le braccia, la sollevò dal letto e la adagiò su una poltrona. Francesco le si inginocchiò davanti, le dischiuse le gambe e cominciò a leccarla. Le sembrava di impazzire. Vedeva le spalle plastiche di Francesco affondarsi tra le sue gambe, gli prendeva la testa tra le mani e lo spingeva verso di lei, avrebbe voluto urlare per l’eccitazione e lo fece. Francesco sollevò la testa e guardò Federico sorridendo con malizia: “Non hai qualcosa per impedirle di urlare? Non vorrei che svegliasse tutto l’hotel”. Federico era venuto da poco, ma come per magia (come per?) aveva di nuovo un affare duro tra le gambe. “Prova a farle cambiare posizione” disse. Francesco la sollevò di peso e la mise inginocchiata sul letto poi le infilò due dita dentro. Chiara si dibatteva carponi sul letto, la mano di Francesco tra le gambe, i seni che dondolavano pieni. Francesco si staccò da lei e si stese sul letto. Cominciava a risvegliarsi anche lui. Le disse di salirgli sopra. Lei si arrampicò a cavalcioni su di lui. Sedeva sulle sue gambe e stringeva tra le mani il pene che riprendeva lentamente vita. Mentre lo toccava, sentì la bocca di Federico sul suo collo, le sue mani afferrarle i seni e carezzare i suoi capezzoli. Finalmente Francesco la spinse verso di lui e Chiara si impalò sul suo cazzo, con un brivido di sollievo nel sentirsi finalmente la figa piena. Cominciò a muoversi dolcemente finché lui non fu tornato completamente a pieno regime e cominciò a stantuffarla con violenza. Poi sentì la mani di Federico sulla schiena, fu spinta a piegarsi poggiando i seni sul petto di Francesco in modo da mettere in evidenza il culo verso Federico. Mentre Francesco continuava a sfondarla, lei spinse il culo in alto per offrirlo all’altro uomo. Non lo aveva mai fatto. Non era mai stata presa contemporaneamente in quel modo e si predispose a godersi fino in fondo quella sensazione. Sentì il cazzo di Federico posarsi contro di lei. Aveva il culo ormai dilatato. Lui fece un piccolo sforzo e le fu dentro. Così si trovò impalata da un uomo e inculata dall’altro e, silenziosamente, cominciò a venire, quasi di nascosto, con un’eccitazione piena e totale che non aveva mai provato.
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