I sordi brontolii che già da qualche minuto rotolavano lontani, facevano presagire un signor temporale.Non si sa perché, ma in campagna, soprattutto di notte, le tempeste, il vento, i tuoni sembrano moltiplicarsi per mille.Martina si alzò dal letto e diede un’occhiata fuori dalla finestra aperta. Al chiarore della notte d’estate faceva da contrasto il cupo delle nuvole cariche d’acqua che velocemente risalivano da dietro le colline, illuminate da una serie continua di lampi che le illuminavano al loro interno, lanciando occhiate rossastre.Andò in bagno, cercando di non svegliare il nonno.Aveva deciso di fermarsi qualche giorno a salutarlo, un po’ per fare contenta sua madre (“Non vai mai a trovarlo, quel povero vecchio”, le diceva sempre) e un po’ perché si divertiva a bighellonare tra gli animali della fattoria.Forse avrebbe trovato anche il tempo per lavorare un po’ alle tesine per la maturità.Sollevò la lunga t-shirt che usava come camicia da notte, un regalo di suo fratello di diversi anni prima, che forse poteva calzare a pennello ad un giocatore di rugby ma non certo a quel soldo di cacio, allora tredicenne, che piangeva vedendolo partire per l’università, e si sedette sul water.Adesso di anni ne aveva diciotto, e decisamente riempiva quella maglietta in modo molto più… interessante: capelli biondi, occhi verdi, un fisico asciutto ma con un seno prominente e sodo. Davvero niente male.Aveva appena finito di fare pipì, quando un violentissimo quanto improvviso colpo di vento fece tremare la finestrella del bagno, in un mulinare di foglie.Martina balzò in piedi di scatto e corse in camera, per chiudere la finestra, ancora aperta.In quel momento una luce accecante ed in contemporanea un tuono fortissimo la fecero sobbalzare, urlando.Uno dei peri della tenuta era già spaccato in due, centrato in pieno dalla scarica elettrica.Chiuse la finestra, con il battito del cuore ancora accelerato per lo spavento.”Marty… tutto bene?”Mario, il nonno materno di Martina, entrò nella stanza mentre già un secondo fulmine si abbatteva poco lontano.”Ho sentito che gridavi… bella botta eh?”Cinquantacinque anni, vedovo, una vita sana e robusta nei campi della sua fattoria, Mario era decisamente quello che si definisce un bell’uomo. Indossava la sua tipica tenuta da notte: un paio di slip ed una canottiera nera, lo stesso tipo da trent’anni.”Scusa nonno, ma…sono stata presa un po’alla sprovvista””Ah!ah! Non devi preoccuparti, fanno ancora effetto anche a me, quando sono così vicini”Si avvicinò a Martina, che ancora guardava la tempesta scatenarsi dai vetri della finestra, e la cinse ai fianchi.Lei si appoggiò al suo petto, abbandonandosi a quell’abbraccio rassicurante che la tranquillizzava, guardando la furia degli elementi che si scatenava.Martina guardava dalla finestra, Mario guardava Martina.Da quella posizione poteva guardare comodamente nella abbondante scollatura della maglietta. Si vergognava un po’, ma la possibilità di godere dopo tanto tempo del contatto e del profumo del corpo di una donna, seppure in modo totalmente innocente, lo convinse presto che, in fondo, non c’era nulla di male.Martina, intanto, già da qualche minuto non era più concentrata su quello che succedeva aldilà del vetro. La sua attenzione era tutta sul calore che la pervadeva in tutto il corpo. Poteva sentire distintamente sulla schiena il profilo asciutto del corpo del nonno, giù fino a quell’evidente rigonfiamento che premeva contro di lei.Martina aveva guardato molto il nonno in quelle giornate. Diverse volte si era soffermata a guardare il suo corpo sudato, mentre sbrigava i lavori della fattoria sotto al sole, e l’aveva trovato bellissimo.Ora sentirlo lì, a donare il suo calore alla sua nipotina spaventata, lo faceva sembrare ancora più bello.Si sentiva scombussolata Martina, sentiva il calore crescere e moltiplicarsi, con una strana serie di vampate che si concentravano lì, tra le sue gambe. Si rammentò improvvisamente di essere senza mutandine, ma la cosa, invece di imbarazzarla, la eccitò sensibilmente.Cominciò a muoversi, dapprima impercettibilmente, poi sempre più decisamente, premendo con le natiche su quel gonfiore che si faceva più evidente.Intanto prese ad accarezzare le forti braccia del nonno che la tenevano stretta a sé. “Hai ancora paura Marty?” disse Mario, con un leggero tremore nella voce.”No, adesso no nonno…grazie”.Prese una mano del nonno e se la portò lentamente alle labbra, dandole una serie di piccoli baci.”S..sono contento.” La voce di Mario era un po’ confusa e dissonante, mentre il suo membro, ormai completamente teso e pulsante negli slip, poggiava disteso nel solco del sedere di Martina.”Allora adesso è il momento di tornare a letto”Mario fece per muoversi ma Martina lo strinse alle sue spalle. Afferrò la sua mano e la guidò lentamente ad afferrare il suo seno sinistro.Un altro tuono, ancora più vicino.”No, aspetta nonno, rimani qui con me…ti prego””Ma…Marty…””Ti prego, non lasciarmi sola.” disse Martina accompagnando l’altra mano di Mario sotto la t-shirt.L’inaspettato contatto con la pelle perfettamente rasata del monte di venere di Martina lasciarono il nonno senza fiato.L’eccitazione oltrepassò in lui il punto di non sopportazione all’improvviso, come un’ondata di piena.”Oh Dio…Marty..oohhhh” sospirò spingendo la nipote contro il vetro delle imposte.Assistito dalla mano di Martina si fece largo tra le grandi labbra ed inserì due dita nella fessura.”Ooooooohhh si! si! si nonno.. ohhhhhh !!!… entrami dentro… non avere paura… siii! Cosììì!”Martina aveva appoggiato una mano al freddo vetro della finestra per sostenersi, ed aveva arcuato la schiena per facilitare la penetrazione.Mario aveva cominciato a muovere le dita dentro di lei, cercando di toccarla nei punti più sensibili, godendosi l’estasi dello spettacolo che la maglietta sollevata offriva del culo di sua nipote che, con un osceno movimento ondulatorio, continuava a sbattere sul suo membro, ancora prigioniero dello slip.”Ohh…. piccola!! …piccola mia….. mmmmmmmmmmhhhhh… ohh si…ti voglio…diiooo come sei calda…””Dai…. dai nonno….. aaaaaaaaahhh siiii!!” Mario estrasse il suo enorme membro proprio mentre Martina, ancora piena delle dita del nonno, si liberava della maglietta. Mario la afferrò per i lunghi capelli biondi e la tirò verso terra.”Giù Marty! Inginocchiati… dai!””Mmmmmmhh nonno….. cosa mi vuoi fare eh? Cosa vuoi fare a quella maialina della tua nipotina?””Voglio farle un bel regalo… allarga un po’ le gambe… ecco… così… si oohhh cosììììììì!!!!”Il cazzo di Mario penetrò di colpo nella nipote, che per un attimo trattenne il respiro. Poi si girò, per la prima volta in quella folle nottata, guardando nella penombra il nonno e disse: “Scopami!”Mario si sentiva morire, sentiva il bisogno di venire al più presto per scaricare un po’ di quella eccitazione che lo stava uccidendo. L’idea di quello che stava facendo, scopare con la giovane nipote, gli stava procurando una delle erezioni più imperiose che potesse ricordare.Cominciò a prendere Martina così, a pecorina, penetrandola con colpi lunghi e prolungati.”Oh si…si… Cristo…. si… sentilo piccola…. sentilooohoo!!!… daii… daiiii… ooohh nipotina siiii!!!””Dai nonno … oooh siiii nonnooo!!!! Sfondami… SFONDAMIIII!!!!”Mario si allungò sulla schiena di Martina, afferrandole i seni con entrambe le mani e cominciando a massaggiarle i capezzoli”Mmmmmhhhhh…… siiiiiiiiiii!!! Mi stai facendo venire nonno… si.. sto venendo…. Vieni con me… daiiii vieni con meee!!!””Siiii piccola…. ooooohhhh vengoo!! Oooohh voglio venirti dentro… voglio inondarti la fichetta…. “”OOOOHHHH!!!!!! VENGO…. VENGOOOO!!!! NONNOOOOO!!!! SIIIIIIIIIIIIIIII!!!! AAAAAAAAAHH!””SI, VENGO ANCH’IO OOOOOOHHHH!!!! PICCOLAAA SBORRROOOOO!!!!!!!Mario crollò a terra, spossato dall’orgasmo più intenso della sua vita. A quel punto vide Martina sollevarsi a sedere di fronte a lui, la schiena contro la finestra, le gambe aperte, infilarsi due dita in vagina ed estrarle cariche dello sperma del nonno.La vide portarle alla bocca e cominciare a leccare quel nettare delizioso, prendendo a masturbarsi ferocemente con l’altra mano.”MMMmmmmhhhh!!! Riposati nonno…. io sono qui che ti aspetto… La tempesta è ancora lunga….. oooooohh siiiiii!!!!!!!!!”Un altro tuono fragoroso accolse il suo secondo orgasmo.
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