Quello era il primo anno che andavo ferie con il mio ragazzo: avevamo pochi soldi, decidemmo per la tenda. Una mia amica mi aveva raccontato cose folli: "La tenda avrà un effetto erotico sul tuo Gio! Il fatto di sapere che qualcuno fuori delle tenda sente tutto, vedrai, lo ecciterà al punto da dargli la carica e di farti urlare: so com’è dotato Gio, sai in piscina al club ho potuto notare attraverso lo slip minuscolo le dimensioni del suo ferro! Dai Jenny, se vuoi il fuoco procurati la tenda e via … all’Elba se ne diranno di belle su Gio e Jenny" Mi adeguai, e fu così, ripeto, che decidemmo per la tenda. Non sto a raccontare il montaggio della tenda, la prima sera, arrivati tardi, al buio, beh…. dormimmo sotto le stelle, nel sacco a pelo, ed io mi persi "la prima notte in tenda". Ma non è tutto. Non avevo fatto i conti con il blocco dello stimolo del mio Gio! Infatti la seconda sera dopo una pizza fantastica e qualche bicchiere di buon vino, rientrammo al campeggio. Il mio Gio era eccitato, allegro, mi abbracciava sul viottolo che a piedi ci portava alla pineta del campeggio, indossava una T-shirt e pantaloncini corti aderenti come una seconda pelle. In pizzeria tutti ammiravano i suoi muscoli delle braccia che lui faceva guizzare di proposito per farsi ammirare: era il più fusto di tutti fusti! Un atleta come Gio, anche oggi, non è comune a vedersi, lo avevo scelto con cura. Al buio mi abbracciava e mi faceva sentire il gonfiore del suo membro sul mio addome lasciato nudo dal semplice top che indossavo. Mi sussurrava: "Jenny sono contento di avere una ragazza come te! Tutti ti guardavano, pensa fra qualche giorno quando sarai abbronzata! Dai corriamo in tenda voglio……. ti voglio e basta!" E mi baciava, erano tremendi i suoi baci, i cosiddetti "french kiss" degli americani…. mmmmh (ed anche oggi, devo dire il mio Gio mi bacia la bocca e le labbra (tutte!) in un modo che mi toglie il respiro! ), arrivammo finalmente alla nostra tenda. Entrammo a fatica, un po’ brilli per la verità. Lui in un attimo era nudo, me ne accorsi al buio, sentendo il caldo del suo grosso membro contro la mia schiena nuda, ed il guizzare dei suoi muscoli pettorali lisci e potenti sotto la mia mano. Mi afferrò alla vita, iniziò a strapparmi la leggerissima minigonna ed il top, portavo un perizoma veramente minuscolo che lui letteralmente stracciò. Nudi, nudi, si nudi ed eccitati, Gio avrebbe cominciato…. cominciato forse a leccarmi il collo, poi a baciarmi il seno, a mordicchiarmi i capezzoli a toccarmi tutta mentre io avrei cercato di stringere con le mani i suoi muscoli, di graffiargli la schiena……..ma io lo volevo vedere! "Accendi la lampada, voglio guardarti, sdraiati, accendi la luce, voglio vedere il tuo fantastico torace pieno di muscoli, oggi in spiaggia mi eccitavano, tutti ti guardavano….. fatti vedere!" Lui accese la luce, il mio sguardo correva sul suo corpo sdraiato ed il colore rosso, fioco dei raggi della lampada rendevano più drammatico e possente quel fusto, tutto mio, una montagna di muscoli perfetti e guizzanti, leggermente sudati brillavano solo per me. Lui era consapevole, al solito, e si eccitava sapendo che io mi eccitavo a guardarlo. Io pensavo e speravo che qualcuno fuori sentisse, in effetti…. anche io speravo proprio che Gio…… invece ad un tratto Gio sussurrò quasi spaventato "Spegni, ci vedono, la tenda sarà trasparente! Ci vedono!" "E allora?" "Come allora? scusa dai non mi sembra che…. io… insomma!" Non ci crederete: avete presente la banana? e la buccia della banana? Ecco, mi trovai con in mano la buccia, la banana era sparita, e io non la avevo nemmeno assaggiata! Gio spense la luce, io mi buttai su di lui, lo baciavo, uggiolavo ero in calore come una gatta, iniziavo a fare sentire i miei sospiri, lo desideravo, ma lui…. mi respinse, mi disse che forse eravamo un po’ brilli…. "Domani Jenny, domani, dai fa la brava, ti sentono, cosa pensi che diranno?" La rabbia mi montò fino alla punta dei capelli! Mi misi attorno ai fianchi un asciugamano ed uscii al buio, stizzita, mi sedetti su una seggiolina alla debolissima luce di una luce della piazzola accanto dove c’era una grande tenda. Presi un lattina di coca, ero ancora eccitata, avevo bisogno di fare l’amore, mi sentivo la fichetta umida, le labbra gonfie per il desiderio, i capezzoli duri non capivo se per la brezza o per la rabbia o per la voglia repressa! Mi passavo una mano sul seno destro e con l’altra mi rendevo conto che stavo iniziando a masturbarmi: scendevo verso la zona dove non c’era più il triangolino di pelo perché il mio Gio mi aveva rasata perfettamente, più giù più intimamente, ecco mi toccavo la mia "asticciola" come dicevamo con Gio, eccitata e veramente notevole, mi sentivo bagnata ma anche arrabbiata (con due "z" per la verità). Mi misi a piangere dalla rabbia: "Stronzo e timido!" pensavo, "non ti conoscevo così! Che disastro di vacanze abbiamo cominciato!" Ad un tratto mi accorsi come di una presenza alle mie spalle, troppo tardi: due mani forti e dure mi avevano afferrata alle spalle, mi sentii come sollevare e girare, una bocca iniziò a baciarmi con passione, avevo paura, sentivo un odore di maschio, di sudore, come quello che sento normalmente in palestra quando si allenano due o più uomini e si sfidano in prove di forza emettendo umori quasi come animali in lotta! La paura aveva avuto il sopravvento sulla eccitazione di poco prima ed immediatamente sentii le braccia lunghe e forti di quell’uomo che mi stringevano alla vita ma con dolcezza, il mio viso era schiacciato contro il suo le sue labbra mi cercavano, la sua lingua, insomma per farla breve mi trovai dentro alla tenda della piazzola vicino alla nostra, alla luce rossastra di una lampada forse a petrolio, non ricordo e non importa! Quell’uomo mi lasciò e ci guardammo, tremavo di eccitazione, lui era molto più anziano di Gio, forse 45 o 47 anni, abbronzatissimo, nudo, il petto villoso……… asciutto e muscoloso, gambe lunghe magre ed atletiche, mi osservava con desiderio e passione, sussurrava: "Tu sei Jenny, quel ragazzone continuava a chiamarti oggi sulla spiaggia, ti allontanavi dalla spiaggia in mare e lui "Jenny!" e poi ancora "Jenny asciugati!" e "Jenny non scottarti al sole!" che rompipalle! Ed ora lui dorme e tu che fai? Posso?" E si avvicinò ancora a me, prendendomi fra le sue braccia forti, ma con dolcezza e poi….. e poi? Beh, devo dire che quell’uomo ci sapeva davvero fare: mi portò a terra sul materassino con lui, era nudo, ero nuda, mi sentii penetrare con decisione ma dolcemente, fino in fondo, il suo membro era lungo e durissimo, lo chiamerei "secco" se mi capite cosa voglio dire! Mi venne spontaneo di fare dei paragoni con Gio! Maledizione Jenny, mai fare paragoni in quei momenti, specie sulle prestazioni. Ma quell’uomo mi fece di tutto, pensava solo a cercare di soddisfare me, era come una competizione con se stesso per darsi e poi trattenersi, per non lasciare che tutto terminasse, forse voleva farmi vedere che un uomo maturo è meglio di un giovane? Chi lo sa? Tutto durò almeno quaranta minuti credo, ero eccitata e non più brilla e partecipavo eccome, e lui era abilissimo: mi leccava, mi penetrava, mi rovesciava per prendermi dal di dietro, poi mi metteva il suo membro fra le tettine e mi sussurrava "hai le più belle tette del mondo, dure e gonfie come…. sei bella!" poi me lo strofinava sui capelli e la cosa mi faceva impazzire……. e tutto alla luce debole di quella maledetta lampada! Poi decise, mi sussurrò "Te lo metto nel culetto!" "No!!!" urlai quasi. "Siii, io ti apro in due! non crederai che ci possa rinunciare, senti che bel culetto duro…. che cosce!" "Ti prego, non farlo!" "Siii, dimmi che lo vuoi!!" "Mhhhhh, ti prego, mettimelo dentro… nel culetto, ma adagio!" Non mi ero accorta ma probabilmente non stavamo sussurrando e poi quella luce! Forse le nostre figure stavano facendo lo spettacolo delle ombre cinesi! Ma tant’è, non ce la facevo più, quell’uomo non mi lasciava tregua, era instancabile, avevo già avuto due orgasmi, in silenzio, serrando le labbra per non gridare, stringendo le cosce per tenere fermo quel tizzone di fuoco che era l’uccello, duro lungo e "secco" del tizio (ha un nome, certo, ma era un tizio in quel momento, un tizio che mi aveva assalito e mi stava usando dolce violenza, così pensavo, avevo paura di stare a tradire Gio, ed infatti cosa facevo? stronza di una Jenny!), che mi pompava senza tregua. Mi afferrò con forza inaudita alle spalle e mi ribaltò sul materassino pneumatico, mi prese dal dietro alla vita sollevandomi e mettendomi in ginocchio, lui dietro a me, lievemente piegato su di me, le sue mani si spostarono alle mie spalle, e poi…… il suo membro duro e lungo, ma non enorme, ma molto lungo e duro, mi si appoggiò in mezzo ai glutei, lo sentivo umido, ero sudata, una spinta, trattenni un urlo mordendomi le labbra…. ricordai che quando con Gio facevamo "l’esercizio speciale" , come lo chiamavamo, per favorire la penetrazione…….. sapete come si fa? Lo aiutai anche per non sentire troppo male e dopo un istante…. ragazze…… se non avete mai provato, peggio per voi! Lo sentivo bene, mi piaceva, ad ogni botta mi mancava il respiro, mi piangevano gli occhi dal….. bohhh non era dolore, certo che no! Poi lui mi esplose dentro, lo sentivo quasi rantolare sopra le mie spalle, pesava con tutto il suo corpo nudo sulla mia schiena, ma io lo sopportavo benissimo, anzi…… E poi? poi tutto finì, dolcemente, ci rilassammo, sul materassino di gomma….. mi baciava con dolcezza accarezzandomi il viso, e sempre quella luce maledetta, quella lampada, io quasi piangevo, forse per il rimorso? Mi fece segno con la testa "Vai torna da lui, Jenny, vai, buona notte!" Raccolsi il mio asciugamani e me lo avvolsi attorno al corpo, come uno scialle, e mi precipitai fuori dalla tenda, due passi, eccomi di nuova da Gio, la zip della nostra tenda…. aperta, mi infilai silenziosa come un gatto, la luce si accese! Gio ancora nudo mi fissava, eccitato, sdraiato su un fianco, il suo membro enorme, come lo conoscevo, mi fece venire il singhiozzo, lui…. si lui si era caricato. "Vi ho sentiti, ti ha fatto… sei la solita, vieni da me Jenny, ora non ho più paura che ci sentano, ora ti faccio vedere io chi è il migliore maschio del mondo: "Spengo la luce?" domandai "No, deve vedere, e ora urlerai come una gatta in calore!" "Fammi impazzire, eccomi, prendimi sono tua!" L’idea che l’altro fosse là nella sua tenda a sbirciare ancora, come Gio poco prima mi eccitava, quella amica aveva ragione, mi sentivo….. un calore dentro, mi sentii fra le vigorose braccia di Gio, mi stritolavano, i suoi muscoli, caldi duri fortissimi lisci, la sua bocca, mi cercava, mi bloccò ai polsi con le spalle a terra, poi iniziò con le mani dure e fortissime a toccarmi dappertutto, mi faceva impazzire l’idea dell’altro che sentiva e vedeva le nostre ombre, "Gio Gio Gio, siii toccami, fatti sentire cosiiiii, i tuoi muscoli, sei duro, uhhhhh è grosso enorme, il suo non è niente…. scopami, in bocca siii, mhhhh come è duro, eccccooooo si ancora, stringimi ancora di piùùùùùùù, mettimelo dentro daiiii!" Mi penetrò a fondo, non potei che constatare che il Gio aveva un cazzo enorme che mi riempiva bene, caldo e duro, che mi pompava, le sue braccai mi stringevano, le sue gambe si erano avvinghiate alle mie, ormai eravamo uniti strettamente, lo toccavo in ogni muscolo che potevo raggiungere, le sue mani mi avevano afferrato i glutei…….. "Sai come si chiama il bel tenebroso della tenda accanto?" "No, non mi interessa, si chiama Nessuno, tu sei l’unico, non……" "Dimmi che non ti interessa, che sei mia, dimmi che sono io il tuo maschio,………" Gio non mi ha mollato per due ore, alla fine ha voluto che gli spegnessi la sua enorme candela: è un gioco che mi piace da matti, lui mi penetrava con la sua verga sulla quale io mi ero seduta, ci guardavamo alla luce della pila che si stava esaurendo rapidamente, lo cavalcavo come una forsennata, aumentando il ritmo, sudavamo, sentivo l’odore del corpo di Nessuno che ancora avevo addosso mescolarsi con quello del mio maschio, del mio Gio, impazzivo di gioia, fino a che esausta mi sono accasciata sul suo corpo mentre ora era lui e non Nessuno che godeva dentro di me, il nostro orgasmo fu completo e lunghissimo, Gio rimase dentro di me a lungo, fino che sentii che si stava assopendo, mi staccai da lui, ma le sue braccia mi raggiunsero e mi strinsero fino quasi a farmi svenire: "Stai qui, dove vai, non andare da Nessuno, stai con me!" Dormimmo finalmente, la mattina ci svegliammo perché la luce del sole penetrava dalla cerniera della tenda rimasta aperta, il mio sguardo cercò la tenda del mio assalitore………. ma non c’era nessuno, forse Nessuno….. era già partito, forse temeva le ire di Gio, ma no forse non era stato Nessuno, mi alzai a fatica, mi accorsi che dietro…. sentivo un bruciore, proprio là fra i glutei. Ma la tenda di Nessuno non c’era più: se ne era già andato, oppure…….???? Da allora…. credetemi, non ho più tradito il Mio Gio.
Aggiungi ai Preferiti