Dopo che vidi mia madre scopare con il mio professore di filosofia la mia vita cambiò radicalmente. Dal punto di vista familiare non riuscivo quasi a guardarla perché , anche se solo pensavo a lei, mi scorrevano davanti le immagine del suo coito, e della sua faccia da maiala quando si mise a pecora invitando il mio prof a scoparla nel culo, inoltre la mia ossessione per lei divenne maniacale e queste si riflettette anche nel mio rapporto con le altre ragazze. In quel periodo me la facevo con una della mia scuola, una biondina con un bel risichino, ma io volevo mia madre e lei era lontana anni luce dalla mia genitrice e così troncai il rapporto. Avevo solo un’ossessione, mia madre, così la comincia a pedinare per cercare di ribbeccarla in flagrante con qualche suo amante, ma nonostante i miei sforzi non ebbi l’occasione, che però si presentò quando per Pasqua tornammo come consuetudine nel paese pugliese del quale i miei genitori sono originali, e questi 5 giorni sconvolsero definitivamente la mia vita. Come al solito stavamo a casa dei miei nonni materni, che avevano un bel casolare un po’ fuori dal paese che durante le feste diveniva il punto di ritrovo di tutti i miei numerosi parenti. L’atmosfera era caciarona come al solito, io salutai i miei cugini e come al solito insieme al più grande di loro, Italo, ce ne andammo in camera sua (lui con mio zio Dante, la moglie Mara viveva con la nonna) a fumarci di nascosto qualche buon spinello che il mio cuginetto non mancava mai di offrirmi. Così dalla finestra della sua camera osservavamo tutto il resto della famiglia che se ne stava in giardino, ma io naturalmente avevo occhi solo per lei, per l’occasione però troppo castigata in una tuta poco appariscente ma comoda per il viaggio, la vedevo parlare con tutti, ma poi notai che si intrattenne per alcuni minuti con lo zio Dante, il padre di Italo, e vedevo lei che annuiva e alla fine scoppiarono in una grossa risata. La cosa mi insospettì molto e così decisi che li avrei tenuti d’occhio. Pranzammo e poco dopo me ne uscii con Italo e ce ne andammo in piazzetta, insieme ai suoi amici che volevo salutare non vedendoli da Natale; era una bella compagnia e c’erano anche delle belle ragazze, con una di queste Sara ebbi anche una storia e ci facemmo anche delle belle scopate, ma ora era fidanzata con uno più grande, comunque io pensavo sempre alla mia mamma, e quando la vidi nella sua solita divisa (gonna sopra il ginocchio, tacchi, mogliettina attillata) entrare in chiesa non so cosa mi prese, ma decisi di seguirla. Dopo una decina di minuti mi sganciai dalla compagnia ed entrai in chiesa; dentro non c’era nessuno così entrai in sacrestia ma anche qui niente, continuai verso l’ufficio di don Nino (il grassoccio e calvo prete del paese, parroco in quel posto da una vita) quando sentii delle voci così mi avvicinai e riconobbi la voce del prete “brava succhia brava, sei sempre la migliore, dai continua che poi ti do l’assoluzione….” Ero incredulo, ormai avevo capito che mia madre era una maiala ma spompinare un prete…feci il giro e mi affaccia alla finestra, da li vedevo mia madre di spalle china sul cazzo del prelato e vedevo la sua testa muoversi ritmicamente, ad un tratto l’uomo si irrigidì afferrando la testa di mia madre poi si lasciò andare sulla sedia lasciando mia madre ripulire tutto. Allibito tornai dalla mia compagnia ma non dissi quasi più una parola per tutto il pomeriggio, ero incredulo e chissà da quanto tempo andava avanti questa storia dei pompini al prete, che maiala !! La sera a cena mia madre era ancora più troia, aveva infatti messo delle calze nere e si era truccata in maniera molto pesante, tra un discorso e un altro vidi mio zio Dante dire di andare in cantina a prendere altro vino, poco dopo mia madre si alzò anche lei dicendo che doveva andare in bagno, forse la troia non era ancora sazia pensai, così come mi squillò il telefonino colsi l’occasione per alzarmi e andai verso la cantina. Scesi le scale e per fortuna la porta era socchiusa e la scena che vidi era esattamente quella che immaginavo : mia madre con le tettone di fuori stava facendo una lentissima sega al fratello che le diceva intanto “sei stata a trovare don Nino eh? Da quant’è che va avanti questa storia ? ogni volta che torni il primo pensiero è sempre per lui” e lei “è da quando mi sposò, prima del matrimonio disse che voleva vedere se ero pronta….e mi disse che lo ero!!” poi ancora lo zio ridendo “ahhh, sei proprio una zoccola cara sorellina, ma ora succhiamelo che non abbiamo tanto tempo” e detto quello mia madre si attaccò al cazzo dello zio incominciando a succhiarlo con grande maestria, lentamente se lo faceva scivolare fino in gola, poi gli leccava per bene la cappella per poi ingoiarlo di nuovo, era uno spettacolo vederla succhiare ma fu uno spettacolo migliore quando lo zio la fece girare, tirò su la gonna ed abbasso le mutandine, diede una breve leccata poi lo piantò tutto nel culo della sorella “siii dai spingi, dai fammi godere che è da un po’ che sto stecchetto!!” disse la troiana mentre lo zio cominciava a pistonarla con foga, palpandole da dietro le grosse tette e spingendo il case fino alla base nel culo della mamma, ma non durò molto infatti dopo qualche minuto venne nel culo della sorella dicendole poi mentre si rivestivano “adesso come al solito ti rimetti vicino al cornutone di tuo marito con la mia sborra nel tuo culo sfondato…” lei sorrise ridacchiando intanto io tornai a tavola. Che giornata, avevo visto mia madre succhiarlo al prete, poi farsi inculare da suo fratello…mi masturbai furiosamente per tutta la notte ma mai immaginavo quello che sarebbe accaduto nei giorni successivi. Il pomeriggio dopo me ne stavo con mio cugino col solito gruppetto quando mia madre e mia zia vennero verso di noi per dirci di prendere un dolce prima di tornare a casa, quando vennero li i miei amici se la mangiavano con gli occhi, con quel davanzale come al solito in evidenza che ballava durante ogni passo che faceva, lei li salutò raccomandandosi di salutarle i rispettivi genitori poi se ne andarono. Dopo cena mio cugino mi disse che Elisabetta, una ragazza del gruppo, gli aveva detto che io le piacevo, così la sera quando uscimmo ci parlai organizzando un appuntamento per il giorno dopo verso le 5, quando lo dissi ad Italo lui fu subito molto contento , dicendomi che si dice in giro che Elisabetta sia una gran porca e che ero stato fortunato ad entrare nelle sue grazie. Il pomeriggio dopo ci trovavamo nella piazzetta, oltre a me e mio cugino c’erano altri sette ragazzi, tutti del paese tranne uno, Zizi , che era senegalese ma era da molto in Italia. Puntuale arrivò Elisabetta ed io mi feci prestare il motorino da mio cugino e partii verso le campagne. Nel tragitto sfortunatamente incontrammo il padre della ragazza che ci fermò tra le sue urla, prese la ragazza per un braccio e le disse di tronare a casa, mentre a me intimò di andare via. Ero molto amareggiato, già mi pregustavo una bella scopata con quella bella brunetta polposa che è Elisabetta, che assomigliava anche un po’ a mia madre accendendo così in me fantasie indicibili. Tornai in piazzetta ma non trovai nessuno, gironzolai un po’ ma non incontrai nessuno, così decisi di andare a vedere nel casolare abbandonato dove di solito andavamo a fumare. Arrivato al casolare vidi che i motorini e le macchine erano li solo che c’era anche la macchina dei miei!! Mi avvicinai alla finestra e vidi proprio quello che non avrei mai voluto vedere : mia madre era seduta fumando una canna mentre i miei “amici” compreso mio cugino si stavano denudando poi le se misero tutti davanti e mia madre mentre continuava a fumare con fare molto porco disse “avete dei bei cazzi, soprattutto tu Zizi hai proprio il tipico cazzone nero che piace a me, ora avvicinatevi” in effetti i ragazzi avevano tutti dei bei cazzi ma Zizi ce l’aveva molto più lungo e molto più largo, ed incredulo (ma arrapatissimo anche) vidi mia madre cominciare a succhiare i cazzi a turno, mentre alcuni di loro la denudarono frettolosamente cominciando a palpare il suo corpo burroso soffermandosi naturalmente su quelle tettone morbide ed invitanti, “succhia succhia vaccona, abbiamo pagato una proietta per toglierci tuo figlio di dosso ed ora riempiamo finalmente, sono anni che ci fai morire dall’arrapamento” disse in maniera molto sfrontata mio cugino mentre spingeva il pisello nell’avida bocca di mia madre che passava da un uccello all’altro con una voracità animalesca. Ora mi spiegavo perché Elisabetta volesse uscire con me ed era così tanto disponibile, ma poi tornai alla realtà e a quella maiala della mamma che si stava facendo coprire di insulti mentre divorava letteralmente quei 8 giovani cazzi che aveva davanti. Sazi delle abili slinguazzate la fecero appoggiare con la schiena sul tavolino e iniziarono a scoparla, alternandosi gli altri nella bocca aperta e vogliosa di mia madre, mentre chi rimaneva all’asciutto si consolava palpando le tettone che si muovevano come indiavolate; ora vedevo Zizi penetrare mia madre che urlava “si bel negrone spaccami che mi stai facendo godere, dai così aprimi dai!!” poi la bocca le fu subito tappata da un cazzo che cominciò a scoparla letteralmente in gola per quanta foga ci metteva, sembrava che volesse spaccargli la guancia. Io non ce l’ha facevo più ad assistere a quella scena, raccolsi tutte le mie forze ed entrai. Prima che qualcuno si accorse della mia presenza mi ero già denudato, e come mi avvicinai al tavolino i ragazzi rimasero immobili, mia madre alzò la schiena ma non fece in tempo a dire niente che le ficcai il mio cazzo in bocca, afferrandola poi per la nuca e spingendoglielo fino in gola. Vedendo quello anche gli altri ricominciarono a toccarla ovunque e Zizi ricominciò a scoparla. Lei non diceva niente, mi guardava con occhi vogliosi e si ficcava tutto il mio cazzo in gola, io ero al settimo cielo, era il realizzarsi del mio sogno, ma volevo viverlo fino in fondo. Le sfilai il cazzo dalla bocca e spostai Zizi poi dissi “a questa troia le piace così!” le puntai il cazzo sul culo e glielo ficcai dentro in un solo colpo, lei cominciò a mugolare impegnata com’era a ciucciare cazzi, mente io in preda a non so quale raptus cominciai a scoparla in modo incredibile, il suo culo era larghissimo ed accogliente ed io glielo stavo sfondando, poi arrivato al culmine le sborrai in faccia realizzando così il mio sogno. Appagato mi feci da parte mettendomi a sedere, mentre gli altri le furono subito a dosso cominciando a incularla a turno tra le sue grida. Poi mi riunii anche io al gruppo e lei non disse mai una parola, gemeva e basta godendo più volte mentre noi la penetravamo più volte a turno, non le risparmiammo anche numerose doppie penetrazioni , poi alla fine ci svuotammo tutti sulla sua faccia imbrattandola completamente, aveva il volto che era una maschera di sborra ed i capelli erano completamente imbiancati. Grazie al padre di Elisabetta sono riuscito finalmente a scoparmi mia madre e a dare l’inizio ad una serie di maialate fatte insieme incredibili!!!
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