Ultimo giorno di mare di Barby Sabato 28 settembre, ultimo sabato di settembre, la mia amica Paola mi chiede di accompagnarla a S. Felice Circeo, per sistemare la sua casa al mare, che visto con l’imminente arrivo dell’inverno, rimarrà chiusa per un bel po’. Non è detto che la casa rimanga chiusa fino all’estate prossima, perché ogni tanto sia lei che io, la usiamo per le nostre marchette, la usiamo come posto di lavoro quando vogliamo esibirci nei panni di prostitute di lusso. Così, dopo aver sistemato un po’ la casa, verso mezzogiorno decidiamo di andare in spiaggia, visto che è una giornata calda e che probabilmente questo sarà l’ultimo giorno di mare della nostra estate. Troviamo una piccola spiaggia di difficile accesso, in mezzo alla scogliera di Punta Rossa. La spiaggia è deserta: in lontananza, su altre piccole spiagge ricavate dagli scogli, vediamo qualche coppia, qualche famiglia. Ci buttiamo subito in acqua e notiamo, al riparo di un grosso scoglio, una spiaggetta accessibile solo dal mare. Basta! aggirare lo scoglio con le gambe in acqua ed abbiamo un posto tutto per noi. Prendiamo la nostra roba e ci trasferiamo lì. Visto che siamo sole, ci togliamo anche i tanga del costume. Ce ne stimo qui, a prendere gli ultimi raggi di sole estivi, parlando di sesso (e di che altro?), mentre di tanto in tanto ci scambiamo qualche leccatina, gustando il sapore salato dello nostre fiche! Non siamo molto eccitate, semmai ci godiamo semplicemente questo pomeriggio di sole e mare, che può essere l’ultimo dell’ anno. Verso le due decidiamo di fare ancora un bagno. L’acqua è tiepida, pulitissima, trasparente. Su un’altra spiaggietta è rimasta una coppia, che sta raccogliendo la roba per andarsene. Torniamo sulla sabbia, ci stendiamo sui teli da spiaggia, fumiamo una sigaretta e, a poco a poco, ci addormentiamo. Mi svegliano le urla e le risate che provengono dall’ altra parte dello scoglio. Sono voci di ragazzi, e sono parecchie. Scuoto il braccio di Paola per svegliarla e, facendole ce! nno di non parlare, la invito ad ascoltare. Di là, le urla e le risate continuano. Paola ed io ci chiediamo se forse è il caso di divertirci un po’, cercando di vedere però prima come sono i ragazzi. Dopo pochi secondi, ci giunge il rumore tipico di corpi che, rumorosamente, si tuffano in acqua. Dopo poco, nuotando, passano davanti alla nostra spiaggetta e li vediamo. Sono cinque, giovani, tutti sui vent’anni o giù di lì. Anche loro ci vedono, parlottano tra loro, ma non si avvicinano. Finita la nuotata, tornano nella spiaggia dietro lo scoglio. Ora, però, non gridano: parlano con un tono basso, quasi per non farsi sentire da noi. Paola ed io ci guardiamo, poi, anche noi a bassa voce, cerchiamo di decidere il da farsi. Dico a Paola che abbiamo due possibilità: o ci vestiamo e ce ne andiamo, o restiamo e ci divertiamo. “Restiamo e ci divertiamo!” la risposta di Paola! “Ok! Allora mettiamoci all’opera!” le rispondo io facendole l’ occhiolino! Distesa sull’asciugamano a pancia so! tto, mi sollevo su un gomito, alzo l’altro braccio e dico a uno dei ragazzi che zitto zitto, si è avvicinato al nostro scoglio, arrampicandocisi sopra, e ci sta guardando: “Hei, senti, hai una sigaretta?” “Si, subito! Te la vado a prendere!” mi risponde. Sorrido a Paola e dopo pochi secondi, dalla parte dello scoglio, arriva non uno, ma due ragazzi. Quello che si era arrampicato prima, un tipo bassino e tracagnotto con dei folti capelli neri e ricci, ed un altro che ha in mano un pacchetto di sigarette, più alto, castano, capelli lunghi e lisci. Si avvicinano sorridendo e ci chiedono chi è di noi due che vuol fumare. “Tutte e due – rispondo io – ma prima offrila alla mia amica!” Paola si tira su dall’asciugamano, mostrando fiera anche lei le sue tette nude, il ragazzo le offre il pacchetto, poi Paola accende la sigaretta che ha preso. Il tipo, alla vista improvvisa delle tette delle nostre tette, con i capezzoli inturgiditi forse dal fresco o forse dall’eccitazione, si blocca ! con la bocca aperta. Io, con aria del tutto indifferente, gli dico: “Bhe? A me non mi fai accendere?” Lui, senza togliere lo sguardo dalle tette, si china verso di me e mi accende la sigaretta. L’ altro, quello tracagnotto, torna in acqua di corsa e sparisce dietro lo scoglio. Che strano, penso tra me e me, vuoi vedere che ci ritroviamo con una banda di froci? Quello rimasto non si stacca da Paola. La sigaretta è ormai accesa ma lui resta lì, accosciato sui talloni, come ipnotizzato dalle tette, da cui non distoglie lo sguardo. Paola lo guarda fisso negli occhi, fa uscire il fumo dalle labbra socchiuse e gli sorride, poi, con estrema naturalezza, si alza, facendo quasi strusciare le sue tette sul viso del ragazzo, lo prende per mano e, insieme, si tuffano in mare. Quando riemergono si abbracciano; intravedo Paola armeggiare sul corpo del ragazzo finché, con una risata, solleva in alto i suoi slip, agitandoli come un trofeo, quindi il ragazzo fa altrettanto, sfilando il tanga di Paola e lanciandolo in aria. Tornano a riva, completamente nudi, ognuno con in mano il costume dell’altro. Lui ha un bell’arnese, gonfio ma non eretto completamente, per via, penso, dell’acqua non proprio calda. Si sdraiano sul telo ed iniziano a toccarsi. Io, eccitata, li gu! ardo interessata. Dal rumore, capisco che anche gli altri si sono buttati in acqua e dopo pochi secondi li vedo nuotare a pochi metri dalla riva. Si fermano a guardare Paola ed il loro amico, poi parlottano un po’ tra loro e poi, presa la decisione, escono dall’acqua venendo verso di noi. Tutto sommato sono bei ragazzi, e sembrano anche simpatici. Capisco che sono imbarazzati dalle occhiate che si scambiano. Si avvicinano al telo di Paola, un paio mi si mettono intorno a me invece. Paola si stacca dall’abbraccio, fa sdraiare il ragazzo di schiena ed inizia a leccargli i capezzoli, poi scendendo, arriva all’inguine. Lui ha ormai il cazzo in completa erezione, la cappella violacea che sembra stia per esplodere. Paola lo accarezza e poi, finalmente, glielo prende in bocca. A quel punto, uno ad uno, anche gli altri si tolgono il costume. Più o meno, sono tutti in erezione. Non riescono a trattenersi ed iniziano ad accarezzarsi il cazzo. Anch’io mi sto eccitando, quindi mi sfilo il! tanga ed inizio ad accarezzarmi la fica. Paola adesso si siede, a gambe larghe, sopra il bacino del ragazzo, faccia a faccia, s’infila il cazzo del ragazzo nella fica ed inizia a muoversi. Uno dei ragazzi, fattosi coraggio, si avvicina per vedere meglio. Paola gli afferra una gamba, facendolo avvicinare di più a lei e comincia a succhiargli il cazzo. Il tracagnotto intanto, inizia ad allungare le mani su di me invece; lo osservo attentamente. Ha un cazzo che, forse perché è il più basso della compagnia, sembra enorme. Lungo e grosso alla base, ha una bella cappella “a punta”. Adesso anch’ io ho voglia di buttarmi nella mischia! Mi sollevo, sono seduta sul mio telo, vedo il suo cazzo alzarsi verso l’ ombelico, scosso da violente contrazioni. Mi avvicina il cazzo alla faccia. Mi metto in ginocchio sul telo e lo prendo in bocca. E’ buono, salato, sa di mare. Nemmeno il tempo di gustarlo un po’ e sento la bocca inondata di sborra. Vorrei berla tutta, ma un altro, violentissimo sc! hizzo quasi mi soffoca, costringendomi a mollare la presa e a sputare, quasi tossendo, tutto quel liquido prezioso, mentre lui continua ancora a schizzare sperma contro il mio viso. Intanto, il ragazzo che Paola stava cavalcando, ha schizzato il suo sperma sulla pancia e sulle tette della mia amica, che ora sta scopando con quello a cui stava succhiando il cazzo, ed un altro l’ha sostituito mettendo il suo cazzo in bocca a Paola. Paola gode come una vacca, urlando che ne vuole un altro nel culo. Quindi mi avvicino all’ultimo dei cinque ragazzi che è rimasto fin’ora inoperoso e gli dico: “Sentito? La mia amica vuole un altro cazzo nel culo! Cosa aspetti?” e detto questo, metto qualche goccia di olio solare sul buchino di Paola che, per la posizione, è completamente esposto, ed inizio ad inserire il dito medio. Paola si volta solo un attimo, sorridendomi, poi continua a spompinare. Ora ho tutto il dito dentro, sto ungendo bene il suo ano. Sento il cazzo che Paola ha nella fica, ! come se lo stessi toccando. E’ durissimo, mi sembra che stia per godere e tolgo il dito. Mi volto verso il ragazzo e gli guardo il cazzo per vedere se è pronto. Lo è, ma prima glielo prendo in bocca, spompinandolo lentamente. Lo sento gonfiarsi ed indurirsi sempre più, mi sembra enorme anche questo. Ora è pronto, duro che sembra di marmo. Mi stacco da lui, ungo abbondantemente la cappella con l’olio e la punto dritta sul buco di Paola. Il ragazzo inizia a spingere. Io guardo affascinata la cappella che, a poco a poco, scompare nel culo di Paola; sono eccitatissima. Mi masturbo forsennatamente la fica, quando sento un’altra mano che si sovrappone alla mia, la scosta e vi si sostituisce, continuando a masturbarmi. Sento anche, fra le cosce, un cazzo durissimo. Non mi volto, non voglio perdermi lo spettacolo di vedere quel cazzo entrare fino in fondo nel culo di Paola. Lentamente, con un minimo movimento di avanti-indietro, il cazzo sta entrando. Ogni tanto Paola stacca la bocca ! dal cazzo che sta succhiando e cerca, spingendo con le mani sui sassi, di favorire l’ ingresso di quel bastone che sembra non finire mai. Poi, finalmente, lo vedo sparire tutto nel culo di Paola, che adesso è completamente piena di cazzi in tutti i suoi buchi. Ora il ragazzo dietro inizia a pompare, tanto che sembra che i due cazzi che sbattono Paola siano in un buco solo, tanto la distanza fra i due è impercettibile. Intanto, all’improvviso, sento che quello che ho dietro cerca di entrare nella fica. Mi metto alla pecorina, per favorirlo, e lui in un attimo mi infila il suo bastone nella fica, iniziando a sbattermi. Mi volto, per vedere chi è i padrone di questo bastone che ho piantato nella fica, e vedo che è di nuovo il tracagnotto, che si è già ripreso dal mio pompino. Mi sbatte alla grande, sono eccitatissima e sento che sto per esplodere. Questo cazzo enorme che esce completamente nella mia fica, per poi affondare per intero, mi sconvolge. Paola sta per godere, lo capisc! o da come si contorce. Abbandona il cazzo che sta spompinando e appoggia la testa sul telo da mare, protendendo ancora più il culo. A questo punto anche io sono pronta, afferro il cazzo di quello che ho davanti e lo inizio a spompinare, lasciandolo poco dopo quando anche io ho il mio orgasmo liberatorio. Quello che sta scopando Paola gode. La mia amica ferma un attimo la situazione per dar modo al ragazzo che sta sotto di lei di sfilarsi e subito dopo vedo lo sperma di lui colpire il ventre e le tette di Paola, che è ormai in pieno delirio e sta godendo come una vacca. Inizia a muovere il culo forsennatamente, andando incontro al tracagnotto che la sta inculando, poi gira la testa verso di lui e gli urla: “Dai, inculami per bene! Sfondami come una troia! Più veloce, dai adesso, vieni maiale! Sborrami addosso, riempimi di sborra! Dai vieni… vieniiiii!” Il tracagnotto le afferra con più forza i fianchi, getta la testa all’indietro ed ora sembra un martello pneumatico, da come si muove. Un paio di secondi e, con un ultimo, tremendo colpo, affonda il suo cazzo dentro il culo di Paola come se volesse farci entrare anche i coglioni, poi esce viene sulla schiena e sulle chiappe di Paola con un urlo trattenuto. Gode ancora anche Paola e questa volta il suo orgasmo è di quelli totali. Anche lei urla, ma non si trattiene, morde il telo da mare ed urla il suo piacere. Poi, ansimante, si accascia sfinita sul ragazzo che prima la scopava e che ancora è sotto di lei, mentre il tracagnotto continua, a smanettarsi l’uccello ed a sgocciolare gli ultimi resi! dui di sperma sulla schiena di Paola. Intanto i due ragazzi con cui ho a che fare io, eccitati anche dalla visione di Paola riempita di sborra, sono al limite anche loro: quello che mi scopa da dietro, mi inonda una chiappa di sperma, che subito dopo inizia a colare sulla mia coscia, mentre quello che sto pompando mi gode in bocca, facendomi assaporare il gusto del suo caldo miele bianco! Poi, l’unico ragazzo rimasto a bocca asciutta, quello che prima Paola stava spompinando e che ha abbandonato nel momento culminante dell’orgasmo collettivo, ci guarda e ci dice: “E io?” Guardo il cazzo del tipo: è discreto, abbastanza lungo e ma non troppo largo. Gli sorrido, poi gli dico: “E tu adesso vieni qui, a te ci penso io! Non ti dispiace vero Paola?” Paola mi guarda e mi fa cenno che non le dispiace affatto, così, mentre gli altri quattro ragazzi si gettano in acqua per lavarsi, Paola ed il ragazzo si avvicinano a me. Paola si stende sulla schiena, poi mi invita a mettermi sopra di l! ei a 69; prende la boccetta dell’olio solare, si unge due dita e me le infila con decisione nel culo. Ripete la manovra per lubrificare bene il buchino, poi inizia anche a leccarmi la fica. Vedo gli umori di Paola colare copiosamente di fuori dalla vagina, poi inizio anche io a dare delle decise lappate sul suo clitoride. Lei si rivolge a quello che se ne sta sempre lì vicino a noi due, col cazzo duro, e non sa cosa fare. “Adesso – gli dice – tocca a te. Dai mettiglielo nel culo!” Il tipo non se la fa ripetere due volte. Mi si piazza dietro e cerca di infilarmelo. Forse è inesperto, forse è l’olio, ma per due volte mi entra in fica. Non che mi dispiaccia, ma anche il mio culetto reclama la sua parte! Così, gli afferro il cazzo e faccio entrare la cappella nel mio buchino posteriore, poi il resto lo lascio fare a lui. Entra bene, lentamente, con calma e delicatezza. Io mi rilasso completamente e mi godo la penetrazione, poi come lui inizia a stantuffare, io inizio a godere com! e una troia a causa anche di Paola che mi succhia e mi lecca sapientemente il clitoride. “Siiiii!! Cosìììì!! Siiii, mi fate godere!” Godo, un orgasmo violento, tanto che Paola beve i miei umori che escono dalla mia fica, poi, dopo essermi ripresa, sempre con il cazzo nel culo del ragazzo che mi stantuffa ben bene, riprendo a leccare la fica della mia amica. Il ragazzo che mi sta inculando, mi accarezza la fica, ne raccoglie i succhi con le dita che poi, ben lubrificate, mi passa sul clitoride. Sento aumentare l’eccitazione, mentre introduco a fondo la lingua nella vagina di Paola, tanto che più a fondo non mi riesce. E’ piena dei suoi umori, che ben conosco. Paola comincia a muovere il bacino in quei movimenti che precedono l’orgasmo. Sollevo un attimo la testa, vedo che sta delicatamente spompinando quello che prima avevo spompinato io. Da come lo fa, capisco che non vuole farlo godere, ma solo tenerlo in caldo. Paola solleva il bacino e mi afferra la nuca: “Dai amore, non ! ti distrarre! Fammi sentire la lingua, infilala, ora, sìììì! Succhiala, succhia tutta la mia sborra!! Ahhhhh!!!!” Proprio mentre sta godendo, quello che ho dietro mi sborra sulle chiappe, poi si toglie e si getta in acqua. Che stronzo, penso, ha fatto i suoi comodi e ora mi lascia così. Paola mi richiama al darle tutte le mie attenzioni, prendendomi la nuca e spingendomi la testa sulla sua fica, dicendomi poi: “Amore, se non riesco a godere, scoppio!“ Poi, afferra il cazzo di quello che stava spompinando e lo indirizza all’ingresso del mio buchetto posteriore. E’ un bel cazzo, non c’è che dire. Non enorme come quello del tracagnotto, ma grosso e altrettanto tosto e lungo. Paola guida personalmente il cazzo del tipo dentro al mio culo. “Uhhhh” lancio un urlo di godimento staccandomi un attimo dal clitoride di Paola, “Dio che bello!” esclamo estasiata. Mi sembra di essere squartata, anche se ho il culetto ben aperto dal cazzo di prima. Mentre il ragazzo mi incula, Paola gli lecca sapientemente le palle, mentre io, riprendo a lapparle il clitoride, facendola finalmente venire in un orgasmo che lei ha furioso. Dopo aver goduto, Paola,che è sempre sotto di me, mi bacia la fica e poi mi dice: “Questo cazzo ti riempie per bene ehhh? Dai amore, rilassati e godi come la ma! iala che sei!” Poi mi accarezza dolcemente i capelli e continua: “Amore, una troia sfondata come te ha bisogno anche del cicciotto!” Alzo un attimo la testa, giusto il tempo di vederla fare un cenno a qualcuno, ed ecco che il tracagnotto si inginocchia davanti a me, giusto all’altezza della mia faccia. Beh, penso, come ciucciotto non è niente male! Non è proprio duro, ma succhiandolo con vero piacere lo diventa presto. “Beh – mi dice Paola – divertiti tesoro! Io adesso ho proprio voglia di una bella scopata!” Paola esce da sotto il mio corpo e si sdraia sul telo da mare, poi invita con un gesto il primo ragazzo che la ha scopata prima. Lui le si stende sopra ed iniziano a baciarsi, ad accarezzarsi ed a fottere con fare animalesco. Io mi concentro su me stessa. Adesso il cazzo che mi sta inculando mi dà un piacere immenso; lo sento tutto nel culo, eccome se lo sento! Voglio godere, sono eccitata come una cagna. Stacco la bocca dal cazzo che sto pompando, che ora è di nuovo duro! , mi giro e dico al tipo che mi sta inculando: “Dai maiale, sbattimi, rompimi il culo dai!” Lui esegue il mio ordine, afferrandomi per le caviglie e tirandomi a se ad ogni suo affondo nel mio culo. L’eccitazione sale a razzo. Afferro il cazzo del tracagnotto, lo stringo, gli lecco le palle, glielo succhio, gli mordicchio la cappella. Tutti questi cazzi solo per me, mi fanno godere come una troia. Sento infatti che sto per venire, e vorrei che godessimo insieme, quindi lo incito a godere, gli dico che mi piace, che ha un cazzo favoloso, che voglio essere sfondata. Funziona: accelera il ritmo e mi scarica sul culo una sborrata violentissima. Sento gli schizzi sulle mie chiappe, io godo come una pazza, un orgasmo così lungo che forse sono due consecutivi, non lo so, so solo che mi sembra non finisca mai. Afferro il cazzo del tracagnotto e comincio a masturbarlo forsennatamente, mentre gli dò rapidi colpi di lingua sulla grande cappella. Voglio che goda, voglio sentire il suo sper! ma in bocca, mentre ho ancora i fremiti dell’orgasmo appena provato. Sento le contrazioni del cazzo pronto ad espellere lo sperma. Apro la bocca. I getti non sono più così violenti nè abbondanti come prima. Bevo tutto, avidamente, mentre ancora sto godendo per il violentissimo orgasmo provato. Adesso ho solo voglia solo di distendermi, di rilassarmi fumando una sigaretta. Frugo nella borsa ed estraggo il pacchetto di sigarette e l’ accendino. “Me ne offri una?” mi chiede il tracagnotto. Senza pensare gli allungo il pacchetto e l’accendino. Lui prende la sigaretta, l’accende, poi mi guarda sorridendomi. Solo adesso mi ricordo della mia scusa all’inizio per attaccare bottone. Lo guardo ed iniziamo a ridere. Gli afferro la testa e gli dò un piccolo bacio sulle labbra. Mi guardo intorno, la tensione è ormai a zero. Il sole sta calando dietro la parete rocciosa. Comincia a fare freddo. Ci vestiamo e i ragazzi ci accompagnano fino alla macchina. “Ciao”, le solite parole di saluto e! poi il solito tracagnotto si fa coraggio e ci dice. “A noi è piaciuto tutto, moltissimo. Che ne dite di rivederci?” Precedo Paola nella risposta: “Bhe, vedremo. Ci dobbiamo pensare. Dateci un numero di telefono e semmai vi chiamiamo.” Un numero? Tutti ci scrivono il loro, completo di orari in cui chiamare. Ora non abbiamo quasi più niente da dirci; Paola sale in macchina, io sto per fare altrettanto quando il tracagnotto si avvicina e mi chiede di nuovo: “Allora, che ne dici? Ci rivedremo?” Io e Paola ci guardiamo sorridendo, poi io rispondo: “Non lo so, chiediamo ai nostri mariti e se a loro andrà, ci rivedremo!” poi salgo anch’io in macchina e ce andiamo, mentre i 5 ragazzi si guardano in faccia sbigottiti!
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