Era il luglio di due anni fa.Il 5, per la precisione.La sveglia quella mattina suonò molto presto. Erano le 5,30. Di solito a Luciana, mia moglie, piace partire molto presto, praticamente all’alba e anche quella mattina non fece eccezione.Mi concessi un quarto d’ora in più di riposo a letto, sebbene non dormissi, mentre lei faceva la doccia. In verità versavo in una sorta di dormiveglia, dal quale mi destai solo quando lei uscì dal bagno. Aveva attorno al corpo solo una tovaglia da bagno. Non usa l’accappatoio, come invece preferisco io. Ben presto la tovaglia cadde sul pavimento per scoprire completamente il suo corpo.Lucy portava benissimo i suoi 45 anni. Ancora oggi ha un seno pieno e abbondante, una superba quinta misura, con degli splendidi capezzoli bruni che risaltano sulla sua pelle chiarissima. Delle lunghe e splendide gambe, e un fondoschiena di tutto rispetto.Siamo coetanei, e chi non ci conosce bene fatica a credere che età abbiamo.Purtroppo sapevo di non avere speranza,aveva appena fatto la doccia, doveva partire e non ci sarebbe stato verso di fare sesso, conoscendola non ci provai nemmeno.Tanto più che era suonata anche la sveglia delle ragazze.Abbiamo due figlie Tiziana e Anna che all’epoca avevano rispettivamente 19 e 18 anni.L’avevamo fatto quella notte, ma anche in prospettiva della ventina di giorni abbondanti di astinenza che mi aspettavano, l’avrei rifatto volentieri.Come ogni anno non sarei partito con lei. Sono docente universitario, e puntualmente finisco con fissare l’ultimo appello della sessione estiva alla fine di luglio. Mi riproponevo ogni anno di fissarlo prima, ma poi le insistenze dei ragazzi per strappare qualche giorno di studio in più avevano la meglio.Lucy, invece, staccava la spina ai primi di luglio, lasciava il suo studio legale in mano ai suoi collaboratori e se ne stava in vacanza fino ai primi di settembre.Mi alzai, infilai il pigiama, visto che indossavo solo i boxer, e mi recai in cucina per prendere un caffè. Anna era già pronta e stava bevendo un bicchiere di latte. Mi diede il buongiorno con il solito bacino sulla guancia e, conoscendomi, mi fece immediatamente il caffè. Abbiamo una di quelle macchinette per l’espresso automatiche, quindi ci mise pochi secondi. Di mattina, soprattutto molto presto, il caffè ha il potere di rimettermi al mondo, anche se avevo la prospettiva di rimettermi a letto una volta partite. Quella mattina non avevo particolari impegni era sabato ed ero praticamente libero.Anna aveva appena sostenuto la maturità classica, diplomandosi con il massimo dei voti, come anche aveva fatto Tiziana l’anno precedente, e quindi si sarebbe presa una meritata vacanza prima dell’iscrizione all’università.Tiziana, invece, quell’anno avrebbe condiviso il mio destino, bloccatà a casa per un esame fissato a fine luglio, anche se naturalmente lo avrebbe sostenuto come studentessa, dall’altra parte della barricata. Dopo qualche schermaglia con la madre si era iscritta a sociologia, a metà strada tra la giurisprudenza che avrebbe voluto Lucy e la mia tanto amata filosofia, che comunque non avrebbe mai scelto, perchè ci insegnavo io e questo le sapeva tanto di percorso facilitato. Senza dubbio i miei colleghi, che la conoscevano quasi tutti da che era bambina, avrebbero avuto per lei un occhio di riguardo, e Tiziana non ama le scorciatoie. Caratterialmente è molto simile a me, troppo orgogliosa per poter pensare ad ogni esame che la una percentuale della valutazione potesse essere legata al cognome che porta e non alla sua preparazione.Aveva sostenuto già gli esami di antropologia culturale e di statistica, entrambi superati con lode, adesso stava preparando quelli di sociologia 1 e di psicologia.Anche Lucy arrivò in cucina, già pronta alla partenza. Quando viaggia non prende mai niente, e quella mattina non fece eccezione, si limitò a dare il buongiorno ad Anna e a metterle fretta per partire, frenetica come al solito, anche se non aveva nessun appuntamento e partisse semplicemente per la casa di mare.Poco dopo fece capolino anche Tiziana, così ci avviammo verso la macchina che avevamo lasciato sul vialetto di ingresso dalla sera prima quando avevamo caricato i bagagli.- Giovanni, non mi fare disastri in cucina – mi disse – va beh che c’è Tiziana con te, sto tranquilla.Salutai Lucy con un bacio abbastanza casto, molto più di quanto avrei voluto, poichè c’erano le ragazze e ci avrebbero preso in giro, come capitava spesso.Naturalmente la promessa era che avrebbero chiamato appena arrivate. Con la solita sosta di mezzora avrebbero impiegato le consuete 4 ore, minuto più minuto meno.Le seguimmo con lo sguardo fino a che svoltarono all’angolo, poi tornammo in casa. Io mi rifiondai a letto, avevo un sonno pazzesco, Tiziana disse che avrebbe studiato.Presi sonno quasi subito.Mi svegliò il trillo del telefono.Presi il cordless dal comodino e risposi.Era Lucy, erano già arrivate, avevo dormito quasi cinque ore, erano da poco passate le 10 del mattino.Il viaggio era andato benissimo.Mi alzai per fare colazione e per dare la notizia anche a Tiziana.La porta era aperta, era seduta alla scrivania assorta su un testo di sociologia.Bussai sulla porta per attrarre la sua attenzione.- Mamma ha chiamato per dire che sono arrivate, tutto ok – le dissi.Mi fece un rapido gesto affermativo con la testa per dirmi che aveva capito, quando studia si isola dal resto del mondo, e non vuole essere disturbata.Mi feci una doccia, poi andai in cucina e presi un altro caffè, del latte freddo appena zuccherato e un po’ di frutta.Non sapevo cosa fare quella mattina, quindi decisi di rivedere le bozze di un saggio che stavo pubblicando con l’opera universitaria per i miei corsi. Entrai nel mio studio, e armato di matita e pazienza cominciai a spulciare la copia che mi avevano dato per la prima correzione.Stavolta fu Tiziana ad interrompermi.- Lo so che voi filosofi potete fare anche a meno di mangiare – mi disse – ma io ho fame, che ne diresti di mettere qualcosa sotto i denti?Erano già le 13 passate, avevo trascorso tra le scartoffie un paio di ore e, filosofia nonostante, anch’io avevo un discreto appetito._ Direi che è una buona idea – le risposi.Ci avviammo in cucina.- Cosa ci prepariamo, mi chiese?In famiglia siamo tutti dei discreti cuochi, e, tranne Anna, amiamo anche cucinare, personalmente tra i fornelli mi rilasso.- Mmm – risposi – che ne diresti di uno spaghettino?- Lo sguardo entusiasta di Tiziana non lasciava spazio a dubbi.Entrambi amiamo gli spaghetti, mentre Lucy e Anna preferiscono la pasta corta, era un continuo compromesso, ma adesso che eravamo soli potevamo cucinarci tutti gli spaghetti che volevamo.- Come li facciamo? – Le chiesi.Ci pensò un attimo, poi mi fece un sorrisino.- Che ne dici di una carbonara?L’idea mi allettava.Cucinammo assieme e mangiammo un bel piatto di spaghetti annaffiati da una birra ghiacciata. Io e Tiziana amiamo moltissimo il vino, ma d’estate beviamo rigorosamente birra.Tiziana mi sembrava particolarmente elettrizzata, probabilmente quella esperienza da soli a casa la stimolava. Siamo molto simili caratterialmente e come gusti, e lei è sempre stata più legata a me che a Lucy, diversamente da Anna.Tra noi c’è sempre stata una grossa complicità.Mentre sistemava i piatti nella lavastoviglie mi chiese che programmi avevo per il pomeriggio.Avevo appuntamento con Mario,il mio migliore amico. Non avevo capito cosa dovevamo fare, ma mi ero lasciato coinvolgere comunque volentieri.- Allora se c’è di mezzo zio Mario non si sa se torni! Ci penso io alla cena, allora? – Mi chiese.- Certo, se ti va. A meno che non vogliamo cenare fuori, in fondo è sabato.- No, dai ceniamo qui e poi magari vediamo un film o chiacchieriamo. Sono stanca, stamattina è stata un’alzataccia.- Perfetto, allora.Mario voleva comprare un portatile nuovo e mi portò con lui a scegliere.Non feci particolarmente tardi, ero a casa prima delle 19.Tiziana era indaffarata in cucina, stava preparando un’insalata mentre c’erano delle bistecche a marinare in un piatto.All’inizio non ci feci caso, ma si era cambiata.Prima indossava una maglietta con un pantaloncino, adesso aveva adosso solo un camicione di lino leggero e decisamente trasparente.Fisicamente somiglia molto alla madre, anche se i capelli chiari e gli occhi verdi li ha ereditati da me.Mi salutò con un bacio sulla guancia, come al solito, ma stavolta ci mise una particolare energia.Non indossava il reggiseno, e le sue forme erano evidenti,i capezzoli sembravano voler perforare la stoffa da un momento all’altro, ma non le feci notare la cosa, in fondo era a casa e non aspettavamo nessuno.- Vado a mettere anch’io qualcosa di comodo e ti raggiungo subito – le dissi.Indossai un vecchio pantaloncino da tennis e una maglietta bianca.In cucina c’erà già l’odorino delle bistecche sulla piastra. Versai della birra per me e per Tiziana e le porsi il bicchiere.Cominciò a sorseggiarlo mentre teneva d’occhio le bistecche.Mi chiese cosa avessi fatto con Mario, le chiesi come procedeva con lo studio, mentre io avevo apparecchiato la tavola.Presto le bistecche furono pronte. Entrambi mangiamo la carne al sangue, per non dire cruda, quindi non ci volle molto.- Ti dispiace se ti faccio qualche domanda mentre mangiamo – mi chiese?- Certo che no – le risposi.Prese un libro che era sulla mensola e si avvicinò con la sedia a me fino far aderire completamente la sua gamba alla mia.Mi mostrò un paio di passaggi che le chiarii immediatamente.Finimmo presto la cena e cominciammo a sparecchiare.Chissà come un tovagliolo era finito a terra e mentre Tiziana si chinava per raccoglierlo notai che il reggiseno non era l’unico pezzo di biancheria intima che non aveva messo.Mentre si abbassava, il camicione si alzò sui fianchi abbastanza da mostrarmi le sue natiche sode e rotonde, ma soprattutto una vagina rosa e depilata.Distolsi immediatamente lo sguardo e cercai di far finta di nulla, non volevo metterla in imbarazzo.Appena si alzò mi rivolse uno strano sguardo.Dissimulai e continuai a sparecchiare. Preso un caffè Tiziana propose di andare nel salone per cercare un film.Dopo un rapido giro convenimmo che come al solito d’estate in tv non danno niente di buono, nemmeno sul satellitare.Tiziana si alzo dal divano a cercare un DVD nel vano sotto lo schermo e ancora una volta la camicia salì scoprendo il suo sesso, stavolta ancora più visibile perchè aveva le gambe stranamente divaricate, mettendo in mostra anche il suo ano.Subito distolsi lo sguardo.Accettai il primo film che propose, non ricordo quale, perchè subito cambiò idea, come fece diverse altre volte.Dopo una decina di minuti finalmente decise per un horror, genere che ad entrambi piaceva molto.Mise il dischetto nel DVD e venne a sedere sul divano con me.Mentre si sedeva sfiorò le mie parti basse con la mano, non so quanto inavvertitamente.Poi, avviato il film si appoggiò con la testa sulle mie gambe.- Non sei scomoda, così? – Le chiesi.- Tranquillo, sto benissimo – rispose.Il film, il remake di un film giapponese, non era un capolavoro, ma nemmeno tanto male.Appena finito dissi di essere stanco per andare a letto, le diedi un veloce bacio della buonanotte sulla guancia, andai in camera, mi lavai i denti e mi infilai a letto.Dopo un minuto sentii bussare alla porta. Ovviamente era Tiziana, in casa eravamo solo noi due.Indossavo solamente il boxer, come sempre d’estate, quindi mi infilai sotto le lenzuola e le dissi di entrare.Aprì la porta ed entrò.Aspettavo che dicesse qualcosa, ma con mia immensa sorpresa si sfilò il camicione rimanendo completamente nuda. Di fronte a me c’era un corpo statuario, frutto di tanta generosità di madre natura e di una sana attività sportiva.Ma era il corpo di mia figlia, e rimasi interdetto.Stavo per provare a dire qualcosa, ma lei se ne accorse e mi zittì con un dito sulla bocca in modo sensuale quanto perentorio, e non ebbi il coraggio di emettere fiato.Si avvicinò sul letto si stese accanto a me, mi accarezzò i capelli e la guancia con la mano, poi senza dire niente cominciò a baciarmi sulla bocca.Non ci stavo capendo più niente, quella era la mia Tiziana? Che si stringeva nuda a me e che mi baciava?Ero in uno stato confusionale, dopo un po’, in modo quasi inconsapevole cominciai a rispondere al suo bacio. La mia lingua cominciò a cercare la sua che era già nella mia bocca, le mie mani si posarono sui suoi fianchi.Incoraggiata da questo Tiziana si fece più audace, cominciò ad accarezzarmi il petto, mi scoprì dal lenzuolo, scese con le mani fino al boxer. Dopo aver accarezzato il mio sesso da sopra la stoffa, si fece coraggio e me lo tolse, scoprendo un’erezione furiosa di cui mi rendevo conto solo in quel momento.Non riuscivo a razionalizzare. Mia figlia Tiziana era nuda tra le mie braccia mentre ci baciavamo in modo passionale e mentre lei accarezzava il mio sesso eretto.Non trovai niente di meglio da fare che cominciare a carezzarle il corpo, risalendo sui fianchi e arrivando ai seni, pieni, sodi, abbondanti più di quelli di sua madre, i capezzoli eretti che sembravano di marmo, tanto che erano duri, anche se a differenza del marmo erano caldi, eccezionalmente caldi. Di colpo cambiò posizione. Si mise a cavalcioni su una mia gamba, appoggiando il suo sesso sulla mia coscia. Era bagnata, e calda, il contatto con la sua vagina fu come una scossa elettrica.Poi si stese sopra di me lasciando aderire il suo ventre al mio pene.Rimase ferma in quella posizione, continuando a baciarmi e a accarezzarmi.Poi cominciò a muoversi, sfregando la sua vagina sulla mia gamba con un movimento che allo stesso tempo stimolava il mio pene stretto tra il mio ventre e il suo.All’inizio il movimento era lento, ma poco alla volta Tiziana prese ad accelerare.Io non riuscivo a fare altro che assecondarla, rispondendo ai suoi baci, esplorando il suo corpo con le mani prima e con la bocca poi.Il suo respiro si fece più affannoso, e smise di baciarmi per respirare anche con la bocca.Ne approfittai per scendere con la bocca, baciandole prima il collo, poi scendendo al petto fino ad arrivare al seno, dove cominciai a giocare con la lingua attorno ai suoi capezzoli, prendendone uno piano tra i denti con la mia lingua che continuava a stimolarlo, a succhiarlo, a baciarlo, a tirarlo piano.Tiziana dimostrò di gradire cambiando la posizione del busto e offrendomi completamente il suo meraviglioso seno, nel quale adesso la mia faccia si perdeva.Il ritmo del suo movimento continuava ad accelerare, mentre le mie mani erano sulle sue natiche, che accarezzavo teneramente assecondando in tutto e per tutto il suo movimento.Movimento che di colpo subì una brusca accelerazione.Tiziana cominciò a mugolare, ad emettere brevi gridolini di piacere soffocati.Stava per arrivare all’orgasmo.Sperai che facesse presto perchè anch’io stavo per scoppiare, il ritmo ormai forsennato del movimento di Tiziana stava portando anche me a venire.A questo punto cambiò di nuovo posizione, riprese a baciarmi, soffocando nella mia bocca il suo piacere, fissandomi intensamente negli occhi.Si fermò per un attimo che mi sembrò interminabile, come se volesse assaporare fino in fondo quell’attimo. Volevo che riprendesse, si era fermato nell’attimo esattamente precedente anche al mio orgasmo.Poi finalmente cominciò a muoversi di nuovo, dolcemente, lentamente stavolta. Ma i nostri sessi erano ormai talmente eccitati che anche quel lieve ondeggiare ci portò al culmine del piacere.Mia figlia cominciò a gridare di piacere nella mia bocca non smettendo di baciarmi, mentre il suo corpo era percorso da un fremito, mentre il mio seme inondava la mia e la sua pancia, e anch’io tremavo e sussultavo in preda ad un orgasmo violentissimo, intensissimo, lunghissimo come intuivo era anche per lei, dal tremore del suo corpo, dall’estasi che leggevo nei suoi occhi di un verde intenso come non mai.Poi i nostri corpi si calmarono e lei si fermò, pur restando abbracciata a me.Eravamo venuti con un tempismo perfetto, all’unisono.Dopo un po si staccò da me, mi baciò sulle labbra teneramente e si alzò dal letto facendo per uscire dalla stanza. Il suo ventre, come il suo seno, erano bagnati del mio sperma, avevo avuto una eiaculazione abbondantissima!In me, passata l’eccitazione, stavano nascendo i sensi di colpa, l’imbarazzo.Cominciai a farfugliare qualcosa.- Tiziana… quello che abbiamo fatto… non va assolutamente bene…Poi, per l’ennesima volta, quella sera mia figlia mi sconvolse.Mi guardò maliziosa per un attimo, poi con il dito raccolse un bel po’ del mio sperma che le si era fermato sotto il seno, e se lo porto alla bocca, leccandolo con una lussuria ed una malizia sconvolgente.- Perchè? – Mi disse con la stessa malizia – Sembra sia piaciuto anche a te…Mi baciò, con le labbra ancora sporche del mio sperma, e se ne andò chiudendo la porta.Ebbi la sensazione che quel luglio non avesse ancora finito di stupirmi.
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