Doveva necessariamente finire cosi’. Quella sera lei era piu’ affascinante del solito ,trasmetteva una carica di sensualita’ che faceva girare la testa; il gioco di sguardi e saluti nascosti, l’affanno di scoprirsi negli stessi posti, magari vicini ma senza potersi sfiorare non bastava piu’ a nessuno dei due.Non fu per caso quindi che quando decise di possederlo lui fosse gia’ conscio del suo ruolo, ineluttabilmente.Fu cosi’ che lo prese, senza dire una parola ma semplicemente sfiorando la sua mano e guardando nei suoi occhi grigi,quegli occhi che lui amava nascondere dietro a lenti nerissime ma che sapeva la stavano cercando anche in quel bar pieno di gente.Mentre guidava verso casa pensava a Giordana, a come sarebbe impazzita d’invidia quando il giorno dopo le avrebbe raccontato tutto ma proprio tutto,anche (soprattutto)i particolari, forse si sarebbe eccitata e avrebbe visto i suoi capezzoli indurirsi, questo pensiero accresceva il suo desiderio e se lo sarebbe scopato li’ in mezzo alla strada, forse si sarebbe incazzata e avrebbe pianto, anche questo la faceva sottilmente godere… La faccia che aveva fatto quando se ne erano andati cosi’ smaccatamente insieme era un afrodisiaco potente, le dava una sensazione di potere.Lui sedeva in silenzio, assorto ad ascoltare il filo di musica che avvolgeva l’aria attorno a loro, stretto nei Jeans neri che disegnavano il suo culetto alla perfezione (aveva in mente per quel sederino qualcosa che non si sarebbe dimenticato tanto in fretta) con l’aria spaurita e un po’imbarazzata, gli aveva fatto capire subito la situazione baciandolo nel buio del parcheggio (gli era praticamente saltata addosso) ma senza permettergli di toccarla (lui ci aveva provato subito, ma lei gli aveva bloccato i polsi contro il muro e lui non aveva opposto resistenza) poi, quando aveva sentito il suo desiderio ingrossarsi si era fermata lasciandolo? li’, sorpreso e un po’ arrabbiato ma eccitato come un cagnolino in calore.Poi a casa era stato un lungo ed ininterrotto orgasmo, mentale e fisico quando si era resa conto che ormai era in sua completa balia; lo aveva fatto spogliare, cosi’, subito, e lei invece era rimasta seduta,con il suo abito nero e le gambe accavallate a guardarlo togliersi la maglietta di dosso e poi i levi’s ed i boxer, lo aveva tenuto a distanza, soggiogato, lo aveva guardato a lungo in silenzio; lui si avvicino’ per baciarla, lei si scosto’ ed ando’ verso il bagno, troneggiando sui tacchi come un’altera regina innanzi al suo corpo nudo.Ora lo avrebbe trasformato nel suo oggetto di piacere, annullato la sua volonta’ al suo desiderio di possederlo: lo fece sedere nella vasca smaltata, goffo con la verga dura tra le gambe ed incomincio’ a lavarlo lentamente, indugiando sul suo corpo con le mani fino a farlo fremere; accarezzava la sua pelle guardandolo fisso, fino a fargli abbassare lo sguardo intimidito da tanta decisione, poi decise di depilarlo per rendere il suo corpo ancora piu’ liscio e sensibile. Comincio’ dal pelo morbido e riccioluto del petto, prima con le forbicine e poi con il rasoio, scendendo poi sulle gambe lunghe e affusolate, quasi femminili, infine con molta attenzione si dedico’ ai peli del pube, sempre sorridendo e sottilmente appagata da quella totale disponibilita’ e sottomissione che lui le mostrava stringendosi le labbra fra i denti.Asciugo’ con cura il corpo lucido e soltanto allora si concesse brevemente alla lingua di lui, inginocchiato e titubante di fronte a quell’improvvisa disponibilita’; si sedette e socchiuse leggermente le gambe, spalancando di fronte a lui il suo sesso profumato di desiderio, la pelle morbida delle coscie appena segnata dalle calze autoreggenti. Mentre il calore umido del suo alito le accendeva la fantasia scivolo’ a terra trascinandolo sul tappeto e dopo pochi secondi era dentro di lei, improvvisamente scosso da fremiti. Ancora una volta si fermo’ per poi alzarsi trionfatrice, lasciandolo a terra ai suoi piedi
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