Mi chiamo Elena, sono una ragazza madre di 37 anni, diciannove anni fa ho creduto ad un uomo, che una volta saputo che ero incinta non mi ha più voluto vedere, vivevo in un paese nella provincia Lombarda, i miei genitori anziani e con principi tutti loro gridarono allo scandalo, e mi mandarono via di casa, da una vecchia Zia che viveva nella provincia Romagnola, e li cominciai a lavorare per mettere da parte i danari che sarebbero serviti a mantenere il mio futuro bambino.La zia era anziana e con le idee tutte sue, tutte le sere prima di dormire dovevo recitare il Rosario, e poi avrei dovuto espiare tutta la vita, il peccato che avevo commesso fornicando con un uomo prima del matrimonio, e lei non faceva che vantarsi tutti i giorni per essere arrivata a 78 anni illibata e pura, ho lavorato fino a poco prima di partorire, poi sono andata a vivere per conto mio, una camera e cucina in un sottoscala, ma era una casa piccola e dignitosa. Una settimana dopo che era nato il mio Marco, ero di nuovo a lavorare, la mattina facevo le pulizie in un Condominio, e il pomeriggio lavoravo in un Bar fino alle ventuno, il bambino cresceva bene, mi aiutava in questo Fernanda, la portiera dello stabile dove abitavo, lei era una bella donna di 40 anni vedova e senza figli, e si era attaccata al mio bambino come una seconda madre, diverse volte accadeva che andavo da lei per riprendere Marco, mi poggiavo sul letto perché stava mangiando, e mi addormentavo per la stanchezza, e mi svegliavo che Fernanda mi carezzava il volto per farmi ridestare, per il bambino era una donna eccezionale, e con me aveva sempre un suo modo particolare per essere dolce.Una sera mentre stavamo cenando a casa sua, e questo accadeva spesso, con quel suo modo di dire, ma dai se rimani mi fa piacere io sono sola, e così passo bene una serata, poi una sera che mi era saltato il contatore e stavo al buio, si offrì di ospitarmi per la notte dicendomi, dai che domani chiamo l’elettricista del Condominio, e se è anche un problema tuo lo facciamo passare per un guasto Condominiale, e proseguiva, a desso vai in bagno e fatti una bella doccia, poi ceniamo e ce ne andiamo a letto.Durante la cena Fernanda non faceva altro che parlarmi della sua solitudine, che le notti non passavano mai, e poi le voglie sane che ogni donna ha nella sua età fertile, e poi aggiungeva, ma a te non prende mai la voglia di fare sesso in qualsiasi modo, intendo proseguiva, anche se non è un uomo l’importante è godere, a te non succede mai, eppure sei una donna giovane anche tu, io ero un po imbarazzata dal ragionamento preso, però data l’amicizia e la confidenza che avevo con lei iniziavo a confidarmi dicendole, è chiaro Fernanda che le voglie mi vengono, anche io sono giovane, e quando non resisto, vado in bagno, mi metto seduta sul bidé e posiziono il getto sulla passera, e poi con il dito riesco a soddisfarmi anche tre o quattro volte di seguito, anche io lo facevo magari senza il getto perché nel mio bidé non c’è mi diceva, però alla fine ho ceduto e mi sono comprata un bel pisellone finto, pensa che per comprarlo sono andata a oltre cento chilometri da qui, non volevo assolutamente che mi vedessero magari chi mi conosceva, e non ti nascondo che ci sono delle sere che mi diverto moltissimo, ma è chiaro proseguiva prendendomi una mano nella sua, che magari insieme ad un’altra, e mi strizzava l’occhio, ci si diverte molto di più che da sole.Non voleva neanche sistemare la tavola ancora imbandita, il bambino dormiva nel lettino, mi portava in camera da letto tirandomi per la mano, e una volta sul letto mi infilava una mano in mezzo alle gambe e mi toccava la passera, chiaramente le mutandine erano gia bagnate, il suo discorso mi aveva eccitato da morire, con maestria mi scansava di lato il bordo e mi infilava un dito nella fica, era un attimo, ma sentivo che le mie gambe non mi reggevano, stavo per sborrare anche se non capivo come aveva fatto, io ancora provavo vergogna per quello che mi faceva, ma il piacere mi stava travolgendo, mi aveva slacciato la camicetta e tirato fuori un seno, adesso mi succhiava il capezzolo con una abilità che non credevo si potesse avere, e proprio in quel momento facevo una sborrata che non ricordavo mai di avere fatto così potente e immensa, cadevo seduta sul letto ansante e tremante, non riuscivo a capire come potevo essermi fatta travolgere dai sensi in questo modo, adesso Fernanda mi stava spogliando completamente, e io la lasciavo fare come se fosse la cosa più naturale del mondo, ero ancora scossa dall’orgasmo appena provato e stentavo a riprendermi, ma la scarica vera e propria arrivava in quel momento, adesso si era piegata sotto di me e mi stava leccando la fica, la sua lingua sembrava un mulinello, mi passava dal culo alle piccole labbra e poi mi entrava dentro la fica, era un movimento svelto e senza soste, e il secondo orgasmo mi trovava impreparata per l’intensità che aveva, adesso quasi gridavo per il piacere, e mi sentivo scendere gli umori sulle cosce come un fiume in piena, ma non si fermava di leccarmi la fica, adesso mi aveva aggredito la clitoride, e me la stava succhiando come un bambino che succhia un capezzolo, e il godimento mi aveva avvolto di nuovo nel suo mondo, e poi la ciliegina sulla torta, una frazione prima di sborrare di nuovo, mi metteva un dito nel culo e a questo punto non capivo più nulla, il terzo orgasmo era veramente devastante, ero completamente afona nella voce, avrei voluto gridare tutto il mio piacere ma dalla bocca non uscivano che suoni gutturali, poi Fernanda mi saliva sopra con il suo corpo, e mi baciava sulla bocca affondando quella lingua indemoniata nella mia, anche lei si era denudata e con il suo seno spingeva sul mio, poi mi prendeva la mano mettendosela sulla fica fradicia di umori, mi veniva istintivo e naturale iniziare a masturbarla, anche per ricambiare il piacere che mi aveva fatto provare poco prima, ma le sue mano erano dei tentacoli veramente, me le sentivo in tutto il corpo quasi contemporaneamente, le avevo sul seno, sulla fica che mi scandagliavano dentro, e sentivo le dita anche dentro al buco del culo, Fernanda si era rivelata una scoperta in fatto di sesso, era notevolmente meglio di un uomo per farmi godere, e a quel punto mi sembrava ovvio che anche io le leccassi la fica, in quel momento mi sembrava la cosa più naturale che potessi fare, e quando avvertii i suoi umori abbondanti scivolarmi nella gola, la cosa mi portò molto vicina ad un nuovo orgasmo, che raggiunsi poco dopo quando la sua lingua la sentii entrarmi nel culo. Fu una lunga battaglia quella che facemmo nel suo letto, poi stremate e soddisfatte ci abbandonammo ad un sonno ristoratore.La mattina mi sono svegliata con un buonissimo profumo di caffé appena fatto, Fernanda aveva gia fatto mangiare il bambino che adesso riposava di nuovo, mi portava il caffé e aspettava che ero completamente sveglia, poi toglieva la coperta e vedeva che ero rimasta nuda come ero dalla sera precedente, mi allargava le gambe e ricominciava a leccarmi la fica meravigliosamente, mi spalancavo ancora di più offrendogliela tutta aperta, e poi una voglia improvvisa di sentirla anche io mi prendeva all’istante, mi contorcevo fino a che non avevo la sua ficona pelosa sopra le mie labbra, mi attaccavo alla sua grossa clitoride e la succhiavo come un piccolo cazzo, e un attimo dopo avevo la bocca piena dei suoi umori, ma anche io non facevo che regalarle un’altra potente sborrata che mi sfiniva subito, e dopo esserci scambiate un lunghissimo bacio ci alzavamo per fare colazione.Ormai vivevo quasi stabilmente in casa di Fernanda, lei si occupava del bambino e della casa, la sera trovavo sempre una buonissima cena pronta, e dopo che il mio piccolo Marco si addormentava, per noi veniva il momento più bello della giornata che stava finendo. Per noi non c’era sera che non ci facevamo una bellissima sborrata, e questo accadeva anche quando eravamo indisposte, dal momento che il nostro periodo non coincideva, se eravamo mestruale c’era sempre il culo libero e a disposizione,la sera che Fernanda mi propose di farmi rompere il culo, rimasi contenta e soddisfatta della proposta, le volevo bene al punto che qualche cosa volevo donargliela, e l’occasione venne quella sera, me lo disse con molta gentilezza e dolcezza, e poi era gia molto tempo che io con il suo vibratore le lavoravo il buco del culo,e questa era una soluzione logica per farla contenta.La sera che le donai la mia verginità anale, era timorosa e preoccupata di farmi male, ma seguendo le sue indicazioni, tutto si svolse con semplicità e dolcezza, prima mi mise molta crema di Vasellina dentro al buco del culo, poi me lo chiese lei di infilarci il mio dito dentro, me lo sentivo che scivolava molto bene, poi ce ne misi due e l’effetto era straordinario, pompandomi nel culo con due dita stavo per avere un orgasmo dolcissimo, ma lei mi fermò appena in tempo perché voleva essere lei l’artefice del mio orgasmo, infatti mi fece mettere a pecorina e con molta delicatezza mi penetrò dolcemente, ma era una tortura per come lo faceva lenta ma inesorabile, infatti quando mi disse, adesso senti con la tua mano come ti sta dentro, sentivo che lo avevo completamente nel culo per tutta la sua lunghezza, adesso lo stava muovendo lentamente, e quando si accorse che ero sul punto di sborrare, mi afferrava la clitoride facendomi avere un orgasmo che mi portò ad urlare per il piacere, e il suo movimento dentro al mio retto non cessava affatto, stavo godendo come una maiala, sborravo in continuazione gridandole di non fermarsi per nessun motivo, fino a che la testa non mi reggeva più e crollavo sfinita e grondante umori continuamente, una sua specialità era quella di farmi mettere a cavallo sopra la sua bocca, e così aveva la fica a completa disposizione, e mentre mi succhiava la clitoride trasmettendomi delle sensazioni straordinarie, con il vibratore mi ripassava il culo facendomi impazzire nel vero senso della parola. La vita per me era dolcissima e bella, ma il destino mi riservava un grande dolore, infatti Fernanda si ammalò e in pochi mesi cesso di vivere, io avevo ereditato il suo posto di Portiera nel Condominio, e lei mi aveva nominato sua erede di tutto quello che possedeva, erano diverse centinaia di migliaia di Euro, e un appartamento nella Città vicina affittato, ormai non avevo più problemi economici e una buona rendita del l’affitto.Marco cresceva molto bene e senza che le facessi mancare nulla, non volevo che avesse avuto una vita grama come la mia, e adesso che aveva 18 anni era un ragazzo stupendo, alto 1,80 con gli occhi verdi come il padre, moro come me e ben piazzato per la palestra che le facevo frequentare, lo vedevo che era il padrone della situazione femminile nel suo Istituto, un nugolo di ragazze lo venivano a trovare o le telefonavano, ma lui si impegnava molto nello studio, diceva sempre che voleva diventare Ingegnere, costruire una casa molto grande e farmene il regalo per me e lui.Da quando aveva 5 anni che Marco dormiva nel mio letto, adesso che era un uomo bellissimo, non avevo il coraggio di mandarlo a dormire nella stanza vicina. Io quando dormivo avevo un sonno molto pesante, non sentivo rumori spostamenti e null’altro che un comune mortale non si svegliasse, ma una notte che stavo sognando Fernanda che mi leccava la fica, nel momento che sborravo mi sono svegliata di soprassalto, e la fica me la stavano leccando veramente, infatti ho aperto gli occhi nel momento che venivo copiosamente, ma in mezzo alle mie gambe che non avevano le mutandine, c’era il mio Marco che mi stava lappando con molta maestria la fica, è stato un momento che non sono riuscita a connettere pienamente, e mio figlio dopo avermi guardato negli occhi un momento, riprendeva a leccarmi tutta la fica facendomi venire di nuovo in pochi secondi, e mentre sborravo copiosamente, lui mi scivolava sopra impalandomi con un cazzo enorme, mi era scivolato dentro grazie all’abbondanza di umori che avevo prodotto, mi veniva naturale abbracciarlo perché lo sentivo godere moltissimo, l’ho lasciato finire per non rovinargli l’amplesso incestuoso che stava compiendo, ma nel momento che avvertivo la sua potente e abbondantissima sborrata dentro di me, non riuscivo a trattenermi, e spalancandomi ancora di più per farlo godere appieno, sborravo anche io con una intensità tale che il cervello me lo sentii esplodere.Senza dire una parola, si era girato dandomi le spalle e era entrato subito in un sonno profondo, io mi ero alzata e andata in bagno, con una peretta mi ero lavata la fica internamente, così facendo diminuivo la possibilità di rimanere incinta, poi rimandai tutto alla mattina seguente per una chiarificazione con Marco.Quando la mattina mi sono svegliata, Marco gia era uscito per andare all’Istituto, lo aspettai per il pranzo, ma una sua telefonata mi avvertiva che sarebbe rientrato la sera, il motivo era una ricerca nell’Archivio Cittadino per le licenze edilizie.Finalmente era arrivata la sera, e Marco era rientrato tutto sorridente e felice, il motivo era che la ricerca era andata molto bene, poi la cena senza parlare, e quando avevo sistemato tutto, mi avvicinai a lui per affrontare l’argomento, era seduto sul divano e guardava la TV tranquillissimo, una volta seduta vicino a lui cercavo di dirle della notte passata, ma come affrontavo l’argomento, si girava di scatto baciandomi sulla bocca, un secondo dopo avevo le sue mani in tutte le parti del corpo, come aveva fatto ad alzarmi la gonna non l’ho capito, e la stessa cosa era per sfilarmi gli slip, ma quello che avvertivo immediatamente, era la sua bestia dura come il ferro che mi stava scivolando dentro fino all’utero, lo sentivo pomparmi con una forza ma delicatezza incredibile, due dita le sentivo dentro al buco del culo, e la sua bocca che con la lingua mi esplorava tutto il palato, in pochi secondi mi aveva portato sull’orlo di un orgasmo che avvertivo immenso e lunghissimo, ed infatti cominciavo a sborrare con una venuta che non si fermava più , poi i suoi schizzi dentro l’utero che sembrava mi volessero sfondare le pareti, e l’orgasmo mi riprendeva ancora più forte del primo, ma appena finito di schizzare con quel randello durissimo, lo sfilava, mi girava, e me lo rimetteva dentro, ma questa volta nel culo, era molto bagnato dei miei umori, ma era talmente grosso che mi faceva male veramente, non aveva accennato minimamente ad ammosciarsi, continuava ad essere duro nonostante la copiosa sborrata di poco prima, sentivo dolore ma anche un immenso piacere, continuò ad incularmi per molto tempo prima di fare un’altra sborrata notevole.Adesso restavamo sul divano come eravamo un momento prima, lui continuava ad essere dentro di me, lentamente sentivo che il suo bastone riprendeva vita, e poco dopo era di nuovo duro come il legno, ricominciava ad incularmi molto lentamente, con le mano mi aveva preso i seni e mi strizzava i capezzoli delicatamente, io sentivo che il piacere si stava rifacendo vivo e sempre più forte, poi la sua mano nella mia fica, toccava la clitoride come una maestra toccava le corde dell’arpa, sentivo che non avrei resistito molto a quel trattamento sublime, infatti mi sorprendevo a lamentarmi sempre più forte, fino ad arrivare a supplicarlo di incularmi con tutta la forza che aveva, adesso mi teneva per i fianchi e mi dava delle bordate tremende nel culo, sentivo il piacere che mi partiva dal cervello per arrivarmi fino in fondo al retto, poi l’apoteosi del piacere, iniziavo di nuovo a sborrare come una pazza, seguita dal suo potente orgasmo che mi sconvolgeva tutto il corpo, e poi mi crollava sopra senza più forze, anche io ero distrutta dai numerosi orgasmi, ma lentamente riuscivo a sfilarmi quella meraviglia dal culo e andavo in bagno.Ero sotto la doccia disfatta e frastornata, non riuscivo a pensare a come risolvere la situazione, ma la doccia si apriva improvvisamente ed entrava Marco, non apriva bocca assolutamente, mi guardava negli occhi e poi mi dava un bacio fantastico, le nostre lingue si ritrovarono a lottare per la supremazia del comando nella bocca, sentivo spingere il suo bastone sul mio ventre, era ancora una volta duro ed eretto come un missile, poi mi si staccava dalla bocca, e mi spingeva il viso verso il suo manganello, era semiscappellato e lo imboccai senza pensarci affatto, lui si muoveva avanti e indietro scopandomi la bocca, gli avevo preso le palle una per mano, erano dei coglioni grossi duri e compatti, con la cappella spesso mi arrivava in fondo alla gola, ma era più il piacere che i conati che mi procurava, poi avvertivo chiaramente che non le mancava molto a sborrarmi di nuovo nella gola, infatti i primi tre schizzi riuscivo a pararli con la lingua, e poi man mano che continuava ne deglutivo il resto, ma la sborrata era stata violenta e copiosa, dove trovava quel ben di Dio lo sapeva solo lui, appena finito di venire, mi infilava due dita nella fica e iniziava un ditalino fantastico, con un braccio mi teneva per le spalle, e mentre mi masturbava aveva ricominciato a baciarmi assaggiando anche i suoi umori, riusciva a farmi sborrare due volte consecutive, e poi dopo essersi leccato le dita che mi teneva nella fica, apriva la porta della doccia ed usciva senza proferire parola.La mattina a colazione eravamo seduti ma non parlava, ogni tanto mi lanciava uno sguardo e poi continuava a desinare, si era preparato ed era uscito per andare a studiare.Ormai sono quasi tre anni che questa storia va avanti, io non riesco a prendere un discorso che credo non inizierò mai, lui mi scopa o mi incula tutte le sere, compreso anche quando sono indisposta, ma piace molto anche a me, non riuscirò mai a dirle che queste cose non si fanno, perché siamo una madre e un figlio, ma quando lui mi si avvicina e io sento quella magnifica creatura che ha in mezzo alle gambe, divento solo il suo giocattolo per fare l’amore, e le sborrate che mi fa fare il mio Marco ,non credo che ci sia uomo che possa eguagliarlo, e infatti non faccio che ripetermelo, me è veramente un amore di ragazzo.
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