Un giorno come tanti altri: spesa al mattino, una doccia e poi al lavoro. Sono sotto l’acqua quando quattro scampanellate mi fanno uscire di corsa dal bagno: riesco appena ad allacciarmi l’accappatoio prima di aprire. Dinanzi a me trovo un’attraente signorina con una grossa scatola in mano. “Buongiorno! E’ lei il destinatario del pacco? Sarebbero 46 Euro…”. “Entri pure, vado a prendere i soldi”. Torno con il portafoglio in mano, vedo che il suo sguardo si posa sul “davanti” dell’accappatoio leggermente allentato. Distrattamente faccio sciogliere la cintura ed il mio cazzo si mostra nel suo splendore mattutino anche se non ancora perfettamente in tiro. “Oh…mi scusi” faccio io, “Non si preoccupi” mi risponde la fattorina, che un attimo dopo si getta a capofitto sulla preda. Comincia a leccare, succhiare ed ancora leccare l’asta dalle palle al glande. In men che non si dica ce l’ho dritto come un fuso e sento le palle che stanno per scoppiare. Comincio a denudarla: lei sospende il magnifico pompino e mi fa sdraiare sul tavolo di cucina. Continua a spogliarsi da sola e – tolti i pantaloni della divisa – appare un minuscolo perizoma ormai intriso di umori. Se lo toglie, me lo infila in bocca e mi ordina di succhiarlo. Poi, mentre riprende a divorarmi il cazzo, comincia a masturbarsi e quando le sue dita sono completamente fradice me ne infila uno nel culo. Il mio godimento e’ stratosferico e dopo poche succhiate le riempio la bocca di sperma che ingoia golosa. Quando riesco a riprendermi le sussurro: “Adesso e’ il mio turno” e la faccio sdraiare sul tavolo al mio posto. Comincio a leccarle la fica, ma lei non riesce a tenere le mani lontane dal clitoride, cosi’ mi dedico principalmente al culetto. Mentre l’ospite inattesa mugola di piacere il mio arnese in un amen torna a drizzarsi, pronto a trapanarla. Le sollevo le gambe sopra le spalle e con un rapido movimento comincio a sodomizzarla, prima piano infilando solo la punta e poi affondo fino a sentire i testicoli che sbattono sulle chiappe. Ormai e’ in preda ad un delirio di godimento, i suoi umori gocciolano fin sul pavimento. Cerco di resistere, di continuare a sfondare quel culo cosi’ tondo e sodo, ma dopo alcuni minuti la riempio di nuovo con un fiotto di seme. Ormai sfiniti c’infiliamo insieme sotto la doccia e poi ognuno riparte verso il proprio lavoro. Da allora, ogni mese, faccio acquisti per corrispondenza, ed aspetto che mi suonino alla porta…
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