La vedevo tutti i giorni, bella, piccola, benfatta, un corpo da donna, in un viso da bambina, occhi verdi accesi e vispi, alta non più di 1,55 un culetto a mandolino che era una gioia il solo guardarlo, e non dimostrava affatto i quasi 19 anni che aveva, abitava con i suoi, proprio davanti al mio appartamento all’attico, io mi chiamo Sandro, sono un commerciante di Auto, il lavoro non mi manca, ho anche quattro collaboratori che mi aiutano nelle vendite, guadagno bene anche perché il locale molto grande è l’eredità di mio padre, e pertanto niente pigione, ho 29 anni e pochissimi svaghi, ormai da diverso tempo l’obbiettivo era solo lei Marta, ma nutrivo pochissime speranze, lei introversa e sfuggente, non parlava mai con nessuno, e spesso la vedevo con il fratello, unico ragazzo delle sue uscite pomeridiane. Era un pomeriggio di fine Luglio, mi recavo nei box cantina che erano in terrazza, volevo sistemare delle cose che avevo messo da parte, una volta sulla terrazza, sentivo dei lamenti provenire dal locale contatori, mi avvicinavo con circospezione, e dalla finestrella vedevo quello che non avrei mai pensato di vedere, era lei Marta, i lamenti erano del fratello Sergio, un ragazzo di 20 anni, lo stava masturbando mentre lui le faceva altrettanto sulla fichetta, vedere quel boschetto nero in mezzo a quelle gambe bellissime, mi aveva procurato una erezione spaventosa, stavo per tirarmelo fuori e segarmi, ma una idea improvvisa mi era apparsa nella mente, perché non approfittare della circostanza che era tutta a mio favore? aprivo improvvisamente la porta del locale, mentre Sergio iniziava a sborrare, la sorpresa per loro era devastante, lei iniziava a piangere, mentre lui tolte le mani dalla fica della sorella, continuava a schizzare sperma, era una situazione incredibile, non potevano mentire all’evidenza, Sergio si era voltato e si tirava su i pantaloni, Marta raccolte le mutandine cercava di rimettersele, mi ero avvicinato a lei, e con la mano fermavo il gesto di Marta dicendole, aspetta a rimetterle, che adesso finalmente possiamo metterci d’accordo sul da farsi, Sergio cercava di intervenire a favore della sorella, ma al mio, adesso lo racconto ai vostri genitori crollava definitivamente, Marta non smetteva il suo pianto, e guardava con odio sia me che il fratello, allora facciamo così dicevo, per rompere l’atmosfera glaciale che si era creata, tu adesso mi slacci i pantaloni, e fai a me quello che stavi facendo a tuo fratello, però mi raccomando, me lo devi segare molto bene, se no i tuoi ecc. ecc. e tu Sergio non ti muovere, io non mi vergogno di fare queste cose davanti a un altro, e poi credo che Marta sarà più tranquilla se ci sei tu, non è vero piccola? lei annuiva con il viso e iniziava a slacciarmi i pantaloni, vedere quelle manine che mi cercavano il manganello, era un cosa stupenda, una volta calati i calzoni mi abbassava gli slip, rimaneva sbalordita e ammirata, forse non aveva mai visto un cazzo di proporzioni abbastanza robuste, guardava il fratello e diceva, ma non vedi che attrezzo che ha questo? lui si avvicinava e me lo prendeva in mano, io gli scansavo la mano e ci rimaneva male, poi era Marta che mi diceva, devi sapere Sandro, io se faccio queste cose a mio fratello, è solo per convincerlo a non andare con gli uomini, ma tanto è una battaglia persa, a eccezione di me, a lui le donne fanno schifo e non ci andrebbe mai, adesso che ti ha visto il cazzo non credo che te lo tolga da torno tanto facilmente, me lo aveva preso e scappellato, era entusiasta di avere in mano un cazzo come il mio, infatti mi diceva ancora, se vuoi te lo faccio vedere il suo, e Sergio senza aspettare nulla si calava i pantaloni e le mutande, mostrava un pisello che in piena erezione misurava al massimo 10 o 11 centimetri, e continuava, me lo ha messo anche nel culo, è l’unica cosa che le piace, io sono ancora vergine e se mi incula mi piace un po anche a me, ma la sua preferenza sono le pippe, ha solo una cosa che lo distingue dagli altri, riesce a stare sempre con il cazzo dritto, lui viene anche sette otto volte in una giornata e anche di più, però sentire quelle manine sul mio bastone mi aveva eccitato veramente, adesso segamelo bene le dicevo, poi per tuo fratello ci inventeremo qualcosa, lui mi si avvicinava e mi diceva quasi bisbigliando, mentre Marta te lo sega te lo fai mettere un dito nel culo ? come avevo accennato sono di idee abbastanza libere e spregiudicate, gli rispondevo, se è solo quello d’accordo, ma non pensare che mentre tua sorella mi lavora l’attrezzo, tu cerchi di mettermelo nel culo, perché te lo dico prima, se ci provi ti massacro di pugni hai capito? Sergio annuiva con il viso, e senza pensare oltre si bagnava il dito di saliva e me lo ficcava nel culo, Marta aveva preso il ritmo giusto, me lo stava menando in un modo fantastico, e dovevo ammettere che quel dito nel culo mi piaceva, intanto Sergio si stava facendo una sega e sborrava quasi subito, uno schizzetto e poche gocce, ma notavo che il cazzetto gli rimaneva dritto e lui ricominciava a spararsi la seconda pippa, a Marta piaceva segarmelo, infatti ci aveva preso gusto e si stava masturbando, mi chinavo leggermente e le dicevo, togli la tua manina che a te ci penso io, sentire quella fichetta mi dava la scossa a tutto il corpo, l’avvisavo che stavo per venire, Marta smetteva di tirarmelo e ci metteva la bocca, ma una marea di sborra le ingolfava la gola, iniziava a tossire ma non se lo sfilava, aveva la linguetta che era un vortice sopra la cappella, la sentivo mulinare tutta intorno senza sosta, aveva la sborra che le colava dagli angoli della bocca, ma la cappella me la stava lucidando ne vero senso della parola, e con la coda dell’occhio notavo la seconda sborrata di Sergio, Marta la vedevo felice e eccitata, continuava a carezzarmi le palle e il pisello, e abbassando lo sguardo mi diceva, Sergio, se ti do il culo ti andrebbe? mi è venuta una voglia di sentirmelo dentro che mi fa impazzire, le davo un bacio sulla bocca che mi riportava ad avere un’altra erezione terribile, allora dicevo a tutti e due facciamo così, adesso scendiamo a casa mia, e dal momento che stiamo più comodi e tranquilli, te lo metto dove vuoi tu, sei d’accordo? mi giravo appena in tempo per vedere il fratello che si stava facendo la terza sborrata. Scendevamo nel mio appartamento, facendo attenzione a non farci vedere dai loro genitori, una volta dentro Marta mi abbracciava e baciava sulla bocca, sentivo la sua linguetta dardeggiare la mia, era fantastica questa bambolina, mentre mi baciava mi palpeggiava il manganello, ne aveva una voglia pazza, smaniava veramente per sentirselo dentro, si dirigeva in bagno e dopo poco ritornava completamente nuda, era fantastica anche nelle movenze, il seno grande rispetto al suo fisico, troneggiava meravigliosamente, era duro compatto e con due rose marrone chiaro, dove spiccavano due capezzoli dritti e piccoli, le gambe perfette, il pube ricoperto da un fitto pelo nero morbido come il velluto, il culetto poi era una meraviglia divina, mi ero spogliato anche io, e prima che lei me lo toccasse, la sdraiavo supina e iniziavo a leccare quella fichetta d’oro, cominciava a lamentarsi subito, godeva delle carezze che le regalavo con la lingua, ero assetato di quella fichetta dolcissima e nera come il carbone, in pochi secondi mi regalava una colata di umori densi dolci e profumati, e mentre la leccavo ingordo del suo sapore e odore che emanava, con molta delicatezza le infilavo un dito nel culo, questa introduzione improvvisa nel culo, la portava di nuovo ad un orgasmo devastante per lei, Sergio si era posizionato vicino al suo cuscino, e dopo averla solo sfiorata sulle labbra con il cazzetto, le regalava una sborrata con il solito schizzetto e poche gocce, Marta però le accoglieva come una leccornia, una volta rilassata e quasi soddisfatta, da sola si metteva sul letto a pecorina, il suo sorriso di contentezza valeva mille parole, vedere quel culetto, il buco piccolo e perfetto, e leccarlo era tutto scontato, gradiva le mie attenzioni a quel culo fantastico, e con le mani si allargava le chiappe, cercavo anche di infilarci la lingua tanto mi piaceva, poi le ungevo bene il buchetto e ci poggiavo la cappella, solo una cosa mi diceva, cerca di non avere fretta, primo perché me lo voglio gustare bene, e secondo non sono abituata a queste dimensioni, poggiava la testa sul cuscino e le rimaneva l’espressione della contentezza sul volto, io iniziavo a spingere, e la cappella si era infilata in quel budello meraviglioso, rimanevo fermo e immobile, mi piaceva sentire il suo sfintere che si agitava a quella intrusione, poi leggermente continuavo a spingere sempre di più, ma era lei che mi diceva, ti prego rimani fermo, me lo voglio infilare da sola fino in fondo al culo, infatti veniva sempre più decisa verso di me, che le facesse male lo sentivo da come si agitava e sudava, ma la sua determinazione era enorme, con un ultimo scatto se lo infilava tutto nel culo il mio palo, faceva una smorfia di dolore e mi diceva, adesso non ti muovere ti prego, voglio abituarmi a questa meraviglia che ho dentro, dopo circa un minuto mi diceva, adesso inizia a muoverti piano, ma non ti fermare ti prego, iniziavo a scivolare dentro quel buchetto meraviglioso, me lo sentivo aderente come un guanto, il retto di Marta era caldo, avvolgente, e fantastico, finalmente mi stavo inculando il sogno per me inarrivabile, capivo che dal sopportare il dolore, adesso era in una fase crescente di piacere, dal seno durissimo e con i capezzoli di marmo, ero passato con la mano nella fica, la sentivo colare in continuazione, cominciava a piacergli la mia inculata, poi Sergio mi si metteva sul fianco destro in ginocchio vicino a me, con la sinistra mi aveva preso le palle e le massaggiava, e con la destra si stava facendo l’ennesima sega, Marta accortasi di lui, allungava la mano girando la palma in alto, poi le raggiungeva il buco del culo al fratello cominciando a infilarci due dita, le muoveva nervosamente con lo stesso tempo che avevo io per incularla, e il pochi secondi lui le faceva una sborratina sulla guancia, ma continuava a menarselo di gran lena, io ormai ero quasi arrivato, avvisavo Marta della mia prossima venuta, lei per il piacere iniziava a lamentarsi sempre più forte, ormai me la stavo inculando con delle spinte incredibili, entravo e uscivo da quel culetto che era un piacere, poi cominciavo a regalarle una dose enorme di sperma, sentivo che sborravo una quantità incredibile, era troppo bello quello che provavo con questa bambolina, e lei partecipava ormai urlando tutto il suo piacere, avevo finito di sborrare, e adesso iniziava Sergio, si era allungato fino ad arrivare alla bocca di Marta, che lo prendeva in bocca bevendo l’ennesimo piacere del fratello, con molto rammarico mi sfilavo da quel buchetto stupendo, sentivo che il cazzo non mi andava giù, era notevole l’effetto che mi faceva questa ragazza, ma non volevo irritare il retto al punto che una inculata successiva le causava dolore, era meglio che si fosse riposata almeno un giorno, e magari fare delle abluzioni con un rinfrescante, ci tenevo veramente a Marta, e perdermela per una stupidaggine di puro egoismo non mi andava.Ormai eravamo sdraiati sul letto a ridere e scherzare, Marta mi teneva stretto a lei e mi baciava con passione, toccandomi in continuazione il cazzo, poi faceva mettere la mano sopra anche al fratello, lo sentivo che dava segni di ripresa, ma non volevo ricominciare così presto, era Marta che interveniva dicendomi, facciamo in questo modo, domani dobbiamo andare con i nostri genitori a fare spese, ma dopodomani, ci vediamo verso le 16 a casa tua, e vedrai che con l’idea che ho avuto adesso, noi tre possiamo, ma…..ma questa è un’altra storia.

