Questa è una cosetta piccante che mi è accaduta qualche anno fa. Ero in vacanza al mare in una splendida località della Sardegna, molti amici ed amiche, e, per fortuna anche qualche barca a disposizione. Una mattina decidiamo di andare a fare il bagno sulla costa di una isoletta costiera, e nella nostra piccola barca a vela (in tutto 6.8 m di lunghezza) eravamo in quattro: Franco, il mio più caro amico, Luigi, il padrone della barca, Luisa ed io. Luisa è il fulcro della giornata, e da allora lo sarà per tante altre volte. Intanto devi sapere che era mia amica da quando eravamo piccoli. Ci siamo conosciuti che lei aveva tredici anni, ed io ne ho pochi più di lei. Luisa è una ragazza carinissima, e, almeno nei comportamenti normali assolutamente disinibita. Ciò vuol dire che è sempre stata facile al contatto fisico superficiale, intendo abbracci, baci quando ci si incontrava e così via. Già a quella età stava in topless, e devi sapere che ha un fisico veramente bello, aveva due tettine splendide ed arrapantissime. Siamo diventati amicissimi (e lo siamo ancora) ma fra noi, sebbene fosse sempre stata reciproca attrazione fisica, non era mai successo niente. Lei con me si confidava apertamente e mi ha raccontato negli anni a venire tutte le sue esperienze, anche le più intime, dalla prima volta che ha fatto l’amore col ragazzo a tutto il resto, mi faceva vedere la sua biancheria intima (indossata) senza pudori, ed io le restituivo volentieri le confidenze. Ci siamo consolati a vicenda per le storie d’amore che andavano male e ci siamo anche divisi le gioie nei momenti positivi. Ma per tanti anni non abbiamo mai combinato niente insieme. Scherzavamo sempre, le dicevo di non fidarsi troppo con me che se si fosse lasciata andare un attimo l’avrei scopata senza pensarci un attimo, e lei, sempre sullo scherzo diceva altrettanto a me. Pensa che abbiamo anche dormito insieme più di una volta, e sempre senza andare oltre un casto bacio della buona notte. Eppure era uno dei miei soggetti preferiti per le pippe giovanili, oppure era nei miei pensieri tante volte quando mi capitava di scopare con una ragazza che non mi attirava più di tanto, ed io sognavo di fare l’amore con lei. Un’ultima cosa devi sapere di Luisa prima che ti racconti la nostra prima avventura. Lei sino a quella gita in barca non era mai andata oltre il normalissimo rapporto con il suo ragazzo, anzi pensa che per almeno un paio di anni il suo grande cruccio era quello di essere frigida. Ne era fermamente convinta per il fatto di non riuscire a provare piacere facendo l’amore. Io le rispondevo che il problema non era lei ma il suo partner di turno (nel senso che nel frattempo aveva cambiato duo o tre ragazzi). Ovviamente mi proponevo di Farle provare personalmente sensazioni che lei neanche immaginava che si potessero provare, ma, come ti ho detto la buttavamo sempre sullo scherzo e lei non ci stava. Addirittura, siccome mi aveva visto nudo tante volte, mi diceva di non dubitare affatto della mia capacità nell’usare il mio pistolino, ma finivamo sempre il tutto in una risata e un abbraccio. Arrivava anche ad afferrarmelo per scherzo, e del resto io toccavo, sempre innocentemente le sue tette o la sua cosina, ma niente di più. Insomma, per farla convincere di non essere frigida le ho insegnato a farsi i ditalini, e nell’insegnargli indicavo i punti che lei doveva toccarsi ed i movimenti che doveva fare, direttamente su di lei. Solo che lei non ha voluto farlo davanti a me, lo ha fatto una notte nel suo letto. Il giorno dopo mi è saltata al collo ringraziandomi e mi ha confessato di essere rimasta tutta la notte a sditalinarsi.Bene, questo è durato per anni come ti dicevo, fino a quel giorno. Una delle mie fantasie erotiche più desiderate era quella di riuscire a scoparmi una ragazza insieme a Franco. Ce lo dicevamo spesso, e alcune volte ci eravamo andati vicinissimi, ma poi regolarmente finiva che la ragazza in questione o se la faceva il mio amico o me la facevo io, ma mai insieme. Quel giorno io, sempre scherzando l’ho proposto a Luisa in un momento che gli altri non ci potevano sentire, al che lei per prima cosa si è scandalizzata, e poi mi ha dato del porco dicendomi che lei non era una troia e che certe cose non le avrebbe mai fatte. Nel frattempo Luigi era andato a terra lasciandoci in tre sulla barca, e noi in qualche modo ci siamo ritrovati tutti e tre a discutere del nostro desiderio (mio e di Franco). Luisa ha ribadito che non avrebbe mai fatto niente di simile, e ad un certo punto, guardandomi ha esclamato "e poi lo sai bene che non potrei farlo contemporaneamente con due ragazzi". Lei intendeva dire che, siccome fino ad allora non l’aveva mai presa in culo perché ciò le causava dei fortissimi dolori (ed io lo sapevo perché ogni volta che un suo ragazzo le chiedeva di provarci poi lei veniva da me a raccontarmi tutto), materialmente non avrebbe saputo come impegnare gli ipotetici due. Ciò ovviamente voleva anche dire che lei non pensava neanche lontanamente all’altra possibilità, e cioè che un ragazzo potesse scoparla alla pecorina mentre l’altro glielo metteva in bocca. Ebbene si, è proprio così, non aveva mai fatto un pompino ad un ragazzo.Ti puoi immaginare il commento di Franco quando lei si è allontanata un momento per andare a prendere una lattina: "Stiamo perdendo tempo, non farà mai una cosa del genere con noi che oltretutto le siamo tanto amici". Per un certo tempo il discorso è caduto li, ma, ogni volta che lei ci passava vicino, i nostri cazzi si drizzavano, e lei che si era accorta ci prendeva gusto e se la rideva. Ad un certo momento si è sdraiata sotto il sole a prua della barca, era abbronzatissima, senza reggiseno e con uno slippino minuscolo che, come si girava lasciava vedere il suo pelo chiarissimo (che peraltro io avevo avuto modo di vedere spesso ma di non usare). La nostra eccitazione era al massimo, e per cercare di calmarci un poco siamo andati a sdraiarci nella cabina di prua della barca dove c’era un letto definito matrimoniale dal costruttore, ma che in realtà non è che fosse poi così grande. La particolarità era che sopra il letto c’era un tambuccio (immagina, se non sai cosa vuole, dire una finestrella situata sul soffitto, molto basso nella barca, in modo da permetterti di affacciarti e di vedere il ponte di prua della barca, ed eventualmente anche di uscire o di entrare senza passare per la porticina della cabina) dal quale potevamo vedere Luisa a mezzo metro da noi. Mentre io cercavo di riposare, Franco si è affacciato un attimo, ed io, che ero praticamente sdraiato ai suoi piedi ho subito notato il suo pacco ingrossarsi in un attimo. Si è inchinato verso di me e mi ha detto "sai una cosa? se ti affacci vedi proprio davanti ai tuoi occhi le gambe leggermente divaricate di Luisa, bene, a me sembra che abbia la figa bagnatissima, si vede il segno sul costume, e, siccome è spostato, si vedono anche delle fini goccioline che riflettono la luce del sole. Secondo me sono umori e lei sta morendo dalla voglia di provarci con tutti e due". Io mi ero quasi convinto invece che non ci fosse più nulla da fare, e quelle parole di Franco riaccesero la mia speranza. Dissi a Franco di lasciarmi fare e di sdraiarsi nuovamente. Mi affacciai dal tambuccio e chiamai Luisa, che in quel momento aveva la mano poggiata fra le gambe e, quasi che fosse stata colta in flagrante, udendo la mia voce così vicina ebbe un sussulto e divenne rossa di vergogna. Più tardi mi ha confessato che stava proprio masturbandosi, ma con molta delicatezza per godersela meglio. Ma andiamo avanti, la chiamo e lei si cala dal tambuccio dentro la cabina. Il tambuccio è piuttosto piccolo, una apertura quadrata dal lato non superiore ai 70 cm. Ci siamo quindi ritrovati affiancati, in piedi sul letto e con il busto (diciamo dall’ombelico in su) fuori. La vista sulla costa era stupenda, e Luisa per poter meglio goderne mi dava le spalle. Ovviamente non aveva reggiseno, ed eravamo tanto vicini che i nostri corpi erano a stretto contatto. Il mio cazzo era durissimo a quel punto, e, approfittando della vicinanza cui ci costringeva la posizione, mi sono appoggiato ulteriormente alle sue terga, e col solito fate scherzoso le ho afferrato le tette con le mani a coppa. Lei ha sentito il cazzo duro che spingeva fra le sue natiche sul costume, ma non fece niente per sottrarsi. L’unico momento di tentennamento fu all’inizio quando mi bisbigliò in un orecchio "dai, smetti. Franco è proprio qui sotto e potrebbe fraintendere". Allora io ho lasciato uno dei suoi seni, e con la mano destra sono andato ad appoggiarne il palmo sul triangolo del suo costume. Sulle prime lei si è irrigidita, temeva che avrei potuto sentire i succhi della sua eccitazione, ma è bastata una leggera pressione perché si rilassasse e cominciasse a respirare con un tantino di affanno. A quel punto le ho bisbigliato "sei sicura di non voler provare un’esperienza travolgente e per di più con due cari amici che non ti sputtaneranno mai con nessuno?" Nel frattempo la mia mano destra si era insinuata sotto lo slip ed aveva trovato quegli umori scivolosi di cui Franco si era appena accorto. Ho ritirato la mano e, in un istante le ho bisbigliato "Porcellina, non volevi eh?", le ho infilato le mie dita bagnate da lei in bocca ed al contempo ho preso a succhiarle il lobo dell’orecchio. Un istante dopo ho notato che quasi le mancavano le gambe, e, emettendo un sospiro profondo lei si appendeva con tutte e due le braccia al mio collo, avvicinandosi con la sua alla mia bocca, e infilandomi la lingua fra le labbra. Per un istante non ho capito bene cosa stesse succedendo, poi capii la cosa più ovvia. Era entrato in scena Franco. Abbassai lo sguardo e capii subito quale era il motivo del mancamento di Luisa. Franco le aveva scostato lo slip e, con delicatezza le stava sfiorando il clitoride. Subito dopo aveva sostituito il dito sul clitoride con la lingua, ed il dito era andato a finire dentro la figa. Io registravo tutte le sensazioni che la mia cara amica provava tramite il ritmo della sua lingua nella mia bocca. Pochi istanti dopo era completamente nuda,ancora in piedi e fra le mie braccia, con Franco saldamente ancorato alla sua figa. Devo dire che inizialmente ho provato anche un certo senso di gelosia nei confronti di Franco, avrei voluto essere io per primo a leccargliela, ma, e fra poco lo saprai, mi rifeci presto col culo. Comunque andiamo avanti per gradi. Mi sembra di vivere la scena in questo istante. È un attimo, quasi un solo movimento e lei, che nel frattempo aveva afferrato il mio bigolo da sotto i boxer, si inchina. Io approfitto delle necessarie contorsioni dovute alla ristrettezza dello spazio e sottraggo la sua figa alle attenzioni di Franco, in pratica la giro così da trovarmi (lei è ora a quattro zampe) davanti i suoi due splendidi buchi. Franco non perde un attimo di tempo e le offre il cazzo da succhiare, e lei (che non lo aveva mai fatto), tentenna solo un attimo e poi ci si butta con una avidità da fare invidia alle più grandi troie allenate. Si vede che non è molto esperta, e la sua azione è un pochino ruvida, ma dalla faccia di Franco capisco che va benissimo. Io punto direttamente la lingua nelle sue terga, e lecco alternativamente la figa ed il delizioso buchino posteriore. Devo dire che alla prima leccata di culo lei si è irrigidita, ma poi ha emesso un sospiro che era tutto un programma. Ho quindi continuato per qualche secondo nella mia azione, e ancora prima di scoparla le ho infilato un dito anche in culo. Ovviamente il dito era stato opportunamente lubrificato da numerosi inserimenti nella sua calda ed umidissima figa. Una cosa ricordo di avere fatto: dopo averle frugato l’intestino con l’indice, godendo molto dal fatto di sentire nella parete della vagina al contempo l’altro dito inserito nella figa, ho estratto l’indice dal culo e l’ho odorato. Sono infatti un tantino schizzinoso, e mi infastidisce quell’odore dolciastro che spesso proviene da quell’antro favoloso. Con mia grande gioia non aveva alcun odore di culo. In seguito le ho chiesto come mai, e lei mi ha confessato che poco prima della nostra orgetta si era fatta un bagno e, in previsione di quanto sperava che succedesse, si era ripetutamente infilata il dito in culo per lavarlo. Ci era riuscita benissimo. A quel punto il mio cazzo ha raggiunto una consistenza marmorea, mi sono alzato e l’ho penetrata. È entrato tutto sino in fondo senza nessun impedimento, e lei ha lanciato un grido che, giocoforza visto che aveva infilato in gola il bastone di Franco, è stato soffocato. Ho cominciato a pompare con vigore, e ben presto siamo riusciti a sincronizzare i nostri movimenti. Vedevo di fronte a me la faccia di Franco e ridevamo di gusto pensando a quanto era troia la nostra amica. Lo spettacolo mi eccitava da morire, vedevo il culo di Luisa (bellissimo) proprio sotto di me che si contraeva e si dilatava per la goduria, la sua splendida schiena e le sue bellissime spalle, e quel cazzo che al ritmo del mio le entrava e le usciva dalla gola. Luisa è veramente bellissima, e per di più era abbronzata, un colore dorato che mi faceva impazzire. Ad un certo punto ho notato la smorfia di Franco, ho capito che stava venendo, ed anche lei lo ha capito. Ho assistito ad una delle scene più eccitanti che mi siano capitate. Luisa ha cominciato a toccarsi il clitoride con la mano destra, e così facendo solleticava il mio cazzo che la stava trapanando; una donna che si tocca mi eccita sempre, ma se nel contempo me la sto scopando e lei tocca il mio cazzo, e insieme ha un uccello in bocca mentre io le infilo il dito in culo, rischio di venire solo al pensiero. Bene, è proprio quello che ha fatto Franco, credo che i primi due fiotti caldi li abbia emessi nella sua bocca, anche perché coincidevano probabilmente con le mie spinte, e quindi lei non poteva materialmente togliersi di bocca l’asta. Subito ho rallentato i movimenti e Franco ha afferrato i capelli della ragazza e le ha tirato la testa indietro, scaricando quindi numerosi schizzi sulle sue guance e sui suoi capelli, addirittura qualche goccia è caduta sulla sue spalle. A quel punto abbiamo parlato per la prima volta. Io le ho detto "E così non ti andava eh, porcellina". Lei per tutta risposta ha detto "Sto godendo anche io, non fermarti, spingi forte". Effettivamente io sentivo col dito che le avevo lasciato nel culo, le contrazioni dell’orgasmo, ed ho ripreso il ritmo interrotto prima. Franco ha preso a pulirla dallo sperma mentre lei si contorceva violentemente dagli spasimi, e ansimava come un mantice. Immediatamente si è ritrovata in bocca la lingua di Franco e, poiché non smetteva di sditalinarsi e quindi di solleticare anche me, ho continuato a pompare perché ero prossimo a venire. Le ho tolto il dito dal culo e le ho scaricato una quantità enorme di sborra dentro la figa, continuavo a sentire che lei stava godendo. Non ho precisa la cognizione del tempo in certi momenti, ma il suo orgasmo è durato ininterrotto almeno tre o quattro minuti. Finito di sborrare sono uscito dalla sua figa, ma, ne il mio ne l’uccello di Franco si erano abbassati di un millimetro. Lei ha detto, con poca convinzione "Cosa mi avete fatto, siete dei pazzi", ma era chiaro che era solo un tentativo di salvare la faccia. Io allora le ho bisbigliato "e non hai ancora provato tutto". Mi ha guardato con aria ingenua e mi ha chiesto "cosa intendi dire? Che mi volete fare ora, maiali maniaci?", ma nel frattempo le sue mani erano scivolate sui nostri uccelli. Mi dispiaceva un poco per Franco, ma il merito di quella riuscita era mio, e poi lui avrebbe usufruito dei due buchi di Luisa subito dopo. Quindi l’ho rimessa alla pecorina, mentre franco si inginocchiava davanti a lei e, tenendola per le spalle le rinfilava l’uccello in bocca. Io avendo prima constatato che il suo culo era pulitissimo, ho ripreso a leccarla, e piano piano si è rilassata tanto che potevo scoparla in culo con la lingua. Lei non smetteva di sditalinarsi, ed io, mentre continuavo a leccarla, ho spostato il suo stesso dito dal clitoride e l’ho infilato nella figa. Franco continuava a pomparla in bocca, io mi sono inginocchiato e, dopo un nuovo breve passaggio nella figa, necessario per lubrificare bene l’asta, le ho appoggiato la cappella al buco posteriore. Allargandole le chiappe ho spinto piano piano, e lei si è staccata per un attimo dall’uccello di Franco e si è girata a guardarmi con una espressione mista tra la gioia, la goduria e la paura. Allora ho spinto più a fondo e sono entrato dentro di lei. Ha emesso un grido tipo "Nohhhhhaahhh" e questo mi ha eccitato ancora di più. Le ho detto "ti piace, vero? Dillo che ti piace. Lo vogliamo sentire perché è quello che pensi. E così nel culo non ti andava eh? Sei proprio una bella puledra." Temevo che si offendesse, invece ci ha incitato dicendo frasi tipo "Spingi forte, ti sento fino alla gola, non fermarti, sono proprio piena" e così via. Intanto continuava a stimolarsi la figa, al che le ho detto "Accidenti, ma non la smetti mai di masturbarti?" E lei, "vi voglio insieme, voglio fare ciò che avevo detto che non avrei mai potuto fare". Così ha cominciato a godere per il mio uccello nel culo e per la sua mano nella figa, io ero super eccitato e in poco tempo ho cominciato a scaricarle un’altra quantità enorme di sperma nell’intestino, e quando sono uscito anche un poco nella schiena. Il suo buco del culo è rimasto dilatato per qualche secondo, e lei ci ha infilato un dito, lo ha tolto, pieno di sperma e se lo è portato alla bocca. Franco allora ha detto "è proprio vero, sei una troiona senza limiti". Lei allora si è resa conto che forse lo aveva un tantino trascurato, lo ha attirato a se e lo ha fatto sdraiare e si è impalata letteralmente sulla sua asta. Per qualche momento sono rimasto a riprendere fiato ed a osservare lei che si dimenava sul cazzo di Franco, si guardavano negli occhi e lui le strizzava le tette che sino ad allora avevamo in effetti considerato poco e niente. Sembravano una coppia affiatata, e la mia eccitazione ha cominciato a riprendere, ma mista ad un poco di gelosia. Non sono mai stato innamorato di Luisa, ma l’ho sempre considerata quasi come una cosa mia. L’uccello comunque si è rimesso a tirare forte, ed io mi sono posizionato in piedi davanti a lei e glielo ho dato da succhiare. Ci si è avventata con foga, ma i movimenti erano veramente disordinati, lei doveva andare su e giù sopra l’uccello di Franco, e muovere la testa avanti ed indietro sul mio. Quasi subito mi sono portato dietro di lei e l’ho fatta sdraiare sopra Franco. Hanno ripreso a pomiciare mentre scopavano, allora le ho allargato nuovamente le chiappe è l’ho inculata per la seconda volta. Ora si che ci aveva tutti e due. Girava la faccia e alternativamente infilava la lingua in bocca a me ed a Franco, e, non ricordo bene, credo che abbia goduto almeno altre due volte. Io non riuscivo a godere per la terza volta, invece Franco non tardò a mischiare il suo sperma al mio dentro la vagina.A questo punto era Lui ad avere bisogno di un attimo di respiro, io ho afferrato Luisa per i fianchi e l’ho fatta sollevare, così che Franco potesse scivolare via da sotto di lei. Mi sono staccato e abbiamo invertito le posizioni che avevamo all’inizio, io cioè le ho rimesso il cazzo in bocca e questa volta Franco l’ha inculata. L’uccello di Franco è leggermente più sottile del mio, e, con mio grande rammarico, Luisa ha detto che nel culo sentiva più piacere con quello. In questa posizione abbiamo nuovamente goduto tutti, ma purtroppo non insieme: prima Luisa col culo, poi a ruota ha goduto con il clitoride (non aveva smesso di sditalinarsi), quindi ha goduto Franco che questa volta le ha sborrato tutto il liquido sulla schiena, io ho faticato un poco e, aiutato da quella visione e dalle mani di Luisa, sono stato l’ultimo, e non ho goduto nella sua bocca, ma sulla sua faccia e sui suoi capelli. A quel punto, forse perché si era rilassata, ha iniziato a colarle lo sperma dal culo e dalla figa, e, per non sporcare troppo la barca, lei cercava di raccoglierlo con le mani, e siccome era troppo, se le doveva strofinare addosso per pulirle un po’. In breve era tutta impiastricciata, ma non finiva di toccarsi la figa quasi volesse godere ancora. Ad un tratto abbiamo sentito un rumore di acqua, abbiamo pensato che fosse Luigi che ritornava, e lei era tutta piena di sborra. È uscita dal tambuccio è si è buttata in acqua, mentre noi ci rimettevamo i costumi. Luigi è salito sulla barca e, ignaro di tutto ci ha detto"Ora vi farò schiattare di invidia. Ero in acqua e Luisa non si è accorta che avevo gli occhialini per nuotare, si deve essere tolta il costume e l’ho vista completamente nuda. Ha una figa da favola, col pelo chiaro chiaro, ed il culo contrasta con l’abbronzatura. Certo, non riuscirò mai a scoparla, e nessuno di noi lo farà, ma almeno potrò dire di averla vista bene. Anzi corro in cabina prima che torni." Lui è andato in cabina a farsi un segone, io mi sono buttato in acqua insieme a Franco ed ho ridato a Luisa il costume che nel frattempo ero riuscito a prendere dalla cabina prima che ci si ritirasse Luigi. Abbiamo fatto il bagno tutti e tre insieme, complici di una storia bellissima e goduriosa che abbiamo però giurato di non raccontare a nessun amico o conoscente. Infatti forse per me e Franco sarebbe un vanto, ma la mia cara amica probabilmente riceverebbe degli epiteti un po’ volgari.
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