Prime esperienzeEros è cresciuto all’aria aperta, a contatto con la natura e in una famiglia promiscua, perciò spesso la curiosità gli veniva appagata da ciò che vedeva tutti i giorni e senza tanta morbosità, vissuta cioè in modo naturale. Le prime vere esperienze risalgono a quando aveva 7 anni, l’età della ragione; come compagna di giochi , aveva l’inseparabile Angela, la vicina di un anno più giovane; era malleabile ed adattabile, esattamente il contrario della sorella Antonia, che allora aveva 9 anni, che era ed e’ rimasta scatenata e scatenante, Eros era fortemente e morbosamente attratto da questa femmina, la sua presenza lo conturbava già allora. Seguiva con occhio interessato le sue mosse feline, che proprio come un gatto, silenziosa appariva e spariva, sempre nei momenti, interessanti per lei, ma imbarazzanti per lui; quasi sempre all’apparizione, seguiva una risata quasi di scherno e poi via di nuovo, lui ed Angela a ricominciare il gioco bruscamente interrotto, magari accovacciati ed intenti a contendersi qualche pallina o qualcos’altro di poco conto, uno di fronte all’altra.Angela non si curava ancora di non mostrare, a gambe divaricate, quella fessurina che spesso occhieggiava dalle mutandine, d’altra parte anche lui era abbastanza disinteressato a quel che gli si parava davanti, fino al giorno che…Gilio, un compagno più smaliziato con il quale Eros trascorreva parte dell’estate, ospite fuori corso di un asilo infantile, non lo ha indotto a tenergli compagnia e trovare i punti più strategici per osservare clandestinamente l’interno delle cosce delle bambine, a loro volta intente ai loro innocenti giochi, spesso accucciate; il diversivo cominciò a piacergli e da solo si mise ad allargare l’area delle sue osservazioni.L’attenzione si spostò su Antonia, cominciò a sentire qualche cosa che assomigliava alla morbosità, l’incuriosiva quel corpo così flessuoso, il suo modo di muoversi; lei non tardò molto ad accorgersi dell’interesse e passò all’iniziativa. Fu lei ad allontanare la sorellina, con mille pretesti, , fu lei, acerba lolita ad osare ed esibirsi con sculettanti mosse, fino al luogo stabilito, fu lei a proporre di giocare al dottore e, senza saperlo, di praticare il modo più diffuso per conoscere l’altro sesso.Egli aveva i pantaloncini corti con tanto di bretelle della stessa stoffa e lei un vestitino intero, si sfilarono rispettivamente : pantaloncini e mutandine. Cominciò lei a toccarlo ed osservargli il pisellino, soppesava a tirava, quasi incredula, gli chiese di fare pipi davanti ai suoi occhi attenti, vedendo così da vicino dapprima gonfiarsi il prepuzio e poi uscire lo zampillo, senza fruscio, senza sgocciolamenti, cercò di imitarlo, in piedi fece altrettanto, con l’inevitabile sbrodolamento.Eros era ansioso a sua volta di esplorare la fessurina ancora umida, quella cosa così diversa dal suo, con quel taglio netto in mezzo al turgore, li sotto il pancino; cominciò ad aprire le labbra, infilò una pagliuzza che così piantata stava rizzata, sentì qualcosa di nuovo, uno strano languore, l’istinto lo spingeva a desiderare qualcosa che non capiva, ma che doveva essere nascosto agli altri.Li riportò alla realtà la chiamata della sorella di lui; uno dei due doveva presentarsi all’appello: lui senza calzoncini era impossibile, perciò si fece avanti lei con il solo vestitino riassestato alla svelta e senza mutandine.Non si sa quanto la sorella, ben più grande, abbia sospettato, probabilmente quasi tutto a giudicare dallo sguardo indagatore e pesante.Ancora adesso lui si chiede se Antonia può ricordare questo episodio, è probabile di si, tenendo conto che allora lei aveva già 9 anni e lui, che ricorda perfettamente tutto, solamente 7. Le due sorelle si trasferirono: Angela divenne una mammina tutta casa ed Antonia, non poteva essere diversamente con quella carica erotica, incespicò in una gravidanza giovanile, fatto che stimolò ancor più la sua creatività, trasformandola in una perfetta donna alla moda, che si cura di moda.Gioventu’Non successe niente per diversi anni; a scuola non andò oltre l’osservazione furtiva da sotto il banco delle mutandine della rossa Rachele e della poetica Elisa; di questo deve essersi accorta la maestra, per quei tempi all’avanguardia, intenzionata a spiegare come nascono i bambini, con dei ragguagli notevoli, ripeto per quei tempi e non disdegnò di osservare addirittura la reazione della scolaresca maschile, sedendosi spesso sopra il primo banco, accavallando lentamente le belle gambe, mettendo in mostra i bordi delle sue calze di seta fissati con due larghi elastici o stringendosi la maglietta ai fianchi in modo da far schizzare in fuori il suo notevole seno; la maestra è rimasta così impressa nella mente di Eros che, a distanza di parecchi decenni, il solo guardare una foto di classe dove troneggiava lei con tutti i suoi attributi, gli ha fatto sentire un fremito, ha rivisto il classico simbolo della femmina, simbolo ritrovato solo molto tempo dopo in Venere. Qui viene spontaneo chiedersi se, come esistono i raggi ultravioletti pur non vedendoli o gli ultrasuoni pur non ascoltandoli, esistano anche gli ultra odori che vanno al di la’ degli afrori tipici di una donna in età fertile; vi sono donne che più di altre trasmettono qualcosa di non percettibile dai sensi, ma che colpiscono un uomo anche a distanza, in misura diversa, e senza limite di tempo, trasformandolo in segugio.Eccitante per la formosità era la prof di matematica, la Alioto, due tette siciliane enormi in quel corpo così piccolo, ugualmente eccitante era l’insegnante di fisica che aveva la conturbante nomea di amante del prof di tecnica, conseguenza: nelle loro ore di lezione più di una volta Eros si è trovato con le mani sotto il banco ad armeggiare il pisellino, magari in tandem col suo compagno Marsone ed è proprio in quel periodo che ha incominciato a notare le prime avvisaglie di erezione. Contemporaneamente, nella sezione D, c’era la figlia del casellante Pulcra, che si faceva palpeggiare un po’ da tutti; Eros faceva spesso la strada verso la scuola con lei parlando anche di cose più grandi di loro, compreso: "vedrai quando verranno le tue cose"; era venuto a conoscenza di tanti incredibili segreti delle donne, da un librettino che la sorella teneva nascosto nel cestino dei ricami.Comunque nell’adolescenza, questo tipo di confidenze erano ancora motivo di vergogna, da femminucce, nei confronti dei compagni, perciò, in loro presenza negava tutto, si vergognava anche quando, con quelle scarpe comperate grandi, visto che cresceva a vista d’occhio, incontrava la fine e delicata Lucia, la quale non tralasciava niente per fargli capire che in fondo, lui la interessava.Intanto con i compagni sono iniziati i discorsi sul sesso, argomento di innumerevoli fantasie e tutto finiva con delle interminabili ed asciutte manipolazioni, asciutte dal momento che allora c’era ancora poco da spremere e quel poco, sempre spremuto.Ha iniziato in quel periodo ad aprire gli occhi e proprio per merito di Pulcra, le sue attenzioni erano più mirate, le reazioni più intense; all’insaputa dei suoi compagni, partiva mezz’ora prima per appartarsi con lei, sapendola alcuni giorni della settimana in treno arrivare prima del solito; andavano oltre i discorsi da grandi, lui la toccava, a lei piaceva essere accarezzata soprattutto sulle tettine che stavano spuntando indolenzite come le gengive dei bambini, poi di colpo un giorno non gliel’ha più permesso, senza una ragione o forse erano veramente arrivate le sue cose, intanto da sotto la blusa si vedevano fiorire quelle tettine sempre più prosperose e protette come solo una donna sa proteggere il proprio grembo di partoriente, comunque Eros ha anche incominciato a conoscere la volubilità e i misteriosi comportamenti delle donne.Seguì un periodo in cui Eros aveva un padrone "il proprio membro", prepotente, svettante, sempre eretto, esigente, non c’era verso di tenerloo a bada, fuoriusciva a gonfiare smisuratamente i pantaloni,: in chiesa a scuola per strada , in pubblico in genere doveva tenerlo appiattito con una mano in tasca ed in privato massaggiarlo, senza una qualsiasi ragione diversa del tentare di calmarlo.Ancora prima di compiere 18 anni, con degli amici è riuscito ad entrare in una di quelle case d’appuntamento, sotto lo sguardo ironico dei compagni, si trattava della prima volta, si avviò tremante dietro la prescelta, da loro e, sempre tremante, vide questa donna, la prima donna nuda, che si spogliava meccanicamente, rimase sorpreso per la quantità di pelo che aveva al pube, sapeva certo che le donne li erano pelose, ma non pensava di trovare un bosco cosi folto e nero, ancora adesso ha questa impressione e trovandosi di fronte ad un pube incolto, cerca ancora quel senso di mistero sotto quella coltre.La prezzolata si accorse subito d’avere il verginello e cercò di metterlo a proprio agio, lo invitò tra le sue cosce, Eros maldestramente , anziché accomodarsi nel mezzo si mise a cavalcioni della gamba di lei, che con una grossa risata lo disarcionò facendolo tuffare con precisione in quella voragine; Eros non sa bene come , certo che partì ancor prima di incominciare; la prima esperienza fu quasi una delusione.Una estate, di ritorno dal mare, passò in una di quelle case e, nonostante la continua erezione non riuscì ad eiaculare, la puttana tentò di tutto, ma non riuscì, evidentemente c’era qualche scompenso pressorio, dopo una giornata passata sotto il sole.La diplomatica, Eros la conobbe quasi per caso : 18 anni ed inesperto lui e 38 anni espertissima lei, signora dei più bei salotti, bella, di grande fascino, navigata magliarda, moglie di un importante diplomatico.L’ invitò a prendere un te a casa sua per l’indomani; lui puntualissimo suonò al cancello della villa , gli venne incontro una camerierina, più o meno sua coetanea, bella, formosa, ammiccante, consapevole della propria acerba audacia ; lo fece accomodare in un morbido e sprofondante sofà.Poco dopo arrivò la signora con addosso una vaporosa vestaglia semi-aperta, si sedette di fronte ed esibendosi con molta abilità e naturalezza riuscì a far aprire e chiudere i lembi sopra e sotto la cintura, compiacendosi del proprio fascino.Eros sbatteva le palpebre incredulo davanti a queste visioni lampo, ma ripetute; era notevolmente in imbarazzo, non sapeva dove guardare, anche se c’era una calamita che polarizzava il suo sguardo; lei era troppo intelligente per lasciarlo in un simile imbarazzo, perciò, dopo avergli chiesto scherzosamente quante donne nude avesse visto, chiamò la cameriera che prontamente arrivò in un abbigliamento ben diverso di quello del ricevimento, cioè con una sola cappettina leggera, corta e scollata, si avvicinò alla signora, la quale le chiese di mostrare al suo amico come è fatta una bella ragazza; lei ubbidiente sbottonò l’indumentino rimanendo come una statua , i bordi della cappetta tenuti da due dita a braccia alzate ed aperte; è difficile descrivere tanta bellezza, tanta giovane femminilità, esposta, nuda come una venere, dai fianchi perfetti, la vita stretta, le tettine salde il monte di venere prospiciente ed i peli a triangolo che portavano al vertice basso, dove era racchiusa da un paio di cosce da cerbiatta, la più bella ed invitante valle chiusa come un conchiglia.Eros rimase allibito ed impietrito da tanto malizioso candore.La ragazzina si avvicinò alla signora, la quale incominciò ad accarezzarle il bel seno, quelle tettine con il capezzolo non sbocciato, ancora inglobato nell’aureola, passò lievemente le sue mani sopra le montagnette, guardandola negli occhi, e che occhi! grandi, verde scuro, occhi sottomessi, lucidi, pieni di desiderio ed abbagliati della padrona, ma c’ero anche lui ; in qualche modo lo aiutarono a svestirsi, il membro eretto da scoppiare era adesso il loro oggetto, ne lodarono le doti, la signora lo accarezzò, se lo strofinò delicatamente sulle guance, gli parlò amorevolmente, scoperchiò il prepuzio, passò sopra la punta della lingua e per tutta risposta lui lanciò un fiotto potente che finì in bocca, nel viso, negli occhi della signora, che si leccò le labbra; solo dopo, senza neppure un cenno, la ragazzina , con la propria lingua Pulì l’intero viso e gli occhi della signora, deglutendo tutto con golosità, poi le due donne si baciarono voluttuosamente, bocca sulla bocca, come a spartirsi equamente quanto restava dello sperma ancora caldo.Eros era rimasto con il membro ancora eretto, ma con la mente più lucida di prima, passò ad una piccola avance, slacciò la cintura della vestaglietta della signora, che mise così in mostra il suo bel corpo maturo, ben modellato, i fianchi e le anche femminilmente larghi, due tettone abbondanti, a base larga , morbide, pesanti e malleabili, la pancia senza una piega e sotto un paio di mutandine delicatamente colorate a racchiudere tutte le sue grazie, ad evidenziare il già pronunciato monte di venere, allargò l’elastico, ancheggiò ed anche questo indumento sparì; lo invitò ad accarezzarla, a toccarla, ad esplorarla, a soppesare i seni, a mordere e succhiare i capezzoli che erano grossi e sporgenti come due turaccioli sulle ampie e brunite aureole, poi lo guidò al boschetto castano, gli insegnò come aprire la conchetta, come toccare il clitoride, per insegnargli meglio chiamò la cameriera, dicendole di fargli vedere cosa piace alle donne, cosa vogliono; questa, con tutta la delicatezza femminile del caso, cominciò a massaggiare la padrona tutto attorno al pube con cerchi concentrici sempre più piccoli, fino al centro di tutti i suoi desideri, la signora incominciò un danza frenetica, con urletti, incitamenti, ora sentiva d’essere lui l’oggetto della donna che voleva ammaestrato; fece allontanare la ragazza e così a gambe spalancate si fece penetrare, lo fece sprofondare, ma lo frenò per goderlo più a lungo e per fargli sentire le forti contrazioni vaginali, nel frattempo gli insegnò a morderle la lingua, i lobi, il collo i seni; intanto la ragazza, raggomitolata vicino, si masturbava violentemente accompagnata da un mugolio irrefrenabile; alla fine quando volle lei, le esplose dentro , anzi esplosero assieme, dopo essersi lasciata andare senza alcun ritegno ad un frasario da scaricatore, poi si divincolò e raggiunse la camerierina che era ancora intenta a fregare vigorosamente la sua passerina; così sul tappeto le tolse la mano e la leccò con una avidità, nel modo che solo una donna sa fare ed anche la piccola arrivò alla momentanea calma dei sensi. La seduta si protrasse con grandi effusioni incrociate, con una unica preclusione: la piccola era vergine e tale doveva rimanere. Questo è stato il primo impatto con la vera sessualità, con il vero eros, la signora gli insegnò ad essere disinibito come un animale a letto e raffinato in società, così come in fondo era lei , gli ha dato la chiave di lettura dell’essere umano, la diversità dei due sessi, specialmente nei primi approcci : l’uno assale e l’altra difende; l’uno chiede e l’altra rifiuta; l’uno è ardito e l’altra è timida; l’uno sollecita una prova d’amore, l’altra non può disporre di una tal prova; l’uno vive la conquista, l’altra, solo a fantasticare compiaciuta sull’amore prima di iniziare a scatenarsiAncora adesso Eros mette in pratica questi importanti insegnamenti, trovandoli sempre d’attualità. Inltre, da allora, e’ rimasta radicata in lui la voglia di fare l’amore con due donne.Capitò al salone d’esposizione, d’inverno e all’aperto, quasi isolato con una imbarcazione singolare , con tanto di salottino e piccolo bagnetto.Era un via vai di gente, conobbe tante persone, soprattutto standiste annoiate.Teresa, una slanciata siciliana doc, sfortunatamente per lei: completamente frigida; capiva che Eros poteva essere la persona che la poteva sbloccare con la sua esperienza, ma il vizio era evidentemente tanto marcato che rimuoverlo ci voleva ben altro.Eros le provò tutte e lei gliene fu grata, passava il tempo, in macchina, con il membro di lui in mano, lo accarezzava teneramente, lo baciava anche se in modo goffo e finivano per far l’amore semplicemente, lei passiva e con la vagina quasi sempre asciutta, oppure con un prolungato manipolamento che le inondava la mano, Eros la vede ancora adesso intenta al massaggio altalenante, accompagnando ritmicamente anche con la testa il movimento della mano.Marta , la biondina milanese fidanzata con il titolare della omonima corderia, dall’apparenza tranquilla, la classica acqua cheta, non appariscente, ma vogliosa, andava spesso a trovare Eros rintanato nel salottino riscaldato della barca e si ritirava in buon ordine quando e succedeva spesso, c’era qualche altra persona di sesso femminile. Riuscì a convincerlo ad alloggiare all’hotel Metropol, in una camera vicino alla sua e dove in effetti lui non ha mai dormito, è sempre andato a scaldare la vicina che soffriva il freddo ai piedi, almeno all’inizio.Le donne, quando lo sono, sono più sfrontate degli uomini, Marta ne era un esempio, presentandogli con estrema naturalezza il fidanzato, con una freddezza pari ai suoi piedi, lo lasciava senza battere ciglio al suo stand e nella sua camera d’albergo per consolarsi con il capriccio del momento.Baby altra standista milanese, all’avanguardia ed aperta in fatto di uomini, passava pure lei tutte le volte che poteva nei paraggi di Eros, lo prendeva in giro addirittura perchè, a differenza degli altri stands, non aveva delle belle ragazze a rappresentare il prodotto e si offerse a posare lei stessa per qualche foto.Eros prese la palla al balzo, conosceva , il fotografo ufficiale, lo convocò, strizzandogli l’occhio, appuntamento per la chiusura serale, compreso l’arredatore della barca.Tutto era pronto: il fotografo era reduce da un esaurimento nervoso, quindi sudava inoffensivo; l’arredatore era terrorizzato dalla paura dell’arrivo di qualcuno e non faceva che ripetere che avrebbero impacchettato tutti; Eros era apparentemente calmo, ma non sapeva se riusciva a portare in porto quello che aveva in mente; Baby tutta spavalda arrivò pettinata e truccata fino ai denti con una borsina dove poteva stare ben poco: aveva portato un leggerissimo baby-doll, si cambiò nel gabinettino, mentre si preparava macchina fotografica e cavalletto, l’arredatore montava la guardia e Eros cercava di dirigere le operazioni.Scattate un po’ di foto con addosso l’esile indumento, venne invitata a sollevarlo , quindi a togliere il top mettendo in mostra due tettine, addirittura senza capezzolo sporgente da quanto sode ed erette, quindi ben presto si tolse anche il resto mettendo in mostra un pube con dei riccioli neri da giustificare la propria capigliatura ebano; a questo punto: il fotografo sudava sempre più, l’arredatore era sempre più terrorizzato ed Eros per calmarsi un pochino dovette appartarsi nel bagnetto con Baby, dando sfogo come potè al troppo represso di quella sera, quindi la risistemò in posa, preso il pettinino cominciò a pettinare e stirare i riccioli neri che avevano creato tanto scompiglio, fece la riga nel mezzo, poi su un lato, poi sull’altro, ma quei peli erano troppo ribelli, bisognava lasciare tutto alla natura. La ragazza era talmente immersa nella sua nuova mansione che si lasciava fare tutto docilmente. Le foto, proibito il nudo a quei tempi, sono passate per tante mani e chissà quante copie sono state date in giro, comunque Eros ha potuto ammirare una copia in grande di tutte le belle pose e se ne compiacque. Emy, ancora un’altra standista , ma locale, reduce da una esperienza di suora di clausura era una ragazza gracile, sperduta in questo mondo che non conosceva bene: Eros la rispettava usciva con lei, si faceva raccontare del perchè si era chiusa in un convento, non si dava ragione che una famiglia facoltosa come la sua, avesse relegato una ragazzina solo per motivi di interesse ed ai nostri tempi, ma il suo racconto continuava : in quel periodo, per sfortuna o fortuna, si ammalò e dovette essere ricoverata nell’ospedale interno del convento, dove spesso le faceva visita un frate, il quale, forse per metterla alla prova, non tardò a presentale il classico cordone …Emy ne uscì nauseata da questo giro ed a soli 22 anni si trovò a vivere il mondo spietato, osteggiata anche dai suoi familiari che credevano d’averla ormai allontanata e definitivamente emarginata. Non tardò molto ad avere un uomo che, conosciuta la sua inesperienza ne approfittò e la buttò via come un oggetto usato, si vedeva veramente persa ; Eros si innamorò di lei, del suo passato, del suo presente, della sua dolcezza, rispettava quello che era stata, al punto che una sera che lei gli chiese come doveva mettersi, lui rimase impietrito e per un po’ incerto, ma si riprese quasi subito; incominciò con la bocca nella sua dolce bocca, la sentì reagire, la lingua si muoveva al ritmo del bacino, abbassò le attenzioni, arrivò alla gola ai capezzoli, al pancino e all’alcova, il grilletto svettava lo succhiò, andò oltre, la lingua si tuffò nella conchetta, capì che era più gradita la parte esterna, ritornò al grilletto e lo martoriò con la bocca e con le mani, fece posare anche il suo dito e vide come faceva, azionò le sue dita come sicuramente in convento avrà fatto migliaia di volte e godette a lungo, da sola, con le proprie mani e così che si trovava a proprio agio, ma ancora più convincente con l’ausilio della lingua di Eros. Era tenero vedere la sua inesperienza : non in bocca, ne era quasi imbarazzata, non con la penetrazione, sentiva pochi stimoli ; lui allora ritornò con le mani e la lingua facendola sciogliere ancora a lungo, questo era sicuramente il modo più consono alle sue abitudini, lasciando ad Eros qualche dubbio circa le sue esperienza in convento.La vide ancora concentrando spesso le sue attenzioni alle sue parti più sensibili; ha notato e con un certo stupore che alle volte un’intera giornata passata assieme, senza ricorrere alle toilette, il suo sesso conservava intatto il suo afrore di muschio, senza il benchè minimo odore tipico di una donna giovane che emetta gli umori di una giornata d’amore . Edda del ponente cittadino, innamorata di Eros era troppo inesperta per battersi con le concorrenti, perciò mollò la presa prima ancora di iniziare, anche se con profondi morsi di gelosia, accompagnati quando non ne poteva più, da patetici quanto inutili sarcasmi.Vi furono nel periodo altri raids, ma che non hanno lasciati alcun segno, tanto più che Eros dopo questi 10 giorni da leone, sparì svuotato della libido e di ogni energia, ma si tenga conto che ogni giorno :In prima serata andava a cena con Emy facendosela in macchina. Alle 11, alla chiusura del salone, era la volta di una sveltina con Baby sui divanetti del salottino.Alla fine finiva in albergo, con Marta, anche per dormire.Venne per Eros il momento dei viaggi e delle avventure, in coincidenza anche con il periodo in cui, ragazzine e non più, si innamoravano pazzamente di lui, intralciandolo nei movimenti della sua pluralità.Era costretto a fare dell’equilibrismo fisico, sentimentale e di coscienza, ricambiando solo a sprazzi e solo in alcuni casi l’affetto ricevuto.Giocoforza le ragazze dovevano essere solo oggetto di conquista da abbandonare possibilmente dopo la prima esperienza; Per Eros era subentrata quasi una ossessione : cambiarne una per sera; incominciò: Una mattina in treno per Napoli, in uno scompartimento c’erano: tre persone anziane ed una signora con marito, questi prima della partenza del treno, dopo molte effusioni scese, Eros ne prese il posto proprio di fronte alla giovane.Iniziò una conversazione a rimbalzo con l’ausilio degli altri presenti, Eros incrociava spesso lo sguardo intenso e pieno di interesse della signora ; ne seguì un dormiveglia, apparente, in effetti si tenevano d’occhio scrutando sottecchi i movimenti e le reazioni del dirimpettaio, lei con naturale malizia attirò l’attenzione dischiudendo leggermente le ginocchia, Eros si dimostrò timidamente compiaciuto, lei proseguì, lasciando intavedere il bordo delle calze, quindi si ricompose ; aveva lanciato un chiaro messaggio, sottolineato da un bel sorrisetto pieno di complicità, ma si era in luogo pubblico…A Roma lo scompartimento si svuotò, intanto incombeva il buio della sera ; entrambi non aspettavano altro, senza una parola tirarono la tende dello scomparto e caddero una nelle braccia dell’altro, ne seguì un bacio appassionato e sempre a bocche incollate lei si dette da fare nell’estrazione del membro e lui indaffarato con il bordo delle mutandine troppo stretto, la prese da dietro e di fianco , come unico riparo la giacca appoggiata sui loro lombi ; fu una cavalcata silenziosa, rapida, contenuta nei movimenti, ma intensa. Promisero di rivedersi, si lasciarono alla stazione di Napoli, ma si persero le loro tracce.Un sabato sera in una discoteca di Southampton, Eros invitò a ballare diverse ragazze, tutte però erano ospiti di Colleges in libera uscita solo appunto il sabato, poi arrivò Margaret: irlandese, bruna quanto una sicula, ventenne, impiegata.Fece un paio di balli, poi presero un drink ed uscirono a camminare nel parco silenzioso e buio; prima però lei avvisò la sorella che sarebbe uscita, forse si dissero anche dell’altro.Finirono ben presto in casa che Margaret divideva appunto con la sorella, lei si invaghì all’istante, Eros lo capì, si scambiarono tante dolci tenerezze, cominciò un delicato spogliarello,ogni bottone era intercalato da baci, sguardi intensi, reciproci, le leccò tutto il corpo fino alla fichetta, la fece fremere e poi godere con la lingua, poi fecero delicatamente l’amore e dormirono assieme, sentirono arrivare la sorella, ma era tacito l’accordo tra loro, l’altra avrebbe dormito sul divano.Si scrissero lettere appassionate, lei doveva trasferirsi a New York e l’avrebbe voluto con se, poi si pentiva di tanta audacia e si rimproverava per essere a vent’anni troppo ingenua, sparì chissà dove. Leonie, non aveva proprio niente del leone. Eros aveva invitato un suo collaboratore olandese per cena in un ristorante di Rotterdam, questi avrebbe volentieri declinato l’invito, alludendo alla moglie ed una bambina sole in casa; Eros naturalmente invitò tutti e si trovò così davanti, a sua insaputa, la bambina di 19 anni alta 1.80 . Passarono tutti assieme parte della sera al ristorante, quindi in una discoteca attigua,dove Eros aveva notato in fondo alla sala una piacente signora sola, abbastanza frequente in quei locali discreti e sicuri. Pensava che una ragazza di 19 anni provasse desideri limitati dalla scarsa esperienza della vita, per essere pronta ad amare con la stessa passione di una ultra trentenne; percio’ che intendeva consegnare sbrigativamente Leonie ai genitori e dedicarsi alla preda, invece loro discretamente si ritirarono lasciandogli la figlia; tentò ancora una volta di sbarazzarsi della ragazza chiamandole un taxi, ma lei non ne volle sapere, lo l’invitò a fare una camminata ed appena fuori dal locale gli buttò le braccia al collo cercandogli la bocca; a questo punto lui mise da parte ogni scrupolo, incluso quello di farsi la figlia di un collaboratore ed assecondò i desideri della "bambina". Ha potuto così constatare che una ragazza di quell’età, può non avere l’immaginazione delle piu’ grandi, ma possedere il fuoco della giovinezza.L’indomani affittata una macchina, la portò a cena in un ristorante di periferia che lei scelse, proprio nelle vicinanze di un parco deserto e buio; a sedili abbassati cominciarono a baciarsi, a toccarsi, poi a denudarsi, al buio Eros non vedeva quel corpo sodo e meraviglioso, ma lo sentiva, lo palpava , lo accarezzava, le strinse i tettini, le baciò i capezzoli, la fece gemere, arrivò alla bella grotta, senza abbandonare neanche per un istante la labbra dal suo corpo, aperse le carnose labbra della sua fichetta e le baciò l’interno, poi il grilletto, gemette ancora ed alla fine ebbe un vertiginoso orgasmo, staccò le labbra e imboccò il membro, lei fece appena in tempo ad avvisarlo che non voleva bambini, poi a fatica entrò, ma non ebbe molto tempo, l’orgasmo stava arrivando anche dalle parti di lui, si ritrasse e venne con il membro imprigionato dalle due pance, sbrodolò tutto attorno, con grande meraviglia di lei, che si sentiva tutta pasticciata.Lo seppe poi, lei non era mai stata con un uomo, la sua imene era stata incisa chirurgicamente, per una anomalia di adolescente.Si videro tutte le sere del periodo di permanenza a Rotterdam, spesso Eros arrivava a casa loro e spesso genitori e fratello sparivano, rimanevano in casa loro due soli. In seguito a loro si unì anche Claudio, un collega di Eros, con la giovanissima rossa Joke, spesso erano in quattro in macchina a far l’amore: una coppia davanti e l’altra dietro; poi Eros si trasferì ad Amsterdam, Leonie gli mandava messaggi attraverso il padre, costretto per lavoro a fare il pendolare tra le due città; a questo punto Eros credette opportuno avvisare il padre che la ragazza era innamorata, perciò sarebbe stato meglio non rivederla, al che lui esclamò:" ma è solo una bambina"; non aveva capito niente. Rivedendola, Eros ha cercato di convincerla che sarebbe stato meglio se avesse continuato con il fidanzato tedesco Ghunter, ma lei incominciò a strepitare e piangere disperatamente, comunque la situazione era irreversibile e se ne andò con rimpianti e rimorsi. Un giorno la famigliola venne in Italia, Eros li andò a trovare in campeggio, la madre disperata e la figlia in lacrime dentro il bungalow dove entrò da solo, cercò di consolarla e inevitabilmente fecero l’amore; andandosene Eros trovò una scatola di sigari sopra la pedaliera della propria macchina, la mamma era riconoscente per la visita fatta alla figlia. Però Leonie non si fece mai passare la cotta, anche se ritornò docilmente al suo tedesco che sposò.Leonie l’accompagnò all’aeroporto, lui stava ritornando a casa dall’Olanda, trovò posto vicino al finestrino, con la mano salutava la ragazza che si era appostata sulla terrazza panoramica, ma con la coda dell’occhio osservava l’avvicinamento di un’altra vistosa ragazza, Eros le fece cenno di sedersi accanto, accettò e le confidò dopo poco d’essere alla prima esperienza d’aereo e d’avere paura; la calmò, appena potè le cedette il posto al finestrino, le strinse la mano, poi il ginocchio, si baciarono, Eros aveva le spalle rivolte al corridoio dell’aereo, infilò le mani nella scollatura e dall’esterno alla femminilità della ragazza, riuscì a infilare il dito, fasciato dalla leggera stoffa del vestito sotto le mutandine e pur con questa barriera arrivò sopra al clitoride, ormai lei era in orbita, le era passata tutta la paura, al punto che l’atterraggio a Milano lo visse godendo a lungo in questo metodo.Sbarcati, lei lo pregò di ignorarla, all’uscita l’aspettava il fidanzato : era venuta in Italia per sposarsi.Sempre in quel periodo Eros aveva conosciuto, in crociera, una biondo-rossa ragazza olandese che faceva la baby sitter a bordo ; pregò Claudio e Corradino di lasciargli per quella sera la cabina libera ed invitò la ragazza che senza tanti preamboli cercava un diversivo agli ufficiali che la monopolizzavano; con mosse simili invitò anche la bruna hostess di Hilversum e la tedesca passeggera di turistica dove Eros era costretto a rifugiarsi, per sfuggire dalla caccia delle tardone miliardarie di prima classe ; queste spesso si appostavano ad ogni angolo, se non spudoratamente esposte davanti a tutti, marito incluso. Titti era la figlia aristocratica dell’amico del direttore di Eros, in Inghilterra per la pratica della lingua ed impiegata nell’ufficio dell’agenzia dove loro si appoggiavano; il direttore, conoscendo Eros, si raccomandò di non fare scherzi con la contessina, ma non trascurò niente nell’organizzargli l’accoglienza a Londra , proprio con Titti.Arrivò lei, non si conoscevano che per telefono, si incontrarono e conobbero nella hall dell’albergo il Kensington e da li partirono per il famoso locale di Piccadilly il Talk in the town, cenarono a lume di candela e di fronte ad un palcoscenico dove c’era uno spettacolo continuativo delle più belle ragazze mai viste, quella sera c’erano anche le Bleu Bell, a cena pasteggiavano con Champagne, poi iniziarono una dolce danza, con deferenza, bisognava mantenere le distanze e le promesse al direttore, ballarono sempre più incollati, ma altezzosamente staccati. Eros sentiva per la prima volta il proprio corpo incollato a quello di una aristocratica, sarà questo, oppure la promessa fatta, si comportò da gentiluomo fino al ritorno in taxi. Li, complice l’intimità del buio, con il vetro divisorio tra loro e l’autista, tutto crollò e finirono nelle braccia l’uno dell’altra, si baciarono con passione, con tenerezza, con trasporto.L’indomani mattina in ufficio si vedeva lontano un miglio ciò che legava i due , il direttore lo venne a sapere, rimbrottò bonariamente Eros, ma forse aveva ottenuto il risultato che avrebbe voluto per la ragazza.Venne il sabato e la domenica, visitarono Londra in lungo e largo, camminarono, mano nella mano, baciandosi, fermandosi, guardandosi negli occhi, fulmineamente innamorati, due giorni di maggio assolati e stupendi, poche volte la dolcezza è prevalsa sui sensi come in questo caso, per Eros questa era un fatto eccezionale.Si telefonarono, si scrissero lettere infuocate, lei che per natura era grintosa, scriveva sottraendo tempo alle pratiche d’ufficio, dove oltretutto non riusciva più a combinare niente, era costantemente con il pensiero a lui, aspettava l’ora del lounce, per appartarsi e scrivergli ancora, confessò che senza di lui trovava Londra squallida, brutta, a differenza di prima che di Londra ne era entusiasta, camminava per le stesse strade già percorse con lui e piangeva di nostalgia e d’amore.Si sposò ad un ingegnere inglese e si trasferì nella sua terra natia .Si videro una volta alcuni anni dopo, ma non era più la stessa cosa, avevano sognato troppo per ritornare con i piedi in terra .Ormai la relazione con Titti era alla fine, lei per caso venne a sapere che Eros sarebbe andato a Londra, così senza preavviso, l’andò ad aspettare all’aeroporto, la però ad aspettarlo, perche’ avvisata, c’era Margaret; le due donne naturalmente non si conoscevano, ma vedendole all’uscita entrambe, Eros ha dovuto rifugiarsi nella toilette ed aspettare che almeno una se ne andasse; Titti andò ad informarsi nell’apposito ufficio e lui ne approfittò per sgattaiolare come un ladro, in compagnia di Margaret, con la quale si intrattenne due giorni, dopodiché si trasferì in Olanda dove aveva tutto il suo harem.Anna a Bari prese l’aereo per Roma , Eros la vide e l’aiutò , lei aveva con se un bambino , si accomodò in un sedile poco distante e si mise a leggere il giornale; alla coincidenza con l’aereo per casa incontrò nuovamente la stessa signora, aveva la sua stessa destinazione, ne veniva da Bari dove aveva incontrato il marito navigante e se ne ritornava a casa.Questa volta si sedettero vicino e chiacchierarono del più e del meno; all’arrivo, Eros aveva la macchina al parcheggio e si offrì di accompagnarla; sotto casa lei lo invitò a salire per un caffè, da questo al liquorino ed una bella doccia calda a turno; il bambino si era addormentato, c’era tutta l’atmosfera per un idillio e cominciò proprio come da copione, ma senza foga , dapprima in salotto, poi in camera da letto… finchè il bambino cominciò a strillare. Lei cercò di calmarlo con tante pappine, invitò Eros a fermarsi anche per la cena e per la notte; ricominciarono a fare l’amore, ma sul più bello il bambino si svegliava e ricominciava a strillare; a questo punto Eros, in piena notte, abbandonò tutto.Rivide ancora Anna, ma ogni volta sul più bello incominciava la musica del bambino, evidentemente, pur così piccolo, era geloso della madre.A Marsiglia Eros ha avuto un inconveniente, per cui dovette posticipare di un giorno il rientro in treno, andò in una agenzia viaggi e prenotò il posto con il nuovo orario, allo sportello c’era una bellissima ragazza, capelli lunghi e color grano maturo, occhi azzurri, si accorse che era italiano e incominciò a parlargli nella sua lingua ; lei stava ultimando l’orario di lavoro e si diedero un appuntamento volante a poco più tardi. Era danese, studiava medicina a Marsiglia, conosceva 5 lingue e lavorava per mantenersi agli studi.Uscirono a cena e da li con un taxi andarono verso la periferia, in una spiaggia illuminata solo dalla luna, tutto era ancora formale, lei disse che avrebbe fatto volentieri un bagno in mare ed Eros argomentò che era a stomaco pieno e senza costume; lei rise forte e disse " è necessario il costume?", incominciò a svestirsi e tuffò quella meraviglia di corpo in mare: Anche Eros si spogliò, attendendola però a riva, fresca, bagnata, incominciò ad asciugare il suo corpo con la lingua, bevve sale e mangiò sabbia perchè lei incominciò a rotolare, a guaire, fingeva di sgusciare via , ma si offriva sempre più aperta, ormai la sua biondissima fichetta era un impasto di sale, saliva ed umori vaginali ; anche lei gli prese il membro bollente in bocca, anche lei mangiò sabbia impastata con il primo fiotto; la stessa sabbia li accompagnò anche nell’anfratto della sua grotta sospinta all’interno dal membro impazzito, li ha salvati dall’abrasione l’abbondante lubrificazione che entrambi producevano a ripetizione. L’approccio è stato molto simile al precedente, ma anzichè a Marsiglia, questa volta a Rijeka, in una agenzia viaggio, l’appuntamento con Cvetka (Fiorella) era al tea room dell’albergo Bonavia, dopo l’orario di lavoro.Chiacchierarono, ma sul più bello lo chiamarono per un imprevisto di lavoro, avrebbe dovuto assentarsi un’oretta, la pregò di attenderlo, poco convinto di ritrovarla, invece era ancora allo stesso tavolino ad accoglierlo con un largo sorriso.Andarono a cena all’Arena un ristorante in periferia attrezzato con tanti separè, tirarono la tenda consentendo l’accesso alla sola cameriera.Tutto si svolse con incredibile naturalezza, tra l’antipasto ed il primo, Eros aveva già in mano il reggiseno della parure rosso scarlatto, al secondo, sventolava il trofeo delle mutandine, lasciandole solo le calze e reggicalze rigorosamente in tono con l’altra biancheria, la cameriera doveva, oltre alle portate, raccogliere anche i pezzi di stoffa volati in aria, si limitarono a godersi usando le sole mani che passavano alternativamente dai sessi infuocati ai piatti di crostacei, ripromettendosi ben altro più tardi. In albergo lui la aspettava già coricato, dirimpetto aveva la porta del bagno aperta con lei intenta alla toilette in piedi davanti allo specchio; era uno spettacolo eccezionale osservare quella ventenne mozzafiato stagliata controluce di profilo, quel corpo sodo modellato e meraviglioso che si parava davanti, che seguiva con grazia ogni suo movimento, senza un filo di grasso, senza spigoli, un sederino tondeggiante, alto ed in fuori, due tette ben proporzionate, erette che spingevano in avanti e si sollevavano con le sue braccia, un bel visino pulito.L’aspettò senza farle premura, lei era fiera di ciò che mostrava e suscitava, lui era troppo preso da questa visione d’insieme che non aveva apprezzato prima vedendola vestita e da distanza troppo ravvicinata.La strinse a sé assaporando con il tatto ciò che ha beato i suoi occhi, fecero l’amore con ardore Nel pieno della notte Eros si vegliò, cercò il corpo di lei, ma non c’era, accese la luce e vide la porta della camera socchiusa, si guardò attorno, cercò il portafogli, tutto era in ordine, mancava solo lei con i suoi vestiti. Si riaddormentò e solo la mattina si accorse di un bigliettino che lei aveva scritto e lasciato in vista: doveva quella notte fare ritorno a casa non avendo potuto avvisare i genitori che, diversamente, sarebbero rimasti in pensiero.Seppe dopo che Cvetzka era figlia di un ufficiale di polizia, gli disse anche che aveva sempre desiderato conoscere da vicino un "capitalista" occidentale e se ne innamorò.Lo venne a trovare in Italia , ma non fu la stessa cosa, il clima i diversi sentimenti avevano ridimensionato questo rapporto e che per lei era diventato troppo importante.Eros ritornò ancora a Rijeka , ma non la cercò; non voleva infierire sul suo dolore, seppe solo che era molto triste e che spesso si informava tramite un amico comune, Tomas che aveva l’ufficio a pochi passi dall’agenzia.Tania era seduta sulla poltroncina vicino alla sua in aereo da Dubrovnik a Zagabria, era aprile, da dove Eros avrebbe dovuto prendere una macchina rent a car a per trasferirsi a Rijeka, ma inaspettatamente anche dall’alto si è visto la città coperta di neve, quindi per quella sera impossibilitato a muoversi lungo quelle impervie strade.La vicina era giovane e carina, parlava un po’ di inglese era una studentessa in medicina e doveva fare l’interna in ospedale.Le spiegò la situazione e le chiese di cenare con lui, accettò, lasciarono le valigie di entrambi in albergo, fu una serata senza scossoni, la ragazza era abbastanza sulle sue e piuttosto guardinga.Intanto lui sapeva d’avere l’asso nella manica, avrebbero dovuto passare in albergo per ritirare la valigia di lei depositata in camera e qui non si sa mai…Difatti l’invito di fermarsi a dormire in albergo e prendere servizio l’indomani mattina, fu accolto, anche se con riserva: non dormire nello stesso letto.Eros, cavallerescamente le cedette il letto grande e si spostò con cuscino e coperte sul sofà e da questa posizione, in attesa di addormentarsi cercarono di parlarsi, finchè lei, mossa a compassione, non gli permise di raggiungerla, sotto le coperte era nuda dalla cintola in giù, sopra aveva una maglietta e … lo pregò di non togliergliela.E’ stato molto bello spaziare con le mani su tutto il suo corpo, pur con la riserva di toccare i tettini solo sopra la maglietta. E’ stato bello e diverso, con questi piccoli tabù, fare l’amore tutta la notte ogni volta che l’uno o l’altra si svegliava e ne aveva voglia, trovando sempre, per quanto assonnato, il partner disponibile.L’accompagnò all’ingresso dell’ospedale alle sei della mattina dopo, lei si attaccò al collo con gli occhi lucidi di sonno e gratitudine per la notte trascorsa.Non venne mai a conoscenza del segreto della maglietta, non poteva essere il seno sodo e pastoso, a lungo palpeggiato anche se con filtro, a frenarla, sotto c’era qualcosa’ altro.Tigellius, era una residenza privata per soggiorni al mare di dirigenti e familiari di una grossa società.Estate, mogli in vacanza, un passaggio in macchina ad una di queste, sempre alla fatidica metà della settimana, con le mogli sole ed assetate d’avventura e di sesso, appuntamento per la stessa sera.Si avviano verso le alture al buio, al fresco, le avvicina il viso, la bacia, allunga una mano sulla sua lunga coscia, sente la pelle d’oca ed un fremito, le apre il vestito, le fuoriesce il seno solido, glielo bacia, prende i capezzoli a turno in bocca, allunga la mano sotto le mutandine dove è tutta bagnata, la sfiora, ma non affonda, aspetta l’iniziativa di lei che impaziente gli apre i pantaloni e glielo inghiotte tutto d’un colpo, la lascia fare, lei è in preda agli spasmi, il bacino dondola paurosamente, la sua fica reclama, si infuria, gli strappa i vestiti, si mette a cavalcioni sul suo membro, gli intima di non ritirarsi perchè non c’è nessun pericolo, lei ha una serie di orgasmi , infine l’ultimo assieme è violentissimo, lei sembra squassata E’ uscita da questa seduta con gli occhi cerchiati; alla fine si è rimessa le mutandine in modo che neanche una goccia potesse fuoriuscire, gli disse che avrebbe attinto il dito ed assaporato l’aroma per tutta la notte.Venne il periodo delle vergini , per Eros la primizia risultava essere abbastanza faticosa e poco appagante, specie se di ragazze con l’ossessivo pensiero di diventare donne a tutti i costi :Ada, una maestrina , si è fortemente innamorata, gli disse subito d’essere vergine, ne seguì un singolare rapporto narrato nei "Racconti"L’infermiera che incontrava alla mattina presto e sempre alla stessa ora, si appartava con lui per una sveltina manuale, pure lei era vergine e di questo si vergognava perchè quasi trentenne, inoltre aveva una sorella che non le dava requie: la voleva sposata.Capita l’antifona, Eros sparì e quando a quell’ora doveva passare lungo quella strada, aspettava il sopraggiungere di un autobus per affiancarglisi e transitare non visto .Lella, era impiegata in una ditta che aveva contatti giornalieri con Eros, i due si sentivano al telefono abbastanza di frequente, installandosi una certa confidenza, anche se a distanza,: lei sapeva tutto di lui e lui sapeva benissimo d’avere a che fare con una bionda esplosiva, vivace, intraprendente e per la ditta : rappresentativa.Una partita al pallone, con Eros giocatore, è stata l’occasione per incontrarsi, è andato a prenderla con la sua nuova macchina sportiva e..sorpresa, si è trovato davanti una ex studentina sua vicina di casa, sempre atteggiatasi al di sopra delle parti e sulla quale Eros aveva spesso messo gli occhi sopra; bella sorpresa e bel trofeo da mostrare.Non altrettanto bello è stato scoprire d’avere a che fare con un’altra vergine, ma giocoforza bisognava stare alle regole di allora e rispettare questo suo stato; i giochini con i quali trastullarsi, Eros li conosceva bene, ormai era quasi una prassi: le mani, la lingua e gli strofinamenti erano abbastanza usati soprattutto per delle sveltine.Purtroppo Lella, sotto i colpi di lingua , stava maturando una solenne cotta, cotta che Eros non poteva permettere di condividere, sarebbe stato per lui, al solito, limitativo uscire con una sola ragazza ed in più per fare solo dei giochini; piano piano si sottrasse e la perse di vista .La risentì, per telefono, molti anni dopo , quando lei era già moglie e mamma ; lei avrebbe volentieri dato inizio a ciò che non avevano fatto prima, ma non se ne fece niente.Lo sciopero degli autobus ha favorito l’incontro con la fidanzata emiliana del vigile; le diede un passaggio , parlarono del più e del meno, incluso la presunta fedeltà di lui; l’indomani mattina la rivide allo stesso posto; salendo in macchina lei gli lanciò subito una frecciatina di sfida dicendo:"Tu saresti l’uomo fedele, eh!!! Eros aveva scritta in fronte la categoria alla quale apparteneva; non perse tempo e le diede l’appuntamento per la sera stessa, lei, lasciandolo di stucco, tenne a precisare: " Io uscirò con te solamente per scopare, non voglio complicazioni sentimentali".Eros non chiedeva di meglio, ma esaminando meglio nelle pieghe più nascoste del suo temperamento, ciò lo lasciava anche deluso: veniva a mancare lo stimolo maggiore, quello della conquista.Lei gli raccontava qualche episodio della sua vita da bambina di campagna, della morbosità dell’accoppiamento degli animali, di come le ragazzine maneggiavano il membro del cavallino fino alla facile erezione, oppure assistere alla preparazione dei decotti restringenti fatti con il bianco d’uovo con il quale le sorelle maggiori si spalmavano la vagina, evidentemente parecchio usata, per poi spiarle in azione da dietro qualche arbusto ed invidiarle in attesa di poter fare altrettanto.Arrivò ben presto anche il suo momento e diventò molto esigente, il maschio era solo il suo oggetto; le notti passate con Eros erano, come si può immaginare con chiunque altro, assai squallide: quando lei ne aveva voglia e capitava più volte nella stessa notte, lo cercava, lo aizzava, lo preparava, lo possedeva , finiva sfinita e si girava dall’altra parte, lasciandolo spesso con ancora la voglia dentro, essendosi trattenuto per non deluderla. Oltretutto lei, finita la seduta, diventava intrattabile, non doveva essere disturbata, o forse solo in quel momento si sentiva la fidanzata del vigile.Una notte in una pensioncina, il televisore nella saletta accanto trasmetteva incessantemente , lo svolgersi di una grave calamità nazionale, argomento toccante più che interessante, ma non per lei che invece ha continuato come un rullo compressore, come se il mondo intero girasse attorno all’unico asse che era la sua vagina; decisero tacitamente di porre fine ad una avventura che aveva oltretutto poco di erotico, una insaziabile pseudo-ninfomane come lei doveva trovare altri elementi da scoppiare.Le avventure si susseguivano incalzanti, Eros era preso dalla smania di collezionare ragazze in modo quasi nevrotico, è arrivato vicino al record, in pochi mesi ne ha collezionate una cinquantina, ragazze con le quali si intratteneva fino alla scopata e poi lasciava senza lasciare traccia; spesso di loro non ricordando neppure il nome, la faccia, l’avvenenza. Soprattutto egoisticamente non ha mai voluto esaminare i loro sentimenti per paura di esserne coinvolto; ma non si può comunque cancellare tutto e qualcosa Eros ricorda, come:Tiziana, forse la più bella ragazza che Eros abbia frequentato, i capelli di un rosso Tiziano, sono solo un piccolo particolare di lei che, probabilmente perchè troppo narcisista, era frigida. Lei vedeva nell’esperienza di Eros una via di uscita da questo tunnel, lui si è impegnato a fondo, le ha tentate tutte, in tutte le maniere, in tempi stretti ed anche lunghi, ma non ha visto il benchè minimo cenno di risveglio, eppure aveva una gran voglia di godere della propria femminilità; è sempre rimasta, pur sotto stimolazione, con la vagina alla stregua di un muscolo qualsiasi del corpo e niente più. Finchè… ed è descritto anche questo nei "Racconti"L’assistente sociale, con principi strettamente cattolici, ha finito per prendere una sbandata, si vedevano e spesso si appartavano all’ombra di qualche albero della periferia, la portava spesso ad assistere alle sue partite di calcio ed in una di queste occasioni fece conoscere la cugina, molto più carina ed intraprendente di lei, ma intervenne il prete che conosceva, via confessionale, i deboli di tutte e con una romanzina che non aveva niente di personale, ha intimato a tutti di percorrere una strada diversa.Un’altra che ha preso una solenne cotta per Eros era Giuliana, la figlia del magistrato, molto colta, fine, onesta non era a caccia forsennata di un marito perchè indipendente e con una ottima professione, ma sicuramente sarebbe stata e forse lo è diventata una buona moglie.Invece proprio in quel periodo la sbandata la prese Eros, per Marina, appena diplomata :L’accompagnava spesso a casa mattina e sera, lei gli raccontava tutto, compreso quando perse la verginità , il suo perduto innamoramento per l’amico sposato, le perplessità, la disponibilità, era furba e nello stesso tempo ingenua.Non si è ribellata quando Eros le ha fatto uscire le sodissime tettine o quando seduti sul plaid in quel prato ha cercato di farsi esplorare l’intero interno delle cosce , mentre si raccontavano vicendevolmente le loro avventure nel minimo dettaglio, lei bagnata fradicia e lui pronto a scoppiare. Ci volle un bel po’ ad Eros per togliersela dalla testa; non l’ha mai dimenticata !Italia le è stata presentata da una amica che si trovava in una simile sua situazione, ossia con un amico sposato e la moglie di lui che la attanagliava e precludeva la libertà di movimento.Lei ne era innamoratissima, ma nonostante tutto si lasciarono, lasciandola però affranta e disperata ; si diede all’alcool, si ubriacava e, secondo i momenti, diventando disponibilissima a tutto, oppure intrattabile.Una sera dopo mangiato, Eros prese una bottiglia di spumante e l’accompagnò sulle alture, un po’ più al fresco; ricorda che lei reclinata sul cofano della macchina si scolava la bottiglia, mentre lui la prendeva da dietro, non ha mai saputo se in quell’episodio lei era partecipe o no.Scontenta di tutto, lei espresse il desiderio di voler provare dei rapporti con delle donne ; Eros la presentò ad una sua amica un pochino lesbica, ma non è stata nemmeno questa una relazione di lunga durata, sempre più frequentemente ritornava al maschio, scatenando la gelosia dell’altra.Ha voluto un figlio da un rapporto finalizzato solo a quello di condurre una vita da madre nubile.Probabilmente tanta insicurezza derivava, come lei gli ha confidato, dallo stupro subito dal padre quando era ancora giovanissima e dal prolungato rapporto incestuoso che ne è seguito.Sempre sulle alture si è consumato buona parte del rapporto con Tilde, la cui passione era quella di farsela leccare, trovando in Eros uno specialista.Una volta si premunì di un registratore ed a sua insaputa, la fece parlare, le chiese anche se preferiva fare l’amore normalmente o con la lingua, naturalmente, vista l’inclinazione, optò per la seconda soluzione, dando il via ad una bella sarabanda registrata. Maria era una trentenne, senza esperienze, piena di pregiudizi e voleva essere donna; pensava d’avere una vagina malformata quel tanto che il membro avrebbe fatto la fine di quello dei cani, come ogni tanto si sente dalle cronache, staccabili cioè dal sandwiches forzato solo al pronto soccorso.Questa paura la trasmise anche a lui che aveva prenotato per la "prima" il grand hotel, al punto da condizionarlo parecchio, mai gli era capitato di introdursi con tanta circospezione e trattandosi poi di una vergine la vaselina si sprecò.Alcuni giorni dopo lui le chiese l’impressione sull’iniziazione, lei, a sorpresa, anzichè soffermarsi sul lato più poetico, ha esclamato " Mi è bruciato tanto! e per tutto l’indomani" La signora Broglio era una di mezza età, capo ufficio di un piccolo stabilimento dove lavoravano tutte donne; Eros l’ha conosciuta per caso; durante la settimane lei aveva parecchio tempo oltre l’orario di lavoro, il marito era sempre a Roma ed a casa solo per il fine settimana.Non fu difficile finire a letto, lei con un giovanottino (ambitissimo anche dalle più giovani ed aitanti sue subalterne) , disponibili e senza creare problemi; un giorno, sempre tramite la sua segretaria, lo chiamò convocandolo d’urgenza; senza tanti preamboli gli comunicò d’essere incinta. Lui si complimentò con il marito, mandandola in bestia, voleva essere accompagnata da un ginecologo per abortire.Eros era certo del fatto suo, quindi non trovò niente di meglio che proporle di accollarsi al massimo la corsa del taxi per recarsi dal santone.Pinuccia era con una amica seduta su un sedile della passeggiata a mare una sera torrida di luglio, Eros arrivò con Gennaro, ancora distanti si spartirono il bottino e si avvicinarono alle due, predisposte proprio per quella mossa.Gennaro si allontanò con la sua tizia ed Eros con Pinuccia; andarono in macchina sulle alture e senza molte difficoltà arrivarono al desiderato da entrambi con piena soddisfazione. In seguito si frequentarono in casa di lei. Risultò essere divisa da un marito che le ha dilapidato al gioco tutto quello che aveva . Viveva con una amica che, all’arrivo di Eros, si appartava in sala; lo seppe in seguito che Pinuccia lasciava sempre uno spiraglio della porta affinché l’amica potesse guardare indisturbata, al buio a spellandosi le dita; trovò il modo di accontentarla, presentandole il non più giovane, ma prestante Pietro. Pinuccia aveva sempre sostenuto d’essere sterile, quindi non necessitava alcuna precauzione, finchè un giorno l’amica, mossasi a compassione per la poveretta, telefonò all’esterefatto Eros dicendogli che Pinuccia e stata in fin di vita per un aborto spontaneo e che era anche sua intenzione non farglielo sapere .Questa però è stata la classica goccia nel bicchiere, se prima lui era solo infastidito dall’attaccamento morboso della donna, ora palpava il pericolo di coinvolgimento che assolutamente non voleva e sparì dalla circolazione.Anna Maria venne a vendere dei libri e tutti i mesi a riscuotere le rate, dapprima in casa e successivamente, per più comodità, in ufficio, da li alle volte si intrattenevano in macchina per delle grandi chiacchierate, non ci volle molto partire dalla carezza ed arrivare al bacio.Eros si accorse che lei, non certo per mancanza di pulizia, aveva una certa infiammazione vaginale, per cui pensò bene di non mettere a repentaglio il proprio membro, in quel periodo molto occupato su diversi altri fronti, si limitò alle mani ed alla bocca, ma sempre rimanendo all’esterno e con soddisfazione di entrambi.La rivide alcuni anni dopo; pur essendo molto giovane, lei aveva subito l’asportazione totale dell’apparato genitale e parte del canale vaginale al punto da renderlo cieco a metà della sua normale profondità, fu un vero trauma quando, completamente allo scuro di tutto, sperimentò in diretta una situazione piuttosto penosa ed imbarazzante, con appena la punta del membro conficcato che spingeva contro una parete insuperabile.Lidia era appena diplomata, gran voglia di conoscere il mondo, appartata e riservata, tutta casa e famiglia, poche conoscenze, vergine, figlia di un conoscente di Eros e di una mamma piacente, a sua volta tutta casa e di un padre ciarliero e noioso .Decisero una sera tutti e quatto d’andare in un ristorante cinese di Roma dove era d’obbligo mangiare con gli stecchini, l’affiatamento è stato immediato, gran gioiose risate, una serata all’insegna dell’allegria e rimasta a tutti impressa.In quel periodo era difficile trovare posto in albergo, mamma e figlia hanno pensato bene d’ospitare Eros in casa loro in più di una occasione.Una sera ha invitato Lidia per cena, una serata intima, dove lei più che dire lasciava intendere a conferma di quanto aveva supposto delle numerose precedenti telefonate: era pazzamente innamorata di lui, ogni gesto tradiva emozione e desiderio d’intimità; il ritorno in macchina verso Fiumicino, le loro bocche si sono cercate, le lingue avvinte, le salive scambiate; era troppo il desiderio, i sensi reclamavano, l’estate lasciava spazio ai movimenti.Le abbassò la spallina ed il primo globo nudo uscì allo scoperto, poi l’altro, due collinette sode di una procace diciannovenne, due capezzoli non ancora sbocciati, ancora inglobati nell’aureola, aureole scure su quella massa chiara, Eros rimase un attimo incantato ad ammirare tanta bellezza, lei ansimava e sollevava ritmicamente il torace con tutto quel seno, cercò di proteggersi con i palmi delle mani che racchiusero quel tanto che riuscivano, ma non a nascondere i capezzoli puntati ed eretti che reclamavano la bocca di lui, li prese alternativamente tra le labbra, la lingua li sollecitava, la bocca intera li succhiava.Le mani scivolarono in basso, la prima stoffa era cedevole, partì dall’alto, dall’elastico delle mutandine, mise a nudo il monticello dai peli ricci, con i polpastrelli sfiorò il clitoride, non trovò in lei resistenza, anzi si allungò sul sedile, pur con le gambe ben serrate, a stento il dito mantenne la posizione sul clitoride, cominciò con piccoli movimenti circolari , lei progressivamente allentava i muscoli, avanzò un po’ di più, lei dischiuse appena le cosce, sfiorò le labbra, scese sull’apertura, la trovò umida, cercò con il dito di forzarla, era ancora chiusa…capì di dover cambiare strada, concentrò gli sforzi ritornando sul clitoride, lei l’apprezzò e con forti ansimi arrivò ad un benefico orgasmo che la liberò delle ultime mille tensioni.Così sciolta si avvinghiò a lui lo cercò, con coraggio armeggiò nella cerniera, glielo estrasse con mosse ingenue ma efficaci, lo prese tra le sue mani, mani giovani di una giovane e bella ragazza; partì un fiotto che sorprese lei e lasciò imbarazzato , ma appagato lui.Ritornarono a casa, lui nella sua cameretta, lei nella sua poco distante ed i genitori in quella di mezzo.Eros pensava a come meglio comportarsi in quella situazione, con madre e figlia, entrambe palesemente innamorate di lui, lo cercavano in ufficio una all’insaputa dell’altra, facevano la gara per accudirlo; al buio, era immerso in questi pensieri non riusciva a prendere sonno, quando sentì un impercettibile rumore provenire dalla porta, aspettò ed una mano lieve si posò sulla fronte, lui estrasse il braccio da sotto il lenzuolo e sentì la stoffa di una leggera camicia da notte, la scostò e….sorpresa non erano le gambe da cerbiatta di Lidia, ma altre più piene, gambe lisce e mature, fece salire la mano e trovò le cosce discoste ed il pube libero da ogni altro impedimento, lo sfiorò, accarezzò la lanuggine umida, discostò le labbra e cercò l’affondo con il dito, si trovò in un mare di contrazioni bollenti .Scese dal letto, l’adagiò sul tappeto, le sollevò la camicia al viso, quasi a voler disconoscere il personaggio, la penetrò in un solo colpo, si godettero in silenzio, lei ebbe una decina di convulsioni ad accompagnare il suo lungo orgasmo e quello quello potente di lui.Rimasero ancora qualche attimo abbracciati, poi lei si liberò e scivolò via silenziosa, così come era arrivata: il resto di quella notte Eros la passò a schiarirsi le idee, arrivando alla conclusione logica che era meglio non far conoscere alla destra quello che faceva la mano sinistra.Rita era una trentenne divenuta zitella nella mentalità molto tempo prima della canonica età. Eros l’ha conosciuta in treno, abitavano nella stessa città e lei lavorava alla reception di un albergo di Roma dove, in seguito Eros avrebbe alloggiato frequentemente. Si stabilì una chiara amicizia, lei non lasciava spazio ad alcuna fantasia erotica, anzi, non è escluso che fosse potenzialmente lesbica; aveva al suo attivo uno stuolo di amiche disponibili e questo la rendeva interessante agli occhi di chi, come Eros, era in costante appostamento:Giuliana abitava all’Eur e veniva spesso in centro in cerca di qualche lavoretto saltuario; Eros l’ha avuta ospite più volte per cena o dopocena, ma lei sembrava incorruttibile, tutta di un pezzo, moralissima e, vista anche per la stretta amicizia che la legava all’alto prelato, praticante religiosa, anche se c’e’ sempre un limite, difatti una mattina s’è vista uscire dalla camera d’albergo dell’avvocato, fatto eloquente più di tante parole.Proprio con l’avvocato, compagno di viaggio di Eros, organizzarono una cenetta in compagnia di una hostess svedese e una piccola studentessa abruzzese, entrambe erano alloggiate in una pensione vicina al loro albergo; la piccola scelse il ristorante di una sua amica che al nostro arrivo ci salutò calorosamente, riservando però il saluto particolare alla sua particolare amica.Si abbracciarono e si baciarono in bocca con una voluttà degna dei più consumati amanti, a tavola non vi furono spiegazioni, tutto era chiaro, lei si limitò a raccontare con enfasi i particolari erotici che la legavano all’altra donna, smuovendo persino l’impassibilità dell’hostess svedese che, scene piccanti ne aveva senz’altro viste e vissute parecchie.Un pomeriggio Rita ha comunicato ad Eros che in albergo c’era una procace moglie di un notabile libico, solita almeno due volte all’anno, fare shopping in Italia, aveva così modo di appagare anche qualche velleità facendosi il prestante boy dell’albergo, ma quel giorno era assente, inoltre Rita l’informò che lei aveva paura a stare da sola in quell’albergo semivuoto di quel periodo e che gli avrebbe assegnato la camera contigua. Non rimaneva che fare la sua conoscenza; si piazzò nella hall in attesa che Rita gli facesse un cenno ; l’individuò, vide arrivare una bella signora carica di pacchi che si stava dirigendo all’ascensore, si offerse di aiutarla; alla soglia della camera si congedò, non trascurando di raccomandarle che in caso di bisogno, lui sarebbe rimasto tutta la sera in camera sua. Valeva la pena non scendere per mangiare ed ascoltare eccitato il traffico dall’altra parte della parete, l’acqua del bagno, del wc, della doccia, suoni più che rumori che si imprimevano in testa, generando milioni di visioni meravigliose. Poi per un po’ ritornò la calma, Eros si informò alla solita fonte se per caso la signora fosse uscita, seppe invece che era arrivata una telefonata del marito di lei dalla Libia; a questo punto attese e la pazienza gli diede ragione, difatti dopo alcuni minuti sentì bussare alla porta: era lei preceduta da un intenso profumo, agghindata di tutto punto, che gli chiedeva banalmente se anche il suo telefono fosse fuori uso; tutto era chiaro, si trasferirono da lei, si fecero servire il pasto in camera, proprio dal collega del suo boy, quella sera, assente.Tra le tante amiche di Rita c’era anche una magnifica tedesca in Italia per studiare, ma sapeva anche divertirsi e più volte Eros l’ha portata a cena; ma un bel giorno è scomparsa, dicono, con un tizio che provvedeva anche a mantenerla.Un pomeriggio, dopo una discussione d’affari disastrosa, nella hall dell’albergo, Eros stava parlando in modo dimesso con i cointeressati al fallimento, quando si sente toccare la spalla, girandosi rivide la radiosa tedesca che gli sorride e gli chiede se fosse disponibile per la serata.Immediatamente l’abbandonò la depressione e subentrò un clima di euforia che si trasmise anche agli altri, convocarono anche altre querule amiche, dando inizio ad una serata risultata efficacissima "scaccia-crisi".Carmela era diventata ossessivamente possessiva con Aldo, al punto da nascondere ben poco anche all’ignaro marito, ufficiale della marina militare alle prese con un esaurimento nervoso, ma pur sempre con temperamento siciliano.Eros si offrì per una collaborazione, cercando di sviare l’infatuata e ci riuscì, pur faticando, ben sapendo però che avrebbe avuto come alleati: l’astinenza ed il sangue caldo della donna.Cominciando da un bacio sempre più sensuale, passò all’abbondante seno, le succhiò i capezzoli finchè non la vide agitare convulsamente il bacino; passò una mano sotto la gonna, dal ginocchio all’inguine e…. è qui che trovò la sorpresa: aldo non l’aveva avvisato che era completamente priva di peli.Subito pensò d’aver sbagliato mira o che lei si fosse completamente rasata, ma in effetti: un suo scompenso ormonale da quando aveva nemmeno trentanni, le rese depilato fino alla radice il sesso e le ascelle. E’ stata una esperienza nuova per Eros, forse perchè inaspettata, oltrechè sottolineata dall’imbarazzo della donna; altre volte si era trovato con dei sessi femminili dal pelo corto se non rasato, ma mai come questo, ridotto come in una bambina.Ha capito il suo problema, ha chiuso gli occhi e portato a termine l’operazione, ma non gli è stato facile dimenticare quella pelle liscia, là dove deve essere coperta da ricciolini.
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