Ciao, mi chiamo Lucio ed ho 49 anni.Sono vedovo e vivo da circa 7 anni solo con i miei 2 figli, Luca di 25 anni e Matilde di 23.Sono due bei ragazzi, e non perché sono i miei figli. Luca è fidanzato, mentre Matilde no. Voglio raccontarvi una storia che sa del drammatico ed è nello stesso tempo trasgressivo, di quelle storie che ti stravolgono la vita. Loro, i miei due figli, sono state sempre due persone tranquille, di quelli che non creano problemi, tutto ciò fino a quando è successo l’imprevedibile. Ora vi racconto:Una notte di giugno di 4 anni fa, riposavo tranquillamente nel mio letto, quando mi svegliai con la voglia di bere qualcosa. Mi alzai e mi diressi in cucina, senza fare troppi rumori, come mia consuetudine per non recare disturbo agl’altri. Mi accorsi che nella stanza di Luca c’era il lumino acceso, e nel silenzio della notte si udivano voci fugaci. Mi avvicinai alla sua porta e riconobbi la voce di mia figlia Matilde che chiacchierava con Luca. Fin qui nulla di strano, capitava che ogni tanto loro due si trovassero nelle loro camere per parlare un po’. Ad un’ ascolto più attento mi accorsi che la loro chiacchierata era finalizzata al sesso, in particolare parlavano delle loro esperienze avute con i rispettivi ragazzi. Deciso di interrompere quel discorso mi preparai ad entrare nella stanza, non prima di aver osservato dal buco della serratura. Oddio!!!!!!!!! Rimasi allibito dalla scena che si presentava ai miei occhi, quasi non volevo crederci.Mentre discutevano, Matilde teneva tra le mani il pene di Luca, e Luca con la sua mano le accarezzava il seno prorompente di Matilde. Era come se il mondo mi crollasse addosso, non riuscivo a pensare ad altro, ma soprattutto non sapevo come affrontare quella situazione.Sconcertato ritornai nella mia stanza, lasciando che loro continuassero nella loro chiacchierata, e non solo. Ormai la notte non dormivo più, ero ossessionato che quella cosa si ripetesse. Le prime notti trascorsero tranquille, ma poi nuovamente si ripeté quella situazione. Tornai a spiarli, per fortuna era tutto tranquillo, discutevano tra loro senza che facessero alcun approccio. Il discorso convergeva sulla nuova amicizia di Matilde, un certo Giacomo di cui non conoscevo l’esistenza.Intanto le parole diventavano sempre più mirate, esattamente sull’arte del sesso orale, che Matilde avrebbe praticato a questo suo amico e di cui lui era rimasto estasiato. Di risposta Luca rispose che i suoi insegnamenti evidentemente avevano dato i suoi frutti, non solo per il suo piacere, ma anche per quello degl’altri.Il mio sangue si raggelò, cosa voleva dire? Anche se sembrava tutto chiaro, cercavo di ignorare la situazione, ma mi dovetti subito ricredere. Sentii subito ansimare Luca, non osavo guardare dalla serratura, avevo paura, ma la tentazione fu più forte di me e alla fine sbirciai. Erano sdraiati sul letto. Il capo di Matilde era appoggiato sul basso ventre di Luca, con i suoi capelli lunghi che copriva tutto, ma che lasciava immaginare chiaramente cosa stesse facendo. Luca aveva gli occhi chiusi, ansimava dal piacere e Matilde si lasciava andare con maestria con dei movimenti lineari e ben precisi, come di quelle che già hanno molta esperienza. La mia rabbia aveva raggiunto il culmine, si trattava di pratiche incestuose, ma con stupore mi accorsi che avevo la patta dei pantaloni gonfia;nonostante tutto mi ero eccitato.Restai fino a quando Luca venne dal piacere. Matilde lasciò che la sborra finisse sulla pancia di Luca, e nonostante non l’avesse accolto nella sua bocca, adagiò le sue labbra su quel liquido, come per assaggiarlo, e poi raggiunse le labbra di Luca e si immerse in un lungo bacio passionale.Tornai nel mio letto sempre più sconvolto, ma nello stesso tempo eccitato a tal punto che non potetti fare a meno di esibirmi in una lunga sega.La cosa si ripeteva una, due volte la settimana, e comunque sempre la notte del sabato al rientro dalla discoteca. Ero schiavo di me stesso, volevo che la cosa finisse, ma nello stesso tempo desideravo rivederli insieme. Ad un certo punto ebbi la sensazione che loro immaginassero che li spiavo, perché sempre più spesso trovavo la loro porta socchiusa, in modo che potessi guardare meglio, e nel contempo il loro comportamento era molto più trasgressivo.Iniziai con il farmi le seghe guardandoli, e a raggiungere l’orgasmo insieme a loro. Ormai mi sentivo parte di loro. Probabilmente con il mio comportamento si sentivano autorizzati anche ad andare oltre, ed è quello che successe qualche mese dopo. Come al solito mi trovavo li a spiarli per l’ennesima volta. Erano già al lavoro, anzi lei era già al lavoro, lo stava lavorando ben bene con quella sua boccuccia, ben in vista in quanto si portava i capelli dall’altra parte del volto. Luca era sdraiato con le gambe aperte e Matilde tra le sue gambe in modo che ogni tanto potesse vederlo in faccia. Vedere la sua bocca scivolare lungo il pene di mio figlio, e con la mano stringerlo alla sua base, mi faceva ricordare la mia moglie quando era ancora in vita. Luca gli teneva la mano sul capo, le sue dita tra i suoi capelli, tutto sembrava così dolce.In fondo mi facevano tenerezza. Ad un certo punto Matilde si libera dal suo pene e risalendo il suo corpo si adagia su di lui, con le sue tette che fuoriuscivano lateralmente.Iniziarono a baciarsi, le loro lingue si intrecciavano, con l’anca da inizio ad un movimento sexy con frequenti pressioni sul sesso di Luca. Prese il pene di Luca e lo strinse tra le gambe, portandosi su e giù con il bacino. Ebbi un sussulto, erano vicini all’ultima frontiera.Luca gli sussurrò che la voleva possedere, lei altrettanto annuì. Si sistemarono sul letto in modo che potessi avere una ottima visuale del loro approccio. Matilde inginocchiata su di lui prese il membro di Luca e lo portò all’imboccatura della figa, calandosi su di lui potei osservare tutta la penetrazione fino alla scomparsa del pene di Luca. Entrambi ebbero dei forti sussulti, niente di più trasgressivo avevano mai fatto fino allora.Inutile negare che ero al massimo dell’eccitazione, venni per la prima volta.Intanto proseguiva lo spettacolo. Matilde, padrona del sesso di Luca si muoveva su e giù, prima lentamente e poi sempre più veloce. Lei si contorceva sul suo busto, mostrando al pieno la bellezza dei suoi seni. Luca con le mani le afferrava e le agitava animosamente. Anche Matilde, presa dall’eccitazione gemeva fortemente.Cambiarono posizione, lei sotto a gattoni e lui sopra adagiato su di lei.Davanti ai miei occhi si presentava lo splendido sedere di Matilde, subito coperto da quello di Luca. Una volta puntato, con un affondo gli fu subito dentro. Diedero iniziò ad un martellamento continuo che sembrava non avesse mai fine. L’eccitazione saliva, entrambi ansimavano sempre più, non riuscivano più a controllarsi, al culmine Luca estrasse l’uccello e gli sborrò sulla schiena. Matilde con una mano si mise a masturbarsi, e ben presto anche lei raggiunse l’orgasmo.nel frattempo Luca con le mani sparse il suo seme su tutto il suo corpo, come se fosse una crema e con le dita fece un passaggio sulle labbra di sua sorella, che sembrò apprezzare leccandole con la lingua. Io venni per la seconda volta, come mi era successo poche volte. Il tempo passava e spesso notavo che i miei due figli erano molto impegnati nel stare davanti al pc. La cosa mi incuriosiva, e cosi un giorno approfittando di una giornata libera dal lavoro mi sono messo davanti al loro pc ed ho cominciato a scrutare nel suo interno. Apparentemente non c’era niente di strano. Computer pulito con cestino vuoto e dati recenti vuoto. Aprii internet explorer la cronologia era pulita. Tutto ciò faceva presagire che avrei trovato qualcosa. Finalmente avevano commesso un errore, avevano lasciato i file temporanei pronti per essere visionati “non in linea”. Tra questi c’erano vari siti porno e pagine html di posta elettronica. Qui fu la sorpresa. Erano in contatto con una coppia di Ferrara, Franco ed Anna. Nei loro discorsi si discuteva di sesso, di esperienze di gruppo e in particolare in una e-mail invitavano i miei figli a conoscerli. Nell’allegato c’era anche la foto di loro, una bella coppia sulla trentina, in particolare lei una bella signora. Passarono mesi continuando nel loro progetto, finché un giorno di maggio, mio figlio mi comunica che ci sarebbero stati ospiti per un fine settimana, di alcuni loro amici conosciuti durante una gita. Così un sabato mattina Luca si presentò a casa con questi amici. Con estremo stupore accertai che si trattava di quella coppia raffigurata nell’allegato dell’e-mail. Realizzai subito che si trattava del loro primo incontro, in quanto inizialmente sembravano un po’ impacciati tra loro. Matilde era euforica, la si leggeva negl’occhi e altrettanto Luca. Ci accomodammo in salotto e iniziammo a parlare del più e del meno.Con Anna dedicai un po’ del mio tempo, gli raccontai un po’ della mia vita e del mio stato di vedovo. Quest’ultima parte sembrò colpirla in modo particolare, sembrava dispiaciuta. Franco ed Anna avevano rispettivamente 33 e 32 anni.In particolare Anna aveva un bel fisico, indossava un pantalone attillato e una maglietta, da cui esaltavano le sue formidabili forme.Nel frattempo Matilde aveva già sistemato la camera degl’ospiti, in quanto avrebbero dormito da noi la notte. La serata trascorse tranquilla.Andammo tutti a letto intorno a mezzanotte.Sinceramente pensavo che potesse succedere qualcosa, ma intorno c’era tranquillità. Mi addormentai. Fui svegliato da dei movimenti del mio letto, istintivamente accesi il lumino e mi apparve il volto di Anna, che con le dita mi fece segno di non parlare. Si infilò sotto le lenzuola e si accostò a me. Le chiesi cosa facesse lì, e lei sottovoce mi rispose che era venuta a farmi compagnia, che in fondo un uomo come me, che da 7 anni era costretto a dormire da solo, meritava di essere coccolato un po’. Intanto aveva appoggiato la sua gamba sul mio membro e con una mano accarezzava il mio torace. Le sue intenzioni erano chiare, per me era motivo di grande eccitazione, considerata la mia e la sua giovane età. Scomparve sotto le lenzuola e la sentii subito sul mio bacino, mi stava facendo un bel pompino. Io ero in delirio, ma mi sforzavo di stare zitto per non farmi sentire dagl’altri. Poi lei si mise a cavalcioni su di me, me lo prese e se lo infilò tutto dentro. Per un attimo mi manco il respiro, riassaporavo le delizie del sesso. Nel buio intravedevo le sue meravigliose poppe che saltellavano, le afferrai nelle mani, erano stupende. Ogni tanto mi sussurrava delle paroline nell’orecchio come “è bello scopare la donna degl’altri?”, “é bello scopare a questa età una giovane?”, “sono la tua porca”, “fammi godere, voglio che mi vieni dentro”. A questo punto la girai e la presi alla pecorina. Quel culo morbido e considerevole era la mia passione, mi misi a sbatterla sempre più forte, lei gemeva sempre di più, stava godendo e così anch’io.Le venni dentro e sentii le contrazioni del suo orgasmo, fu fantastico. Per ultima cosa Anna mi pulì il pene con la sua bocca formidabile, mi salutò e si ritirò nella sua stanza.La mattina al mio risveglio trovai tutti loro nella cucina a fare colazione. Anna con un sorrisino esordì “hai dormito bene questa notte”, io pensai: “meglio di così si muore”.Trascorremmo un’altra giornata a chiacchierare e quando arrivò il momento di lasciarci fecero un invito a Luca e Matilde per trascorrere in estate una settimana a Bellaria nella loro villetta. Per dirvi cosa successe in quei 10 giorni a Bellaria devo fare prima un passo avanti, esattamente all’ottobre successivo. Mia figlia Matilde, oltre ad essere una bella ragazza è anche una figlia molto disordinata. Entrando nella sua stanza trovai una enorme confusione tra vestiti lasciati qua e là e scarpe parse per tutta la stanza. Nel sistemare quest’ultime nella scarpiera, notai una scatola di scarpe che faceva fatica a chiudersi. Quindi lo aprii per capire il motivo e ci trovai, sotto le scarpe, una videocassetta. Mi sembrava strano, sembrava come se mia figlia la volesse nascondere. Incuriosito la inserii nel videoregistratore e con stupore scoprii che si trattava delle vacanze trascorse a Bellaria. Per il primo quarto d’ora niente di strano, erano semplici riprese vacanziere, poi ad un tratto lo scenario cambiò drasticamente. La prima scena che mi apparve fu una persona che si allontanava dalla videocamera, era Franco che si avvicinava al letto, e li seduta c’era mia figlia Matilde. Matilde si alzò e accolse Franco tra le braccia, quest’ultimo iniziò a baciarla sul collo. Da parte sua Matilde allungò la mano sulla patta dei pantaloni e cominciò a palparlo energicamente. Poi si abbasso in giù e dopo avere sfilato pantaloncini e slip lo prese tra le mani e senza esitazioni lo prese in bocca. Nel frattempo comparvero Luca e Anna, già nudi, che si appostarono seduti su due sedie ai margini del letto ad ammirare lo spettacolo.Intanto Franco e Matilde erano già nudi e già si erano buttati sul letto. Era evidente l’eccitazione di Matilde, sotto il martellamento di Franco, Che ad essere sincero i suoi attributi erano notevoli, che avrebbe fatto godere chiunque. Luca si era appostato alle spalle di Anna e mentre la baciava sul collo allungava le mani sui quei bei seni. Anna si girò e in un boccone lo prese tutto in bocca. Poi con dei movimenti leggeri iniziò a spompinarlo, proprio come aveva fatto con me quella sera. Matilde e Franco continuavano a trombare e cambiare posizioni, pecorina, missionario, ecc.., sembravano due innamorati navigati.Ad un certo punto Anna e Luca decisero di unirsi a loro e cambio scenario.Luca si mise a trombare sua sorella, mentre Franco avvicinandosi al viso di Matilde, se lo fece prendere in bocca. Anna avendo poco spazio in quel casino, si arrangiava un po’ qua e un po’ là, approfittando di quello che capitava fra le mani. Ad un certo punto Anna chiese un po’ di spazio ai due, che si tolsero lasciando Matilde a sua disposizione. Così si esibì in un numero da vera lesbica, togliendo il fiato a me che osservavo quelle scene, ma soprattutto a mia figlia che era sotto le sue grinfie. Ormai l’eccitazione era al massimo, cosi i due maschi si avvicinarono a loro e gli sborrarono in faccia.Un filmato da togliere il fiato a chiunque, ma non paragonabile a quello che successe a me qualche mese prima. Tornando al mese di luglio, fui invitato da Franco e Anna a trascorrere il fine settimana da loro in compagnia dei miei figli. Arrivai la mattina del sabato e fui accolto con molta soddisfazione. Pranzai con loro e al termine ci accomodammo in salotto a scambiare due chiacchiere. Franco e i miei figli andarono sul terrazzo, ed io e Anna rimanemmo giù. Durante i nostri discorsi gli ricordai di quella notte passata a casa mia, e gli dissi che sarei stato contento che si fosse ripetuto. Lei sorrise è mi disse che in mente aveva qualcosa ancora di meglio da propormi. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto fare l’amore con mia figlia Matilde, rimasi pietrificato da questa proposta e la per là rifiutai categoricamente. Il mio turbamento non passò inosservato, e Anna disse che non l’aveva convinta, e che comunque avrei avuto tutto il pomeriggio per pensarci. Mi ritirai nella mia stanza per riflettere sulla questione, ero molto turbato, ma nello stesso tempo attirato da quella proposta. Dopo cena si organizzarono per uscire, io preferii rimanere a casa per pensarci ancora, ed Anna mi salutò dicendomi che ci saremo veduti sul tardi.Le ore passavano ed io ero ancora indeciso su quello che fare. Dopo mezzanotte sentii rientrare Anna e Matilde, evidentemente Franco e Luca si trattenevano ancora fuori. Passò circa una mezz’oretta e vidi Anna entrare nella mia stanza.Mi dissi che era arrivata l’ora di agire.Le dissi che non avevo voglia di farmi riconoscere da mia figlia, non volevo che si facesse una brutta opinione di suo padre. Anna mi rispose che non c’era nessun problema, che quello sarebbe stato un incontro al buio, Matilde avrebbe coperto i suoi occhi con una benda di quelle che si usano chi soffre d’insonnia e che quindi non mi avrebbe riconosciuto. Anch’io avrei indossato qualcosa, una minuta mascherina carnevalesca in modo da poter vedere. Mi prese per mano e mi portò in giro per casa, fino ad arrivare dietro la porta della stanza di Matilde. Ero molto agitato, il cuore mi scoppiava, entrammo nella stanza e vidi Matilde stesa sul letto con gli soli slip, e naturalmente con la benda al viso. Ai nostri rumori si alzò e si sedette ai piedi del letto.Era bella, la vedevo con occhi diversi di chi vuole dare amore per poi riceverlo. Fui subito nudo, mi avvicinai a lei, il cuore mi palpitava fortemente, non sò se avrei resistito. Matilde protese le mani in avanti, mi accarezzo i fianchi e poi le diresse dritte sul mio pene. Con una mi accarezzava i testicoli e con l’altra lo afferrò decisamente. Ero gia al culmine dell’orgasmo, dovetti fare un passo indietro per non schizzarla addosso. Anna rassicurò entrambi dicendo che non era successo niente, che potevamo continuare, solo un imprevisto. Mi pulii alla meglio e mi riavvicinai a mia figlia. Matilde riprese ad accarezzarmi, e poi dolcemente portò il mio pene alla sua bocca, gustando con la lingua quel poco di sperma che ancora avevo sul glande. Poi decisamente iniziò a prenderlo in bocca, facendolo scivolare sulla sua lingua.Sentivo il mio pene avvolto dal calore della sua bocca, era fantastico, non avevo mai provato prima questa stupenda sensazione, tutto grazie a mia figlia. Da persona esperta lo stava lavorando coma mai nessuna donna me l’aveva fatto, sembrava di gustarsi avidamente un gelato. Avrei voluto guardarla negl’occhi per vedere la sua espressione, ma forse era meglio così o non si sarebbe mai presentata questa occasione. Anna nel frattempo stava lì a guardarci, era anche lei molta eccitata visto che si stava sparando un ditalino. Dopo avermelo lavorato bene, Matilde si sdraiò sul letto con le gambe aperte pronta per essere posseduta. Salii sul letto, mi posizionai tra le sue gambe, presi le sue gambe con le mani e davanti ai miei occhi si presentò quello spettacolo che era la sua figa. Palpitante mi avvicinai fino ad appoggiare il mio pene sul suo bel fiore, e poi dovetti fare un bel sforzo per convincermi a metterlo dentro.Scivolò lentamente dentro di lei, lei si inarcava all’indietro dietro le mie spinte che prima erano lente per assaporare la carne e poi diventarono più decise. I suoi gemiti mi davano più carica, oramai ero ben deciso a godermi tutto il suo corpo, con le mani le toccavo i suoi seni morbidi, che ondeggiavano sotto i miei colpi. Anna ogni tanto si avvicinava e ci accarezzava entrambi, questa situazione le piaceva molto, era molto eccitata anche lei. La girai Matilde su se stessa e la misi a pecorina, aveva un bel culo, gli fui di nuovo dentro. L’afferrai per le spalle e la spinsi contro di me, in modo da farle sentire tutta la mia virilità, lei sempre con il capo inarcato all’indietro e con i suoi seni che ondeggiavano nel vuoto. Cercavo di tenere lontano il mio viso dal suo per non farmi riconoscere, non credo che ci sarebbe stato un’altra occasione come questa. La mia preoccupazione era quella di indossare il profilattico nelle ultime fasi dell’orgasmo, e quindi, a gesti, feci capire ad Anna che ci sarebbe voluto quello. Anna tranquillizzandomi mi disse che non ci sarebbe stato bisogno in quanto Matilde faceva uso della pillola. Questa notizia mi sollevò moralmente, e quindi diedi sfogo a tutte le mie energie. Mia figlia Matilde non riusciva a controllarsi più, gemeva ed urlava dal piacere e ci trovammo a consumare l’orgasmo nello stesso istante. Sentii le sue contrazioni violente sul mio pene, che si contrapponevano con le mie, mi sentii del tutto svuotato dentro di lei, finalmente si era avverato quello che per me era stato sempre un sogno e nello stesso tempo un tabù.Scesi dal letto ed Anna si aggrappò al mio pene, con la sua bocca fece opera di pulizia, dopo di ché mi disse che ora toccava a lei gustarsi Matilde. Io lasciai subito la stanza, loro rimasero nella stanza a lesbicare, a godere le ultime gioie della serata. Non riuscii a dormire quella notte ripensando a tutto quello che era successo. Il giorno dopo vidi mia figlia tranquilla e con il volto soddisfatto, di quella che aveva trascorso una splendida giornata. Gli diedi il buongiorno con il bacio in bocca, come faccio solitamente, ma per me da quella mattina quel bacio significava qualcosa di più.
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