Finalmente, dopo un ultimo scossone, il treno si fermò e l’attimo dopo si aprirono le porte.Ero impaziente di immergermi nel variopinto mondo bolognese che popolava in quel momento la stazione.Intorno a me captavo brandelli di conversazione in quella melodiosa cadenza che sapeva di tortellini alla panna, lambrusco e gente gioviale seduta ad un tavolo.Chissà dov’era. Forse all’ultimo momento ci aveva ripensato e aveva deciso di non venire a prendermi, stavo giocando ad un gioco in cui le uniche regole erano le mie sensazioni e le certezze che ne derivavano, non esisteva alcuna garanzia di riuscita.Invece eccola lì, ferma nei pressi della biglietteria.Non mi aveva ancora vista, così mentre mi avvicinavo a lei potevo osservarla con attenzione.Era più rotondetta di quanto appariva in foto, il vestito nero probabilmente voleva snellirle un po’ la figura, i capelli le scendevano morbidamente sulle spalle in una piega elaborata, si vedeva chiaramente il tocco esperto di una professionista che forse solo pochi minuti prima aveva finito con lei.Era truccata con gusto, portava benissimo i suoi 40 anni, bella nell’insieme, alta anche senza i tacchi che portava in quel momento.Sembrava tranquilla mentre scrutava le facce dei passeggeri che scendevano dal mio treno, ma le mani tradivano un certo nervosismo.Buon segno.Sollevai un braccio per attirare la sua attenzione e in quel momento mi vide.“ Ciao Mariella “ “ Ciao Miriam “Un abbraccio spontaneo e sincero accompagnò quel saluto.“ Fatto buon viaggio?”“ Tutto sommato piacevole, erano anni che non viaggiavo in treno e poi hai visto? Solo mezz’ora di ritardo”Ridemmo insieme mentre ci avviavamo verso l’uscita, aveva la macchina parcheggiata poco più in là.Avevo con me solo una sacca, pochissima roba, appena sufficiente per una giornata fuori casa.“ Ho una stanza al ****, sai dov’è? ”“ Si, è nei pressi di casa mia, non ci vorrà molto ”Era nervosa, impacciata, la conversazione appariva stentata e nei dialoghi affiorava il suo accento siciliano, terra della sua infanzia.Mi sporsi verso di lei, a portata del suo orecchio e le sussurrai “ sei bellissima “.Avvampò in viso e per una frazione di secondo perse la concentrazione alla guida, si riprese subito per ricambiare con un sorriso.Mi rilassai sul sedile, tutto stava procedendo come previsto, almeno finora.Che storia!Una conoscenza di chat, lei e Marcello, suo marito.Avevo conosciuto lui in dicembre, quasi un anno tra poco, e da subito si era instaurato un clima di complicità.Mi piaceva la sua compagnia, molto più stimolante di tanti che albergano in chat, noiosi già dalla seconda conversazione.Era diventata una piacevole abitudine collegarsi ad una data ora del giorno e trovarlo li ad aspettarmi, una certezza nelle meteore della chat.Le conversazioni spaziavano in tutti i campi, dalla musica, ai libri, all’informatica e …. dopo un po’ che ci conoscevamo, al sesso.Per chi non ha fatto questo tipo di esperienza, sesso virtuale intendo, può sembrare ridicolo leggere i vari haaaaa, mmmmm, sììììììì, esclamazioni che rendono in maniera immediata le sensazioni che prova il partner dall’altra parte.Ma non è così.Se fatto davvero, c’è un coinvolgimento emotivo potentissimo, capace di produrre effetti che dalla mente si irradiano nel corpo con esiti sconvolgenti.A volte raggiungevo l’orgasmo anche senza nemmeno sfiorarmi la micia.Il nostro grado di intimità cresceva ogni giorno, fino a quando mi parlò di sua moglie, Mariella.Mi confessò che a volte, mentre faceva l’amore con lei, immaginava di avere anche me nel suo letto e questo eccitava ancora di più i suoi sensi.Anche lei andava in chat, spesso di sera con il marito, a volte di giorno in ufficio, faceva il mio stesso lavoro (una contabile), e quando poteva sfuggiva al reale per immergersi nel virtuale.Più volte chiedevo a Marcello di darmi il suo nick, ma per ovvie ragioni lui rifiutava sempre, chissà cosa sarebbe successo se l’avessi contattata.Caso volle però che una sera, probabilmente stavano chattando con i loro amici, forse Mariella si era allontanata un attimo, quanto bastò per mandarmi un saluto veloce ….. ma con il nick della moglie, una distrazione di cui non si accorse.Per curiosità il mattino dopo cercai in chat e vidi che in quel momento era connessa.Un’idea cominciò a farsi strada nella mia mente: chissà come sarebbe stato scoparsi il marito e la moglie a loro insaputa.Già il solo pensiero la mia sorellina in basso aveva dato un guizzo, chissà se la cosa era fattibile ….La contattai.Fortunatamente era in vena di fare quattro chiacchiere con una sconosciuta, la trovai intelligente e simpatica, sosteneva beni i doppi sensi e da subito trovammo una certa sintonia.A quella prima conversazione ne seguirono altre, ci scambiammo le rispettive foto e guardandola decisi che valeva la pena di provare.Le raccontai di un episodio che mi era successo qualche tempo prima.Frequentavo da poco la palestra e nel gruppo di step e aerobica mi trovai di fianco una ragazza di circa 20 anni, quasi coetanee, una di quelle tipine tutte pepe con il fisico minuto, riccioluta e occhi sempre sorridenti.Mi sentivo sempre il suo sguardo addosso, non perdeva occasione per avvicinarsi e ogni volta che guardavo nella sua direzione la scoprivo osservarmi con insistenza.Mi aspettava una serata di fuoco con il mio ragazzo e decisi di andare via prima che la sessione finisse, così mi diressi allo spogliatoio.Seduta sulla panca iniziai a sfilarmi le scarpe, quando la porta si aprì e lei entrò nella stanza.Mi scoccò un sorriso di circostanza mentre prendeva posto su una panca di fronte alla mia da dove ricominciò con i suoi sguardi insistenti, non faceva niente per dissimulare il suo interesse nei miei confronti.Seminuda mi diressi alle docce e mentre il getto caldo lavava via gli effetti della mezz’ora appena trascorsa, la sentii docciarsi nella cabina di fianco alla mia.Lei fu più veloce di me, infatti all’uscita la vidi appoggiata sulla parete di fronte con il solo slip e reggiseno, sembrava guardarsi qualcosa addosso.Seguii il suo sguardo e le vidi lo slip leggermente tirato verso il basso, non tanto, ma quanto bastava per lasciare intravedere una striscia scurissima di pelo.Dovevo necessariamente passarle davanti e quando fui a due passi lei alzò lo sguardo su di me, e con un gesto sensualissimo spinse il bacino in avanti, sembrava offrirsi a me.Non successe nulla, naturalmente, ma quell’immagine mi accompagnò per tutta la serata, il mio ragazzo disse che ero particolarmente “calda” quella sera.Particolareggiai l’episodio raccontando anche i minimi dettagli, volevo saggiare il terreno, sentire se Mariella dall’altra parte potesse essere sollecitata a questo tipo di “ contatti “.Le chiesi cosa pensasse del sesso tra due donne.Molto esitanti le sue risposte, diceva che non aveva mai provato ma che nella vita tutto poteva succedere e ….. simili ovvietà, ma intuivo che c’era dell’altro.“ Ti ha eccitata il mio racconto? ” le domandai all’improvviso e lei dopo una lunga esitazione rispose “ si “.Da quel momento sembrò che una porta era stata aperta su un mondo nuovo, non si tirò indietro quando la baciai la prima volta, un bacio da amanti.Da quella volta la carezzavo continuamente, e lei si lasciava fare, non si ritraeva quando le descrivevo quello che facevo sul suo corpo e poco per volta iniziò a sciogliersi anche lei.Mi piaceva guidarla nei movimenti, le dicevo “ adesso toccati un seno sotto la maglia “ e lei prontamente eseguiva mentre io facevo altrettanto, le chiedevo di descrivere quello che faceva la sua mano infilata sotto la gonna, come si apriva la micia, quante e quali dita usava.Appena arrivata in chat le chiedevo subito di sfilarsi le mutandine, senza allontanarsi dal suo posto di lavoro, mi piaceva saperla così, a volte il sesso non entrava neppure nei nostri discorsi, ma la volevo intimamente nuda, sempre pronta per me.In ufficio però c’erano delle limitazioni, non sempre potevamo fare quello che volevamo e tutto era affidato alle parole che riempivano la finestra della chat.Ma nonostante questo o forse proprio grazie al fatto di doversi sempre guardare da chi poteva entrare improvvisamente in stanza, gli orgasmi raggiunti erano davvero fantastici.Con Mariella ma anche con Marcello.Il tandem funzionava a meraviglia, lui poteva chattare solo da casa al pomeriggio, dato che il suo lavoro al mattino non comprendeva l’uso di un computer, mentre a lei riservavo l’altra parte della giornata.Mi ero mostrata a lui in cam solo una volta, da casa, pochi secondi ma abbastanza per fargli sempre chiedere il bis ogni volta. Presto l’avrei accontentato, gli dicevo sempre.Nessuno dei due sapeva dell’altro/a e con il tempo maturò in me la voglia pazza di infilarmi davvero in quel letto coniugale.Non volevo però Marcello lo sapesse, e a Mariella proposi finalmente un incontro.Le dissi che per questioni di lavoro sarei dovuta recarmi a Bologna e quindi mi avrebbe fatto piacere incontrarla.Non parlai di sesso, potevo spaventarla e non volevo rischiare un rifiuto, dissi che arrivavo il tale giorno e speravo lei potesse venirmi a prendere alla stazione. A lui dissi che quella mattina doveva rendersi disponibile in chat per le 11.00 in punto, avevo una sorpresa che lui avrebbe gradito certamente.Marcello protestò debolmente che a quell’ora era al lavoro e che non poteva assentarsi, ma quando gli sventolai l’ipotesi di uno striptease in cam cambiò subito idea.Ed eccoci arrivati finalmente al fatidico giorno.Lei era accanto a me in macchina e mi accompagnava in albergo.Le chiesi di salire con me in camera, sapeva già che l’avrei detto e sorridendo si diresse all’ascensore.Non sapevo come interpretare quell’improvvisa sicurezza, sembrava già aver preso una decisione e non ero sicura che fosse quella a me più congeniale.Appena in stanza mi sedetti sul letto fingendo una stanchezza che non provavo e battendo la mano sul posto di fianco al mio la invitai a sedere.“ Hai un buon profumo “ le dissi non appena prese posto e mi allungai verso di lei per sentire meglio, così potei poggiare le mie labbra sul collo in un bacio che la irrigidì.“ No Miriam, non farti venire in mente strane idee. In chat va bene, ma nella vita reale non posso farlo “Sembrava sincera, aveva preso una decisione e non potevo fare altro che attenermici.“ Come vuoi “ risposi fingendo indifferenza “ certe cose o si fanno in due o non è il caso “Un paio di secondi di silenzio e poi “ senti, faccio una doccia veloce, mi aspetti solo due minuti?”“ Certo “ rispose lei, stavolta aveva un tono vagamente risentito, non tutto era perduto in fondo …Riemersi dal bagno con intorno solo l’asciugamano, lei era ancora seduta sul letto, mi avvicinai a lei e l’asciugamano, non più trattenuto, scivolò a terra.Era come ipnotizzata dalla mia micia a distanza ravvicinata dal suo viso, qualche attimo ancora e con le dita le sollevai il mento verso di me.“ Non ti piaccio neppure un pochino? “ le sussurrai mentre avvicinavo le mie labbra alle sue che non si sottrassero al mio bacio. L’attimo dopo le nostre lingue si fondevano in un balletto vorticoso, che ci tolse il fiato.Mi staccai da lei per guardarla ancora, stavolta anche lei mi guardava negli occhi e con voce complice, spingendo la figa in avanti mentre le mani le forzavano dolcemente il viso nella direzione da me voluta le dissi “ non vuoi darle neanche un bacino? ”Non era certamente la posizione migliore per quello, ma a me interessava il contatto, il seguito sarebbe venuto poi ….Lei esitava ancora, potevo quasi avvertire il conflitto dentro di lei, voleva ma non poteva, io continuavo ad accarezzarle i capelli mentre ormai era vicinissima ….. mmmmmm, finalmente sentii le sue labbra prima e la sua lingua poi, sulla micia.Non potevo rimanere inerte così, la rovesciai sul letto e le fui subito addosso, stavolta trovai una bocca pronta da baciare mentre le mie mani non smettevano di accarezzarla.“ Non muoverti “ intimai dolcemente a quegli occhi chiusi, scivolai su di lei e le infilai le mani sotto il vestito.Aveva uno slip nero, di pizzo, mentre glielo sfilavo gli effluvi del suo desiderio arrivarono fino a me: era bagnatissima.Con una dolce violenza le feci aprire le gambe, adesso la sua figa era pronta a ricevermi …. al primo tocco della mia lingua si lasciò sfuggire un gemito mentre adesso le sue mani mi forzavano verso di lei.Le ritornai accanto per baciarla ancora sulla bocca, poi le dissi “ sai che è la prima volta anche per me, e non voglio farlo in uno squallido albergo, mi porti da te? ““ Andiamo subito “ rispose lei “ non voglio aspettare un minuto di più “.Mi vestii a tempo di record, avendo cura di non indossare gli slip sotto la gonna, dieci minuti dopo eravamo già in macchina.Mentre guidava le presi la mano, la baciai e me la portai alla figa, non volevo perdesse lo slancio, la volevo carica come non mai.A casa non perse tempo, mi prese la mano e quasi correndo mi trascinò nella stanza da letto, i vestiti volarono via in un niente e quasi senza accorgercene, l’attimo dopo eravamo allacciate sul letto.Ora che aveva accettato il rapporto, sembrava dare sfogo a tutti i suoi istinti, mi baciava con passione mentre le sue mani percorrevano il mio corpo aderente al suo che aveva preso ad ondeggiare contro il mio.“ Dammela ancora, fammi sentire ancora il suo sapore “ mi disse, lo sguardo annebbiato di lussuria.Scivolò sotto di me mentre mi mettevo in ginocchio sul suo viso e ….. mmmmm ancora sentii la sua lingua frugarmi, a fondo questa volta.La stanza sembrava girare intorno a me, tutti i miei sensi erano concentrati nel punto in cui la sua lingua mi dava piacere, volevo anch’io darlo a lei …. fu un attimo e ci ritrovammo allacciate in un sessantanove ….. eravamo troppo cariche, non potevamo durare di più ….. un gemito scaturì dalle nostre bocche mentre l’orgasmo arrivava per entrambe.Sembrava fosse passata una tempesta, eravamo più calme adesso mentre ci coccolavamo scambiandoci baci che sapevano dei nostri umori, continuavamo ad accarezzarci quando udii un rumore.Era arrivato prima, ma non tardi.“ Ma che cazzo succede qui “ sentimmo dire a Marcello e dopo un attimo, mi riconobbe “ Miriam!”
Aggiungi ai Preferiti