LA PREPARAZIONE:Il giorno dopo mio marito sarebbe dovuto andare in Austria per una consulenza con una ditta.Il peso di tutti quegli strani pensieri mi aveva investita all’improvviso privandomi di gran parte delle forze, così la notte dormii a lungo nonostante l’eccitazione e il turbamento.Al risveglio, dopo una doccia, ancora in accappatoio, preparai come di consuetudine la colazione a Marco.Mi accorsi di qualcosa di nuovo nel suo sguardo, non più sfuggevole come nei mesi precedenti, una scintilla dal rinnovato vigore li illuminava dipingendo su suo viso un aspetto da furbetto.Anche la sua parlantina, di primo mattino era cosa assai strana.Che la cura iniziasse a produrre i suoi frutti?Forse i pensieri che anestetizzavano tutta la vita di Marco stavano perdendo il loro effetto, facendo riaffiorare le energie e l’allegria normali per la sua gioventù?Il sollievo che provavo però non durò troppo a lungo.- Mammina?… oggi è il gran giorno.. he!he!- Gran giorno Marco?- Si.. non sono stato assunto per il nuovo lavoro?Cerco facendo finta di nulla, di velare la curiosità che mi attanaglia lo stomaco.- ..ma si mammina dai… non mi hai assunto come stilista personale?- Acci… ahh… si… he!he!… me lo ero dimenticato.. si si è vero.- E tu.. mammina.. riuscirai ad essere una brava modella?- He!he! Marco.. ci proverò.. spero di esserne all’altezza.. al massimo.. imparo alla svelta he!he!Forse stavo esagerando, lasciandogli tanta libertà, ma il nodo che avevo nello stomaco mi impediva di fare altrimenti e poi, ormai non potevo tornare più indietro così conclusi dicendo:- beh.. e poi una promessa è una promessa!Aspettai il suo ritorno verso l’una, un pranzo veloce e poi tutti e due sul divano davanti ad un po’ di tv.Inaspettata arriva la chiamata di Giovanni: il suo volo aereo è stato cancellato e dovrà fermarsi per una notte a Vienna.Informo della novità Marco, il quale dopo una breve pausa di silenzio esordisce dicendo:- senti mammina… – dimmi piccolo- tu non sei stanca della solita routine?.. sei sempre in casa.. anche con il papà ti vedo uscire di rado.. sempre casa, pulizie, cucina spese e tv.. non avresti voglia qualche volta di fare qualcosa di nuovo?- Ooohhh… non immagini nemmeno quanto! Non sai cosa darei per potermi divertire un po’ he!he!- Hummm… sai… se vuoi io potrei farti una proposta… certo non sono papà, però sono sicuro che ti divertiresti molto!- Ahh si? E di cosa si tratta.. dimmi.. sono curiosissima!- Bhe ecco.. come ben sai, il papà del mio compagno di scuola Andrea ha un bar e a volte, per il giorno di chiusura, ce lo lascia come posto di ritrovo. Sai piuttosto che vederci andare a “zonzo” per la città, preferisce sapere che siamo in un posto che ben conosce.- Wow.. è molto gentile da parte sua! Siete in tanti di solito?- Beh.. circa una decina.. sono tutti miei compagni di classe in genere. Sai ci divertiamo tantissimo, anche se in effetti il locale è piuttosto piccolino, pero’ dovresti vederlo, è veramente molto accogliente!- Beh.. ma… questo bar.. come si lega con la proposta che vuoi farmi?- Ecco mammina.. mi piacerebbe moltissimo se qualche volta tu potessi venire con me.. sai è così divertente.. e poi sarebbe un’occasione per te per cambiare un po’ aria e rilassarti.- Wow! sarebbe bellissimo!.. ma… i tuoi amici? Cosa direbbero se si trovassero una vecchietta come me a rovinargli la festa?- Ma che vecchietta e vecchietta!! Figuriamoci.. pensa che a scuola a volte fra di noi facciamo delle statistiche e una volta ne abbiamo fatta una sulla mamma più carina e giovanile della scuola.. – Ah si?!..- Si si.. pensa che tutti i miei compagni hanno votato te.. beh. Me compreso he!he!Arrossisco non poco mentre un po’ di vanità mi dipinge un sorriso veramente stupido sul viso.- he!he!.. ma dai!.. siete proprio matti!- Hihihi.. si mamma.. ma ti assicuro che non abbiamo mai fatto una statistica con risultati tanto schiaccianti he!he!..- Beh.. se mi dici che a loro farebbe piacere la mia presenza.. non so.. potrebbe essere divertente vedere come passate le vostre serate.. sarebbe una bella ondata di gioventù! He!he!- Allora è deciso?.. mi accompagnerai?- OK!.. così oltre a stilista mi farai anche da cavaliere hi!hi!Dopo una breve pausa, mi informò poi che il pomeriggio sarebbe dovuto uscire, ma che prima voleva iniziare con il suo nuovo incarico da stilista. Disse che mi andava a preparare il vestito che avrei dovuto indossare per casa fino al momento di uscire, alla sera. Io, non feci obiezioni. Lo osservai sparire nella mia camera per circa una decina di minuti per poi vederlo tornare raggiante, ma allo stesso tempo stranamente nervoso: mi parve di vedere anche le sue mani tremare oltre alla maglietta goffamente appoggiata alla patta dei suoi pantaloni come per nascondere qualcosa.- Allora mamy.. ho messo i vestiti sul letto, solo quelli che devi indossare, nulla di più, nulla di meno.- Bene Marco.. (con che ingenuità lo dissi!!)- Mamy?!.. non vale ritrattare vero?.. non è che poi il vestito non ti piace e non lo indossi?- No, no piccolo!.. come ti ho detto ho promesso he!he! e “donna d’onore sono!!”.. Scoppiò da entrambe le parti una risatina, forse dovuta solamente al nervosismo per quella situazione così ambigua; non sapevo ancora cosa mi aspettasse. – Bene.. allora vado a prepararmi.. aspettami dieci minuti prima di andare via, così vedi come mi sta.- Certo.. figuriamoci se mi perdo il risultato!I gradini della scala cadenzavano lo scorrere tumultuoso dei miei pensieri, le gambe tremavano mentre con passi incerti mi avvicinavo alla stanza.Finalmente soddisfai la mia curiosità prendendo in mano i vestiti posti sul letto.Il cuore inizio a battermi fortissimo nel petto.Era pazzesco! Non avevo mai messo qualcosa di tanto provocante eccetto che per mio marito e solo nella nostra intimità, comunque, di solito, una mise di quel tipo veniva utilizzata insieme ad altri capi che la rendessero meno appariscente e sexy. Non avevo scampo e questo pensiero non faceva altro che annodarmi ancora di più lo stomaco. Tinte tenui, color panna e azzurro e tante trasparenze!Non potevo credere che nel giro di pochi minuti avesse trovato due dei capi più osé che possedevo: una minigonna color panna, cortissima, quasi inguinale (da dietro copriva a stento le natiche) e un top celeste a canottiera, con spalline sottilissime. Il top arrivava poco sotto l’ombelico e regalava un ampio decolleté, ma non era tutto, quel top, che d’estate usavo come copri costume, era piuttosto trasparente!La vera vampata di calore, mi investì improvvisamente quando dopo tante occhiate, non riuscii a scorgere alcun reggiseno! Sarei rimasta col seno parzialmente visibile agl’occhi di Marco? Insomma, quella del top non era una di quelle trasparenze eccessivamente sfacciate, ma sufficiente perché, senza reggiseno, l’aureola dei miei rosei capezzoli rimanesse visibile, inoltre il tessuto si appoggiava così leggero sulle mie forme da offrire uno spettacolo che poco lasciava all’immaginazione! Mi girava la testa, vergogna, paura ed eccitazione erano diventati gli ingredienti di un’unica zuppa capace di stordirmi. Il momento non era reale e fu questa la logica, anzi, proprio quell’assenza totale di logica, che mi spinse a prendere coraggio e a comportarmi come se fossi in un sogno.Presi in mano gl’altri capi, o per meglio dire, l’ultimo altro capo: un paio di collant velatissime color carne, tutto nudo senza cuciture (la scelta dei collant piuttosto che le autoreggenti saltò fuori successivamente da un suo discorso: trovava troppo volgare la balza delle autoreggenti completamente esposte, viste le dimensioni della mini).A completare il tutto, un paio di sandaletti dal tacco altissimo, beige molto chiaro con una fascetta sottilissima, in pelle scamosciata, attorno alla caviglia.Non riuscivo a credere ai miei occhi quando mi guardai allo specchio. La vestizione era stata cosa semplice, ma.. adesso.. dovevo scendere!Scendere le scale fu più lungo e difficile del risalirle.Era seduto sul divano in sala.Immaginavo il suo sguardo su di me, i suoi occhietti curiosi, dal basso, risalire le mie gambe cercando di intrufolarsi sotto l’orlo della mini.Cercavo di far finta di nulla, ma ero agitata e molto imbarazzata. Di nuovo però quel pensiero di essere così esposta al suo sguardo, sottomessa alla sua voglia di vestirmi a suo piacere, come fossi una bambola, mi eccitò terribilmente. Quello strano gioco cominciava a far presa su di me almeno quanto poteva fare su mio figlio. Non avevo più nemmeno il timore di chiamare con la parola “gioco” quella che doveva essere una “cura”.- Wooowww mamy!!! Stai d’incanto!!Con un po’ di imbarazzo sorrisi.- Dici veramente Marco?Scesa dalle scale, immobile davanti a lui, fissavo il suo sguardo che perlustrava, come se stesse facendo una radiografia, ogni angolo del mio corpo: dalle caviglie, alle labbra lucide e leggermente truccate, passando attraverso le mie gambe e i seni praticamente visibili.- Marco.. so che ti ho promesso di indossare quello che volevi tu.. ma… non è troppo osè questo vestitino?.. se dovesse arrivare qualcuno?- Ma mammina!.. sei bellissima.. lo direbbe qualsiasi uomo sulla faccia della terra!.. e se dovesse arrivare qualcuno.. beh.. vorrà dire che è la sua giornata fortunata, perché raramente si può ammirare una donna come te mamy!- Ma Marco!! Daiii!! Sei proprio matto! he!he!.. Guarda, mi hai fatto arrossire come una ragazzina he!he!.. sei proprio sicuro che non sia troppo?- Mammina.. te lo ripeto, sei perfetta così.. e poi quale osè e osè!?!?.. se non fosse che è il primo vestitino che ti faccio mettere, ti avrei fatto indossare qualcosa di ancora più provocante! He!he!- Ma Marco!?!?!?!.. non starai scherzando.. ancora più di così?- Si, si. Anzi mamy.. prova a girarti su te stessa e fammi vedere se è tutto a posto.Rossa in viso, con le gambe che quasi tremavano, e la voce che stentava ad uscirmi di bocca obbedii e mi girai soffermandomi a lungo nel mostrare la schiena… il fondo schiena.- Allora Marco?.. tutto a posto?Sapevo che stava guardando quel culetto tondo e senza cellulite, a malapena coperto dalla mini.- Aspetta un secondo mamy.- Qualcosa che non va?- Hummm.. no he!he!.. è che mi è appena venuta in mente una piccola modifica.. posso?- Beh.. si.. ma di cosa si tratta?- Qualcosa che renderà quest’abitino un po’ più maliziosetto he!he! e che ti scoprirà un pochino di più rendendoti ancora più attraente.. del resto non bisogna nascondere ciò che si ha di bello.- Ma Marco?!? Se mi scopri di più sarò mezza nuda…Non feci tempo ad aprir bocca che le sue mani, da dietro, si erano già appoggiate ai miei fianchi, all’altezza del orlo della mini. Sentii piegare il bordo inferiore e formare un doppio orlo di pochi centimetri.La mini, cortissima, arrivava da sola, a coprire appena le natiche e quella novità avrebbe lasciato esposto il mio sederino di qualche centimetro, ma non era solo quello.Quella mossa, avrebbe messo a nudo, sia dietro che davanti, ovvero parte della mia passerina depilata (e non portavo nemmeno le mutandine).- Marco!.. ti prego.. così è troppo!… sarò completamente esposta in questo modo.- Mammina, non ti preoccupare, sei fantastica!.. Se potessi vedere in questo momento quello che vedo io!! He!he!he!- Marco, mi vergogno!- Mamy?!?.. ricordi la promessa?.. avevi detto che non ti saresti tirata indietro!Le sue mani leggere che armeggiavano sulla parte bassa delle mie natiche, i brividi che mi percorrevano tutto il corpo, le parole di Giovanni ed ora anche quella mia promessa si miscelarono in un turbinio di emozioni tanto forti da paralizzarmi.Mi sentivo il suo manichino. Sentivo che mi aveva in pugno e che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa di me. Tutto in me tradiva quella morale che fino a pochi giorni prima mi aveva accompagnata; sentivo crescere la curiosità di conoscere le sue intenzioni, senza parlare del calore che avevo iniziato a sentire tra le mie labbra. Speravo che non se ne accorgesse, ma mi stavo eccitando e i miei umori iniziavano a bagnare i collant. Assurdo, ma il cuore che martellava al limite di uno svenimento nel mio petto, sembrava con i suoi colpi voler spingere i miei capezzoli al di fuori del leggero tessuto del top. Riuscii a blaterare solo qualche monosillabo di risposta. Accettavo quello che stava facendo come accettai, sotto sua richiesta di girarmi nuovamente rischiando di esporre, all’altezza del suo viso, la mia passerina rosa e ormai bagnatissima.- Ooooohhhhh, mamy!! Sei stupenda!!! Non ti avevo mai vista così! Le tue gambe sembrano infinitamente lunghe con quei tacchi e la mini così corta. Sei.. Sei.. non ho parole!.. non ho mai visto nulla del genere nemmeno in televisione!- M.. Mar.. Marco… s.. so.. sono contenta che ti piaccia tanto.. lo sai che farei di tutto per farti felice.- Dici veramente mammina?Stava ancora fingendo di armeggiare con l’orlo della mini e ad ogni suo movimento l’alzava di qualche millimetro in più. – Si Marco.. tutto quello che ti fa felice!- Allora mammina fammi una promessa: mentre sarò fuori non abbassare la mini, rimani così come sei, anche se dovesse suonare alla porta qualcuno.- Ooohh.. Marco.. Uno pacca improvvisa e scherzosa mi colpì di sorpresa sulla natica.- Tutto per farmi contento no?La mano si appoggiò poi sopra leggera come in una carezza. Mi stava palpeggiando il culetto con movimenti vellutati.- He!he! mammina.. hai detto tutto, no?Ormai non resistevo più. Mi sentivo una schiava in suo possesso. Pensai anche a Giovanni per un breve istante: ero anche la sua mogliettina schiava. Ero la serva delle fantasie di entrambi. Avevo una voglia terribile, mi sentivo in fiamme e le parole mi uscirono di bocca by-passando i filtri della ragione.- Si Marco. Farò come dici tu. Farò quello che mi chiediMi guardò con una luce rinnovata negl’occhi, uno sguardo dolce, sorridente, ma al tempo stesso impenetrabile. Cosa aveva in mente?- Bene mamy.. ora è già tardissimo e se non esco subito non riuscirò a terminare le mie faccende. Ci vediamo dopo!- Si tesoro.Ero un po’ delusa per il fatto che dovesse uscire. Cosa doveva fare? Il suo accarezzarmi delicato sulle natiche terminò con una robusta palpata a piene mani che raccolse e compresse l’intera natica, mentre le sue dita sottili si insinuarono in mezzo quasi a sfiorare il mio buchetto con i polpastrelli e parte della mia fessura ormai fradicia. Come un’ebete risposi a quel gesto con una stupida. Non ragionavo più e ora non avevo dubbi, aveva sicuramente sentito i collant bagnati dai miei umori, li aveva già notati da tempo, ma aveva fatto finta di niente, stava giocando per prolungare qualcosa che non sapevo dove avrebbe portato. Rimasi ferma ad osservarlo mentre infilava la giacca. La porta si aprì per poi richiudersi e rimasi in quel silenzioso frastuono di pensieri troppo veloci per essere uditi.IDRAULICI:Mi avviai in corridoio e davanti allo specchio, curiosa di vedermi attraverso i suoi occhi, misi una mano tra le mie gambe. Stavo per perdermi in una lenta carezza tra quelle labbra ormai gonfie e roventi quando lo squillo del telefono mi destò all’improvviso.- Pronto signora.. sono Grossi, l’idraulico.. avevamo appuntamento per oggi per le tubature del lavabo.- Ahh, hemm.. Buon giorno.. si, quasi dimenticavo..- Ecco, ci sarebbe un piccolo problema.. ho un’urgenza verso sera, proprio all’ora che avevamo fissato e volevo sentire se non era un problema spostare l’appuntamento.- Beh.. ecco.. no.. solo che non vorrei che fosse troppo in la nel tempo.. non vorrei rischiare di rovinare il muro dietro il lavabo con quella perdita; ogni giorno la macchia si allarga sempre di più.- Purtroppo ho tempo o la settimana prossima oppure.. beh.. ecco.. dato che sono in giro col furgone, proprio in questo memento, potrei venire subito.- Acci.. beh.. la settimana prossima è troppo distante.. qui si sarà già formato un lago.. huuummm… pazienza.. se non c’è altra soluzione allora l’aspetto subito.Ripensai a come ero vestita o meglio a come non lo ero. Cosa poteva accadere? Cercai di darmi un po’ di contegno evitando che la voce vacillasse al telefono.- Bene signora allora sarò da lei, col mio collega, in un battibaleno.- D’accordo, l’aspetto!Pensai e ripensai in quei momenti che mi separavano dallo squillo del campanello ad un modo per evitare quella situazione tanto imbarazzante… ed erano anche in due!In realtà la voglia provata pochi attimi prima e che la telefonata improvvisa non era riuscita ad attenuare, mi rendeva particolarmente esuberante.Forse l’unica soluzione era di fingersi una mogliettina un po’ distratta, avrei cercato di mitizzare quella circostanza con un po’ di umorismo e, di sicuro, la mia “intimità” sarebbe rimasta celata, il più possibile, dalle mie mani, cinte proprio davanti ad essa come fosse una postura che adotto usualmente; dovevo fare attenzione a non toglierle.Per i capezzoli e parte del mio culetto?.. Non avevo scelta, quelli sarebbe rimasti esposti ai loro occhi: cercando di non dare mai le spalle e con le mani che coprivano il davanti avrei limitato i danni.Il suono del campanello, sono arrivati.Apro la porta di casa usandola come scudo. Poi mi copro come avevo pensato.Mi guardano, noto anche un sorriso d’intesa tra i due mentre ci scambiamo i convenevoli. Cerco di comportarmi come se quell’abbigliamento fosse la cosa più normale del mondo, ma proprio in quel momento senti precipitare tutti i ragionamenti appena fatti. Dovevo condurli al lavabo, nella minuscola cameretta dedicata al lavaggio dei vestiti e per farlo avrei dovuto dar loro le spalle. Una piccola camera dove era presente una lavatrice, uno stendi panni a muro, un asse da stiro, e il famoso lavabo.Mi odiai per non aver pensato alla cosa più banale e mi dissi che l’unica cosa era di rendere il tutto il più veloce possibile senza dar tempo ai due di focalizzare la situazione anche se dai loro sguardi sembrava che avessero messo tutto più che a fuoco.Li condussi nella stanzetta e illustrai il problema, poi con una scusa dissi che dovevo fare una telefonata e li lasciai soli.Mi allontanai quasi di corsa andai in camera da letto a telefonare a Giovanni.Gli raccontai tutto, un riassunto preciso della situazione: dal vestito, ai palpeggiamenti di Marco fino ai due idraulici.Rimasi impietrita quando lo sentii quasi sorridere divertito. Mi stava prendendo in giro dicendomi: “He!he!.. che brava mammina.. guarda in che situazione ti sei messa per amore del tuo piccolino!”, e poi continuando con un: “beh.. he!he!.. è quasi divertente non trovi amore?!”.Non sapevo cosa rispondergli eccetto per un disperato, ma non cattivo: “ma va a cagare!”.Volle sapere come erano i due idraulici. Uno sulla sessantina, robusto, non troppo alto, capelli grigi e con dei bei lineamenti, oserei dire quasi giovanili nonostante l’età. L’altro, molto più giovane e abbronzantissimo, era probabilmente un apprendista: forse un ventenne, abbastanza alto e snello, uno sguardo dolce, quasi non aveva parlato da quando era entrato in casa e la cosa mi faceva supporre che fosse piuttosto timido o altrimenti che fosse succube dell’autorità del vecchio.- Beh amore.. finalmente, anche se non per opera mia, ti vedo realmente in quella situazione che tante volte ho provato a descriverti.. completamente esposta a due perfetti sconosciuti.- Ti prego Giovanni non parlare così… sono già abbastanza imbarazzata per conto mio.. non so che fare..- Hummm.. he!he!.. e cosa vorresti fare?.. non c’è molto da fare.. lascia che quei due poveretti si divertano un po’.. chissà quante volte hanno sognato in vano di trovarsi nella casa di una bella donna e magari poco vestita.. e poi chissà quando li rivedi..- Giovanni, ma non ti rendi conto!! Non sono solo poco vestita… è come se fossi nuda.. le mie parti intime sono completamente visibili sotto la trasparenza dei vestiti. Non hai pensato che potrebbero allungare le mani?- Humm.. in effetti la cosa ha sfiorato i miei pensieri.. ma se devo essere sincero.. beh.. stuzzica molto la mia fantasia. – Ma sei impazzito!?!- No, no, anzi.. perché non giochi un po’ con loro provocandoli un po’?- Giovanni, sei proprio impazzito? Non vorrai veramente che.. quelli mi saltano addosso!- Ma va?!.. figuriamoci.. se non sarai esplicita tu non lo faranno.. pensa che comunque tengono al loro lavoro non credo che abbiano intenzione di perderlo saltando addosso ad una donna, per quanto bella sia.- Se lo dici tu.. ma.. vuoi veramente che mi vedano mezza nuda?- Siiii… Sentivo la sua voce che si era fatta più bassa per la voglia, e francamente tutto quello che era accaduto fino a quel momento e le sue parole mi stavano ancora una volta facendo perdere il lume della ragione. La mia voce anche se non aveva mai smesso di tremare si fece più accondiscendente. Di nuovo quella sensazione di essere completamente sottomessa.- Ma cosa vuoi che faccia Giovanni?- Provocali un po’..- Ma fino a che punto devo spingermi?- Mostrati in tutta la tua bellezza.. spingiti più in la che puoi.. voglio che fai con loro di tutto..- Ma Giò!.. e se tu avessi torto e loro volessero di più?- Non puoi immaginare come mi ecciterebbe sapere che ti lasci toccare da loro, mani estranee che accarezzano il tuo corpo.- Giò ti prego.. smettila.. non vorrai che veramente mi tocchino.. dopo sicuramente vorranno di più!- Oooohhh, siiii, saresti obbligata a far cornuto il tuo maritino! Dovresti obbedire a tutte le loro richieste!.. non vorresti sapere cosa nascondono sotto quelle due tute da operai?- Giovanni.. se parli così.. ooohhh.. Vuoi veramente che faccia di tutto con loro?.. lasceresti che mi prendano in ogni modo? Vuoi veramente che ti faccia cornuto con quel vecchio e quel ragazzo?- Siiii Irene, ti prego fallo lasciati andare al desiderio, sarò insieme a te col pensiero. Fallo pensando che ti sono accanto e ti sto guardando… Ti amo!- Anch’io ti amo Giovanni, non sapevo che tu lo volessi tanto.. ecco.. hemm.. se tu lo vuoi e ti farà felice ..beh.. allora.. farò ciò che mi chiedi.- Ireneee, mi fai impazzire.. voglio che ti lasci scopare da quei due. Ti immagino nuda mentre i loro cazzi scorrono dentro di te alternandosi in ogni tua fessura.. voglio che li elogi per quei cazzi.. e che ti faccia riempire ovunque del loro seme! Dovrai essere la loro troietta.- Giovanniii.. ahhh… mi stai eccitando da matti!.. si se vuoi lo farò.. andrò da loro e sarò la loro troietta, ubbidirò alle loro richieste.La telefonata si concluse dopo poco tra i sospiri di entrambi.Scesi le scale tremando e raggiunsi la cameretta silenziosamente. Tremavo, ma più per la voglia e per quella situazione così anormale che per la vergogna. Mi misi dietro la porta cercando di calmarmi prima di entrare. Potevo udire le loro voci e proprio quando avevo deciso di darmi una mossa udii il giovane rivolgersi al vecchio e le sue parole mi gelarono bloccandomi nuovamente:- Cavoli!! Abbiamo fatto bene a passare da queste parti oggi.. visto che sventola Ermanno?- Shhhhhh… parla piano idiota che magari quella scende all’improvviso e ti sente.. comunque si.. una bella zoccola!- Cacchio.. fortunato il marito!!.. una che si mette così in casa chissà che numeri gli fa al marito?!..- Vedi che non capisci ancora un cazzo di donne!.. Secondo te una che si veste così in casa, da sola, aspetta fino a sera che arrivi il maritino per dargliela?? Ahhhh!!! Quella è una gran Vacca con la “V” maiuscola Daniele.Ohh mio Dio! Stavano parlando di me e in che modo! Ero bloccata dietro quella porta, inebetita da quelle parole, mi stavano trattando come una troietta e io sarei dovuta entrare in quella stanza con loro?- Senti Ermanno.. ti propongo una cosa! Scommetti che se è vero quello che dici.. quella ci sta anche con noi?- Non dire troiate.. quella di sicuro ha già l’amante e anzi, le stiamo rompendo le uova nel paniere stando qua a lavorare.- Beh.. dai scommettiamo.. non costa nulla.. se vinco io e quindi lei ci sta… hummm.. paghi tu il pranzo fino a fine mese ..altrimenti.. se dovessi vincere tu.. humm.. vediamo.. potrei fare qualche giorno di straordinari non retribuiti. Ci stai?- Ha!ha!.. vabbè ok.. tanto ho solo da guadagnarci io.. però.. facciamo una settima di straordinari!- Uffa.. ok.. ma tu dammi man forte nel gioco!Avevo il cuore in tumulto, stavo per fare il mio ingresso approfittando di un attimo di silenzio. Al contrario di quello che aveva detto Giovanni non avrei dovuto nemmeno far nulla. Cosa mi aspettava in quella stanza?Entrai con le mani raccolte davanti alla mini come in precedenza.Il vecchio armeggiava coricato sotto il lavabo mentre il giovane inginocchiato al suo fianco gli passava gli attrezzi.Cercai di sorridere con naturalezza ai due.- Come procedono i lavori?- Ohh.. non c’è male.Era il vecchio a illustrarmi il problema.- Però signora, purtroppo dovremo farle ancora visita.- Perché?- Ecco vede, queste tubature sono molto vecchie e andrebbe sostituito un pezzo, ma mi servirebbe un raccordo che al momento non ho con me. – Acci.. e come facciamo con la perdita?- Beh.. quella non è un problema.. per adesso ho fatto una riparazione momentanea.. non dovrebbe più perdere così e poi appena trovo il pezzo vengo a sostituirglielo.- Capisco..Interviene il ragazzo:- Ermanno aspetta che magari faccio vedere alla signora dov’era il problema.. spostati un secondo…- Ma dai Daniele.. occorre inginocchiarsi e c’è sporco qui per terra.. Il ragazzo mi osserva come se aspettasse che dicessi qualcosa che mi stava leggendo nella mente. Mi voleva vedere inchinata. Voleva vedere la mia mini sollevarsi ancora e da dietro mi avrebbe vista completamente scoperta. Ormai dopo gli eventi delle ultime ore non mi sentivo più padrona del mio corpo e quasi non mi accorsi delle parole che stavano sgorgando dalla mia bocca:- Ahh.. behh.. non è un problema.. tanto dovrei cambiarmi.. anzi.. meglio che veda dov’è il danno così non rischio di urtarlo facendo le pulizie.Il ragazzo stava sorridendo soddisfatto e lo notai lanciare uno sguardo d’intesa al collega.Continuò il vecchio:- ecco signora.. si inchini qui.. magari le metto uno straccetto per terra.. Il ragazzo sempre con più audacia:- prendi questo Ermanno è pulito.. e poi un vestitino così bello è un peccato che si sporchi..Il ragazzo aveva dato inizio al suo gioco e io curiosa più che mai volevo scoprire dove sarebbe arrivato.Mi inchinai per terra con il vecchio al mio fianco per illuminare con la pila il punto della perdita. Il ragazzo rimase dietro di me.Piegai ulteriormente le gambe e mi distesi in avanti col busto, il mio culetto rimaneva sollevato. Sentii la minigonna salire ancora. Ormai le mie natiche erano completamente scoperte e da dietro si sarebbe visto di tutto. Girai la testa verso il ragazzo e fingendo un aria allarmata:- Ops.. scusate.. non avevo pensato nell’inchinarmi che questa gonna è troppo corta.. Con una mano cerco di coprirmi e rialzo il busto come per rimettermi in piedi quando il ragazzo mi bloccò:- ma signora.. si figuri.. di cosa si scusa… magari trovassimo sempre delle clienti così simpatiche e belle he!he!..Rivolgendomi al vecchio dico sorridendo:- he!he!.. mi sa che il suo giovane collega è un bel furbetto!Noto la tuta del ragazzo, penso che gli stesse per scoppiare davanti a quel panorama. – Già signora lo scusi! He!he!.. sa com’è la gioventù! Essere guardata dal ragazzo mi eccitava da impazzire, ma stavo ritardando troppo a ricompormi. Cosa dovevo fare? Di nuovo le parole di Giovanni “lasciati guardare”, “provocali”, “fai con loro di tutto”, vorticavano nella mia mente. Dovevo rompere quel silenzio:- Non c’è problema.. ma non vorrei che pensaste male.. forse è meglio che mi ricomponga..- Ooohhh he!he!.. solo un secondo… dato che è già inchinata, le finisco di mostrare una piccola crepa che ho notato proprio dietro lo snodo..- Hemm huumm.. si va bene…- Aspetti le faccio spazio perché deve andare un po’ più sotto al lavabo altrimenti non riuscirà a vederla.Lo vedo alzarsi, lasciando la torcia accesa in prossimità della crepa. Immagino che si sia posizionato dietro di me insieme al ragazzo.Giro leggermente la testa e con la coda dell’occhio noto il ragazzo accarezzarsi la patta gonfissima. Il vecchio ha gl’occhi sgranati sulle mie natiche.Non vedo la crepa e mi spingo ancora più sotto. Il busto ora è molto in basso rispetto al culetto che è ben alzato, proteso in direzione dei loro sguardi. Sento il top scivolare lentamente verso il seno. Sono imbarazzata, ma la voglia mi soffoca e così nello spostarmi divarico di qualche millimetro le gambe.Sento la voce del ragazzo:- Ha trovato la crepa?- Humm non ancora.. – Signora posso essere completamente sincero con lei.. spero solo di non sembrarle un pazzo..- Bhe, si certo, dimmi..- Spero che impieghi un sacco di tempo a trovare quella crepa- Acci!!.. ma sei proprio un birichino!!!- Beh.. non capita molto spesso di vedere quello che stiamo osservando ora..- Ecco.. he!he!… Sapevo che dovevo risistemarmi!- No no!.. per carità!.. è troppo bella così.. è fantastica!! La prego.. rimanga così.. sarà un giorno che terremo nel cuore per sempre he!he!- Hummm… he!he! “terremo”?.. siete proprio due birichini allora he!he! approfittarsene così di una signora, guardandomi mentre sono sotto al lavabo!- Oooohhh si signora siamo un po’ birichini.. – ..humm.. ma non avete brutte intenzioni vero?!- Oh no! Se quello che faremo adesso per lei non sono brutte intenzioni..- Cosa volete fare?Non feci tempo a dirlo che due mani si appoggiarono sulle natiche iniziando un lento palpeggiamento.- Hey? Che cosa state facendo?- I birichini he!he!- Ohh.. vi prego.. non potete. Sono sposata.- He!he!.. una mogliettina così bella non dovrebbe essere mai lasciata a casa da sola.Le loro mani continuavano a palpeggiarmi. Si insinuarono sotto i collant che dopo poco abbassarono. Presero una natica ognuno e iniziarono a stringerle. Sentii una terza mano infilarsi sotto il mio top: era ruvida e forte e conteneva come una coppa il mio seno. Giocherellava delicatamente con un capezzolo alternando delle palpate più vigorose. Mentre le due mani dietro mi allargavano le natiche mettendo a nudo il mio buchino una quarta mano si insinuò proprio in mezzo ad esse. Percorreva lenta quel solco sfregando il mio buchino fino ad arrivare con le dita tra le mie labbra che sentivo grondare di umori come non mi era mai capitato.Io ero rimasta come una cagnolina accucciata, con la testa ancora bloccata sotto il lavabo. Non riuscivo a dirgli di fermarsi. Mi stavano facendo impazzire.Soprattutto quando le dita di uno iniziarono a scorrere dentro la mia fessura che ormai era rovente di piacere.Persi le forze e il mio viso si appoggiò direttamente sul pavimento: le mie braccia, lungo i fianchi, non avevano più la forza di sostenermi.La mano che ormai mi stava stracciando il seno di piacere si allontano.Prese i miei polsi e forte come un paio di manette me li immobilizzò dietro la schiena.Sentii il rumore di due cerniere lampo e, subito dopo, il loro ansimare mentre obbligavano le mie mani a stringere due enormi verghe bollenti.Una era liscia, lunga e durissima. L’altra era enorme di diametro e quasi non riuscivo a stringerla. Una mano improvvisamente inizio a giocherellare col mio ano. Le dita premevano su di esso ed ogni pressione si faceva più forte.Al dito si sostituì la lingua del ragazzo, lo riconobbi dall’assenza di barba.Mi stava penetrando con la lingua. La roteava a mulinello nel mio buchetto mentre qualcosa di durissimo e freddo iniziò a scorrere nella mia vagina.Non capivo cos’era, doveva essere un utensile da lavoro. Solo quando focalizzai come immagine la grossa chiave utilizzata poco prima dal vecchio, iniziai a mugolare e a divincolarmi un po’, ma da quella posizione, sotto la loro pressione, era impossibile.- Mi sa Ermanno che la scommessa l’ho vinta proprio io he!he!- Ahh Daniele!.. quando avremo finito con lei non mi dispiacerà nemmeno pagarti i pranzi he!he! Una cagnetta così docile non la si trova ovunque.A quelle parole cercai di reagire, ma fu tutto inutile.- Ferma signora che non abbiamo ancora finito il lavoro. E’ rimasto un bel buco qui dietro da sistemare.- Ohh no!! Cosa volete fare?!.. siete pazzi.. non l’ho mai fatto li!La lingua, dietro di me, aveva smesso di roteare dentro il mio buchetto. Il mio corpo fu preso da uno spasmo quando infilarono il primo dito. Forse per l’eccitazione provata forse per la grossa quantità di saliva, non immaginavo che potesse entrare tutto tanto facilmente, ma questo pensiero fu interrotto dopo poco da una scossa e questa volta molto più dolorosa. Stavano infilando un secondo dito. Cominciavo ad essere terrorizzata. Sapevo che non si sarebbero fermati e l’unica cosa era rilassare la muscolatura per diminuire il dolore. Ormai non sentivo nemmeno più la chiave che ancora veniva fatta roteare all’interno della mia vagina.Le dita dietro, ben presto furono dentro, mi sentivo strappare l’ano.Non erano ancora contenti. Tolsero la chiave ed entrambi, infilarono al suo posto due dita a testa.Ero completamente divaricata. Quasi non respiravo.- Ahhhhhhh.. vi prego.. basta…- Zitta cagnetta o potremmo infilarti molto di più dentro.- Nooo.. vi pregooo…- Su troietta.. senti quanto sei larga e bagnata.. quando avremo finito di prepararti, i nostri cazzi scorreranno a meraviglia dentro di te!- Oooo nooo… non ce la faccio piùùù….Le mie parole furono interrotte dai loro movimenti.Nel culo, le due dita, iniziarono ad allargarsi come una forbice e iniziarono a roteare dentro di me sempre più a fondo.Quelli che invece erano diventati artigli nella mia figa, iniziarono ad ondeggiare in modo alterno dentro di me, si muovevano in modo stranissimo e non capivo come facessero. Era come avere quattro esseri animati indipendenti che si agitavano dentro di me.Mi sentivo completamente presa e al contempo abbandonata.Il dolore stava lasciando il posto ad una nuova sensazione. Non era il solito piacere, ma qualcosa di nuovo che non conoscevo.Anche loro se ne dovettero accorgere grazie al tono dei miei mugolii perché ad un certo punto si fermarono.- Ora signora ti faremo un bel trattamento adatto a una come te!La voce del ragazzo mi colpì come una frustata. Altrettanto di sorpresa mi prese il loro gesto di trascinarmi fuori dalla nicchia sotto al lavabo. Non avevo la forza di rispondere. Ero stravolta anche perché alla fine dell’ultimo trattamento ero venuta abbondantemente.Il vecchio mi legò i polsi dietro la schiena con un po’ di nastro.Il ragazzo si posiziono davanti a me, perpendicolarmente al mio corpo.Con una mano tocco la mia vagina, come se stesse prendendo la misura per qualcosa.Il vecchio poi mi spinse in avanti facendomi cadere nella stessa posizione di prima, ma ora col viso sulla pancia del ragazzo.Il suo lungo cazzo a pochi centimetri dai miei occhi iniziò a schiaffeggiarmi con delicatezza, ovunque sul viso.Quando sentii il grosso cazzo del vecchio premere fortissimo sul mio buchetto aprii la bocca per urlare, ma il ragazzo me la stoppò infilandoci dentro il suo pene. Lo sentivo pulsare nella mia bocca, bollente, durissimo e in procinto di venire: in quella posizione mi avrebbe inondato di fiotti di sperma in gola e sul viso. Stavo impazzendo: al dolore era subentrata una nuova voglia di essere posseduta e di godere all’infinito.- Ahhhh mi state uccidendo….- Ti piace troietta?- Siiii! sono la vostra troietta!.. fatemi tutto quello che volete!- Ooooooo Ahhhh- Si voglio sentirvi venire dentro di me, ovunque. Vi regalo il mio corpo. Potete farne ciò che volete! Ahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!A quelle parole il vecchio entrò completamente dentro di me. Mi stava sfondando da dietro mentre l’asta del giovane mi impalava la bocca.Solo a quel punto il giovane allungò la mano verso la mia fessura.Dopo il trattamento ricevuto prima dai due, il giovane faticò poco per far entrare ben quattro dita dentro.La parete sottile che separa la vagina dal retto permetteva ai due di sentirsi dentro di me.Non resistevo più, stavo per venire come non sono mai venuta.Alle 4 dita, si aggiunse poi anche il pollice. Il ragazzo spingeva come se volesse far entrare tutta la mano. Le parte che ormai era dentro sfregava su tutte le mie pareti. Mi sembrava veramente di impazzire. Mi stavano strappando, ma non sentivo più dolore, solo un godimento mai provato prima. Ero completamente persa in quel piacere; anche la mia bocca desiderava quell’asta che la riempiva: la succhiavo con ingordigia avvolgendola con la mia lingua e facendola scorrere in modo vellutato. Allungai anche una mano sul suo pene per stimolarlo ancora di più. Volevo sentire il suo sperma invadermi ovunque.Il vecchio inizio a mugolare più forte mentre la mano del ragazzo era entrata ancora più a fondo nella mia figa. Il vecchio stava per venire e anche il pene del ragazzo ormai pulsava fortissimo nella mia gola. Fu il getto di sperma che mi scaldò da dietro, dentro di me, la scintilla che mi fece esplodere. Iniziai a venire presa da spasmi di una violenza che non avevo mai provato. Stavo godendo in un modo incredibile. Tutto il mio corpo fu preso dall’orgasmo per un tempo interminabile ed solo quando gli spasmi si attenuarono leggermente sentii finalmente il gusto del seme caldo del giovane riempirmi la bocca. Venne tantissimo e molti schizzi uscirono finendomi sugl’occhi e sui capelli.Mi lasciarono li, accovacciata sul pavimento priva di forze, col loro sperma che mi colava sul pavimento. Raccolsero i loro attrezzi e li sentii andare verso il corridoio. Prima di uscire, a stento riuscii a cogliere una frase:- Per il pezzo di ricambio ci faremo vivi noi signora!La porta si richiuse e non ricordo per quanto tempo rimasi nel più totale silenzio, sul pavimento.

