Sono una donna normale, un uomo, un figlio, una vita normale, assolutamente normale, ho sempre avuto però una fervida immaginazione, una fantasia notevole che mi ha accompagnato fin da bambina anche e soprattutto nella mia vita sessuale. Ho poi incontrato lui, la mia anima gemella, e insieme abbiamo alimentato la nostra naturale predisposizione.Quando facciamo l’amore io devo essere disponibile ad ogni sua iniziativa, sono le nostre menti prima dei nostri corpi che si congiungono. Basta uno sguardo per scoprire le mie voglie nascoste, uomini che mi prendono contemporaneamente, cazzi senza faccia da succhiare, mani che mi strapazzano ovunque, lui gode del mio piacere, mi invita ad allargarmi con le mani il sedere come se attendessi qualcuno alle spalle che mi inculi senza pietà.In questi anni abbiamo percorso ogni anfratto delle nostre fantasie, senza mai andare oltre, quando venivamo tutto finiva, tutto si esauriva in un attimo, quasi dispiaciuti di aver chiesto tanto all’altro, vergognandoci quasi del nostro comportamento. Fino alla volta successiva, dove sicuramente lui mi chiedeva di più, e io mi eccito a raccontare cose che vivono solo nella mia mente, uomini sugli autobus che mi toccano, nei treni che si approfittano di me in una carrozza abbandonata, nei cinema dove il mio vicino di posto mi obbliga a masturbarlo, senza che il mio uomo lì accanto se ne accorga, nei cessi dei maschi dove entrata per sbaglio sono costretta a subire ogni tipo di umiliazione e via discorrendo. Il problema è che poi lui si eccita talmente tanto che quando alla fine me lo mette dentro deve stare attenta a non venire subito, io invece sarei pronta a succhiare due cazzi contemporaneamente a farmelo mettere nel culo a farmi trattare da troia e vorrei urlarlo se non avessi paura di svegliare tutti. Mi ricordo ancora quando una volta tornando dal mare abbiamo cominciato scherzando in autostrada a rallentare nei sorpassi ai TIR, lui voleva che sollevassi la gonna per mostrare le mie gambe ai camionisti, era facile ma emozionante, e via via la gonna saliva scoprendo gli slip, poi ha voluto che mi sfilassi le mutandine mentre sorpassava lentamente un camion e io dovevo fissare l’autista, ci lampeggiavano in continuazione, ero piena di vergogna ma non potevo fermarmi, ho cominciato a muovere le anche, e volevo che mi vedessero, mi ha chiesto di mettermi di fianco in modo che potessero vedermi il culo e io l’ho fatto, me lo toccavo, mi ci sono infilata dentro prima uno e poi due dita, poi ha voluto che in quella posizione gli facessi un bocchino, mi è venuto subito in bocca, ma io volevo essere scopata, se avessi potuto, da qualche camionista magari. Ma finì così senza ulteriori sviluppi un’esperienza mai più ripetuta, una violenta emozione che non ho più provato. Tutto questo serviva ad alimentare la nostra passione erotica, come leggere i racconti erotici comprati in edicola o raccolti su Internet, lui quando me li portava quasi non li leggeva, cercava solo l’eccitazione nel mio sguardo dai miei impercettibili movimenti, poi bastava che leggesse due righe per cercare di farmi diventare la protagonista del racconto, mi toccava dove toccavano lei, mi obbligava a spalancare la bocca come se un ipotetico uccello dovesse da un momento all’altro apparire tra le mie labbra, io le bagnavo in continuazione e lui le leccava avidamente inzuppandomi il viso, sapevamo tutti e due che quello era lo sperma che la protagonista del racconto stava bevendo dai cazzi di chi la scopava; i racconti perlopiù erano sempre sul tema di donne scopate volenti o non volenti davanti ad un marito che comunque alla fine si eccitava vedendo la moglie comunque godere, fosse stato uno a scoparla a dieci a sodomizzarla l’eroina alla fine godeva insultando il povero marito cornuto, qualche volta facendolo anche inculare dagli altri, alcuni erano racconti ben fatti altri di scarso contenuto, improbabili, ma comunque validi al loro scopo, quello di far scattare in me la molla per trasformarmi in una assatanata del cazzo. Ultimamente lui essendo un patito del computer mi chiede sempre più spesso di provare a entrare in una chat erotica, tanto che pochi giorni fa si è permesso di entrare in una di queste con il mio nome, l’ho fatto uscire subito, ma ho provato una strana emozione a leggere il mio nome tra quelli di chissà quanti maiali dai nomi più strani, che subito chiedevano di parlare con me. Sta di fatto che non ho fatto altro che pensarci nei giorni seguenti, incitata anche dalla visione del film su tele+ Viol@ della sera scorsa. Così ieri sera ho atteso il momento propizio e stavolta da sola mi sono collegata a questa chat. Mi tremavano le mani, avevo il cuore in gola, e a poco a poco vedevo apparire sul video finestre che si aprivano con richieste di parlare con me, alcuni volevano che li chiamassi al telefono, altri mi chiedevano l’e-mail, ma non era questo che cercavo io volevo solo provare emozioni, forti e già le ricevevo così. Ho cominciato a rispondere a qualcuno, non ci capivo più niente, non sapevo a chi rispondevo, poi alla fine ho iniziato un dialogo con un tipo dall’alias molto creativo: "cerco vacca da montare", ero in pigiama e già sentivo un certo non so che nelle mie mutandine, non mi interessavano le sue forme, le sue dimensioni, volevo essere guidata in quel percorso che porta alla perversione da un porco che si sarebbe poi eccitato tramite me.Mi ha chiesto come mi piaceva scopare, ha voluto sapere se mi piace prenderlo in bocca ed ogni volta che una richiesta mi arrivava a video non potevo non toccarmi la parte interessata, e di la nelle stanze tutti dormivano, ah se lo avesse saputo lui, cosa avrebbe fatto? Poi mi ha chiesto se mi piace prenderlo nel culo, certo che mi piace gli ho risposto mi piace se qualcuno me lo lecca prima però, e intanto mi infilavo un dito nel culo, gli avrei voluto scrivere cose che lo avrebbero fatto impazzire ma mi sentivo un po’ bloccata, timorosa di apparire una puttana in calore, ma lui continuava: ingoi lo sperma, lo hai mai preso un cazzo di un negro nella fica di 30 cm. Gli avrei voluto leccare le palle e il buco del culo a quel negro, volevo rispondere ma non ho avuto il coraggio, ma era fantastico lo stesso avevo le mutandine bagnate zuppe e l’interno delle cosce intriso del mio piacere, lo facevo scivolare verso il mio buchetto in modo che due dita entrassero con facilità. Stavo godendo in modo pazzesco e ho leggermente calato le mie mutandine, fino al ginocchio, lui devo affermare che è stato molto bravo, avevo l’impressione di sentire il suo cazzo sulle mie labbra, avrei voluto leccargli la cappella, sentire il suo sperma scivolare sulla lingua e poi scendere sulle tette. E godo anche adesso che sto scrivendo ciò che è capitato ieri sera, perché è tutto il giorno che non faccio che pensarci e attendo con ansia stasera per riprovare ancora, con lui, con un altro, vorrei essere chiavata da tutti, vorrei che lui si alzasse di nascosto e mi scoprisse, poi per castigo volesse farmi scopare da gente che mi maltratta ma non ho il coraggio di chiederglielo, quando sono così eccitata vorrei che lui mi portasse in una strada frequentata da mignotte e mi obbligasse a scendere tra loro a farmi toccare il culo da chi passa, oppure che qualcuno mi prenda e mi leghi ad un albero e poi mi fotta e mi lasci lì pronta per un altro e poi un altro fino a riempirmi di sborra.Bè questa sono io, questi sono i miei pensieri, scusami se poi alla fine sono scappata, toro da monta, io sono la tua vacca da montare, ma solo nei miei desideri, nella mia voglia estrema di emozioni, poi divento una brava ragazza, una brava mamma, fino alla prossima volta……, quando arriva stasera?
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