Anna stava sistemando i piatti lavati il giorno prima come di consueto. Quella era una mattina importante: avrebbe conosciuto la nuova preside della scuola dove insegnava. Per l’occasione aveva rispolverato il tailleur grigio che in genere utilizza per le occasioni molto formali, e quello era il momento giusto. Anna nonostante i 43 anni era ancora una bella donna: in carne ma non troppo, la gonna fasciava il bel sedere tondo e copriva le gambe ancora modellate; la giacca impreziosiva la linea della camicia di seta e lasciava comunque intuire la floridezza del seno ancora sodo e pieno, una quarta di reggiseno. I capelli neri, non troppo lunghi, si adagiavano morbidamente sul bavero della giacca e descrivevano i contorni di un bel viso su cui spiccava una bocca ben disegnata. Stava riponendo le ultime stoviglie quando sentì dei passi; era il marito Carlo che si era appena svegliato. A differenza della moglie non era di aspetto gradevole, la calvizie incipiente ed il grosso ventre esaltavano appieno i suoi 50 anni. Molti si chiedevano come facessero a stare insieme, la trovavano una coppia assai male assortita. Carlo si avvicinò alla moglie ed appoggiò la mano sul suo sedere.-hai dormito bene tesoro?–si caro-, la mano cominciò a muoversi accarezzando tutta la “zona”;-oggi è il grande giorno, allora?–si, speriamo che sia meglio del precedente–oh, vedrai che sarà così- la mano scese lentamente e si infilò sotto la gonna,- dai piantala!! I ragazzi potrebbero alzarsi da un minuto all’altro!!- i due avevano due figli gemelli diciottenni: Luca e Sara.- oh!! Lo sai che si svegliano sempre alle 8- una volta sotto, la mano prese a salire alzando la gonna e scoprendo gli slip bianchi con uno dei due lati imprigionato tra i due glutei. Carlo prese a palpare con più decisione la parte scoperta.-mmmh!!! Lo sai che mi fa impazzire il tuo sedere–che porco che sei!- la mano si insinuò tra gli slip e con il dito prese ad accarezzare lo spacco tra i glutei-la vuoi smettere?- sentenziò lei-dai, lo so che ti piace!!- ed infilò un dito nel suo ano; Anna stava provando piacere anche se non voleva darlo a vedere-mammaaaaa!!!-; una voce femminile adolescente interruppe quel momento e Anna si affrettò a sistemarsi gli slip e a riabbassarsi la gonna.-arrivo tesoro!!- e si diresse verso la camera della figlia lasciando il marito deluso.Carlo cominciò a prepararsi il caffè e sentì un rumore provenire dall’altra stanza, si girò e non vide nessuno; tornò sulle sue cose. Luca raggiunto il corridoio si precipitò nella sua camera sperando che nessuno si accorse che si trovava lì ed aveva visto tutto; non appena ebbe richiuso la porta dietro di se sentì la voce della madre:-Luca!! Amore svegliati, è ora di alzarsi!!!- Laura non riusciva proprio a svegliarsi quella mattina. Aveva fatto il turno di notte in ospedale ma era stata costretta ad alzarsi dopo poche ore perché aveva un appuntamento dal parrucchiere alle 10. Decise di vestirsi sportiva; si infilò rapidamente un paio di pantaloni della tuta un po’ elasticizzati, una felpa con il cappuccio e scarpe da tennis; poi uscì di casa. La metropolitana sarebbe passata tra due minuti, doveva fare presto. Arrivò appena in tempo, il vagone era pieno zeppo ed a fatica riuscì a salire. Il parrucchiere era dall’altra parte della città ed avrebbe dovuto fare un bel tragitto con il metrò; era scomodo ma lì ci lavorava una sua amica ed era una buona occasione per fare due chiacchiere. Riuscì a posizionarsi dietro ad una signora con la sporta della spesa, dietro c’era una persona che non riuscì nemmeno a vedere tanto era compressa. Dopo la prima fermata si accorse che c’era una specie di borsa che premeva sul suo sedere, poi si rese conto che era una di quelle valigette morbide che contengo in genere documenti; ad un certo punto sentì la valigetta che si alzava fino a premere con la sua schiena e delle dita che stavano sfiorando il suo sedere: prima due, poi tre, poi quattro; la seconda fermata provocò un piccolo sobbalzo e sentì tutta la mano che si appoggiava sul sedere; Laura fece finta di niente pensando che si trattava solo di un normale contatto che può avvenire in un mezzo pubblico; però, alla ripartenza, la mano rimase lì. Cercò di girarsi per capire di chi si trattava ma non era proprio possibile, la mano continuava immobile a “sostare” sul suo fondoschiena. Poi accadde una cosa strana: la valigetta venne girata e senti la sua pressione sul lato in cui c’era la maniglia, in questo modo si era creato un po’ di spazio tra lei e la persona dietro, poi sentì anche i lembi di un impermeabile sfiorarle le gambe; in quel momento capì!! Aveva steso l’impermeabile sopra la valigetta in modo da formare un specie di piccola tenda per non far vedere a nessuno cosa succedeva lì sotto. Infatti subito dopo la mano si fece più audace: cominciò a muoversi ritmicamente tastando tutto il sedere; Laura non sapeva cosa fare, era imbarazzatissima anche se vide che nessuno si era accorto di quello che stava succedendo. La mano salì e si fermò sull’orlo dei pantaloni….. e si infilò dentro; ora era a contatto con gli slip, era sconvolta, quello che sembrava una semplice tastata di qualche cafone stava diventando qualcosa di più, la mano si infilò dentro le mutande provocandole un brivido quando andò a contatto con la sua pelle, poi sentì un dito che cercava di insinuarsi tra i glutei; cercò di tenere le gambe il più sigillate possibile ma la mano aveva ormai raggiunto i primi peli che circondano la vagina. La mano era forte e non riusciva a fare troppa resistenza e poi…. si stava eccitando: lentamente, ma inesorabilmente, cominciò ad allargare le gambe permettendo alla mano di insinuarsi nella quasi totalità fra le sue cosce; si guardò subito intorno per vedere se qualcuno si era accorto di qualcosa ma erano tutti rivolti ad altro, si sentì sollevata; nel frattempo la mano stava accarezzando la sua vagina e le dita cercavano l’ingresso del suo piacere. Laura cominciò a provare un piacere molto intenso ed appoggio la testa sull’asta laterale del metro per rendere il più silenzioso possibile il suo godimento; le dita intanto stavano giocherellando con le grandi labbra, poi un dito si infilò dentro!!!! Il gesto portò Laura ad emettere un piccolo urletto che, per fortuna, non sentì nessuno. Ora stava veramente godendo, quando anche il secondo dito si infilò nella vagina allargò ancora di più le gambe in modo da favorire l’azione dello sconosciuto che cominciò a muovere le dita avanti e indietro, ritmicamente. Doveva ammettere che era molto bravo, sapeva quali erano i punti giusti e stava giocherellando con il suo clitoride con grande maestria; il piacere stava aumentando ed era vicina all’orgasmo; lo sconosciuto se ne accorse ed aumentò il ritmo. Alla fine Laura venne in violento orgasmo, che non riuscì a smorzare del tutto, lasciandosi andare ad un gemito. La donna davanti sentì e si girò;-tutto bene signorina?–si, si, tutto bene- e chiuse gli occhi, cercando di assaporare tutto il piacere appena provato. Proprio in prossimità della fermata successiva lo sconosciuto ritrasse la mano, le sistemò gli slip e i pantaloni ed uscì in un’apertura in fondo al vagone dietro di lei. La campanella suonò. Ora c’erano 15 minuti di ricreazione prima della ripresa delle lezioni. Sara frequentava la terza liceo e nello studio se la cavava abbastanza bene; aveva un ragazzo, Marco, che era una classe avanti alla sua. Durante l’intervallo avevano l’abitudine di vedersi e fare due passi intorno alla scuola,-allora? Ti hanno riportato il compito–si, ho preso 7! Credevo di averlo fatto meglio–non c’è niente di male se prendi un 7 qualche volta! Significa che sei umana anche tu!!- e dicendo questo Marco le mise una mano intorno alle spalle; si stavano avvicinando ad un albero con un grande cespuglio a fianco; Marco ebbe un sussulto e prese la mano di Sara,-cosa fai!! Dove mi porti?-, Marco la trascinò dietro il cespuglio-che c’è! Perché mi hai portato qui?-, Marco, sempre tenendola in mano, la baciò. Sara pensò subito che si trattava di un gesto carino ma cambio subito idea quando portò la sua mano sopra il suo membro; lei la ritrasse subito ma lui non allentò la presa;-dai Sara, toccamelo!!!–ma sei pazzo! Fra poco suona la campanella!!!–dai che abbiamo un po’ di tempo!- e dicendo questo si slacciò i jeans e se li tirò giù. Sara era scandalizzata,-ma cosa fai!!! Tirateli su subito!!- lui lo tirò fuori dai boxer già semirigido; Sara sgranò gli occhi e fece per andarsene ma lui la trattenne,-dai ci vorranno solo pochi minuti!!- le riprese la mano e la fece appoggiare sul suo membro, questa volta Sara non disse niente e lo impugnò-dai comincia a muoverlo- fece lui; Sara obbedì e cominciò a fare avanti indietro; il pene raggiunse rapidamente la massima erezione e Marco allungò una mano sul seno di lei, palpandolo energicamente,-fai piano che mi sgualcisci tutta la maglia!!- Marco era molto eccitato-ohh!! Sara sei bravissima!! Dai, prendimelo in bocca!!- e cercò di farla inginocchiare ma lei resistette-oh Marco!! Ancora con questa storia!!!- e aumentò il ritmo del movimento, intanto Marco cercava di infilare le mani sotto la maglia,-no!! Dai, toccale da fuori!!- Marco questa volta ubbidì senza protestare-Dai Sara continua così, daiii!!!- stava per venire e Sara aumentò ancora; alla fine Marco venne ed eiaculò un po’ per terra ed un po’ sui pantaloni di lei,-oh guarda!!! Mi hai macchiato i pantaloni, prese un fazzolettino e cerco di pulirsi. In quel momento suonò la campanella-dai tirati su i pantaloni che dobbiamo rientrare!!!- -sei stata grande!!!- disse Marco mentre si stava riabbottonando; lei lusingata si avvicinò e, toccandogli il pene da sopra i jeans disse:-no!!! Tu sei stato grande, anzi…grosso!!!- risero entrambi e si avviarono rapidamente verso la scuola.
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