Una Famiglia Patriarcale (III parte)

Dopo pranzo, mentre mia madre stava lavando i piatti, telefonai andai nell’altra stanza per telefonare senza essere sentito.Chiamai Paolo, un mio compagno di università. Lo invitai a venire a casa mia dicendogli che avevo quegli appunti di un corso che mi aveva chiesto.Lui mi disse che sarebbe arrivato subito per prenderli.Infatti dopo circa venti minuti suonò alla porta. Andai ad aprire e lo feci accomodare in salotto. Paolo era un ragazzo della mia età, non tanto alto e neanche molto atletico, ma con un viso angelico da bravo ragazzo.Chiamai mia madre e ci feci portare qualcosa da bere.Io e Paolo stavamo discutendo del più e del meno quando arrivò mia madre con le bibite e dei salatini. Paolo fissò mia madre a lungo mentre lei ci serviva da bere.Mia madre indossava una canottiera rosa molto ampia ed una gonnellina di stoffa leggera che metteva in mostra quasi del tutto le gambe. La sua scollatura era veramente ampia e ogni volta che si piegava, lasciava intravedere il suo stupendo seno. Io allora decisi di stupire Paolo, chiedendo a mia madre di girarsi e chinarsi in modo che si potesse ammirare il culo il tutto il suo splendore.Lei rimase immobile, mi guardava impietrita.Mio padre non l’aveva mai trattata da troia in questa maniera di fronte ad estranei.Allora le presi un capezzolo che sporgeva dalla canottiera trasparente e lo premetti con forza fino a farla urlare e poi le dissi: “Ti ho dato un ordine stupida cagna, ubbidisci o sarà peggio per te”. Lei mi guardo con gli occhi lucidi, le avevo fatto veramente molto male, e disse: “Scusami Luca, non ti disubbidirò più”.Poi dopo che le ebbi lasciato il capezzolo si girò, si piegò in avanti e si alzò anche un po’ la gonna. Il suo culo ora era completamente alla nostra mercè.Paolo dopo qualche momento di imbarazzo mi disse che non poteva credere che io trattassi così mia madre.Così dissi a mia madre: “Spiega bene a Paolo la situazione!”Lei rispose: “Sono la schiava di Luca, mio figlio padrone, sono completamente ai suoi ordini, sono la sua cagna, la sua troia pronta a tutto pur di esaudire ogni suo desiderio”.Poi io dissi: “Dimostragli meglio quello che gli stai dicendo, mettiti a quattro zampe come una cagna e cammina avanti ed indietro”.Mia madre iniziò subito a girare per casa camminando come un animale.Poi dopo qualche minuto la chiamai a me.Lei arrivò più in fretta che poteva. Quando fu sotto di me, la presi per i capelli, la bacia a lungo con la lingua e poi le diedi uno schiaffo che le fece girare la testa.Il mio amico mi chiese il motivo di tal gesto, la mia risposta fu che ne avevo voglia e basta, poi aggiunsi: “Non hai ancora capito che mia madre è solo un oggetto a mia disposizione e posso farle e farle fare tutto quello che voglio?”Poi rivolgendomi a mia madre le dissi: “Ora cagna, facci vedere come ti masturbi, avanti troia spogliati e toccati la figa e vedi bene di fare in modo che lo spettacolo sia di nostro gradimento”.Lei cominciò a sditalinarsi, era eccitantissimo vederla che si toccava la figa, ci metteva un dito dentro e ci trovava piacere, visto come stava gocciolando.Poi rivolgendomi a Paolo gli dissi: “ti piacerebbe scoparti mia madre, mi dispiace ma non te lo concedo”.Paolo mi guardò intensamente, era disperatamente ossessionato dall’idea di sfottersi mia madre che mi disse: “Dai Luca, fammela scopare, farò tutto quello che voi in cambio”.Presi la palla al balzo e risposi: “bravo Paolo, sei disposto a tutto pur di farti mia madre, ma l’unica maniera perché io te lo consenta è che tu accetti di farmi un pompino”.Paolo mi guardò sbigottito, ed io continuai: “sì, hai capito bene, voglio che tu me lo prenda in bocca”.Paolo allora accecato dalla voglia di sbattersi mia madre, balbettando mi rispose che era d’accordo. Così mi tirai fuori l’uccello e glielo porsi.Inizialmente era quasi disgustato, ma poi piano piano piano si capiva che cominciava a prenderci gusto a leccare il cazzo di un altro uomo.Quello stronzo sapeva come fare un pompino.Presi furtivamente la macchina fotografica che avevo nascosto sotto al cuscino del divano e comincia a scattargli delle foto mentre mi leccava l’uccello.Paolo era talmente preso a succhiare che ci mise un po’ per accorgersi di quello che stavo facendo, quando lo fece era oramai troppo tardi.Avevo scattato diverse foto compromettenti ed avevo dato la macchina fotografica a mia madre ordinandogli di metterla in cassaforte, cosa che lei fece subito, forse aveva capito quello che volevo fare con Paolo e la cosa gli piaceva.Lui allora mi disse : “che cazzo ci vuoi fare con quelle foto, non vorrai mica rovinarmi?”. “Sì” risposi io, “a meno che tu non diventi uno schiavo come mia madre”. Paolo allora mi disse: “che cosa vuol dire essere tuo schiavo, cosa dovrei fare o meglio non penserai mica che ti ubbidisca come tua madre”.”Invece sì”, risposi io, “voglio proprio che tu mi ubbidisca ciecamente come mia madre, pensaci bene, se te ne vai ora domani tutti in città sapranno che lecchi i cazzi e sicuramente la tua vita cambierà drasticamente, se invece accetti di essere mio servo quelle foto non saranno mai sviluppate, nessuno saprà mai niente, ma la tua vita cambierà lo stesso, poiché sarai completamente a mia disposizione”.Paolo mi guardò disperato, inizialmente non sapeva cosa fare, poi capì che non aveva scelta e disse: “va bene Luca, farò quello che vuoi tu, sarò tuo schiavo”.Io risposi: “Ricordati che nel momento che ti ribellerai, le tue foto saranno di dominio pubblico”. Lui rispose: “Stai tranquillo, non mi ribellerò, ci tengo alla mia reputazione”.Bene bene, pensai, in due giorni ho già due schiavi a mia disposizione e l’indomani sarebbero ritornate le mie sorelle. Con l’aiuto di mamma e di Paolo le avrei certamente costrette a sottomettersi.Mi rivolsi a Paolo ed dissi: “Comincia a spogliarti, ti voglio vedere completamente nudo di fronte a me”. Poi rivolgendomi a mamma invece dissi: “Invece tu, cagna, vieni qui e continua il pompino che aveva iniziato Paolo, sono ancora eccitato ed il cazzo è duro da morire”.Così mi ritrovai seduto sul divano, con mia madre inginocchiata ai miei piedi con il mio cazzo quasi completamente infilato in bocca e Paolo di fronte a me completamente nudo, con il cazzo dritto per l’eccitazione dovuta dalla situazione.Credo infatti che come mia madre, anche Paolo sia in fondo uno schiavo nato, solo che non lo sapeva.Dissi a Paolo: “Vieni anche tu in ginocchio sotto di me e leccami la cappella insieme a mia madre”.Così Paolo eseguì quanto ordinato e cominciò a leccarmi. Non resistetti molto a quella doppia pompa e sborrai sulla faccia di Paolo, poi ordinai a mia madre di leccargli tutta la sborra dalla faccia così da ripulirlo per bene.Mia madre leccò ed inghiottì tutto lo sperma in un battibaleno, era veramente vorace di sborra. Poi rivolgendomi a Paolo dissi: “Paolo, dato che ti sei comportato bene, ti nomino primo schiavo, quindi in mia assenza avrai il controllo di mia madre, ma ricordati che dipendi sempre da me”. Ora per dimostrarti quanto ti ho detto io uscirò per andare a fare un po’ di shopping così tu potrai sbatterti liberamente mia madre, puoi anche picchiarla se ti fa piacere, tanto è solo una cagna, ma voglio che ritrovarti ancora qui al mio ritorno”. Detto questo, mi ricomposi ed uscii.Dopo un’oretta rientrai a casa e trovai con mia grande soddisfazione Paolo e mia madre ancora nudi che giravano per casa. Appena mi videro si fermarono.Erano in attesa di ordini che io non tardai a dare.Ordinai a tutti e due di venire camminando a quattro zampe da me, che nel frattempo mi ero seduto, ed ordinai a mia madre di raccontarmi quello che era successo in mia assenza. Mia madre allora cominciò dicendomi che non appena uscii di casa, Paolo la prese di peso e dopo averla sbattuta sopra al tavolo della cucina la scopata violentemente, mentre le torceva i capezzoli. Poi dopo averla fatta girare a pancia sotto glielo mise nel culo e l’inculò sborrandogli dentro mentre contemporaneamente le dava delle forti sculacciate sulle natiche. Detto questo si girò mostrandomi i segni delle manata ancora visibili.Allora chiesi a mia madre se il trattamento le fosse piaciuto.Lei rispose che aveva apprezzato molto essere sbattuta selvaggiamente da un estraneo a casa sua, per lei era stato come se gli avessi fatto un regalo.Mi rivolsi a Paolo e dissi: “Bene, prima di rimandarti a casa voglio come ultima cosa per oggi, sfondarti il culo come tu hai fatto con mia madre”, “alzati in piedi e piegati a 90 gradi.” Lo sguardo di Paolo era chiarissimo, aveva una paura cane, ma dopo qualche secondo ubbidì e si mise come gli avevo detto.Ordinai a mia madre allora di leccargli il buco del culo cosi da farlo aprire un po’ mentre con la mano mi menava l’uccello per farmelo venire duro.Quando il mio cazzo fu pronto, lo feci cospargere da mia madre di olio e inizia con l’appoggiare la cappella al buco del culo di Paolo.Per far sì che si dilatasse ancora di più ordinai a mia madre di farlo eccitare, leccandogli la cappella.Infatti il buco del culo si allargò ancora e piano piano spinsi il mio uccello, che se pur non gigantesco era pur sempre di dimensioni di tutto rispetto, nello sfintere di Paolo.Lo infilai quasi tutto dentro e cominciai a stantuffarlo.Paolo urlò di dolore, “Ahi, mi spacchi, fermati che non ce la faccio più.”Fortuna che abitavamo fuori città e nessuno poteva sentirlo.Più lui urlava e più io acceleravo il ritmo. Più io spingevo più lui urlava.I suoi occhi erano lucidi, qualche lacrima scorreva sulla sua guancia, ma io non mi feci impietosire.La situazione durò qualche minuto, poi quando stavo per venire, glielo tolsi dal culo, lo girai e gli schiaffai il cazzo in bocca, orinandogli di bere tutta la mai sborra, senza neanche farne cadere una goccia o avrei ricominciato ad incularlo.Paolo bevve tutto con grande disappunto di mia madre che avrebbe gradito un po’ di quel nettare pregiato di cui è tanto golosa.Si era fatto tardi, così diedi a Paolo il permesso di farsi la doccia e di tornare a casa.Prima che se ne andasse gli ordinai che il giorno seguente rimanesse a casa, pronto a venire da me quando l’avrei chiamato.Paolo ci salutò ed uscii a testa bassa, era ancora sconvolto ma affascinato da quella situazione. Si ritrovava mio schiavo, ma padrone di mia madre.Sapevo che oramai era completamente in mio potere.Rimanemmo io e mamma da soli. Lei era sempre inginocchiata sotto di me, così le ordinai di leccarmi i piedi.Dopo un po’ sentii il bisogno di pisciare, stavo per alzarmi per andare in bagno quando mi venne un’idea.Dissi a mia madre. “apri bene la bocca, cagna, che ora ti voglio usare come cesso!”.Lei rispose: “Come tu vuoi, padrone”, si avvicinò e spalancò la bocca.Io inizia a pisciarle in gola e lei ingoiò tutta la mia pioggia dorata come se l’avesse sempre fatto, forse era abituata a bere l’urina di mio padre.Quando ebbi finito di pisciare, lei mi leccò il cazzo pulendomelo in modo perfetto senza che glielo avessi chiesto.Allora io gli dissi: “Mamma, sei proprio una grande troia, ti voglio bene”.Lei mi guardò e mi disse: “Anche io ti voglio bene figlio mio, e ti ringrazio per tutto quello che mi stai facendo”.Io le accarezzai la testa e le dissi di andare a preparare la cena.Lei alzandosi rispose: “sono la mamma più fortunata del mondo”.Cenammo velocemente e poi andammo a dormire.Lei venne in camera mia per darmi la buona notte, cosa che non faceva più da molto tempo. Si vedeva benissimo che era orgogliosa di me.Prima di congedarla le dissi: “Cara mamma, domani torneranno Claudia e Stefania (le mie sorelle), vorrei che tu mi aiutassi a farne delle perfette schiave”, “è da molto tempo che mi masturbo pensando a loro che mi fanno un pompino o che me le scopo selvaggiamente, e poi forre fare una sorpresa a papà quando torna”. Normalmente questo non è un discorso da fare alla mamma, parlando delle proprie sorelle, ma dato la strana situazione che si era creata, mi parve naturale farlo.Per tutta risposta mia madre disse: “Certo figlio mio, come tu desideri”, ed aggiunse, “lascia fare a me, lo sai che sono molto attaccate a me e fanno sempre tutto quello che io gli dico”.Sapevo di poter contare su di lei, e poi avevo anche Paolo come arma segreta.Dopo averla salutata, lei uscii ed io mi addormentai velocemente, data la stanchezza per la giornata intensa che avevo trascorso.Il giorno seguente, ero ancora nel letto quando bussò alla porta mia madre. Le dissi di entrare. Aveva preparato la colazione e me la stava portando.Quando si avvicinò al letto, mi chiese se aveva fatto bene, io non risposi nulla, ma comincia a far scorrere la mano sulle sue coscie fin al pelo.Quando arrivai alla figa, presi il clitoride e lo tirai con forza.Mia madre ebbe un brivido che quasi rovesciava il vassoio.Allora le dissi: “Ti ringrazio per la colazione, ma non posso perdonarti il fatto che hai rischiato di versarmi il caffellatte caldo addosso, quindi devo punirti!”. Lei allora mise il vassoio sul comodino e poi si inginocchiò ai miei piedi. Io allora le dissi: “Ora mia cara mammina ti frusterò”, poi continuai dicendo: “mettiti a 90°, girati e mostrami il culo!”.Lei ubbidì immediatamente. Allora presi la cintura dei pantaloni e cominciai a colpirla. Ogni frustata lasciava un nitido segno rosso sulle sue splendide chiappone. Al quinto colpo di frusta mi fermai, mia madre anche se con le lacrime agli occhi, si era eccitata, la sua figa grondava di umori.Dissi allora a mia madre: “Vuoi che ti scopi?, allora avvicinati!”Lei allora fece qualche passo all’indietro per avvicinarmi la figa.Io dissi: “Stupida cagna, non penserai che ora mi sforzi a metterlo dentro?, devi fare tutto da sola!”. Lei girò la testa e mi guardò con sguardo malizioso, quindi se lo mise dentro e cominciò ad andare avanti ed indietro.Io rimasi completamente immobile, mentre lei si scopava da sola.Quando sentii che stavo per venire, le ordinai: “Ora prendilo in bocca, sempre senza usare mai le mani e pompa, mi raccomando, bevi tutta la sborra o sono guai!”.Sborrai copiosamente nella sua splendida gola. Lei inghiotti tutto rapidamente e poi lustrò il mio cazzo alla perfezione.Era davvero brava in questo.Mi gettai sul letto per rilassarmi un pò.Ero disteso a pancia in su ed ordinai a mia madre di accucciarsi ai piedi del letto come di solito usano fare i gatti e di leccarmi le dita dei piedi, uno ad uno. Come sempre, ubbidì subito.Rimanemmo sul letto per una mezzoretta, le instancabilmente continuava a leccare. Quando mi fui stancato, andai a fare la doccia ed ordinai a mia madre di fare altrettando dopo di me.La mattina trascorse tranquillamente, senza troppi sconvolgimenti se non qualche tirata di capezzolo o qualche manata sul culo a mia madre, mentre era intenta a cucinare o sistemare la camera di Claudia e Stefania dato il loro imminente ritorno dalla gita.Verso l’ora di pranzo arrivarono le mie sorelle.Ci salutammo calorosamente come eravamo abituati a fare e poi mi feci raccontare come era andato il viaggio.Eravamo tutti in salotto a chiacchierare ed io continuamente comandavo a mia madre di prendere questo e portare quello.Le mia sorelle inizialmente non fecero molto caso a quello che stava accadendo, ma con il passare dei minuti si accorsero che mia madre era stranamente servile nei miei confronti. Lo capii dai loro sguardi, non fecero cenno della cosa.Non potevano certo immaginare quello che era diventata mia madre: la mia schiava, una cagna pronta a soddisfare ogni mio desiderio.Dopo un po’, Claudia, la mia sorella maggiore, si alzò per prima dal divano e si diresse in bagno per farsi una doccia prima di fare pranzo.Stefania, la piccola di casa, si allontanò dicendo che era molto stanca e preferiva andare a dormire dato che non aveva appetito. Mia madre allora si alzò dicendomi: “Stefania si è allontanata, vuoi che ti faccio vedere Claudia nuda?”.”Si, volentieri, è tanto che desidero ammirare le forme di mia sorella”, risposi io.Mia madre allora si diresse verso il bagno facendomi segno con la mano di seguirla.La mamma entrò nel bagno mentre Claudia era sotto la doccia.Era normale che tra le mie sorelle e mia madre non ci fossero problemi ad andare in bagno insieme, solamente che questa volta mia madre una volta entrata, non richiuse la porta alle sue spalle. La lasciò aperta quel tanto che bastava per gustarmi il panorama di Claudia nuda, era bellissima, non l’avevo mai vista così.Mia madre intanto faceva in modo che mia sorella si girasse continuamente in modo che potesse ammirare ogni centimetro de suo corpo. Quando mia sorella ebbe finito di fare la doccia e si mise un accappatoio addosso, mi allontanai furtivo per non essere visto ed andai in salotto. Ero molto dispiaciuto che fosse già tutto finito, sarei rimasto ad ammirarla per delle ore.Mia madre allora vista la mia delusione, mi disse: “Non preoccuparti, mio padrone, ora ti farò ammirare ancora tua sorella”.Così chiamò Claudia in salotto. Io ero sdraiato sul divano fingendo di guardare la tv.Mia sorella arrivò vestita solo con l’accappatoio.Mia madre allora domandando a Claudia se in vacanza avesse mangiato abbastanza, cominciò ad armeggiare con l’accappatoio di mia sorella.Con la scusa di controllare se si fosse sciupata, le spostava continuamente l’accappatoio lasciando scoperte talvolta le cosce e il culo, talvolta la figa o il seno.Mia sorella non si preoccupava più di tanto della mia presenza la lasciava fare, sembrava divertita. Io ero al settimo cielo, stavo ammirando lo splendido corpo di mia sorella con la complicità di mia madre mentre Claudia era quasi consensiente.Mia madre vedendomi contento di quella vista, trovava ogni scusa per scoprire sempre di più il corpo di Claudia, fino al punto di lasciargli cadere l’accappatoio a terra, lasciandola completamente nuda. Mia sorella allora si portò una mano sulla figa ed una sul seno per coprirsi, ma mia madre la bloccò dicendogli: “No, non ti coprire, fai vedere a tuo fratello quanto ti ho fatto bene”, e la girò verso di me.Mia sorella oppose resistenza, ma mamma strinse la presa con più forza al punto da farle emettere un breve gemito di dolore e la girò bruscamente verso di me dicendogli: “Non fare la santarella, ti ho spiato diverse volte mentre di spogliavi di fronte alla finestra per farti vedere dai muratori che stavano lavorando alla casa di fronte, ti sei anche masturbata insieme a tua sorella sapendo che vi stavano guardando, quindi ora non ti vergognerai a farti vedere da tuo fratello?”.Claudia abbassò lo sguardo e smise di dibattersi, mi madre aveva colto nel segno, aveva scoperto che era una troietta esibizionista.Mia madre allora lasciò le braccia di Claudia. Lei rimase immobile di fronte a me, completamente nuda ed indifesa.Allora, approfittando del momento favorevole, le dissi di fare un giro su se stessa, molto lentamente così che la potessi ammirare meglio. Lei ubbidì senza dire una parola.Le dissi: “Troia, ti stai eccitando, hai la figa tutta bagnata”.Udite le mie parole, Claudia si arrossò in volto ed iniziò a piangere.Io mi avvicinai a lei e le diedi uno schiaffo dicendo: “Smettila di piangere ed inginocchiati, troia”.Lei con mia grande sorpresa non obbiettò e si inginocchiò ai miei piedi.”Tale madre tale figlia”, dissi ad alta voce.Lo sguardo di Claudia si rivolse a mamma come per chiedere spiegazioni.Mamma non disse nulla, così intervenni io dicendo: “Si, hai capito bene, mamma è una troia ed è la mia schiava, fa tutto quello che gli dico”, “vero mamma?”.La mamma rispose: “Si, Luca è il mio padrone”.”Guarda come mi ubbidisce mamma!”, dissi poi rivolgendomi a Claudia.Poi ordinai: “mamma, spogliati e mettiti a quattro zampe!”.Lei ubbidì immediatamente. Allora aggiunsi: “vieni qui e fammi un pompino come sai fare tu”. Mamma si avvicinò e dopo avermi tirato fuori l’uccello dai pantaloni, iniziò a leccarlo voracemente. Claudia era allibita, ma quella situazione la eccitava moltissimo.Mi rivolsi allora a Claudia dicendo: “Da ora in poi anche tu sarai al mio servizio, troia!”.Lei non rispose ed allora le diedi uno schiaffo. Claudia continuava a stare in silenzio, allora le diedi un calcio sulla figa che la fece cadere all’indietro e dissi: “Rispondimi cagna!”. Lei aprì la bocca e con voce rauca disse: “Sì”.Gli diedi un altro ceffone ed aggiunsi: “devi rispondere SI PADRONE, stronza, e non devi mai disubbidirmi o discutere i miei ordini”, “devi prendere esempio da mamma che è una schiava perfetta”.Mia madre mentre continuava a sbocchinarmi, fece una smorfia di approvazione, era orgogliosa di sentire che l’apprezzavo come schiava.Claudia annuì con la testa ed io feci il cenno di alzare la mano per colpirla quando lei disse: “Scusami Padrone, non accadrà più”, “Non mi picchiare, farò tutto quello che vuoi”. Allora dato che era ancora una schiava novizia, la perdonai dicendo: “Per questa volta passi, ma non lo fare mai più di non rispondere ad una mia domanda”.”Ora per dimostrarmi che sei mia, vieni anche tu a leccarmi il cazzo!”Claudia venne tra le mie gambe e togliendo il cazzo dalla bocca di mamma continuò a farmi la pompa”. L’avevo finalmente sottomessa.Era stato abbastanza facile, dato che in fondo la vena da schiava era innata in lei.Mamma e Claudia stavano contendendosi il mio cazzo quando qualcuno suonò alla porta.Mia madre non si scompose e continuò il suo pompino, mentre Claudia si bloccò e cercò di prendere l’asciugamano per coprirsi. La fermai apostrofandogli: “fermati, non ti coprire, devi andare a vedere chi è completamente nuda!”.Lei ubbidì e tutta tramante dalla vergona si diresse alla porta.Quando aprii, vide che era Paolo, il mio compagno d’università.Non riusciva a dire una parola, non alzava gli occhi da terra, era veramente mortificata.Paolo entrò, venne verso di me, si spogliò e si inginocchiò al fianco di mamma dicendo: “Eccomi Padrone, sono qui pronto a servirti”.Claudia era esterrefatta nel vedere che anche Paolo era mio schiavo.Richiamai Claudia e le ordinai di inginocchiarsi accanto agli altri due.Erano proprio un bel quadretto, Mamma, Paolo e Claudia, inginocchiati ai miei piedi in attesa di ordini.Ma le emozioni per quella sera non erano finite.Stefania che stava in camera a riposare era stata svegliata dal rumore del campanello ed era venuta in salotto a vedere chi fosse.Indossava solo una camicia da notte molto trasparente che lasciava intravedere le sue forme. Giunta in salotto vide me seduto sul divano con il cazzo duro di fuori e i tre sotto di me in ginocchi a pochi centimetri dalla cappella.Si stropicciò gli occhi per essere sicura di quello che stava vedendo e disse: “Ma che cosa stà succedendo, mamma?”.Io allora la chiamai dicendo: “Vieni qua Stefania, manchi solo tu!”.Lei si bloccò e disse rivolgendosi a mamma ed a Claudia: “Ma che cosa fate tutti nudi in ginocchio, e Luca stà a cazzo di fuori”.Allora feci cenno a mamma di rispondere.Lei allora disse: “Siamo gli schiavi di tuo fratello Luca”.L’espressione di Stefania era di sorpresa, non di disapprovazione.Lei che era la più piccola ed aveva l’aria da santarellina era anche la più porca.Venne verso di me, si abbassò ed iniziò a leccarmi i piedi senza che io gli avessi detto niente. La lascia fare per qualche minuto, poi le diedi un calcio in bocca che la fece cadere. Lei allora disse: “Ho sempre avuto il desiderio di essere trattata come una cagna, ma non avevo il coraggio di dirlo a nessuno”, “Luca, prendi anche me al tuo servizio, farò tutto quello che vuoi” e ricominciò a leccarmi i piedi. Questa volta ero io ad essere sorpreso, non avrei mai immaginato la reazione di mia sorella. Decisi allora di farmi desiderare, allontanandola nuovamente con il piede.Lei per tutta risposta, venne nuovamente vicino a me ed implorò: “Ti prego prendimi come schiava, sarò una serva perfetta”, “mettimi alla prova e vedrai che non te ne pentirai”. Allora decisi di acconsentire dicendo: “Bene, vuoi essere al mio servizio, allora dimostrami cosa sei capace di fare!”. “Spogliati, prendi la scopa e infilati il manico nel culo”.Lei tutta contenta prese la scopa e dopo essersi tolta la camicia da notte infilò un pezzo del manico nel culo. Io mi alzai dal divano, mi avvicinai a lei e le spinsi ancora un po’ più dentro il manico. Ebbe un sussulto ma non disse nulla.Godeva nell’essere maltrattata. Ordinai a mia madre: “Troia, vammi a prendere la cintura camminando sempre a quattro zampe come una cagna”.Lei andò subito e dopo pochi minuti tornò da me con la cintura stretta in bocca.Presi la cintura e dissi: “Ora che siete tutti miei schiavi ascoltate bene quali sono le regole principali” , “non dovrete più indossare biancheria intima sotto i vestiti e non dovrete parlare se non interpellati, dentro casa voi donne dovrete indossare solamente una gonnellina e non dovrete coprirvi dalla cintura in su, cioè il seno dovrà rimanere sempre scoperto, mentre Paolo indosserà solamente un paio di pantaloncini corti!”.Cosa molto importante: “Potrò disporre di voi quando, come e dove vorrò senza limitazioni di sorta, anche fuori di casa, in presenza o con l’aiuto di estranei”.Detto questo ordinai a tutti e quattro di alzarsi in piedi e di chinarsi in avanti.Quando si misero tutti in posizione, tolsi il manico di scopa dal culo di Stefania e dissi: “Ora comincerò a frustarvi tanto per farvi capire che posso farvi di tutto, non dovrete urlare altrimenti raddoppierò la dose”.Colpii vigorosamente i culi di Stefania, Claudia, Paolo e Mamma.Poi mi rimisi seduto sul divano, ordinando a Claudia di farmi da poggiapiedi.Diedi ordine a Paolo di scoparsi Stefania sul tappeto del salotto e dissi a mamma di masturbarsi.Tutti ubbidirono ai miei ordini. Paolo era eccitatissimo perché aveva sempre desiderato mia sorella Stefania. La scopò in tutte le posizioni ma non resistette a lungo.Capii dallo sguardo di Paolo che stava per venire, così gli ordinai di sborrargli nel culo.Dopo che ebbe riempito lo sfintere di mia sorella, ordinai a mamma di andare a leccare il buco del culo di Stefania in modo da ripulirlo dallo sperma di Paolo.Feci alzare Claudia e la feci mettere in piedi accanto a me, a gambe aperte.Così cominciai a giocare con la figa, infilandogli prima un dito, poi due, tre dita, infine tutta la mano dentro.Le ordinai poi di alzarsi ed abbassarsi, in modo che io dovevo solo tenere la mano ferma mentre lei se l’infilava continuamente dentro da sola, finchè non venne copiosamente sulla mano.Il mio cazzo era durissimo dall’eccitazione, decisi allora che era giunto anche il mio momento per godere.Presi Stefania per i capelli e la sbattei per terra a pancia in giù e glilo misi dentro la figa, mentre continuavo a tirarla per il capelli.Dissi a Paolo di mettere il cazzo in bocca a Stefania, a mamma do leccarmi le palle ed a Claudia di mordicchiare i capezzoli di Stefania.Stavo per venire, tolsi il cazzo dalla figa e ordinai a tutti di avvicinarsi con la faccia alla cappella e di aprire la bocca.Sborrai un po’ in faccia a tutti, ma la quantità maggiore tocco a Paolo che bevve tutto.Gli ordinai anche di leccare la sborra che era rimasta sulle facce delle mie sorelle e di mamma. Cosa che lui fece volentieri.Avevo ai miei ordini 4 schiavi perfetti con i quali mi sarei divertito moltissimo.Si era fatta sera, ed io concessi a tutti di rivestirsi e di fare quello che volevano.Le mie sorelle andarono a disfare le valigie, mamma a pulire ed a cucinare per la cena, mentre io e Paolo eravamo in camera a studiare.Paolo sarebbe rimasto a casa mia per la notte.Avevo concesso un po’ di libertà, ma rimanevamo comunque i miei schiavi, quindi quando ne avevo voglia, colpivo Paolo con dei forti ceffoni, davo manate sul culo a mamma mentre faceva le pulizie e tiravo i capezzoli alle mie sorelle quando mi capitavano a tiro.Ad un certo punto, mamma ci chiamò per la cena.Ci sedemmo tutti a tavola. Io allora presi una brocca vuota e ci pisciai dentro.Versai un bicchiere per ciascuno, chiedendo un brindisi a me, il loro Padrone.Tutti alzarono i calici e bevvero tutto d’un fiato.Per tutta la cena pasteggiarono con le mie urine, mentre io sorseggiavo dell’ottimo vino.Dopo cena guardammo un po’ la televisione tutti insieme.Io seduto sul divano e loro per terra, ai miei piedi, pronti a scattare se avevo voglia di qualche cosa.A mamma ed alle sorelle avevo messo delle mollette da bucato sui capezzoli che non dovevano togliere senza mio ordine. A Paolo avevo concesso l’onore di leccarmi i piedi mentre guardavo la tv.Quando fui stanco della televisione, andammo tutti a letto nella camera matrimoniale di mamma. Io e Mamma dormivamo sul letto, mentre Claudia, Stefania e Paolo sul tappeto.Ordinai a mia madre di tenere per tutta la notte la mano sul cazzo e mi addormentai.