La mattina dopo mi risvegliai tardissimo e cercai con la mano il corpo di Francesco accanto a me. Non trovandolo mi rivestii sommariamente ed andai in bagno. La casa era silenziosa e pensai che fossero scesi al mare senza disturbarmi. Il bagno padronale era enorme, c’era addirittura una vasca incassata nel pavimento che sembrava una piscina da quanto era grande. Rasai i pelini che iniziavano a ricrescermi intorno alla fighetta stando seduta sul water e feci la cacca, una lunga doccia ed infine mi lavai i denti rimuovendo dalla bocca il sapore della sborra di Francesco. Quando finii mi rivestii con degli hotpants di spugna bianca ed una polo bordeaux che facevano risaltare il mio colorito ed i miei capelli. Visto quello che era successo ieri (e quello che sarebbe successo oggi pensai sorridendo fra me e me) non misi mutandine tenendomi pronta ad ogni possibilità. Sorridendo a quei pensieri scesi le scale cercando la cucina per fare un brunch. Sentii dei rumori provenire dalla porta semi accostata della cucina, e mi avvicinai cautamente pensando che ci fossero i custodi di cui aveva parlato Roberta. Sbirciai dentro la cucina e subito mi resi conto che quei rumori non erano certo prodotti dai due vecchietti! Roberta era in ginocchio nuda e si esibiva in un succulento pompino. Il mio spirito voyeristico ebbe la meglio e non mi allontanai ma rimasi a sbirciare eccitata Paolo e Roberta dallo spiraglio della porta. Vedevo solo Roberta immersa nella luce che entrava dalla porta finestra lasciata aperta e la sua testa ondeggiare impegnata nel bocchino. Più che inginocchiata era accosciata e rimasi affascinata ad osservare i peli della sua figa illuminati in controluce dalla luce che la colpiva fra le cosce. Mentre guardavo Roberta si rialzò e si piegò appoggiandosi con tutto il busto sul tavolo della cucina volgendomi le spalle. Aprì le gambe e volgendo il viso verso Paolo si infilò un dito in bocca leccandolo torbida e vogliosa e se lo passò con tutta la mano fra le natiche accarezzandosi lo sfintere. ”Vieni, ti prego, inculami adesso” lo pregò. “Sei proprio una troia” sentii e trasecolai nel riconoscere la voce di Francesco. Lo vidi mentre si avvicinava, con addosso solo una polo verde che lo copriva fino alla vita lasciandogli scoperto il sedere, tenendosi il cazzo in mano a quel culetto così completamente offerto “certo che ti inculo. Voglio fartelo uscire anche dalle orecchie” “Si, ti prego, fammelo…” insisté lei. Si accoccolò dietro di lei e cominciò a leccarla “umm, che lingua che hai, mettimela dentro tutta sii, leccami anche il culo dai cosìì. Insalivamelo bene…” mugolò Roberta. Francesco si tirò su e sentii che sputò “Serve molta saliva per fartelo scivolare dentro meglio” le disse. Capii che le aveva sputato proprio sul buco e continuò “apriti le natiche con le mani. Si brava così. Offrimi il tuo buco. Adesso ti appoggio la cappella, la senti?” “Sii, però spingi piano ti prego” gli rispose. “Aspetta, non te l’ho ancora dato che già ti preoccupi? Vedrai sarò delicato nell’aprirti il culo per metterti il cazzo fino in fondo all’intestino”. Vidi che se lo teneva in mano e che si fletté un po’ sulle gambe cercando col cazzo di entrare in quel culetto che gli veniva offerto. “Aaahh, fai piano ti prego..” si lamentò Roberta “Cazzo che culo stretto che hai. Aspetta sono dentro solo a metà” “Fermati ti prego. Lasciami il tempo di abituarmi al tuo cazzo” “Ma dai che Paolo ti ha sverginato ben bene. Non ti farò male” “Aaahh” “Sii, adesso lamentati pure ma lasciati fottere. Sono tutto dentro di te. Lo senti? Dì lo senti?” “Cazzo se lo sento. Me l’hai infilato tutto. Aspetta stai fermo per un po’ ti prego, lasciami abituare…”. Vidi che rimanevano immobili per qualche istante finché “Dai, adesso muoviti dentro, dai, inculami, dai ti prego, mi stai facendo venire di già lo sai?” “Mmmhh, come sei calda. Tieni prendilo tutto. Così, così, così…” e ad ogni “così” muoveva il bacino fiondandoglielo dentro. Vedevo sedere di Francesco ondeggiare e sentire Roberta godersi il cazzo del mio ragazzo mi faceva venire voglia di essere al suo posto a farmi inculare. Mentre rimanevo lì a guardare la mia mano corse ai miei pantaloncini e, infilando la mano sotto l’orlo, arrivai a toccarmi la figa bagnata. Iniziai a masturbarmi accarezzandomi il clitoride ed infilandomi le dita dentro sentendo come fossero insufficienti confronto al cazzo di Francesco che ora era dentro il culo di Roberta. O confronto al grande cazzo di Paolo. In quel mentre Paolo entrò dalla porta finestra aperta e mi bloccai con due dita nella figa aspettandomi una scenata. “Paolo, vieni, ti prego. Francesco mi sta inculando ed io ho bisogno del tuo cazzo…” stupii a sentire quelle parole. Quella puttanella si stava facendo inculare dal mio ragazzo e non si vergognava per niente ad essersi fatta beccare col cazzo in culo dal suo. E Francesco non aveva neanche fatto finta di fermarsi ma aveva continuato a stantuffarla dandoglielo fino in fondo. Ma quello che mi stupì di più fu Paolo che avvicinatosi alla sua ragazza piegata sul tavolo della cucina le accarezzò la schiena arcuata e le chiese: “Ti piace farti inculare da Francesco?” “Oh, sii, è così grosso e durooo così simile al tuoooo” “Dai Paolo, mettiglielo in bocca. Non vedi come ti desidera?” e questo era Francesco! Certo non avevano perso tempo a mettere in atto i propositi di ieri sera! Paolo si sfilò velocemente i calzoncini e le mutande, restando anche lui con la sola maglietta e sventolò sotto il naso di Roberta il suo cazzone già duro. Lei si spostò un poco verso di lui e presolo in mano lo diresse verso la sua bocca. Vedevo chiaramente il cazzo di Paolo entrarle in bocca stantuffandola allo stesso ritmo con cui Francesco glielo metteva in culo. “Dai Robi, ciucciamelo mentre Francesco ti apre il culo” “Mmmhhh, siii” mugolò lei estraendolo un attimo da quella splendida boccuccia. Continuarono così per un po’ finché Francesco disse: “Dai, cambiamo. Inculala tu Paolo e lascia che si prenda la mia sborra in bocca” “Si, Paolo ti pregoo continua tu ad incularmiii” gemette Roberta sotto gli ultimi affondi del cazzo del mio ragazzo. Si staccarono dal suo corpo e girarono attorno al tavolo con i loro cazzi al vento. Guardai il sedere di Roberta affascinata dalla vista del suo buco del culo allargato grande come una moneta da 100 lire. Ma guardai anche i cazzi dei due maschioni. Erano enormi e invidiavo veramente Roberta per l’occasione che le veniva offerta di prenderseli entrambi. Paolo si piazzò dietro di lei e mentre Paolo glielo metteva in bocca la inculò con un solo colpo “Tieniii. Prendilo tutto in culo. Ohhh, come te lo sei fatta aprire” Roberta lasciò andare un grido “Aaahhh” e proseguì “piano ti prego mi stai rompendo. Piano, pianoo, cosìì sii. Mmhh che cazzo che hai mi stai aprendo, vengoooo” ”Dove vai, vieni qui” disse Francesco prendendole la testa e schiaffandoglielo in bocca “continua a ciucciarlo dai. Fammi sborrare nella tua boccuccia. Siii cosììì oohhhhh sborroooo” le venne in bocca e vidi che alla fine si era allontanato estraendo il cazzo dalla sua bocca e che gli ultimi schizzi glieli dava a fontanella mentre lei a bocca aperta deglutiva tutto. “Cazzo che troia che sei” la insultò “Mmmhhh, che buon sapore che ha la tua sburra” rispose lei dopo che ebbe ingoiato tutto. In quella Francesco mi vide. “Dai vieni dentro anche tu” disse a voce alta, venendo a prendermi, mi si avvicinò e con voce che potei udire io sola mi chiese “Vuoi?”. Rimasi interdetta per quel subitaneo passaggio dalla decisione con cui trattava Roberta (e ultimamente anche me) quando ci scopava e la dolcezza con la quale mi chiedeva di partecipare a quell’orgia. Ma ascoltai solo i bisogni del mio corpo, la voglia che avevo di essere riempita di carne e dissi di si. Mi prese per mano e mi portò dentro. Paolo si era staccato da Roberta ed io, affascinata dalla visione del suo cazzo rigido e dello sfintere che aveva appena lasciato spalancato dopo il suo passaggio, le accarezzai il buchino e le natiche divaricate. “Ti piace?” mi chiese Paolo, “Si. Hai un cazzo stupendo. Ed anche Roberta è stupenda” risposi prendendo confidenza. “Oohh, Paolo rimettimelo dentro, inculami ti prego” gemette Roberta lamentandosi per essere stata privata del suo pene. “Certo amore. La senti come lo vuole? Non vorresti darglielo tu?” mi chiese Paolo. Lo guardai e, con un po’ di timore, presi in mano il suo cazzo che quasi non mi stava in mano e lo puntai al buchino di Roberta. Era rimasto tanto spalancato che la cappella trovò subito la sua nicchia affondandovi con la punta e, mentre Paolo spingeva piano, potei sentire il suo cazzo scivolarmi nella mano mentre rientrava in quel culetto e riprendeva ad incularla, non incontrando nessuna resistenza da parte di Roberta che si prestava consenziente al servizietto che le stava facendo. “Piano però ti prego… mi fai male. Forse sono troppo asciutta prendi un po’ d’olio o di burro ti pregooo…” si lamentò lei. “Macché male. Non fare la verginella perché c’è Laura. A te piace essere fottuta così…” le rispose, “e credo che anche a Laura non dispiaccia. Vero Laura?”. Mentre Paolo l’apostrofava così continuò a pistonarglielo dentro. Francesco mi abbracciava da dietro e sapeva dove toccarmi. Sentii le sue mani penetrare sotto la maglietta ad accarezzarmi i seni ed i capezzoli turgidi. Me la sfilò e “Che tette magnifiche che hai” disse Paolo mentre il mio viso era ancora avvolto nella maglietta, “Aspetta a vedere il resto” replicò Francesco “Laura è perfetta. Proprio come Roberta” e sentii la sua bocca calda su di me suggermi e leccarmi i capezzoli. Mi lasciai leccare le tette da Paolo fermandomi, e poi mi liberai della maglietta scuotendo i capelli mentre Francesco armeggiava con i bottoni dei miei pantaloncini. Sentivo il suo fiato sul collo e nell’orecchio e vedevo Paolo che mentre inculava Roberta si era chinato verso le mie tette. Incontrai la sua bocca con la mia e mentre ci slinguavamo aiutai Francesco a sbottonarmi e lui me li fece scivolare giù accarezzandomi insinuante le natiche. Scalciai via gli hotpants dalle caviglie e mi girai per strusciarmi a lui. Gli levai la maglietta per toccare il suo corpo nudo e gli accarezzai il cazzo con la mano. Lui fece lo stesso con me accarezzandomi profondamente la figa ed infilandomi dentro le sue dita. Com’erano più grosse delle mie. Le sentivo sciaguattare immerse nei miei umori ma volevo di più. “Francesco voglio sentirti dentro anch’io come Roberta” gli dissi. Mi sorrise “Si Laura è da tanto che aspettavo di poterti inculare, vieni”. Mi fece appoggiare affianco a Roberta e mi disse “Aspettami”. Si allontanò e mentre armeggiava dentro gli scaffali della cucina sentii le mani di Paolo e Roberta accarezzarmi il solco esposto. Quelle mani si infilarono nella mia figa e nel mio buchino vergine facendomi impazzire dalla voglia. Non rimasi inerte e anch’io presi ad accarezzare Roberta passando dal suo buchino spalancato dal cazzo di Paolo alla sua fighetta inondata. Sentivo quel cazzo che si muoveva dentro e fuori e lo accarezzai con la punta delle dita. Vedevo il viso di Roberta trasfigurato dal godimento ed avvicinai le mie labbra alle sue aspettando di potere godere col culo come stava godendo lei. Baciai la sua bocca ansimante assaporando la sua lingua e dandole la mia da succhiare. “Ooohh, Laura vedrai, vedrai è bellissimo… e Francesco lo sa fare così bene” mi disse Roberta “Perché come te lo faccio io non ti piace?” le chiese Paolo muovendosi dentro di lei “Oohh, cosa dici… tutto quello che mi fai tu mi fa impazzire… Oohhh, piano, piano, fammelo piano…” Sentii il corpo di Francesco dietro di me e mi voltai a guardarlo. Aveva una bottiglia d’olio in mano e se ne versò un poco sulla mano che subito si passò sul cazzo e dell’altro direttamente nel mio solco fra le natiche. Sentii l’olio colare su di me subito seguito dalle mani di Francesco. Mi accarezzò il solco infilando le dita dentro al mia figa e con una morbida carezza passò ad accarezzarmi il buchino del sedere. Lo accarezzò a lungo e, quando cercò di infilare la punta di un dito, ero morbidissima. Penetrò tutto, scivoloso e snello come un serpentello. Ne infilò un altro e dopo poco che me li muoveva dentro mi chiese “Vuoi?” guardai Roberta sballottata dai colpi che le dava Paolo e girai il viso verso di lui “Si, dai sverginami”. Mi allargò bene le natiche con una mano, e con l’altra puntò il glande del suo cazzo sul mio morbido sfintere che si contrasse. Il membro era unto e scivoloso ma le prime spinte s’infransero contro il muscolo vergine ed elastico e lo incitai “Dai Francesco mettimelo dentro, ti prego. Sverginami il culo, dai”. Spinse con decisione e sentii lo sfintere dilatarsi con molta lentezza ed aprirsi davanti al suo glande. Lo sentii entrare dentro di me superando la resistenza che il mio vergine culetto gli opponeva. “Ti faccio male?” mi chiese partecipe e fu con mio stupore che gli risposi “Si ma non preoccupati, vieni mettimelo dentro tutto. Inculami”. Sentivo l’ano spalancarsi intorno al suo cazzo ma non avvertivo il tremendo dolore che mi aspettavo di sentire. Era come mi aveva detto Roberta, una sensazione di riempimento un po’ aspra ma non dolorosa. Francesco non si fece ripetere l’invito. Sentii le sue mani stringermi i fianchi e mi preparai alla spinta finale che lo avrebbe fatto entrare tutto dentro di me. “Siii, prenditelo tuttooo cosììì” mugolò a voce alta spingendolo dentro. Lo senti precipitarsi dentro spalancandomi, aprendomi il culo in due, spaccandomi, lacerandomi lo sfintere, inculandomi, facendomi male. E facendomi godere. “Aaahhhhh, pianoooo, pianooo mi rompiii. Sii, cosììì inculami dai, dai…” lo incitai. Prese a stantuffarmi nel culo allo stesso ritmo di Paolo e quasi subito, eccitata e violata venni di un lungo sconvolgente ed inaspettato orgasmo. “Oohh, Francesco quanto tempo che ti ho fatto perdere, che ho perso io stessa…” mugolai spalmata sul tavolo, pressata dalle sue spinte mentre lo ricevevo ancora in culo. Sentii una mano, forse di Roberta, accarezzarmi le natiche spalancate e, sempre col cazzo di Francesco in culo sentii la voce di Paolo “Vuoi prendere anche il mio?” mi chiese, Francesco si bloccò dentro di me riempiendomi tutta col suo pistone. “Sì, vieni. Mettimelo anche tu nel culo” gli risposi ansimando eccitata da quella prospettiva. Ero appena stata sverginata e ne volevo un altro e più grosso nel culo. Francesco mi stappò il buco e mi girai insieme a Roberta che contemporaneamente a me si vedeva sottratto il cazzo. “E a me nessuno chiede il permesso?” chiese imbronciata. Ma Francesco si era già posizionato dietro di lei e le posò una mano sulla schiena riabbassandola e puntatole il cazzo allo sfintere le chiese “Perché non lo vuoi?” e subito glielo infilò fino in fondo togliendole il fiato “Oooohhh” la sentii miagolare. Anche Paolo s’era messo dietro di me e allargatemi le natiche puntò il suo cazzo contro il mio sfintere aperto dal passaggio del cazzo di Francesco “Adesso ti inculo” mi disse e spinse forte infilandomene una buona metà. “Aaahhh…” si fermò e mi chiese “Ti faccio male?” “Si, ma non fermarti ti prego, continua, fammi venire anche tu come mi ha fatto venire Francesco”. Spinse sfondandomi, ma non mi ribellai e rimasi buona buona con le gambe molli a prendermi quel popò di cazzo. Anche con lui sentii montare l’orgasmo dopo poche spinte e glielo dissi “Oohhh, Paolo come m’inculi, dai dai, dammelo tutto, fammi venire col tuo cazzoooo, siiii, cosìììì, piano piano, mi fai male, daii cosìì…” venni contemporaneamente a Roberta che mi imitò anche con le parole mentre si faceva inculare. Paolo si fermò un attimo per farmi riprendere e mi girai a guardare Francesco. Vidi dal suo volto arrossato che stava per sborrare anche lui nel culo di Roberta “Oohhh, Roberta mi stai facendo venire col tuo culo oohh, sborroooo…” così dicendo estrasse la sua verga da quello stupendo culetto e copiosi getti di sperma esplosero dal suo cazzo. Se lo prese in mano masturbandosi e dirigendo i fiotti sul culo di Roberta che rimase spalancato dinanzi a lui, quasi in attesa di quella calda doccia. Allungai una mano per accarezzare quelle perle, sparse sulla sua pelle di seta mentre Paolo ricominciava a muoversi dentro il mio culo. Non mi ribellai restando aperta a prenderlo e potevo sentire quel bastone scavarmi strappandomi gemiti di goduria e di dolore. “Oohh, Laura mi stai facendo venire, lo sai? Mi stai facendo venire col tuo culettooo Vengo, vengo. Ti vengo dentro nel culooo oohh si cosììì. Prenditi tutta la mia sborraaa”. Me lo spinse fino in gola allagandomi l’intestino del suo seme bollente e a sentirlo così prepotentemente dentro di me venni di nuovo contorcendomi su quello spiedo di carne che mi infilzava. Si staccò da me e vedendo che Roberta si era tirata su dal tavolo e si era accosciata di fronte al cazzo di Francesco la imitai. Mi accosciai di fronte a Paolo e sentendo le fitte che il mio culetto lacerato mi inviava mi inginocchiai e gli presi in mano il cazzo sporcandomi con la mia cacca, il mio sangue e con i rimasugli dello sperma che mi aveva iniettato dentro. Lui mi posò le mani sulla testa e mi attirò verso di sé: “Dai puliscimi il cazzo” mi disse. Non mi ribellai e glielo presi in bocca ripulendolo e leccandolo tutto. Eravamo entrambe accosciate di fronte ai cazzi che ci avevano inculate e fu del tutto naturale passarceli di bocca in bocca. Fu così che me ne ritrovai due contemporaneamente per le mani e presi in bocca le due cappelle e incrociando la lingua con quella di Roberta mentre ne leccavo uno non so più se di Paolo o di Francesco. Non riuscivo più a stare in quella posizione ma non volevo cedere, ma fu con sollievo che sentii Roberta “Uff, sono tutta impiastricciata. Che dite andiamo a farci un bagno?” ci propose. Eravamo tutti accaldati da quella ginnastica ed accettammo.
Aggiungi ai Preferiti