Le nostre finanze quest’anno non ci permettevano di fare una vacanza estiva particolarmente agiata. Io e mia moglie, Maria, decidemmo allora di limitarci a fittare una casa nel solito luogo di villeggiatura piuttosto che andare al solito villaggio dove ci sarebbero voluti parecchie migliaia di Euro. Fummo fortunati: trovammo una piccola casa al pian terreno di un condominio le cui ampie finestre davano direttamente in un giardino. Era economica e questa era il pregio principale. Poi il giardino ci avrebbe permesso di riporre le bici di tutti. Inoltre era piuttosto vicina al mare. Certo, aveva i suoi inconvenienti: non c’era aria condizionata; stare in condominio significava dover evitare parecchie libertà tipo girare poco vestiti; bisognava stare attenti ai rumori eccessivi, ecc…Ma tutto sommato ci stava bene così. Del resto siamo persone tranquille e i miei due figli sarebbero rimasti a casa solo per mangiare e dormire.Puntualmente arrivò l’agognato giorno e dopo un viaggio di tre ore (ho cercato di rispettare tutti i limiti di velocità) iniziò la nostra vacanza. Neanche il tempo di sistemare le nostre cose che i ragazzi già si erano defilati. Io e Maria pregustammo un mese di tutto relax. E fu proprio così. Gia dopo il primo giorno mi sentivo tranquillo e rilassato. Trascorse la prima settimana: sagre, spettacoli di piazza, passeggiate e tanto mare. Poi accadde tutto.Avevamo finito di pranzare. I ragazzi subito uscirono ed io e Maria ci mettemmo sul letto un poco spossati da caldo forte. Io come al mio solito completamente nudo mentre Maria con una leggera camiciola. Il caldo era veramente particolare ed io non riuscivo a chiudere occhio. Maria invece subito si appisolò. Presi allora un libro ed iniziai a leggere. Non era certo un romanzo porno, ma comunque in un punto trovai la descrizione di un rapporto sessuale avvenuto tra una donna ed una ragazzina. La cosa mi fece un certo effetto e mi resi conto che mi stavo eccitando. Girai lo sguardo verso mia moglie con la speranza che fosse sveglia. Maria invece dormiva profondamente e per ironia della sorte stava al mio fianco quasi nuda: la camicia era risalita quasi tutta ed il suo culo tondo era in primo piano. Gli slip inoltre le si erano infilati tra le chiappe e le cosce spalancate lasciavano intravedere la stoffa che finiva nella fica. L’eccitazione era totale. Mi resi conto che avevo il cazzo completamente in tiro:- Cazzo – pensai – dopo vent’anni di matrimonio mia moglie mi arrapa ancora come un ragazzinoIstintivamente la mia mano iniziò a palpeggiare i coglioni lasciando che pollice ed indice scappellassero il cazzo. Mentre fantasticavo sul culo di Maria mi sembrò di udire dei risolini provenire dall’esterno. Subito mi bloccai tendendo le orecchie, ma non sentii nulla. Pensai allora che mi ero sbagliato e dopo qualche istante ripresi quel dolce movimento. Ormai ero arrapatissimo ma non volendo sborrare subito ogni tanto ero costretto a fermare la mia mano e a distogliere lo sguardo dal culo di Maria. Fu proprio in uno di quei momenti che mi accorsi che fuori nel giardino c’era qualcuno. Allora prima non mi ero sbagliato. In un primo momento pensai alla magra figura che avevo fatto facendomi vedere mentre mi masturbavo, ma poi mi dissi che certamente chi stava lì fuori non si sarebbe certamente messo a fare la spia come dei ragazzini. Ma mi sbagliavo e di grosso. Prestando infatti più attenzione riuscii a vedere che dietro un albero di banane c’erano due figure che però non riuscivo a capire a chi appartenessero. Ma per quale motivo stavano lì? Mi spiavano o stavano per fatti loro? Comunque pensai che era meglio coprirmi a prescindere dal motivo della presenza di quei due, ma mentre stavo per farlo mi venne un’idea balzana: perché non continuare a masturbarmi? Se quei due stavano lì per spiarmi sicuramente per continuare a farlo mi avrebbero mostrato il loro volto, mentre invece se il motivo era un altro avrebbero continuato a stare dietro l’albero per fatti loro. In fin dei conti era anche eccitante sapere che qualcuno mi guardava masturbare. Con calma e con gli occhi socchiusi, ma rivolti fuori la finestra, ricominciai a toccarmi cazzo e palle, avendo cura di tenere le cosce ben larghe. Questa volta avevo indovinato: anche se erano contro luce, vidi due teste lentamente far capolino da dietro l’albero. La mia eccitazione salì alle stelle ed il cazzo ebbe un’impennata notevole. Mi resi conto che quelle due figure, che comunque non riuscivo a distinguere per la luce, sempre lentamente e chinate per non farsi vedere, si avvicinavano sempre di più. I miei movimenti diventarono allora più decisi e osceni quando all’improvviso i due uscirono dal cono di luce che non mi permetteva di distinguerli. Per un attimo mi si bloccò il respiro: le nipoti della proprietaria. Mi bloccai dalla paura. Le due convinte di non essere viste si fecero più audaci e potei distinguere perfettamente i loro volti di lato alla finestra dove convinte di non essere viste continuavano ad assistere alla spettacolo che davo. Decisi allora di offrire qualcosa di più: lentamente per non svegliare Maria e per non spaventare le due, mi misi di fianco allargando al massimo le gambe in modo di offrire ai loro sguardi non solo il cazzo e le palle ma anche il mio culo. Poi, sempre con cautela mi misi come alla pecorina e mentre con una mano mi spingevo in giù il cazzo per metterlo sempre più in mostra, con l’altra iniziai a toccarmi il culo spingendomi dentro due dita. Stavo per sborrare, ma quella posizione non mi permetteva di guardare le due spettatrici. Mi rimisi allora pancia all’aria. Erano sempre lì, immobili. Diedi allora qualche colpo più deciso al cazzo e sborrai. Schizzai una quantità enorme di sperma e in parte mi arrivò addirittura in faccia. Continuai ad andare su e giù con la mano. Uscì altra sborra fino a che non rimasi senza forze. Passò qualche attimo. Maria iniziò a fare qualche movimento evidentemente i miei movimenti anche se attenti l’avevano infastidita. Rapidamente scesi dal letto per andare a pulirmi e proprio in quel mentre sentii una voce:- Eleonora, Giorgia… cosa fate lì? Cosa state guardando?- Nulla nonna – risposero le due scostandosi repentinamente dalla finestra – nulla- Smettetela di dare fastidio e tornate su.- VeniamoEra la proprietaria ed il fatto che avesse detto alle ragazzine di non dare fastidio mi tranquillizzò in quanto sicuramente non avrebbe mai immaginato nulla.Feci appena in tempo ad aprire la doccia e a togliermi lo sperma di dosso che Maria entrò nel bagno- Cosa c’è Mario, non ti senti bene?- No, cara. Solo il caldo forte non mi ha fatto dormire- Se mi avessi svegliata ti avrei fatto compagnia- E in che modo?- Visto che siamo sempre soli…Uscii dalla doccia. Maria s’era sfilata la camicia ed era rimasta solo con gli slip. Nonostante i suoi 44 anni aveva ancora delle tette meravigliose e la sua corporatura un tantino abbondante la rendeva giunonica. La presi per un braccio e la portai di nuovo sul letto. Aveva uno sguardo languido e pieno di desiderio- Sai caro, ho sognato che mi avevi portato in un giardino e lì mi avevi convinto a mettermi nuda pur sapendo che qualcuno mi avesse visto.- Be, sai che la cosa non mi dispiacerebbe- Sei proprio un porco- Non è colpa mia se la cosa mi eccita- Saresti capace anche di farmi chiavare da qualcun altro?- … No… Questo mai.Mentivo.Le iniziai a leccare le tette sapendo che quello era una cosa che le faceva perdere la testa- Mmmmmh…. Che bello….. continua così…. Succhiami le zizze…. Aaaah…. Siiiii.- Ti voglio leccare tutta.- Si amore mio, lecca tutta. Leccami la fessaMaria si mise con la testa rivolta a piedi e con un cuscino sotto il culo m’invitò di nuovo a leccarle la fica. Mi tuffai tra le sue cosce e notai con piacere che era totalmente fradicia. Il profumo della fica di mia moglie mi inebriava ed il cazzo mi diventò subito duro come il marmo tanto da farmi quasi male. Con un movimento rapido le fui a cavazioni sul petto e strofinandole il cazzo sulla bocca le dissi:- Ora devi farmi un pompino con i fiocchi- Si, ma ricordati di non sborrarmi in bocca- Non so se riesco a trattenermi- Giuro che se mi vieni in bocca dopo ti costringerò a baciarmi- La cosa potrebbe anche piacermi- Sei proprio un maiale. Non credevo che ti piacesse lo sperma. Forse sei dell’altra sponda?- Stai zitta e succhiami il cazzoQuesta volta non se lo fece ripetere due volte e con voracità mi prese il cazzo in bocca come un’idrovora. Ma mentre Maria mi succhiava ebbi di nuovo la sensazione di essere spiato. Alzai allora lo sguardo e questa volta potei distinguere nettamente chi c’era. Non erano le due ragazzine, era la proprietaria di casa che nascosta dietro una pianta si stava godendo lo spettacolo. Era terribilmente eccitante. Evidentemente le nipotine avevano proprio il DNA della nonna. Chiaramente non dissi nulla a Maria la quale continuava a succhiarmi il cazzo come la più esperta delle puttane. Vidi allora che la donna si sbottonava il camice che indossava e con una mano iniziò a toccarsi tra le gambe e con l’altra a stringersi le tette. Fu questione di un attimo e sborrai abbondantemente in bocca a Maria. Vidi gli occhi di mia moglie strabuzzare ma con le man le tenni la testa fin quando l’ultima goccia di sperma non usci dal mio cazzo. Poi ancora duro glielo sfilai di bocca. Un fiotto di sborra le usci dalle labbra:- Sei proprio un stronzo- Scusami, ma non ho fatto a tempo- Scusami un cazzo. Ma te lo avevo promesso: ora baciami- Ma che dici?- Ho detto baciami- Ma sei piena di sborra- Appunto, voglio che sappia cosa significaDetto questo mi mise le mani dietro la nuca e mi costrinse a baciarla in bocca. Fu un bacio violento. Mi riverso tutta la sborra che ancora aveva.- Ecco, ora sai cosa significa- A dire il vero non è poi tanto male- Brutto pervertito, scommetto che ti piacerebbe anche prenderlo nel culo- Ora credo che tu stia esagerando- Credi che non ti abbia mai visto nel bagno masturbarti con un dito ficcato nel culo?Fui preso alla sprovvista. Era vero, mi piaceva un mondo farlo e lei mi aveva scoperto senza per altro dirmelo.- Ma da questo a prenderlo nel culo ne passa…- Vedremo, caro mio, vedremo.Era il tono di una minaccia più che di una scommessa, ma in fin dei conti non mi dispiaceva l’idea: prenderlo nel culo era sempre stata una mia fantasia fin da ragazzino.
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