È sorprendente come circostanze straordinarie possono generare, nelle persone, azioni ed atteggiamenti del tutto inaspettati; soprattutto in quelli di una madre. In questa circostanza, l’imprevedibile spinta mi fu data da un brutto incidente automobilistico che mio figlio, Marty, ebbe a sedici anni e che ci condusse in una situazione particolare che portò, entrambi, ad agire in un modo che nessuno di noi due avrebbe mai potuto immaginare. Quando avvenne l’inaspettato Marty si stava recando fuori città con un paio di amici più grandi di lui, di cui uno aveva appena preso la patente, ad un tratto il conducente perse il controllo e andò a finire fuori strada. Fortunatamente nessuno di loro si fece male in modo veramente grave, ma ad ogni modo tutti quanti finirono in ospedale per un paio di settimane con varie fratture ed abrasioni. Fortuna o sfortuna volle, che Marty uscì con entrambe le braccia ingessate e questo lo portò ad essere completamente dipendente da me. Io mi entusiasmai talmente tanto al pensiero che non gli fosse successo nulla di grave, di averlo ancora con me, che avrei fatto veramente tutto per lui, offrendogli grande disponibilità. Come era facile immaginare feci volentieri la maggior parte delle cose di cui lui aveva bisogno, accudendolo amorevolmente, ma in particolare mi piaceva il momento in cui dovevo aiutarlo a fare la doccia; questo risvegliava in me ricordi ormai assopiti di quando era ancora un bambino, regalandomi, come madre, quella piacevole sensazione di dipendenza e fragilità nei miei confronti. Del resto non era la prima volta che lo facevo, a causa del suo stato di immobilità alle braccia l’avevo aiutato molte altre volte; ma ciò che fino ad allora avevo immaginato solo lontanamente nei miei pensieri di colpo divenne realtà. Avevo notato, con un certo imbarazzo, che ogni volta che io lavavo il membro di mio figlio e le sue palle, lui, provocato da questa mia operazione, istintivamente sussultava e si irrigidiva. La prima volta che successe, io mi spostai rapidamente in un’altra zona del suo corpo e parlottai appositamente di argomenti tra i più stravaganti per cercare di sviare subito ogni suo possibile, inconscio, pensiero. Un giorno, però, la mia piccola tattica non funzionò come avrebbe dovuto, nel momento in cui io iniziai a lavarlo verso la sua intimità cominciando ad insaponare il suo addome ed inguine, il suo membro prese ad indurirsi e a crescere rapidamente e a nulla valsero i miei discorsi di distrazione. Trovai che Marty aveva un cazzo veramente molto sviluppato per la sua età, ed in tutta sincerità io proprio non me lo ricordavo di quelle dimensioni, anche perché così in erezione non mi era mai capitato di vederlo; ad ogni modo con un po’ di esperienza feci finta di niente ignorando la situazione. “Scusami, Mamma!” mi disse lui con un piccolo sorriso imbarazzato. “Non ti preoccupare, caro!” risposi io, mentre continuavo a lavarlo tra le sue giovani gambe sode e robuste. Poi con un tono deciso ed evidenziando indifferenza aggiunsi: “È una reazione normale per un ragazzo della tua età e poi guarda che non è mica la prima volta che vedo un pisello maschile in erezione! Ti assicuro che nella mia vita mi è capitato già molte altre volte di vedere un membro bello duro… prima del tuo!” e sorrisi un pò divertita “Dici davvero?” replicò un po’ stupito Marty. Questo, evidentemente, aveva fatto eccitare Marty ancora di più, perché il suo cazzo sembrò pulsare ora più prepotentemente nella mia mano. “Certo! Non è mica una cosa strana per una donna!” dissi io, mentre tentavo di agire in un modo che fosse il più possibile tranquillo e distaccato. Sentendo però il giovane cazzo virile di mio figlio, che diventava sempre più duro ad ogni passata di spugna, la mia piccola micina iniziò ad avere reazioni che non avrebbe dovuto avere, almeno non in quella occasione. Non potevo credere di essermi eccitata in questo modo con mio figlio! La sua giovane asta era adesso in piena erezione rivolta in modo impertinente verso l’alto e con una punta del pene grossa quanto quella di suo padre, io non riuscivo a trattenermi e ad un certo punto sentii l’irrefrenabile desiderio di toccarlo senza usare la spugna, come invece ero solita fare abitualmente. Lasciai cadere il sapone ed avvolsi le mie dita attorno al membro eretto di Marty. Era incredibilmente duro e liscio al mio tocco, la mia micina cominciò lentamente a bagnarsi nella mie mutandine mentre io guardavo verso l’alto negli occhi increduli di mio figlio. “Giochi con lui quando ti diventa così duro… come adesso per esempio, Marty?” chiesi io con un tono quasi da dottoressa; ma il calore tra le mie gambe tradiva in verità il mio nascente stato di eccitazione. “Qual… qualche volta!” rispose lui con una voce rotta. “E’ tu… non vorresti che la mamma ti aiutasse a giocare con lui in questo momento, bambino mio?” chiesi io, con la voce ridotta quasi a un sussurro. “Ohhhh, siii!” rispose Marty, con tono emozionato e incredulo. Afferrai la sua giovane e magnifica asta ed incominciai a muovere lentamente su e giù il mio pugno, dando dei brevi colpetti decisi; lasciando scorrere la mia mano per tutta l’estensione del lungo cazzo di mio figlio, reso ormai sempre più scivoloso dall’abbondanza di sapone. “Uuummmmmmmmmh!” si lamentò soddisfatto lui chiudendo gli occhi, mentre io iniziavo a tirare sempre più indietro la pelle del suo giovane membro, scoprendo il suo glande. “Come sei brava… è così bello, Mamma!” sospirò Marty con un filo di voce. “Io voglio solo che tu stia bene, gioia!” balbettai falsamente, mentre sentivo salire, attraverso il mio braccio, il calore del suo cazzo; per poi attraversare il mio corpo e scendere giù verso il mio ventre, nella mia micina che ormai era incredibilmente bagnata. Il cavallo delle mia mutandine era ormai letteralmente zuppo. “Mamma, sei sicura di quello che stai facendo?” mi domandò lui un po’ ansioso ed aggiunse “Sai… fin dal giorno dell’incidente io non sono più riuscito a… farlo!” concluse titubante “Lo fai spesso, tesoro?” sospirai deviando il discorso, mentre lasciavo correre in giù l’altra mano, lungo le sue giovani cosce sode. “Si… prima sì, Mamma! Circa due volte al giorno.” Ansimò Marty a denti stretti, quasi in un risucchio, poi riprese: “Anche se alcune volte, quando mi sento veramente eccitato, me ne faccio anche di più!” continuò in modo più rilassato. Per la prima volta nella mia vita mi resi realmente conto, visto che era mio figlio a dirmelo, di quante volte al giorno potesse masturbarsi un giovane sedicenne quando era eccitato e a quel punto non ebbi più nessuna difficoltà ad immaginarmi Marty che tra il bagno, la sua cameretta ed il salone si masturbava eccitato lontano dai miei sguardi indiscreti di madre. Questo assurdo pensiero non fece altro che infiammare ancora di più la mia fica di donna matura, la sentii contrarsi incontrollatamente e colare con abbondanza. Parlando in modo scherzoso con mio figlio e con il solito atteggiamento da quasi dottoressa, gli dissi quanto mi piaceva masturbare il suo giovane cazzo e che era la cosa più eccitante che avevo mai fatto sino ad ora. “A cosa pensi quando ti tocchi, Marty?” chiesi con vivo interesse, ansiosa di sapere la sua risposta per eccitarmi ancora di più con le sue fantasie. “Penso alle… ragazze e alle… donne… nude…” rispose lui con un po’ di esitazione, continuò “e…” fece una pausa “E cos’altro, piccolo mio?” lo spronai intrigata “… e… a te, Mamma!” ansimò lui, mentre mi guardava fisso diritto tra le cosce, che ora erano sbadatamente rimaste aperte. Quando vidi che mio figlio mi stava fissando con avidità tra le mie gambe pensai cose incredibili per la mia micina ormai abbondantemente matida di umori. “Ohhh, Marty!” ansimai. Piegandomi verso di lui lo baciai sulle labbra, ma non come una madre che bacia il proprio figlio bensì come una donna che bacia il suo uomo. Sorprendentemente, Marty, seppe precisamente cosa fare. Separò le sue morbide e giovani labbra e lasciò che la mia lingua entrasse nella sua bocca calda, ansimante, mentre nel frattempo lui lasciava scivolare la sua lingua in me scavando nella mia bocca. Il mio piccolo ragazzo aveva già fatto questa esperienza altre volte ed era anche bravo! Io mi lamentai con piacere non appena Marty allungò le su braccia e cominciò ad accarezzare le mie tette attraverso la mia camicia, che ormai era quasi totalmente bagnata. “Spogliati, Mamma!” mugugnò, mentre staccava la sua bocca dalla mia. “Togliti la camicia, ti prego… lasciami vedere le tue tette!” Fui colpita come da uno stato di stordimento, non appena lui me lo chiese. Ero in verità un po’ preoccupata, incerta su dove avrebbe potuto condurci questo inusuale gioco; ma sentivo, comunque, che non lo volevo assolutamente interrompere. “Uhmm! Sì!” Mormorai io “Si, voglio che tu guardi le tette alla mamma… bambino mio!” Mi tolsi la camicia e sganciai il mio reggipetto, lasciando che le mie mammelle sbalzassero fuori, ormai libere. Marty sospirò leggermente non appena portai le mie mani spontaneamente verso di loro e cominciai a stringerle una ad una. Sono molto orgogliosa delle mie tette perchè non sono eccessivamente grandi e sono ancora molto sode, quasi come lo erano quando ero ancora una adolescente. Gli occhi di Marty diventarono improvvisamente grandi e si allargarono increduli, non appena mi guardò accarezzare le mie mammelle la sua lingua si scagliò fuori per bagnare le sue labbra. Io nel frattempo avevo portato nuovamente una mano sul suo cazzo e continuai a massaggiare il suo pene umido e scivoloso, mentre lui fissava intensamente le mie tette nude. Il bagno era diventato saturo di vapore acqueo e questo fece sembrare tutto ciò, in qualche modo, come un qualcosa di irreale; noi stessi sembravamo immersi in un mondo parallelo. Quasi non mi curai del fatto che in realtà io ero impegnata in costanti giochi sessuali con mio figlio, di appena sedici anni. Volutamente però io ero decisa a continuare e tutto ciò senza poi biasimare le possibili conseguenze, senza vergogna per il mio perverso atteggiamento! Su e giù, su e giù, agitavo ritmicamente il mio pugno masturbando con decisione il duro membro di Marty, ogni colpo lo portava sempre più vicino all’orgasmo, pronto a potersi liberare. Amai intensamente, in quei momenti, le sue pungenti occhiate su di me; si stampavano sulla sua faccia e mi facevano sentire come una pervertita o ancor peggio una puttana; così i suoi occasionali gemiti di piacere che la mia mano gli stava regalando, quel piacere che per via del suo stato da tempo non aveva più potuto provare. Il formicolio di eccitamento tra le mie cosce si era trasformato rapidamente in un prurito furioso che aveva assolutamente bisogno di essere placato. Arrivai con una mano sotto alla mia gonna e cominciai a strofinare la protuberanza della mia vulva attraverso le mie mutandine bagnate fradicie, mentre guardavo luccicare gli occhi di Marty mentre seguiva sbalordito la mia mano. “Oh… Mamma!” ansimò lui quando si rese conto di quello che stavo facendo. A quel punto ebbi l’impulso depravato ed improvviso di lasciare che mio figlio mi guardasse tra le cosce mentre, senza alcun ritegno, mi massaggiavo la vulva nuda. Lasciai la mia presa dal suo cazzo per un secondo, poi alzai rapidamente la mia gonna raccogliendola attorno alla vita e scostai le mie mutandine. Gli occhi di Marty stavano letteralmente brillando con il sguardo che mi squadrava dalle tette alla fica; indietreggiò ancora e così io, finalmente, rimasi in piedi di fronte a lui quasi completamente svestita. “Dio, Mamma! Sei magnifica!” esclamò lui entusiasta “Desidererei tanto poterti toccare!” chiese sommessamente “Ma tu puoi farlo tranquillamente, mio caro!” sorrisi io, mentre mi avvicinavo verso il suo giovane cazzo che rigido si contraeva “Tu puoi toccarmi liberamente… tesoro, in qualunque modo tu voglia o pensi che sia possibile!” lo invitai io in modo sfrontato Mi mossi in avanti verso mio figlio finché i nostri corpi nudi erano quasi a contatto. La sua respirazione divenne pesante e affannata non appena afferrai la sua dura erezione e la introdussi tra le mie cosce senza neppure dargli il tempo di capire cosa stesse succedendo. Marty era pochi centimetri più basso di me, così il suo giovane e magnifico cazzo si trovò perfettamente in linea con l’umida ed ormai bramosa apertura del mio micio. Sentii la punta della sua cappella spingere leggermente sul mio monticello di venere e scivolare poi lentamente verso il basso, lungo la fenditura della mia vulva ormai vergognosamente bagnata; per scoccare poi, senza nessuna difficoltà e attraverso le piccole labbra, nel buchino della mia vagina, da tempo rimasto trascurato. La bocca di Marty si spalancò e lasciò uscire un gemito basso, gutturale non appena io mi inarcai in avanti, mentre lui affondava la sua verga quasi da uomo adulto, se paragonata in ordine di grandezza, dentro la mia fica gocciolante di umori. “Unnnnghhhh! Mamma! Siii… scopami! Ohhhhh, Gesù!” sussurro forzatamente Marty “Sentila bene, piccolo mio! La senti quanto è bella?” bisbigliai io, mentre contraevo volutamente i muscoli della mia fica attorno al suo cazzo come conseguenza della sua penetrazione. “Cazzo, Mamma! Si che la sento… è fantastico!” Marty rispose, con un respiro ansimante. “Ce l’hai così calda e bagnata e… e anche stretta!” Affermò quasi stupito “Tesoro… non devi mica essere così stupito!” sorrisi io, “Io non ho più preso una cosa così grande nella mia vagina da quando tuo padre mi ha abbandonato… circa un anno fa!” “Veramente?” esclamò lui con un ghigno. “Vuoi scommettere!” dissi sensualmente io iniziando a roteare il mio bacino contro di lui. “Ti sei attaccato a me come un pony quando fa una monta, dolcezza… e Mamma desidera, proprio, cavalcarti!” conclusi io sorridendo “Credo che per lui vada bene, Mamma!” Marty ansimò toccandosi alla base del pene “Scopami… scopa il mio cazzo, allora!” Con un lamento di piacere cominciai ad ondeggiare le mie anche, spingevo il sedere di mio figlio contro il muro rivestito di piastrelle mentre la sua verga, meravigliosamente dura, scivolava dentro e fuori del mio utero estremamente lubrificato. Sentivo il cazzo di Marty penetrare dentro di me in un modo che sembrava anche più soddisfacente rispetto al ricordo che avevo del cazzo di suo padre durante gli anni del nostro matrimonio. Ovvero, prima che lui mi lasciò per una giovane segretaria bionda, una puttanella che aveva circa la metà della sua età. Bene, ora anche io avevo un giovane spasimante… ed era proprio il mio bel figlio! Marty stava spingendo animatamente le sue giovani anche snelle appoggiandole su di me, stavamo scopando in un modo veramente impacciato, improvvisamente l’acqua fresca della doccia spruzzò sui nostri caldi corpi . Desideravo in quel momento che le sue mani fossero libere, in modo che lui potesse afferrare il mio sedere e potesse pompare la sua giovane asta, adesso dura come la pietra, dentro e fuori dalla mia fica sempre più profondamente e sapevo, in realtà, che anche lui voleva . “Ohhhhhh… Maaaarty!” ansimai io, non appena le sue voluminose palle cominciarono a schiaffeggiare rumorosamente contro le mie parti sensibili di calda carne; li tra le mie cosce. Ci baciammo appassionatamente, le nostre lingue si contorcevano e si immergevano nelle nostre bocche con lo stesso ritmo frenetico dei nostri fianchi. Nel lasso di tempo di un minuto o due, Marty cominciò a lamentarsi ed affondò le sue anche contro di me in modo sempre più violento; io capì, a quel punto, che stava per venire. Al contrario di lui, però, io non ero per nulla prossima all’orgasmo ma non mi importava più di tanto, avrei benissimo potuto godere anche dopo. Avevamo ancora molto tempo a disposizione per i nostri peccaminosi giochetti incestuosi ed io sapevo che alla sua età non occorreva molto tempo per farlo diventare nuovamente duro. Adesso, ciò che desideravo più di ogni altra cosa era sentirmi sparare il caldo e cremoso sperma di mio figlio su per il mio utero e schizzare incontrollato dentro la mia fica. Era il suo primo orgasmo con una vera donna, ed ero così felice nel sapere che quella donna ero proprio io. Ero al settimo cielo! Quante madri possono essere tanto fortunate da poter prendere la verginità del loro figlio? Marty si irrigidì ed inarcò le sue anche mentre spingeva istintivamente la sua verga, che pulsava instancabile, sempre più in profondità dentro di me, spingendo più che poteva dentro la mia stretta fessura. Io afferrai il suo piccolo sedere stretto, con i muscoli in tensione ed inarcato in avanti, mentre muovevo contro di lui, coordinata al suo ritmo, la mia clitoride in modo sempre più insistente. “UNNNNNNGHHHHHH! TI FOTTOOO!” gridò lui, spalancando i suoi occhi quando il piacere intenso giunse attraverso i suoi giovani reni. “DIO! LO STO FACENDO! STO VENENDO NELLA TUA FICA, MAMMAAA! AHHHHHHHHHHGGHHHH!” ” Sì! Ooh… scopami… siiiii!” sibilai io, come sentii i primi getti potenti di sperma incestuoso invadere il mio impaziente utero allagato di umori. “Scopami, bambino mio! Vieni nella fica di Mamma! Vieni… Vieni! VIENIIII!” L’orgasmo di Marty sembrò non finire mai, così dopo aver scaricato dentro di me il suo giovane denso e caldo sperma, lo sentì iniziare ad uscire, quasi a getti, dalla mia vagina che ormai non riusciva più a contenerlo, mentre lui continuava ad agitarsi nella mia fica colma del suo cazzo e del suo sperma. Mi sentii riempire sino al limite e nel momento in cui lui ebbe concluso la suo incessante eiaculazione, sentii il suo sperma iniziare a colare giù tra le mie gambe. Marty si abbandonò contro di me con un senso di beatitudine, con le sue gambe tremanti dopo l’orgasmo. Il suo cazzo era ancora dentro di me, ma aveva perso la maggior parte della sua iniziale erezione. Contraendo i muscoli della mia fica attorno al suo cazzo tentai quasi di spremerlo, strinsi Marty fra le mie braccia, lo strinsi allo stesso modo di quando era venuto consapevole che quello era stato un orgasmo molto intenso. “Ohhhh… Mamma!” ansimò lui, quando finalmente riuscì a prendere fiato. “E’ stato fantastico! Non avrei mai immaginato che potesse essere così bello scop… cioè, volevo dire… farlo con una ragazza… con una donna!”. Io sorrisi al suo repentino cambiamento di frasi nel suo discorso. “Dopo quello che abbiamo appena fatto , tesoro, penso che tu puoi tranquillamente dire la parola “scopare” di fronte a tua madre, non ti pare?” sorrisi io. “Beh, io… io credo… credo di si, Mamma!” disse Marty ,sfolgorandomi uno dei suoi graziosi sorrisi. “Ti è piaciuto… e… sei anche venuta?” “Si, mi è piaciuto però… no, non sono venuta bambino mio!” ammisi io “Ma non ti preoccupare, abbiamo tutta la notte per rimediare a questo!” “Vuoi dire che posso scoparti di nuovo?” sorrise Marty. A vederlo sembrava come che in un attimo fosse arrivato nuovamente il suo compleanno. “Certo, piccolo! Tu puoi scoparmi ogni volta che vuoi, dai… forza… montami!” sogghignai con un sorriso e muovendo lascivamente la mia vulva contro il cazzo ormai floscio di mio figlio. “Va bene!!” disse lui con il suo entusiasmo da ragazzo. Ci lavammo entrambi lentamente, mentre ci concentravamo sui nostri genitali. Come sapevo e speravo, in poco tempo, Marty lo aveva di nuovo bello duro. La mia fica, sempre più bramosa, stava colando al solo pensiero di avere di nuovo il lungo cazzo duro di mio figlio dentro, ma questa volta desideravo farlo in un posto più comodo. Prima che Marty fosse troppo eccitato, suggerii di asciugarci entrambi e di andare nella mia camera da letto; lui fu d’accordo ed impazientemente mi seguì giù nel salone, come un giovane cane che ansima desideroso di prendere la sua cagna in calore. Giunti nella camera feci distendere Marty sul letto facendolo adagiare sulla sua schiena mentre io mi posizionai sopra di lui a gambe divaricate. la mia vagina stava colando in modo così impertinente, questa volta, che lasciò un lucida traccia lungo il suo busto non appena scivolai sul suo torace per posizionare la mia clitoride, eretta, di fronte alla sua bocca. Marty mi fissò con un occhiata di pura libidine, improvvisamente apparsa nei suoi giovani occhi. “Vuoi che io te la lecchi? Sai… lo so fare, Mamma!” sussurrò lui, mentre gettava avidamente uno sguardo verso il basso, sulla mia vulva umida e aperta. “Mmmmmm! Certo che lo voglio, caro!” risposi io “Ma pensi di saperlo fare veramente?” lo istigai “Vuoi scommettere, Mamma!” disse Marty con entusiasmo “Spostati sopra di me un po’ di più, così posso leccarti meglio con la lingua!” Mi mossi a fatica con un rantolo basso di ansiosa libidine, adagiando e premendo la mia vulva contro la bocca di mio figlio. Immediatamente, Marty aprì la bocca e gettò la sua lingua nell’umido buchino della mia fica. Io rabbrividii ed inarcai la mia schiena, agitando il mio micio sopra la sua magnifica faccia . Ebbi la sensazione che mio figlio, anche se così giovane, avesse già fatto questa esperienza altre volte, me ne accorsi dal modo in cui lui avvolse in su e giù la mia piccola fessura e da come colpì, leggermente, la mia clitoride con la sua lingua. Finché lui continuava a fare quello che stava facendo ora non mi importava se l’aveva succhiata ad altre ragazze a scuola, la sua giovane lingua abile mi stava mandando in orbita! “Unnnnhhhh… siiiiiii! Succhia la fica alla mamma, bambino mio! Lecchami… scopami con la tua piccola lingua calda.” gemei io letteralmente in calore. Marty si stava comportando nel migliore dei modi applicando alla perfezione tutto ciò che aveva imparato, mentre mangiava rumorosamente la mia fica, succhiando ingordamente le mie labbra in un modo che mi piaceva da morire mentre io in preda a continui spasmi mi inarcavo ansimante, mentre i miei succhi colavano incontrollati contro la sua bocca aperta. In poco mio figlio mi stava portando al limite dell’orgasmo. Tutti i suoi movimenti provocavano incessanti brividi sul mio corpo il culmine del piacere ci fù quando Marty iniziò a leccare con un costante saliscendi la mia clitoride, succhiandola intensamente. Non resistetti più e venni quasi come un missile, agitando vorticosamente in modo frenetico il mio micio sulla bocca di mio figlio e contro le sue labbra in un impeto di ardente lussuria incestuosa. Non appena mi adagiai in avanti spossata dall’orgasmo, Marty iniziò a leccare il succo che sgorgava dalla mia fica come un navigato uomo d’esperienza, mentre la mia vulva colma di umori sprofondava inerme sul suo giovane viso che, impiastrato dei miei succhi, luccicava soddisfatto. Non appena il mio orgasmo si affievolì , lasciai scorrere il mio micio lungo il suo torace, finché sentii la dura asta del suo giovane cazzo premere tra le tenere pieghette del mio sedere. “Oh… la mia piccola gioia! Marty…” sogghignai, mentre stendevo il mio braccio e allungavo la mia mano per agguantare la sua evidente erezione “…ce l’hai nuovamente duro come la pietra!” Marty sorrise “Si, mamma… lo sò! Ma succhiarti tra le gambe è stato troppo eccitante per me, non sono riuscito a trattenermi!” ero di nuovo eccitata “Beh… le dimensioni del tuo pisello non lasciano dubbi, piccolo mio”! dissi io “Allora lascia che sia la tua mamma a prendersi cura di lui a posto tuo.” Sollevai il sedere e posizionai il suo cazzo proprio sopra la mia bramosa fessura, da poco succhiata dalla sua giovane bocca. Senza alcun preliminare abbandonai le mie anche lasciandomi cadere così l’enorme pertica di mio figlio mi impalò deliziosamente, mentre eccitata gemevo ad alta voce. Anche Marty iniziò a gemere e d’istinto alzò i suoi fianchi, spingendo il suo membro duro sempre più su nel profondo del mio utero. “Uuuuhhhhh, Mamma! E’ fantastico così!” ansimò lui “Ti piace gioia! La Senti quanto è più stretta la mia micina in questo modo! ” risposi lamentosa Iniziai a roteare il mio sedere in risposta al pressante moto di su e giù che i giovani muscoli delle anche di Marty scaricavano sul mio basso ventre. Sentivo il suo cazzo dentro di me come una spranga d’acciaio ed ogni volta che mi lasciavo cadere in giù sopra al suo ventre sentivo quel duro randello di carne riempirmi completamente. Marty era veramente ben dotato e stando in questa posizione quella verga dura posta tra le sue gambe la sentivo, adesso, molto più lunga e più grossa; molto di più rispetto a quando avevamo scopato stando entrambi in piedi dentro la doccia. Ad un tratto, completamente persa in uno stato di estasi, cominciai a saltare freneticamente su e giù sopra di lui in un movimento quasi convulso, prendendo letteralmente a cavalcare lo splendido e giovane cazzo di mio figlio.”Io… io desidero poterti stringere le tette e… e anche il sedere, Mamma!” Gemè Marty. Il suo desiderio era anche il mio e non feci nessuna fatica ad accontentarlo. Vedere le sue mani che accarezzavano le mie tette mentre dondolavano incontrollabili sarebbe stato per me il massimo dell’eccitazione. Mi feci più indietro trascinandomi sopra di lui mentre il suo cazzo continuava a martellarmi la fica e facendo sobbalzare sempre di più le mie mammelle. Dio come lo sentivo! Mi piegai un po’ in avanti così che le mie tette andassero a penzolare sulla sua faccia. Marty non si lasciò sfuggire una così invitante occasione, cominciò a succhiare e a leccare avidamente i miei capezzoli eretti mentre io continuavo a scoparlo, mio figlio mordicchiava e tirava i miei capezzoli in un modo famelico e in poco tempo sentii un altro splendido orgasmo che iniziava a liberarsi dal mio ventre. “Ummmffff… Ummfff… Ooh… siii, si, bambino mio! Sì! Scopami!” borbottai io “Siii… spingilo fino in fondo, fottimi più forte! Ce l’ho piena… Ummfff! Ooh… sto per venire! Scopa la Mamma… amore, fottila più forte… daiii!” chiesi io sfacciatamente “Sii… mamma! Vieni, vieni solo per me!” Ansimò Marty sbattendo su di me le sue anche più forte che poteva. “Sii… vieni! Vieni su questo grosso cazzo che ti sta fottendo… mamma!” L’asta del suo poderoso cazzo stava stimolando il mio clitoride ad un orgasmo incontrollato, ogni sua spinta dentro di me mi istigava, in modo sempre più prossimo, a venire. Poi, come all’improvviso, il mio orgasmo straripò. Come un onda di intenso piacere, il mio orgasmo partì dal mio utero fremente e corse lungo la mia spina dorsale mi fece come il lavaggio del cervello annuvolando la mia mente in uno stato di libidine perversa. Le sensazioni erotiche che provai in quel momento furono talmente intense che per alcuni momenti persi quasi coscienza, quando tornai in me Marty stava ancora pompando il suo cazzo duro dentro la mia fica , come un ossesso. Non era ancora venuto, ma era molto prossimo. Mi concentrai, allora, per provocare l’orgasmo di mio figlio; iniziai a stringere i miei muscoli pelvici e a muovere il mio basso ventre con spinte verso il basso, in perfetta sincronia con il suo ritmico pistonare dentro di me e con le suoi colpi d’anca sempre più energici. In poco tempo Marty cominciò a gemere intensamente, mentre sbatteva il suo cazzo dentro di me come un matto. Capii in quel momento che stava quasi per venire, così mi piegai in avanti e lo baciai appassionatamente. “Vienimi dentro… amore, riempimiii!” gli dissi con un caldo respiro nel suo orecchio, poi continuai “Riempimi la pancia… Marty! Oh, siiì… riempi la micia di Mamma con il tuo caldo sperma! Ohhh… bambino mio, io… io sono così eccitata! Scopami… scopami ancora, Marty!” Udire la mia voce rauca che in preda al desiderio incontrollato diceva quello che realmente io volevo che lui mi facesse fu per Marty come un catalizzatore ed era proprio di quello che aveva bisogno. Immediatamente si inarcò con la schiena verso l’alto ed in preda a brevi contrazioni diede dei colpi decisi ed intensi spingendo più che poteva il suo cazzo nel mio ventre, mandandolo sempre più a fondo nelle mie viscere, mentre svuotava il suo carico di caldo e appiccicoso sperma nelle profondità della mia fica, dentro la mia pancia. “AHHHHHHHHHHHGGGHHHH! TI FOTTO! GESÙ, MAMMA! STO VENENDO! OH, MERDA! STO VENENDO… STO VENENDO DENTRO LA TUA FICA PELOSA… MAMMA! UHHHHHHH!” Mi sentivo sfondare; sentivo le pareti della mia fica tendersi e le grandi labbra della vulva aprirsi come non mai, il giovane cazzo di Marty sembrava letteralmente raddoppiare di dimensione mentre veniva ed io mi contorcevo freneticamente mentre partecipavo all’orgasmo di mio figlio. Quel suo cazzo duro mi stava impalando in tutta la sua lunghezza; sentivo i suoi peli pubici contro la mi vulva spalancata mentre i suoi cremosi e caldi schizzi di sperma, sparati nelle profondità nella mia fica, mi avevano di nuovo condotta ad un ennesimo orgasmo. Non era intenso come il primo, ma era ugualmente meravigliosamente appagante. Restammo aggrovigliati per diversi minuti mentre cercavamo di riprendere fiato, lasciando i nostri corpi liberi di recuperare energie da quello sforzo che aveva spossato entrambi; poi mi tolsi da sopra Marty e mi distesi al suo fianco, quasi attaccata a lui, abbracciando il suo corpo sudato e nudo contro il mio. Marty faceva del suo meglio stringendomi fra le braccia poi mi spinse all’indietro e mi baciò avidamente sulle labbra. “Mamma, questa cosa la possiamo fare ogni notte?” chiese con un piccolo sorriso soddisfatto. “Perchè no, bambino mio! Se tu sarai abbastanza bravo da non dire niente a nessuno, noi possiamo fare questa cosa anche molto spesso!” Risposi io mentre con la mano, nel contempo, davo una significativa stretta al suo cazzo lucido di umori ma ormai quasi del tutto rilassato. “Sono sicuro che lo posso fare, Mamma!” ridacchiò Marty “Ne sono proprio sicuro!” E aveva ragione.

