Alfredo e Luisa, due fratelli rispettivamente lui 19 e lei 24 lui un assatanato di donne fin dall’infanzia, e il suo pallino la sorella Luisa, una bellissima ragazza mora alta 174 capelli neri fin oltre le spalle, un seno prosperoso e abbondante, il culetto tondo e ben fatto, simpatica estroversa e sempre con il sorriso sulle labbra, lavorava come segretaria in una azienda del paesetto dove abitavano nella provincia Toscana, Alfredo ancora alle prese con il Diploma di Ragioniere per il ritardo negli studi, erano anni che lui non perdeva occasione per sbirciare la sorella, dal buco della serratura, o della sua camera o del bagno, anche a tavola trovava sempre l’attimo gettando una posata in terra, per dare un’occhiata alle cosce di Luisa, lei ormai quasi rassegnata a queste manovre, ma sempre attenta a non fargli vedere nulla. Era una sera di fine Luglio, e Luisa insieme al ragazzo, ritornava da una festa di amici in moto, una macchina non aveva rispettato lo Stop, e l’incidente era inevitabile, il ragazzo con una gamba rotta, e Luisa la frattura di entrambe le braccia, dopo tre giorni passati in ospedale l’avevano riportata a casa i genitori, aveva il gesso che partiva dal torace, e le prendeva ambedue le spalle e le braccia, era con le braccia aperte e leggermente piegate verso l’interno, solo i polsi e le mani parzialmente libere, ma era come se non le avesse, così lontane non le servivano a niente, era la madre che pensava a tutte le più elementari necessità della figlia, al bagno, per mettergli e sfilare le mutandine, il pigiama, insomma tutte quelle cose che se una sta bene fa senza pensarci, poi improvvisamente una telefonata, avvisava la famiglia di un lutto che li aveva colpiti, i genitori dovevano per forza essere presenti ai funerali, la madre prontamente avvisava Marisa che era una infermiera professionale, raccomandandosi di essere presente dalla figlia almeno cinque volte al giorno, e dopo le ultime affrettate raccomandazioni anche per Alfredo partiva con il marito.Come aveva visto partire l’auto con i genitori, Alfredo iniziava a pensare a come risolvere la situazione a suo vantaggio, doveva assolutamente rimanere solo, per essere l’unico aiuto della sorella, erano ormai le 16 e lui aspettava da un momento all’altro l’infermiera, la vedeva dalla finestra che entrava nel portone, di corsa le era andato incontro, e porgendole cento Euro le diceva, la mamma si scusa per il tempo che ti ha fatto perdere, ma anno deciso di portare Luisa con loro, e questi sono per il disturbo, poi rientrava e faceva con il suo cellulare il numero di casa, nel momento che rispondeva chiudeva il suo telefono, e facendo finta di parlare concludeva con un, mi dispiace, ma non si preoccupi che ci penso io, e rivolgendosi alla sorella diceva, l’infermiera non può venire, perché il figlio è in ospedale per un incidente con la bicicletta, a te ci penso io stai tranquilla, e se chiama la mamma mi raccomando non dirle niente che si preoccupa, e andava in cucina a preparare un te per la sorella, ormai era fuori di se dalla contentezza, avere Luisa a sua completa disposizione, era un sogno che aveva sempre sperato si avverasse, ormai per lei era solo questione di tempo, ma nelle sue mani ci doveva finire per forza, si era messo a vedere la televisione insieme a lei seduto su un angolo del letto, si erano fatte ormai le 19 ma Luisa non accennava a nessun bisogno corporale, ma alla fine del telegiornale, ormai era l’ora di cena, la sorella le chiedeva di accompagnarla in bagno, Alfredo finalmente interpellato per quello che desiderava, l’accompagnava nel bagno, poi gli sfilava le mutandine, stando attento a non guardare sotto la camicia da notte, la faceva sedere sul vaso e si allontanava dicendole, appena hai fatto mi chiami e ti rimetto le mutandine, rimanendo vicino alla porta per ogni evenienza, dopo una decina di minuti la sospirata richiesta di aiuto gli arrivava, Luisa già aveva scaricato il vaso spingendo semplicemente il bottone di scarico, e poi rossa in viso diceva al fratello, io mi metto seduta sul bidet, e tu apri semplicemente il getto che mi basta così, ma non se ne parla proprio le rispondeva Alfredo, dai che ti lavo con la spugna, sei andata di corpo, non vorrai stare così fino a domani? prendeva la spugna e ci versava sopra il sapone intimo, poi sempre coperto dalla camicia da notte di Luisa, infilava la mano sotto e iniziava a lavarla, sentiva che il cazzo le faceva male per quanto era duro e costretto nei pantaloni, ma dopo qualche passata con la spugna, la faceva cadere e continuava con la mano, Luisa si incazzava come sentiva la mano che le passava sulla fica, ma Alfredo calmissimo apparentemente le rispondeva, ma dai che non è niente, fai conto che è il tuo ragazzo e ti passa l’incazzatura dai, e aveva preso a masturbarla con forza e delicatezza, le entrava nella fica con le dita, e poi usciva e le prendeva il clitoride che sentiva ormai duro, lei continuava a sgridarlo sempre più debolmente, mentre lui insisteva con quel trattamento, che piaceva sempre di più alla sorella, quando la sentiva che ormai stava per sborrare, Alfredo si era fermato e continuava a lavarle il culo e le chiappe, Luisa stava zitta, ma si vedeva da lontano che era eccitata e non ce la faceva più, passati un paio di minuti, Alfredo riprendeva a masturbarla delicatamente, con un movimento in crescendo, lei si era aperta ancora di più, aveva l’affanno e stava quasi per sborrare, e lui si era rifermato di colpo, aveva iniziato a tremare Luisa, quelle due volte interrotte la stavano sconvolgendo, adesso Alfredo la mano l’aveva messa da dietro, prima le stuzzicava il buchetto del culo, infilando appena una falange del dito medio, e adesso le raggiungeva di nuovo il clitoride ricominciando a torturarla peggio di prima, e mentre lo toccava, con il pollice le era entrato nella fica, Luisa smaniava per la voglia di sborrare, si era spalancata tutta e le offriva la fica sul classico piatto d’argento, ma di nuovo alle prime avvisaglie dell’orgasmo si bloccava e toglieva la mano, Luisa ormai era fuori di se, girava la testa dalla sua parte e le diceva, ma si può sapere che cazzo combini? inizi e mi masturbi molto bene, e poi quando sto per venire ti fermi, ma che ti sei messo in testa, vuoi fami impazzire? Alfredo ormai padrone della situazione, e tranquillo di come si stessero mettendo le cose, le diceva, ok, vuoi venire e bene? si rispondeva pronta Luisa, allora se tu mi fai un bocchino e poi ti fai scopare, io ti faccio fare la più bella sborrata della tua vita con le mani, e puoi tranquillamente rendertene conto da quello che ti ho fatto, e poi te la lecco, a quel punto ti faccio impazzire, e ricominciava a masturbare Luisa per riportarla su di giri, lei ormai completamente succube di un orgasmo che ancora non arrivava, ma sentiva che ormai era questione di secondi, però Alfredo si fermava ancora una volta dicendole, giurami che poi lo fai altrimenti ti faccio le peggio cose, e lei diceva si con un singulto, ormai era preda assoluta di questa sborrata che sembrava non arrivare mai, ma Alfredo ora ci metteva tutto l’impegno che poteva, per fargli fare una sborrata alla sorella che doveva per forza ricordare, e in pochi secondi preceduta da un lungo lamento, e finalmente per Luisa arrivava quella sborrata che tanto aveva desiderato e sperato, la sentiva il fratello che preceduti da due schizzetti iniziava a scolare come mai aveva fatto, quella fica era un fiume in piena, se no l’avesse retta seduta sarebbe caduta in terra, continuava a lamentarsi tremare e sborrare, Luisa era veramente piena di umori per colare come stava facendo, e le occorrevano diversi minuti prima che si potesse riprendere completamente, Alfredo sorreggendola la riaccompagnava nella sua camera, una volta seduta sul letto Luisa lo guardava negli occhi e gli sorrideva da complice, con un filo di voce e arrossendo le diceva, dai fammelo vedere questo pisello, dalla protuberanza che si nota dovrebbe essere abbastanza grosso, Alfredo si tirava giù i pantaloni sfilandoseli, e poi toglieva gli slip, la sorella adesso poteva ammirare questo cazzo dritto e duro, era meravigliata dalla potente erezione di Alfredo, adesso poteva capire il perché di tutte quelle manovre, suo fratello la desiderava veramente in un modo pazzesco, si avvicinava con la bocca verso quel bastone di carne, felice di vedere la reazione che provocava, le diceva al fratello, ti prego scappuccialo, mi piace sentirla tutta nuda la cappella, ma appena poggiata la lingua sopra, veniva investita da una serie di getti di sperma che sembrava non finissero mai, nemmeno una goccia si perdeva di tutti gli schizzi che quel bel bastone le regalava, ingoiava tutto con l’ingordigia di chi apprezza bene la materia, lo fissava negli occhi e le diceva, ma quanto tempo è che non ti fai una sega, non finivi mai di sborrare, Alfredo indicandogli il cazzo le rispondeva, tu guardalo bene, e dimmi se non ti desidera ancora, infatti era rimasto dritto anche dopo quella enorme sborrata, Luisa adesso si sdraiava sul letto, e aprendo le gambe le diceva, dai fammi sentire questa meraviglia sempre dritta dentro di me, non era questo quello che desideravi più di ogni altra cosa? le aveva aperto quella fica nera e meravigliosa, adesso lui la guardava stupito e meravigliato dalla disponibilità di Luisa, voleva infilargli subito il cazzo dentro quel paradiso gocciolante umori, ma una voglia improvvisa lo fece desistere, si inchinava e iniziava a leccargli la fica con un ardore e amore mai provato, Luisa chiudeva gli occhi e si perdeva nel piacere che il fratello le stava regalando, la sborrata la coglieva improvvisamente, stava godendo per questa passione smodata che aveva suo fratello nei suoi confronti da anni, poi godeva di nuovo, e si chiedeva come mai era passato tanto tempo senza rendersi conto che Alfredo era pazzamente attratto da lei, adesso stava raggiungendo il paradiso, stava provando un piacere sconosciuto, Alfredo la faceva godere in continuazione, forse il gusto del proibito era una molla che le scattava, ma continuava a godere di questo modo che aveva lui di leccarle la fica, infine dopo l’ennesima sborrata in pochissimo tempo, le gambe le crollavano distese sul letto, sotto si sentiva un lago, il letto fradicio dei suoi umori, e Alfredo che ora le stava sopra e iniziava a entrarle dentro, questo contatto le dava una scossa ulteriore, rialzava le gambe incrociandole sulla schiena di lui, e con un sospiro le diceva solo una cosa, dai entra tutto dentro e spingilo fino in fondo, lui sempre con molta delicatezza le scivolava dentro fino a toccarle l’utero, Luisa urlava il suo piacere dicendola, dai sborrami dentro, ti voglio sentire mentre godi dentro di me, e fammelo sentire tutto il tuo piacere, non preoccuparti che prendo la pillola, oddio Alfredo come mi stai pompando bene, ma perché ho perso tutto questo tempo, da oggi tu mi scopi almeno una volta al giorno giuramelo, non vedo l’ora che mi tolgono questo gesso per sentirtelo con le mani, mi piace toccarti tutto e completamente, dimmi cosa vuoi che faccio, io ti voglio donare tutta me stessa, senza limiti e senza rimorsi, Alfredo si fermava un momento in fondo a lei e le diceva, adesso sentilo bene, perché ti sto per riempire l’utero del mio piacere, al primo schizzo Luisa diventava pazza per il piacere che provava, e poi sentiva una marea di getti che le riempivano la fica, sembrava non finissero mai, si incollava con la bocca alle labbra del fratello, e le succhiava e leccava la lingua, era ormai una bambola di stracci in mano a quel trapanatore di ficha che aveva sopra di lei, e poi con un singulto estremo crollava esamine sul letto. Lo avrebbe carezzato coccolato e toccato in tutto il corpo, ma non poteva bloccata come era da quel gesso maledetto, però lo doveva ringraziare, se non c’era lui adesso l’occasione suo fratello non l’avrebbe avuta, voleva in qualche modo essere riconoscente verso il fratello, che l’aveva fatta godere così tanto e pienamente, si girava verso di lui e le diceva, dimmi che cosa ti piacerebbe e io lo faccio, qualsiasi cosa senza limiti, sei stato troppo dolce per non ricambiarti in qualsiasi modo, Alfredo le carezzava il viso e la baciava sulle guance, poi guardandola profondamente negli occhi le diceva arrossendo, tesoro mio, hai un culetto stupendo, quello si che mi piacerebbe, se me lo facessi sentire sarei l’uomo più felice del mondo, Luisa aveva il culo vergine, anche dopo tante insistenze non lo aveva dato neanche al ragazzo che adorava, ma il fratello era una persona speciale, oltre alla riconoscenza provava un vero amore per lui, le diceva, adesso dammi una mano a girarmi, però non posso rimanere sul letto non saprei come reggermi, Alfredo la faceva rialzare e la metteva leggermente piegata verso la sponda, poi con le mani le allargava le chiappe e iniziava a leccarle il buco del culo, Luisa già era in estasi per quello che le stava facendo il fratello, ma possibile che come mi tocchi da qualsiasi parte, io comincio a godere le diceva affannata, e lui continuava a leccarle il culo fino a che una sborrata liberatoria conquistava Luisa, Alfredo non aveva nulla a portata di mano, andava subito in bagno e prendeva al volo il sapone intimo della sorella, ritornava da lei e iniziava a riempirle il buchetto di sapone, si aiutava con le dita, già questa manovra riscaldava di nuovo la sorella che iniziava a lamentarsi per il piacere, ne spargeva abbastanza anche sulla cappella, e lo puntava decisamente sul buco del culo della sorella, era lei che le andava incontro cercando di infilarselo da sola, anche se con uno sforzo la cappella le era entrata dentro al culo, poi iniziava a scivolarle dentro, ma sentiva che le faceva male, era arrivato a metà e si fermava dicendole, ferma così vorrei che ti abituassi a sentirlo dentro, poi ritornava indietro e lo sfilava, metteva altro sapone e lo rimetteva dentro entrando ancora più in fondo, adesso era lei che le diceva dai entra fino in fondo e facciamola finita, lui spingeva tutto il cazzo dentro al culo di Luisa, l’urlo era inevitabile, Alfredo adesso che era tutto dentro si fermava e iniziava a toccarle la fica, la reazione era positiva, la sorella iniziava a sentire piacere, ma le diceva, ho il culo che mi brucia tutto, me lo sento in fiamme fai qualcosa ti prego, lui continuava con il ditalino e la sentiva che stava per godere, e nel momento che stava sborrando, ricominciava a pomparle il cazzo dentro a quel buco meraviglioso e caldissimo, questo leniva leggermente il dolore che provava Luisa, ma lei determinata e ormai appieno nella situazione le diceva, dai scopami nel culo e forte, alla fine mi dovrà piacere questo bel cazzone, questa ultima affermazione dava il via a una sborrata copiosa e lunga, che Alfredo mai aveva provato, il regalo della sorella era stato il più bello, sofferto, e gradito della sua vita, e lei aveva sperimentato per la prima volta due cose importanti, il piacere di prenderlo nel culo, e sborrare proprio per questo, non credeva che fosse possibile godere anche avendolo dentro al retto, per lei prenderlo nel culo era solo fare un piacere all’uomo che la inculava e basta.Adesso giacevano sdraiati sul letto vicini e quasi innamorati una dell’altro, soddisfatti e rilassati per le svariate sborrate appena terminate, era Luisa che guardandolo con amore e riconoscenza le diceva, appena mi tolgono questo cazzo di gesso, e non vedo l’ora, non puoi immaginare quello che ti faccio fratellino dolcissimo, prima ti spoglio completamente, e poi….ma …..ma questa è un’altra storia.
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