Mi chiamo Sabrina ed ho 29 anni.. .. all’epoca dei fatti che vi racconterò ero una 26enne che frequentava l’Università di Economia e Commercio (adesso, per fortuna, sono laureata).. sono una ragazza che definire bellissima è davvero troppo.. non ho un fisico da modella, ma in me c’è qualcosa che attira gli uomini.. saranno i capelli lunghi e neri, il mio visetto dolce e malizioso, il mio corpo credo piuttosto sensuale, perchè morbido e sinuoso.. non ho difficoltà ad ammettere che sono sempre stata qualche chilo sopra peso, poca roba, ma abbastanza da rendermi “appetitosa” per gli uomini, negli anni mi sono fatta l’idea che in me si possa vedere il prototipo della “femmina da letto”.. Da quando ho fatto sesso per la prima volta, a 19 anni e quindi un po’ in ritardo rispetto a tutte le mie amiche, è stato come se dovessi obbedire ad una escalation di interesse per le situazioni prima solo pruriginose, poi sempre più perverse, fino ad arrivare ad un momento preciso di rottura, improvviso, in cui i miei limiti, morali e “personali”, le inibizioni che prima mi possedevano, sono del tutto scomparse, rivelando a me stessa e agli altri il rovescio della mia medaglia.. . Questo è il racconto dei miei primi passi in quella direzione.. CAPITOLO 1Allora, in quel periodo avevo questa fantasia ricorrente, che alla fine era diventata un’ossessione.. tutto era cominciato quella volte che il mio ragazzo, Marco, si era inventato una situazione particolare:io ero una puttana e lui mi doveva abbordare, avremmo contrattato, e poi saremmo andati a scopare.. lo facemmo nel parcheggio sotto casa mia, come un gioco, ma la cosa venne davvero troppo bene, e quando scopammo venni come non mai.. ma la cosa che mi eccitò di più fu che dopo aver scopato lui mi dette 20 euro, mi fece scendere e mi salutò appena, andandosene con l’auto.. rimasi per qualche minuto sotto casa un po’ stordita con la banconota in mano, e mi accorsi che quel gioco mi era piaciuto un po’ troppo.. da allora non facevo altro che fantasticare di come sarebbe stato farlo veramente, battere sulla strada, dico, e farmi abbordare da degli sconosciuti.. ci pensai così tanto che alla fine decisi di farlo, era una pazzia, lo so, ma tutti abbiamo un lato oscuro che a volte ci obbliga a fare certe cose da matti, no? Un Giovedì sera che non uscivo con Marco, era estate, mi vestii con la minigonna più corta che avevo, con una cannottierina rossa che mi copriva appena le tette -senza reggipetto- e lasciava scoperto l’ombelico e un paio di stivali neri che arrivavano sotto il ginocchio.. per uscire e non farmi vedere dai miei in quelle condizioni, mi misi il cappottino di jeans lungo, salutai di corsa ed uscii, seguita dal grido di mia mamma “Ti farà caldo con quel cappotto!” Montai in macchina e andai verso la periferia della città che distava circa 60 km dal mio paesello.. sapevo dove stavano le prostitute perchè ne avevo sentito parlare a giro.. . Arrivai in zona, e parcheggiai l’auto.. mi tolsi il cappotto e rimasi seminuda, per sentirmi ancora più perversa, mi tolsi anche le mutandine di pizzo nero.. mi imposi di far finta di essere una ragazza dell’est, per non destare sospetti, e mentre camminavo sul marciapiede provai a dire qualche parola imitando un accento vagamente slavo.. Mi piazzai ad una certa distanza dalle altre ragazze, per non avere problemi e mi misi a passeggiare aventi e indietro sul lato della strada, sculettando più che potevo.. avevo paura e un po’ tremavo, ma quando passarono alcune auto piene di ragazzi, che mi gridarono volgarità e apprezzamenti, l’eccitazione tornò a salire e a coprire tutto il resto! Dopo un quarto d’ora di attesa si fermò la prima auto.. era un tizio sulla quarantina, con un po’ di pancetta che sporgeva sotto il maglione, non bello.. mi disse solo “sali!, dai”. Lo feci, con il cuore che mi batteva a mille, con le gambe molli, quasi terrorizzata.. mi chiese se andavano bene 40 euro, feci cenno di sì e lui partì, fermandosi quasi subito in un parcheggio buio e un po’ nascosto.. mi mise la mano sul ginocchio e iniziò a accarezzarmi le cosce nude e intanto mi diceva che ero carina, che gli piacevo.. avevo paura, stavo immobile, finchè lui improvvisamente non tirò fuori l’uccello:era già duro,e grosso, molto molto grosso, mi prese la mano e se la portò lì.. cominciai a menarlo su e giù e la paura mi passava ogni secondo di più, iniziai subito a bagnarmi.. prese un preservativo dal cruscotto, se lo infilò rapidamente e mi disse, “dai che aspetti, coraggio bambolina” e fece gesto di avvicinarmi.. lo presi in bocca e iniziai a succhiarlo e ad ingoiarlo sempre di più, il contatto con quel membro sconosciuto mi fece andare quasi fuori di me, lui mi toccava il culo e si avvicinò alla mia passerina.. quando si accorse che non avevo le mutandine mi disse “ma allora sei proprio una maialina, ti piace eh?dimmi che ti piace!” feci di sì con la testa mentre lo pompavo, ed era vero, mi piaceva da matti!.. con una mano mi toccava rozzamente la fica che era ultra bagnata , e con l’altra mi spingeva la testa verso di sè, sempre più velocemente, io lo assecondavo e godevo, godevo tanto davvero e mi piaceva.. dopo pochissimo mi spinse la testa con forza,e sentii da come pulsava il suo arnese dentro la mia bocca che stava venendo.. . quando finì mi alzai, mi disse “brava, spero davvero di ritrovarti uno di questi giorni.” si tolse il preservativo e si rivestì in fretta,senza dire nient’altro, mi riportò dove mi aveva trovato, mi dette 40 euro (“va bene, no?”) e mi aprì la portiera da dentro, salutandomi con un cenno della mano, ripartì sgommando.. Come mi sentivo non lo so, ero confusa e le ginocchia mi facevano giacomo giacomo.. . pensai di rimontare in auto e andarmene alla svelta,ma non me ne dettero il tempo.. si fermò subito un altra auto.. a bordo, tre ragazzi giovani, sui 25-26 anni, quello che aprì il finestrino era davvero carino con i capelli a spazzola e gli occhi chiari -“ciao bella, quanto vuoi per tutti?” Non sapevo che dire .. erano tre!Non avevo pensato che sarebbe potuto succedere.. ma gli uomini vanno con le puttane a tre per volta?Oddio!E adesso cosa dovevo fare? “Dai, domani il mio amico parte per il militare.. ti diamo cento euro e ti facciamo divertire, che ne dici?” “Dai” disse quello seduto dietro aprendo il finestrino “sei la più bella di tutte, qua!” Detti un occhiata dietro, e anche lui era belloccio.. dissi “va bene 100 euro” con finto accento slavo, aprii la portiera dietro e montai .. mi chiedevo:”ma che stai facendo, ma che stai facendo???” Appena dentro mi chiesero se andava bene andare in casa di uno di loro, poco lontano.. va bene dissi con la voce incrinata.. (“ma che stai facendo??”) Arrivammo rapidamente, nessuno aveva detto niente nel viaggio.. La casa era una villetta isolata nella campagna a ridosso della zona industriale, con un breve vialetto d’accesso.. adesso avevo davvero paura, cosa mi sarebbe successo, perchè ero sata così pazza?? Entrammo in casa, ben arredata ,con tutto l’aspetto di un pied-a-terre di lusso, mi fecero accomodare sul divano e loro si misero davanti a me, seduti sul tavolo. “Dai spogliati, troia” disse il primo con voce calma. Avrei dovuto offendermi.. non fu così, per niente, anzi! “Dai, avanti” Allora lo feci, allargai le gambe e tirai su la gonna, sprofondando sul divano e facendogliela vedere, dicendo con voce rotta: “Dillo ancora.. ” Si guardarono “Sei una troia , devi restare nuda” Mi spogliai del tutto, lentamente,e restai solo con gli stivali.Mi toccai le tette stringendole, e la fica.. sentirmi dare della troia mi aveva sconvolto, aveva toccato qualcosa dentro di me, mi aveva ferito e per questo mi era piaciuto.. allora si spogliarono anche loro, completamente, e mi furono addosso, mi toccavano dappertutto , mi aprivano le gambe, mi mordevano le tette, sentire tutte quelle mani quelle bocche e tutta quella carne addosso mi fece andare di fuori, sospiravo e gemevo, presi nelle due mani due cazzi e li agitai forte, mentre il terzo mi aveva messo due dita dentro e le muoveva con forza su e giù.. mi ricordai per fortuna di far mettere i preservativi, mi misi in ginocchio sul tappeto ai piedi del divano.. loro mi stavano davanti in piedi e io prendevo in bocca i loro uccelli ritti, uno alla volta.. i ragazzi me ne dicevano di tutti i colori, e più me ne dicevano più impazzivo, più ne volevo.. loro ridevano e urlavano, ad un certo punto tentarono di mettermene due contemporanemanete in bocca, dovevo avere il volto sfigurato, ma mi lasciavo fare tutto.. .mi presero, e mi appoggiarono sul tavolo con la pancia in giù.. il primo me lo infilò di botto e dette subito dei colpi veloci e forti, dissi sottovoce: “finalmente”, e sentivo che si davano rapidamente il cambio dentro di me, sentivo la differenza tra i vari movimenti, mi prendevano per i fianchi e mi tiravano verso di loro, mi tiravano i capelli indietro, mi davano pacche sul culo e io mi facevo fare tutto di tutto, lo volevo , mi piaceva .. ad un certo punto uno disse.. “aspettate”.. mi aprì le natiche e mi sputò sul culo, sentii anche altri sputi degli altri che mi colpivano lì, sulle natiche, sulla schiena, e provai a dire “no, no, lì no”, accennai ad alzarmi ma mi sbatterono nuovamente giù con una spinta, uno mi teneva con forza, con una mano, la pancia premuta sul tavolo.. sentii che un qualcosa mi entrava appena nel culetto, lo avevo fatto poche volte con Marco perchè mi faceva sempre male, ma quella volta aprii la bocca e presi fiato , e sentivo che mi entrava sempre più dentro senza darmi fastidio, allargai un po’ le gambe, ed entrò tutto,stette un po’ fermo, poi cominciò ad andare avanti e indietro avanti e indietro e mi uscì un gemito soffocato e allora sentii che lui accelerava ed iniziai ad urlare e venni tanto, ma tanto che quando lui si fermò ed uscì, mi tremavano le gambe!Allora mi girarono a faccia in su, e iniziarono a darsi il cambio per scoparmi nel culo e nella fica come volevano e sentii che mi dicevano “ma guarda che troia”, “prendi maiala”, “ti sfondo il culo”,”guarda che fica slabbrata che ha questa”, e io non pensavo a niente perchè mi piaceva e non volevo pensare a niente di niente .. alla fine mi dettero una mano e mi alazrono, mi misero seduta sul divano con la testa appoggiata sullo schienale, istintivamente aprii la bocca, mi montarono sopra e mi scoparono anche lì e sentivo tutti i miei sapori sui loro cazzi inguainati, e se ne vennero uno alla volta dentro la mia bocca, e mi trovai a pensare a quanto sarebbe stato bello poter bere il loro sperma, mio dio, quanto sarebbe stato bello.. . Quando tutto fu finito,tutti si buttarono sul divano accanto a me,che ero proprio sfinita, e continuarono per un po’ a toccarmi le tette e in mezzo alle gambe, poi ci rivestimmo un po’ in silenzio, i ragazzi ancora ridacchiavano e si davano delle gomitate indicandomi con cenni della testa, mi sentivo umiliata, sporca, ma non riuscivo a sentrimi in colpa.. .. uscimmo da lì che erano le due di notte,montai in macchina dietro, insieme a quello carino con i capelli ritti,che per i dieci minuti del viaggio continuò a infilarmi le dita nella fichetta stanca.. mi dava fastidio, ma lo lasciavo fare,allargando le gambe, tanto ero distrutta e passiva .. arrivati sul viale mi dettero centocinquanta euro invece dei previsti cento, mi dissero che me li ero guadagnati,che ero stupenda, che speravano di ritrovarmi, smontai dalla loro auto,ci salutammo,e ripartirono, era tutto così irreale.. mi avviai lentamente verso la macchina.. ma quella serata non era destinata a finire!Mentre camminavo mi resi conto delle condizioni in cui ero.. il culo mi faceva un male da morire, la fica era talmente bagnata i che colava lungo le cosce, le tette erano indolenzite per i modi bruschi con cui erano state trattate, ed ero sicura che mi stavano venendo lividi sulle braccia perchè per tutta la sera ero stata afferrata, strattonata, spinta.. Pensavo a quello che avevo fatto, a quanto mi era piaciuto, ero un po’ impaurita per aver tratto piacere da situazioni così perverse e anormali.. chi o che cosa ero diventata?e cosa avrei fatto d’ora in poi?? Mentre pensavo a queste cose, avanzando a zig zag e zoppicando sui tacchi degli stivali, non mi ero accorta che una macchina stava arrivando a tutta velocità.. mi accorsi di loro solo quando vidi lampeggiare una luce blu che mi si affiancò facendo stridere le gomme per la gran frenata.. era una macchina della Polizia!Adesso ero vermamente nella merda!!Mi immobilizai sul marciapiede e i due poliziotti scesero, uno era alto con le spalle incredibilmente larghe e non potei far a meno, anche in quel frangente, di notare che era carino, , l’altro più basso, con un odioso pizzo che gli scolpiva la faccia in un eterna smorfia crudele.. “Buonasera” “Ci favorisca i documenti e il permesso di soggiorno!”Ero talmente impaurita che non riuscivo a parlare, gli occhi mi si riempirono di lacrime, e stetti a fissarli con gli occhi spalancati con le braccia strette sotto il seno, incapace di pensare cosa dire o fare, come comportarmi.”Signorina, ha capito cosa le abbiamo chiesto?”Provai a parlare “Io.. .io.. non sono una prostiuta.. “”Questo lo ha detto lei, non noi.. lei è italiana?” Risposi di sì, e che avevo avuto un guasto alla macchina, adesso era tutto a posto e non avevo problemi e stavo tornando a casa.. ma dalle loro facce scettiche capivo che non li convincevo affatto.. Quello alto cominciò: “Lei è in una zona frequentata da prostitute, purtroppo siamo obbligati a chiederle i documenti e a fare una perquisizione.. ” “Le garantisco che è solo una formalità, cerchi di capire e faremo in fretta.. .” Quelli sapevano benissimo che non ero lì per un guasto dell’auto, tra l’altro il mio abbigliamento lo avrebbe reso chiaro a chiunque,ma ero altrettanto sicura che in ogni caso nn avrebbero potuto farmi niente.. ero solo una ragazza senza precedenti vestita in modo eccentrico che camminava verso la sua auto.. decisi comunque di fare quello che dicevano per fare più veloce possibile e non avere guai.. mi accompagnarono a piedi alla mia auto, che era a pochi metri di distanza.. mentre entravo nell’abitacolo per prendere i documenti feci un movimento sbagliato.. la gonna si impigliò nel seggiolino e salì fino alla vita, rivelando alle torce esterrefatte dei due agenti la mia fichetta nuda.. arrossii e mi affrettai a coprirmi, ma quando alzai gli occhi vidi che i due agenti si guardavano stupiti, sorridendo.. questo mi fece provare un brivido lungo la schiena,di imbarazzo e di piacere allo stesso tempo.. adesso era provato oltre ogni ragionevole dubbio il motivo per cui ero lì.. probabilmente mi avrebbero fatto perdere un altro po’di tempo, ma niente di più.. consegani i documenti e uscii dalla macchina.. il poliziotto alto, quello con delle belle spalle, mi disse di mettermi con le mani appoggiate sul tettino e di allargare le gambe.. poi fece con voce bassa “Permette?”.. in teoria avrei potuto rifiutarmi di essere perquista da un uomo, ma essere in quella posizione e pensare di essere toccata in quel modo fece salire di nuovo la mia eccitazione, e quella che ormai ammettevo essere una perversione masochista.. feci appena segno di sì con la testa,e lui iniziò lentamente a toccarmi gli stivali con le mani coperte dai guanti di pelle, salì indugiando un po’ troppo sopra il ginocchio, dove iniziava la coscia nuda, poi salì verso il culo coperto a malapena dalla mini, senza molti riguardi e premendo troppo,passò sul davanti ed incontrò la piccola tasca dove tenevo i soldi che mi erano stati dati dai miei “clienti” “Svuoti quella tasca.. ” La aprii e tirai fuori i 190 euro.. Mi guardò da sotto il cappello, senza dire niente.. Quella perquisizione mi doveva aver fatto salire la temperatura di qualche grado, mi sentivo avvampare.. poi, l’idea che quei poliziotti mi avessero presa per una puttana professionista stimolava ancora di più la mia fantasia, la mia voglia di essere totalmente porca e disinibita.. o era solo il bisogno di essere usata, di sentirmi un oggetto, in balia di qualcuno?Comunque, decisi semplicemente e senza possibilità di ripensamenti, di prendere l’iniziativa, e dissi all’improvviso con voce piagnucolosa: “Per favore non portatemi dentro!Vi prego, vi scongiuro!” (li guardavo con occhi lucidi, imploranti) “Davvero, non ho fatto niente di male, non mi arrestate, farei qualsiasi cosa” (e mentre lo dicevo, li guardai entrambi negli occhi), “ma non mi arrestate”.. Quei due si dettero uno sguardo strano.. allora mi misi con le mani appoggiate sul cofano della macchina, e divaricai le gambe dicendo “Potete perquisirmi ancora, vedrete che non troverete nient’altro” Non dissero niente, ma li sentii subito entrambi dietro di me.. per quanto potessero essere professionisti o rigorosi, non potevano rsistere ad una ragazzina seminuda piazzata praticamente a 90 gradi, con il sederino sporgente e con la gonna che non nascondeva nulla alla loro vista.. sentii le mani di entrambi sul culo, prima quasi timide, poi sempre più infervorate e brutali.. mi toccarono le cosce stringedole, alazrono ancora di più la gonna.. avevo il culo completamente nudo, mi uscì un gemito e mi inarcai leggermente, sentii le loro mani sullo spacco, mi aprirono le mele, uno mi infilò infine due dita dentro.. la sensazione di quelle due dita coperte dal guanto di pelle mi fece quasi venire, abbassai la testa appoggiandola sul cofano e iniziai a spingere verso di loro il culo,inarcandomi ancora di più.. uno dei due chiese all’altro “Che facciamo?””Lo so io” rispose il secondo.. Mi fecero alzare e quello col pizzetto disse con voce bassa: “Signorina, purtroppo data la situazione dobbiamo portarla in questura per accertamenti.. non si preoccupi,data la situaione non le faremo problemi.. ” Mi accompagnarono verso la autopattuglia, sapevo cosa intendeva il poliziotto con quella frase, ed era esattamente quello che volevo.. mentre camminavamo vidi luccicare sotto un lampione le manette che i due avevano al cinturone.. dissi di getto: “Va bene, vengo con voi, ma per favore non mi ammanettate.. avere le mani legate mi da delle strane.. sensazioni” Quello altò mi scrutò un attimo.. “.. purtroppo è la procedura.. siamo costretti, ad ammanettarla” Mi girarono e mi chiusero le manette ai polsi, dietro la schiena.. salimmo in macchina e arrivammo rapidamente alla Questura.. quando entrammo il poliziotto che era di guardia scambiò un sorriso con i due, dicendo “Voi due siete sempre a raccattare puttane, eh?”.. sentirmi dare della puttana, ed essere con le mani legate dietro la schiena mi dava un piacere sottile, diffuso, che non potevo assolutamente ignorare!.. La questura a quell’ora era semideserta, i due agenti mi accompagnarono per lunghi corridoi, spintonandomi e strattonandomi, nessuno faceva caso a noi.. mentre scendevamo un piano di scale, notai per la prima volta i loro manganelli.Pendevano dalle loror cinture, avevano un aspetto incredibilmente duro e robusto, forte,erano neri e stondati, erano lunghi circa 40 centimetri compreso il manico di pelle scura, avevano un diametro notevole e non riuscii a non pensare che somigliavano ad enormi cazzi di neri di una qualche tribù africana.li fissai come ipnotizzata per tutto il resto del tempo.. alla fine arrivammo in una stanza, la cui porta fu chiusa a chiave appena entrammo.. sentire il chiavistello che si serrava, mi fece arrivare al massimo dell’eccitazione!.. nella stanza c’erano tre sedie da ufficio con i braccioli ed un tavolo, una parete era quasi completamente ricoperta da un enorme specchio.. Mi fecero sedere su una sedia, e quello alto disse: “Lei è accusata di adescamento e di prostituzione.. le facciamo la denuncia o ha qualcosa da dire al riguardo?” Non dissi niente.. facendo forza sul sedere allargai le gambe, le alzai e le appoggiaisui braccioli della sedia-che aveva lo schienale reclinato-, mostrandomi completamente aperta,con la fichetta dilatata e, penso, visibilmente già bagnata.. Chiesi languidamanete:”Ma voi il manganello lo usate solo per picchiare i criminali?” Capirono all’istante.Quello col pizzetto tirò fuori il manganello.me lo passò sule cosce, facendomi fremere,salì sulla pancia, lo usò per tirarmi la cannottierina rossa sopra le tettine.. ansimavo.. infine scese di nuovo, me lo puntò in mezzo alle gambe e lo infilò con un gesto deciso.. sentirmi entrare quella cosa enrome mi fece scappare un urletto di piacere.. iniziò senza esitazioni a mandarlo su e giù sempre più a fondo, premendo, mi sentivo spaccare e iniziai a gemere sempre più forte.. il pizzetto disse all’altro “E falla stare zitta.. “.. Quello si calò rapidamente i pantaloni e mi avvicinò al viso il suo cazzo già in erezione.. aprii le labbra e me lo sentii subito tutto in bocca, mi teneva la testa da dietro e la spingeva con forza verso di sè.. .ero invasata!Mentre succhiavo con foga,spingevo le anche verso il manganello che entrava sempre più a fondo dentro di me, implacabile.. ad un certo punto sentii dolore, l’enorme strumento di plastica nera stava affondando troppo, feci per fermarlo e mi accorsi come d’improvviso che avevo le mani ammnetatte dietro la schiena e non potevo fare niente.. quel momento di totale impotenza e sottomissione mi dette una specie di scarica elettrica e arrivai in un secondo ad avere un orgasmo devastante e potentissimo, mugolai soffocata dall’uccello che andai ad ingoiare fino alle palle, attaccandomi quasi al ventre dell’uomo con le labbra, e spinsi il mio pube fino a sentire male verso il manganello.. stetti per qualche secondo irrigidita in questa posizione, tremando, e poi mi rilassai completamente rilasciando tutti i muscoli.. il tizio alto tolse il suo membro dalla mia bocca, l’altro sfilò lentamente il manganello.. quando uscì fece uno strano suono molle,fradicio, lo guardai ed era lucido e baganto fino al punto in cui era entrato, oltre la metà.. i due si chinarono davanti a me ad osservare la mia fichetta aperta e pulsante.. “Guarda che roba” disse il pizzetto “Con questa ci divertiamo.. ” Io ero affondata sulla sedia, tenevo la bocca semiaperta e gli occhi chiusi, respirando forte.. mi tolsero le gambe da sopra i braccioli e mi fecero alzare tirandomi dai capezzoli così forte che, se non avessi imediatamente collaborato, me li avrebbero sicuramente strappati.. quando fui in piedi, mi spogliarono del tutto,e mi girarono verso lo specchio che occupava un intera parete della stanza.. vedermi completamente nuda e ammanettata mi dette un brivido.. mi fecero salire con le ginocchia sul tavolo, con la faccia appoggiata alla superficie fredda e liscia , il culo in alto e le gambe ben divaricate, le mani ancora immobilizzte diero.. mentre stavo così mi guardai nello specchio che mi era di fronte.. la posizione che avevo assunto, che mi avevano fatto assumere, era quanto di più osceno e lussurioso si potesse vedere.. arrivata a quel punto sapevo esattamente quello che volevo.. Dissi, implorante e con voce rotta:”Vi prego.. vi prego, non usate il manganello nel mio buco del culo” e scandii lentamente le ultime tre parole. “Ripetilo un po’” dissero. “Per favore, vi scongiuro, non mettetemi il manganello nel culo” Il messggio era chiaro, il mecanismo del gioco anche di più ed ero io che lo comandavo.. Quello alto restò dietro di me, mi aprì ancora di più le mele e sputò lì in mezzo, più volte, passando poi con la mano e infilandomi le prima falangi delle dita dentro.. l’altro mi piazzò il manganello ancora bagnato dal mio orgasmo in bocca.. cercai di inumdirlo di saliva il più possibile.. me los pinse in gola fino quasi a farmi vomitare, poi lo tolse e salì sul tavolo con i piedi.. vedevo la scena nello specchio.. era in piedi sopra di me, teneva il manganello con le due mani e me lo aveva puntato sul culo.. spingeva lentamene, ma non entrava nonostante io sporgessi il sedere verso l’alto.. allora mi girarono con la schiena apoggiata alle mani e le gambe tirate su.. riprovò, ma ancora non esntrava.. d’improvviso perse la pazienza, credo, perchè dette un colpo forte ,decisamente violento.. il manganello mi entrò nel culo per dieci centrimetri buoni, di colpo! Gli occhi mi ruotarono automaticamente verso l’alto, spalancai la bocca e mi uscì un suono disperato e gutturale dalla gola, una specie di “AHH-HHHH-HHHA-AHHHHHH-HHHH” soffocato, che esprimeva dolore , immenso piacere , estasi.. Mi sforzai di guardare nello specchio quello che succedeva.. il poliziotto mi spingeva il manganello nel culo sempre più a fondo ma lentamente, andando piano piano su e giù.. cominciò ad accelerare e io sentirmi incredibilmente piena, stuprata, spaccata.. iniziai a gridare “SIIIHHHII-DAI-DAI-DAI: spaccami-DAI-DAI-DAIIIIIHHH”.. continuòcosì per alemno cinque minuti, dando colpi sempre più forti, vedevo affondare il manganello spalancando gli occhi.. .quello alto,forse per non farmi urlare, era salito anche lui sul tavolo e prese a scoparmi velocemente in bocca.. .quando poi si alzò, l’altro smise di scoparmi col manganello, che era dentro quasi fino a metà.. lo tolse.. sentivo l’ano che si richiudeva.. quando fu fuori sputò sulla punta e lo rinfilò di botto, strappandomi un “OHHH-HHH”, fece denyro e fuori per un paio di volte, poi si stancò ed uscì definitavemente.. sentivo il culo pesto e aperto ma non mi faceva male,tutto quel movimento non mi era bastato, ormai non sentivo più rimorsi, o inibizioni, volevo godere ed essere scopata da chiunque, e da qualsiasi cosa.. .. i due agenti ovviamente erano al massimo dell’eccitazione.. mi misero in ginocchio in terra, mi tolsero le manette, che avevano lasciato dei segni rossi sui miei polsi, e si presentarono davanti a me con i loro uccelli in tiro.. li tenni in mano, agitandoli con forza, li presi in bocca e li leccai per tutta la lunghezza, indemoniata e vogliosa.. quando sentii che quello alto stava per venirmi in bocca lo tirai fuori e m feci sborrare sul viso.. allora l’altro prese a menarselo velocemente e iniziò a sborrare e sborrare, sul mio viso, sulle mie tette,facendomi una vera doccia di sperma!.. mi dettero un fazzoletto per pulirmi,e poi si buttarono sulle sedie.. sembravano due uomini soddisfatti, ma io non ero dello stesso avviso.. mi sedetti sul tavolo afferrando il manganello che era stato abbandanato su una sedia.Lo misi in bocca infilandolo lentamente, per bagnarlo.. aveva tutto il sapore del mio culo, in quel frangente quel gusto mi inebriò e mi sballò, come una droga.. lo tolsi dalla bocca e lo piazzai sul buchetto, sdrainadomi sul tavolo e spalancando le gambe con le ginocchia piegate.. pigiai sul culo finchè non entrò appena, lo tolsi, lo rinfilai, lo tolsi di nuovo e poi, premendo forte, lo infilai di un bel pezzo, finchè non mi sentii piena e non riuscivo a spingerlo più dentro per il dolore.. mentre con una mano mi infilavo lo strumento nel culo, con l’altra mi sfregavo con forza il clito, inserivo le dita nella fica, sentendola bagnata e spalancata.. gemevo piano, sottovoce, mi dimenticai dei poliziotti e di dove ero, contiunando a spingere nel culo, volevo solo farlo entrare più possibile, volevo sentirmi impalata, e credo che il manganello alla fine entrò ben oltre la metà.. poi però alzai la testa e vidi i due poliziotti, sempre seduti, che mi guardavano, i loro cazzi erano già quasi in erezione, allora mi tolsi il manganello con un certo dolore e piacere allo stesso tempo, scesi dal tavolo e mi misi davanti ai due, ancora seduti.. leccai i loro uccelli, li menai, passai loro la lingua sulle palle e sui loro buchi del culo, mi alzai e mi infilai tre dita nella passerina, togliendole e poi rinfilandole.. i loro cazzi erano nuovamente in erezione, e più grossi di prima.. Quello alto disse: “Forse mi sbaglio, ma questa troia sta cercando di provocarci.. “”Secondo me hai ragione, è una troia..” Il pizzetto fu più veloce dell’altro si alzò di scatto agguantandomi per le braccia, lo fece così veloce da farmi quasi paura, mi girò e me lo ficcò dentro, all’impiedi, dando subito colpi tremendi e furibondi, sbattendomi con forza, mi prese la testa con la mano e ma la spinse verso il cazzo dell’altro, che si era alzato a sua volta.. questo iniziò a scoparmi in bocca, anche lui furiosamente.. quando si dettero il cambio, quello alto me lo mise nel culo,fino n fondo, anche lui sbattendomi.. nonostante la prova del manganello, che era molto più grosso, la violenza con cui mi sbatteva mi fece provare dolore.. allora dissi togliendomi l’uccello dell’altro di tra le labbra:”Ahhh!Bastardo mi fai male”.. quello per tutta risposta prese a scoparmi ancora con più forza, sentivo il rumore delle sue palle che mi sbattevano a intervalli sempre più ravvicinati sulla fichetta, presi ad urlare,di piacere naturalmente, fu allora che quello col pizzetto mi dette uno schiaffo, forte, sul viso.. disse quasi sottovoce e con sguardo cattivo:”Zitta troia, siamo in una cazzo di Questura, non puoi fare questo casino”. Lo schiaffo mi aveva semplicemente fatto venire.Iniziai a sentirmi stuprata, e per come mi trattarono da allora in poi non sono affatto sicura che non fu così. Ero nelle loro mani.Mi scoparono per una mezzora buona, davvero con violenza, mettendomi in tutte le posizioni, schiaffeggiandomi, tirandomi per i capelli , dicendomi di tutto.. alla fine era seduta su quello col pizzetto,che era sdraiato in terra, con il suo cazzo nel culo, mi sbatteva dal basso e io assecondavo i suoi movimenti.. mentre ero così quello alto mi scopava ancora in bocca, tenedomi con forza la testa e spingendola con violenza verso di se.. ad un certo punto me lo ficcò in fondo, spingendo anche con il bacino e semplicemente mi sborrò in gola.. iniziai a tossire, cercando di deglutire tutta quella roba, mentre il pizzetto non si fermava e continuava a sbattermi dal basso.. cercai di protestare,di divincolarmi, ma non mi fu possibile.. “E ora ti prendi la mia nel culo”, disse il pizzetto.. subito allarmata dissi “No, ti prego!”, e questa volta ero sincera, non volevo che mi venisse nel culo!!Cercai di divincolarmi, ma lui mi teneva forte per la vita.. allora con un colpo di reni riuscii ad alzarmi e scappare,mi rifugiai dalla parte opposta del tavolo.. quello alto mi fu subito addosso, mi rincorreva attorno al tavolo mentre l’altro era ancora sdraiaito sulla moquette verde, toccandosi l’uccello e ridendo della scena.. alla fine il mio inseguitore prese il manganello e mi dette un colpo, non troppo forte, su una coscia, è chiaro che per esperienza sapeva dove colpire perchè sentii un dolore acuto, che per altro passò subito, ma che mi fece cadere davanti alle sedie.. allora mi fu addosso, mentre con una mano teneva i miei polsi in una morsa, allungando l’altra prese le due paia di manette della loro dotazione, e ne strinse una ad un mio polso ed una all’altro, lasciando una estremità libera per ognuna.. poi mi trascinò da esse verso il lato corto del tavolo, e fissò le manette alle due gambe di esso.. così ero bloccata!Inutile dire che quell’inseguimento, l’ammanettamento, essere trascinata e impossibilitata a muovermi bloccata a terra, mi avevano di nuovo eccitata.. il pizzetto arrivò subito.. tentò di aprirmi le gambe , ma le tenevo strette.. nonostante l’eccitazione quello che voleva fare non mi andava giù e dicevo “No, no, adesso basta, per favore, PER FAVORE!”! Arrivò quello alto, si mise sopra di me in piedi dandomi la schiena, e mi forzò le cosce, riuscendo infine ad aprirle e, nonostante tutti i miei sforz,i a tenermi ben larga, con forza.. allora il pizzetto si mise giù e mi piazzò l’uccello sul culo, affondandolo.. all’inizio mi fece veramente male, perchè ero contratta, ma tutta quella situazione, inutile negarlo, mi piaceva.. mentre quello mi scopava con foga, e l’altro mi teneva ben larghe le gambe, iniziai a gemere sottovoce,non volevo che sentisse che mi piaceva, ma poi non riuscii a trattenermi perchè il pizzetto, tra l’altro, ci sapeva fare, dandomi dei poderosi colpi, facendomi quasi male nonostante il “trattamento” col manganello.. iniziai a godere.. quello alto mi lasciò le gambe, non facevo più resistenza, e iniziò a toccarmi la passerina.. fu la goccia che mi fece traboccare.. persi di nuovo il controllo, iniziai a gridare come un osessa: “AHII-AHH-SHHHI-SHHI-SHHIII- -SPAHHACCAMIHHH-FAMMI MALE- AHIIII-AHHH-SONO-AHHHH- UNA VACCAHHHHH-GHHHH!”, sentirmi dire quelle cose fece arrivare il tizio col pizzetto al limite.. mi prese per le cosce e mi tirò a se, affondando con l’uccello alla radice e sborrandomi ben in fondo.. sentire quei fiotti caldi nelle profondità del mio culo mi strappò un ultimo “HHHH-HHHH-Aghhhhhhhh-hh-“.. .quandò uscì, ero distrutta in tutti i sensi.Si alzarono e mi lasciarono ammanettata per un po’ guardandomi dall’alto.. .sentivo il seme del poliziotto che mi usciva dal “buchetto”-che ormai doveva essere ben spanato- e colava giù lungo le mele.. il pizzetto prese un fazzoletto e mi asciugò, con una delicatezza e un’attenzione sorprendenti, e che mi fecero, in quel momento, un gran piacere.. poi disse “Non ti devi preoccupare delle malattie, noi sbirri ci dobbiamo fare i controlli del sangue ogni mese, e lo abbiamo fatto proprio la settimana scorsa.. siamo sani come pesci.. e tu d’altra parte sembri una ragazzina a posto.”Inutile dire che anche quello mi provocò un gran sollievo! Poi fecero una cosa che al momento non capii.. mi liberarono dalle manette, spostarono il tavolo verso la parete coperta dall’enorme specchio, mi fecero salire sul tavolo in ginocchio, con il culo quasi appoggiato alla parete riflettente e le gambe ben larghe.. mi aprirono con forza le mele , indicando i miei pertugi aperti e provati e ridendo.. questo atteggiamento mi lasciava perplessa!Poi mi dissero “guarda un po’ qui che sorpresa”.. mi fece cenno di avvicinarmi a quello che credevo essere lo specchio.. da vicino, si vedeva chiaramente che era un vetro trattato per riflettere, ma in realtà trasparente.. dall’altra parte del vetro,c’era una stanza, e nella stanza tre poliziotti in divisa, con gli uccelli fuori , che mi salutavano e applaudivano!Rimasi sconcertata, allibita, incredula!Mi vergognavo!Quelli avevano visto e sentito tutto?Come avevo fatto a non pensarci?Nei film si vedeono sempre quelle stanze “segrete” celate da uno specchio da cui gli investigatori assistono agli interrogatori.. Ero col viso attaccato alla parete e guardavo l’altra stanza, con il cuore in gola e il respiro affannoso.. poi vidi uno dei tre che premeva un pulsante e si avvicinava a parlare ad un microfono.. la sua voce uscì da un altoparlante situato in alto nella nostra stanza.. “Complimenti signorina Sabrina G. , lei è davvero una gran troia!” (Risate)”Le dispiace se veniamo a salutarla?”.. che dovevo dire?Dall’altra prte dello specchio i tre si avvicinarono alla parete che ci divideva, mi incollai ancora di più, vidi i loro uccelli vicinissimi, ci separava solo quel sottile strato trasparente, li battevano sul vetro in corrispondenza del mio viso.. uno in particolare, mi colpì.. era quello del tizio che aveva parlato al microfono, era una cosa enorme, non ne avevo mai visto uno così grosso, con delle vene volgari e pulsanti lungo tutta l’asta, nodoso, con una cappella enorme, lungo.. allora, di nuovo lasciai perdere tutta la vergogna, le inibizioni, la paura, e feci semplicemente cenno di sì.. Mi misi a sedere su una sedia aspettandoli.. arrivarono subito, sentii il chiavistello della porta che si apriva, entrarono uno per volta squadrandomi con sorrisi di fuoco, e li vidi richiudere la porta chiave.. questi erano più anziani dei due che mi avevano portata lì, avevano sicuramente passato la quarantina, erano vagamente fuori forma.. quello con l’uccello enorme,che sembrava il più anziano,portava degli incredibili baffi da sbirro e aveva una pancia sporgente che tirava la divisa .Un altro, bassino e pelato, era più giovane e notai il suo bel viso e gli occhi chiari.. il terzo era alto e magro,aveva uno sguardo cattivo, ma dei bei lineamenti, e mani grandi e forti.. I tre dissero “E bravi i nostri novellini, che ci portano sempre un gingillo per passare la nottata.. “. Era evidente che non era la prima volta che lì dentro succedeva una cosa del genere, e che quello era un rituale che quei cinque conoscevano bene.. Il solito tizio, quello con i baffi, disse avvicnandomisi e tolgiendosi i pantaloni “Cara signorina Sabrina G., lei è accusata di prostituzione e adescamento.. ancora non siamo sicuri che lei non sia una puttana.Vede, ci deve convicere.. ” e mentre lo diceva mi agitava sotto il naso il suo affare enorme, e mi toccava pizzicandolo il piccolo e sexy rotolino di grasso che ho sulla pancia, e che si mostra quando sono seduta.. .Non resistetti più di un paio di secondi, afferrai il suo arnese con la mano.. era così grosso che le mie dita non riuscivano a chiudersi intorno all’asta.. lo presi in bocca,aprendo le mascelle più che potevo, e iniziai a succhiarlo lentamente, con attenzione, dando lunghe leccate dalle palle fino alla cappella, ingoiandolo fino a dove riuscivo, stringendogli le palle, o passandogli con il taglio della mano sullo spacco del culo.. gli altri due si erano messi ai lati della sedia su cui ero seduta, così cominciai a spompinarli uno per volta, sempre con più foga, con più ardore, perchè tutti quegli uccelli intorno al mio viso, tutti quei sapori diversi nella mia bocca, mi facevano impazzire.. I due “novellini” intanto si erano messi dietro di me, e mi toccavano le tette, stringendole, tirandomi i capezzoli, e spingendosi a passare con le dita sulla fichetta.. la loro presenza, in un certo senso, mi rassicurava! Il tizio con i baffi si accucciò tra le mie gambe e mi infilò un dito dentro .. lo tolse e lo annusò, bagnato,poi me lo avvicnò alla bocca e me lo fece succhiare.. era buono.. Dissi “Dai, scopatemi poliziotti”.. quello alto e magro si mise a terra, e fece cenno di raggiungerlo,gli montai sopra ed iniziai a cavalcarlo con foga, stringendomi le tette, con gli occhi chiusi.. gli altri si avvicnarono ai miei lati, presi i loro uccelli in mano e ancora una volta sentire quello enorme del poliziotto baffuto mi dette una scossa, mi alzai e mi apoggiai con la pancia sul tavolo, aprendomi le mele .Dissi “Dai baffone, fammelo sentire qui.. ” , quello non se lo fece ripetere.. me lo puntò sul culo, e affondò subito.Era troppo grosso,in circonfernza superava di sicuro il manganello,e mi faceva male, ma quella sera il dolore era lentamente diventato il veicolo per arrivare al piacere, e lo stesso potevo dire delle umilizioni, del sentirmi insultata.. così mentre quello mi dava dei colpi lenti ma inesorabili dicevo “AHH-Sono-AHH-o non sono-AHH-una-AHH puttanahhhahh?” “No bella, sei una troietta come tante.. lo sai quante ce ne siamo fatte così?” Sentirmi dire “troietta come tante” mi fece infervorare ancora di più.. e presi a spingere il culo verso il baffone, sentendone la pancia sporgente, sentendono che proprio quella pancia sporgente stuzzicava la mia parte sporca, corrotta, e che quella sera avevo deciso di liberare completamente.. dopo un po’ gli altri comniciarono a sbraitare contro il baffone “Ehi lasciacela un po’ che così la rompi,Terza Gamba!” “Terza Gamba” uscì dicendo “E’ tutta vostra.. “.Sentii prendermi per il collo, brutalmente.. Sapevano cosa volevano fare.. il pelato si mise a terra, e mi spinsero a mettermi a sedere sopra il suo uccello ritto, mi abbracciò tenedomi stretta e premendomi le tette contro il suo petto.. subito, da dietro, arrivò anche il magro.. senza perdere tempo, affondò il suo membro dentro il mio culo.. feci un “AHHHH!” di dolore.. mi sentivo spaccre dentro!!Ignorarono i miei lamenti e si mossero dentro di me velocemente, affondando.. in particolare il magro mi dava dei colpi potenti nel culo,sentivo i loro due uccelli separati da poca pelle, che si muovevano dentro di me, mi sentivo piena, non avevo mai provato niente di così.. .completo.. quando dentro di me mi dissi “Stai facendo la tua prima ‘doppia penetrazione’!” persi il controllo.. La “doppia penetrazione” l’avevo sempre associata ai film porno, alle professioniste del sesso, insomma, a delle donne completamente “perse” , completamente “troie”.. tutto questo mi provocò un orgasmo fulminante, e iniziai di nuovo a gridare: “OAHHHH.AHHHHHHHhhh-OUCH-AHHH-SIIIIIII- DAI-SIIhhhhII-SCOPAHHHTEMI MAIALIIIIIIHHH” “Terza gamba” arrivò da davanti e mi mise il suo affare enorme in bocca, zittendomi.. adesso ero tutta piena.. mi agitavo, mugolavo, mi stavo facendo scopare da tre uomini sconosciuti contemporaneamente, era bellissimo, era pura estasi, era un delisrio di piacere!.. da allora in poi tutto si svolse rapidamente, o almeno così mi sembrò perchè ero completamente di fuori, scioccata e sconvolta dal piacere.. “Terza Gamba” e il magro si dettero il cambio, e quando il coso enorme mi entrò di nuovo nel culo non sentii più dolore, volevo solo che affondase fino alla radice, e mentre l’uccello del magro mi faceva in bocca, mi dilatai con le mani le natiche, spianando la strada al baffone.. .venni scopata così per dieci minuti buoni, si dettero tutti il cambio dalle rispettive posizioni, alla fine ero ancora più esausta di prima.. non ce la facevo più.. quando mi lasciarono sentii le mie parti intime pulsare pericolosamente, la fichetta mi colava liquidi di godimento sulle cosce,mi alzai e tremavo come una foglia.. .senza aspettare un attimo, mi spinsero su una sedia.. .presero un bicchierino di carta dal distributore “culligan” dell’acqua.. Il primo fu “Terza Gamba”.Se lo menò velocemente e venne nel bicchierino.. il magro e il pelato lo imitarono.. poi vennero da me portandomi il bicchiere.. era un normale bicchierino di plastica, pieno fino alla metà di sperma.. non lo dovevo fare, ma lo feci.. lo portai alle labbra, e bevvi tutto il contenuto in tre sorsi, lentamente e guardandoli negli occhi, toccandomi la fichetta fradicia da fuori.. quando ebbi finito ingoiai per l’ultima volta e mi leccai le labbra continuando a guardarli con occhi da porca.. ero definitivamente, e irrecuperabilmente, una grande, grandissima troia.. . Mi applaudirono ridendo,sembravano sinceramente colpiti.. forse le atre ragazze che erano state lì si erano rifiutate di fare quell’ultimo gioco.. Poi si rivestirono in fretta e il baffone disse con voce neutra: “Bene signorina G., effettuati gli accertamenti del caso abbiamo stabilito che lei si trovava sul Viale X per un guasto alla sua auto, e che la sua moralità è indubbia.. ” e si misero tutti a ridere.. . “Comunque non si faccia ritrovare a battere, non è un bel mestiere. Per i suoi giochi, d’ora in poi, scelga sedi più adeguate” aggiunse serio quello col pizzetto, che fra tutti si era rivelato il più sensibile.. I tre anziani sparirono subito dalla porta dela stanza, non si girarono neache a salutarmi.. Mi rivestii rapidamente.Cominciavo a sentirmi strana, le prime avvisaglie di rimorso cominciai ad averle mentre con l’autopattuglia i due “novellini” mi riportavano alla mia auto.. mi fecero scndere e mi salutarono.Prima di andarsene quello col pizzetto mi disse ancora una volta “Mi raccomando.. lei è una bella ragazza, non si sciupi così.”. Entrai in auto e per prima cosa mi rimisi le mutandine.. ero pentita?No!Non lo ero.. però avevo paura.. .quella sera avevo fatto cose, traendone un enrome piacere, che fino al giorno prima mi avrebbero fatto schifo anche a sentirle raccontare.. cosa ero diventata?Cosa sarei diventata? Quella notte mi avrebbe cambiata? Sarei riuscita a rimanere la brava ragazza di prima, la ragazza semplice e a cui piace il sesso “normale”? Quando arrivai a casa, nonostante l’ora, mi misi a fare il bagno.. riempii la vasca e ci scivolai dentro.. addosso sentivo ancora tutti i sapori, gli odori di quella serata.. chiusi gli occhi e mi si affacciarono nella mente l’immagine dell’enrome uccello nodoso del baffone, di me con il manganello nel culo, della doppia penetrazione, dell’uomo a cui avevo fatto un pompino per soldi, dei tre ragazzi che mi avevano scopato sul tavolo di casa di uno di loro.. inarrestabile, inesorabile, l’eccitazione salì di nuovo, sentii che la fica mi si bagnava, come se ne chiedesse ancora, e seppi immediatamente la risposta alla domanda che mi ero posata prima, in auto.. .Sarei riuscita a rimanere la brava ragazza di prima?La risposta era no, ero andata troppo oltre, non sarei riuscita a fermarmi, forse a limitarmi, ma non a fermarmi..
Aggiungi ai Preferiti