Questa volta avevo programmato tutto, il bimbo a casa dei nonni, le prenotazione al ristorante dove non andavamo da tempo, ma che a lei l’ultima volta era piaciuto molto e che guarda caso si trovava a meno di un km dall’unico club privé della zona; non le avevo detto dove la portavo, ma solo di vestirsi abbastanza elegante sopra ed altrettanto sexy sotto.Ultimamente le avevo regalato diversi completi carini, aveva solo l’imbarazzo della scelta ed infatti scelse subito l’ultimo, non ancora inaugurato, un completo ricamato rosa che lasciava intravedere le sue grazie, una bella 4° di seno ed un pube molto nero e ben curato, c’era da festeggiare una ricorrenza ed anche per questo lei si sentiva come in debito con me ed avrebbe voluto accontentarmi anche se certe cose non sempre le andavano a genio. Appena entrati in macchina provò ancora a chiedermi dove eravamo diretti, ma io imperterrito continuai a guidare senza rispondere; il suo stupore salì quando presi l’autostrada in direzione nord, ma appena usciti dal casello ebbe una percezione che divenne conferma appena girai dalla nazionale verso il ristorante. Rimase di stucco, non se l’aspettava, anche perché durante il tragitto aveva scoperto un po’ le cosce ed io l’avevo massaggiata un po’ (lo facciamo spesso in auto) e di solito finiamo in qualche piazzola di sosta, ma quella sera doveva essere tutto diverso. Avevamo un buon ricordo di quel locale, anche perché non è tra i più a buon prezzo, però la qualità del cibo e l’aria che vi si respira valgono a pieno il conto da pagare, difatti lei trovò subito una cosa sfiziosa che le piaceva ed io approfittai per scegliere un buon vino rosso per scaldare gli animi; la serata stava prendendo la piega giusta lei era rilassata ed eccitata da quella situazione inaspettata, io mi godevo passo dopo passo l’evolversi delle cose, cercando di sbagliare il meno possibile, e di preparare il terreno a ciò che sarebbe seguito.Durante la cena per mantenerla in caldo le chiedevo se le piaceva il cameriere o qualche signore ai tavoli di fronte e lei ormai calda iniziava a stare al gioco, mostrando di tanto in tanto la sua buona quarta o le sue gambe affusolate. La parte più difficile iniziò all’uscita dal ristorante, era già tardi e lei si aspettava qualche gioco in macchina lungo la via di casa, ma io all’incrocio con la nazionale svoltai decisamente verso nord senza dare spiegazioni, lei non riusciva a capire, ma io già godevo di ciò che sarebbe potuto accadere. Parcheggiai la macchina vicina ad un motel e scherzai sul fatto che avremmo potuto passare la notte lì, in realtà eravamo vicinissimi al privè ed io sapevo che quei 50 metri non sarebbero stati facili, nonostante l’effetto del vino e che già non aveva più gli slip. Non capiva e non voleva scendere, mille dubbi la stavano assalendo, ma io puntando sul fatto che mi doveva qualcosa e che doveva rispettare la ricorrenza a me favorevole la convinsi e finalmente chiuse la porta dietro di se, io la strinsi a me e velocizzai il passo, non volevo trasmettere tentennamenti.Alla cassa, dopo qualche convenevole (documenti) e qualche imbarazzo ci fecero entrare, ma lei non era ancora convinta, così per metterla a suo agio le ordinai da bere e la invitai a fare un giro per le stanze, in più mi aveva fatto promettere che non l’avrei forzata a far nulla.Tornati all’atrio discoteca, mentre sorseggiavamo qualcosa su delle poltrone, la fortuna mi venne incontro: misero della musica latino-americana (che lei ama) e subito sfruttai l’occasione per farla ballare, con l’intenzione di scioglierla un po’, anche se in realtà anch’io ero molto teso. Al volo mi sono ricordato che sotto era nuda, e tra l’altro era ancora bagnata, non ci volle molto per riportare la temperatura a com’era in macchina, e sentendo che la situazione stava cambiando, lanciai la proposta di appartarci in una piccola stanza giusta per noi, le annuì e mi bastarono qualche bacio ed una mossa decisa, e lei era già sopra di me, quasi in trance con gli occhi chiusi e la fica ormai un colabrodo, non si sarebbe tolta per nulla al mondo! Altre persone attirate dai nostri movimenti e dal suo ansimare guardavano dal ciglio della stanza ciò che accadeva, alcuni maschi si avvicinarono senza toccare, ma noi eravamo rapiti dalla situazione ed era come se non ci fossero, anche se nella mia mente aleggiava il pensiero di rendere partecipe qualcuno al nostro rapporto, ma non sapevo fino a dove si poteva arrivare, era già la prima volta in un privè e non volevo rovinare tutto. Quando ad un tratto cercando di cambiare posizione per non venire subito, ho interrotto quel ritmo, e ci siamo subito resi conto che eravamo attorniati da 3-4 singoli, io chiusi gli occhi non sapendo come avesse reagito a tanta vicinanza, ma la sorpresa mi colse quando, una volta riaperti gli occhi, lei aveva già le mani e la bocca occupati, una scena hard da fare invidia a qualsiasi film del settore, così dopo qualche altro colpo non potei trattenermi più e venni alla grande. Allora lei ormai in preda ad un raptus, non contenta di aver goduto abbastanza scelse il più dotato, gli infilò un profilattico e se lo piazzò sotto, continuando ad usare le mani e la bocca con gli altri; forse la situazione mi era sfuggita di mano, ma rimanevo a guardare e ad ascoltare i suoi gemiti e le loro offese, finalmente era successo, io godevo con lei e già sentivo di nuovo l’eccitazione in me. Quando oramai era allo stremo e tutti i presenti avevamo goduto del suo corpo, senza dire nulla siamo usciti dal locale, lei era fiera di essere stata all’altezza della prova, ma timorosa del mio giudizio appena entrati in macchina disse: te l’avevo detto che non dovevamo entrare, sapevo che andava a finire così, io in certe situazioni non mi controllo!Ma io dopo una breve pausa, fermai la macchina, la baciai sulla bocca e le dissi: TI AMO! Lei ricambiò con un bel pompino durante il tragitto in autostrada a cui segui una doccia calda insieme ed una nuova puntata a letto!Questo racconto lo dedico a lei, e a tutte le mogli che fanno godere i loro mariti!
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