Finalmente anche Natale stava arrivando, era in 24 Dicembre e io Mirella e Marta le mie sorelle, partivamo per la Baita che avevamo in cima alla funivia del Monte Vettore, è nella zona estrema delle Marche a 2500 metri di altezza, è una solidissima costruzione in cemento, non c’è la corrente, ma abbiamo un ottimo generatore che ci fornisce tutta quella che ci occorre, arrivati dopo oltre mezz’ora di funivia, si percorre quasi un chilometro a piedi e li c’e la nostra casa, sono quattro camere da letto, una grande cucina, e due bagni e un bellissimo salone con le vetrate, si gode una vista bellissima, nella dispensa sempre piena di scatolame e pasta, c’è da mangiare per un reggimento.Il pomeriggio ci avrebbero raggiunto i nostri genitori con la Colf, e intanto noi preparavamo tutto per passare la notte di Natale.Io mi chiamo Marco e ho 24 anni, lavoro nell’Azienda di mio padre come mia sorella Mirella di 22, poi c’è Marta 20, la più scanzonata e irrequieta della famiglia, forse questo anno riesce a diplomarsi in Ragioneria, mentre preparavamo il pranzo iniziava a nevicare abbastanza forte, avvisavo le mie sorelle che rispondevano ridendo, vorrà dire che rimarremmo bloccati qui fino all’estate prossima, ma dal nevicare a diventare una vera bufera il passo fu molto breve, dal momento che peggiorava in continuazione, prendevo il CB che avevamo e chiamavo la stazione a valle della Funivia, la risposta che mi davano era terribile, avevano interrotto la Funivia a causa del tempo pessimo, ma che se ci fosse stato un problema serio, avrebbero fatto venire il Soccorso Alpino, altrimenti se non avevamo problemi, di restare tranquilli che il tutto si sarebbe risolto in due o tre giorni, salvo complicazioni meteo, ma che in ogni caso potevamo stare tranquilli, perché nella postazione c’era sempre del personale 24 ore su 24.Avvisavo le mie sorelle, e proprio Mirella iniziava a piangere disperata, dicendo che si sarebbero dimenticati di noi, ma come le rispondevo, credo che anche nel male siamo fortunati, e questa la chiami fortuna stronzo mi rispondeva infuriata, si che è fortuna, noi qui Abbiamo tutto, il mangiare non ci manca, il camino acceso che ci scalda, se vogliamo accendiamo i termosifoni perché a corrente siamo messi benissimo, che altro chiedi dal destino in queste condizioni, e poi possiamo comunicare con i soccorsi quando vogliamo, che altro chiedi di più per il Natale che sta arrivando, mi dirai che lo sfortunato sono io le rispondevo ridendo, sono qui da solo con due donne bellissime, ed è come se non ci fossero perché sono le mie sorelle rompipalle, ci scappava una risata nervosa e poi di nuovo occupati a preparare il pranzo. Diciamo che una fortuna piccola ci era scappata, noi avevamo portato la carne e il pesce fresco per la Vigilia, e così non ci toccava aprire solo scatolame, anzi eravamo forniti in eccesso perché dovevamo essere in sei e adesso eravamo solo noi tre.Il pranzo era stato ottimo e abbondante, io mi ero sdraiato sul mio letto e mi addormentavo come un sasso, quando riaprivo gli occhi il sole iniziava a tramontare, mi ero svegliato con una erezione tremenda, avevo solo abbassato la tuta da ginnastica e me lo stavo menando molto bene, ma la porta che si apriva improvvisa mi bloccava in quella posizione, era mia sorella Marta, che vedendomi in quelle condizioni iniziava a ridere, si chiudeva la porta alle spalle e mi diceva, dai continua fratellone mio adorato, sapessi quante volte me lo sono chiesta ma come se lo tira Carlo? e adesso che lo stai facendo voglio godermi lo spettacolo. La confidenza che avevo con Marta era moltissima, tante volte ne avevamo parlato di masturbazione, ma dal parlare a farlo davanti a lei ce ne correva di tempo, mi coprivo alla meglio cercando di nascondere i miei quasi venti centimetri di nerbo, ma Marta si era seduta accanto a me e mi tirava i calzoni per farli scendere e scoprirmi, e sempre ridendo mi diceva, dai che non ho mai visto un uomo che se lo tira da solo, e se non vedo mio fratello a chi vuoi che vada a chiederlo, e poi se non ti da fastidio, mentre te lo tiri io ti faccio vedere qualcosa di mio, e così dicendo si alzava la gonna fino alle cosce, ero frastornato e disorientato, io che mi masturbo davanti a mia sorella mi ripetevo mentalmente, ma le mutandine bianche con i peli neri che uscivano dai lati mi avevano catturato irrimediabilmente, Marta continuava a tirarmi i pantaloni per scoprirmi il bastone che non accennava assolutamente ad ammosciarsi, cercavo di trattenerli ma alla fina la lasciavo stare facendomi scoprire il bastone, era rimasta sbalordita a guardarlo, poi mi diceva, posso toccarlo, dai che non l’ho mai fatto, ti prego Carlo dai non dirmi di no, se me lo fai toccare io ti faccio sentire la mia passera vuoi? e cosi dicendo si sfilava le mutandine, nel toglierle le notavo una macchia al centro di bagnato, ma possibile pensavo, che mia sorella si ecciti così tanto solo a vedermi il cazzo dritto, senza aspettare una mia risposta, lo afferrava con la mano stringendolo delicatamente, al primo pulsare che avevo quasi si spaventava dicendomi, ma che fa si muove da solo o sei tu che lo fai, non dipende da me le rispondevo, quando è dritto si muove per suo conto senza che io lo comandi, nel muoverlo vedeva che si stava scappucciando, e allora continuava fino in fondo per vederlo, adesso poteva vedere la cappella rossa dal desiderio che iniziava a gocciare, mi guardava dicendomi, ma stai gia sborrando? no le rispondevo, questo esce quando sono molto eccitato, serve a bagnarlo se me lo tiro, allora dai perché non te lo tiri che lo voglio vedere mi diceva supplichevole, senti le dicevo, ma non ti sembra di esagerare, ma te lo ricordi che sono sempre tuo fratello o no, si che me lo ricordo mi rispondeva, ma io è tanto che volevo vedere come un uomo se lo sega, non ho mai avuto nessuna esperienza in merito, si l’ho sentito dalle mie amiche che le fanno, ma io volevo vedere come, e se questo lo chiedo a mio fratello mi sembra la cosa più sicura che si possa fare, io ti potrei spiegare come mi masturbo da sola, ma questo credo che tu lo sappia gia, io sono veramente vergine in tutto Carlo, non ho mai fatto niente con nessuno credimi, e continuava a stringermi il bastone che pulsava meravigliosamente.Mi convincevo della sincerità incredibile di mia sorella, e poi ero troppo eccitato per ritornare sulle mie decisioni, facciamo in questo modo le dicevo, adesso tu me lo meni molto delicatamente e ti faccio vedere come, gli davo il via accompagnandola con la mia mano, e lei cominciava a segarmelo delicatamente, ero sdraiato sul letto, e lei seduta sulla mia destra con le gambe leggermente divaricate, facevo in modo che le allargasse ancora di più e le dissi, adesso mentre tu me lo seghi, io ti faccio un ditalino, vediamo così chi riesce a far sborrare prima l’altro, come le mettevo la mano in mezzo alla fica quasi veniva per il piacere, prima le toccavo le labbra esterne strusciandole con il dito, poi le infilavo un dito in mezzo alle labbra e lo scorrevo per tutta la sua lunghezza, fino ad arrivarle al buchetto del culo, lo sentivo spingendole delicatamente il dito sopra , poi ritornavo indietro e le entravo per due o tre centimetri nella fichetta, continuavo fino a che non le ero sopra la clitoride, come la strusciavo leggermente Marta aveva un orgasmo incredibile, mi bagnava completamente la mano con i suoi umori, lei adesso aveva accelerato la mia masturbazione, io mi fermavo per un attimo sul grilletto, e poi ricominciavo a strusciarlo sempre lentamente, adesso sentivo che aveva ripreso a godere alla grande, mi diceva in continuazione, si così dai ancora che mi stai facendo morire, oddio quanto è bello, non avevo mai provato un piacere così forte, continua che sto per sborrare di nuovo dai, anche io ero arrivato e le dicevo, adesso guardami bene il cazzo che sto per sborrare, e infatti i getti che ne uscivano erano potenti e lunghissimi, uno schizzo mi prendeva a me al bordo dell’occhio, e diversi avevano colpito sul viso mia sorella, le si fermava di segarmi appena era finito lo sperma che avevo emesso, ma un altro orgasmo lo aveva subito dopo, al colmo della contentezza mi dava un bacio sulle labbra dicendomi, grazie Carlo, non avevo mai goduto così tanto da sola, eppure credimi che ci ho provato in tutti i modi.Eravamo contenti di quello che era accaduto, ma la nostra gioia durava veramente poco, la porta si apriva ed entrava Mirella che ci diceva, ma la finite di parlare fra di voi, lo sapete che, e il discorso le si bloccava sulla bocca, quello che vedeva era inequivocabile, Mirella ancora mi stringeva il cazzo in mano che continuava ad essere duro, e io le stavo con la mano in mezzo alla fica, dopo il primo stupore iniziava a strillare e poi un pianto a dirotto non la fermava più, usciva sbattendo la porta con un siete dei maiali, eravamo sbigottiti da questa faccenda che era accaduta, ma mia sorella non ci stava a questo fatto, di scatto si alzava e andava alla porta aprendola, e poi urlando verso Mirella le diceva, se avessi avuto una sorella migliore, non sarei dovuta ricorre a mio fratello, ma se hai intenzione di dirlo a mamma e papà, stai tranquilla che ti rovino, e richiudeva di scatto la porta della mia stanza, passavano tre secondi e Mirella riappariva sulla porta, e rivolta a Marta le diceva, ma come tu fai la porca con nostro fratello e tu rovini me, ma sarò io che rovinerò te e lui questa volta, e sbatteva di nuovo la porta continuando a singhiozzare, Mirella si metteva di nuovo seduta vicino a me e notava che il cazzo si era ammosciato, lo riprendeva in mano di nuovo dicendole, ma poverino, ti hanno fatto rimpicciolire di nuovo, adesso ci pensa Marta a farti ricrescere, gli bloccavo la mano dicendole, ma lo sai che adesso siamo nei casini o non ci pensi, lei mi dava di nuovo un bacino sulla bocca e poi mi diceva, adesso vedrai come ritorna qui e fa tutto quello che le dico, si alzava di nuovo e riaperta di nuovo la porta gridava, vieni subito qui o vuoi che racconti a Carlo di Massimo? e richiudeva la porta, poco dopo la porta si apriva di nuovo e Mirella vi appariva disfatta, e guardando negli occhi Marta le diceva, tu azzardati a dire solo una parola e io ti uccido,Le avevo davanti incazzatissime e non capivo il perché, ma era sempre Marta che adesso le diceva, io adesso mi spoglio perché mi voglio divertire con mio fratello, ma anche tu fai la stessa cosa altrimenti io racconto tutto, e così Marta iniziava uno spogliarello bellissimo, e mentre lo faceva continuava con Mirella dicendole, ancora non ti ho visto il seno sorellina, che faccio comincio? e lei si toglieva la maglietta e il reggiseno, i seni di Mirella erano due sculture del Canova, due bocce minimo della quarta misura che sfidavano la legge di gravità, ma anche Marta non era da meno, le aveva leggermente più piccole ma sempre bellissime e sode, e adesso era completamente nuda e continuava a riprendere la sorella, dai le diceva, fagli vedere a tuo fratello che ficona nera che hai, e sbrigati che voglio ricominciare a divertirmi, io ero completamente sbigottito dal evolversi degli eventi, non riuscivo a capire come mai Marta avesse tutto questo potere su Mirella, ma continuavo a tacere per quello che mi si prospettava, quante pippe mi ero fatto pensando a Mirella, quando la vedevo di sfuggita con le mutandine, e adesso l’avevo a mia completa disposizione grazie a Marta, ma quale poteva essere la cosa che Marta avrebbe potuto rivelare così disastrosa per lei. Mirella era rimasta nuda davanti a noi senza emettere un sospiro, era Marta che le diceva, adesso vorrei divertirmi come si deve, però non ho idea di cosa fare, io sono tutta vergine, ma Mirella in questo mi può aiutare, lei si che se ne intende di cazzi vero sorellina? dai dammi una bella idea che mi possa piacere e così cominciamo, e Mirella sibilando come una serpe ci diceva, si vuole divertire la piccola, dai facciamola divertire, Carlo mettiglielo nel culo così si diverte e gli rimane la fica sana, a queste parole Marta non si era spaventata anzi, e infatti ci rispondeva, ma come mi dovrei mettere per farmi inculare da lui? il mio stupore cresceva insieme al mio bastone, tutto avrei pensato meno che di riuscire a metterlo nel culo a mia sorella, e Marta sempre gioiosa continuava, tanto qui di diverso non abbiamo niente da fare, allora tanto vale che ci divertiamo, ma per dopo ho una bella idea anche per te sorellina, quando ha inculato me Carlo, voglio vedere come incula te, uno per una non fa male a nessuna. Ci guardavamo smarriti e divertiti per la piega che la cosa aveva preso, e allora io dicevo a Mirella, vai a prendere il burro e l’olio che adesso prima sistemo Marta e poi….e subito Marta, ma che me lo vuoi cucinare il buchetto mio mi diceva ridendo, no tesoro le rispondevo, debbo solo avere delle cose che te lo fanno scivolare dentro il mio pisello, e subito Mirella ancora nera per il ricatto che stava subendo, ma non vi fate schifo da soli, questo è incesto bello e buono lo sapete? e Mirella pronta, se fosse incesto mi dovrebbe scopare, ma se mi incula non lo è più e vero Carlo? e si le rispondevo io facendole l’occhiolino, incesto è se c’è un rapporto nomale di penetrazione vaginale, ma se si prende nel culo è solo sodomia e basta, apposta lo chiamano rapporto contro natura, Mirella ci pensava su e stava zitta ma non era del tutto convinta.Facevo mettere Marta sul letto alla pecorina, e per prima cosa le leccavo il buchetto del culo che era fantastico, alle prime linguate Marta si piegava ancora di più e cominciava a godere, infatti mi diceva, ti prego continua così che mi stai facendo morire dal piacere, dai ancora dai eccolo che sto sborrando, madonna quanto è bello si continua così eccolo che sborro di nuovo, mi fermavo e tagliando dei piccoli pezzi di burro con il coltello, iniziavo e metterglieli nel culo, Mirella vista la reazione della sorella adesso era tutta interessata alle manovre, dopo avergliene infilati tre piccoli cubetti di burro, mi ungevo bene la cappella e la poggiavo sul buco del culo, iniziavo a spingere lentamente mentre Marta mi pregava di sbrigarmi, infine la cappella riusciva ad entrare e anche tre o quattro centimetri le erano dentro, mi fermavo per aspettare una reazione che non cera, ma Marta continuava a dirmi, ma che aspetti a infilarlo tutto, che hai paura di sverginarmi, guarda che nel culo l’imene non c’è e mi veniva incontro per spingersi da sola, io continuavo a mandarlo dentro ma la sola reazione che aveva mia sorella, era di dirmi, dai comincia a muoverti come si deve, un po’ di dolore lo sento, ma il piacere che provo è nettamente superiore, adesso le stavo completamente dentro, Mirella mi era venuta vicino per vedere quando il cazzo entrava nel culo della sorella, e adesso che la stavo pompando cominciava ad eccitarsi anche lei, infatti si metteva seduta di fianco alla sorella, e cominciava a masturbarla, ma nel frattempo un ditalino se lo sparava anche lei, era Marta che le diceva, tu continua con la mia passera, che alla tua ci penso io, e adesso che si stavano facendo un ditalino ognuna con la fica dell’altra, io cominciavo a sentire che la mia sborrata era vicina, infatti non facevo in tempo a dirlo, che iniziavo a schizzare sperma in quel culetto favoloso, e insieme a me sborravano anche loro.Adesso Mirella era rilassata e rideva divertita, e Marta le diceva, tu non hai idea di quanto è bello sentirselo che ti scivola dentro al culo, e adesso aggiungevo io, il tempo di un buon caffé e poi ricominciamo, non è vero Mirella? lei ci guardava sorridendo a tutti e due e poi diceva, credo proprio che questa esperienza…ma….ma questa è un’altra storia.

