Le mie avventure iniziano all’età di 40 anni, quando la signora per bene che ero, sposata e con prole iniziò ad essere stufa ed annoiata della solita minestra: un marito poco presente e poco interessato ai piaceri carnali che potevo offrirgli, la voglia di essere ancora oggetto di desiderio e soprattutto la voglia di essere soddisfatta sessualmente fecero di me ….la signora per pene. La prima esperienza fu davvero incredibile e rappresentò per me il risveglio da anni di letargo sessuale. L’oggetto della mia avventura fu un ragazzino di nome Andrea, il figlio di una vicina di casa. Fu veramente molto strano ciò che successe, cercherò di raccontarvelo come lo vissi all’epoca. Come già accennato dopo anni di matrimonio iniziava a muoversi dentro di me qualcosa di nuovo, una voglia che ancora non riuscivo a decifrare, non derivante dalla necessità di amore, ma piuttosto dalla necessità di soddisfare la parte più intima e trasgressiva di me stessa. Cominciavo ad avvertire delle pulsioni sessuali che mai avevo così avvertito. Da poco tempo avevo rilevato insieme a mia cognata un piccolo bar vicino a casa, era infatti da un po’ di tempo che desideravo fare qualcosa e rompere il menage della casalinga mantenuta, così per convincermi che potevo guadagnarmi la pagnotta anche da sola mi buttai in questa impresa insieme alla sorella di mio marito, anche lei nelle mie condizioni. Il bar non era frequentatissimo e il lavoro non era quindi estremamente pesante. Tra i frequentatori assidui vi era però un gruppo di ragazzini della zona attirati da due giochini elettronici che avevamo installato nel locale. Uno di questi era Andrea un piccolo ragazzino timidissimo e poco considerato dagli altri, un tipo molto solitario in quanto emarginato dal gruppo. Provavo molta compassione per Andrea e spesso lo trattenevo con lunghe chiacchierate. Un giorno mia cognata mi avvertì: “Guarda che così lo illudi quel ragazzino, a quell’età non pensano altro che al sesso e tu che sei una bella donna sempre vestita in modo sensuale lo provochi, non vedi che quando si alza dallo sgabello ha il pacchetto ben in evidenza?” “Ma cosa dici!! E’ solo un ragazzino, non crederai che possa essere davvero attratto da una vecchietta di 40 anni solo perché ha una scollatura che fa intravedere un po’ di seno e una gonna corta! Dai, è che non lo considera nessuno e il fatto che chiacchieri con lui lo fa sentire meglio, non credi?” “Io ti ho detto quello che penso, quando lui è ai giochini e tu magari ti sposti e ti inchini per mettere a posto le bottiglie lui si gira e ti guarda speranzoso di intravedere le tue mutandine che generosamente solitamente mostri, e poi secondo te cosa va a fare in bagno?” “Senti, secondo me vedi troppi film, ma chi ti mette in testa queste cose? Io poi mi sono sempre vestita così e non lo faccio per provocare, lo sai!” La chiacchierata con mia cognata mi fece molto riflettere, effettivamente dopo quel giorno feci più attenzione e notai alcuni atteggiamenti di Andrea che prima non vedevo, sembrava davvero si eccitasse della mia visione. Un giorno dopo aver chiacchierato lo vidi correre in bagno poi mi salutò e se ne andò via. Quando lui uscì andai nel bagnetto e guardandomi intorno notai delle gocce bianche vicino al water, mi abbassai e le raccolsi con un dito, era decisamente sperma. La cosa iniziò in uno strano modo ad eccitarmi, sapere di essere così desiderata da un ragazzino mi faceva come tornare giovane ed aveva acceso in me desideri nascosti e repressi. Soprattutto mi eccitava l’idea di aver a che fare con un giovane verginello inesperto, cosa che nella mia vita non mi era mai capitata. Sicuramente, infatti, Andrea non aveva mai avuto esperienze sessuali, una volta gli altri ragazzini lo presero in giro nel bar e lui scappò via imbarazzato, senza pagare un pacchetto di patatine che aveva consumato. Il giorno arrivò verso le 14, nell’orario in cui ero solitamente sola nel bar, e mi pagò le patatine scusandosi per essere scappato via senza pagarle il giorno prima. Io istintivamente approfittai dell’occasione e gli dissi: “Ma perché sei scappato così ieri?” “Avevo fretta, dovevo andare a casa” “Sei sicuro? A me è sembrato che i tuoi amici ti hanno detto qualcosa che ti ha messo in imbarazzo, vuoi parlarne con me?” “Non so se è il caso, lei non capirebbe” “Provaci! Perché non dovrei capire, sono più grande di te, ho più esperienza, magari posso aiutarti, no?” “No, niente è che mi prendevano in giro perché non ho mai avuto una ragazza e quindi …” “Quindi?” Lui arrossì e abbassò lo sguardo “Quindi non ho mai fatto sesso” “E allora? Pensi che loro siano grandi esperti di sesso? Fregatene di quello che dicono, sei un bel ragazzino e sicuramente presto troverai la ragazzina” “Non credo, sono molto timido e non piaccio alle ragazzine, e poi anche se la trovassi non saprei cosa fare, capisce?” “Lo capirai al momento giusto cosa fare, non è difficile, vedrai”. Parlando con Andrea cominciò a salirmi dalla pancia una strana sensazione, mi comportavo davvero in maniera provocante e lui accusava una vistosa erezione. Volevo vedere dove potevo arrivare, cosa poteva succedere. Mi andai a sedere su uno sgabello vicino a lui e accavallando le gambe allungai una mano sulla sua coscia. “Non mi dirai che non ti sei neppure mai masturbato” Lui si irrigidì e mi guardò prima negli occhi per poi concentrare il suo sguardo sulle mie gambe nude. “Bè si, quello si, però cosa centra è un’altra cosa” “Lo so che è un’altra cosa, ma si inizia così a fare esperienza, così inizi a conoscerti, ma a cosa pensi quando lo fai?” Notai una vampata di rosso fuoco invadere il bel viso del ragazzino, mentre la mia mano si ritirava dalla sua gamba. “Penso alle donne, alle gambe delle donne, si insomma al corpo di una donna” “E non pensi a quello che potresti fare con quel corpo?” Lui guardò le mie gambe e poi il seno “Non lo so cosa si può fare, a me basta pensare al corpo femminile e mi viene l’impulso di toccarmi” “Come adesso? Vorresti toccarti vero?” gli dissi guardandolo negli occhi e riposando la mano sul suo ginocchio. “Bè … no … cioè si, ma come fa a capirlo?” Allungai la mano fino a raggiungere il suo pacco vistosamente deformato e lo strinsi piano, poi riportai la mano sul suo ginocchio. “Si vede chiaramente! Se vuoi andare a farlo vai pure, però non mi impiastricciare il pavimento, ok? Però toglimi una curiosità, ma ora a che corpo stai pensando?” Andrea era davvero imbarazzato ed eccitato, sembrava potesse esplodere in qualsiasi momento e la cosa mi eccitava e divertiva. “Adesso non sto pensando a nessun corpo, è che guardo il suo e ….. ma ora devo andare a casa è tardi” “Ti eccita il mio corpo? Il corpo di una vecchietta? Eh, eh” “Lei è una bella donna, ha un corpo bellissimo, io farei ….di tutto per vederlo meglio” Anche lui a questo punto cominciò a giocare a “Riskia tutto”, si alzò e si avvicinò a me. “Ti basterebbe guardare meglio il mio corpo e saresti felice?” “Si, vorrei vedere sotto la gonna” disse portandosi una mano sulla patta e cominciando a massaggiarla. “Senti, facciamo un patto. Io ti faccio vedere sotto la gonna, ma tu giuri di non dirlo mai a nessuno e verrai ad aiutarmi a mettere a posto il magazzino ogni volta che mi consegnano le casse di birra e di latte, ci stai?” “Dice davvero? Si che ci sto, non lo dirò mai a nessuno, stia tranquilla” “Allora adesso andiamo nel retro e mi dici cosa vuoi vedere, ok?” Lo presi per mano e lo portai nel retro del bar, dimenticandomi quasi che sarebbe potuto entrare qualcuno anche se a quell’ora solitamente non veniva mai nessuno. “Vorrei vedere sotto la gonna” si avvicinò e cominciò a sollevarmi la gonna, lentamente. “No, aspetta, me la alzo io, tu siediti li, ok?” Comincia a sollevarmi la gonna, lasciando scoperte le cosce fino ad arrivare all’inguine, non portavo calze perché eravamo nella stagione estiva e indossavo solo un minuscolo perizoma. Arrivai a scoprirlo e mi fermai. Andrea era seduto e con la mano destra si strofinava il pene da sopra i pantaloni, eccitato e quasi ipnotizzato dalla visione. “E’ bellissima, posso avvicinarmi?” “Certo che puoi, anzi puoi anche toccare quello che vuoi, ma fai presto, potrebbe arrivare qualcuno.” Lui si getto in ginocchio ai miei piedi e posò il suo viso in mezzo alle mie gambe, il contatto con il suo naso cominciò a farmi perdere la ragione. Portai una mano sulla sua nuca e lo spinsi sul mio pube, lui alzò una mano e mi scostò il perizoma, infilandomi la sua bocca in mezzo alle labbra, mentre con l’altra mano continuava a massaggiarsi energicamente il pene da sopra i calzoni. “Ahhh, Andrea, cosa fai?? Così non vale” “La prego mi faccia continuare, ha un buon odore, …ahh, mi faccia finire altrimenti mi viene mal di pancia, non ci metto molto” “Allora tiralo fuori, così fai prima, no?” Andrea si tirò fuori il pene gonfio e paonazzo, con il glande lucido e seminascosto dalla pelle, era sconvolto, mi abbasso il perizoma alle ginocchia lasciano la mia fica semidepilata a disposizione della sua lingua che non tardò a raggiungerla ed ad infilarsi freneticamente tra le labbra ormai grondanti di miei umori. Stavo godendo in maniera smisurata, Andrea mi stava facendo provare una sensazione nuova, che si manifestò in maniera improvvisa dopo pochi secondi attraverso un devastante orgasmo che mi scosse facendomi piegare le gambe. “Ahhhh, Andrea godo!!!! Siiii, bravo, bravo!!” Mi allontanai da lui che aveva la bocca ed il mento bagnati dal mio orgasmo, mi sedetti rialzandomi il perizoma e riabassandomi la gonna. Ero sconvolta dal piacere che avevo provato. Guardai Andrea in ginocchio che aveva mollato il suo pene per pulirsi con le mani il mento, gli dissi di alzarsi e di avvicinarsi a me. “Andrea, non dovrai dirlo a nessuno, ricordalo, ok? Adesso vai in bagno e finisci quello che stai facendo.” “No, la prego, mi faccia finire qui, con lei.” “Allora, vieni che ti aiuto così facciamo prima e poi in fondo te lo meriti, sei stato bravo. Ti faccio scegliere, con cosa vuoi che ti faccia venire?” Lui si avvicinò e portò il pene all’altezza del mio viso. “Con la bocca, la prego signora, con la bocca” “Ok, però quando stai per venire avvertimi, non mi devi venire in bocca!!” Gli afferrai il cazzo lucido e umido e lo portai tra le labbra, avvicinandolo avvertii l’odore pungente di un cazzo poco pulito, ma quell’odore che normalmente mi avrebbe fatto schifo, in quel frangente contribuì ad amplificare la mia eccitazione. Gli misi le mani sui fianchi ed aprii la bocca cominciai a succhiarlo movendo lentamente solo la testa. Stavo assaporando il gusto di quel ragazzo e sentivo il suo caldo pene indurirsi all’invero simile nella mia bocca, adesso l’acre gusto mi piaceva e volevo solo che per lui fosse un’esperienza indimenticabile. Continuai il lavoro di bocca mettendoci tutta la mia passione e la mia esperienza, dopo pochissimi minuti mi resi conto che Andrea non resisteva più, avvertii chiaramente delle forti contrazioni allora rallentai e lo guardai in faccia “Signora, lei è fantastica, non ce la faccio più a resistere sto venendo!!!” Detto questo invece di allontanarlo dalla mia bocca lo infilai fino a quasi in gola, sentii una violenta contrazione del suo pene mentre lui posò le mani sulla mia testa usandola come appoggio. Poi arrivò il primo potente fiotto, il secondo ed il terzo, allontanai la bocca dal suo pene per cercare di ingoiare un po’ di sperma evitando di soffocare, ma lui continuò a schizzare colpendomi in viso e sulla camicetta. Nel contempo sentii aprirsi la porta del bar, mi alzai di scatto e con una mano cercai di pulirmi come potevo la faccia, mentre Andrea si era seduto stravolto per terra. Andai di la e ad aspettarmi trovai tre operai che tutti i giorni verso le 14,30 venivano a prendersi il caffè prima di cominciare il turno di lavoro …ma questa ….è un’altra storia!!!
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