Parte prima – L’incontroEro nella Norvegia Centrale ed essendo dicembre le giornate erano particolarmente scure e la neve alta. Eravamo a sud del Circolo polare artico… ma il freddo era insopportabile. Il mio amico stava facendo il servizio militare ed era di servizio il un campo pieno di eccitanti ragazzi norvegesi… tutti biondi… tutti con un viso ben fatto… e tutti intorno ai 19 anni.Così, quando sono arrivato coi miei capelli scuri… carnagione scura… occhi verde chiaro… ero sicuramente fuori della normalità. Sono entrato nel campo all’ora di pranzo e siamo andati nella sala mensa; quando sono entrato c’è stato immediatamente silenzio, tutti si sono fermati e mi hanno fissato. Il mio amico mi ha fatto sedere ad un tavolo ed abbiamo pranzato con salmone affumicato, patate bollite e condite ed torta di ribes, ma sembrava che tutti fossero interessati alla nostra tavola… volevano parlare inglese… e chiedere di spettacoli TV… e scoprire cosa ci faceva lì quel tipo bruno… e mi fissavano. Mi squadravano sopra e sotto ed io squadravo loro. Era come se fossi una scatola di cioccolatini lanciata in mezzo a dei bambini.Finalmente qualcuno ha detto "Questa sera dobbiamo iniziarlo alla cultura norvegese." Era venerdì e sembrava che fosse il momento di divertirsi un po’ con l’ospite. Hanno detto se non avevo mai vissuto come un Sami. "Un cosa?" Ho domandato. Un Sami. Ho detto di no, ma la cosa sembrava interessante; mi hanno domandato se ero coraggioso ed ho risposto di esserlo abbastanza. Hanno detto che era una tradizione norvegese ma che se avessi passato una notte col Sami non ne avrei mai fatto a meno.Ritengo che si debba sempre comportarsi come i "nativi", così, ho detto, "Va bene, che diavolo" . Tor Endre (il nome del mio amico) ha detto qualche cosa in norvegese ed allora tutti hanno sorriso. Parlavano con frasi piene di parole come sauuna, reker e torsk ed infine laavu. Quando un ragazzo alto con gli occhi blu ha detto la parola "laavu", hanno acclamato tutti ed all’unisono mi hanno guardato ed hanno sorriso, dopo di che mi hanno salutato e se ne sono andati. Se ne sono andati, sette tipi in stretti pantaloni verdi militari… con le linee del culo in evidenza. Sono andati via sorridendo.Ho domandato a Tor cosa dovevamo fare, mi ha detto che prima avremmo dovuto andare a cambiarci i vestiti e poi un’ora più tardi ci saremmo incontrati coi ragazzi. Siamo usciti nel freddo polare e ci siamo recati nella stanza di Tor; qui mi ha detto di vestirmi pesantemente perché saremmo usciti e sarebbe stato necessario stare caldi, poi mi ha sorriso e ha detto, "almeno all’inizio della serata."Ora Tor era un buono amico ma non eravamo mai stati attratti l’uno dall’altro salvo una volta quando, dopo lo sci, avevamo deciso di massaggiarci l’un l’altro ed ero rimasto stupito quando si era detto prontamente d’accordo e subito si era spogliato rimanendo nudo come il giorno della sua nascita. Quella notte era stata una delle più erotiche che possa ricordare ed era stato allora che avevo avuto la sensazione che le ragazze non fossero una cosa sufficiente per me.Tor mi ha gettato un indumento che non mai avevo visto prima, mi ha detto che era biancheria intima tradizionale degli sciatori norvegesi. Sembravano un paio di mutande abbottonate, complete di bottoni che scendevano dietro e salivano davanti. Gli ho chiesto come si indossavano e lui mi ha detto che me l’avrebbe mostrato ma avrei dovuto portarle con me per indossarle più tardi. Ho alzato le spalle ma nei pantaloni il mio cazzo è sobbalzato immaginando l’intimità di avere qualcuno che mi aiuta ad indossare le mutande. In quel momento ho capito che avrei avuto dei problemi o, forse, una grande fortuna. Stretti nei nostri vestiti invernali siamo usciti nella notte scura.Era così scura quella notte… e così fredda, ma l’aria era così frizzante.Fuori nell’aria si poteva sentire l’odore di bosco bruciato e più avanti si vedeva la forma scura di un piccolo edificio verso cui si stavano dirigendo molti individui. Tor mi ha detto che era la tradizionale sera della sauna, per prima cosa avremmo dovuto liberarci delle impurità, l’ho guardato interrogativamente e lui ha sorriso dicendo, "vedrai."Siamo arrivati all’edificio e mi sono fermato, appena voltato l’angolo, di fronte a tre ragazzi nudi; erano senza alcun vestito, in pieno inverno, e altri due si stavano sfregando con la neve per scaldarsi.I colori intorno a me erano di un tale contrasto, l’edificio era marrone scuro per anni di fumo e per il tempo, il terreno era bianco per la neve caduta di fresco, il cielo era blu scuro, ed i ragazzi intorno a me erano biondi, bianchi ed ardenti.È stata come una parata quando i tre bei ragazzi si sono girati all’unisono ed insieme a loro sono arrivati tre dondolanti, bianchi con cespugli di peli biondi, molli, cazzi. Dondolavano all’unisono quando si sono girati dicendo "ciao". Io ero pietrificato. Ero completamente sbalordito. Mi hanno detto che se mi fossi affrettato mi avrebbero aspettato per il tradizionale toast. Vicino alla sauna (o sauna come diciamo noi) c’era un piccolo sgabello di legno. Sullo sgabello c’era un recipiente pieno di un liquido… e una piccola foglia galleggiava sul liquido. Quei ragazzi erano così giovani… ed avevano a mala pena un po’ di peli sui toraci. Mi hanno detto che mi avrebbero aiutato a spogliarmi ed immediatamente i tre si sono affollati intorno a me per aiutarmi a togliermi i vestiti.Tiravano in tre direzioni ed io mi sono trovato con mani che aprivano cerniere, sbottonavano, tiravano e trascinavano. Ero così sbalordito che sono rimasto immobile mentre loro mi spogliavano. Ero un po’ nervoso, al mio paese non era normale essere spogliato da altri uomini, loro lo stavano facendo come se fosse la cosa più normale che avessero mai fatto, come se fosse naturale per loro andare in giro e spogliarsi l’un l’altro tutto il giorno. Mentre la mia giacca veniva via.. e la mia camicia di flanella… i loro corpi si facevano sempre più vicini; ho sentito uno abbassarsi e sbottonarmi i pantaloni… un altro mi ha alzato la T-shirt… un altro ancora mi toglieva gli stivali. Mi sentivo come in un sogno. Era così freddo che tremavo ma l’intensità della visione di tre individui che mi tiravano da tutte le parti era tale che non ho potuto fare nulla per nascondere l’eccitazione.Quando il tizio mi si è messo dietro per togliermi le mutande, si è fermato dopo averle abbassate di quattro o cinque centimetri perché qualcosa le bloccava, ha messo le mani davanti per capire cos’era l’intralcio ed ha sentito che era il mio cazzo rigido; ha messo una mano nella mia biancheria intima e ha mosso il cazzo, il mio cazzo duro, pronto all’azione, contro qualsiasi cosa, e particolarmente con questi caldi tipi biondi. Più tardi il mio amico mi avrebbe detto che in Norvegia la gente è a proprio agio col proprio corpo, e quel tipo di comportamento non è fuori dal comune, è una cultura disinibita. Ho abbandonato i miei vestiti e sono rimasto nudo ad eccezione delle calze. Si sono accalcati tutti intorno a me ed eravamo stretti braccia contro braccia, natiche contro natiche… ma posso dire che sembravano eccitati dal fatto di avere un visitatore perché la metà di loro aveva cazzi che cominciavano ad alzarsi; ero imbarazzato ma mi piaceva.Qualcuno ha distribuito dei bicchieri; così eravamo lì, sei ragazzi, all’esterno, a culo nudo con in mano dei bicchieri. Soren ha gridato "Skol" e hainclinato indietro il bicchiere; per un momento hanno esitato e mi fissavano profondamente negli occhi, poi all’unisono hanno bevuto, ma avevano ancora gli occhi incollati a me. Quando ho inclinato il bicchiere ho visto fuoco e lacrime nei loro occhi e ho compreso che forse quella roba doveva essere parecchio forte, ma il bicchiere era già sulle mie labbra e non potevo più fermarlo. Loro guardavano pregustandosi la scena, sapevano cosa stava per accadere.Non appena il liquido ha colpito la mia gola ho cominciato a gridare, la bocca e la gola erano infuocate e subito dopo ho avuto la sensazione di cadere tra le braccia di due paia di mani che mi stavano dietro. Due braccia forti mi hanno afferrato dappertutto… e subito dopo ero adagiato in una culla norvegese di giovani uomini, le loro mani erano incastrate sulle mie natiche, sulla mia schiena, sulla mia testa, ciò mi ha fermato dal cadere completamente sulla neve. Come un eco nelle mie orecchie ho sentito Tor dirmi che ora conoscevo bene l’Aquavite norvegese.Nel tentativo di rianimarmi hanno cominciato a strofinarmi, sulle gambe, sulle braccia, le parti basse; mani dappertutto, che mi strofinavano, che cercavano di riportarmi nel mondo. Era come se milioni di aghi fossero strofinati su di me. Era un ritmo frenetico, il liquore, i visi biondi che mi sbirciavano ed il rapido agitarsi di quelle mani imberbi sul mio corpo. A poco a poco hanno coperto ogni parte del mio corpo… dicevano che l’effetto aghi si sarebbe sentito su tutto il corpo. Sentivo che le mani sotto di me erano incastrate nel mio culo e sentivo la sensazione delle dita che delicatamente mi accarezzavano. Li ho sentiti mormorare qualche cosa relativamente al calore, le mani hanno si sono mosse sempre più vicino alla parte più calda del mio corpo… e ben presto erano sotto le mie palle, intorno alle mie palle e nell’incavo delle mie anche.Finalmente mi hanno domandato se riuscivo a stare in piedi perché avremmo dovuto andare nella sauna. Ho borbottato qualche cosa di incoerente, si sono chinati su di me, mi hanno sostenuto e mi hanno scortato nella sauuna; siamo passati all’istante dal freddo al caldo, un caldo penetrante, umido… quella non era una sauna elettrica, era quella tradizionale. In un angolo ardeva un fuoco ed il suo bagliore si rifletteva sulle mensole che non erano fatte per immagazzinare legna od attrezzature, ma per nudi corpi biondi.Il calore mi ha colpito il viso e di nuovo mi sono sentito svenire, il mio corpo era molle, gli occhi bagnati; sentivo che mi parlavano, si rivolgevano a me, parlavano intorno a me. Sentivo mani sul mio corpo, dappertutto. Attraverso le lacrime vedevo il bagliore brillante di ragazzi nudi, ragazzi, dappertutto, sudati, sdraiati come se si crogiolassero sulle sdraio ai bordi di una piscina. Non erano Norvegesi solo di nome, ma anche per come si comportavano. Il calore surriscaldava la stanza, il mio respiro era affrettato e quando inspiravo… scoprivo aromi dappertutto; sentivo l’odore della betulla che bruciava nel braciere, sentivo l’odore dell’umidità del bosco, di bosco antico che era stato là per secoli.E sentivo un genere di odore dolce… un odore che ho conoscevo bene e che non riuscivo ad identificare, era forte e aromatico; lo conoscevo. Cos’era? Poi è stato chiaro, era l’odore che proveniva da sotto le mie coperte quando ero solo nel letto… sudando. Era l’odore muschiato maschile della passione. Ma questa volta non ero solo; questa volta condividevo quello stesso odore con molti altri… quell’odore dolcemente muschiato di ragazzo su ragazzo, di corpi e culi e cazzi mescolati. Era meraviglioso.Le mie due guardie del corpo, ciascuno con una gamba dietro di me, mi hanno fatto avanzare. Quando ho cominciato ad assuefarmi alla situazione ho compreso quanto quei due stalloni mi eccitavano. Mentre mi facevano muovere un passo alla volta, spingendomi delicatamente con le loro gambe, sentivo che i loro cazzi semi duri picchiavano contro le mie gambe, prima su di un lato da parte di uno stallone, poi facevamo un passo con l’altra gamba, e il suo cazzo sbatteva contro di me. Talvolta uno si metteva completamente dietro di me per spingermi un po’ ed io sentivo il suo cazzo spingere contro il mio culo; ed ogni volta che accadeva sembrava che loro fossero sempre più intraprendenti, più decisi, più duri. E mi spingevano come due uomini che stiano manovrando una marionetta.Muovendomi attraverso la stanza verso le mensole di legno, ho guardato il mio corpo e quasi ho rantolato, non solo era bagnato di neve fusa e sudore, ma il cazzo sporgeva davanti a me come per indicare i miei compagni e dire "Sono qui, sono arrivato"; il sudore e la neve, e dio sa cos’altro… ne gocciolavano dalla punta. Ho rivolto lo sguardo ai visi dei luccicanti biondi norvegesi, pochi stavano guardando in alto, la maggior parte stava fissando a livello della vita del visitatore e come se un folletto fosse comparso in un angolo della stanza ed avesse fatto una magia, all’unisono i cazzi hanno cominciato a sorgere nella stanza. Tutti insieme. Tutti pregustando. Ma nessuno è arrossito, nessuno è sembrato imbarazzato. Era il modo norvegese di essere in armonia col proprio corpo. E poi la cerimonia è cominciata.Parte seconda – Pulizia del corpoNon appena mi sono seduto sulla panca di legno calda ho visto un bagliore nell’angolo della stanza; un ragazzo nudo aveva in mano una piccola scodella e stava schizzando acqua sulle rocce che c’erano nel fuoco, attraverso le sue gambe potevo vedere il bagliore del fuoco.Quando si è chinato per prendere l’acqua dal secchio ho ammirato il suo culo ed in quella posizione abbiamo potuto ammirare tutti il sorriso di un piccolo bottone che marcava il posto dove penso che tutti stavamo sognando di andare.Quando ha gettato l’acqua sopra il fuoco, un soldato mi si è avvicinato e mi ha messo una mano sulla spalla. "preparati" mi ha detto, io l’ho guardato interrogativamente e poi l’ho sentito: dall’angolo della stanza è venuto un’onda di calore come se un una piccola bomba atomica fosse esplosa. Il calore era intenso, non riuscivo a respirare; gli occhi erano bagnati e mi sono sentito gemere quando il calore mi ha circondato. L’uomo con le mani sulla mia spalla improvvisamente ha avvolto il suo corpo intorno al mio, mi ha abbracciato come un orso e mi ha fatto da schermo al calore. Il sollievo improvviso di non esserea contatto diretto col calore era meraviglioso, lui ha mantenuto la presa e lentamente il calore si è dissipato. Mi ha respinto e mi ha guardato. "Va meglio?" ha domandato.Molto meglio.Il ragazzo mi ha detto di chiamarsi Petter e che si sarebbe preso l’incarico diLavarmi fregando.Tutto ciò che ho potuto dire è stato "lavare fregando?"Mi ha spiegato che quella la notte gli uomini del campo avevano deciso di farmi passare attraverso varie tradizioni ed esperienze. La prima aveva luogo nella sauuna e la prima cosa che dovevamo fare era sbarazzarci di tutte le cattive influenze di gnomi e trolls.Petter ha preso da sotto la panca un piccolo secchio di legno; mi ha fatto girare in modo di stare seduto in mezzo ad una panca del terzo piano. Altri due ragazzi si sono avvicinati, un ragazzo, che ho realizzato non essere biondo come la maggior parte degli altri, si è seduto sulla panca più bassa dove posavo i piedi; Petter ha detto ad un altro ragazzo, Henrick, di salire, questi e salito e ha fatto un passo sopra la mia testa, prima che me ne rendessi conto era seduto sopra di me, coi piedi si è messo a cavalcioni della mia testa; ho guardato a sinistra, ho guardato a destra, due cosce nude. Ho guardato in giù ed in mezzo alle mie gambe c’era un altro ragazzo.Petter mi ha detto di chiudere gli occhi. Hanno preso delle spugne ruvide dal secchio di legno e lentamente hanno spremuto l’acqua sopra il mio corpo, poi hanno cominciato a lavare fregando. Mats, il ragazzo dai capelli scuri, ha fatto passare la spugna sull’interno delle mie cosce con una lunga carezza, quando la spugna si è avvicinata al mio cazzo, che si è alzato fuori da me come un’arma pericolosa, si è fermato giusto poco prima di arrivarci, quindi ha continuato ad accarezzarmi le cosce.Henrick, con le gambe avvolte intorno al mio collo, si è chinato in avanti. Avevo gli occhi chiusi ma girandomi a destra ed aprendoli leggermente, ho visto che il duro e lungo cazzo norvegese di Henrick era posato sulla mia spalla. Non era circonciso ed era la prima volta che vedevo qualcuno con la punta infoderata. Il ragazzo ha cominciato a lavarmi lentamente la testa ed il collo e ogni volta che si muoveva in avanti il cazzo mi scivolava sulla scapola andando avanti e retrocedendo. Il fodero si è mosso leggermente, ma il cazzo è uscito più rapidamente dalla pelle avanzando verso le mie labbra.Mi è venuta l’acquolina in bocca e non potevo resistere, lentamente, come una timida lucertola, la mia lingua è rotolata fuori a delicatamente ha toccato il cazzo luccicante. Era tanto tempo che volevo assaggiare il cazzo di un altro uomo. L’ho toccato leggermente, poi con più forza ho spinto la lingua contro l’attrezzo scivoloso. Henrick ha girato il suo corpo e ha permesso al cazzo di scivolare avanti ed indietro contro le mie labbra, lo guardava andare avanti ed indietro mentre mi lavava lentamente il collo e le spalle.Ho fatto un salto quando ho sentito due mani sotto di me prendermi ed alzarmi le palle, i miei amici mi stavano stuzzicando il cazzo; ora Mats, il ragazzo scuro di capelli, faceva rotolare lentamente le mie palle nella mano mentre con la spugna lentamente faceva gocciolare acqua sopra la testa del mio cazzo.Henrick si è messo sulla panca di mezzo così il suo inguine era quasi al livello dei miei occhi, ha girato il corpo e ha spinto il cazzo completamente nella mia bocca. Dapprima non sapevo cosa fare sentendomi quella cosa grossa e molle in bocca; non volendo fargli male, delicatamente vi ho spinto sopra le labbra e l’ho avvolto. Wow. Era fantastico avere quella cosa in bocca; Henrick ha emesso un gemito quando la mia lingua ha cominciato a turbinargli intorno, ed io ho gemuto quando ho sentito la spugna strofinarmi lentamente l’inguine.Mentre succhiavo il cazzo di Henrick, un aroma di carne cotta proveniva dall’angolo, un tizio prendeva piccole salsicce bianche e le metteva a friggere sopra le pietre; l’odore della carne alla griglia si mescolava a quello degli eccitati ragazzi sudati, l’odore di un cazzo caldo saliva al mio naso e nella bocca avevo un sapore salato; la combinazione era veramente sorprendente.La mia mente era focalizzata sul movimento lento del cazzo nella mia bocca; ai lati ho sentito Peter e Mats alzarmi le gambe e spingerle finché le ginocchia non sono state in aria. Per quello che me ne importava avrebbero potuto alzarmi le gambe e fottermi, tanto ero perso in un momento che mi pareva un sogno.A quel punto ho sentito la spugna muoversi nel mio culo, delle mani mi hanno afferrato le natiche, ho cominciato a girare la testa a sinistra per vedere cosa accadeva, ma Henrick mi ha preso i capelli e ha riportato la mia attenzione al suo cazzo. Ha cominciato lamentarsi e le sue anche hanno cominciato ad agitarsi.Ho guardato verso l’alto al suo stomaco muscoloso e ho visto che la sua respirazione diveniva sempre più affannosa; la sua presa sulla mia testa è diventata qualcosa di diverso di un massaggio e ha cominciato a portare le mie labbra e la mia gola dove voleva che andassero. Quando il suo cazzo ha cominciato a scivolare più velocemente dentro e fuori della mia bocca, ho capito che si era avviato su un sentiero che non aveva ritorno.Nel frattempo sentivo delle mani che mi scandagliavano ed accarezzavano l’ingresso del culo. La sensazione che ci fossero quattro mani laggiù, che strofinavano e tiravano e spingevano, mi eccitava e mi spaventava allo stesso tempo. Cosa stavano facendo. Ma quando ho capito che quella era una delle aree del mio corpo che più mi eccitava, non ho potuto far altro che lamentarmi.La mia mente era focalizzata sulle sensazioni provenienti da sotto.Henrick ha cominciato a lamentarsi, ad un tratto le sue ginocchia si sono strette intorno alla mia testa, ha spinto il cazzo nella mia bocca fino quasi a soffocarmi; ha gridato. Tutte le teste nella stanza erano rivolte alle mie labbra mentre un cazzo norvegese eruttava sperma nella mia bocca, eruttava come un geyser che non lo faceva da secoli.Ho sentito il liquido appiccicoso scendermi in gola ed uscirmi dalla bocca, dapprima non sapevo cosa fare, ma poi, per necessità, ho ingoiato, ho sentito il gusto salato e dolce della sborra del ragazzo norvegese. Era meraviglioso.Mentre il liquido mi scendeva in gola, ero consapevole di un qualcosa che proveniva dalle natiche, sentivo un calore riempirmi salendo dalle mie parti basse. Quando Henrick è piombato sul sedile esaurito, lentamente ho portato la mia attenzione a ciò che stava accadendo tra le mie gambe.Quando ho guardato in basso sono rimasto scioccato.In mezzo alle mie gambe c’era il ragazzo bruno, aveva in bocca un capo di una delle lunghe salsicce bianche che erano state arrostite sul fuoco, l’altro capo era stato spinto su nel mio culo. Ho aperto la bocca per dire qualche cosa, ma Tor, stando dietro di me, ha detto che la prossima tradizione era mangiare la salsiccia dagli intestini. Mi è venuto il sospetto che io fossi lo gnomo ed il loro compito fosse o di celebrare la mia presenza, o di liberarmi degli spiriti cattivi.Mats stava lentamente spingendo la salsiccia dentro e fuori del mio culo con la bocca, la salsiccia era calda. Era in qualche maniera erotico vedere questa salsiccia che univa le sue labbra al mio culo. Ha spinto e ha tirato e ogni volta che spingeva dentro, andava più in profondità; e quando andava più in profondità sentivo come delle scosse elettriche.Mentre Mats spingeva la salsiccia dentro e fuori del mio culo, un altro ragazzo si è messo dietro di lui e dopo avergli aperto le natiche, lentamente gli ha spinto la salsiccia profondamente nel culo. Tra le mie gambe Mats si è lamentato, evidentemente aveva la mia stessa sensazione.Uno dopo l’altro hanno preso una salsiccia, e come un treno con molti vagoni, hanno spinto una salsiccia profondamente dentro quello che avevano di fronte. Non avendo alcuna salsiccia in bocca, lentamente ho girato lo sguardo su tutti i presenti e mi sono reso conto che un ragazzo aveva una salsiccia davanti alla sua bocca. Dopo un momento ha tolto la salsiccia e l’ha strofinata sul suo cazzo durissimo, il grasso sciolto l’ha rivestito e dopo averlo unto improvvisamente ha infilato la salsiccia nel culo del ragazzo davanti a lui; la salsiccia è entrata, poi l’ha tolta e con un rapido movimento se l’è messa in bocca. L’ha mangiata con appetito poi ha aperto le natiche del dirimpettaio e quindi senza usare le mani ha appoggiato il grosso cazzo, ha mirato attentamente e, con un movimento da serpente, ha spinto rapidamente ed improvvisamente nel culo del vicino.Il ragazzo per la sorpresa ha smesso di mordere la salsiccia che stava mangiando e con un cazzo infilato profondamente nel culo, ha tolto la salsiccia dal ragazzo di fronte e l’ha mangiata rapidamente, quindi ha assaltato il suo obiettivo nella stessa maniera che avevano fatto con lui. Ora due culi erano riempiti di cazzo.Mentre le salsicce calde entravano ed uscivano intorno a me, io guardavo ad occhi spalancati i cazzi che le sostituivano, e mentre guardavo mi rendevo conto che si avvicinava sempre più l’obiettivo più vicino a me, il ragazzo di fronte a me.Le mie gambe hanno cominciato tremare quando ho compreso che sarebbe stata un’onda d’urto a cui probabilmente non sarei riuscito a sfuggire ed inoltre, senza una salsiccia in bocca, ho capito che sarei stato l’ultimo a ricevere, e ancora, guardando il grosso cazzo tra le gambe di Mats, le mie gambe hanno cominciato a tremare ancora di più.L’onda ha continuato la sua strada e alla fine il ragazzo dietro a Mats lo ha fatto. Ho guardato Mats negli occhi mentre il ragazzo dietro di lui rantolava prendendo profondamente un cazzo e come i suoi fratelli ingoiava la salsiccia.Dopo di che ha spinto il suo cazzo profondamente dentro Mats.Quello che particolarmente eccitava era guardare la sorpresa sul viso dei vari attori, e per Mats non era stato diverso. Il suo viso è passato dalla delusione quando ha sentito che la salsiccia veniva rimossa allo shock e sorpresa quando ha sentito la pressione del grosso affare che la sostituiva, subito dopo è stata un’espressione di dolore e poi un lento rilassarsi del viso come se qualche cosadentro di lui fosse stata soddisfatta.Mentre i suo viso passava per tutte queste espressioni, Mats addentava la salsiccia, poi ancora, poi ancora fino a che non ne è rimasto un solo morso. Ha guardato verso di me e con l’ultimo pezzo di salsiccia tra i denti ha accennato ad offrirmela. Mi sono chinato e lui ha spinto il morso finale nella mia bocca, la mistura di sapori era stranamente gustosa.Mentre mi leccavo le labbra, Mats hanno continuato la tradizione, dopo avermi aperto le natiche, ha alzato il bacino per allineare il cazzo col mio buco del culo; il grasso della salsiccia mi aveva lubrificato bene, lui ha fatto passeggiare la verga tra le chiappe e poi, guardandomi negli occhi, lentamente ha spinto nel culo.Penso che la mia bocca si sia aperta in una smorfia quando ho sentito che mi riempiva, all’inizio sono stato consapevole della mia strettezza quando il grosso tubo norvegese mi ha teso aprendomi. Mi ha fatto male, ma le sue mani hanno continuato a massaggiarmi le natiche e la vista ipnotizzante di una dozzina di culi che venivano pompati mi ha distratto permettendogli di spingerlo dentro completamente.Mats ha tirato indietro e si è fermato per un secondo, quindi è tornato a spingerlo dentro, le sue mani hanno afferrato le mie anche e le hanno tenute; poi lentamente ha cominciato quel ritmo del corpo che viene così naturale a tutti noi. Avanti e indietro, dentro e fuori.Dalla coda della fila provenivano gemiti sempre più forti, ancora una volta da quel treno di corpi accoppiati, il ritmo è aumentato dal fondo perché gli ultimi si stavano agitando più di quelli che li precedevano ed i gemiti hanno continuato ad aumentare man mano che i ragazzi si avvicinavano alla fine.Ben presto l’intera fila ha cominciato ad agitarsi mentre il ritmo cambiava e spessi carichi di sperma venivano sprizzati dai vari ragazzi negli obiettivi di fronte a loro. Urla sono sgorgate spontaneamente, dita hanno artigliato le anche mentre stringevano e si aggrappavano durante l’eiaculazione. L’odore caldo di sudore di ragazzo ha riempito la stanza.Ero solo in parte consapevole di quanto succedeva mentre Mats spingeva e grugniva col suo grosso cazzo nel mio culo. Dietro di me l’esausto Hendrick mi accarezzava i capelli bagnati e mi accarezzava mentre agitavo le anche.Quando hanno finito tutti i ragazzi si sono avvicinati a Mats ed a me. Occhi esausti ed eccitati guardavano gli unici sue ragazzi scuri di capelli che finivano il loro lavoro. Sovrastandomi gocciolavano quanto rimaneva della loro eiaculazione sulle mie braccia e sulle mie gambe.Mats ha afferrato i lati delle mie anche e ha cominciato a scegliere il suo ritmo mentre le sue palle si contraevano, era in dirittura d’arrivo e tutto ciò che potevo fare era ricevere le sue spinte, era piacevole sentirlo spingere la sua verga profondamente e mentre gemeva e spingeva, il fiato affluiva fuori del mio corpo.Mats si è chinato e con una spinta finale si è appoggiato alle mie spalle; si è fermato col cazzo profondamente dentro di me e ho sentito il caldo liquido sprizzare nel mio culo. Scottava ed era appiccicoso. Mats ha gemuto nel mio orecchio mentre si appoggiava al mio corpo.Quando ha ripreso il fiato ha detto che era sicuro che le influenze cattive erano state rimosse dalla stanza e dal mio corpo.
Aggiungi ai Preferiti