La vacanza continuava in modo piacevole, la sera mi trovavo nel mio umile lettino e sentii un dito nel mio culo, mi svegliai per vedere chi era e Franco era al mio lato sorridente con il suo dito indice che entrava nel mio retto. – svegliati, che c’è da fare dentro, abbiamo ospiti; – come ospiti. – Si, degli amici che ci sono venuti a trovare, non ti preoccupare sono di un’altra città e con loro spesso abbiamo incontri erotici. – Ma non voglio. – Tu non devi volere, sono io che voglio e non si discute; adesso sei mia e io farò di te una bella puttanella. Mi sentivo obbligata, ma anche eccitata, ero sempre stata molto puritana, la preferita del mio papà, la perfetta, che adesso doveva soddisfare anche uno sconosciuto. Entrai nella casa ed una coppia era nel salotto parlando e ridendo con la mia cara zia Veronica, io con lo sguardo verso il basso non riuscivo a fare niente. La coppia era formata da due persone già molto più grandi dei miei zii, lui doveva avere sui 50 anni e lei poco più di 40, il signore che si chiamava Luigi era anche grasso, brutto e si vedeva che era molto pervertido. Guardandomi esclamò verso Franco: – eh si, devo ammettere che è proprio una bella giovinetta. – Te lo avevo detto ieri nella telefonata no? – Si, valeva proprio la pena vederci oggi. – Così te la faccio provare ancora bella fresca, poi dovevo ricambiare il tuo favore. – Lo so che ti è piaciuto il regalo di farti scopare mia figlia. – Si è proprio così. Non mi ero sbagliata da ciò che sentivo anche lui era proprio un porco. – Vieni qua bella bambina. Mi avvicinai e con le sue grosse mani mi iniziò a palpare prima i miei seni poi avidamente il mio corpo, il culo me le lo stringeva forte, queste attenzioni mi piacevano. L’uomo non perdeva tempo sotto gli occhi felici di zia e del mio padrone. – Brava sei proprio una bella cagnetta, farai godere tanti uomini. Si abbassò la cerniera dei pantaloni e tirò fuori un fallo grosso con la testa rosso paonazzo, già era super eccitato, mi disse: – adesso prendilo in bocca e sbocchinami bene, Io in silenzio non me lo feci ripetere due volte e mi abbassai per iniziare a fare il mio lavoretto, stranamente non volevo deludere quell’uomo, quello sconosciuto. Gli inizia prima a baciargli la punta e poi iniziai a leccarlo e poi a succhiare bene, ero già tutta eccitata, stavo nelle mani di un vecchio pervertito che stava abusando di una ragazza molto più giovane. Non mi importava, ero come in trance. Con la coda degli occhi vedevo sul divano al lato, Franco e la nostra ospite che si baciavano e mia zia Veronica che stava attaccata al cazzo del compagno. Intanto il vecchio porco senza darmi tregua già mi aveva spogliato e mi inseriva con fretta le sue dita nella figa allagata. Mi prese con le sue possenti mani e mi fece sedere cavalcioni sul suo grosso fallo che sentii entrare dentro fino in fondo, inizio dunque a cavalcarlo, il ritmo era prima lento e poi sempre più rapido, il piacere saliva sempre più. – Brava troia, senti come affondo nelle tue giovani carni. – Siiii, mi piace, dammelo più forte. Ad un certo punto sentii lo zio Franco che diceva: – Si, ma adesso voglio partecipare anche io, Mi trovavo con l’arnese dello sconosciuto completamente inserito nella mia fighetta, e lo zio da dietro iniziò prima a massaggiare l’anello del mio ano e poi lentamente a inserirvi prima il glande e poi cercando di entrare dentro. Non potevo credere di essere penetrata nello stesso momento da due uomini. I due iniziarono a pompare come forsennati, il culo mi faceva proprio male, mi sentivo completamente piena. – Prendi questa cura, bella smorfiosetta, avevi solo l’aria fina, credevi di averla solo tu, invece sei solo una puttanella. Franco mi stava umiliando, eppure lui mi doveva difendere, mio padre aveva grande stima di lui e mi aveva affidato in quella casa con grande fiducia, ma questo non faceva altro che aumentare la mia eccitazione. Continuarono per molti minuti, si scambiarono anche di ruolo, adesso era lo zio nella passera e lo sconosciuto nel culo. Un’attimo prima di eiaculare entrambi, estrassero i loro cazzi e scaricarono davanti alla mia bocca aperta tutta la loro sborra che mi riempì la bocca e la faccia, dovetti golosamente ingoiare tutto e pulire i loro falli. La serata mi era piaciuta. Lo zio Franco disse a me e agli ospiti: – La tua vacanza studio continua domani mia cara nipote, imparerai tante cose. Vai a dormire, però prima saluta tutti. – Buona notte a tutti e grazie della bella serata.
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