"Ma Paolo, come farai per le cose di casa, le faccendedomestiche insomma, tu non hai mai fatto nulla" disse lamadre in un’ultimo disperato tentativo di convincere il figlio arecedere dal suo proposito. "Mi arrangerò mamma, non tipreoccupare" rispose lui senza dar nemmeno peso alle sueparole. Sconfitta Virginia venne sopraffatta dal suo istinto materno evisto che non poteva impedirgli di andare a vivere da solo cercòdi aiutarlo e di rendergli le cose un poco più facili"Franca, la nostra cameriera, ha una figlia che sta cercandolavoro e non lo trova, forse potrebbe passare di tanto in tantoda te per darti una mano. Se vuoi gliene parlo ?" glidomandò "Se è brutta come la madre, mi rovineràl’arredamento" disse Paolo ridacchiando, poi vista la facciache faceva la madre aggiunse "Scherzavo mamma, fai pure comecredi, ma guarda che io di soldi per la cameriera non neho". La madre tirò un sospiro di sollievo "Non tipreoccupare, vedrò di sistemare le cose io, ma ricordati per tuopadre sarai tu a pagarla, d’accordo ?" Paolo si avvicinò ela baciò sulla fronte "Sei fantastica mamma, e Virginia sisciolse come faceva sempre di fronte alle manifestazionid’affetto del figlio, anche se interessate. Passarono le settimane e Paolo andò a vivere nel suoappartamento, pochi giorni dopo, la madre andò a trovarloaccompagnata da Valeria, la figlia della loro cameriera. Bionda,non molto alta, minuta con un viso sottile sul quale stonavano igrandi occhiali, Valeria era vestita in tono dimesso. Paolo nonpoteva provare nessun interesse per lei. Le diede appena un’occhiata e si liberò subito dicendo"Mamma, ho lasciato un secondo mazzo di chiavi sul mobilettodell’ingresso, le fai vedere tu l’appartamento ? Io debbouscire", la rabbonì con un bacio e se ne andò. Valeria mostrò l’appartamento alla giovane, le mostrò doveaveva riposto la roba del figlio, le diede le istruzioni, elasciò Valeria nell’appartamento per la sua prima giornata dilavoro. Valeria e Paolo s’incontravano poco, dal momento che lui eraquasi sempre fuori durante il giorno, la ragazza molto spesso lamattina trovava l’appartamento completamente in disordine contracce evidenti delle molte donne di Paolo. Paolo era un bel ragazzo, alto più di un metro ed ottanta,biondo con bei lineamenti ed un fisico muscoloso e curato intante ore passate in palestra, piaceva molto alle donne di tuttele età ed a lui piaceva molto la compagnia femminile ed ilsesso. Valeria sulle prime rimase sconvolta da quell’intensaattività e provò una forte antipatia per quel giovane dissolutoe viziato. Lentamente però qualcosa in lei cambiò e senza nemmenoaccorgersene, si ritrovò follemente infatuata di Paolo.Timidissima non sapeva cosa fare, ma incominciò a curare di piùil suo abbigliamento, ad accentuare il trucco. Per non far saperenulla a sua madre, teneva i vestiti nascosti nell’appartamento diPaolo e si cambiava, solo quando sapeva che lo avrebbeincontrato. Sulle prime Paolo non vi fece nemmeno caso, poi però il suoistinto di cacciatore si risvegliò e Paolo scoprì che in fondo,Valeria non era poi così brutta. Si domandò come avesse fatto anon accorgersi prima delle sue belle gambe, armoniosamentemodellate, del suo delizioso culetto sodo e rotondo, del suo senoabbondante ed alto. Ad una prima superficiale occhiata il viso rovinava il quadro,ma Paolo si riteneva un esperto di donne e si rimproverò perquella superficialità. Incominciò a guardarla con occhi diversi, a farle alcuni complimenti, a restare più a lungo a casa conlei. Era certo del suo fascino, e sicuro che la piccola stessecercando di mettersi in mostra con lui. Un giorno le chieseaiuto, e la fece salire su di una scala per prendergli unascatola sopra un armadio ed approfittò per guardarleostinatamente le gambe. Lo spettacolo che si presentò ai suoiocchi fu talmente sorprendente che gli provocò un’istantanea eprorompente erezione. Valeria se ne accorse dalla sua espressione beata e scesedalla scala tutta rossa in viso. Gli porse la scatola fuggendovia. Paolo si ricordò a lungo la visione delle sue perfettecosce, del bordo delle delicate mutandine bianche che baluginavanella penombra della gonna. Un altro giorno, senza volerlo entrò in bagno, mentre lei eraimpegnata a fare le pulizie. Valeria non lo vide nemmeno, era inginocchio intenta a sfregare con energia. La gonna era risalita elasciò a Paolo la perfetta visuale delle gambe perfettamentemodellate, le chiappe incredibilmente sode e rotonde tendevano lastoffa in una curva armoniosa. Paolo la fissò per qualche istante incapace di distogliere losguardo, prima di riuscire a sforzarsi di richiudere la porta eduscire. Appena uscito, si spaventò delle proprie reazioni. Eraun bel ragazzo, ci sapeva fare ed aveva avuto decine di donnebellissime, ed ora si faceva sconvolgere da Valeria. Non riuscivaa crederci. Forse per quel suo candore, forse per quell’incredibilecontrasto tra il suo viso bruttino ma simpatico e quel corpofavoloso, normalmente celato da vesti non adatte, Valeria avevastimolato la sua fantasia, acceso il suo desiderio, come mainessuna altra donna aveva fatto. Nei giorni successivi lui divenne sempre più gentile epremuroso con lei, e lei ad ogni suo complimento, arrossiva emolto spesso si allontanava per sfuggirgli. Una sera erarientrato a casa prima del previsto nella speranza di trovarlaancora li, ma lei se ne era già andata. Un po deluso, Paolo,iniziò a prepararsi per l’appuntamento che aveva la sera. Si fece una doccia, stava asciugandosi, quando sentì iltelefono suonare ed andò a rispondere, stava parlando almicrofono, e nello stesso tempo si asciugava, quando la porta siaprì ed entrò Valeria dicendo "Ho dimenticato il mioportafogli" parlava a voce alta pensando che lui fosse inun’altra stanza, prese il portafogli dal mobiletto e nel voltarsilo vide. Lui era rimasto immobile completamente nudo, con il soloasciugatoio in mano, vide lo sguardo di Valeria, posarsi su dilui sul suo corpo giovane e muscoloso, posarsi sul suo membro. Ilviso di Valeria avvampò istantaneamente, balbettò mille scuse efuggì nuovamente. Per non imbarazzarla ulteriormente, nei giorni successiviPaolo non accennò minimamente all’accaduto, ma il suo desideriocresceva, ed un giorno colto da un’improvviso raptus, entrò inun negozio e le comprò un vestito, molto carino e molto Sexy. Fece la strada verso casa immaginando come sarebbe stato sulfavoloso corpo di Valeria, come avrebbe fatto risaltare, le sueprorompenti tette, le sue gambe, il suo delizioso culetto. Quasicorse su per le scale, vinto dall’impazienza. Quando entrò latrovò impegnata nei lavori, le si avvicinò e le disse. "Valeria, volevo dirti che sono molto contento di quelloche stai facendo per me, e volevo anche dimostrartelo, ti hofatto un piccolo regalo" e le porse il pacco del vestito.Lei come al solito arrossì e farfugliò a fatica qualche paroladi ringraziamento. Era tanto confusa, che lui dovette forzarla adaprire il pacco. Quando Valeria vide il vestito lanciò un urletto dimeraviglia, e lo distese sul corpo specchiandosi per vedere comele stava "Ma signor Paolo, non so, è troppo bello, noncredo mi starà bene" disse spaventata da quello che avevavisto. Dal momento che non conosco le tue misure, dovrai provarlo, selo indossi ora, potrò anche darti il mio parere su come tista" disse lui. Dovette insistere, ma alla fine Valeria siconvinse ed andò ad indossarlo, quando rientrò, Paolo ebbe untuffo al cuore ed un’immediata erezione, tanto era eccitante lavisione. L’atteggiamento timido ed impacciato di Valeria, rendevaancor più eccitante la cosa. Paolo le si avvicinò, ammirando ogni dettaglio, poi non seppepiù trattenersi "Ma non ti sei tolta il reggiseno, questogenere di vestito va portato senza" le disse e Valeriaarrossì ancor di piì "Ma era solo per provarlo" dissetimidamente. "Le cose o si fanno bene o non si fanno, aspetta tiaiuto" le disse Paolo con un sorriso ammaliante, senza darleil tempo si riprendersi, la avvolse nel suo abbraccio. I seni dilei alti e sodi premettero piacevolmente contro il suo petto,mentre le mani di lui armeggiavano slacciando il reggisenoattraverso la sottile stoffa del vestito. Sentì chiaramente il fremito che percorreva il corpo diValeria, i suoi capezzoli indurirsi a contatto con il suo petto.Si staccò da lei e la guardò, era ovviamente arrossita, e nonsolo per la timidezza, "Credevo di poterti aiutare, ma miaccorgo di non aver fatto molto, ma forse possiamo ancorarimediare" continuò Paolo, e le sue mani si appoggiaronoalle spalle di lei abbassando le spalline del vestito. Il contatto delle sue mani con la serica pelle fecerabbrividire entrambi, il moto delle mani proseguì abbassandosempre più il vestito, mentre Valeria rimaneva immobile,incapace di sottrarsi. Lentamente ma inesorabilmente la stoffascese, e Paolo spostò allo stesso tempo anche il reggiseno sinoa che i grossi capezzoli rosei ed eccitati non furonocompletamente scoperti e Paolo potè ammirare lo splendore diquei giovani seni. Nessuno dei due parlava e paolo quando le disse "Seistupenda", sentì che la sua voce tremava. Senza rifletteresi chinò e la baciò, poi scivolò lungo il suo collo iniziandoa baciarglieli ed a succhiarne avidamente i capezzoli. Dallabocca di Valeria sfuggì un gemito eccitato. Paolo si rialzò, e la baciò mentre allo stesso tempo lasollevava tra le braccia, la portò in camera da letto e la stesesul letto. Con poche rapide mosse si liberò dai vestiti, videgli occhi di lei accarezzare il suo corpo, posarsi sul suo membroduro ed eccitato. La raggiunse, le sue mani sollevarono lentamente il vestitino,e glielo sfilarono, poi si chinò e le sfilò le mutandine, lavagina era rosea, quasi virginale, velata appena da una sottilepeluria bionda. Paolo ne fu irresistibilmente attratto, si chinòancor di più ad assaporarne il profumo. Le sue labbra sfioraronola delicata pelle del ventre che sussultò spasmodicamente. Scese ancora e la sua lingua sfiorò il clitoride, , scese trale grandi labbra trovandola piacevolmente bagnata. Paolo nonpensò ad altro che a darle piacere, lavorando instancabilmentecon la tumida lingua, eccitato dal sentir crescere il ritmo delsuo respiro, dal sentirla gemere sempre più apertamente. Iniziò a notare le prime involontarie contrazioni insistettesolleticandole i punti più sensibili sino a che Valeria nonesplose, il suo corpo si contorse negli spasmi di piaceredell’orgasmo, un grido gutturale sgorgava inarrestabile dalla suagola. Paolo lo sostenne sentendo i delicati umori colare copiosia bagnargli il viso. Li leccò avidamente sino a che non sentìla tensione di lei che andava allentandosi. Allora si spostò, le salì sopra strusciando il turgidoglande tra le grandi labbra, e la penetrò, le lo accolse con ungemito, lo attirò a se continuando a fissarlo con occhi velatidal piacere, lo baciò appassionatamente mentre lui affondava inlei con sorprendente facilità. Lui si staccò gettandosi avidamente sui favolosi seni, suigrandi e rosei capezzoli. Le sue labbra avvolsero il primo,eretto e durissimo, e Valeria venne percorsa da un nuovo fremito.Le sue mani scesero a palpare voluttuosamente le stupende chiappeche risposero elastiche ai suoi tocchi. Paolo si sforzò di mantenere il controllo, ma non era facilecon quel vulcano sotto di lui. Valeria era un’incredibilesorpresa, tanto calda, che pochi minuti dopo il primo orgasmovenne per la seconda volta. Subito dopo gli afferrò il voltoguardandolo con incredibile intensità "Voglio farti godereio adesso" gli disse, e con forza sorprendente lo fecerotolare sul letto ritrovandosi sopra di lui. Esterrefatto, Paolo , la vide iniziare a scivolare lentamentesul suo corpo, guardarlo con sguardo incredibilmente sexy, cosìdiverso dalla timidezza che era abituato a vederle in viso.Sentì i suoi seni accogliere la sua asta nel profondo solco. Leili strinse ed incominciò a masturbarlo con i seni, poi sceseancora, e la sua lingua prese a giocare con il glande. Le sue labbra l’avvolsero, e Paolo vide il suo cazzo scivolarelentamente nella gola di Valeria sino a scomparirvi. La chioma diValeria prese a sobbalzare, mentre la sua testa andava sì e giùed il cazzo scorreva veloce tra le sue labbra, sollecitatocontinuamente dalla mobilissima lingua. Poi lei si staccò e gli succhiò le palle, mentre lomasturbava con mano esperta. Paolo se ne stava li ad ogni istantepiù stupito dalla maestria che quella ragazzina, ingenua etimida mostrava. Non rammentava di aver mai provato un pompinotanto piacevole, sconvolto, sentì la lingua di lei scendere sinoa leccargli piacevolmente l’ano. Ormai stava per esplodere anchese non osava parlare temendo si rompere l’incantesimo. Ma Valeria se ne accorse, e rapida risalì, le labbracircondarono nuovamente il glande, la lingua riprese il suogioco, mentre la piccola mano scorreva veloce sull’asta, e Paolopoco dopo esplose e gemendo le scaricò un torrente di sperma inbocca. Valeria sollevò lo sguardo a fissarlo mentre incominciavaa bere per far spazio ai nuovi schizzi che Paolo scaricava nellasua bocca. Esausto si abbandonò sul letto, cercando di riprendersi dallasorpresa, ma la bocca avida di Valeria non si staccò ed impedìal suo membro di ammosciarsi. Bastarono pochi minuti perchéPaolo tornasse a provare l’incontenibile desiderio di lei. Ancora una volta Valeria se ne accorse senza che lui avessebisogno si parlare, risalì lungo il suo corpo e lo baciò"Questa sarà forse la prima ed ultima volta che ti avrò,non dobbiamo sprecarla" gli sussurrò, poi lui vide unostrano lampo nei suoi occhi "Ho visto come mi guardavi ilculo , ti piace vero ?" continuò Valeria, quella Valeriache lui non riconosceva più, ma gli piaceva sempre di più. Convoce roca Paolo rispose "Hai un culo fantastico, il piùbello che abbia mai visto" Lei sfuggì al suo tentativod’abbraccio, e per un attimo Paolo la guardò temendo di vederlafuggire. Ma Valeria aveva altre intenzioni, si stese al suo fianco,dandogli le spalle, e con la manina si accarezzò le natiche,divaricandole oscenamente "Lo vuoi Paolo, è tuo,prendilo" gli disse, e per rendere ancora più chiarol’osceno invito, si portò le dita alla bocca e le leccò, poi lespostò ad insalivare la rosea areola anale. Paolo si spostò, il suo cazzo si appoggiò tra le sodenatiche, spinse con decisione e vide l’ano dilatarsi edaccoglierlo, con incredibile facilità, continuò a spingereaffondando sempre di più, mentre lei gemeva eccitata e loincitava. Scomparve completamente in lei e gemette al contattocon le sue stupende natiche. Non si controllò più ed il suo pube prese a muoversiimpazzito, rimbalzando sulle elastiche carni di Valeria, le suemani palpavano il seni, solleticavano il clitoride, la sua boccala baciava sul collo. Paolo non pensava ad altro che al suo piacere, ma malgradoquesto, la sentì gemere e godere prima di lui e questo gli diedela spinta decisiva per un nuovo travolgente orgasmo, e lui siaccasciò gemendo sulla bella schiena di lei, mentre scaricava unnuovo carico di sperma nell’intestino di Valeria. Quando si riprese, erano nel letto, abbracciati, e lui eraroso dalla curiosità, incominciò a farle mille domande, e leirispose con assoluta tranquillità, senza mai arrossire."Non sai che sorpresa sei stata, e pensare che io eroconvinto fossi vergine" disse poi Paolo ridacchiando. Leifece una faccia corrucciata "Avrei voluto tanto esserlo,mantenermi intatta per te Paolo" gli disse e lui fu travoltoda un’infinita tenerezza, vedendo nuovamente ricomparire laValeria timida ed impacciata che aveva conosciuto. La prese e la baciò "Non ti preoccupare, io tipreferisco così ti adoro piccola e timida puttanascatenata……"
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