Siamo nel 230 A.C. nel forte romano nelle zone ora appartenenti al belgio.Il console Marco Giunio Silvano amministra il territorio barbaro e, per non annoiarsi ha fatto venire da Roma la famiglia, ha 48 anni ed essendo ancora nel pieno vigore, apprezza molto le giovani schiave barbare catturate durante le battaglie. Ha un membro lungo circa 20 cm, bello tosto e largo circa 8 cm alla base; la parte più impressionante che spesso atterrisce le schiave ancora vergini è la cappella che, al massimo del gonfiore, raggiunge i 10 cm di diametro ed è in grado di sfondare con un sol colpo anche i culi e le fighe più resistenti.Livia la moglie è una bella matrona romana di 40. Una donna con tette polpose (oggi diremmo una 8va di seno), due belle chiappone ancora sode ed una figa sbrodolona. A Roma, durante l’assenza del marito, si faceva sfondare culo e figa dallo schiavo nero molto dotato (30 cm di lunghezza e 12 di diametro) e i suoi buchi possono accogliere qualunque cazzo. Nel forte approfitta delle attenzioni del centurione di turno al suo alloggio. Spesso organizza con schiave, schiavi e centurioni orge forsennate, gli schiavi le schiave vengono usati per le attenzioni più perverse e le donne aperte nei loro buchi da più cazzi simultaneamente. Eliana la primogenita ha 20 anni, bellissima. I capelli sono castani chiari, il corpo slanciato. E’ vergine ma ha una figa caldissima che non vede l’ora di farsi sfondare da un bel cazzone. Quando vede qualche maschio di barbaro catturato si bagna all’inverosimile e deve ringraziare la tunica che la copre se non si nota la broda che le cola lungo le cosce fino alle ginocchia. Viene costantemente segregata in casa e servita da 2 schiave provenienti da Cartagine e sorvegliata da un gigantesco eunuco arabo. Per placare le sue voglie si infila, di nascosto, qualche radice nel culo. La figa la conserva vergine.Celia la secondogenita ha 18 anni, minuta, anche lei segregata, dispone di 2 schiave etiopi ed è sorvegliata dall’eunuco. Non è una donna vogliosa, si vergogna molto della figa pelosa che si ritrova in mezzo alle cosce e quando i capezzoli le si induriscono sotto la tunica. I maschi del forte (barbari prigionieri, centurioni, schiavi) le fanno paura, quando li incontra li evita ma, se si avvicinano, il loro odore la fa suo malgrado eccitare. Al forte ci sono anche le famiglie dei funzionari con i loro schiavi, prigionieri barbari, centurioni e gli uomini della milizia.Le prigioni sono scavate sotto il livello del terreno in una specie di seminterrato. Lì le donne e gli uomini romani possono abusare dei prigionieri e delle prigioniere come meglio gli aggrada e sfogano su di loro gli istinti più bestiali.Esiste anche una lupanara (oggi la chiameremo bordello) dove gli uomini della milizia possono sollazzarsi con le 10 puttane a messe a disposizione dal senato romano. Sembra un buon numero, ma gli uomini abusano di loro a tutte le ore e hanno costantemente il buco del culo slargato e le fighe slabbrate. Causa di questo super-lavoro sono i frequenti cambi delle puttane più trapanate che, quando i loro orifizi raggiungono un eccessivo grado di dilatazione, vengono sostituite. Fuori dal forte i barbari cimbri, amboni, taurini, teutoni, tigurini.I cimbri, germanici provengono dalle regioni baltiche, sono creature gigantesche di aspetto truce: sfiorano i 2 metri di altezza, i membri dei maschi sono grossi e durissimi, le loro mogli, hanno tutto enorme e adorano piantarsi monili sui capezzoli, il clitoride e le labbra della figa. Il loro re, Boiorix, ha un aspetto mostruoso, spigoloso, con un cazzo nodoso lungo 35 cm e il diametro 17, ha un’armatura gigantesca alla quale ha appeso fruste, mazze, pugnali e bastoni di ogni tipo. E’ il capo di tutte le tribù. Per capire la potenza di quest’uomo si pensi che, prima di trovare la moglie giusta (Adelaide), ha dovuto “provare” con 7. Tutte e 7 avevano, la prima notte di nozze ricevuto il cazzone nodoso ma la figa o il culo non aveva resistito al trattamento e, doloranti, erano tornate a casa troppo sfondate e/o slargate per potere sopportare altre “attenzioni”. La regina attuale (Adelaide) non ha questi problemi: il buco della figa può accogliere mezzo braccio e, allargandosi le chiappe con le mani, riesce ad accogliere con qualche sofferenza, anche il cazzone di Boiorix. Gli amboni, biondastri, sono meno potenti, oggi diremo nella media, grandi arceri, hanno donne minute e carine.Le donne amboni temono i guerrieri cimbri e taurini. Non riescono ad esserne penetrate senza lacerarsi culo e figa e solo alcune si avventurano in questi accoppiamenti.Taurini. sono guerrieri di carnagione scura e capelli neri come il carbone. piccoli e tarchiati assomigliano a dei nani. Il cazzone degli uomini non è particolarmente lungo (25 cm) ma ha un diametro di 14 cm. Resistentissimi agli sforzi, possono stantuffare nei buchi di una donna ininterrottamente per 2 ore. Solo le donne taurini possono sopportare senza danni un trattamento simile, per le altre servono cure, riposo e a volte qualche punto di sutura.I tigurini sono elvetici, montanari e resistenti. Sono uomini e donne grandi ma non giganteschi. Abili nella lotta sono grandi esperti nel costruire trappole per i nemici. Molto sadici si inventano torture di ogni tipo e l’uomo e la donna caduti nelle loro mani, rivelano in breve tempo i segreti del forte romano. Sono molto precisi ed attenti e durante i loro “trattamenti” ai catturati pongono attenzione ad ogni piccolo particolare.Vi narrerò di come il console Marco Giunio Silvano sfonda fighe e culi, di come la moglie Livia si sollazza, delle figlie Eliana e Celia, delle orge, delle “lavorazioni” ai prigionieri ed agli schiavi, della lupanara.Dei barbari, del loro re Boiorix, della loro regina Adelaide, delle avventure degli amboni, della potenza devastante dei taurini, delle perversioni dei tigurini.Ma queste…. sono altre storie.
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